Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Antonio Giacomo Rizzohttps://www.openpolis.it/2011-10-24T00:00:00ZRIFLESSIONI SULLA CRISI - REPUBBLICA NEWS.IT2011-10-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it621571LETTERE
Riflessioni
Riceviamo e pubblichiamo dal sig. Antongiacomo Rizzo: "Ormai siamo all’Italia delle “repubbliche delle banane” , ben lontana dalle Repubbliche Marinare che hanno fatto la storia della nostra bella penisola. Ormai ogni Regione è assimilabile ad una repubblica centro americana gestita dalle multinazionali della frutta esotica"...
Ormai siamo all’Italia delle “repubbliche delle banane” , ben lontana dalle Repubbliche Marinare che hanno fatto la storia della nostra bella penisola.
Ormai ogni Regione è assimilabile ad una repubblica centro americana gestita dalle multinazionali della frutta esotica.
Centinaia di “onorevoli” hanno soltanto la preoccupazione di conservare privilegi e prebende e poco importa se la povertà aumenta, le imprese chiudono, i giovani annaspano e riprende la necessità di emigrare in altre terre dove il lavoro e le opportunità sono concreti e reali.
Per entrare in Europa gli italiani abbiamo dovuto sopportare un onere che poteva anche essere evitato. Siamo stati ingannati dalla pubblicità martellante che sosteneva che l’euro avrebbe portato sviluppo economico e crescita sociale.
Ci hanno “rubato i soldi dalla tasca”, impoverendoci sotto tutti i punti di vista.
Hanno eliminato l’accesso al credito per i privati, le aziende e le imprese; hanno cominciato a smantellare lo stato sociale. I nostri risparmi sono serviti per pagare i debiti accumulati in decenni di sperperi dai cosiddetti “paesi industrializzati”.
Adesso si preoccupano di sostenere le banche in crisi di liquidità e allo stesso tempo i signori banchieri hanno ratificato il cosiddetto“Basilea2 “, accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche. Secondo il “Basilea2” le banche dei paesi aderenti hanno dovuto accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti. Maggior rischio = maggiori accantonamenti, quindi per la banca maggiori costi. Le banche hanno classificato i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating sofisticate. In soldoni il timore iniziale è diventato realtà: l''applicazione dell''accordo si è tradotto in minor credito alle imprese e a tassi più elevati.
Tutte le Istituzioni sono in crisi e quanti hanno il dovere di rappresentarle ogni giorno combattono una lotta improba e angosciante e riescono appena a realizzare sorrisi di circostanza.
Ogni giorno nelle case degli italiani arrivano soltanto bollette da pagare e lettere pubblicitarie di fantomatiche finanziarie che promettono di realizzare sogni.
La realtà è ormai in “avanzato stato di decomposizione”.
Annichiliti, impoveriti, depressi, increduli, senza speranza.
Gli italiani, popolo di navigatori, musicisti, artisti, scienziati, romantici.
Cosa è rimasto del Rinascimento?
La volontà irreprimibile di prendere a pedate quanti hanno contribuito ad annullare un bisogno necessario e insopprimibile: SOGNARE !
Stiamo giocando una “partita” dove una sparuta minoranza “dopata” ha la meglio sulla stragrande maggioranza di giocatori perbene, che cercano di rispettare le regole.
Ma non si tratta di sport, perché è risaputo : il mondo dello sport combatte seriamente il doping e lo sportivo che usa sostanze dopanti viene allontanato per anni se non addirittura per tutta la vita.
La partita che stiamo giocando è la vita, la nostra vita e, nel nostro quotidiano, dall’asilo all’Università, dai Consigli Comunali al Parlamento, spesso, a spadroneggiare sono , ancora oggi, pochi soggetti dopati che, per genetica o per altre diavolerie che tutti conosciamo, riescono sempre a fare brillanti carriere e a ricoprire posizioni apicali.
Certo, tutto il mondo è paese e, in tutto il mondo, se non appartieni a qualcuno o a qualcosa, non vieni neanche considerato , ma, esiste una differenza sostanziale rispetto all’ Italia.
