Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI GIAN PAOLO GOBBOhttps://www.openpolis.it/2011-05-12T00:00:00ZIl Gay pride? «Mai nella mia città»2011-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it561701<br />
A Napoli ci vorrebbe Gentilini.
<p>«Solo Gentilini può salvare Napoli». Lo ha detto a KlausCondicio, la trasmissione di Klaus Davi in onda su YouTube, il sindaco leghista di Treviso e segretario veneto del Carroccio Giampaolo Gobbo, alludendo al suo predecessore alla guida dell’amministrazione municipale.
<p>«A Napoli manca il buon esempio, manca «el manego», cioè il manico come diciamo noi. La realtà di Napoli è di un sistema che è stato lasciato andare, c’è un modo di essere e di fare che non va assolutamente bene; mi riferisco, per esempio, al non utilizzo del casco, all’abitudine di salire in moto più di due persone alla volta, e di altre cose». Per dare una mano, dice con una battuta, «potrei mandare Giancarlo Gentilini, lo «sceriffò numero uno». Per l’esponente del Carroccio, «è umiliante avere l’esercito che va a fare lo spazzino: prima a Lampedusa, poi a Napoli. Non possiamo lasciare che si occupi di certe cose, non è il suo compito, soprattutto in un momento del genere».
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<b>Bassolino.</b> <br />
«È stato per 12 anni commissario straordinario e non è riuscito a risolvere la questione rifiuti a Napoli. Una cosa del genere non è ammissibile, significa incapacità, mancanza di sensibilità per i propri cittadini. Se una cosa del genere accadesse in una qualsiasi città del nord, sarebbero già partiti i magistrati, perchè gli amministratori sono i primi responsabili della salute dei cittadini e il problema delle immondizie rientra nella sfera specifica della salute dei cittadini».
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<b>Contro il Gay Pride</b><br />
«Finchè sarò sindaco non si farà mai a Treviso. Certi eccessi possono danneggiare la libido di bambini e adolescenti, come dimostrano alcuni studi che gli psicologi dovranno approfondire, e che riguardano l’evidente crisi di rapporto tra sessi opposti. Essere gay - continua - non è un vincolo e ci mancherebbe altro. Ma io sono ancora di quella mentalità per cui la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri, per questo giudico sbagliate manifestazioni come il Gay Pride, perchè rappresentano una provocazione, un modo per far vedere che qualcuno può fare tutto quello che vuole, e questo non va bene: ostentare a tutti i costi la diversità come fosse un dono è razzismo al contrario».
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«Non premetterei mai il Gay Pride a Treviso - continua Gobbo - è un modello negativo per i bambini, per l’evoluzione culturale e naturale della persona. Andare mascherati sui carri è una carnevalata; gli eccessi e le esagerazioni di certe manifestazioni offrono un modello esasperato che può essere molto negativo per i giovani, che già soffrono un calo di libido, di voglia nel sesso opposto, a causa di internet, della tv e della pornografia». Per l’esponente del Carroccio, «c’è già una netta crisi fra i due sessi, a cui è sbagliato aggiungere l’ostentazione e gli estremismi del Gay Pride, dove al pari dei rave party i giovani arrivano a sfinirsi fisicamente, all’insegna di masochismo e autodistruzione, ma non di un’evoluzione di se stesso».<br />
«Multerei i gay che si baciano nei luoghi pubblici»2011-04-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560073<br />
Gobbo è intervenuto su Radio24 commentando le polemiche sulla pubblicità Ikea con la famiglia omosessuale.
<p>«Il problema non è quello dei manifesti dell'Ikea, non è fine a se stesso: il problema è quando c'è l'esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti: si tratta di decoro pubblico.
