Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI ENRICO MINGARDIhttps://www.openpolis.it/2009-06-11T00:00:00ZDipendenti ai seggi. «Ad Actv e sindacati: Vogliamo un servizio regolare»2009-06-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391508<br />
Una cosa è certa: il Comune non vuole assolutamente che si ripeta il disastro di sabato, quando un quarto dei conducenti dei mezzi nautici Actv è andato a prestare servizio alle urne elettorali in rappresentanza dei partiti politici.
<p>Per questo l'assessore alla Mobilità Enrico Mingardi, ha incontrato ieri la direzione di Actv e le organizzazioni sindacali di categoria allo scopo di valutare la situazione di criticità venutasi a creare durante lo scorso fine settimana e soprattutto di prevenire la riproposizione di un disagio che in città aveva causato quasi un’insurrezione nei confronti del personale dell’azienda che aveva invece prestato regolarmente servizio.
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In occasione del voto europeo e provinciale, si erano assentati dipendenti (contro i 150 dell’ultima tornata elettorale) di cui, è un dato del direttore Maurizio Castagna, l’85 per cento erano rappresentanti di lista e non scrutatori e presidenti.
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L’assessore, auspicando che non si ripetano più i gravi disservizi verificatisi, ha richiesto all’azienda e alle rappresentanze dei lavoratori di organizzarsi per tempo per sopperire all’eventuale mancanza di personale e di impegnarsi a mettere in atto tutte le iniziative necessarie a garantire, per quanto possibile, la regolarità del servizio di trasporto pubblico per sabato 20, domenica 21 e lunedì 22 giugno, giorni nei quali si svolgerà il ballottaggio per le elezioni provinciali ed i referendum.
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«L’azienda - spiega Mingardi - deve avere un quadro certo della sua forza lavoro, perché i rappresentanti di lista non si designano oggi per domani. Perciò sarà fatta una circolare a tutti i lavoratori in cui si chiederà di comunicare immediatamente che cosa intendano fare il sabato e la domenica del ballottaggio e del referendum.
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Noi - aggiunge - vogliamo un servizio regolare, e se non ci sarà personale sufficiente faremo accordi con i privati perché non possiamo trovarci all’ultimo giorno a tagliare le linee.<br />
Credo - conclude - che , come accade per molte categorie di lavoratori cui il regolamento elettorale vieta di fare il rappresentante di lista, questo debba essere anche per i dipendenti dell’Actv».
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L’azienda ha ricevuto il segnale e al massimo lunedì comunicherà al Comune quanti dipendenti saranno impegnati nel secondo turno e nel referendum. Poi si passerà al piano operativo.<br />
Mobilità a Mestre. «Capisco i problemi dei commercianti ma la città sconta anni di ritardi».2009-03-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390580<br />
I commercianti bocciano il Comune, ma l’amministrazione si difende con le unghie.<br />
Botta e risposta tra le parti, l’altra sera al “Candiani”, durante una vibrante assemblea di Confesercenti col prosindaco Michele Mognato e l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi. Si doveva parlare dei progetti che già stanno cambiando o che nel futuro cambieranno il volto della città, ma una parte degli operatori ha colto la palla al balzo per attaccare le scelte strategiche della Giunta, specie per quel che riguarda il centro.<br />
«Mestre sta diventando una riserva indiana» ha attaccato Susanna Zannini; «Mestre sta morendo, è un deserto dei tartari» le ha fatto eco, a ruota, Antonio Marzato. E giù gli applausi della platea che ha sottoposto <b>Mognato e Mingardi</b> a un fuoco di fila. <br />
«Piazza Ferretto la sera è deserta e buia»; «Parlate di riqualificazione ma vedete via Poerio com’è ridotta?»; «In centro non viene più nessuno, qui si rischia di chiudere»; «Manca la manutenzione delle vie e dei marciapiedi»; «Il decoro urbano peggiora», sono state le critiche più ricorrenti, senza tralasciare, naturalmente, i lavori del tram: «I cantieri – ha detto il segretario dell’associazione di categoria Maurizio Franceschi – stanno procurando enormi disagi alle attività. Chiediamo che finché durano i lavori siano abolite le zone a traffico limitato, di modo da migliorare la viabilità cittadina».
