Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Clemente MASTELLAhttps://www.openpolis.it/2012-07-21T00:00:00Z«Scelta miope che non porterà risparmi. La Campania sollevi il conflitto con lo Stato» - INTERVISTA2012-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647516<br />
«Non vedo grande partecipazione: come la libertà, la gente se ne accorge quando l'ha persa». <p>
Addio alla provincia di Benevento: ormai ha perduto ogni speranza l'eurodeputato di Ceppaloni, instancabile promotore di quella Provincia del Molisannio che oggi è tecnicamente improponibile. <p>
<b>Onorevole, è deluso? </b><p>
«Questa non la capisco: se c'è un problema di costi allora dovrebbero colpire le Province più grandi, non le piccole. Poi se c'era l'intenzione di una più complessiva ristrutturazione istituzionale, del tipo Province eguale zavorra, allora andavano cancellate tutte». <p>
<b>Invece....</b><p>
«Fanno fuori Benevento, ma poi salvano le Comunità Montane e tutti quei consorzi laddove c'è il vero spreco». <p>
<b>Parametri rigidi. </b><p>
«Ma non li capisco. E la cosa che trovo davvero noiosa è che avrebbero potuto chiedere ai cittadini cosa scegliere e con chi stare». <p>
<b>Invece Avellino è salva. </b><p>
«Oh, ma non dico nulla contro Avellino. Però è un'ingiustizia che Benevento non ci sia più. E' una bizzarria, Mi dispiace non essere in parlamento. Tra l'altro non vedo nemmeno grande partecipazione: come la libertà, la gente se ne accorge quando l'ha persa». <p>
<b>Sarà un colpo per l'economia? </b><p>
«Anche per la piccola economia di quartiere: togli la prefettura, elimina la questura, fai fuori l'agenzia delle entrate. E saltano anche i bar, i ristoranti, e tante altre cose. <p>
<b>Cosa si può fare? </b><p>
«Spero che la Campania sollevi il conflitto di attribuzione. Altrimenti sarà battaglia nella prossima legislatura, per chi ci sarà». <p>
<b>E lei ci sarà? </b><p>
Non lo so proprio. C'è una perdita di senso politico in giro. Faccio fatica a ritrovarmi». <br>
«Vi racconto io il mercato dei deputati» - INTERVISTA2010-12-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548810<br />«I partiti sono strutture prive o quasi di democrazia e le correnti non esistono più».
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Di calciomercato se ne intende: «Mi chiamavano il Moggi della sinistra». Clemente Mastella assiste allo shopping parlamentare dalla sua casa di Ceppaloni. «Io faccio l’europarlamentare, eletto con il Pdl, al momento della conta sarò nell’atmosfera rarefatta che si respira a Strasburgo, dunque non sono esposto a tentazioni e nemmeno posso essere al centro di trattative. Certo che lo spettacolo è impressionante».
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<b>Lei ha una discreta esperienza in materia.</b>
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«Io mi prestavo ad operazioni politiche».
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<b>Il verbo prestarsi è un tantino equivoco.</b>
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«Nessun equivoco».
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<b>E che cosa, allora?</b>
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«Nella Prima Repubblica il peone aveva una sua dignità».
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<b>Oggi?</b>
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«Oggi il peone non c'è più».
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<b>E chi c'è al suo posto?</b>
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«C’è il clandestino o, se vuole usare un’immagine più poetica, il naufrago».
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<b>Scusi, Scilipoti e Razzi sarebbero clandestini?</b>
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«Certo. Saltano su una zattera, prendono il largo, vagano alla ricerca di un approdo. Poveretti, li compatisco».
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<b>Veramente, a Razzi avrebbero offerto il pagamento del mutuo in caso di cambio di casacca. E lei lo definirebbe naufrago?</b>
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«Mah, io questa storia del mutuo me la spiego in un altro modo».
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<b>Quale?</b>
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«Razzi passa con la maggioranza. Giusto?».
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<b>Prosegua con la sua analisi merceologica.</b>
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«In questo modo fa un favore a Berlusconi, ma fa anche un triplo favore a se stesso».
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<b>Addirittura?</b>
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«Se la maggioranza tiene e non si va al voto, Razzi prende i suoi quindicimila euro di stipendio per altri due anni e rotti. Provi a moltiplicare quindicimila per dodici; ottiene 180mila euro. Che diventano 360mila nell’arco di due anni.<br />
Circa 400mila euro, euro più euro meno, per il resto della legislatura».
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<b>E così il mutuo è pagato.</b>
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«Ovvio. Se il governo cade, invece, addio stipendio».
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<b>E addio mutuo.</b>
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«Non solo. Razzi perderebbe anche la pensione, che oggi matura dopo cinque anni».
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<b>Che cosa manca ancora al suo elenco?</b>
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«La rielezione. È chiaro che un parlamentare tratta il suo futuro, si garantisce la sedia o comunque un posto buono nelle liste di domani».