<p>Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia città. Certe cose si facciano in situazione private». Così il sindaco di Treviso e segretario veneto della Lega Nord Gian Paolo Gobbo ha commentato questa sera in diretta ai microfoni della Zanzara su Radio 24 la pubblicità Ikea che immortala due uomini che si tengono per mano e le polemiche seguite alle <a href="http://www.ilgazzettino.it/stampa_articolo.php?id=146815"><b>critiche del sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi</b></a> <br />
«Profughi in due città venete. Non a Treviso però»2011-03-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559409 <br />
«Padova e Feltre, sono soluzioni possibili, ci sono dei ragionamenti in atto. Altre no, non ce ne sono. Sono due siti bipartisan, uno del Pd e uno della Lega».
<p>«Impossibile che vengano qui da noi, non abbiamo spazi o strutture adatte, la caserma Salsa di cui si è parlato non è mai stata inserita nella lista del ministero » dice con rassicurante certezza.
<p> Rassicurante per i suoi cittadini, certezza per il filo diretto che il segretario ha con i vertici del partito. E prende forma quanto trapelava nelle prime indiscrezioni capitoline: l'ex caserma Romagnoli di Padova, e la Zannettelli di Feltre. Poi ci sono la Croce Rossa di Jesolo e la colonia di Bibione.
<p>«Bisogna fare delle distinzioni - sottolinea Gobbo, in linea con le dichiarazioni del governatore Zaia. Donne e bambini che fuggono dalla guerra saranno accolti, ma c'è una parte di clandestini che vediamo oggi a Lampedusa che non dovrà entrare. Lì sbarcano uomini giovani in salute alla ricerca di lavoro, e qui per loro non ce n'è. Ma non sta a me dire chi e cosa entrerà, l'ha già stabilito il ministro dell'interno». <br />
«E' ora di aprire una questione morale all'interno della Lega»2010-10-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507714<br />
Tangenti e privilegi, Gobbo chiede l'elenco dei casi sospetti.
<p>Il segretario della Lega veneta al telefono ha la voce mesta: «Ribadisco che è <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/2444230"><b>un caso singolo</b></a>. E comunque non temiamo confronti con gli altri. Da noi il partito ha bisogno degli uomini ma gli uomini non devono aver bisogno del partito: la sospensione lascia l'interessato libero di difendersi. Stiamo valutando tutte le situazioni. Ho chiesto ai segretari provinciali di farmi uno schema con tutti i casi di gente che ha avuto o ha in itinere procedimenti».
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<b>Ah, state preparando la lista dei cattivi?</b>
<p> «E' una campagna che già lanciato un mese fa - risponde Gobbo -. Voglio conoscere le situazioni di tutti, con riferimento a procedimenti giudiziari o a interessi personali perseguiti anche avendo incarichi istituzionali o nel partito. Certo, se uno ha un'evasione fiscale e non ha pagato, non è il peggiore dei delitti».
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<b>Come, l'evasione fiscale non conta?</b>
<p> «Ma no - si affretta a correggere Gobbo - intendevo uno scontrino non emesso, sanzioni di questo tipo. Ne riparleremo in un incontro già fissato in Lega per il 9 ottobre».
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«Se si ferma il federalismo c'è il rischio che succeda qualcosa di brutto»2010-08-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it504519<br />
«La secessione è già in atto. E se si ferma il federalismo c'è il rischio che succeda qualcosa di brutto, qualcosa che va al di là della democrazia».
<p> Il segretario veneto della Lega Gian Paolo Gobbo commenta così la situazione politica al suo rientro da Ponte di Legno.<br />
«C'è un clima in giro di odio verso la politica e i politici che non mi piace per niente».
