Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI FRANCESCA ZACCARIOTTOhttps://www.openpolis.it/2012-02-14T00:00:00ZInaugurazione dell’anno portuale2012-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624410 <br />
«Il Porto di Venezia è nodo cruciale dell'economia turistica, prima economia del Veneto, in grado di favorire un’occupazione qualificata».<br />
Nuova centrale a idrogeno e' simbolo del futuro2010-07-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503006"La centrale simboleggia un ulteriore passo in avanti nella direzione del futuro, anche se gia' da ora e' in grado di procurare energia a circa 20 mila famiglie della nostra provincia. E' la prova concreta che e' possibile produrre energia senza sprecare risorse, anzi, utilizzando l'idrogeno proveniente dalle lavorazioni del petrolchimico di Porto Marghera, senza alcuna immissione nociva nell'atmosfera''. Lo ha sottolineato la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, al termine della visita di oggi alla nuova centrale a idrogeno dell'Enel a Fusina. Una visita "che e' stata molto interessante, cosi' come lo e' stato l'incontro con i vertici dell'azienda e delle istituzioni".''Vuol dire aver posto le basi per un'economia davvero sostenibile, che utilizza i risultati della ricerca e dello sviluppo tecnologico non in modo invasivo e distruttivo, bensi' avendo un occhio di riguardo per l'ambiente, e per i cittadini che lo abitano - ha spiegato - I cittadini e il territorio provinciale sono il cuore pulsante della nostra azione amministrativa e della nostra politica ambientale, che guarda con intelligenza e lungimiranza agli equilibri fra gli ecosistemi che troviamo, e soprattutto agli equilibri che vogliamo lasciare in eredita' alle generazioni future''.«Noventa città d'arte? È ridicolo. Per far aprire l'outlet di domenica ci sono altre possibilità»2010-07-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it502901<br />
«Noventa città d'arte? È ridicolo». La presidente della Provincia Francesca Zaccariotto non ha alcuna intenzione di accettare le conclusioni del Tar, che prefigurano il diritto di Noventa ad avere questa qualifica, capovolgendo il rifiuto espresso nel marzo scorso dal dirigente provinciale del settore.
E annuncia battaglia: «Ricorreremo al Consiglio di Stato».
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Certo, se i giudici glielo imporranno, si adeguerà, rispetterà la sentenza e concederà il titolo a Noventa. <br />
«Ma allora - aggiunge - proporrò che la qualifica di "città d'arte" venga assegnata a tutti i Comuni della provincia". Una provocazione, in risposta alla richiesta di Noventa che, per la Zaccariotto, è un'assurdità.
<p>«Non è possibile che bastino qualche albergo e uno scavo archeologico perché un paese possa chiedere la designazione di "città d'arte" - afferma -. Allora anche San Donà, che ha il museo della bonifica e tre alberghi, e così pure tutti gli altri Comuni potrebbero presentare la richiesta di qualifica. <br />
Ma non prendiamoci in giro! Ritengo che la richiesta di Noventa sia un'offesa per tutte le vere città d'arte, come Venezia o Firenze».
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L'obiettivo di Noventa non è comunque quello di ottenere l'indicazione turistica, bensì acquisire un titolo che le permette di liberalizzare le aperture festive dei negozi, in particolare del Veneto Designer Outlet.
<p> «Se il problema è consentire le aperture domenicali dell'outlet, diciamolo chiaramente e facciamo in modo che sia possibile, senza ricorrere allo strumento della "città d'arte"» replica Zaccariotto. Ma quali altre possibilità ha Noventa? «Il problema è che Noventa si muove da sola - sostiene la presidente della Provincia -. Invece dovremmo prendere un'unica posizione a livello regionale, riflettendo sul fatto che sono cambiate le esigenze della società.
<p> Abbiamo servizi che non corrispondono più alle necessità: una donna che lavora, oggi deve chiedere due ore di permesso per andare dal parrucchiere. Non possiamo mantenere una rigidità di orari: i centri commerciali, gli outlet, i negozianti devono poter adottare orari flessibili. E per rispondere alle nuove esigenze, Comuni, Provincia, Regione e associazioni di categoria devono coordinarsi».