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Insomma, la fiducia vale oro?</b>
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«La fiducia, oggi come oggi, è un’assicurazione sulla vita.<br />
I partiti sono strutture prive o quasi di democrazia e le correnti non esistono più. Dunque, chi è marginale, chi sta sul bordo- e molti dei parlamentari coinvolti nel calciomercato stanno sul bordo – ha una sola chance».
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<b>La zattera?</b>
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«La zattera. Ma non s’illudano. Anche i barconi dei parlamentari, come quelli degli extracomunitari, sono destinati a capovolgersi nel mare infestato dagli squali. Su dieci ne sbarca uno, due, se vogliamo essere ottimisti».
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<b>Gli altri?</b>
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«Gli altri si devono rassegnare ad essere inghiottiti nell’anonimato da cui provengono. E dovranno ripartire senza stipendio e senza pensione».
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<b>Nella Prima Repubblica?</b>
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«Era diverso. Il peone faceva il peone per una vita, ma aveva una sua dignità. Aveva in mano un’arma formidabile, la preferenza, e poteva passare da una corrente all’altra».
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<b>Ma sempre all’interno dello stesso partito?</b>
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«Certo, erano rari, rarissimi, i passaggi da un partito all’altro. Oggi i parlamentari-naufraghi vanno da una riva all’altra: da sinistra a destra… ».
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<b>Ci mancherebbe, è la destra a Palazzo Chigi.</b>
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«Sì, ma la crisi è più ampia. Si va anche da destra a sinistra. Da destra a sinistra e poi ancora a destra e poi non si sa più neanche dove, purché il piede tocchi terra. La crisi, la crisi del bipolarismo, è generale e non riguarda solo il centrosinistra alle prese con le defezioni alla vigilia della fiducia».
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<b>Lei «comprava» voti ai tempi gloriosi della Dc?</b>
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«Ma no, gliel’ho detto, al massimo c’era il pendolarismo fra le correnti. E poi il verbo comprare a me non piace».
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<b>Ma se la paragonavano a Moggi?</b>
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«Quell’immagine è venuta dopo, nel '98, quando sotto la regia di Cossiga, il nostro De Gaulle, abbiamo inventato l’Udr. Ce ne siamo andati dal Ccd. Poi, complice la divisione, da noi non prevista, fra Bertinotti e Cossutta, abbiamo finito col sostenere il governo D’Alema dopo aver votato la sfiducia a Prodi».
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<b>Allora Prodi cadde per un voto.</b>
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Colpa della Pivetti. Che rimase a casa ad allattare il figlioletto».
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<b>Poi la Pivetti passò con voi, al tempo dell’Udeur, con la e fra la d e la r. Altra trattativa?</b>
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«Ma no, io non potevo offrire nulla. O quasi».
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<b>Quasi?</b>
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«Le ho offerto la presidenza del partito. Un minipartito, eravamo in pochi».
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<b>Eravate o era?</b>
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«Sì, lo so, c’è un uso incredibile del pluralis maiestatis».
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<b>Francesco Pionati dell’Adc alla Camera parlava al plurale, ma era solo.</b>
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«Ognuno sventola il pluralis come meglio gli pare. Noi dell’Udeur eravamo quattro o cinque. E io offrii alla Pivetti la presidenza e a Pisicchio, che si era confidato con me e mi aveva espresso il suo disagio di diniano inquieto, il posto di capogruppo. Questo potevo dare».
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<b>Alla luce del sole. In privato?</b>
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« Non ho mai offerto nulla. Quando ho lasciato il Ccd addirittura ci ho rimesso».
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<b>Poveretto.</b>
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«Mi dimisi doverosamente da vicepresidente della Camera e dovetti lasciare l’appartamento che mi spettava, un bonus extra, una segreteria con sei persone. Quella fu un’operazione politica».
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<b>Ieri la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla compravendita.</b>
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«Io non ho mai assistito a violazioni del codice».
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<b>Chi vincerà: Berlusconi o Fini?</b>
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«Per me Berlusconi sul filo di lana. E, in questo caso, sarà interessante vedere come gestirà il successo».
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<b>E se dovesse spuntarla il leader di Fli, cosa accadrà al Cavaliere?</b>
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«Superman non può perdere. Può solo morire».<br />
Europarlamento. "Una miseria questi 290 euro. Questi non sanno quanto si prende a Montecitorio"2009-07-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391960<br />
Per la prima volta a Strasburgo gli stipendi sono uguali per tutti.<br />
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"Una diaria di 290 euro! 'Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano".
<p>Clemente Mastella esterna il suo disappunto per le nuove "durezze" a cui sono sottoposti i 736 eurodeputati.
<p>"Si prende meno che in Italia". Lo urla in ascensore, sventolando furioso le carte che via via gli porgono i suoi assistenti. Studia i chilometraggi. Chiede a Cristiana Muscardini, storica eurodeputata di An, ora nel Pdl assieme all'ex ministro di Prodi, come funzionino le firme-presenze per essere pagati.
