-
» Lampedusa, nuovi indirizzi scolastici
Rosalia Antonella Brischetto in data 02 aprile 2014
-
» CAMBIARE L'AGENDA DELLA UE
Pier Carlo Padoan in data 28 marzo 2014
-
» ELEZIONI EUROPEE, NON SI DIMENTICHI IL TURISMO
Giuseppe TASSONE in data 26 marzo 2014
-
» Dopo 17 anni al via le selezioni per l'Arese Shopping Center: almeno 1000 posti di lavoro
Fabio Altitonante in data 25 marzo 2014
-
» “USATO COME RING DAL CENTRODESTRA. ABBIAMO SALVATO DALLA SCAZZOTTATA ALCUNE PRIORITA’ ”
Lucio TIOZZO in data 21 marzo 2014
-
» La spiaggia dei Conigli prima in Europa, Nicolini: "Orgogliosa del riconoscimento"
Maria Giuseppina Nicolini in data 21 marzo 2014
-
» Valorizzazione dei beni culturali di Lampedusa
Maria Giuseppina Nicolini in data 13 marzo 2014
Dichiarazione di Giuseppe TASSONE
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Lista di elezione: CUNEO SOLIDALE)
ELEZIONI EUROPEE, NON SI DIMENTICHI IL TURISMO
-
(26 marzo 2014) - fonte: propria - inserita il 26 marzo 2014 da 19918
Nel mese di maggio andremo a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo: sarà una campagna elettorale che si svilupperà sui temi dell’economia e dell’occupazione, ma dalla quale non dovrà mancare il turismo, vero volano per l’intera comunità, soprattutto per le Nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Trattare di turismo su scala continentale vuol dire affrontare temi che, spesso, vengono dimenticati o messi in un canto, quasi si trattasse di argomenti di serie “B”, buoni per qualche conferenza, ma non per stilare seri programmi. Eppure la mobilità, la fruibilità del territorio, l’omogeneizzazione delle regole, la comunicazione costituiscono elementi essenziali per sviluppare un settore che, in Europa, muove all’interno dei singoli stati e, soprattutto, entro l’area comunitaria, milioni di persone, con permanenze anche medio lunghe. Pensare alla delocalizzazione vuol dire andare con la mente a quanto da tempo avviene in alcuni Stati meridionali degli USA, pensare alla destagionalizzazione vuol dire creare opportunità nuove di occupazione e di presenze in aree che restano marginali per troppo mesi durante l’anno. Il nostro Paese ha estrema necessità di interventi strutturali nel campo del turismo: la nostra offerta, quando si parla di informazione, resta al palo. Colpa del trasferimento delle competenze dallo Stato a troppi altri soggetti, spesso in conflitto tra loro, colpa anche dell’assoluta mancanza di concorrenza che non solo non ha svecchiato il settore, ma ha consolidato rendite di posizione che hanno aggiunto danni ai ritardi già cronici che si sono sommati in questi anni. L’Europa non è la panacea di tuti i mali, soprattutto in questi momenti, e il proverbio “aiutati che il ciel ti aiuta” è quanto mai attuale, ma certo non si possono ovviare scelte che vanno nella direzione di una radicale modifica degli atteggiamenti e soprattutto ad approcci diversi. L’occupazione giovanile può trovare nel turismo validi punti di riferimento, ma è necessario adeguare le regole ai tempi nuovi: da quelle minime, quali ad esempio gli orari di apertura delle spiagge legati ancora a ordinanze di ormai superate nei tempi, alla salvaguardia del territorio e alla sua piena fruibilità. Più facile scriverlo che realizzarlo, certo, soprattutto in un Paese che non ha ancora portato a termine la propria battaglia per il pieno recupero della legalità nell’amministrazione di ampie aree, ma senza questi interventi pare impossibile pensare, per l’Italia, a uno sviluppo che ci ponga sullo stesso piano delle altre nazioni della Comunità Europea. E qui non si può dare la colpa ad altri: la crescita turistica passa dalla capacità piena di saper offrire un territorio sicuro, interessante e in grado di rapportarsi con le aree circostanti. Cose queste che cozzano con le regole che ci siamo dati e che vedono il particolare primeggiare sul generale e l’offerta parcellizzarsi in mille rivoli che perdono di vista la generalità del territorio. Così come l’utilizzo delle nuove forme di comunicazione appare non al passo con i tempi, quasi che internet e i nuovi sistemi di comunicazione ormai concretizzabili mediante l’uso di un semplice telefonino, non ci appartenessero. Basta verificare certe applicazioni turistiche offerte all’estero, concernenti la disponibilità di alberghi, campeggi e ostelli e paragonarle alle nostre, ferme ancora, quando va bene, alla telefonata o al fax…così non si va da nessuna parte. Di qui la speranza che dall’Europa giunga un segnale forte sulla strada da intraprendere, tempo se n’è perso ormai abbastanza, continuare su questa strada sicuramente ci allontana dagli altri stati e non aiuta la nostra economia e la nostra occupazione. Beppe Tassone
Fonte: propria | vai alla pagina » Segnala errori / abusi