Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE PARRONCINIhttps://www.openpolis.it/2010-11-24T00:00:00ZApprovata la nostra mozione contro il ritorno del nucleare'2010-11-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548282Grazie alla mozione del centrosinistra e alle divisioni della maggioranza, la Regione Lazio oggi ha detto un no chiaro al ritorno del nucleare e alle scorie radioattive”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale de Pd, Giuseppe Parroncini, dopo la seduta di consiglio di oggi alla Pisana dedicata al tema.
Ai nastri di partenza due mozioni: una del centrosinistra, firmata anche da Parroncini, che poi è intervenuto in aula a sostegno, l’altra di un consigliere del centrodestra. Alla fine è stata approvata a maggioranza la prima. “Il dispositivo – dice Parroncini - impegna il presidente e la giunta a dire no alla centrale nucleare e al deposito delle scorie, con particolare riferimento a Montalto di Castro. Il centrodestra era contrario, ma ha avuto delle defezioni e grazie al loro dissenso interno l’abbiamo spuntata noi. E’ una grande vittoria”.
La mozione della maggioranza, poi ritirata, teneva conto delle linee governative e impegnava quindi presidente e giunta a procedere con un nuovo piano energetico che guardasse al nucleare pulito, sempre con particolare attenzione a Montalto di Castro. “Non pensavo che a 23 anni dal referendum – ha spiegato Parroncini nel corso del suo intervento – si sarebbe dovuti tornare a parlare ancora di nucleare, di una tecnologia abbandonata che ci sta costringendo a prendere le centrali chiavi in mano dalla Francia. Ma nella provincia di Viterbo questo dramma lo abbiamo già vissuto, con la forte disoccupazione di ritorno e i danni sociali ed economici. Rispetto alla scelta sbagliata del governo, che oltretutto scavalca i territori nelle decisioni, la strada da seguire è quella delle energie rinnovabili. Ciò che preoccupa è che i siti vengono scelti dai privati e oggi Montalto di Castro è l’unico disponibile, il più appetibile. Il nostro modello di sviluppo però è un altro”.
“Il pronunciamento del consiglio – conclude Parroncini – è stato netto e preciso: il governo dovrà tenerne conto. Quella di oggi è una grande vittoria, ma continueremo a tenere alta la guardia”.Una pietra tombale sulla Tuscia, arrivano centrale nucleare, scorie, inceneritore e discarica 2010-11-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547725<br />
“L’inceneritore a Viterbo non serve. E’ ora di finirla di cedere sempre su tutto ciò che potrebbe far crescere il territorio e puntare invece su qualsiasi cosa lo danneggia”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, dopo la richiesta di un termovalorizzatore da parte del presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi.
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“Con un inceneritore – dice Parroncini – diventeremmo importatori sia di monnezza, sia di cdr (combustibile da rifiuto). Un impianto inutile, data la scarsa quantità di rifiuti prodotta da Viterbo, ma ad altissimo impatto ambientale. Visto come stanno andando le cose nella Tuscia, mi pare si sia imboccata la strada peggiore”.
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Parroncini nella precedente giunta regionale è stato assessore ai Rifiuti e alle Reti aeroportuali. Due temi che tornano alla ribalta. “Lo scalo – continua – ormai si allontana definitivamente. In compenso arrivano i regali: la centrale nucleare a Montalto di Castro, poi il deposito di scorie radioattive, magari anche una discarica ad Allumiere, a due passi da Tarquinia, solo perché il sindaco di Roma Gianni Alemanno non la vuole nei confini comunali”.
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E adesso il termovalorizzatore. “Il consigliere regionale Francesco Battistoni, uno che quando c’è da difendere la Tuscia brilla sempre per assenze, ha sempre detto di volerlo. L’assessore regionale competente presenterà il piano rifiuti entro questo mese e sembra che siano contemplati uno a Roma e uno nelle province. Se è proprio Meroi a chiederlo significa che siamo in pole position. Così apriamo le porte a tutte le schifezze – conclude Parroncini – e molliamo su quanto muove l’economia. Va però senza dubbio apprezzata la cautela dell’assessore all’Ambiente della Provincia, Paolo Equitani, che contrariamente al suo presidente il termovalorizzatore non lo vuole”.<br />
''Insieme alla centrale il governo ci regala anche le scorie''2010-09-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507324“Se l'aeroporto non vola, il nucleare va a passo spedito. E così, insieme alla centrale il governo ci sta regalando anche le scorie. Ma non siamo disposti a fare alcun passo indietro: ho già presentato un'interrogazione rivolta al presidente della Regione Lazio Renata Polverini e all'assessore all'Ambiente Marco Mattei”. E' quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parronini, dopo la notizia pubblicata dal Sole 24 Ore che la Tuscia viterbese è papabile, oltre che per l'impianto nucleare, anche per un sito di stoccaggio di scorie radioattive.
“La Sogin, società controllata dal Tesoro – dice Parroncini – ha individuato i siti idonei allo stoccaggio di scorie nucleari. E fra questi c'è il Viterbese: la connessione al progetto di riconversione nucleare della centrale di Montalto di Castro è dunque evidente. Ma questo annienterebbe le vocazioni agricole e turistiche della Tuscia, considerate anche le servitù energetiche già esistenti. E, cosa ancora più importante, sarebbe un danno per la salute di migliaia di cittadini”.