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Per albergo e vitto la Ue paga ai deputati 295 euro al giorno. Più una correzione legata alla durata del viaggio e alla distanza fra casa e aeroporto (tre euro al chilometro).<br />
Fino a questa legislatura gli euro erano 250: l'aumento è legato alla nuova normativa scattata all'Europarlamento.<br />
Da quest'anno tutti i deputati guadagnano uguale: 7.666,31 lordi al mese, indicizzati sull'inflazione. Al netto, sono 5.700 euro.<br />
<b> Con pensione dopo cinque anni, finito il mandato.</b><br />
Finora invece gli stipendi erano equiparati a quelli dei parlamentari nazionali: gli italiani erano i Paperoni e adesso prendono meno; ma per lituani, bulgari, e molti altri è una pacchia.
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Nel conto, poi, ci sono 4.402 euro al mese per spese generali: vere o no, non si deve dimostrare nulla. Solo essere presenti in aula almeno sette volte all'anno. <br />
Altri 17.570 euro mensili, invece, sono per l'indennità di segreteria: stipendi e spese degli assistenti scelti dal deputato. <br />
Finora anche questa cifra era intascata senza ricevute, magari per collaboratori condivisi fra deputati.
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I biglietti aerei per la prima volta non sono rimborsati a forfait: i rimborsi di business class per biglietti low cost o per viaggi di gruppo in auto erano prassi diffusa. Così ora è obbligatoria la ricevuta. Idem per la benzina: 0,49 euro al km.
<p>Infine, 4.148 euro sono destinati a viaggi fuori dai rispettivi Stati e 149 euro al giorno, hotel escluso, per missioni extra-Ue.
<p>Finisce così l'escamotage di incassare 1.500 euro in nero a settimana per i viaggi aerei che i deputati compiono per le tre settimane mensili di sedute a Bruxelles o Strasburgo. Alcuni, peraltro, si facevano vedere all'Europarlamento anche la quarta settimana, quella destinata al collegio di casa. Altri 1.500 euro.<br />
Massimo D'Alema vuole spedire Casini a Palazzo Chigi il più presto possibile2009-06-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391687<br />
Il leader dell'Udeur ed europarlamentare eletto nelle file del Pdl traccia la strategia dell'ex ministro degli Esteri: "Massimo D'Alema vuole spedire Casini a Palazzo Chigi il più presto possibile. Per questo ha messo in piedi tutta questa storia delle 'scosse' dentro la maggioranza. <i>Il vero complottista è lui</i>. <br />
Del resto, se non fa così è finito. Pier è estraneo al complotto, ci è finito dentro perché al posto suo chiunque direbbe di sì. Il nostro Paese politicamente instabile e inaffidabile, che faceva tanto comodo a qualcuno, con Berlusconi è diventato un ricordo. <b>Per questo in Europa la campagna stampa contro il premier è stata ripresa con tanta veemenza.</b> D'Alema - aggiunge il leader dell'Udeur - lavora per il dopo Berlusconi. E se il suo disegno andasse in porto, Casini diventerebbe presidente del Consiglio, un argomento formidabile per convincere i suoi a seguirlo nel Pd. C'è solo un problema: Berlusconi non è certo uno che non è abituato a difendersi". <br />
In Europa. «Eletto grazie a Berlusconi» 2009-06-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391517<br />
«Dopo un periodo di apnea, senza quadri dirigenti e senza sponsor politici», Clemente Mastella è tornato. <br />
L'ex ministro della Giustizia del governo Prodi festeggia l'elezione al parlamento europeeo con il Pdl e incassa i complimenti del premier Silvio Berlusconi e del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
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<b>«Il futuro dell'Udeur? Per adesso godiamoci la vittoria e la elezione a Strasburgo.</b><br />
Mi consulterò con gli amici del partito e insieme decideremo il da farsi», ha detto Mastella.
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<b>Il sarcasmo di Storace.</b> «I complimenti di Fini e Berlusconi a Mastella sono il miglior biglietto da visita sulla trasformazione del Pdl», commenta Francesco Storace, segretario de La Destra ed ex compagno di partito di Fini.
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Volto rilassato e occhi lucidi: si è presentato così Mastella alla conferenza stampa convocata dopo la sua elezione a Strasburgo per dire «grazie di cuore» ai «tanti anonimi popolari» che l'hanno sostenuto in un periodo difficile.
<p> <b>«Ho fatto una scommessa</b> - ha detto Mastella - e l'ho vinta prima di tutto con me stesso. Senza sponsor ho girato l'intero Mezzogiorno arrivando a fare, nell'ultimo periodo di campagna elettorale, anche quindici comizi al giorno. È stato un po' come la prima volta alla Camera nel 1976, con la differenza, però, che questa volta ci ho messo la faccia in prima persona, anche contro tanti ex amici di partito che non hanno esitato ad abbandonarmi».
