Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI GIOVANNI GALLOhttps://www.openpolis.it/2009-10-21T00:00:00ZNon autosufficienza. "Non basta approvare la legge, ci vogliono risorse reali"2009-10-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418432<br />
“Non ci basta la semplice approvazione della legge:<br />
per i non autosufficienti ci vogliono risorse reali da stanziare con estrema urgenza”.
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Questa la presa di posizione del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo e dei due consiglieri democratici Diego Bottacin e Claudio Rizzato alla vigilia della discussione d’aula sul progetto di legge che prevede l’istituzione del Fondo Unico per la non autosufficienza.
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“Dopo l'annuncio del governo di voler azzerare con la Finanziaria 2010 sia il fondo nazionale per la non autosufficienza che il fondo per la famiglia, la partita a livello regionale si annuncia molto travagliata. <br />
Vedremo di che pasta è fatta la maggioranza di centrodestra – proseguono i tre esponenti del PD - visto che per il Veneto le decisioni del governo comporteranno un taglio di ben 30 milioni per il settore sociale con la conseguente diminuzione di circa un terzo delle risorse oggi dedicate ai servizi territoriali per la non autosufficienza e i minori”.
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“Non accetteremo ambiguità da parte del centrodestra che dovrà essere chiaro sia sui meccanismi attraverso i quali verrà alimentato il fondo (la proposta del PD è quella di destinarvi annualmente una quota dell’addizionale Irpef) sia sull’entità del suo finanziamento.
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Capiremo dunque - concludono Gallo, Bottacin e Rizzato - se la maggioranza che guida la Regione intende costituire un vero fondo stanziando risorse sufficienti.
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Oppure, se seguirà l’esempio del governo nazionale limitandosi a riclassificare i finanziamenti già previsti e svuotando così di ogni senso questo progetto, fondamentale per sostenere migliaia di famiglie costrette oggi a pagare rette che invece dovrebbero essere a carico del servizio sanitario regionale”.<br />
Piano Casa. "PDL e Lega proseguono la guerra. E il Veneto va alla deriva"2009-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391711<br />
“Anche dopo le elezioni la musica non è cambiata: PdL e Lega proseguono con la loro spietata guerra di potere e intanto il Veneto continua ad andare alla deriva”.
Questo il commento del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo l’interruzione della seduta odierna e il rinvio a domani dell’esame sul piano casa.
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“Per ben tre volte in una mattinata i consiglieri di maggioranza e, come sempre primo tra tutti, il presidente-fantasma della Regione, Giancarlo Galan, hanno fatto saltare il numero legale con le loro assenze di massa. Eppure - sottolinea l’esponente democratico - si doveva decidere delle sorti di un provvedimento, il piano casa, ritenuto di estrema urgenza dallo stesso centrodestra. E’ il segnale di un abbandono totale dell’istituzione e del governo regionale”.
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“In attesa che la maggioranza si materializzi, ribadiamo comunque i nostri punti fermi: sì agli ampliamenti di cubatura per la prima casa; sì ai premi per chi costruisce secondo tecniche di bio-edilizia e fonti di energia rinnovabili; no agli ampliamenti nei centri storici. Il PD – conclude Gallo - è comunque disponibile a ragionare sull’ipotesi di ampliamenti per gli impianti produttivi collocati esclusivamente in aree proprie, ovvero industriali e artigianali”.
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In Regione Veneto salta il numero legale. "La maggioranza è affetta da lazzaronite cronica"2009-05-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391248<br />
"Voglia di lavorare saltami addosso: contagiata dal virus-Galan, ormai questa maggioranza è affetta da lazzaronite cronica. Adesso se Galan ha un minimo di onestà intellettuale ci chieda scusa per tutte le accuse che ci ha vomitato addosso in queste ore e se la prenda con la sua maggioranza di fannulloni".
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A dirlo è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo lo scioglimento della seduta odierna per mancanza del numero legale.
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"Ma oltre alla poca voglia di lavorare - prosegue l'esponente democratico - c'è un fatto che sta alla base di questa ennesima debacle del centrodestra e riguarda la guerra di potere che si è scatenata attorno alle nomine. E' stata infatti l'ostilità di una fetta di maggioranza contro la semplice surroga di Gerolimetto nel CdA di Veneto Sviluppo a far saltare i lavori in aula.
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Con buona pace - conclude Gallo - del piano casa e di chi ci ha dato dei cavernicoli".