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Richiesta respinta da <b>Mingardi</b> che ha parato i colpi replicando con decisione. «Non è possibile, perché se abolissimo le ztl torneremmo indietro di 20 anni – ha spiegato –. Capisco i vostri problemi e le lamentele e sono il primo a credere che se si potesse bisognerebbe indennizzare la perdita dei guadagni, ma non si può non riconoscere che la città sconta anni di ritardi e gli interventi non sono rinviabili e però se anziché chiudere una strada per 300 metri la chiudessi per 30, servirebbe il triplo del tempo».
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I titolari e i gestori dei negozi hanno paura di dover presto abbassare le saracinesche complice la grave crisi economica e hanno chiesto all’amministrazione di vivacizzare il centro rendendolo più accessibile alle auto con la realizzazione di nuovi parcheggi. «Nel giro di due anni e mezzo avremo altri 1300 posti con i tre multipiano di piazza Barche, che andrà in gara prima dell’estate, via Costa e piazzale Leonardo Da Vinci» ha risposto Mingardi.<br /><br />
«Pretendono parcheggi ma non vedono che l’area di via Costa al pomeriggio è sempre vuota mentre il sotterraneo del Candiani l’anno scorso si è riempito appena tre volte: la verità è che la gente non viene più a Mestre a comprare» ha commentato Gianni Scarpa, consigliere di Pmv.<br />
Secondo il prosindaco <b> Mognato</b> «il rilancio del commercio passerà per la riqualificazione urbana, la residenzialità al posto dell’ex Umberto I e la costruzione del grande polo culturale con la biblioteca in villa Erizzo e il museo di via Poerio». «Tutto questo avverrà tra dieci anni ma noi non possiamo più aspettare, a noi c’interessa il domani» hanno ribattuto i commercianti, i quali hanno inoltre tirato in ballo l’assessore di riferimento, Giuseppe Bortolussi, chiedendone le dimissioni per non aver concesso le aperture domenicali ad ottobre. Infine, dito puntato contro LogIn, il neonato servizio di distribuzione delle merci in zona urbana con dei mezzi ecologici in quattro turni giornalieri: «E’ un’imposizione inaccettabile, non è conveniente e può produrre dei ritardi nelle consegne» l’accusa. «Non è affatto un obbligo, ma un’opportunità» ha detto Mingardi, annunciando che saranno riconcertate con le associazioni di categorie le fasce orarie di accesso alle ztl.<br />
«Riarredare le vie per rilanciare il commercio»2008-12-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382740<br />
Via Manin allarga il centro città. Con questo leit motiv il comitato Mestre Viva, presieduto dall'avvocato Rita Noto, ha brindato l'altra sera assieme l'assessore alla Viabilità Enrico Mingardi alla (quasi) ultimazione dei lavori di riqualificazione nel tratto compreso tra l'incrocio con via San Rocco e via Torre Belfredo all'altezza della chiesa della Madonna della Salute, di competenza comunale (l'altro, invece, quello compreso tra piazzetta Matter e l'incrocio con via San Rocco, è della Municipalità). «Riarredare le vie è necessario per rendere Mestre più bella e strategico per rilanciare il commercio: questo traguardo è una risposta concreta del fare dell'amministrazione» ha commentato Mingardi, applaudito dai commercianti al bar Mickey & Mallory. Così via Manin (il Comune ha speso 180mila euro), nella nuova veste che va profilandosi con tanto di piazzetta fuori dal Gel Boy e sagrato degno di questo nome all'esterno della chiesa all'intersezione con via Torre Belfredo, in attesa dei nuovi lampioni si prepara a vivere un Natale diverso. Rita Noto e i suoi collaboratori hanno predisposto un ricco programma all'insegna dell'arte per animare la via e attirare i clienti allargando davvero il centro oltre piazza Ferretto. Dal 18 al 21 dicembre, dalle 16 alle 19, è in programma un'estemporanea con la partecipazione di un nutrito gruppo di pittori che con cavalletto e tavolozza in strada immortaleranno gli scorci cittadini. Il giorno successivo, il 22 alle 16, si terrà la cerimonia di premiazione del quadro premiato da parte della giuria composta