Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Ferruccio FAZIOhttps://www.openpolis.it/2010-05-13T00:00:00ZSanità, le Regioni "in rosso" dovranno aumentare le tasse 2010-05-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it500108No del governo all’utilizzo dei fondi Fas per le aree sottosviluppate per quattro regioni, Campania, Lazio, Molise e Calabria, che dunque potrebbero, per ovviare a questa mancanza di fondi essere costretti ad alzare le tasse.
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La spiegazione del no governativo arriva dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che a margine di un incontro spiega: «Il governo ha ritenuto di non dare il via libera alla richiesta di utilizzo dei fondi Fas per ripianare il deficit di quattro regioni. La motivazione è che queste regioni non hanno dato garanzie ai tavoli di monitoraggio sia per quanto riguarda la certezza dei conti sia per quanto riguarda il fatto di avere avviato di processi di riqualificazione della rete assistenziale».
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Non dando questo tipo di garanzie, specifica il ministro, «si è creata una situazione tale in cui non si può consentire di utilizzare i fondi Fas come un bancomat. In altre parole questi fondi devono essere utilizzati non certo per ripianare il deficit ma solo nel momento in cui le Regioni avranno dato concrete dimostrazioni di voler avviare processi di risanamento». Fazio ha infine ricordato che per tre regioni, Campania, Lazio e Calabria, «le responsabilità non sono evidentemente degli attuali governatori ma dei governi precedenti».Entro il 2012 in Abruzzo si passerà da 22 a 9 ospedali2010-04-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it499137<br />
Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenendo con un videomessaggio ad un convegno sull'infomratica nella Sanità a Pescara, ha annunciato che entro il 2012 in Abruzzo si passerà da 22 a 9 ospedali.
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"Questo non significa che si registrerà una riduzione di posti letto - ha puntualizzato Fazio - perchè la manovra avverrà attraverso la riqualificazione generale".
<p>Il Ministro ha aggiunto che si punta sulla sanità territoriale e sulla sanità in rete. A tal proposito ha annunciato che anche l'Abruzzo sarà interessato, come altre Regioni, dal fascicolo sanitario elettronico che faciliterà enormemente la cura del paziente. <br />
Ha inoltre ribadito che "La Sanità abruzzese sta dando soddisfazioni" e sta uscendo dal piano di rientro dei debiti.<br />
Febbre suina. «Arriverà di certo anche in Italia» 2009-04-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391114<br />Il termine «influenza suina» sarà sostituito con «influenza A»<br />
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I casi di infezione da febbre suina ufficialmente confermati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono 236, rispetto ai 148 riportati ieri. A fare il quadro della situazione, dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha alzato il livello d'allarme da 4 a 5, è stato Keiji Fukuda, vicedirettore generale dell'Oms, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. «L'aumento di conferme - ha sottolineato Fukuda - si è registrato in Messico, con 97 casi contro i 26 segnalati fino a ieri.<br />
Questo è dovuto soprattutto al grande lavoro che si sta facendo nel Paese per riconoscere la malattia nelle persone che si presentano con sintomi diversi alle autorità sanitarie».
Negli Stati Uniti, il secondo paese più colpito dal virus, e l'unico in cui si è registrato un decesso al di fuori del Messico, i casi di febbre suina confermati sono 109. Il maggior numero di casi si è verificato a New York (50).
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Sempre Keiji Fukuda, vicedirettore generale dell'Oms, ha affermato che «introdurre restrizioni sui viaggi per il Messico non rallenterà la diffusione del virus della febbre suina». Una posizione condivisa anche dalla Ue: i ministri della Salute dell'Unione europea, infatti, hanno respinto la proposta della Francia di bloccare i voli verso il Messico a livello europeo.<br />
Per evitare una ingiustificata psicosi che porterebbe a una drastica riduzione del consumo della carne di maiale, la Commissione europea ha comunicato oggi che non è corretto usare il termine «influenza suina», e che la sua denominazione sarà sostituita con la più corretta «influenza A» .
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In Italia, il governo invita i cittadini che rientrano dal Messico a restare a casa per sette giorni dal momento del rimpatrio. Lo indica una nota ufficiale del sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio diffusa a Lussemburgo. La febbre suina, però, come ha detto Fazio, arriverà di certo anche in Italia, a meno di qualcosa di simile a un miracolo, ma al momento la sua aggressività è limitata, assomiglia a quella di una normale influenza. Da lunedì comunque inizierà l'incapsulamento delle dosi per quattro milioni di terapie che sono nei magazzini del Ministero.<br />
Nel mondo si registrano intanto decisioni anche più "drastiche", come quella delle autorità sanitarie di Singapore, che hanno annunciato una settimana di "isolamento" per tutti coloro in arrivo dal Messico, anche in assenza di sintomi influenzali.