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Quanto alla bozza di nuovo statuto regionale della giunta Zaia, ovvi apprezzamenti: «Per due motivi: supera uno stallo che dura da dieci anni - spiega - e ribadisce molti dei principi che ci stanno a cuore». Sullo slogan "Prima i veneti": «Non vedo lo scandalo, è una regola diffusa in molti Comuni governati dalla Lega certo, ma pure dal Pdl e dal Pd, anche se loro non lo dicono. Ricordo che è stato lo slogan della nostra campagna elettorale, la parola d'ordine con cui la coalizione Lega, Pdl Adc ha conquistato un consenso pebliscitario».<br />
«Il ministro veneto potrebbe essere uno di noi» - Intervista2008-04-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it331747<br />
<i><b>Gongolante, sornione, commosso, ma ecumenico, Gianpaolo Gobbo, segretario veneto di una Lega da record, assapora nella sede provinciale di Treviso un trionfo che sembra riportare l'orologio della politica in Veneto indietro di dieci anni.</b></i>
<i><b>Un successo che esalta l'identità del movimento, il lavoro sul territorio e l'unità mantenuta, non il frutto del voto di protesta.</b></i><br /><i><b>E adesso la Lega vuole un ministro veneto.</b></i>
<i><b>Senza polemiche con nessuno. Anzi, Gobbo è convinto che Giancarlo Galan rimarrà in Regione fino allo scadere naturale del mandato.</b></i><br /><br />
<b>Se l'aspettava, segretario??</b><br />
«Erano mesi che sentivamo attorno a noi un forte interesse. È un premio al nostro lavoro, ai programmi realizzati, alla visibilità dei nostri uomini nella gestione di situazioni difficili».<br />
<b>A chi si riferisce?</b><br />
«Penso ai sindaci di frontiera che hanno dovuto sostituire lo Stato. <br />
I sindaci di Gorgo al Monticano, di Cittadella, in prima linea sulla sicurezza».<br />
<b>All'origine di questa valanga c'è il solito voto di protesta che in passato ha premiato la Lega?</b><br />
«No, è frutto della maturità del movimento. Mi pare che come risultati e seggi siamo a quei livelli. <br />
Il voto di protesta non c'è più. <br />
C'è solo la gente frontaliera che si rende conto ogni giorno che passa, guardando i paesi vicini, quanti sono i problemi - dall'economia al costo della vita - che vanno affrontati e risolti».<br />
<b>Come?</b><br />
«Con il federalismo fiscale. <br />
Questo vuole la gente, non l'arrembaggio. Per questo ha dato voti sereni, consolidati».<br />
<b>Cosa dimostrano queste elezioni?</b><br />
«Che la Lega è forte quando è unita.<br />
E da segretario in Veneto, dopo dieci anni posso dire che questo è anche un risultato della mia gestione.<br />
Ha portato frutti perchè ha consolidato i legami di collaborazione, la presenza sul territorio, senza dividerci tra padani o lombardi».<br />
<b>Quanto ha pesato la coalizione?</b><br />
«È evidente che ha pesato anche il fatto che per cinque anni avevamo governato, nel bene e nel male. <br />
Ed è un governo che aveva portato alla "devoluzione" che in Veneto e Friuli era stata approvata.<br />
In quel governo la Lega ha avuto un importante ruolo riformista con i suoi ministri».<br />
<b>Bossi, Calderoli, Maroni, Castelli?</b><br />
«Proprio loro. Prima Bossi poi Calderoli hanno portato alla riforma istituzionale. <br />
Maroni ha riformato il mercato del lavoro.<br />
Castelli ha riformato il sistema giudiziario».<br />
<b>Giancarlo Galan ha dichiarato di aver cercato di limitare in Veneto i danni, visto che intuiva la vostra crescita fortissima.</b><br />
«Se li ha limitati devo fargli i complimenti, perchè anche loro hanno avuto un buon risultato».<br />
<b>Questo cambia i rapporti di forze tra di voi?</b><br />
«Siamo entrambi due forze credibili, importanti.<br />
Assieme dobbiamo arrivare al federalismo fiscale».<br />
<b>Adesso numericamente siete di peso quasi uguale, almeno in Veneto.</b><br />