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"Consiglio sospeso per il Vinitaly, caro Finozzi nessun imbarazzo con Galan".2009-04-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390893<br />
"Caro presidente Finozzi, nessun imbarazzo con Galan sulla seduta di ieri del Consiglio andata a vuoto". Il capogruppo del Partito democratico Giovanni Gallo replica a distanza al presidente del Consiglio Marino Finozzi che ieri, dopo aver sciolto la seduta per la reiterata mancanza del numero legale, aveva dichiarato con amarezza alla stampa "La prossima volta che il governatore Galan attaccherà il Consiglio io sarò in difficoltà. Non potrò difendere ancora il Consiglio né quei consiglieri che non sono in aula a fare il proprio lavoro". "La seduta è andata a vuoto - afferma il capogruppo del Partito Democratico - perché i consiglieri del PdL sono accorsi in massa all'inaugurazione del Vinitaly, dove avevano l'ingrato compito di fare da coreografia al presidente Galan, altrimenti soverchiato dalle prime linee leghiste: il ministro Zaia, il sindaco Tosi, il vicepresidente Manzato". "Il governatore del Veneto - prosegue Gallo - sempre assente dai lavori consiliari, questa volta non solo ha continuato a dare il cattivo esempio, ma ha anche imposto un perentorio ordine di servizio ai suoi consiglieri, visto che anche il capogruppo di Forza Italia Remo Sernagiotto, astemio doc, ha dovuto preferire le bollicine del prosecco all'acqua minerale di Palazzo Ferro Fini".<br />
"Ancora una volta - sottolinea Gallo - Galan ha dimostrato di non avere nessun rispetto per il Consiglio regionale, che concepisce solo come palcoscenico per la sua campagna elettorale. Come sicuramente accadrà - conclude l'esponente PD - il prossimo 15 aprile, in occasione della seduta straordinaria sulla crisi economica, chiesta dal Presidente della Regione 5 mesi dopo che l'aveva chiesta il Partito Democratico.<br />
"Decisione sfacciata il Maxi premio di 15.000 euro ai dirigenti regionali" [Link: Regione]2009-03-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390619<br />
“Le risorse per garantire la cassa integrazione a migliaia di lavoratori del Veneto non le trovano. Però, per coprire d’oro i top manager della <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=408284&Data=&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=regione%20veneto">Regione</a> , Galan e la sua Giunta i soldi li scovano subito”.
Il commento è del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo la notizia riportata oggi da alcuni organi di informazione.
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“Scegliere, in piena crisi economica, di elargire indistintamente ai top manager il <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=408245&Data=&CodSigla=PG&TestoRicercaUrl=regione%20veneto">premio massimo </a> premio massimo consentito è a dir poco sfacciato. Non è infatti normale - sottolinea Gallo - votare una delibera dove si dice che tutti questi dirigenti hanno raggiunto il 100% del risultato”.
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“D’altra parte questa vicenda è solo l’ultimo dei capitoli di una lunga storia fatta di privilegi. Recentemente infatti - ricorda il capogruppo del PD - gli stessi dirigenti avevano tentato di mettersi al riparo dai tagli imposti dal ministro Brunetta in caso di malattia.
Per non parlare poi dei Direttori generali delle Ulss, anch’essi premiati con palate di euro e anch’essi in maniera indipendente dai meriti e dai risultati ottenuti.
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“Questo è l’andazzo nel palazzo.
E Galan - conclude Gallo - ne è il massimo responsabile: senza alibi né giustificazioni.
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Veneto in Cassa integrazione. "Oltre 1000 richieste rimaste inevase: sbloccare i finanziamenti"2009-03-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390584<br />
"Mentre la bufera della crisi economica ed occupazionale infuria nel Veneto, il presidente Galan continua a blaterare di carnevale e nucleare". Il giudizio tagliente è del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, che ha depositato un'interrogazione alla Giunta in merito al quadro di crescente emergenza vissuta dal mondo del lavoro veneto.
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In particolare, l'esponente del PD punta l'indice sull'esplosione del fenomeno cassa integrazione: "com'è noto - prosegue - a partire dal mese di settembre 2008, le domande di Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) sono aumentate in modo esponenziale. Alla Direzione regionale del lavoro erano giunte, già alla data dell'8 gennaio 2009 ben 1200 domande. Ma la situazione relativa al 2008 si è ulteriormente aggravata, considerato che le aziende potevano fare richiesta di Cigs entro 60 giorni dalla sospensione dal lavoro".
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Nella sua interrogazione Gallo denuncia una situazione "che ha del paradossale e sulla quale va fatta luce. Molte domande di Cigs in deroga presentate nel 2008 sono state finora ignorate per mancanza di fondi: mancherebbero all'appello 17 milioni di euro. In realtà con una lettera dello scorso 27 febbraio l'Inps ha confermato alla Regione Veneto una disponibilità di residui pari a quasi 18 milioni di euro, che sarebbero sufficienti a coprire il migliaio di domande inevase, ma inspiegabilmente la Direzione Regionale Lavoro non ha ancora dato l'autorizzazione".
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"Cosa si attende, di fronte all'aggravarsi di una crisi economica e occupazionale già pesantissima, per provvedere al sostegno delle migliaia di lavoratori in difficoltà, e in primo luogo a rilasciare l'autorizzazione per l'accoglimento delle domande di Cigs relative al 2008 ancora inevase? Galan - conclude Gallo - la smetta di parlare di maschere e centrali nucleari e pensi invece a sollecitare il Governo perché adegui con la massima urgenza gli ammortizzatori sociali all'eccezionale gravità della crisi economica e occupazionale".<br />
Patto di stabilità. la deroga al Comune di Roma. "La Lega prende voti al nord per dare soldi al sud"2009-01-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388231<br />
“Finalmente il giochetto della Lega è stato svelato: prende i voti al nord per dare i soldi alla capitale e al sud. Altro che federalismo fiscale, questo è il peggior centralismo romano.<br />
Verrebbe da dire: Lega ladrona e bugiarda”.