Nel resto del mondo se non dimostri qualità e intelligenza vieni allontanato; in Italia non importano qualità e capacità: se sei figlio o sei “inquadrato” hai il posto e la carriera assicurata.
Viva l’Italia!!
Antongiacomo Rizzo
24/10/2011 | 15.43
IMGPRESS - " L'EURISPES: UN PAESE IN OSTAGGIO ITALIA, PAESE IN DECLINO E SENZA SPERANZA: RIVOLUZIONE COPERNICANA O OBLIO 2008-01-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622447Ho la sensazione che non cambierà assolutamente nulla! Ho la certezza che, senza una vera “rivoluzione Copernicana”, in questo martoriato Paese saremo costretti a continuare a mangiare sacrifici, sudore e polvere. Tuttologi e politici del Bel Paese si triturano il cervello e discettano su ipotetici scenari di soluzione della crisi di governo e all’unisono formulano le più disparate ricette per “salvare” l’Italia dallo sfacelo. Ma che cosa possono fare questi poveri italiani che ormai da decenni sono costretti a frugare nelle tasche vuote per fare quadrare il bilancio familiare? Cosa possono fare i metalmeccanici che, dopo anni, hanno ottenuto un misero aumento di 170 euro lorde, dilazionato in tre anni? E i ferrovieri che avranno un aumento tabellare medio di 55 euro, a partire da gennaio? E i medici pubblici, dal 2005 aspettano il rinnovo del contratto? Insomma, facendo una carrellata delle notizie apparse sulla stampa negli ultimi mesi, emerge un quadro desolante sulla situazione reale degli italiani: Il numero uno di Palazzo Koch, Bankitalia, consiglia meno spese, meno tasse, meno debito."Ogni cittadino italiano ha un debito di 27 mila euro"; il rapporto spesa/Pil al 40% è "il più alto dal dopoguerra". L’ Istat mette il dito nella piaga: “Sono sempre di più le famiglie che hanno il conto in rosso e non riescono a far fronte alle rate del mutuo o a pagamento mensile dei prestiti personali. Dal mese di ottobre 2006 allo stesso mese del 2007, le "sofferenze" sono cresciute dell'8,45%, cioè da 10,412 miliardi di euro sono arrivate a circa 11 miliardi, 880 milioni in più. Con un'inflazione a questi livelli e con le quotazioni record del petrolio, aumenterà di certo il numero delle famiglie in stato di povertà che, se nel 2006 erano 2 milioni 623 mila, nel corso del 2008 potrebbero raddoppiare e raggiungere quota 5 milioni. Il Censis rincara la dose: la società italiana sembra inerte, “una poltiglia di massa particolarmente indifferente a fini e obiettivi di futuro, quindi ripiegata su se stessa”. La società è disillusa dalla politica e dalle Istituzioni e continua a perdere l’identità collettiva. Il 74% degli italiani si sente “povero” e rivede in un’ottica strategica il proprio budget familiare spendendo meno per i generi alimentari, di più per i servizi e non può fare a meno del cellulare, tanto che in Italia c’è una mania per il cellulare. Adusbef e Federconsumatori hanno lanciato l’allarme sul caro mutui: "per un mutuo di 100.000 euro, si arriverà a un aumento della rata di 200-250 euro". Inoltre, l‘aumento dei prezzi degli alimentari, produrranno un salasso da circa "400-420 euro l'anno". Se si sommano le diverse voci, si arriva così "a circa 900-1000 euro l'anno a famiglia". Inflazione e petrolio rischiano di portare a 5 milioni le famiglie povere del nostro Paese: è quanto dichiara il segretario generale dell'Usae, Adamo Bonazzi. E' boom dei pignoramenti immobiliari, complici l'aumento dei mutui e la difficoltà delle famiglie di far fronte ai crediti. Tra il 2006 e il 2007 l'incremento ha superato il 20% in tutte le principali città italiane. Sono sempre di più le famiglie che hanno il conto in rosso e non riescono a far fronte alle rate del mutuo o a pagamento mensile dei prestiti personali. Dal mese di ottobre 2006 allo stesso