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Una autentica "apertura" alle aperture domenicali dell'outlet. «L'outlet deve restare aperto di domenica - afferma per la prima volta Zaccariotto -. Nel momento in cui è stata autorizzata la costruzione, è ovvio che deve essere aperto di domenica. Ma non prendiamoci in giro con un escamotage così ridicolo come cercare il riconoscimento di città d'arte per Noventa». <br />
Disponibili a collaborare, a Noventa, ma intanto il Comune cercherà di portare a casa il titolo. Poi, si vedrà.<br />
Venezia. «Sarò sindaco a San Donà e presidente della Provincia, basta lavorare»2009-06-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391678<br />«Bravi a crederci»
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Il risultato: Francesca Zaccariotto vincente al 51.86%.<br />
Lei, in pantaloni bianchi e giacca arancione, la stessa mise dell’unico confronto-scontro televisivo con Davide Zoggia, continua ad asciugarsi le lacrime per la commozione e ad abbracciare tutti quelli che le vanno incontro. Il papà Vittorio (che la rassicura: mamma Lucia è casa con il nipotino Giulio), gli assessori, i sostenitori, gli amici.<br />
Il boato, nel quartier generale di via Cesare Battisti a San Donà, a due passi dal municipio, esplode intorno alle 20, quando arrivano i dati di Mira. «È finita», esclama Lauro Catto, professione comandante della Polfer di Venezia, nel giorno del ballottaggio impegnato con l’assessore Andrea Seren Rosso e un’altra decina di giovanotti a raccogliere i dati trasmessi dai seggi dai rappresentanti di lista.
<p> «È finita» significa che è finita per Davide Zoggia, per il centrosinistra, per l’amministrazione uscente. Messi assieme i dati degli altri Comuni, lo scarto è almeno di 10mila voti: «Non ci prendono più». Giovanni Anci, leghista del Lido di Venezia, stappa le bottiglie di prosecco con l’etichetta "Ca’ Corner". Paolo Fontana, Pdl, aggiorna i dati della terraferma mestrina: ancora non sa che nel suo collegio, il Terraglio-Mestre centro, tra Zaccariotto e Zoggia è finita percentualmente in parità, 50 a 50, solo che la bionda Francesca in termini assoluti ha preso un voto in più.
<p> Tanti giornalisti, anche se per il ballottaggio di Venezia, come dirà poi il coordinatore del Pdl Mario dalla Tor, «nessun quotidiano nazionale aveva ipotizzato che il centrodestra potesse farcela».
<p> Francesca Zaccariotto risponde ai cronisti: la prima intervista è per la Rai, poi a seguire le emittenti locali, le radio, i quotidiani. <br />
Ripete: «La gente ha voluto il cambiamento, lo si era capito già al primo turno. Ogni lavoro va fatto con passione: bisogna crederci e noi ci abbiamo creduto». Le si chiede se l’Udc è stata determinante: «Determinanti sono stati tutti quelli che hanno votato». E ribadisce: farà il presidente della Provincia e continuerà a fare il sindaco di san Donà: «Le ore di lavoro non pesano se lavori per la gente». La gente, intanto, brinda nel salone dove compare una forma di grana e dove ancora si aggiornano i dati dello scrutinio: mancano parecchie sezioni, ma la vittoria ormai è certa. Lei alza il calice, brinda, stringe mani. Ma si guarda attorno: «Giorgio, devo andare da Giorgio». Il suo compagno, il padre del suo bambino. Quando si abbracciano, in sala è un’ovazione. Arriva il consigliere regionale Moreno Teso. Poi il coordinatore del Pdl Mario dalla Tor. E l’assessore veneto Renato Chisso. Che prima si felicita: «Io ci ho sempre creduto, con Zaccariotto e Dalla Tor assieme la prossima volta prendiamo non il 52% ma l’80%». Quindi intona il coro: "chi non salta comunista è". In strada, la sorpresa: un mega striscione con la scritta "Congratulazioni presidente". Su due piedi, la decisione: «Tutti a Mestre, andiamo in piazza Ferretto». Zaccariotto continua a rispondere alle domande dei giornalisti, ad abbracciare gli amici, a rispondere al telefono. La chiama il ministro Luca Zaia. Viene annunciata una chiamata di Zoggia. Di lui aveva detto: «Posso capire cosa sta provando». Gentile, al confronto di altri commenti raccolti man mano che arrivavano i dati: «Povero Zoggia, ci ha rimesso la faccia».
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Adesso, dopo quella della campagna elettorale, è il momento di mettere su la squadra di governo. Ufficialmente Zaccariotto ha solo annunciato il suo vicepresidente: «Confermo, sarà Mario dalla Tor, un gentiluomo, un grande politico e amministratore, per me anche un grande uomo». L’Udc, dall’accordo politico per il ballottaggio, avrà due posti in giunta (certo Roberto Panciera, forse anche Luca Scalabrin). Per il Pdl dovrebbero entrare nell’esecutivo Paolo Fontana (al Bilancio) e Roberta Nesto, ma si parla anche di Raffaele Speranzon e Paolo Dalla Vecchia. E in giunta dovrebbe entrare anche Paolino D’Anna, l’ex pd che ha formato la lista Amici popolari.