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Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, attacca duramente la decisione del governo di concedere al Comune di Roma la possibilità di derogare ai vincoli del patto di stabilità.
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“Prima il governo concede 500 milioni a Roma e 140 a Catania. Poi - prosegue il capogruppo del PD - svende Alitalia, penalizzando unicamente gli scali aeroportuali del nord, tra cui quello veneziano che, come denunciano le organizzazioni sindacali, subirà tagli drastici ai voli (quelli che erano garantiti dalla vecchia compagnia di bandiera passeranno da 23 a 3 con il generico impegno di portarli a 13) e ai posti di lavoro pattuiti (da 41 a 21).<br />
Ed ora questo nuovo, inaccettabile tradimento”.<br />
“Tutto questo con il silenzio-assenso di tre ministri veneti, del Carroccio e di Forza Italia, tutti determinati, a parole, nel voler risolvere i problemi del nord, ma in realtà sempre più passivi e arrendevoli nei confronti di questo governo centralista. E al di là di qualche flebile lamento - conclude Gallo - cosa ha fatto il presidente Galan per difendere davvero gli interessi del Veneto?”.<br />
“Dirottare i costi superflui delle agenzie regionali verso i servizi alle famiglie, ai disabili e ai non autosufficienti”2008-12-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383141<br />
“In maniera sfacciata la maggioranza di centrodestra ha il coraggio di tagliare pesantemente le risorse per i servizi sociali e al tempo stesso di lasciare inalterati i costi delle agenzie regionali. Bisogna porre rimedio a questa vergogna”.
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Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, e il consigliere democratico Guido Trento annunciano in questo modo la richiesta di ridurre sensibilmente le risorse previste nel bilancio 2009 a favore di Avepa (Agenzia per i pagamenti in agricoltura) e Veneto Agricoltura, dirottandole verso i servizi alla famiglia, alle persone disabili e a quelle non autosufficienti.
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“Nella proposta di bilancio della Giunta - spiegano Gallo e Trento – è previsto per Avepa uno stanziamento di 21,8 milioni di euro a copertura delle spese di funzionamento e di altri 15,7 milioni per le spese diverse. Analogamente, per Veneto Agricoltura le spese di funzionamento ammontano a 14,9 milioni e quelle diverse a 4,6 milioni.
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Riteniamo che, lasciando invariate le risorse per il funzionamento delle due agenzie, si possa invece tranquillamente procedere al taglio netto dei costi diversi, capitolo generico all’interno del quale spesso e volentieri si nascondono spese del tutto superflue”.
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E i due esponenti del PD aggiungono in conclusione che “parzialmente, questo trasferimento consentirebbe anche di destinare risorse per il rilancio delle imprese e dunque per la maggiore tutela dei lavoratori, colpiti in maniera pesante dalla crisi economica”.
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“Disastro ferrovie. La Regione, succube di Trenitalia, e’ responsabile dei disservizi”.2008-12-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383006<br />
“Almeno Formigoni può minacciare di bloccare la “Freccia Rossa”. In Veneto non abbiamo nemmeno quella, come non abbiamo la ferrovia metropolitana di superficie. Ci restano solo i disservizi, sempre maggiori e sempre più costosi per la salute biologica dei pendolari e per il sistema produttivo. E la responsabilità è tutta e solo della regione, succube di Trenitalia”.
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Gianni Gallo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale non usa mezzi termini. L’introduzione dei nuovi orari invernali, dal 14 dicembre, ha provocato la “Caporetto” del servizio ferroviario regionale. A cambiare, infatti, non è stato solo l’orario, ma addirittura la tipologia delle corse, nonché i costi di abbonamenti e biglietti, con pesanti ricadute sul trasporto regionale e sui pendolari, alcuni dei quali costretti a servizi sostitutivi su gomma che hanno dimostrato la loro inefficacia.
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“L'introduzione di un maggior numero di treni a lunga percorrenza “Eurostar” – afferma Gianni Gallo – risponde ad un preciso interesse economico di Trenitalia. Ma se interferisce pesantemente con il trasporto regionale, che è in capo alla Regione, negli orari di punta, aumenta il già esistente disservizio con allungamenti dei tempi di percorrenza anche di mezz'ora su tratte relativamente brevi e spostamenti di orario penalizzanti è la Regione che deve intervenire”.
A giudizio del capogruppo PD in Consiglio regionale, quindi, la situazione mette in evidenza l’assoluta incapacità della Regione e dell’Assessore Chisso di essere controparte autorevole nei confronti di Trenitalia.
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“Anziché annunciare la solita ondata di multe al gestore, che non ristora per nulla i pendolari – afferma Gallo – bisognerebbe fare un vero contratto, stabilendo modalità, linee, orari, costi, ai quali inchiodare le responsabilità del gestore, pena la decadenza del contratto. Solo così, in tempi di ridimensionamento degli stanziamenti statali e regionali, si può assicurare alle decine di migliaia di persone che ogni giorno prendono il treno per recarsi al lavoro o a studiare, di non essere trattati peggio del bestiame”.
