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Dichiarazione di Giuseppe TASSONE

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Lista di elezione: CUNEO SOLIDALE) 


 

“LA PRIMA EMERGENZA NAZIONALE E’ LA LEGALITA’”

  • (16 dicembre 2014) - fonte: propria - inserita il 17 dicembre 2014 da 19918
    INTERVENTO DI BEPPE TASSONE DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE DI CUNEO DEL 16 DICEMBRE 2014 Cari Colleghi, Mi accingo, dopo cinque anni, a lasciare la Presidenza del Consiglio Comunale di Cuneo, città nella quale sono nato e della quale sono orgoglioso di essere cittadino. Desidero, innanzi tutto, salutare e ringraziare, per la collaborazione, il Sindaco, la Giunta e tutto il personale che opera nella nostra amministrazione. Ma il saluto più affettuoso e convinto lo voglio fare a voi, consiglieri comunali, il cui lavoro e la cui dedizione all’incarico ho avuto modo di apprezzare. In questi ultimi tempi assistiamo a un preoccupante calo nell’affluenza al voto, le recenti elezioni in Emilia Romagna e in Calabria hanno fatto registrare alti livelli di astensione, un fenomeno preoccupante che rischia di mettere in discussione la stessa tenuta democratica che si fonda su consenso e partecipazione. Uniche consultazioni in controtendenza sono quelle per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale: fatto questo che sottolinea il rapporto di fiducia che tuttora esiste tra i rappresentanti locali e i cittadini. Rapporto che trova un solido fondamento nell’elezione diretta, nel voto di preferenza, nella reale possibilità degli elettori di scegliere chi è chiamato a rappresentarli, anche se sono sempre più diffusi in tutto il territorio nazionale fenomeni di corruzione, di malversazione, di scorretto utilizzo delle finanze pubbliche, con collegamenti con la criminalità organizzata e mafiosa, che inducono, giustamente, i cittadini a non riporre più fiducia in chi dovrebbe rappresentarli e, invece, li tradisce. Noi non abbiamo mai fatto venire meno questo rapporto di fiducia: anche i dibattiti più accesi sono sempre rimasti all’interno di un alveo di mutuo rispetto che rende onore a tutti noi. Abbiamo dimostrato di saper a pieno rispettare l’articolo 54 della nostra Costituzione che prevede che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Un monito per altri consessi dei quali purtroppo altrettanto non si può affermare e un invito a trattare con fermezza e senza sconti i fenomeni di corruzione, malavita e disprezzo della cosa pubblica che, purtroppo, si manifestano a tutti i livelli! Il nostro Paese sta vivendo tante, troppe emergenze: la prima, quella senza la quale nessuna sfida può essere vinta, è quella della legalità. Occorre restituire certezza nell’applicazione delle leggi ed anche combattere una battaglia senza quartiere alla commistione tra pubblico, criminalità organizzata e malaffare. E’ impossibile immaginare una ripresa della fiducia e degli investimenti se in Italia non sarà assicurato alle imprese e ai cittadini il rispetto delle norme e il pieno recupero del controllo sul territorio e se la lotta al criminale fenomeno dell’evasione fiscale non sarà combattuta con convinzione e determinazione. La legalità deve essere vista come obiettivo primario per ogni pubblica amministrazione, senza tentennamenti, senza cadere nel tranello di facili scorciatoie che allontanano sempre più il cittadino dalla cosa pubblica. E’ necessario che la legge sulle autonomie locali sia rivista e migliorata e che il ruolo dei Consiglieri Comunali venga accresciuto, sia nelle competenze d’impulso, sia in quelle di controllo, così da mantenere inalterati quegli equilibri su cui poggia, giustamente, la nostra carta Costituzionale. Una Costituzione ancora giovane ed attuale, purtroppo in alcune parti ancora inattuata, ma che consente di mantenere saldo quell’equilibrio e quella coesione sociale che sono alla base della serena convivenza nelle nostre città. In questo senso invio un saluto e un ringraziamento alle tante associazioni di volontariato che operano nella nostra città, in campo sociale, culturale e sportivo: sono la vera spina dorsale e meritano un sincero grazie. Un saluto anche alle organizzazioni costituzionalmente riconosciute che operano in città: i partiti e i movimenti politici, le organizzazioni imprenditoriali e quelle sindacali. Dal loro lavoro, dalla sinergia che sanno creare, deriva quella coesione sociale che non può essere assolutamente messa in discussione se non a rischio della stessa tenuta democratica in un momento di grave crisi economica e occupazionale. A me, di cultura laica e di fede socialista, è toccato verificare, con piacere, come in questa nostra città la convivenza e il rispetto reciproco siano elementi non formali, ma che caratterizzano la nostra vita e le nostre scelte. Una ragione in più per sottolineare i valori morali ed etici di Cuneo, non solo capitale morale della Resistenza, ma anche città di frontiera, aperta agli altri, ma orgogliosa delle proprie radici e dei propri valori. Viviamo momenti difficili e si fatica a vedere la luce alla fine del tunnel, dobbiamo agire, tutti quanti, con convinzione, motivazione e passione convinti di poter dare, come consiglieri comunali, un contributo importante per assicurare a Cuneo un futuro prospero ed ai suoi cittadini un livello di vita del quale andare orgogliosi. All’amico Gianni Cerutti, candidato a succedermi alla Presidenza del Consiglio, un saluto non formale ed un sincero augurio di buon lavoro. Concludo questo intervento citando una persona alla cui vita ed alla cui storia personale mi inchino, al Presidente Sandro Pertini: “La politica se non è morale non m’interessa. Io, se non è morale, non la considero nemmeno politica. La considero una parolaccia che non voglio pronunciare. Chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.” Fu sempre Sandro Pertini, un uomo di cui oggi si sente la mancanza, a sostenere, con frase di straordinaria attualità che: “Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono una binomia inscindibile. Non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, privandomi della libertà io la rifiuterei. Ecco come io sono socialista. La Libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero”. Con queste emozioni, con questo insegnamento mi accingo a tornare fra i banchi del Consiglio con immutata passione politica. Grazie Beppe Tassone
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