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<b>«Certo questa è la politica</b> - ha aggiunto Mastella -:<br />
ognuno può decidere percorsi diversi ma ciò che mi ha fatto male sono state le offese personali. Una cosa è dire non ti seguo, altra è fare campagna elettorale dicendo votate tutti tranne Mastella. Sono comportamenti che fanno male soprattutto se a farlo sono tuoi ex o presunti amici di partito». <br />
«Ho potuto correre per un seggio a Strasburgo - ha aggiunto Mastella - e questo grazie all'ok di Berlusconi, e poi anche di Fini, che mi hanno dato ospitalità nel Pdl e offerto la possibilità di potermi mettere in gioco».
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UDEUR alle europee e alleanze2008-11-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it381920"Al di là di quale dovesse essere la legge elettorale penso sia buona cosa creare processi politici non legati alla necessità. Per cui anche se la legge dovesse rimanere questa sarebbe buona cosa proporsi assieme e creare quest'area di centro ma senza il nodo alla gola di chi può essere condizionato dagli avvenimenti: cioè non faccio il prigioniero politico, ho già fatto il deputato europeo e non è un'idea in cima ai miei pensieri. <br />
Che il mio partito possa presentarsi questo sì, chi poi è destinato a presentarsi col nostro partito dipenderà dalla legge elettorale, mi pare indubbio".<br />
Mastella pensa ad un' ipotesi di lavoro comune "con l'Udc ma anche con altri", perché "il centro fino a quando non supera l'asticella ideale del 10% andrà sempre a rimorchio di una parte o dell'altra e non potrà essere un'esperienza politica significativa".Contiamo un pò poco per rimuovere un arbitro in questo momento2008-11-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it381921Sulle polemiche sull’arbitraggio di Rocchi in Milan-Napoli:<br />
«L'arbitro Rocchi per come ha arbitrato la partita andrebbe insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro per meriti verso il presidente del Consiglio. Quell'arbitro andrebbe rimosso, <b>purtroppo il mio partito non ha i numeri per sollevare il caso politicamente</b>».L'obiettivo è di proseguire nella riorganizzazione del partito sul territorio2008-09-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375137In un incontro coi segretari regionali, svoltosi a Roma nella sede dei Popolari-Udeur:
''L'obiettivo primario è quello di proseguire nella<b> riorganizzazione del partito sul territorio</b>. <b>Le alleanze verranno dopo</b>. Quanto piu' forti riusciremo ad arrivare alle scadenze elettorali, tanto piu' facilitato sara' il rapporto con le altre forze in gioco per le future alleanze''.
Sulle elezioni europee si esprime la contrarietà alla eliminazione delle preferenze:
''E' surreale che raggiunta la completa alfabetizzazione del Paese, si pensi che la gente non sappia scrivere''.Contrario all'eliminazione delle preferenze dalle europee2008-09-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375675Clemente Mastella ha ribadito la linea di assoluta contrarieta’ all’ipotesi di nuova legge elettorale, tendente ad eliminare, anche per Strasburgo, il sistema delle preferenze. “E’ surreale che raggiunta la completa alfabetizzazione del Paese, si pensi che la gente non sappia scrivere”.Aurelio De Laurentiis deve rimanere perche' ha dimostrato di essere un punto di riferimento per questo nuovo Napoli.2008-09-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359132 ''Aurelio De Laurentiis deve rimanere perche' ha dimostrato di essere un punto di riferimento per questo nuovo Napoli. Mi auguro che non si aggiunga danno a danno''. Cosi' Clemente Mastella, raggiunto telefonicamente dall'Asca, commenta la sentenza del Giudice sportivo e le successive dichiarazioni del presidente del Napoli Calcio manifestando piena solidarieta' a De Laurentiis, a tutta la squadra partenopea e ''ai tifosi del Napoli, quelli veri che sono la stragrande maggioranza''.