<p> Francesca Zaccariotto per ora non si sbilancia: «In questo momento di entusiamo non penso a niente». Mario Dalla Tor ai suoi già dice che è ora di mettersi al lavoro: «Stateci vicino per le responsabilità e le rogne che avremo».<br />
Ballottaggi. «Dovevano spazzarci via, siamo al 49%»2009-06-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391503<br />
«Posso immaginare come si senta Zoggia, si è "salvato" solo grazie a Venezia»<br />
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San Donà di Piave<br />
Francesca Zaccariotto sperava di farcela al primo turno. I suoi sostenitori, invece, ne erano assolutamente convinti, tanto che, immerse nel ghiaccio, fin dal primo pomeriggio avevano pronte dodici bottiglie magnum di prosecco da stappare nel momento in cui la loro candidata sarebbe risultata vincente. Ma così non è stato. L’iniziale, enorme, vantaggio (lo scrutinio del primo degli 862 seggi dava addirittura il 64%) è via via calato, scendendo infine attorno al 48,4% contro il 41,9% di Zoggia.
<p> Alle 19.30, quando i dati ufficiali ancora non c’erano ma era ormai chiaro che solo un miracolo avrebbe evitato il ballottaggio, Francesca Zaccariotto chiama tutti attorno a sé: «Stappiamo le bottiglie, un brindisi a tutti quelli che hanno lavorato. E al risultato che abbiamo ottenuto: dovevano spazzarci via e invece siamo al 49%. E Davide Zoggia, che ha amministrato questa Provincia per vent’anni, è al 41%. Posso immaginare come si senta».
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Via Cesare Battisti, a due passi dal municipio di San Donà di Piave. È qui che sta il quartier generale di Francesca Zaccariotto. C’è un mega tv in vetrina, dentro ci sono i ragazzi che dai seggi devono raccogliere i dati. Maria Carla Barichello, che sta nella segreteria del sindaco Zaccariotto, è qui a coordinare.<br />
E a infondere ottimismo:<br />
«Ma certo che la facciamo, ma li avete visti i dati delle Europee? Perfino a Jesolo, che è il paese di Zoggia, solo la Lega e il Pdl assieme sono al 66%. E poi abbiamo la civica di Francesca: a Passerella 227 voti, la prima in assoluto».
<p> Lei, la candidata che ha sfidato il centrosinistra di Zoggia e che ha battuto la provincia in poco più di un mese di campagna elettorale, arriva in via Battisti poco dopo le 15. Jeans bianchi, giacchino azzurro, sandali raso terra bluette, il volto rilassato di chi è reduce da una giornata passata in famiglia: «Domenica sono andata a votare a poi sono rimasta tutto il giorno a casa».
<p> Arriva il veneziano Giovanni Anci, leghista, consigliere provinciale uscente.<br />
C’è Fabio Turchetto, consigliere leghista a San Donà, "l’uomo-agenda" di Zaccariotto. <br />
E Nello Teso, l’assessore che continua a ripetere: «Vinciamo al primo turno». <br />
Giorgio Bonet, il compagno di Francesca Zaccariotto, è in polo verde e sembra l’unico un po’ preoccupato. i primi dati sono più che rassicuranti: ben oltre il 60%. <br />
Ma alle quattro del pomeriggio arrivano le prime videate del Comune di Venezia: sono dati parziali, ma completamente diversi da quelli del resto della Provincia: in centro storico Zoggia è nettamente in vantaggio. Ormai è sicuro: si andrà al ballottaggio.
<p>Francesca Zaccariotto scuote la testa e ride: «Altri quindici giorni di campagna elettorale. E io che pensavo di andare un po’ in vacanza». <br />
Al quartiere generale l’entusiasmo del primo pomeriggio cede il posto alla delusione. Ma è la candidata a tirar su di morale i suoi sostenitori: «Questi risultati dimostrano che in Provincia di Venezia c’è voglia di cambiare.<br />
Zoggia, che è il presidente uscente, doveva arrivare primo, in realtà l’ha "salvato" solo Venezia il cui bacino elettorale è consistente. <br />
Ma tutti gli altri Comuni del Veneto Orientale e del litorale, da Chioggia a Jesolo, sono con noi».
<p> Scandisce: «Sette punti di distacco, noi siamo al 49%, Zoggia al 41,9%. Facciamoci un brindisi, da domani si ricomincia». Nel quartiere generale si alzano i calici, c’è quasi l’intera famiglia della candidata, papà Vittorio, mamma Lucia, la sorella Giusi con la figlia Francesca. Fuori, in strada, una signora scambia gli "evviva" per una avvenuta vittoria. Si ferma a stringere la mano a Francesca Zaccariotto: «Complimenti, lei ha cambiato San Donà, ha fatto miracoli». La candidata ringrazia. E promette: «Li faremo anche in Provincia di Venezia».
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Troppo presto, però, per parlare di apparentamenti e di trattative con l’Udc di Bergamo e i socialisti di Salvagno. «Rinviamo a domani ogni ragionamento», dice Zaccariotto. Chissà perché, ma l’impressione è che voglia continuare a far da sola. E comunque non si preoccupa del ballottaggio che coincide con il referendum che la Lega osteggia: «Basta prendere solo la scheda per la Provincia».<br />