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Gallo conclude affermando che è assolutamente inaccettabile che i primi adeguamenti migliorativi, secondo quanto dichiarato dai responsabili di Trenitalia, saranno introdotti a metà gennaio ed altri, per i casi più complessi tecnicamente, ai primi di febbraio. Bisogna agire subito senza tentennamenti e rinvii.<br />
Crisi economica e bilancio della Regione2008-12-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382772<br />
Ormai è assodato: l’Italia sta vivendo una delle più gravi crisi economiche della sua storia. Un Paese entrato in una fase drammatica di recessione che di certo non si esaurirà nel 2009. Tutti elementi che fanno ritenere come la situazione debba essere affrontata mettendo in campo misure adeguate non solo a livello nazionale, ma anche su scala regionale, con interventi che vadano oltre l'ordinarietà.
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È chiaro che il prossimo Bilancio della nostra Regione deve assolutamente tener conto di questi imperativi.<br />
Ma le premesse sono tutt’altro che rosee, visto che, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio straordinario sulla crisi economica, il centrodestra ha proposto una mozione che non presenta alcuna innovazione rispetto ad una situazione che si sta fortemente deteriorando e che vede le parti sociali, sia sul versante della produzione come quella del lavoro, chiedere alla Regione massicce contromisure.
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Un atteggiamento superficiale rispetto all’emergenza in atto che fa il paio con quello del governo Berlusconi, tanto sordo alle forti richieste di detassare le tredicesime, quanto pronto nell’introdurre la poco seria social card, strumento propagandistico che, è bene ricordarlo, verrà pagato da tutti i cittadini attraverso il taglio di 600 milioni di euro, tra 2009 e 2010, al fondo sociale e di altri 700 milioni nel 2010 al fondo nazionale per il fondo sociale.
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Così facendo si priva una serie di servizi indispensabili per i Comuni e per le fasce più deboli della popolazione di risorse straordinariamente importanti.<br />
Il tutto, in nome di un’agevolazione di cui beneficerà solo una fascia di reddito estremamente limitata, mentre è di buon senso ritenere che bisognerebbe intervenire perlomeno per le fasce che arrivano fino a 30.000 euro.
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E intanto l’onda lunga della crisi avanza inarrestabile. Anche nel Veneto, dove il tessuto medio delle imprese, per quasi il 95% del totale, non arriva ai 15 dipendenti. Dato a dir poco allarmante perché per questa tipologia di imprese l’unico ‘salvagente’ previsto (a differenza delle aziende con più di 15 dipendenti dove viene garantita la cassa integrazione) è l'indennità di disoccupazione, che ha una durata massima che va dai 6 agli 8 mesi: dopodiché quei lavoratori sono lasciati a se stessi. A questo si aggiunge la vasta schiera dei precari: le organizzazioni sindacali indicano in 400.000 il numeri di lavoratori veneti che si trovano in questa condizione che rischiano di perdere il posto di lavoro nell'arco del prossimo mese o giù di lì.<br />
Nella mozione presentata come gruppo consiliare del Partito Democratico, chiediamo che la Regione Veneto intervenga nei confronti del governo perché allarghi la copertura degli ammortizzatori sociali a questa platea di lavoratori.
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<b>Occorre al contempo pensare ad un piano di formazione per i lavoratori che sono oggi espulsi dal processo produttivo</b>, <b>con l’obiettivo irrinunciabile della loro ricollocazione.</b><br /><br />
Ovviamente ciò lo si fa avendo chiaro dove si vuole investire.
Alcune significative indicazioni sono venute, in fase di audizione sul bilancio regionale, dalle associazioni imprenditoriali. Confartigianato, ad esempio, denuncia la scarsità di risorse che verranno investite nella ricerca: appena 5 milioni per il 2009 (frutto tuttavia di una dote che viene del 2007 e del 2008) e lo zero assoluto previsto per il 2010 e il 2011.<br />
Per non parlare dei distretti produttivi, lasciati totalmente a secco di finanziamenti, fatto che rende inutile lo sforzo che stanno facendo gli imprenditori per aggregarsi. Infine Confartigianato invoca gli investimenti sul fronte del risparmio energetico e delle fonti alternative.<br />
Grida d’allarme che, in vista della discussione e dell’approvazione del bilancio, non possono rimanere inascoltate.
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Altro nodo cruciale, quello dell’accesso al credito da parte delle imprese del Veneto. In linea con quanto la CNA del Veneto ha più volte sollecitato, il PD ha presentato la proposta di destinare 50 milioni di euro per i Confidi, consapevoli delle enormi difficoltà attraversate dalle imprese nell’ottenere prestiti bancari.<br />
C’è poi il versante che riguarda direttamente i cittadini veneti.<br />
La nostra mozione propone una forte riduzione della tassazione regionale, prevedendo l'innalzamento dell'esenzione dal pagamento dell'addizionale Irpef ad un livello più alto di quello attuale, portandolo a 35.000 euro.<br />
Inoltre chiediamo il blocco delle tariffe sui servizi, che nel Veneto (vedi i pedaggi per il Passante di Mestre e il costo dei biglietti ferroviari) aumentano in maniera rilevantissima proprio nel momento in cui il governo nazionale ne promette il congelamento.