mese del 2007, le sofferenze sono cresciute dell'8,45%, cioè da 10,412 miliardi di euro sono arrivate a circa 11 miliardi, 880 milioni in più. Con un'inflazione a questi livelli e con le quotazioni record del petrolio, aumenterà di certo il numero delle famiglie in stato di povertà che, se nel 2006 secondo l'Istat erano 2 milioni 623 mila, nel corso del 2008 potrebbero raddoppiare e raggiungere quota 5 milioni. Negli ultimi 5 anni, secondo una ricerca della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, l’indebitamento nei confronti del sistema bancario è aumentato in media, per ogni nucleo familiare ,dell’81,5%. In termini assoluti il debito della famiglia tipo è oggi pari a 14.800 euro. In crescita anche il fenomeno dell’usura: tra il 2000 e il 2006, le persone denunciate per questo tipo di reato sono passate da 852 a 1.135. Da gennaio i prezzi dell'elettricità sono aumentati del 3,8%, quelli del gas saliranno del 3,4%. Calo record nei consumi di pane con una riduzione in quantità del 7 per cento mentre si riducono sostanzialmente anche quelli di pasta di semola che fanno registrare una riduzione del 3,9 per cento. E, inoltre, l'Alto commissario anticorruzione, Achille Serra, stigmatizza l’assuefazione degli italiani verso una vera e propria cultura della corruzione. Sul fronte della cultura scolastica i risultati del rapporto Ocse-Pisa 2006 collocano l'Italia di sotto della media europea. Per quanto riguarda i risultati in scienze il nostro Paese è al 36mo posto. Il punteggio medio degli studenti italiani, nella scala complessiva di scienze, infatti, è pari a 475 contro una media Ocse pari a 500. Al Sud la laurea non basta per trovare lavoro. A 3 anni dal titolo di studio, 1/4 dei laureati trova lavoro grazie alle conoscenze. Lo sottolinea uno studio dello Svimez. La percentuale si dimezza per i laureati che hanno studiato al Nord e non tornano nella loro regione.Tra questi ultimi solo il 12,3% trova lavoro grazie alle conoscenze. Il 22,9% dei laureati che rientra, trova impiego servendosi delle amicizie. Il 13,8% di chi ha studiato al Sud, emigra al Nord per cercare occupazione. Dall'ingresso nell'euro l'Italia non è più governata, nel senso che non si è più ritrovata intorno a grandi sfide comuni. E' stato gestito male il suo 'core business': il funzionamento dello Stato, la scuola, i servizi, le infrastrutture. In un’intervista rilasciata a “ La Repubblica”, il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo ha evidenziato la causa rincipale del declino italiano, e ha sottolineato come, l'articolo del 13 dicembre, del New York Times, dal titolo: ''L'Italia canta un'aria di delusione'', riassume ciò che noi andiamo dicendo da anni. Il Paese è fermo e anzi ha cominciato ad andare indietro. E' come se con l'ingresso dell'euro avessimo vinto un Gran Premio e poi la macchina si fosse inchiodata. La politica parla in modo oscuro, soprattutto ai giovani, senza rispondere, nel merito, alle questioni fondamentali delle famiglia italiane. E in Italia è emergenza democratica, tutti siamo intercettati: siamo un Paese malato, in cui non c’è più la libertà, in cui chiunque può essere messo sotto ricatto, può essere spiato, intercettato in qualunque modo. Inoltre l’Istat ha diffuso alcuni indicatori di disagio sociale dei cittadini italiani: Sporcizia, criminalità, atti vandalici, violenza, persone che si drogano, si ubriacano e si prostituiscono: una qualche forma di disagio legato alla zona di residenza viene lamentato da oltre un terzo delle famiglie residenti nel nostro Paese. Quello più diffuso riguarda la sporcizia delle strade che è lamentato da oltre un quarto della famiglie. Per il vice ministro Visco, “siamo un paese in declino perchè un paese