''Senza nulla togliere alla gravita' di quanto accaduto nelle stazioni di Napoli e di Roma in occasione della prima giornata di campionato ed alla necessita' di individuare e punire esemplarmente i responsabili - e' la sua riflessione - una volta per tutte bisogna fare chiarezza sul concetto di responsabilita' oggettiva di una societa' sportiva. Se si dimostrasse che la societa' ha collegamenti organici con frange estremiste che nulla hanno a che fare con lo sport, allora sarebbe giusto punirla. Ma se non si possono provare i collegamenti, e non ci sono, non ha senso colpire una societa' per responsabilita' che non le appartengono''.«Silvio? Se è al governo ringrazi le toghe. Il Pd non funziona» - Intervista2008-06-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357441 Mastella: «Ho provato a normalizzare i rapporti con la magistratura, mi hanno fatto fuori proprio per questo. Dopo il Cavaliere e Bossi nel Pdl e nella Lega sarà guerra di successione»<br />
<b>Riportiamo di seguito ampi stralci dell’intervista al segretario dei Popolari- Udeur, Clemente Mastella, pubblicata domenica dall’Unione Sarda.</b><br />
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Sbotta subito, distendendo un faccione di gomma che per gli italiani è diventato simbolo: «Non sono la madre di tutte le schifezze ».<br />
Prigioniero felice nel suo ufficio romano mentre fuori si crepa di caldo (ha tagliato la corda anche il ponentino), Clemente Mastella mostra un campionario di ferite da combattimento e la certezza di risorgere se non proprio in tre giorni in un tempo comunque politicamente utile. «Presenteremo liste alle prossime provinciali» (…) Ha all’attivo nove legislature (…) E’ stato ministro della Giustizia nell’ultimo governo Prodi (…) Da lì si è sollevato un tornado (…) il centro-destra (area di tentazione) ha fatto finta di non conoscerlo. Alla faccia di chi diceva che c’era un patto scellerato e un segreto tra lui e Berlusconi. Il suo vice si chiama, anzi si chiamava (nel senso di vice) Antonio Satta: è stato tra i primi a squagliarsela a gambe levate conquistando un ruolo di prestigio in una formazione new entry, i Cristiano Popolari. A ruota hanno seguito i tre consiglieri regionali che, travolti dal tormento ideologico, sono passati armi e bagagli all’Udc (Sergio Marracini, Renato Lai) e a Forza Italia ( Pietro Pittalis). (…) «Sono diventato un alibi: io, soltanto io, incarno la Casta ». Il che è sicuramente riduttivo ma lui – come un san Sebastiano trafitto – ritiene di aver pagato il prezzo più alto nella nevrotica legislatura appena trascorsa. Quelli erano giorni, si erano giorni e al mondo non potevi chiedere di più: (…) il suo collega di governo Antonio Di Pietro gli ha dato il tormento del cece, Marco Travaglio e Beppe Grillo l’hanno bombardato con appassionata intensità da americani in Vietnam. E lui? Duracell, sempre in piedi. Anche adesso che la tempesta è passata lasciando soltanto polvere e ricordi. Con l’aggiunta, va da sé, di qualche conto da regolare. Perché, anche se non lo dice a chiare lettere, non può finire così. Il Mastella rottamato sta riacquistando forma e vigore. Sotto le braci quasi spente, cova un’ira che – per ragioni di pragmatismo politico – ha messo a bagno nella moderazione. Avanti al centro, Mastella c’è. Eccolo di nuovo.<br />
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<b>Del campanile Udeur non resta che qualche brandello di muro.</b><br />
«Non direi. Restano l’esperienza vissuta e tanti amici veri. E sottolineo veri. L’amicizia è un dono, amico è soprattutto chi ti sta accanto nei momenti difficili».<br />
<b>E invece: evasione in massa.</b><br />
«Strano, sono fuggiti quelli che avevano ottenuto di più. Non quelli di mezzo, non quelli in buona fede. Se ne sono andati gli altri. Pazienza: ricominciamo ».<br />
<b>Satta, suo ex vice, è stato un centometrista della fuga.</b><br />
«Gli faccio i migliori auguri. Spero abbia più fortuna di quella che gli ho garantito io. Ricordo solo, en passant, che non è stato eletto in Sardegna: non aveva i voti per farcela. L’ho nominato io sul campo».<br />
<b> In che modo?</b><br />
«Gli ho detto, a lui come ad altri, tu farai il deputato, guadagnerai 15-16 mila euro al mese. Un sacco di soldi, no? Sono stati irriconoscenti».<br />
<b>Manco Giampaolo Nuvoli, direttore del ministero è un giglio</b><br />
«Ma almeno Nuvoli, pur passando ad altri schieramenti, ha conservato il rapporto umano».<br />
<b>Buon cuore.</b><br />
«A ferirmi è stato l’allontanamento di quelli che mi erano più vicini. Avrebbero potuto lamentarsi se il capitano si fosse salvato abbandonandoli sulla nave che affondava. Ma il capitano (ovvero il sottoscritto) è stato il primo a colare a picco».<br />
<b> Anche i tre consiglieri regionali non hanno perso tempo.</b><br />
«Neppure lo sapevo. Non ho più rapporti con loro. Non li sento, non li vedo, c’è stato black out. Solo adesso riesco a vedere una luce alla fine del tunnel».<br />
