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Dichiarazione di Fabrizio Benzoni

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Brescia (BS) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

Intervento in merito alle richieste di compensazione del Comune di Brescia per la TAV Treviglio - Verona

  • (17 novembre 2014) - fonte: Comune di Brescia - inserita il 15 dicembre 2014 da 28725
    BENZONI: Io, di solito, intervengo sempre partendo dicendo che sarò breve, oggi è un po’ difficile, visto che il tema è abbastanza complesso e importante. Mi aggiungo anch’io ai ringraziamenti all’Assessore che non sono scontati perché davvero, il metodo che ha usato anche in questo caso per portare in Consiglio comunale una delibera così importante è sicuramente apprezzato oltre che per la doppia Commissione di valutazione e tutti gli atti che ci ha fornito. Già un grande risultato lo ha ottenuto, che è quello che il Comune di Brescia – che non è ufficialmente interessato da questo secondo lotto – sieda al tavolo della Commissione di servizio. Io parto da due premesse. La prima è che riteniamo questa delibera una delibera di grande buonsenso perché capisce il senso di quanto sta accadendo. La seconda è che ha ragione anche Onofri che ci si può sbattere, possiamo qua stracciarci le vesti, ma noi crediamo si debba ragionare sul merito, su quanto possiamo ottenere, non credo che possiamo cambiare un percorso che è definito da qualcuno ben più in alto di noi, che non è solo Lupi, ma è anche Renzi, ed è anche la Comunità europea, e su cui poco secondo me noi possiamo influenzare, anche se potremmo essere d’accordo. Ritengo che sia di buonsenso perché va, attraverso le sue richieste, a modificare, o comunque a pretendere delle contropartite da quello che sarà il Piano TAV, che vanno del tutto a vantaggio di Brescia e del suo futuro, e questo concordo con lui. Arrivo alle richieste. La prima è quella del cambio di programma. Su questa penso che siamo tutti d’accordo. Facciamo il primo tratto, lo facciamo andare in funzione, lo shunt è la parte meno prioritaria e quindi lasciamola in ultimo, aspettiamo che arrivino i finanziamenti, non vedo perché non possa partire tutta la tratta finché quel pezzo è già pronto, quindi facciamo partire il primo pezzo e poi in futuro vedremo come azionarlo, su questo cambio di programma del tutto intelligente. Devo dire che lo shunt, a mio avviso, si differenzia molto dalla questione stazione, un conto è lo shunt, un conto è la stazione di Montichiari. Sulla stazione – l’avevo già detto in Commissione – non è la stazione che porta passeggeri a Montichiari, ma forse sono i passeggeri che portano una stazione, e quindi su quello ci torno dopo. Investimenti sulle due linee storiche, quindi la Brescia-Verona e la Brescia-Parma, sostanzialmente la Brescia-Cremona. Su questo credo che sia il punto fondamentale della delibera che ha costruito l’assessore Manzoni, perché è quello proprio che dobbiamo portare a casa. Di tutte le richieste quello che è prioritario è sicuramente l’investimento che verrà fatto su queste due linee, che sono due linee arretrate, sono due linee che sono sature, ma sono di una tecnologia vecchia, e quindi portare a casa questo risultato è fondamentale, soprattutto in nella visione di - io la chiamo ferrovia-metropolitana, visto che l’assessore dice che tram-treno non si può utilizzare – ferrovia-metropolitana che permetta al capoluogo, che è Brescia, di avere un trasporto dell’hinterland su ferro, e quindi meno inquinante, che porti più cittadini al centro della città e, di conseguenza, di far davvero diventare Brescia una stazione importante e un raccordo con la metropolitana e con il trasporto pubblico locale che dalla stazione parte. La terza richiesta è, appunto, quella di convertire i 25.000 volt in 3.000 volt, che è un modo per dire: facciamo che se lo shunt proprio dovrà essere fatto, facciamolo utilizzare da tutti i treni e quindi graviamo di questo shunt, non di 18 treni come oggi previsto, ma di ben più importante numero di treni. Devo dire che sulla questione dati l’assessore Manzoni ha perfettamente ragione, stiamo parlando di dati vecchi, sono