Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Emanuele FIANOhttps://www.openpolis.it/2011-03-25T00:00:00ZLibia. "La Russa difende vilta' e opportunismo di Berlusconi"2011-03-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559418<br />
''Le parole del ministro La Russa sono agghiaccianti e ipocrite: in diretta tv ha appena ammesso che il presidente del Consiglio di una nazione che si trova coinvolta in una missione militare, non e' disposto a venire in aula e mettere in gioco il suo ruolo a completo supporto di una missione nella quale i militari, del paese che lui governa, stanno mettendo a repentaglio la propria vita perche' e' pronto a giocare a fare il mediatore tra Gheddafi o chi lo dovesse sostituire, i ribelli e la coalizione. Questo tipo di comportamento si chiama vigliaccheria''.<br />
“Operazione straordinaria, intercettazioni indispensabili” 2010-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503037La straordinaria operazione compiuta oggi dalle procure di Milano e Reggio Calabria che ha portato alla cattura di oltre 300 uomini legati alla ‘ndrangheta è la prova dell'ottimo lavoro che quotidianamente svolgono magistratura e forze di polizia contro la criminalità organizzata.
Ringraziamo per tutti il capo della polizia, prefetto Manganelli, ed il capo dei Carabinieri, generale Galitelli.
Risultano gravissimi gli intrecci tra la criminalità organizzata ed alcune carriere politiche e campagne elettorali che stanno emergendo da questa inchiesta.
Non possiamo non notare come sia stato prezioso, nei mesi di indagini, lo strumento delle intercettazioni, mezzo indispensabile nella lotta alle mafie, ed è ancora più evidente che ogni indebolimento di questo strumento- cominciando dalla legge bavaglio in discussione- avrebbe drammatiche conseguenze nella efficacia della battaglia contro il crimine organizzato ed i suoi legami con la politica.
La propaganda di idee antisemite deve essere perseguita2008-11-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382216Testi come questi [Le canzoni di stampo antisemita del gruppo 99 Fosse] non rappresentano reato, è necessario fare in modo che la propaganda di idee antisemite sia di nuovo punita dal codice penale.Interrogazione a risposta scritta sul mercato della manovalanza in nero nella sede milanese dei mercati ortofrutticoli2008-11-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382217Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
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Secondo notizie apparse sul quotidiano La Repubblica di lunedì 17 novembre 2008, nella sede dei mercati ortofrutticoli generali di Milano gestiti dalla Società Sogemi S.p.A., ogni notte si consumerebbe un inaccettabile e illegale mercato della manovalanza in nero; ogni notte, sempre secondo quanto affermato dal quotidiano La Repubblica, all'interno del perimetro del mercato penetrerebbero illegalmente centinaia di persone, moltissime delle quali, immigrati clandestini, che scavalcando le recinzioni, con evidente grave rischio personale, in assenza di un efficiente sistema di controllo pubblico o privato, vanno ad offrire le loro braccia per il mercato della frutta e verdura, in assenza di qualsiasi osservanza delle più elementari norme di salvaguardia della salute e di diritto del lavoro; costoro scaricano ogni notte centinaia e centinaia di tonnellate di frutta e verdura con paga oraria che risulterebbe essere di 2,5 euro in nero; questo «sistema» non sembrerebbe più soltanto legato alla criminalità organizzata - camorra, mafia, soprattutto ndrangheta - che da vent'anni si infiltra nel più grosso mercato alla distribuzione d'Italia, come risulta dalle inchieste della magistratura che aveva qui identificato le attività della cosca Morabito-Bruzzaniti-Palamara, ma anche probabilmente a nuove e autonome organizzazioni di sfruttamento della manovalanza clandestina -:
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sia a conoscenza di tale gravissima situazione se esista e come sia dimensionato un sistema di controllo e contrasto a tale situazione da parte delle forze dell'ordine e quali provvedimenti intenda intraprendere per porre rimedio a questa clamorosa violazione della legge perpetuata all'interno di una struttura gestita da una società di proprietà pubblica. Interrogazione a risposta immediata sulle dichiarazioni dell'onorevole Ignazio La Russa relative all'8 settembre 1943 e alla Repubblica sociale italiana2008-09-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382218Signor Presidente, onorevoli colleghi, è un piacere, signor Ministro, averla qui a rispondere a questa interrogazione e di questo la ringrazio. Ma la solennità del tema trattato, la solennità del luogo in cui ci troviamo e il rispetto che si deve ad alcuni di coloro che verranno citati in questa interrogazione avrebbero preteso dall'onorevole Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei ministri, lo sforzo di trovare cinque minuti di tempo per far sapere agli italiani, tutti, se egli condivida o meno le affermazioni di un Ministro della Repubblica italiana, nata dall'antifascismo e dalla Resistenza. Mi riferisco all'onorevole Ignazio La Russa, il quale ha - come è noto - dichiarato nel corso della cerimonia ufficiale di commemorazione dell'armistizio dell'Italia dell'8 settembre 1943 che - cito testualmente - «altri militari in divisa, come quelli della Repubblica sociale italiana, soggettivamente dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della Patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani, e meritano quindi il rispetto (...) di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia».