<b> Beh, per qualcuno che s’è levato dai piedi sarà contento</b><br />
«Sono felice di non avere più a che fare con quelli che avevo giudicato male. Quelli di cui, sbagliando, avevo deciso di fidarmi ». (…)<br />
<b>Incriminazioni. Quante volte?</b><br />
«Mai prima d’ora. Tengo a sottolineare che il gip di Catanzaro ha detto, nel prosciogliermi , che non andavo neppure iscritto nel registro degli indagati».<br />
<b> Allora la magistratura funziona, non è tutta comunista.</b><br />
«E chi l’ha mai detto? Il problema è un altro: vorrei sapere, adesso, chi mi ripaga. Ero ministro e non lo sono più, ero parlamentare e non lo sono più».<br />
<b> Pensi a Berlusconi quando ritira il certificato penale.</b><br />
«Silvio sbaglia a criticare la magistratura. Dovrebbe ringraziarla: la pioggia di comunicazioni giudiziarie che gli è caduta addosso è servita a farlo tornare a Palazzo Chigi. Tra me e lui c’è tuttavia una differenza».<br />
<b> Quale?</b><br />
«Io non ricuso i giudici. Quello che mi ha incriminato figurava tra i firmatari di un documento di solidarietà a favore del magistrato che mi aveva messo sotto accusa. Non ho la sindrome del complotto».<br />
<b>Che gliene pare dell’Italia senza Mastella?</b><br />
«Va avanti tranquillamente. Qualcuno aveva fatto credere che ero io il Male: cacciato me, tutto risolto. Sono quello dell’indulto, vero: nessuno ricorda però che l’hanno voluto deputati e senatori nella stragrande maggioranza. Morale: c’era proprio il desiderio di farmi fuori».<br />
<b> Quanto dura il governo?</b><br />
«Dura perché ha una maggioranza ampia. E se il centro sinistra non si sveglia si prende anche la prossima legislatura. La scelta del bipartitismo è stato un errore strategico».<br />
<b>Il lodo Schifani invece?</b><br />
«Buona idea, ma a partire dal prossimo inquilino di palazzo Chigi».<br />
<b>E la proposta di prendere le impronte ai rom, bimbi compresi?</b><br />
«L’Italia sta perdendo il senso della carità. Ci stiamo avviando verso una pesante fase conflittuale con l’altro, col nostro prossimo ».<br />
<b>Di fatti il ministro dell’Interno metterebbe in galera anche i giornalisti.</b><br />
«Quella della pubblicazione delle intercettazioni è una vicenda seria, non si può ignorarla. Io avevo previsto sanzioni e non l’arresto per i giornalisti che trasgredivano. C’è una differenza, no?».<br />
<b> Nel trio Berlusconi-Fini-Bossi chi è più inaffidabile?</b><br />
«Non do pagelle ma il futuro è incerto. Il Pdl è instabile. Berlusconi ha grande capacità politica ma ne vedremo di belle al momento della successione. Stesso discorso per Bossi: quando non ci sarà più, ci sarà faida tra i suoi colonnelli».<br />
<b>Romano Prodi</b><br />
«Ho affetto per lui, nonostante tutto».<br />
<b>Vuol dire che l’ha fatto cadere con affetto?</b><br />
«Come facevo a votarlo quando un terzo della sua, della nostra maggioranza era contro di me? Io non l’ho fatto cadere, ho solo preso atto».<br />
<b>Walter Veltroni le sarà eternamente grato</b><br />
«Parliamoci chiaro: il governo non resisteva più dal giorno in cui Veltroni ha dichiarato che il Pd sarebbe andato da solo alle elezioni. In quello stesso momento la maggioranza si è dissolta. Non c’entro, davvero».<br />
<b>Provi a chiederlo a Prodi.</b><br />
«Scusate: non è strano che Romano abbia rifiutato qualunque incarico all’interno del Pd? Nessuno si chiede perchè non voglia fare il presidente del partito democratico. Mastella è solo un alibi».<br />
<b>Si sussurra che con Berlusconi...</b><br />
«Non ho congiurato con Silvio Berlusconi. Pensateci un attimo: con Prodi avevo conquistato il ministero della Giustizia. Berlusconi non avrebbe potuto darmi di più».<br />
<b> Pd.</b><br />
«Non funziona, non può funzionare questo prendi-e-incolla tra Ds e Margherita. E’ innaturale ».<br />
<b> Un ruolo-spugna lo ha avuto Casini.</b><br />
«Si, certo».<br />
<b>Lei ha portato via molti voti</b><br />
«Probabile».<br />
<b>Quando parla di Casini diventa telegrafico.</b><br />
«Non c’è altro da dire, tutto qui».<br />
<b>Berlusconi è stato aiutato dal Vaticano a vincere le elezioni?</b><br />
«Non credo. I cattolici ormai sono diventati adulti e decidono in assoluta libertà. La Dc non esiste più».<br />
<b>Però c’è Papa Ratzinger.</b><br />
«Benedetto XVI tratta tutti i peccatori allo stesso modo».<br />
<b> Se sono di centro destra però è meglio</b><br />
«Non ho colto un atteggiamento del genere da parte del Santo Padre».<br />
<b>Saremo mai un Paese normale?</b><br />
«Io ci ho provato a normalizzare i rapporti con la magistratura. Mi hanno fatto fuori proprio per questo».<br />
<b>A quando la rentrèe?</b><br />
«Sto attraversando l’Italia con umiltà e pazienza. Sono come uno di quei cantanti che dopo aver vinto Sanremo gira per paesini e feste patronali».<br />
<b>Pensando alla vendetta.</b><br />
«Tendenzialmente sono portato al perdono. Ma non con quelli che, con premeditazione, hanno voluto togliermi di mezzo».<br />
<b>E quindi?</b><br />
