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Dichiarazione di Mauro PILI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Vertenza Sardegna: Pili (Unidos), fumo di Stato per l'Isola Sardegna

  • (04 giugno 2015) - fonte: www.ansa.it - inserita il 07 giugno 2015 da 33834
    "Davanti all'ennesimo inganno dello Stato verso la Sardegna non resta che la clava del referendum per l'autodeterminazione del Popolo Sardo. Se questo Stato e questi governi continuano a sfuggire alle responsabilità verso i diritti dei Sardi e della Sardegna non resta che promuovere un referendum perché i Sardi decidano se stare o meno in questo Stato"
    "L'assenza totale di impegni verso le questioni sostanziali, un governo che rimanda dopo le ferie le vertenze dei lavoratori di Alcoa e non solo, un presidente del Consiglio che giunge in Sardegna solo per gli affari di qualcuno è la più evidente dimostrazione che abbiamo a che fare con un governo strabico che inganna la Sardegna e i Sardi. Per questa ragione ho chiesto di poter votare la mia risoluzione in due parti, la prima sugli impegni concreti e la seconda sul referendum per l'autodeterminazione del Popolo Sardo. Il governo ha espresso parere contrario sia sulla prima parte che soprattutto sulla seconda. E' evidente che dinanzi a proposte dettagliate, concrete e puntuali il governo sfugge, così come si oppone ad una procedura democratica che punta al referendum per l'autodeterminazione del Popolo Sardo. Gli oltre 100 voti attribuiti alla mia risoluzione e la sottoscrizione in blocco della Lega dei Popoli sono un passo importante per costruire una sfida democratica per la libertà della Sardegna"

    Fonte: www.ansa.it | vai alla pagina
    Argomenti: Pili Unidos Sardegna autodeterminazione Costituzione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 07 giugno 2015 da 33834
    Sebbene la "Costituzione della Repubblica Italiana" http://www.quirinale.it/qrnw/statico/costituzione/pdf/Costituzione.pdf all'art.75 comma 2 ( Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali) non escluda tale possibilità, ed agli art. 123, commi 1 e 2 ( Ciascuna Regione ha uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali ) ed all'art. 132 ( Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse. Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un'altra ) si dia una certa autonomia referendaria in campo regionale, l'art. 5 (Principi fondamentali) afferma che "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento". Una e Indivisibile .

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