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Dichiarazione di Paola De Pin

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: GAL-UDCeDC) 


 

(ex M5S): “La Lista Tsipras è la cura giusta per la malattia dell’Europa” - INTERVISTA

  • (21 febbraio 2014) - fonte: Micromega-online | Giacomo Russo Spena - inserita il 26 febbraio 2014 da 4110

    “Ha avuto il grande merito di non cadere nel nazionalismo. È il più credibile rappresentante dell’unico europeismo possibile: quello che contrasta le folli politiche austeritarie imposte ai popoli del continente dal neoliberismo”. Dopo Adriano Zaccagnini, è il turno di Paola De Pin per aderire alla lista Tsipras. La seconda deputata fuoriuscita dal M5S che guarda con simpatia alla candidatura del leader di Syriza per la presidenza di Bruxelles. “L’Europa è un malato che deve essere curato, questa situazione è stata voluta dai Paesi forti, Germania in primis, e la finanza deve tornare ad essere regolata dalla politica”.

    Senatrice De Pin, la lista Tsipras è la medicina adeguata?

    Mi piace il suo carattere civico. È una lista composta dalla società civile e sostenuta da gente comune. In questa fase ci vogliono meno politici di mestiere e meno tecnici. È necessario ripartire dal basso. Né Renzi, né Grillo possono in alcun modo rappresentare i valori della sinistra che sono quelli definiti da Norberto Bobbio come “chi ha di più deve dare di più”.

    I sostenitori della lista contestano la soglia di sbarramento al 4 per cento e parlano di Europorcellum voluto nel 2006 da Veltroni e Berlusconi per fare fuori la sinistra cosiddetta radicale. Lei è d’accordo?

    Certo bisogna lavorare molto per far conoscere la lista ma spero si superi comodamente il 4 e si arrivi a doppie cifre. Poi certo, soprattutto in Europa, i partiti devono essere garantiti e trovo sbagliata la soglia di sbarramento.

    Crede che possa far presa sull’elettorato del M5S?

    Sì perché è un’alternativa valida. La lista Tsipras è la via giusta perché contesta l’attuale architettura dell’Ue ma blocca l’idea di un ritorno al nazionalismo spicciolo. In un’era globalizzata non credo che la soluzione sia nello stato nazione o nell’uscita dall’euro che vedo come una soluzione dolorosissima. Sfasciare l’Europa è un po’ come arginare il mare. E allora gli elettori del M5S devono smettere di credere ai proclami ad effetto e alla demagogia. È una menzogna far credere che la fuoriuscita dalla moneta unica sia la risoluzione di tutti i mali. Le conseguenze sarebbero disastrose.

    E qual è, per lei, l’exit strategy e il modo di contrastare le politiche di austerity imposte dalla Troika?

    Dobbiamo costruire un’Europa unita e dei popoli limitando lo strapotere della finanza e opponendoci al turbocapitalismo. Si deve guardare ad un sistema sociale più equo dove i Paesi in difficoltà vengono aiutati e non martoriati da memorandum. E quindi rinegoziare i trattati europei (il fiscal compact, il vincolo del 3 per cento etc.) e creare un maggiore equilibrio tra la Germania che la fa da padrona e i cosiddetti Pigs. In passato – da Maastricht in poi – sono stati fatti errori macroscopici come entrare nell’euro con il cambio 1 a 1927,36 mentre il marco tedesco con il rapporto di 1 a 1. I problemi ce li trasciniamo da allora, su questo ha ragione l’economista Bagnai.

    Ma Alberto Bagnai è per l’uscita dall’euro…

    Lui fa un’analisi molto giusta dell’attuale declino dell’Europa, ci spiega il percorso storico. Difetta nella risoluzione. La ricetta è nel costruire un’altra Europa, più solidale, e nel contrastare la forbice sempre più ampia tra i Paesi ricchi e quelli poveri. Deve essere la gente a decidere, non la Bce o il Fondo Monetario.

    Fonte: Micromega-online | Giacomo Russo Spena | vai alla pagina

    Argomenti: UE, europa, elezioni europee, germania, Bce, euro, fiscal compact, m5s | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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