gli stessi dati del 2003 e del 2007, sono dati che lasciano perplessi, si parla di treni merci sulla linea Alta Velocità, che non si è mai visto in Europa, che ha dei costi mostruosi e che non è una cosa attualmente fattibile, e si parla soprattutto di un aumento mostruoso di treni regionali sulla linea storica, cosa che non dipende da chi sta progettando, ed evidentemente questi numeri vanno aggiornati. Però arrivo a un ragionamento politico su questo, che è un ragionamento che mi fa appoggiare la delibera, ma con delle differenziazioni molto grandi rispetto a quanto detto da Onofri, nel senso, lui parla di bergamizzazione di Brescia, che deriva un po’ da quanto è stato fatto con la linea storica, da Zanardelli, linea che ha tagliato fuori Bergamo, e che quindi ha fatto sì che la città rimanesse fuori dalla tratta Brescia-Milano, ben più importante. Devo dire che il fatto che la prima tratta faccia arrivare la TAV a Brescia già qualche sicurezza in più ce la dà, nel senso che non siamo tagliati fuori, abbiamo un collegamento che la porta in città. A parte questo, l’altro giorno l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Nazionale, Gentile, parla di 760 milioni di investimento anche sul nodo storico Brescia-Milano, quindi anche in questo caso la TAV porterà ulteriori investimenti sulla linea storica e farà sì che a Brescia arrivino ulteriori investimenti, i primi sulla stazione li abbiamo già visti con il sottopasso, l’abbattimento delle barriere architettoniche e una serie di altre cose. Lo shunt può provocare anche uno sbottigliamento di Brescia, e questo lo dice lo stesso amministratore delegato, cioè lo spazio che oggi viene dato ai treni regionali, ai treni merci - non siamo a piena capacità, ma lo siamo quasi – verrà sbottigliato. Diciamo che abbiamo l’occasione di chiedere forti investimenti sulle due linee principali che portano passeggeri a Brescia, e questo dobbiamo farlo. L’obiettivo è, appunto, trasportare più passeggeri possibili su ferro, piuttosto che su gomma, e quindi è anche una questione di inquinamento, di ambiente e di potenziamento dei sistemi. Non sono d’accordo con lei quando lei dice: se saltano Brescia, Brescia rimane fuori. Perché è proprio il principio dell’Alta Velocità che è un po’ incongruente, nel senso che di quei treni che passeranno a Brescia non tutti si fermeranno, e il rischio potrebbe essere quello di avere una città con l’Alta Velocità che gli passa in mezzo, ma senza treni che si fermano. Questo è il rischio più forte. E chi determina quanti treni si fermeranno? Lo determina il mercato, lo determina il fatto che a Brescia oggi viaggiano 9 milioni di passeggeri, e a Verona ne passano quasi 18 milioni. E se non riusciamo a fare degli investimenti, a far sì che le linee storiche che portano a Brescia – io ci aggiungo anche quella che è molto cara anche alla Lega Nord, cioè la Brescia-Iseo-Edolo -, se non si fanno delle opere di ammodernamento che fanno sì che Brescia diventi un centro importante dal punto di vista ferroviario, a livello di mercato varrà uguale a prima, avrà il suo treno che la mattina lo porta a Roma e nient’altro, avrà il suo treno diretto, ma quant’altro. TAV, Treno Alta Velocità, impone che per raggiungere le velocità che si vogliono raggiungere con questo progetto non si può fare una fermata ogni 20 minuti di strada, altrimenti non ha alcun senso. Quindi è scontato che molti dei treni che faranno la tratta Milano-Venezia non faranno la fermata a Brescia, non faranno la fermata a Verona, non faranno la fermata a Padova, che rimane completamente esclusa da questo progetto, e altro. Sarebbe assurdo che lo facessero, perché se tutti i treni che fanno Alta Velocità si fermassero a Brescia avremmo treni che sono costati 4 miliardi di euro e che hanno gli stessi tempi di percorrenza del Frecciabianca attuale. E allora l’unico modo che noi abbiamo per contare di più, e per non bergamizzare Brescia, è quello di aumentare il traffico passeggeri attraverso gli investimenti sulle linee storiche. Solo così il mercato richiederà più treni e solo così si avranno investimenti anche dal punto di vista delle fermate. Il rischio, altrimenti, secondo