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Il Messico, intanto, cerca di reagire all'epidemia: il presidente Felipe Calderon, per meglio combattere il virus, ha chiesto ai suoi compatrioti di rimanere a casa - fermando parzialmente anche l'economia del Paese - dal primo al cinque maggio. L'indicazione del presidente è arrivata in diretta televisiva, per la prima volta da quando è scoppiata l'epidemia la scorsa settimana. Il Messico sospenderà, quindi, per cinque giorni, i lavori e servizi non essenziali, compresi quelli di alcuni ministeri e aziende private. La misura si aggiunge così al blocco deciso qualche giorno fa delle scuole a livello nazionale, fino al 6 maggio, e allo stop imposto a ristoranti, bar, discoteche, e altri locali pubblici a Città del Messico, dove vivono circa 20 milioni di persone. Secondo il ministro delle Finanze, Agustin Carstens, il Pil messicano avrà un calo tra lo 0,3% e lo 0,5% a causa dell'impatto della crisi sanitaria.<br />
«Fondi ai ricercatori e non alle strutture» - INTERVISTA2008-11-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382140<br />
Il sottosegretario alla Salute: merito, dal 2009 selezioni più trasparenti con il
metodo Usa<br />
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ROMA - Università e ricerca si portano dietro le stesse accuse da sempre. Solo
una percentuale minima dei finanziamenti viene assegnata in base ad una
valutazione di merito,(peer-review), regolamentata da revisori indipendenti È un
tormentone. Il titolo di coda, la didascalia che accompagna qualsiasi scoperta
che possa dirsi anche lontamente “italiana”.
«Dal 2009 il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali lancerà un
bando da cento milioni di euro con criteri trasparenti e assolutamenti nuovi a tutti
i ricercatori del servizio sanitario nazionale (Istituti di ricovero e cura a carattere
sceintifico e ospedali). Se si farà in tempo li adotteremo anche per l’Università,
c’è già un tavolo tecnico».
Ad annunciarlo è Ferruccio Fazio, sottosegretario con delega alla Salute. Da
professore e scienziato ha diretto e gestito gruppi di ricerca all’estero e in Italia.
È stato più volte membro di commissioni scientifiche. Spiega: «Nei giorni scorsi
ho avuto un incontro a Roma con Toni Scarpa, l’italo-americano responsabile del
National Institutes for Health. È l’uomo che decide come fare in modo
trasparente la valutazione delle proposte di finanziamento della ricerca negli Stati
Uniti».<br />
<b>Che cosa cambierà?</b><br />
«Abbiamo messo a punto un meccanismo simile a quello in vigore negli Stati
Uniti. Prevede già per i prossimi bandi commissioni formate da esperti stranieri,
referee.. Esaminaranno le domande, mentre le risposte verranno valutate da altri
gruppi, anche stranieri, che lavoreranno in via telematica. Tutte le proposte
finiranno poi in un unico grande listone per ordine di merito. Il sistema si dividerà
in sottocommissioni per rispettare tutte le quote. Se, ad esempio, il bando
prevede un 20% dei finanziamenti per l’oncologia, il 20% andrà effettivamente
all’oncologia».<br />
<b>Più stranieri più trasparenza?</b><br />
«Non credo che gli stranieri siano migliori di noi, sia chiaro, ma in questo modo ci
mettiamo al riparo dal rischio di clientelismo, si riducono le possibilità»<br />
<b>Resta il fatto che alla ricerca si continuerà a destinare solo l’1,1% del Pil
nazionale, ben al di sotto della media europea. Che poi è uno dei punti che
gli studenti contestano.</b><br />
«È un investimento basso, sono d’accordo. Stranamente però c’è un buon
rapporto tra i soldi che vengono spesi e i risultati che poi otteniamo».<br />
<b>A maggior
ragione varrebbe la pena investire</b><br />
«Non c’è dubbio. Ma il nostro governo, lo ricordo, per i prossimi tre anni non ha
tagliato le risorse alla ricerca pur avendo tagliato quasi tutte le altre voci.
Personalmente mi auguro che in futuro, voglio dire quando usciremo fuori da
questa recessione, si possano incrementare i finanziamenti».<br />
<b>Quando si parla di trasparenza bisogna anche aggiungere che con
Telethon e l’Airc spesso i fondi finiscono ai soliti noti.</b><br />
«Forse i soliti noti sono i migliori...ma l’importante, in tutti i casi, è poterlo
verificare, avere un sistema di valutazione, come dicono gli americani, foul proof,
(a prova di manipolazione)».<br />
<b>Poi c’è il discorso anagrafico. I nostri ricercatori sono sempre più vecchi</b><br />
«Come già avvenuto nel 2007 e nel 2008, nel 2009 riserveremo una quota
intorno al 10% per i giovani, per chi è al di sotto dei 40 anni. Ma la novità
sostanziale saranno i finanziamenti alla persona e non più solo all’istituzione. Chi
passerà da un ospedale, ad esempio, all’altro potrà portarseli dietro. E poi
interverremo anche sulla durata: negli Usa la vita media di un finanziamento è di
circa 7 anni, poi si fa qualcos’altro».<br />
<b>E se si finisce precari a vita?</b><br />
«La ricerca è un’attività che si può fare per un
certo periodo della propria carriera professionale. Non per tutta la vita».<br />