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Contraddizioni devastanti di un centrodestra in stato confusionale, colte peraltro, e denunciate davanti alla platea degli industriali del Veneto, anche dallo stesso presidente Galan, che si dichiara arrabbiatissimo con il ‘governo amico’ per i tagli pesantissimi che aggravano anche le risorse su cui può far conto questa Regione.<br />
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Al tempo stesso il presidente degli industriali del Veneto, Andrea Riello, dice che quello che il centrodestra sta portando avanti ‘non è un federalismo che serve a noi perché la svolta sembra ruotare solo attorno al passaggio del criterio della spesa storica a quello dei costi standard: ma se al sud non sono in grado nemmeno di rispettare i limiti dei costi storici perché dovrebbero rispettare i costi standard? O c’è una decisione che assegni soldi veri alle Regioni virtuose che si comportano in modo serio, oppure questa rischia di essere una bufala che viene venduta per chi ci crede’.
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Mi sembra ce ne sia abbastanza per capire che, oltre alla crisi economica, a remare contro il Veneto e i veneti c’è pure il governo.
Sono insomma due, in questo momento, i nemici dichiarati delle imprese, delle famiglie e dei lavoratori di questa regione.
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<b>Per uscire da questa morsa servono i fatti.</b><br />
In questo senso la strada indicata dal PD è fatta di proposte praticabili, che sono già state valutate, e tra l'altro approvate, in Regioni a noi vicine. E lavoreremo fino all’ultimo perché, in sede di approvazione del bilancio, queste possano far breccia anche nel Veneto, interrompendo così un ciclo economico e di malgoverno che ha già messo in ginocchio il nostro territorio.
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"Il governo taglia al Veneto 50 milioni di euro" [ Link interno: Tabella dei Tagli per Regione - 14 kb .pdf ]2008-12-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382770<br />
“Come capogruppo del maggior partito d’opposizione è mio dovere informare e riportare, a mo’ di bollettino di guerra, i danni che sul fronte delle politiche sociali il Veneto dovrà subire nel corso del 2009, a seguito dei tagli imposti dal governo con la Finanziaria”. La dichiarazione è del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo.
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“È necessario che i cittadini della nostra regione sappiano che dietro gli specchietti per le allodole come la social card, la cui introduzione sta prosciugando risorse già destinate al welfare, si sta aprendo per il Veneto uno scenario drammatico. Infatti - spiega l’esponente del PD - la riduzione pari al 30% del Fondo nazionale per le politiche sociali farà precipitare gli stanziamenti a favore del Veneto dagli oltre 70 milioni di euro del 2008 ai 47 milioni del prossimo anno, con un saldo negativo di 24 milioni”.
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“Ma oltre a ciò il governo procederà ad un taglio a livello nazionale di tutta una serie di Fondi, pari a: 128 milioni per il servizio civile (si passa dai 299 stanziati per il 2008 a 171 per il 2009), 90 milioni per la famiglia (da 276 a 186 milioni), 14 milioni per le pari opportunita’ (da 44 a 30), 58 milioni per le politiche giovanili (da 138 a 80), 95 milioni per l’immigrazione (da 100 a 5). Inoltre, ma non da ultimo, per il Fondo sulla non autosufficienza è previsto un finanziamento di appena 400 milioni per tutta Italia nel 2009 e niente per il 2010 e gli anni successivi”.
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“Sapendo – prosegue Gallo - che il Veneto riceve annualmente da questi ultimi Fondi nazionali citati una percentuale di risorse pari al 7-8% e facendo un calcolo complessivo, ci troviamo di fronte ad un taglio netto che si aggira attorno ai 50 milioni di euro. Il tutto con conseguenze disatrose per i consultori, per gli asili nido che non potranno incrementare i posti a disposizione contravvenendo così alle direttive europee, per l’assistenza che si vedrà privata dei volontari del servizio civile e della formazione per le badanti, per le famiglie numerose che non potranno più contare sui sostegni economici”.
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“Ecco, questo è il bollettino di guerra per il Veneto. Se Galan e il centrodestra che governa la nostra regione non sono in grado di opporre resistenza a questa vergogna lo dicano subito. Oppure – conclude il capogruppo del PD - abbandonino le posizioni di parte ed escano allo scoperto: <b>qui c’è bisogno di essere tutti in trincea, indipendentemente dagli schieramenti”</b>. <br /><br />
<a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/public/allegati/tagli2009.pdf">La Tabella dei Tagli per Regione - 14 kb.pdf</a><br />
Stop del governo agli sgravi sugli interventi di risparmio energetico. «Una truffa. La Regione intervenga»2008-12-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382700<br />
«E’ un provvedimento-truffa nei confronti delle famiglie e delle imprese, un furto ai danni di quanti avevano investito in interventi che hanno il merito di sviluppare concretamente le energie alternative nel nostro Paese e nel Veneto».
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Questo il duro commento del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo l’annuncio del governo di bloccare le detrazioni fiscali del 55% sulle spese sostenute per gli interventi di risparmio energetico.
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«La cosa grave è che tale misura ha un effetto retroattivo a tutto il 2008 e dunque chi si era già impegnato economicamente in ristrutturazioni e lavori, sapendo di aver diritto a questa agevolazione, ora si ritrova gabbato».
