Ti trovi in Home  » Politici  » Paolo Cova  » Lotta dura all’abusivismo

Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Lotta dura all’abusivismo

  • (26 maggio 2016) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 26 maggio 2016 da 32018
    Il provvedimento più importante che abbiamo approvato questa settimana, alla Camera, sono le Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi. L’intervento contenuto nel testo, che ora passa al Senato, prevede la razionalizzazione delle procedure di demolizione conseguenti a illeciti edilizi e conferma, per la fase dell'esecuzione delle demolizioni, l'attuale sistema a doppio binario. Infatti c’è la competenza dell'autorità giudiziaria, in presenza della condanna definitiva del giudice penale per i reati di abusivismo edilizio, se la demolizione non è stata ancora eseguita, e delle autorità amministrative (Comuni, Regioni e Prefetture), che intervengono con le forme del procedimento amministrativo. Sarà attribuito al titolare dell'Ufficio requirente il compito di determinare i criteri per l'esecuzione degli ordini di demolizione delle opere abusive e di ripristino dello stato dei luoghi, in presenza di condanna definitiva. Il Pm dovrà, in particolare, considerare gli immobili di rilevante impatto ambientale, paesaggistico, storico e artistico, quelli che rappresentano un pericolo per l'incolumità pubblica e gli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa. Viene istituito, presso il Ministero delle Infrastrutture, un fondo di rotazione, dotato di 5 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni per ciascuno dei 4 anni successivi, per integrare le risorse necessarie per le opere di demolizione dei comuni. È costituita, inoltre, la Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio, di cui si avvalgono gli uffici distrettuali competenti e le amministrazioni comunali e regionali. Tutte le autorità e gli uffici competenti dovranno condividere e trasmettere le informazioni sugli illeciti alla banca dati. Il tardivo inserimento dei dati nella banca dati comporta una sanzione pecuniaria pari a 1.000 euro per il dirigente o funzionario inadempiente. La gestione della banca dati è attribuita all'Agenzia per l'Italia digitale, che dovrà garantire l'interoperabilità dei soggetti coinvolti e la gestione dei rilievi satellitari.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
    Argomenti: Abusivismo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato