Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI ANDREA LEONIhttps://www.openpolis.it/2011-08-04T00:00:00ZALTRO IINDAGATO IN CASA PD...E DA QUEL DI'2011-08-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609283Nell'Emilia rossa, perfino i chioschi che vendono bibite ricadono sotto il ferreo controllo del partito. Stavolta però, diversamente dal solito, un esponente delle amministrazioni locali finisce nel mirino della magistratura. Si tratta nientemeno che del segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, iscritto nel registro degli indagati per turbata libertà degli incanti (reato però ormai prescritto) e abuso d’ufficio patrimoniale. L’inchiesta, aperta dalla Procura di Modena, riguarda il tempo in cui l’esponente democratico ricopriva l’ incarico di assessore con delega al patrimonio del Comune sotto la Ghirlandina.
<b>Secondo gli inquirenti il braccio destro di Bersani in regione avrebbe favorito una società, la Sdps, nella concessione della gestione del chiosco-birreria del parco Enzo Ferrari. Il pm Enrico Stefani, che coordina l'indagine, ipotizza che siano state esercitate pressioni nei confronti della precedente proprietaria, Tina Mascaro, affinché non ostacolasse la Sdps, guidata dagli imprenditori Massimiliano Bertoli e Claudio Brancucci.</b> A questi ultimi, si ritiene che fosse riservato un trattamento opposto. Nonostante la loro società avesse omesso ripetutamente di versare nelle casse del Comune il canone d’affitto e diverse rate della concessione per oltre 10mila euro, pare che usufruissero anche di inspiegabili agevolazioni, rinvii di pagamento e rateizzazioni degli importi dovuti.
Nel fascicolo, risultano indagati anche Antonino Marino, attuale assessore alla qualità urbana, sicurezza e sport e successore di Bonaccini, l’ex dirigente comunale Mario Scianti e la dirigente Giulia Severi.
È una crepa minuscola nel sistema di potere emiliano, che rischia di allargarsi a tutto il complesso apparato dell’ex Pci, già scosso dalle accuse nei confronti di Filippo Penati. Finora, sebbene nemmeno le alte gerarchie del Pd fossero state risparmiate dalle inchieste, la loro roccaforte in Emilia Romagna risultava sostanzialmente immune. Sorpreso, Bonaccini si affida a Facebook per dichiararsi «tranquillissimo e sereno», ma conta sull’elettorato dei fedelissimi, tentando di reclutare anche gli oppositori, che nelle Regioni rosse molto spesso si adeguano alle dinamiche della “democrazia bloccata” e priva di alternative. Così, ieri il segretario piddino ha ringraziato pubblicamente «le centinaia di persone, alcune anche della parte politica avversa, che mi stanno dimostrando in queste ore solidarietà, stima, affetto», promettendo che, «se venisse stabilito che l’atto compiuto non è stato fatto con leggerezza ma in cattiva fede, sarei io il primo a chiedere le mie dimissioni».
…Il consigliere regionale del Pdl <i>Andrea Leoni</i> ricorda che <b>«solo pochi giorni fa, a Parma, Bersani di fronte al segretario regionale del Pd Bonaccini chiedeva a gran voce le dimissioni del sindaco Vignali che non è neppure indagato. Con lo stesso metro oggi dovremmo chiedere le dimissioni di Bonaccini e Marino»….</b>http://www.libero-news.it/news/797052/Sistema-Pd-un-altro-indagato--tra-i-fedelissimi-di-Bersani.html