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«Con in più la presa in giro di un governo che, per tutta l’Italia, mette a disposizione incentivi per opere di risparmio energetico pari ad appena 80 milioni di euro: bazzecole di cui saranno in pochissimi a beneficiare. Per molte imprese del settore edilizio - sottolinea il capogruppo PD - già messe a dura prova dalla crisi economica, tutto ciò potrebbe rivelarsi come un colpo di grazia pesantissimo. Alla faccia della necessità, solo teorizzata dal centrodestra, di far decollare nuovamente l’economia e di farle imboccare la strada dell’innovazione».
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Gallo, annunciando la presentazione di una interrogazione ad hoc chiede che «la Regione faccia la propria parte contro questa decisione vergognosa del governo. In primo luogo chiedendo all’esecutivo Berlusconi una modifica del decreto e, contemporaneamente, prevedendo un cospicuo aumento delle risorse per questa tipologia di interventi edilizi, da introdurre già nel bilancio regionale del 2009». <br />
Trasferimento del Piovese all’Ulss16: «Abbiamo vinto la nostra battaglia»2008-11-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382538<br />
Abbiamo vinto la nostra battaglia, ma non ci fermiamo qui: vigileremo affinché la legge approvata dal Consiglio regionale riguardante il trasferimento dei comuni del Piovese all’Ulss 16 di Padova venga applicata integralmente e in tempi stretti. Fino all’ultima virgola.
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Sì, perché la legge varata dall’aula di Palazzo Ferro-Fini contiene ciò che il PD fin da subito aveva chiesto a chiare lettere, ovvero subordinare l’attuazione del ridisegno territoriale delle Ulss 14 e 16 alla riscrittura delle schede ospedaliere per Piove di Sacco e Chioggia, in modo da garantire ai cittadini di entrambe le realtà servizi ospedalieri e socio-sanitari di qualità, anche attraverso un aumento di personale e di risorse economiche.
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Dunque non si tratta di una indicazione di massima, bensì di una legge a tutti gli effetti, dalla quale la Giunta regionale non potrà prescindere in alcuna maniera e che, anzi, obbliga il governo veneto ad adottare una serie di misure che non solo garantiscano ai due ospedali la qualifica per acuti ma che vadano anche ad implementare i servizi esistenti, compresi quelli attualmente a scavalco.
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Dopo tante discussioni, inizia perciò la fase del fare, che a nostro avviso dovrà essere rapida ed incisiva. Uno dei nodi che immediatamente la maggioranza di centrodestra dovrà sciogliere è quello di Chioggia. E’ evidente che una Ulss che comprende tre soli Comuni non può reggersi da sola: si dica allora e con tempestività come e dove verrà aggregata.
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Per il resto, guardando al testo di legge approvato, le schede di riorganizzazione degli ospedali di Piove e Chioggia sono già scritte. Basta un semplice atto esecutivo e il gioco è fatto.
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Lo diciamo con chiarezza: ogni ritardo od omissione corrisponderà ad una violazione di legge, che il PD è pronto, nel caso, a denunciare. <br />
Inchiesta Calcestruzzi. «Contro la mafia e l’illegalità, quali sono i controlli sulle opere da parte del governo veneto?»2008-11-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382620<br />
«Ora che l’ombra della mafia sembra prendere corpo attorno ad appalti e realizzazioni di grandi infrastrutture che ricadono anche sul territorio veneto, una domanda sorge spontanea: quali sono e come vengono esercitate, da parte della Giunta regionale, da enti come Veneto Strade e da chi dirige i lavori, le funzioni di controllo sulle procedure e sullo svolgimento delle opere».
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A chiederlo è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, alla luce della decisione della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanisetta di sequestrare due lotti della Valdastico sud.
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«Leggo - evidenzia Gallo - che anche il Passante di Mestre, proprio a poche settimane dalla sua apertura, viene inserito dagli inquirenti tra le opere che potrebbero essere state realizzate con materiali di qualità scadente o comunque difforme da quella indicata nei capitolati d’appalto. L’ipotesi, se confermata, renderebbe obbligatori nuovi interventi per garantire la sicurezza pubblica di un’opera che è ormai conclusa: uno scenario davvero inquietante».
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«In attesa dell’esito delle indagini, la perplessità è comunque grande. Anche perché - prosegue l’esponente del PD - vale la pena ricordare come, in un recente passato, altre indagini della magistratura abbiano portato alla scoperta dell’utilizzo di rifiuti smaltiti illegalmente nel Veneto nella realizzazione di opere pubbliche, come è emerso nel corso dei lavori di quadruplicamento della linea ferroviaria Padova-Mestre e lungo la nuova Statale del Santo».
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E in conclusione Gallo osserva: «Com’è possibile che il governo regionale del Veneto, che dalla mattina alla sera si fa vanto di realizzare, anche quando si tratta di pochi chilometri di strada, grandi e costose opere pubbliche e che di continuo predica il federalismo infrastrutturale, non abbia la capacità di attivare efficientissimi meccanismi di controllo, in modo da allontanare a monte i fantasmi dell’illegalità e della mafia?».
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Trasferimento del Piovese all’Ulss 16. «Garantiti i servizi di qualità»2008-11-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382420<br />
«Ovvero – spiega Gallo - subordinare l’attuazione del ridisegno territoriale delle Ulss 14 e 16 alla riscrittura delle schede ospedaliere per Piove di Sacco e Chioggia, in modo da garantire ai cittadini di entrambe le realtà servizi ospedalieri e socio-sanitari di qualità».
