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Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Il fascismo è reato

  • (26 settembre 2017) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 26 settembre 2017 da 32018
    Voglio esprime tutta la mia solidarietà all’On.Emanuele Fiano per le minacce ricevute per essere stato il primo firmatario di questa legge. Una proposta di legge molto dibattuta, in questo momento, in Italia, ma che noi, alla Camera, non abbiamo avuto alcun dubbio a votare e senza ulteriori perdite di tempo: l’Introduzione dell'articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. La norma, punisce la propaganda del regime fascista e nazifascista e viene aggiunta ai delitti contro la personalità interna dello Stato. Ecco cosa prevede. Viene punita la condotta di chi propaganda immagini o contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, o delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, o ne richia ma pubblicamente la simbologia o la gestualità. La punizione avviene con la reclusione da sei mesi a due anni. Si tratterà di un delitto perseguibile d'ufficio: da un lato, la propaganda attiva e quella che si manifesta anche solo nei diversi passaggi della filiera produttiva (dalla produzione alla distribuzione, alla diffusione, alla vendita) di immagini, oggettistica, gadget di ogni tipo che comunque sono chiaramente riferiti all'ideologia fascista o nazifascista o ai relativi partiti; dall'altro (per mezzo del richiamo alla gestualità, oltre che alla ideologia) comportamenti quali il saluto romano o nazifascista fatto in pubblico e l'ostentazione pubblica di simboli che a questi partiti o ideologie si riferiscano. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici, che costituiscono, dunque, un’aggravante. Qualcuno si è chiesto se ce n’era proprio bisogno: noi rispondiamo convintamente sì, perché nel tempo si è dovuta riconoscere l’insufficienza degli strumenti predisposti dal legislatore per la repressione di questi comportamenti individuali di propaganda. È sotto gli occhi di tutti che, non soltanto in altri Paesi d'Europa, ma anche nel nostro Paese, sono sempre più frequenti gli episodi e le manifestazioni che richiamano apertamente concezioni apologetiche del fascismo e del nazifascismo. Gesti, condotte e comportamenti spesso violenti, intolleranti, razzisti.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
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