Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI ROSALIA BILLEROhttps://www.openpolis.it/2009-08-05T00:00:00ZPercepiscono contributi dal Comune, ma non abitano in Italia2009-08-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418419<br />
«La questione relativa al rilascio di contributi a cittadini stranieri che risultano solo formalmente residenti in Italia, e' di una gravita' eccezionale e rischia non solo di minare alla base il gia' difficile rapporto tra i cittadini pistoiesi e gli extracomunitari residenti, ma anche di lasciare privi dei contributi previsti i bisognosi realmente residenti a Pistoia».
<p> E' quanto sostiene il capogruppo di FI-Pdl in Consiglio Comunale a Pistoia, Alessio Bartolomei, a seguito della falla emersa nel meccanismo della concessione dei contributi sociali elargiti dal Comune di Pistoia, anche se su questo l'assessore al sociale, Rosalia Billero, avverte che tutto si e' svolto nella regolarita'. «Grazie al lavoro del consigliere Barbarito - prosegue Bartolomei -, e' emersa una falla nel meccanismo della concessione dei contributi sociali che permette di sottrarre risorse destinate ai pistoiesi bisognosi e di dirottarle all'estero nei paesi di origine degli extracomunitari richiedenti con la doppia beffa di non spendere quei danari su Pistoia e di far rimanere all'asciutto i veri bisognosi .
<p>La superficialita' con la quale l'assessore Billero ha risposto, solo pochi giorni fa, a Barbarito denota quanto poco abbia insegnato, a lei e all'intero Comune di Pistoia, la vicenda dei falsi permessi ai cinesi.
<p> Infatti, dai primi controlli effettuati dalla polizia municipale di Pistoia, proprio a seguito delle segnalazioni di Barbarito, sono emerse numerose irregolarita' dovute al fatto che moltissimi dei percettori dei contributi in realta' sono irreperibili all'indirizzo di residenza (in un caso si tratta di un'intera famiglia di 6/7 persone) e in altri casi, si e' riscontrato che alcuni 'non abitano a Pistoia, ma ci tornano in caso ce ne sia bisogno' (dichiarazioni rilasciate dai vicini di casa).
<p> La faciloneria con la quale vengono istruite alcune pratiche di contributo da certi patronati e la mancanza di controlli sulle residenze da parte del Comune, creano danni effettivi e di immagine incalcolabili». <br />
Case popolari, ecco la stretta2009-07-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418412<br />
Le liste di attesa per la case popolari contano ad oggi 655 famiglie. Troppe, secondo l'assessore al sociale Rosalia Billero, che espone un nuovo disciplinare approvato dai Comuni del Lode pistoiese per organizzare una stretta nella gestione degli alloggi destinati alle fasce disagiate.
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«Ci sono molte centinaia di migliaia di euro - spiega Billero - di morosità e le case rimangono sempre alle stesse persone. Non va bene».
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«In questi anni - spiega Billero - la gente si è messa in testa l'idea che si può stare in una casa del Comune anche senza pagare mai, non è così. L'usanza va cambiata»
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«Per entrare nelle graduatorie di affidamento - dice l'assessore - non si devono avere morosità, altrimenti si viene esclusi. Visto l'ammontare enorme di morosità abbiamo stabilito che chi è già titolare di un alloggio avrà un tempo massimo di 36 mesi per saldare il debito». Poi c'è il problema di quelle famiglie che entrano adesso in una casa popolare. Per loro i tempi di morosità sono stretti, ma, soprattutto, non saranno fatte deroghe. Pagare o lasciare la casa.
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«Bisogna riorganizzare - conclude l'assessore - l'affidamento delle case. Ora c'è un ricambio di poche unità all'anno, invece l'alloggio popolare deve essere un passaggio momentaneo per una famiglia, non una sistemazione»<br />
Assessore rosso al sociale chiama i carabinieri2009-05-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418415<br />
Si sono sedute nel suo ufficio a mezzogiorno di ieri, pretendendo che il Comune trovasse una casa per la loro famiglia. E poi non se ne sono più andate, fino a quando, dopo le 13, l’assessore al sociale Rosalia Billero, di Rifondazione comunista, stanca di ripetere le norme di affidamento degli alloggi per i nuclei familiari in situazioni di emergenza, ha deciso di chiamare i carabinieri.
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Le due donne di origine marocchina continuavano a sbatterle in faccia frasi pesanti, con toni accusatori. E soprattutto hanno minacciato di non abbandonare gli uffici in piazza san Lorenzo, sin quando il Comune non avesse trovato un tetto per l’intera famiglia.