Fateci sapere se questa è anche l'opinione del GovernoA rischio una pezzo della storia d'Italia2008-07-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357421<br />
“Il Parlamento intervenga al più presto per scongiurare la vergognosa chiusura del museo storico della liberazione di Roma in Via Tasso". Così <b>Emanuele Fiano</b>, deputato del PD, intervenendo in aula alla Camera sulla vicenda riguardante il noto museo romano dedicato alla storia della Liberazione italiana. "Si tratta di un pericolo - ha spiegato Fiano - che spero tutta l'Assemblea voglia condannare sollecitando interventi per garantire la continuità dell’attività del museo”.<br />
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Il segretario del Pd Walter Veltroni, ed ex sindaco di Roma, ha infatti presentato un’interrogazione parlamentare, proprio per trovare una soluzione a questa chiusura, in cui chiede al governo di rivedere urgentemente le misure previste in materia nel decreto legge 112 dello scorso 25 giugno, che all'articolo 26 nella cosidetta norma taglia enti, prevede appunto la soppressione degli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità.<br />
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“Lo scioglimento dell’ente che gestisce il Museo di via Tasso, con la sua articolazione pluralista e rappresentativa, sarebbe un affronto inaccettabile ed inqualificabile nei confronti della nostra memoria collettiva e di tutti quegli italiani che hanno pagato con la loro vita il prezzo della nostra libertà” ha dichiarato Walter Veltroni: “Sono certo che il governo saprà riconoscere la fondamentale peculiarità di questa struttura e saprà restituirle l’autonomia che le ha permesso di diventare un punto di riferimento, anche a livello internazionale, tra i luoghi del ricordo e della coscienza”.<br />
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L’allarme della chiusura era stato lanciato dal direttore dello stesso museo Antonio Parisella ai microfoni di Radio Popolare Roma. Nel suo appello Parisiella, direttore del museo dal 2001, ha ventilato la sorte del museo: “I suoi beni, le sue attività, e le sue risorse finanziarie andrebbero ad un ufficio dell’amministrazione dei Beni Culturali che lo trasformerebbero in un qualsiasi museo gestito come un ufficio pubblico, togliendogli gran parte del suo significato che sta proprio nell’essere un’istituzione che è anche parte della società civile”.<br />
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Queste le possibili soluzioni che intravede Parisiella: “Una è che durante la durante la discussione per la conversione del decreto si creino degli spazi per riuscire sopravvivere come soggetti autonomi; l’altra è che alcuni enti vengano ripescati come con decreto del ministro”.<br />
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Il museo riconosciuto nel 1957, in realtà fu inaugurato 4 giugno 1955 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. All'epoca si decise di ubicarlo nei locali che negli anni dell’occupazione nazista di Roma vennero usati come carcere del comando della polizia di sicurezza sotto il comando di Herbert Keppler.<br />
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Per via Tasso passarono circa duemila persone, sia uomini che donne, per essere sottoposti a interrogatori, torture ed altre violenze. Non solo militari clandestini e partigiani, chiunque poteva finirci senza alcun motivo per poi essere condotto perfino al tribunale di guerra o a Regina Coeli. L’obiettivo dei nazisti, in particolare della polizia di sicurezza tedesca, allora guidata dal tenente colonnello Herbert Kappler, consisteva nell'ottenere informazioni sulle mosse delle organizzazioni di Resistenza.<br />
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