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Questo il commento del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo l’accoglimento dell’emendamento alla legge che sancisce il trasferimento dei comuni del Piovese all’Ulss 16 di Padova.
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«Alla fine il centrodestra, che per mesi non ha voluto sentir ragione, è venuto a più miti consigli. Vigileremo - conclude Gallo – affinché quanto deciso nell’aula di Palazzo Ferro-Fini avvenga nei termini e nelle modalità stabilite, vale a dire garantendo agli ospedali di Piove e Chioggia la qualifica per acuti e mantenendo e implementando i servizi esistenti, compresi quelli attualmente a scavalco».
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L'immobilismo regionale in Veneto2008-11-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382418<br />
Cruda, impietosa. E soprattutto reale. E' questa l'immagine di insieme sul momento attuale vissuto dal Consiglio regionale, emersa dall'editoriale di Ivone Cacciavillani, pubblicato venerdì dal Corriere del Veneto. Un j'accuse che per la sua natura di lettera aperta rivolta ai consiglieri mi offre lo spunto per dare un contributo ulteriore sul tema.
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Non c'è dubbio: l'istituzione regionale, intesa come Consiglio ma anche, è bene non dimenticarlo, come Giunta, è alla paralisi totale. Non discute, non legifera, non elabora più da tempo programmi e strategie per il Veneto. In una parola, non governa più. Cacciavillani individua con precisione il male che affligge la Regione.
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Da parte mia ritengo tuttavia doveroso ricercarne anche le origini e le precise responsabilità, perché solo in questo modo sarà possibile evitare la metastasi e dunque, come dice Cacciavillani, «la tomba».
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Le guerre di potere all'interno del centrodestra, le ripetute sospensioni dei lavori per mancanza del numero legale, le mancate approvazioni di leggi, come quella sulle Comunità Montane, la latitanza cronica del presidente Galan, sono divenute drammatica consuetudine da oltre un anno e sono il frutto avariato di una maggioranza che ha bloccato l'istituzione, l'ha militarizzata, riducendola a strumento per compiere una faida infinita.
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Impossibile non ricordare lo scontro di tutto il centrodestra contro Galan sulla partita delle nomine dei direttori generali delle Ulss, quello tra Galan e la Lega dopo le elezioni politiche fino ad arrivare all'attuale resa dei conti tra la maggioranza e l'Udc.
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Come consiglieri di opposizione, consapevoli del ruolo di grande responsabilità che i cittadini veneti ci hanno consegnato, siamo in trincea, non sull'Aventino, per arrestare questa inaccettabile deriva. L'appello che Cacciavillani rivolge al centrosinistra, ovvero ottenere la convocazione straordinaria del Consiglio e delle commissioni, è cosa che già stiamo facendo perché coscienti del fatto che il Veneto vive una serie di emergenze cui la Regione deve dare urgentemente risposta.
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Consiglio straordinario sulla sanità, commissioni straordinarie per discutere, tanto per dirne una, di varianti urbanistiche che giacciono da anni impolverate in Regione, Consiglio straordinario sulla crisi economica: li abbiamo chiesti e ottenuti.
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Se fosse stato per la maggioranza di governo, il tema della crisi economica e delle misure urgenti da attuare non sarebbe mai approdato in aula consiliare. Discussione che peraltro doveva tenersi giovedì scorso ma che è slittata alla prossima settimana perché il centrodestra ha ritenuto, a differenza dei Consigli regionali di Lombardia e Piemonte che hanno già affrontato la questione dieci giorni fa, che la crisi poteva aspettare e che la priorità andava data a delibere e provvedimenti ordinari.
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Ma a questo punto vale la pena di chiedersi: è naturale e ammissibile che un'istituzione come la Regione sia costretta a lavorare solo in via straordinaria per la palese irresponsabilità di chi la governa? <br />
Veneto: drammatica crisi economica in atto2008-11-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382194<br />
“Dodicimila licenziamenti, 35 mila assunzioni in meno e un aumento del 50% del ricorso alla cassa integrazione, lievitata quest'anno a 9 milioni di ore: cosa deve succedere ancora perché il centrodestra che governa il Veneto prenda coscienza della drammatica crisi economica in atto nella nostra Regione? Noi di fronte a questa situazione non giriamo la testa dall’altra parte: bisogna attuare con urgenza un piano straordinario di interventi a sostegno del nostro tessuto produttivo e delle famiglie”.
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Va subito dritto al cuore dei problemi il capogruppo regionale del Partito Democratico, Giovanni Gallo, per illustrare la manovra anti-crisi che il centrosinistra ha presentato quest’oggi, in occasione della convocazione della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata al tema della crisi economica nel Veneto. Un documento, quello sottoscritto dai 19 consiglieri regionali d’opposizione, che impegna Giunta e Consiglio a mettere in campo misure concrete su tre assi prioritari di intervento, investendo sul sostegno alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie.
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“La recessione in atto - ha proseguito Gallo - sta mettendo in ginocchio soprattutto le piccole e medie imprese venete, penalizzate dalla stretta finanziaria e dalla mancanza di ammortizzatori sociali”.