dai due artisti Franco Beraldo e Gigi Gardenal e da un rappresentante dell'associazione di categoria Confesercenti che sostiene l'iniziativa. Sempre dal 18 al 22, ma presso la chiesetta di San Rocco, l'iconografo Amedeo Gion esporrà una personale con tutte le sue opere, mentre nella chiesa della Madonna della Salute sarà esposto un presepe dedicato specificamente alla figura di San Paolo. A fare da volano a queste iniziative di carattere artistico sarà la giornata di domenica 14 quando il Moto Club Mestre proporrà alla cittadinanza il primo raduno delle due ruote d'epoca. Il ritrovo è fissato alle 11.30 presso la nuova piazzetta Vivian dove saranno operativi anche dei Babbo Natale che regaleranno dolciumi e sorrisi ai bambini. Il tutto per rilanciare in grande stile il nuovo corso di una via che si trova vicino a piazza Ferretto e nell'impegno dei suoi operatori riuniti nel comitato Mestre Viva non vuole perdere contatto con il cuore pulsante della città ma essere fattivamente il suo prolungamento.<br />
«Stiamo raccogliendo i frutti della nostra politica della mobilità».2008-10-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375644<br />
«Stiamo raccogliendo i frutti della nostra politica della mobilità - afferma l'assessore Enrico Mingardi - siamo campioni nazionali per quanto riguarda il car sharing con quasi 1,5 milioni di chilometri l'anno; siamo campioni sull'uso del trasporto pubblico e siamo anche vicini a un primato nella ciclabilità. Siamo la città d'Italia che sta facendo i maggiori investimenti nel trasporto pubblico». Solo per avere altri dati, quasi il 20 per cento dei mestrini oggi si sposta in bici. Inoltre, negli ultimi due anni è aumentato del 15 per cento il trasporto pubblico su gomma e del 10 percento la mobilità acquea con 40mila ore moto annue in più. «Nei primi sei mesi del 2008 a Mestre c'è stato un aumento del 6 per cento dei trasportati - conclude - e con il tram cambieremo il trasporto collettivo, eliminando 60 autobus dal settore urbano di Mestre e potenziando le periferie. Ci abbiamo creduto, ora siamo ai livelli delle più grandi città europee che hanno le nostre dimensioni».
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«Abbiamo i soldi per interrare la Tangenziale»2008-07-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357382<br />
<b>L’assessore Enrico Mingardi vuole utilizzare i quattrini dell’Euro-vignette per "far sparire" la strada</b><br />
«Non riesco a pensare alla Mestre del futuro finché c'è la tangenziale che spacca la città in due. <br />
<b>E' arrivato il momento di progettare la sutura di questa grande ferita. Non dico che lo facciamo domani mattina, dico che bisogna andare oltre l'idea ed iniziare a progettare. E siccome non vedo alternativa alla tangenziale non ci resta che farla sparire alla vista e cioè interrarla. I costi? Esorbitanti, ma non ci penso. L'importante è che ci siano. So che saranno soldi ben spesi perchè consentiranno a Mestre di fare il grande salto».</b><br />
Così l'assessore alla Mobilità Enrico Mingardi è deciso ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione - a cominciare dall'Euro-vignette, che è una sorta di ticket per l'ambiente - per finanziare il progetto dei progetti e cioè l'interramento della tangenziale di Mestre, quei 26 chilometri che hanno tagliato di netto Mestre. «Il Passante ci offre l'occasione di ripensare alla tangenziale come ad una strada cittadina perchè porterà via quel 45 per cento di carico pesante che pesa moltissimo sulla nostra città - dice Mingardi - Ma più di tanto non credo al fatto che si possa far diventare una strada a quattro corsie - adesso sono addirittura 6 - un boulevard cittadino. E' un sogno e come tale mi piace, ma siccome sono concreto, non sogno, progetto l'interramento. Con la tangenziale che resta una strada di una certa dimensione, ma cittadina. Che porta fuori, sul Passante il traffico autostradale e viene utilizzata soprattutto dai mestrini per evitare di passare per il centro. Dunque una tangenziale vera, con tutti i collegamenti e le uscite verso Mestre. Voglio dire più svincoli, più agganci con la viabilità ordinaria».<br /><br />