«Tornerò parlamentare, mi riprendo il mio. Poi, magari, il giorno dopo deciderò se andarmene definitivamente».<br />
Il rischio di una progressiva assenza dei cattolici in politica si sta facendo sempre più consistente2008-06-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356632 ‘Il rischio di una progressiva assenza dei cattolici in politica si sta facendo sempre più consistente’. Lo ha detto il leader dei Popolari Udeur, Clemente Mastella, durante una intervista pubblica con i giovani del centro studi Aldo Moro di Castelvenere. ‘Una emarginazione iniziata nel '94 con la fine della prima Repubblica si sta consumando in questo periodo con i risultati delle ultime elezioni politiche e la nascita del nuovo governo.<br />
Non e' un caso che autorevoli esponenti del mondo cattolico come Ciriaco De Mita, Roberto Formigoni, Giuseppe Pisanu, e tanti altri sono stati scientificamente messi ai margini della vita politica nazionale’,<br />
‘Lo stesso linciaggio mediatico e politico che mi ha investito è andato senz'altro nella direzione del tentativo di eliminazione di un partito, sia pure piccolo, e del suo leader che da dieci anni si è mosso sullo scenario locale e nazionale per dare voce e visibilità ai quei valori che un laicismo strisciante sta cercando da tempo di soffocare’.Mi candidero' il prossimo anno alle elezioni europee2008-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it331094''Mi candidero' il prossimo anno alle elezioni europee''. E' quanto annuncia Clemente Mastella a Sky Tg24. ''Certamente ci presenteremo all'appuntamento europeo e vedremo il da farsi. Poi se si va al pareggio la vita di questa legislatura non sara' lunghissima, perche' il prossimo anno si andra' al referendum e si dovra' cambiare la legge elettorale ed e' ovvio che si arrivera' a determinare nuove elezioni. Probabilmente ci sono le condizioni per andare al pareggio''.
Sono stato strumento di chi voleva la caduta del Governo2008-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it331095''Sono stato strumento di chi voleva la caduta del Governo, di chi ha fatto una politica giudiziaria troppo rigorosa nei miei confronti''. Lo ha detto Clemente Mastella a Sky Tg24. In riferimento alla caduta del Governo scaturita dalle sue dimissioni da Ministro della Giustizia, Mastella ritiene che ''quello che si e' determinato, lo si e' fatto colpendo perche' si voleva favorire questo nuovo scenario politico''.OGGI PENSEREI 10 VOLTE PRIMA DI FAR CADERE GOVERNO2008-03-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it330341<br />
<b>"Oggi come oggi, prima di far cadere il governo Prodi, ci penserei sopra due volte, anzi dieci, probabilmente".</b><br />
<b>Clemente Mastella fa autocritica</b> nell'intervista al contenitore di approfondimento politico, in onda su 'YouTube', di Klaus Davi.<br />
<b>"Faccio questa valutazione</b> - dice il leader Udeur - senza dimenticare le condizioni assolutamente drammatiche in cui si e' determinato l'arresto di mia moglie e ricordando che i miei voti in Parlamento non erano determinanti per fare cadere il governo Prodi".<br /><br />
<b>"La cosa davvero ingiusta</b> - aggiunge - e' che, al momento della compilazione delle liste, sono stato trattato come una sorta di appestato, mentre <b>Dini e Scalera si sono candidati con la Casa della Liberta"</b>. <br />
<b>"Grazie ad Internet</b>, <b>che e' un mezzo diretto,</b> <b>senza mediazioni</b>, mi si offre l'occasione per sfatare alcuni luoghi comuni, alcune demonizzazioni che mi riguardano ma che sono sbagliate. <br />
<b>Voglio dare un preciso messaggio</b> - prosegue - quando uno va al tappeto come me puo' soltanto rialzarsi.<br />
<b>Sono al tappeto e lentamente, con un po' di fatica provo a rialzarmi". <br /></b>''Ringrazio Boselli ma non mi candido''2008-03-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it330081<b>Roma- "Ringrazio Boselli per la sua offerta di candidatura e lo ringrazio per aver esercitato un atto di generosità rispetto a relazioni umane e politiche da me vissute in questo periodo dove il cinismo, il venir meno alla parola data e le ipocrisie hanno prevalso sul buon senso, sulla correttezza e sulla politica. Ho deciso però di non giocare questa partita''. Lo afferma il segreterio dei Popolari Udeur Clemente Mastella.</b><br /><br />
<b>"Non voglio dare l'idea ostinata di rincorrere a tutti i costi il mandato parlamentare. La politica e i miei valori possono trovare altri modi di espressione. Non sciolgo però il mio partito anche se lo rinnoverò dalle fondamenta puntando su nuovi modelli e sull'attenzione seria al sud, e non solo -continua Mastella- Ciò che invidio a Boselli è la dignità e la compattezza del suo gruppo dirigente che, nonostante una legge elettorale infame, fa la sua battaglia con grande serietà e convinzione".</b><br /><br />