che da 12 anni cresce meno della media europea non sta bene. E' un paese oberato di debiti, perchè oltre al debito pubblico ci sono le pensioni''. Per far fronte a questi debiti l'Italia spende 20 punti di pil, mentre gli altri paesi nel spendono 15. Visco invia un ''messaggio di verita''' che però ''finora le classi dirigenti, spaventate o consapevoli, non hanno saputo dare''. Fortunatamente la verità la comunica il sig. Visco che già invia un messaggio subliminale ai futuri pensionati: tra non molto elimineranno pure le pensioni per fare respirare l’economia di questa Italia malata e consentire alle banche e alla BCE di capitalizzare ulteriormente profitti, con buona pace dei lavoratori e dei cittadini italiani che, con il Risorgimento e due guerre mondiali hanno versato sangue soltanto per garantire a certi individui di discettare su problematiche economiche che non servono per migliorare la vita dei cittadini, ma soltanto per garantire a un sistema sociale in crisi e a un sistema politico annichilito e imbelle di sopravviver sulle spalle e sui sacrifici di milioni di ignari cittadini onesti. E ancora il rapporto, Le mani della criminalità sulle imprese, realizzato da 'Sos impresa' pone l’accento si mali endemici della società italiana legati alla criminalità organizzata (mafia, camorra,’ndrangheta): con estorsioni, usura, furti, rapine, contraffazione e controllo degli appalti, l'organizzazione mafiosa realizza guadagni pari al 7% del Pil, "cinque manovre finanziarie e otto volte il mitico 'tesoretto'". La prima azienda italiana è la mafia, ha un fatturato annuo di 90 miliardi di euro, la cruda realtà che emerge dal rapporto 'Sos impresa' della Confesercenti sulla criminalità, in cui si sottolinea che usura e racket, con 40 miliardi di fatturato, costituiscono il principale business per le associazioni mafiose. Un’inchesta clamorosa denuncia i costi stratosferici della politica tanto contestati e denunciati vanno di pari passo con quelli del finanziamento pubblico ai giornali: l'indennità base in euro è di 11.703 contro 7.668 della Germania, 6.865 del Regno Unito e 5.000 circa di Francia, Olanda e Svezia. Aggiungendo rimborsi e indennità, lo stipendio complessivo del parlamentare italiano arriva alla somma di circa 15mila euro netti al mese, più del doppio rispetto ai colleghi europei. Alcuni esempi: Romano Prodi, 26.847,43 euro lordi al mese. Il governatore dell'Alto Adige, Luis Durnwalder, guadagna più della 'cancelliera' tedesca Angela Merkel: 25.600 euro al mese contro i 19.300 della Merkel. Quasi 750 milioni di euro finiscono in un anno, sotto forma di contributi diretti o indiretti, nelle casse dei grandi gruppi editoriali, organi di partiti, giornali e giornaletti veri o finti, alimentando sottogoverno, clientele e rendite illecite per un esercito di fannulloni e truffatori di destra, sinistra e centro. Lo scandalo è clamoroso non solo per la consistenza dell'esborso dalle casse dello Stato, ma anche sul piano etico e morale, perché è stato nascosto alla pubblica opinione dagli stessi giornali percettori di rendite inconfessabili e comunque "politicamente scorrette". Con questa inchiesta alla vecchia maniera si riempie il vuoto ripercorrendo la storia ultraventicinquennale, dalla primitiva legge 416 del 5/8/81 fino alla stratificazione di privilegi, norme, codicilli, inciuci e vere e proprie truffe. La vergogna della crisi della spazzatura in Campania:''la crisi dell'immondizia a Napoli è il risultato di due calamità: la malapolitica e la malavita, perchè le amministrazioni locali non hanno fatto fronte a un loro compito preciso che, in maniera piu' o meno brillante, viene affrontato e risolto da tutte le amministrazioni comunali e regionali