«Non siamo uguali per il peso elettorale, ma uguali per il progetto».<br />
<b>E se domani si ponesse il problema della presidenza del Veneto?</b><br />
«La presidenza è di Galan...».<br />
<b>Ma potrebbe andare a Roma.</b><br />
«Non credo, ma queste sono cose che si vedono dopo. <br />
Noi abbiamo un segretario federale, Bossi, che parlerà assieme a Berlusconi. <br />
Ma non prevedo cambiamenti, penso che Galan rimarrà in Regione fino alla scadenza, nel 2011».<br />
<b>E non cambiano i rapporti di forza con i lombardi?</b><br />
«Stupidaggini. Siamo forti perchè siamo assieme.<br />
Ma ha visto il risultato della Liga Veneta Repubblica? Il suo leader è un ectoplasma che sa solo andare in giro con addosso la bandiera.<br />
Già nel '98 avevano cercato di dividere i veneti dai lombardi. Sarebbe stato un errore. E i miei uomini lo hanno capito».<br />
<b>Con questi risultati, il Veneto avrà un ministro leghista?</b><br />
«Penso che ora si possa pensare a un ministro veneto.<br />
Potrebbe essere uno di noi che ha già avuto il battesimo come sottosegretario, che ha lavorato duro per tanti anni, non si è mai risparmiato, è sempre stato fidato».<br />
<b>Sembra l'identikit di Giampaolo Dozzo.</b><br />
«Può essere... ma questo non lo dico io. <br />
Dozzo ha fatto ottimamente il sottosegretario all'agricoltura per cinque anni, è sempre stato disponibile 24 ore su 24, non ha mai mollato con il suo impegno».<br />
<b>Un sentimento personale, in un mare di numeri?</b><br />
«Mai come questa sera sento il grande affetto della gente.<br />
Non abbiamo mai ceduto, vicini a quel grande uomo che si chiama Umberto Bossi e che continua a combattere dopo centinaia di battaglie.<br />
E a questo, mi creda, credo profondamente».
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"Provocazione assurda" l'uscita del consigliere Bettio sui metodi delle SS per gli immigrati2007-12-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327169Riferendosi <a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/327160">all'uscita</a> del consigliere comunale di Treviso Giorgio Bettio che invitava ad usare "lo stesso metodo delle SS" con gli immigrati che delinquono nel nostro paese, il Sindaco Gobbo prende le distanze: "La sua è una provocazione che lascia il tempo che trova. E' assurda e da rimproverare nella maniera più assoluta, sappiamo benissimo che queste sono cose che non si devono fare. Tra l'altro Giorgio Bettio non è più iscritto alla Lega anche se è nella maggioranza in consiglio comunale""Favorevole all’ordinanza anti-sbandati, si tratta solo di metterla a punto in modo da evitare contestazioni"2007-11-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327167Il sindaco intende estendere anche a Treviso <a href="http://newscittadella.nextep.it/files/download/ORDINANZA%20RESIDENZE%20ANAGRAFICHE.pdf">l'ordinanza</a> adottata dal Sindaco di Cittadella che fissa un limite di 5000 euro come reddito minimo per rilasciare la residenza agli stranieri compresi quelli dell'Unione Europea.
«Sono favorevole all’ordinanza anti-sbandati, si tratta solo di metterla a punto in modo da evitare contestazioni. Stiamo preparando il testo, che verrà condiviso da tutti i principali sindaci leghisti. E non solo». (...)
Voglio chiudere la pratica nel giro di pochi giorni. D’altronde, abbiamo già preso provvedimenti del genere a Treviso. Sono quindi ottimista. Nella nostra città si vive bene, non ci sono le emergenze di altri posti - dice Gobbo - Ma questa volta siamo di fronte a una questione con la quale ci si deve comunque confrontare: non è possibile che i sindaci non abbiano in mano gli strumenti per tenere sotto controllo il proprio territorio. Bisogna quindi dare ai sindaci la possibilità di intervenire. Bisogna gettare le basi su cui poter lavorare per la sicurezza dei cittadini»