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Secondo il Pd e il centrosinistra l’aiuto alle aziende deve prevedere: l’istituzione di un fondo regionale di garanzia di 50 milioni di euro destinato alla concessione di cogaranzie a favore delle piccole e medie imprese con sede o unità produttiva nel territorio regionale; azioni nei confronti del sistema bancario per agevolare l'accesso al credito; interventi orientati all'innovazione tecnologica, alla ricerca e alla valorizzazione del capitale umano; rifinanziamento straordinario delle agevolazioni previste dalle leggi regionali vigenti ed in particolare per l'acquisizione di nuovi beni strumentali, l'abbattimento dei tassi di interesse, l'innovazione e l'artigianato; il ripensamento del ruolo di Veneto Sviluppo spa e la predisposizione di strumenti legislativi che consentano lo sviluppo del "venture capital", ossia l'ingresso di Veneto Sviluppo nel capitale di imprese allo stato embrionale che abbiano progetti innovativi e promettenti in settori ad elevato potenziale di sviluppo.<br />
Crisi economica: “Il centrodestra abbandoni i giochi di potere e batta un colpo”2008-11-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382193<br />
“L’economia italiana è in recessione: il centrodestra receda dai giochi di potere e si occupi di una crisi che anche nel nostro territorio sta assumendo dimensioni preoccupanti”.
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L’appello viene dal capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo e dal consigliere democratico, Andrea Causin.
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“Proprio quest’oggi - ricordano i due esponenti del PD - i Consigli regionali della Lombardia e del Piemonte, i cui indicatori macroeconomici sono sicuramente più in salute rispetto a quelli del Veneto, sono riuniti per discutere sulle misure da adottare per contrastare la crisi. In Veneto invece è stato solo grazie alla richiesta avanzata dall’opposizione di centrosinistra, che si terrà dopodomani un Consiglio straordinario ad hoc”.
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“La speranza - concludono Gallo e Causin - è che il centrodestra batta un colpo, in termini di presenza e di proposte, almeno in questa importante occasione, che dovrà essere sfruttata al massimo per mettere urgentemente in campo una serie di interventi a favore delle imprese e delle famiglie della nostra regione”.
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“Da irresponsabili continuare ad ignorare la voce dei sindacati”2008-10-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it381785<br />
“Il centrodestra che governa il Veneto non può far cadere nel vuoto la richiesta dei sindacati di aprire un tavolo di confronto sulle emergenze occupazionali ed economiche che toccano da vicino i lavoratori, le famiglie e le piccole imprese della nostra regione”.
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A dirlo è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Giovanni Gallo, dopo gli interventi apparsi oggi sulla stampa dei segretari regionali di Cgil e Cisl, Emilio Viafora e Franca Porto.
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“E’ da irresponsabili continuare ad ignorare la voce delle organizzazioni sindacali che lanciano chiari allarmi sulla deriva cui il Veneto è destinato se non si interverrà con misure urgenti in grado di invertire la rotta di una sempre minore capacità d’acquisto delle famiglie e di sostenere la liquidità anche delle piccole imprese.
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La Giunta regionale - conclude Gallo - convochi dunque in tempi stretti un tavolo operativo che preveda la presenza delle organizzazioni sindacali, al fine di adottare efficaci provvedimenti contro la crisi in atto”.
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Galan, bello di notte.2008-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375717<br />
Ho già avuto occasione di definire il presidente del Veneto Giancarlo Galan come il “consigliere Sempreassente”.<br /><br />
Infatti Galan nell’anno in corso ha partecipato, e per pochi minuti, a una sola seduta del Consiglio regionale: nelle altre 29 occasioni è stato regolarmente assente, eccezion fatta per la seduta del 30 settembre scorso in cui ha fatto una fugace apparizione con intervento a microfoni spenti.
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Dopodiché se n’è andato, una decina di ore prima che la seduta terminasse. Il consigliere Galan si riconferma primatista mondiale di assenteismo! Ed essendo, oltre che consigliere, Presidente della Giunta regionale è molto impegnato a disertare anche quella: nelle 26 sedute di Giunta del 2008 Galan è stato assente ben 11 volte, con una percentuale di assenze del 42%. <br /><br />
Ma se non frequenta la Giunta e il Consiglio regionale, cos’altro fa il Presidente del Veneto? Di giorno, si sa, va a pescare. E di notte? Finalmente siamo in grado di svelare l’arcano… Gira per le strade di Padova e conta le prostitute.
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E ne vede tante, molte più di quelle che ci sono. <br /><br />
Infatti, le politiche sanzionatorie nei confronti di clienti e prostitute messe in atto dalla Giunta Zanonato hanno drasticamente ridotto il numero delle presenze in strada, come attestano le associazioni di volontariato che si occupano del problema. <br /><br />
Se già avevano ottenuto un significativo risultato le centinaia di multe da 50 euro applicate fino a luglio 2008, ancor più hanno potuto le multe da 500 euro in vigore dallo scorso agosto, e già inflitte a decine di clienti e prostitute. <br /><br />
Ma il presidente prende lucciole per lanterne…Non è che aveva alzato un po’ il gomito?
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