me, è quello di essere cornuti e mazziati, cioè avere una linea Alta Velocità che passa in città, avere molti treni che passano e che non si fermano e che oltretutto occupano quei due binari che vanno verso Verona, e che oggi non sono ancora pieni, ma che con treni che andranno ancora più veloci rischiano di togliere spazio ai treni che noi vogliamo, merci, e i treni che vogliamo, pendolari e regionali, e dei treni soprattutto che vorremmo dal punto di vista di un trasporto pubblico locale su ferrovia. Io faccio un esempio brutale, ma mi piacerebbe tanto che molte persone che percorrono l’autostrada da Milano a Venezia oggi potessero percorrere la Bre.Be.Mi., collegarsi con la Corda Molle, entrare a Brescia est e proseguire, perché che passando oggi da Brescia lasciano solo inquinamento e non portano produttività, nonostante ci sia il nodo. Il concetto è che bisogna essere collegati alle infrastrutture, perché chi deve venire a Brescia deve farlo in modo agevole, ma non è che passare da Brescia imponga un miglioramento per le condizioni della nostra città lo stesso. In tutto ciò lascio un piccolo spunto, che è quello del nodo della Piccola, se anche in questo caso riuscissimo a portare a casa… io ho trovato un’intervista dell’87 che parla del nodo della Piccola, è ancora ferma, i problemi sono tanti, non sono solo politici in questo caso, ma evidentemente un investimento sul trasporto merci a Brescia, in un’area che è predisposta, porterebbe ancora maggiori vantaggi. Parlo poi dello shunt. Ho cercato di spiegare perché potrebbe funzionare, perché libera anche da un trasporto che non passa da Brescia favorendo, invece, gli investimenti sulle linee storiche. La stazione di Montichiari è tutt’altro discorso. Oggi la stazione di Montichiari sarebbe una cattedrale nel deserto, è evidente. Lei in Commissione diceva: Montichiari non ha neanche i tempi, non ha neanche gli spazi per poter essere un aeroporto che funziona, ce ne sono troppi in Italia, ce ne sono troppi nel nord Italia, e questo non potrà mai accadere. Diceva che si riferiva a dei trasportisti, io sono rimasto un po’ perplesso, perché le persone con cui ho parlato mi parlano di dati completamente differenti. Racconto questa. Sono andato da un noto trasportista a cui ho detto “ma fra vent’anni Montichiari sarà un aeroporto che funzionerà o no?”, la risposta è stata “una nota azienda bresciana è appena fallita, è in liquidazione, ha dei terreni che sono prospicienti all’aeroporto che sono in mano a un curatore fallimentare, se tu avessi 1 milione di euro il consiglio che ti do è quello di comprarli, perché in futuro quelli varranno”, e basta vedere le speculazioni edilizie che ci sono intorno a Montichiari per capire che le potenzialità sono abnormi. Il problema è un altro, il problema è che Montichiari oggi è in mano ai veneti, e fanno un ragionamento campanilistico i veneti. I bresciani, quando sono stati nell’aeroporto non hanno mai messo persone di competenza, e non hanno mai lavorato per un aeroporto funzionante, e soprattutto ci sono poteri forti anche della Brescia bene che non vogliono, per interessi economici e personali, che Montichiari parta. Che Montichiari sia boicottato basta vederlo anche dalla rassegna stampa che ho scaricato, degli ultimi quindici anni. Troverà un sacco di interventi anche molto interessanti. C’è un imprenditore, addirittura, che si è messo in pista con il suo aereo privato bloccando un aereo in decollo e rischiando una denuncia penale, per dire che voleva investire qualche milione di euro su Montichiari, e gli fu impedito. E’ agli atti ed è su tutti i giornali, non è una cosa che invento. Se l’Italia andrà a balengo, diciamo così, evidentemente stiamo parlando del nulla e la speranza è sempre quella che Brescia e la Lombardia e l’Italia ricominci a produrre e ricominci a farlo. E’ evidente che la produzione che si fa in Lombardia sarà sempre di più una produzione di alto livello, che è quella che sugli aerei viaggia, è evidente, non viaggiano di sicuro sugli aerei le merci cinesi che hanno un valore appunto pari a zero. Io ho scaricato solo così per curiosità i dati della produzione di merci che