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L’occupazione è durata oltre un’ora</b>, poi i Carabinieri sono riusciti a far ragionare le donne e a liberare gli uffici comunali. La storia che si è consumata ieri nella sede municipale in piazza san Lorenzo è di quelle singolari. A parlare con l’assessore c’erano una donna di origine marocchina e due dei suoi quattro figli, Fatima, una ragazza di vent’anni e un bambinetto delle scuole elementari. Madre e figlia, che avevano un appuntamento con l’assessore Billero, hanno cominciato a reclamare una casa dal Comune.
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«Mio padre è in Italia da 14 anni - ha ripetuto Fatima - e ha sempre lavorato. Poi l’anno scorso si è ammalato di tubercolosi e siamo rimasti senza un soldo. In famiglia siamo sei, ho un’altra sorella e un fratello, e non sappiamo come andare avanti. Nel 2008 abitavamo al Campiglio i servizi sociali ci davano 250 euro al mese per l’affitto». A gennaio la famiglia ha avuto lo sfratto ed è cominciato il lungo confronto con il Comune, che ieri è culminato con l’intervento delle forze dell’ordine.
<p>«Noi vogliamo una casa. Ci devono dare un appartamento - ha chiarito la ragazza - oppure devono aiutarci a pagare l’affitto. Ora siamo ospiti di una famiglia amica, ma dobbiamo venire via e ci ritroveremo in mezzo a una strada se il Comune non ci darà una mano». <br />
«Loro hanno rifiutato ogni soluzione offerta. Prima - ha sottolineato Billero -, nello scorso ottobre, glia vevamo prospetato una casa a Borgo a Buggiano. Non l’hanno voluta perchè dicevano che era lontana».
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Così il Comune ha depennato la famiglia dalle liste di attesa delle case di emergenza, che vengono aggiornate ogni tre mesi.<br />
Ed è cominciata la protesta. «Non era possibile andare fino là - ha detto Fatima -, è troppo lontano.<br />
Devono garantirci una casa che possiamo gestire. «A gennaio la famiglia ha avuto lo sfratto - ha spiegato l’assessore - e abbiamo offerto un locale in zona Le piastre, hanno rifiutato anche quello perchè per sei persone era troppo piccolo». Dal canto loro Fatima e la sua famiglia dicono che il Comune non ha rispettato le graduatortie.
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«Quell’appartamento era stretto per tutti noi, non potevamo prenderlo. Il Comune ci ha cancellato dalle liste di attesa - ha concluso Fatima -, ma dopo 15 giorni ha dato una casa più grande a un cittadino che aveva un punteggio più basso del nostro. Ora oltretutto ci dicono di tornare in Marocco, invece è un nostro diritto restare in Italia».
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L’assessore, che dopo una lunga discussione con le due donne è stata costretta a chiamare i Carabinieri, ha concluso spiegando come «questa famiglia sarà nelle liste, ma se rifiuta ogni alloggio offerto non possiamo aiutarla in nessun modo».<br />
Rendite finanziarie di riunioni di Consiglio Comunale e Commissioni2008-04-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it331908Presenze in Consiglio comunale da luglio a dicembre 2007: <b>14</b>;<br />
Presenze in Commissioni da luglio a dicembre 2007: <b>34</b>;<br />
Gettoni in euro: <b>4463.</b><br />
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<i>FRANCESCO ALBONETTI</i>
PISTOIA. Un consigliere comunale ogni anno prende parte a 23 sedute di consiglio e 56 di commissione. Numeri un po’ astratti, perché in realtà a metà anno è finita una legislatura ed è iniziata quella nuova. Tuttavia, prendendo quel dato come media statistica di riferimento, si ricava che l’attività amministrativa di un consigliere comunale prevede la partecipazione a 79 riunioni, con un compenso lordo di circa 7.347 euro. Nel 2007 le riunioni politiche sono costate alla collettività pistoiese 194.450 euro.
Per arrivare a queste cifre siamo partiti dal gettone di presenza dei consiglieri comunali: attualmente è di di circa 93 euro lorde. Abbiamo calcolato il numero medio di riunioni a consigliere nella prima parte del 2007 e lo abbiamo sommato al numero medio di riunioni della seconda parte dell’anno. Va considerato che ogni consigliere partecipa ad almeno due commissioni comunali. Ecco come si arriva a una media di 79 sedute.
Va detto che molti consiglieri partecipano a più commissioni (massimo tre), quindi l’attività si moltiplica. E ci sono gli stakanovisti e gli assenteisti, cioè coloro che, per impegni personali o altri motivi, possono partecipare a un numero di riunioni molto inferiore.