<b>Ma i soldi per l'interramento sono una bella pacca di quattrini.</b><br />
Se il Passante costa con annessi e connessi circa 1 miliardo di euro ed è lungo 32 chilometri, la tangenziale è 26 chilometri, ma in questo caso si interviene in un tessuto urbano e, dunque, gli interventi sono più delicati e più costosi.<br />
«L'Europa ci mette finalmente nelle condizioni di applicare le tariffe per l'ambiente - sottolinea Mingardi - Alle strade più trafficate e quindi inquinate e inquinanti infatti noi possiamo applicare un ticket, l'Euro-vignette, per finanziare interventi di tutela della salute e dell'ambiente in cui viviamo. Vuol dire recuperare soldi, che devono restare qui, in zona, questo è il federalismo fiscale. <br />
Io penso che per la tangenziale dobbiamo pensare esattamente a questo e cioè all'applicazione dell'Euro-vignette, anche per evitare che un camionista, a pari costo di pedaggio scelga la tangenziale invece che prendere il Passante, che è più lungo di circa 6 chilometri. Con i tempi che corrono non mi stupirei che per risparmiare una goccia di gasolio i camionisti scegliessero la tangenziale. Se costa uguale. E, dunque, metteremo un ticket per i camion sui 2-3 euro. Ma anche per le auto. Basso, nell'ordine dei 10-20 centesimi, ma ci sarà. Ovviamente si applicherà solo al traffico di attraversamento e non ai residenti. Voglio dire che faremo le barriere telematiche ai due estremi e non a metà tangenziale».<br /><br />
<b>Nonostante il ticket</b> il rischio è sempre che la tangenziale si svuoti per un po' e poi si riempia di nuovo. Del resto i dati di crescita del traffico sono preoccupanti visto che si parla del 4-5 per cento in più ogni anno.<br />
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«Ecco perchè voglio l'Euro-vignette - replica Mingardi - Anche per governare i flussi. E se non inseguo il sogno pur bellissimo della tangenziale che diventa un viale alberato, è perchè penso che sia pura fantasia. Preferisco pensare a metterla in tunnel in alcuni punti, quelli più vicini alle case, farla correre in trincea in altri punti e lasciare i tratti che sono in campagna così come sono adesso. Stiamo valutando le tariffe e stiamo valutando anche le possibili entrate. Si va da un minimo di 9 milioni di euro ad un massimo di 16 milioni di euro all'anno. Sono quattrini che voglio investire nell'interramento della tangenziale. Tutta la politica che facciamo sulla mobilità a Mestre non ha senso se non mettiamo questo come obiettivo finale».<br />
<b>Ma le piste ciclabili, le zone a traffico limitato, il centro che si chiude, i parcheggi?</b><br />
«Non sto dicendo che non si fanno queste cose. Sto dicendo che la ferita delle ferite, quella che mette la cancrena a Mestre è la tangenziale. Certo che facciamo le piste ciclabili, certo che chiuderemo sempre più il centro e che ci saranno sempre più zone solo per residenti e per biciclette e pedoni. Ma per costruire quella new city che è nei sogni di questa amministrazione e in primis di Massimo Cacciari, bisogna che noi suturiamo la ferita della tangenziale. E siccome grazie ai ticket abbiamo i soldi, credo che quello sia il miglior investimento. Pensate che cosa vuol dire avere al posto della tangenziale un bel prato».<br />
<b>Ma pensate proprio a questo?</b><br />
«Progetti ce ne sono. Anche i giovani architetti hanno messo mano ad idee interessanti. E poi non è un intervento che fa il Comune, qui ci vuole il concorso di Provincia, Regione ed Anas. So che troverò le porte aperte ovunque su un progetto del genere, che potrebbe diventare un progetto pilota. Mi piacerebbe recuperare spazio per la città, certo. Strada sotto e giardino sopra. Ma non lo dico tanto per gli spazi verdi che pure sono importanti, lo dico per la strada, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista pratico, funzionale. La tangenziale serve alla Mestre del futuro. Solo che la nascondiamo sotto terra».
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