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Massimo Depaoli in data 17 ottobre 2017
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» Sindaco di Pavia indagato: "Nulla da nascondere, tutto fatto secondo le regole"
Massimo Depaoli in data 06 ottobre 2017
Dichiarazione di Massimo Depaoli
Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Pavia (PV) (Partito: PD)
Sindaco di Pavia indagato: "Nulla da nascondere, tutto fatto secondo le regole"
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(06 ottobre 2017) - fonte: La Provincia Pavese - inserita il 15 gennaio 2018 da 3715
Venerdì Depaoli, sulla sua pagina Facebook, replica alle polemiche della minoranza con un lungo post. "Tanto per fare chiarezza sul "tintinnio di manette". 1) Ciò che ho ricevuto è una richiesta di indicare domicilio e difensore di fiducia, come riportato nella immagine, in relazione a un presunto abuso d'ufficio. 2) A tutt'oggi non ho ancora potuto visionare la denuncia/querela presentata e questo è il motivo per cui non ho voluto dare una informazione incompleta e parziale. Difficile motivare le proprie scelte senza conoscere le accuse specifiche. 3) La comunicazione riguarda anche la dirigente del Personale e ciò, unitamente con la data indicata, porta a pensare che si tratti del procedimento previsto dall'art. 110 TUEL per la assunzione di un dirigente a tempo determinato. La data indicata, infatti, è quella della pubblicazione della delibera che ha avviato il procedimento, delibera votata all'unanimità dalla Giunta. 4) Ricordo che l'art.110 configura un incarico di tipo fiduciario, quindi la conoscenza preesistente di chi poi viene assunto non implica nulla, anzi potrebbe costituire elemento di scelta. Ma in questo caso non è stato così. Prima che sostenesse il colloquio, né io né la giunta né la dirigente avevamo mai conosciuto la persona poi scelta, e per la prima volta abbiamo attivato una procedura del tutto trasparente per la scelta del dirigente a tempo determinato, puntando a assumere la persona più adeguata. E oggi, dopo un anno di lavoro della persona in questione, posso affermare con assoluta tranquillità che si tratta di uno dirigente capace e efficiente. Ma in tutta questa vicenda agli pseudo cultori della legalità il merito non interessa davvero nulla. La valutazione sul possesso o meno dei titoli riguarda temi del diritto civile e del lavoro e non certo penali. 5) Quindi, tanto per essere chiaro, la comunicazione riguarda il normale operato di una amministrazione, non chissà quale oscuro reato o, peggio, interesse personale. 6) Non appena il mio legale avrà qualche elemento a disposizione, lo comunicherò e sono pronto a essere ascoltato dalla magistratura, in cui ho piena fiducia. 7) Non sono mai stato un forcaiolo e ho sempre pensato, per esempio, che Berlusconi andasse sconfitto nelle urne e, prima ancora, nella società e nella cultura".
Fonte: La Provincia Pavese | vai alla pagina » Segnala errori / abusi