d'Italia. L'emergenza rifiuti ha permesso in 14 anni di impiegare oltre 120.000 persone - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it -. Questo è il vero motivo di perchè non si esce mai dall'emergenza. E pensare che, in città come Londra, dove recentemente è stata introdotta una tecnologia con marchio di fabbrica italiano, il Sistema Ecodeco, con l'impiego di poco più di cinquanta persone, si smaltiscono migliaia di tonnellate di rifiuti generando, al contempo, combustibile che invece di essere disperso nell'aria attraverso inceneritori, viene gassificato in assenza di ossigeno e trasmesso alle centrali elettriche esistenti. Un sistema semplice, a basso costo, in grado di generare ricavi invece che perdite enormi, dove l'emergenza rifiuti è diventata un business politico, dettata da interessi legati al voto di scambio. E la Giustizia in stato di pre-coma, un esempio clamoroso: L'ufficio stampa del Ministero della Giustizia informa che il Guardasigilli - con riferimento a un processo che a Roma sarebbe andato avanti nonostante l'imputato, contumace, fosse morto da dieci anni - ha dato mandato ai suoi uffici di acquisire copia degli atti del procedimento e ogni altra informazione utile a verificare eventuali responsabilità. L'ex comandante G .d. F. generale Speciale è indagato a Roma per il reato di violazione del segreto di ufficio: avrebbe rivelato a Visco indagini in corso sui Ds in Puglia. E la telenovela Speciale-Visco continua… Per non parlare dell’università con lo scandalo “cattedropoli”, le assunzioni negli enti pubblici su base genetica: di dominio pubblico è l’affaire della raffica di assunzioni, a Palermo, di amici e parenti di politici siciliani di tutto l'arco costituzionale, decise tra il 20 e il 28 dicembre 2007. Lo scandalo delle assunzioni è l'ultimo atto firmato da Calza e dall'a.d. Beniamino Anselmi. L'Italia supera la media di Eurolandia nella classifica dei paesi tassatori. Nel 2006 la media Euro si è attestata al 41,7%, mentre il livello di pressione fiscale in Italia è stato pari al 42,3%; la Bce rialza i tassi d'interesse di un quarto di punto, portandoli al 4% sostenendo che l’aumento serve per combattere l'inflazione. Nel giro di 18 mesi i tassi europei sono praticamente raddoppiati, toccando il massimo dal settembre 2001. Il denaro costa sempre di più e con la bella scusa dell'inflazione ai risparmiatori scippano i soldi dalla tasca. Il dato sconcertante emerge da un’indagine di una Banca di Affari milanese su un campione di 250 imprenditori. Una impresa su tre non possiede capitali per affrontare nuovi investimenti. In Europa le imprese italiane sono tra le ultime per l’accesso al credito. L’ università di Roma che impedisce la visita del Papa: “CHE COSA HA DA FARE O DA DIRE IL PAPA NELL’UNIVERSITA’? SICURAMENTE NON DEVE CERCARE DI IMPORRE AD ALTRI IN MODO AUTORITARIO LA FEDE". La forte denuncia dl PAPA BENEDETTO XVI: I MEDIA, UTILIZZANDO GIORNALISTI “A GETTONE”, CON LA FORZA DELLA SUGGESTIONE, CONDIZIONANO LA VITA DELL’UOMO. TRASGRESSIONE, VOLGARITA’ E VIOLENZA NON SONO GIUSTIFICABILI PER FAVORIRE L’AUDIENCE. E, per finire, l’impietosa immagine dell’indagine Eurispes: L'Italia è un Paese in ostaggio. Un paese ormai prigioniero della propria classe politica che ha steso sulla società una rete a trame sempre più fitte impedendone ogni movimento, ogni possibilità di azione, ogni desiderio di cambiamento e di modernità, riducendo progressivamente gli spazi di democrazia e mortificando le vocazioni, i talenti, i meriti, le attese, le aspirazioni di milioni di cittadini. Cari signori Politici, GLI ITALIANI, COMMOSSI, RINGRAZIANO.
AntonGiacomo Rizzo, direzione Provinciale UDC-Messina
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