Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Sandra ZAMPAhttps://www.openpolis.it/2008-10-31T00:00:00ZCari studenti, non cadete nella trappola della violenza2008-10-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it381860<br />
Il Decreto 137 è legge. Lo sforzo compiuto dalla Scuola che si è aperta
all'esterno per farsi comprendere dall'opinione pubblica e dalle forze politiche è
stato ignorato. Abbiamo visto una Scuola che non vuole bandiere nè etichette,
che rivendica la sua autonomia e che alla politica aveva chiesto di aprire un
tavolo di confronto per affrontare una buona volta i bisogni del sistema scolastico
da anni in attesa di soluzione. Una Scuola che chiede rispetto per poter
continuare ad esigere il rispetto degli studenti e delle famiglie. Ma questo
governo ha ignorato le richieste e ha lasciato cadere la sfida di una vera riforma.
E pazienza se il Paese perde ancora una volta una grande occasione di
cambiamento e crescita. Pazienza se insegnanti e studenti sono oggi stremati e
frustrati nelle speranze, negli entusiasmi e nella fiducia nel proprio Paese. Tutti
sappiamo di essere difronte ad un fenomeno che non ha colore politico, nato dal
basso, dalle famiglie, dai docenti, dagli studenti. Tutti siamo rispettosi di una
scuola che non vuole essere strumento nelle mani di nessuno. Intimidire per
tentare di impedire il dissenso, minacciare l'intervento delle forze dell'ordine,
denunciare gli insegnanti in disaccordo ha testimoniato tutta l'inadeguatezza di
questo governo a fronteggiare i grandi problemi dell'Italia.
Ma in queste ore penso soprattutto ai nostri giovani. Penso a mio nipote Pietro,
quinta ginnasio, e ai suoi amici e ai tanti, tanti accusati in queste ore di essere
istruiti da "cattivi maestri". Nel ricordo il mio '77 all'Università di Bologna a loro
rivolgo un appello. La scuola è vostra, vive delle vostre idee, della vostra
partecipazione. Difenderla è un vostro diritto ma sappiate autonomamente
valutare, con senso di responsabilità, le forme di dissenso alle quali intendete
dare vita. Continuate a mostrarvi alla società civile come giovani che vivono e
amano la Scuola e l'Università come luoghi del sapere che vi appartengono,
senza rinnegare il ruolo istituzionale che pone la Scuola e l'Università al di sopra
delle parti. La vostra protesta sia rispettosa dei diritti di tutti e non sia lesiva del
diritto allo studio.
La mia generazione che ha dato vita alla contestazione studentesca del '77 non
ha sempre saputo condividere il valore inestimabile che le istituzioni
rappresentano, poiché esse sono la prima e più importante garanzia della vita
democratica. Voi siete il futuro del paese, siete la nostra parte migliore, non
cedete alle provocazioni e imparate dai nostri errori vigilando, con alto senso di
responsabilità civile, affinché il vostro dissenso sia sempre espressione autentica
di civiltà e volontà di confronto democratico. Solo così si realizza la civile
convivenza e si rende vivo lo spirito della nostra Costituzione. I provocatori sono
sempre in agguato e occupano, talora, ruoli istituzionali tanto alti da aver potuto
ferire, con le proprie scelte e decisioni, la storia della nostra Repubblica, la
nostra storia. State in guardia dunque. Dite no alla violenza. Rispettate le regole
anche se chi è tenuto a farlo come voi non è stato all'altezza. Sappiate essere
migliori di noi e di coloro che hanno ferito ancora una volta tutta la società
colpendo una delle sue più preziose risorse, la scuola.
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