La procedura di definitiva individuazione dovrà prevedere il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali. “La Regione Lazio – continua - nel recente passato ha fatto scelte diametralmente opposte, investendo sullo sviluppo delle energie alternative e sulla sostenibilità ambientale”.
Da qui l'interrogazione per “conoscere quali provvedimenti e iniziative intendano assumere Polverini e Mattei – conclude Parroncini - al fine di acquisire tutte le informazioni necessarie e quale strategia intendano adottare per scongiurare un’ipotesi sciagurata e devastante. Vediamo se il presidente sarà in grado, ora che si stanno scoprendo le carte, di confermare quanto non aveva potuto far a meno di promettere in campagna elettorale”.Montalto di Castro: Faremo da cavia al nucleare 2010-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it546572<br />
"Per l'Italia sarà la Tuscia viterbese a fare da cavia, perché ormai lo sanno tutti che una nuova centrale nucleare è prevista a Montalto di Castro, come dimostrano i sopralluoghi dell'Enel"
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Lo afferma il consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini, il quale spiega:<br />
"Ciò che invece non ci viene detto è che di questo tipo non ne esiste nessuna funzionante in tutto il mondo perché la tecnologia francese Epr, quella che il governo vuole utilizzare nel nostro Paese, è sperimentale. Ce ne sono solo un tre in costruzione in Cina, Finlandia e Francia e stanno registrando problemi a non finire.
<p> É quanto emerso ieri sera nella trasmissione Presa diretta. Le testimonianze di chi ci lavora - progettisti, ingeneri e manovalanza - quando parlano di sicurezza, fanno venire i brividi. Alcuni dei responsabili se ne sono perfino andati perché le procedure non venivano rispettate, rispondendo con una risata alla domanda se secondo loro il lavoro effettuato garantiva la sicurezza.
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I Paesi che già convivono con il nucleare, la Finlandia e la stessa Francia, hanno espresso forti riserve sul reattore."
"Non solo - prosegue Parroncini -: vengono confermati i rischi per la salute di chi abita nei dintorni di una centrale.
<p>Il sottosegretario Stefano Saglia, intervistato, ha ammesso candidamente che siamo pure in ritardo: ancora non esiste l'agenzia per la sicurezza nucleare, che dovrebbe prevedere un dipartimento di radioprotezione per preservare la salute dei cittadini.
<p>Riproposto con forza il problema dello smaltimento delle scorie radioattive. Non abbiamo un deposito per le centinaia di tonnellate di scorie che ogni anno verrebbero prodotte.
<p>Né la Francia, né la Germania sono state in grado di trovare una soluzione. Secondo Saglia dovrebbe trovare un deposito la Sogin, che è anche commissariata. In compenso per lui il reattore Epr è ipersicuro, mentre chiunque ha affermato il contrario."
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E conclude:<br />
"a questo punto diventa ancora più importante votare la mozione da me presentata insieme ai consiglieri regionali del Pd Francesco Scalia e Franco Dalia"<br />
La Polverini deve dire no al Governo2010-09-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505910“No alla centrale nucleare a Montalto di Castro. In campagna elettorale il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si era dichiarata contraria: immagino che non avrà dunque alcuna difficoltà a votare la nostra mozione”.
Così il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, che insieme ai colleghi Francesco Scalia e Franco Dalia ha presentato oggi il documento che impegna presidente e giunta a “non dare il proprio consenso – si legge - alla realizzazione di una centrale nucleare a Montalto di Castro e comunque in nessun altro sito della Regione Lazio”.
“Come ribadito a più riprese dal governo – dice Parroncini – la costruzione delle nuove centrali partirà nel 2013.
Ma le controindicazioni sono enormi: ad oggi devono infatti essere smaltiti moltissimi rifiuti radioattivi, manca l’agenzia nazionale sul nucleare, i costi sono inoltre elevatissimi e la strada maestra restano le energie rinnovabili. Per non parlare del fatto che la Tuscia ha già dato, vista la presenza di centrali sempre a Montalto di Castro e nella vicinissima Civitavecchia”.
E poi c’è sempre lo scheletro dell’impianto, bloccato a suo tempo dal referendum ma pronto ad essere riutilizzato.
“E’ proprio per questo – continua Parroncini – che occorre una parola chiara da parte della Regione Lazio: questa centrale non la vogliamo. Invece viene additata da tutti, autorevoli quotidiani in testa, come il primo sito puntato da Enel, che infatti da tempo sta già facendo dei sopralluoghi”.
In campagna elettorale la Polverini si era detta contraria alla realizzazione di centrali nucleari nel Lazio, in quanto energeticamente autosufficiente.
“La mettiamo alla prova, l’argomento è delicato ed è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Mentre la nostra posizione sul tema è stata sempre chiarissima – conclude Parroncini - per lei il tempo dell’ambiguità è finito: deve dire un no netto al governo”.