passa in aereo dall’Italia. Il Nord Italia produce 2,5 milioni di tonnellate di merci che viaggiano in aereo, da tutti gli aeroporti del Nord Italia ne partono 600.000 euro, tutto il resto prende un camion e va a finire in Germania. Questo è un dato, ed è un dato che dimostra le potenzialità davvero del trasporto merci a Montichiari, dimostra di quanto siamo stati campanilistici nel non capirlo, dimostra anche dal punto di vista dell’inquinamento di quanto produce. Basta scaricare l’elenco dei primi aeroporti d’Europa, dal punto di vista merci, per capire come, a parte Francoforte, Parigi e Londra; non so quanti di voi conoscano l’Aeroporto di Lipsia che trasporta quasi 2 milioni di merce all’anno; non so quanti di voi conoscano l’Aeroporto di Colonia che trasporta quasi 1 milione di merci all’anno; ugualmente il Lussemburgo come altri. Gli aeroporti merci non sempre corrispondono a quelli di trasporto. Questo era solo per dire che – esco un po’ dal tema – evidentemente le potenzialità per Montichiari ci sono che ha un’area grande come quella di Charles de Gaulle, già definita come area aeroportuale, ha le strutture e ha le piste allungabili per permettere ai grandi cargo di atterrare, non lo hanno tutti gli altri aeroporti italiani. Quindi se il trasporto merci a Montichiari è un’esigenza economica che va a beneficio delle nostre imprese, ambientale perché toglierebbe anche tanti camion dalle strade, e di posti di lavoro perché basta vedere quanti posti di lavoro produce un aeroporto merci negli altri paesi, io fra vent’anni vorrei dire: io quel giorno lo avevo detto al contrario, avevo detto delle potenzialità di un aeroporto che per forza dovrà partire nei prossimi anni. A livello passeggeri la prestazione è un po’ differente. Anche se nel suo emendamento, che ci è arrivato, lei racconta come Malpensa sia ancora considerato punto strategico della regione Lombardia dallo Stato, c’è scritto nei dati, è anche un dato che Montichiari sia considerato principalmente merci, e questo è vero. E’ anche vero che una normativa europea prevede che non ci potranno più essere hub intercontinentali, se non hanno una stazione ad alta velocità collegata, e Malpensa non avrà mai una stazione ad alta velocità collegata. E’ altrettanto vero che Etihad ha messo nel contratto di acquisto della quota principale di Alitalia una condizione prioritaria: quella di non dover più investire su Malpensa perché, evidentemente, Malpensa è stata una scelta anche in questo caso campanilistica, anche in questo caso di una politica, ma anche in questo caso fallimentare. Quello che ci troviamo davanti è il fatto che la TAV, che si farà e su cui non possiamo intervenire, porterà via tantissimo traffico ai voli aerei: 1) perché è meno inquinante; 2) perché è più comoda; 3) perché i tempi nel piccolo raggio sono più convenienti. Lo dimostrano già i dati Milano-Roma del calo del trasporto aereo e dell’aumento del trasporto ferroviario. Bergamo, Linate e Verona sono destinate a essere dei piccoli hub di medio termine con voli low-cost, dovuti a due fattori principali: il primo è quello della non lunghezza della pista che non permette di fare atterrare voli più grandi; il secondo è quello del fatto che non c’è più spazio intorno, basta vedere a Bergamo dove si sale in scia su un ospedale appena costruito, a Linate c’è il San Raffaele a due passi. Questo dimostra già il fatto di quanto la città sia attorno all’aeroporto, cosa che non avviene, invece, a Montichiari. Concludo dicendo solo che per molti il futuro del trasporto aereo è quello dei voli low-cost intercontinentali. Due sono le condizioni che richiedono queste compagnie: piste lunghe, spazio e passeggeri. Montichiari si trova all’interno di un cerchio per cui in un’ora e mezza si raggiungono 28 milioni di persone, Malpensa 13. Dico solo questo. Dico solo che riteniamo la delibera di buonsenso perché va, appunto, in questa direzione.
    Fonte: Comune di Brescia | vai alla pagina
    Argomenti: tav, comune brescia, treviglio verona, brescia per passione, aeroporto montichiari | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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