Limitandoci al secondo semestre 2007 (vedi tabella), che comprende la prima fase di legislatura da luglio fino a dicembre, sono due i consiglieri stakanovisti: Luciano Mazzieri del Pd e Alessio Bartolomei di Forza Italia. Entrambi hanno partecipato a 15 consigli comunali e 36 riunioni di commissione, cioé tutte quelle che si sono svolte in quel periodo. Il motivo di tanto zelo è legato anche al ruolo che ricoprono come capigruppo della maggioranza e dell’opposizione. Entrambi partecipano a due commissioni, le stesse: assetto del territorio (secondo) e bilancio (terza).
<b>Al terzo posto con 48 riunioni troviamo Rosalia Billero, capogruppo di Rifondazione</b>... continua ...
Emergenza casa - Non creare guerre fra poveri2008-02-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418413<br />
Emergenza casa. Il comune rinnova le regole.<br />
Approvato dal consiglio comunale un regolamento che fissa precisi criteri e procedure. Il nucleo familiare è quello dello stato di famiglia, legami parentali o meno. Forza Italia mette in guardia dalle famiglie di comodo. La maggioranza risponde: "più che furbi sono persone che hanno bisogno".
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Il comune di Pistoia ha riordinato e meglio disciplinato l’assegnazione di alloggi in caso di emergenza abitativa. Il vecchio regolamento risaliva al 1994. Il nuovo è arrivato in consiglio comunale nella seduta del 2 febbraio ed è stato approvato con il voto dei gruppi di maggioranza.<br />
Forza Italia ha votato contro. I gruppi Arcobaleno su Pistoia e Alleanza Nazionale si sono astenuti.<br />
Del provvedimento ha parlato in sede introduttiva l’assessore Stefano Cristiano.
<p> All’emergenza abitativa il comune risponde con alloggi di sua proprietà, che assegna temporaneamente a nuclei familiari in condizioni disagiate e con problemi di dimora particolarmente gravi.
<p>L’assessore ha citato alcuni dei molteplici fattori che determinano l’emergenza abitativa: lo sfratto esecutivo, l’evento ambientale (esondazioni, frane, ecc.), la necessità di dividere il nucleo familiare per porre fine a violenze. L’attestazione di uno o più di tali requisiti integra la domanda di assegnazione insieme al certificato ISEE e al documento d’identità o permesso di soggiorno.
<p>Le domande vengono vagliate dall’ufficio casa del comune e valutate da una commissione tecnica, la quale assegna un punteggio e formula una graduatoria, che poi aggiorna ogni tre mesi.
<p>L’assessore ha inquadrato il provvedimento nella situazione abitativa pistoiese, dove sono almeno 5.000 gli alloggi sfitti e dove si compra più per investire che per affittare, benché gli affitti possano sfiorare i 1000 euro al mese. <br />
D’altro canto, negli ultimi 15 anni non si è riusciti a costruire nuovi alloggi di edilizia popolare.
<p>Secondo Pagliai, capogruppo UDC, il patrimonio immobiliare del comune è ignoto al comune stesso: "ci sono decine e decine di alloggi vuoti dove ballano i topi o dove risiedono persone che non ne hanno diritto".
<p>Tomasi (AN) è stato il primo a sostenere un emendamento dei consiglieri di Forza Italia, che avrebbero voluto un trattamento preferenziale per i nuclei familiari fondati sulla parentela, che è fonte di doveri, mentre il regolamento non fa distinzione (su questo emendamento, che non è passato, ha votato a favore anche il consigliere PD Leonardo Soldati).
<p> Giovanni Capecchi, capogruppo Arcobaleno, ha invitato a non peggiorare l’emergenza abitativa concentrando situazioni di disagio in gruppi di edifici come alle Fornaci o in paesini come Le Piastre.
<p>Rosalia Billero, capogruppo di Rifondazione, ha detto che le regole devono essere giuste e ferree per non creare guerre fra poveri.
<p> Bartolomei, capogruppo di Forza Italia, ha caldeggiato la prevalenza del nucleo parentale spiegando che altrimenti si formeranno famiglie arbitrarie e di comodo al solo scopo di ottenere punteggio.
<p>"Il tema della casa può diventare strategico per l’attuale mandato amministrativo", ha detto Alice Giampaoli del Partito Democratico.
<p>"Alleanza Nazionale, ha detto Margherita Semplici, vuole che sia garantita l’effettività dei diritti e che si comprenda chiaramente chi ha titolo e chi non lo ha".
<p>Fantacci, consigliere del Partito Democratico, ha detto che prima di pensare alle furbate imbastibili su ISEE e nuclei familiari improvvisati si dovrebbe considerare che ognuno ha diritto ad un tetto.<br />
"Più che furbi sono persone che hanno bisogno", ha aggiunto Franceschi, consigliere PD. Ferretti, consigliere dello stesso gruppo, ha osservato che il regolamento definisce una cornice certa, con parametri e riferimenti che permettono all’amministrazione di agire e di assicurare anche una forma di programmazione attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.<br />