<b>"Per quanto riguarda me, ritengo che i fatti di questi giorni dimostrino a sufficienza come sia stato forzato il corso delle cose e come tutti gli eventi mediaticamente, politicamente e giudiziariamente siano stati ad arte piegati contro di me. Stare fermo un giro non è poi la fine del mondo. Troppa forzata è la situazione che non potrà reggere a lungo ed allora, se ci saranno le condizioni, l'arrivederci ai miei amici e ai miei elettori rimane -conclude il leader del Campanile- Per quanto in tutti questi anni io sia vissuto, e impastato di politica parlamentare, dedicarsi anche a cose diverse non sarà poi così male".</b><br /><br />
<b>Più tardi Boselli ha spiegato che "nulla mi unisce a Mastella ma tutto mi unisce a chi subisce una ingiustizia".</b> <br />
"Questa vicenda -prosegue il candidato premier del Partito socialista - ha delineato la differenza tra noi socialisti le altre forze politiche in questa tornata elettorale". "Il Pd e la Pdl -incalza- stanno conducendo una vergognosa campagna guidata da una ricerca esasperata del consenso. Per una manciata di voti sono disponibili a rinunciare a tutto, valori e principi. Mastella è stato corteggiato da destra e da sinistra, ha partecipato a governi di destra e di sinistra e, appena caduto in disgrazia, è stato abbandonato da tutti: amici e nemici, cattolici e non".<br /><br />
"A questo punto chi è fiero come noi di essere avversario politico di uno dei più grandi sostenitori del family day ha teso la mano a una persona che è stata vittima di una giustizia sommaria. Queste le ragioni -<b>conclude Boselli</b>- per le quali comprendo il motivo per cui Mastella non ha potuto accettare".<br />
Rinuncio a candidarmi Premier2008-03-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329900"Sconfitto per una costante e manipolata disiformazione con la pubblica opinione determinata da <b>una scientifica operazione di linciaggio morale contro di me, costruita mediaticamente, politicamente e giudiziariamente</b>".<br />
"Per queste ragioni sono diventato una sorta di uomo nero di cui liberarsi e sul quale scaricare tutte le responsabilita' del sistema politico. Stretto nella tenaglia, ho retto fino a quando ho potuto sapendo di avere subito ingiustizie clamorose e ben cosciente della mia onesta' e innocenza. Mentre ringrazio quanti, anche in queste ore, mi spingono a restare sul terreno di gioco ho deciso di non candidarmi al parlamento italiano per le prossime elezioni politiche. Spero cosi' di essere anche piu' libero e di ritrovare finalmente una serenita' che con violenza e ad arte mi e' stata tolta".<br />
"Confesso che un po' di amarezza in tutto questo c'e' ma forte anche della cultura e della saggezza contadina del mio sud, non mi arrendo e se, e qualora ci saranno condizioni diverse, do' l'arrivederci a quegli amici che generosamente e in modo solidale mi sono stati vicino".Mi candido Premier2008-03-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329632''E' chiaro che avendo depositato il mio simbolo e le liste dei Popolari-Udeur senza alcun apparentamento,<b> sono per il mio partito il candidato premier</b> e mi muovero' con decisione per raccogliere consensi''. Lo afferma il leader dell'Udeur, Clemente Mastella in una nota.<br />
La notizia era stata anticipata dall'ufficio stampa del partito con una nota: "I Popolari-Udeur presenteranno capolista in Puglia per la Camera dei Deputati il coordinatore regionale Franco Albore .<br /> Al Senato, come in tutte le altre regioni, le liste del Campanile saranno guidate dal segretario politico Clemente Mastella''.Prima o poi il percorso termina per tutti2008-02-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329341Ospite questa mattina del dibattito di Omnibus su LA7
"Siccome provengo da quella che e' l'eredita' della 'balena bianca', se qualche balenottero alla fine finisce male, pazienza. Prima o poi il percorso termina per tutti".
A proposito di un'eventuale accordo con l'Udc di Casini, ha poi concluso: "io continuo a ritenere che un'alleanza con Casini sia il processo politico piu' adeguato: trovarsi senza avere finte cautele o discriminazioni rispetto agli altri".Se andiamo da soli, non candideremo parenti alle politiche2008-02-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it328873"Non e' vero che mia moglie verra' candidata a queste elezioni politiche. Se andremo con gli altri questo assolutamente non accadra' <b>ne' per lei, ne' per altri miei parenti</b>".
"Chi dice ancora queste cose lo fa per continuare ad accusarci di essere un partito familista a tutti i costi".
"Se le tre formazioni che oggi sono al centro Udeur, Udc e Rosa Bianca trovano i voti per stare assieme, superano il 4% agevolmente, in molte regioni anche l'8%. Laddove ci sono le condizioni per stare insieme al centro benissimo, altrimenti correremo da soli". Secondo Mastella, qualora si cogliesse "questa necessita' storica, potremo determinare una presenza notevole e massiccia nel panorama politico italiano. Se poi pero' ci sono preclusioni o veti non si arriva da nessuna parte. Visto come si sono messe le cose e' meglio che ognuno vada per la sua strada".