Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Erminia MAZZONIhttps://www.openpolis.it/2011-06-29T00:00:00ZVoltagabbana De Magistris2011-06-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589602Voltagabbana, De Magistris bloccò i fondi ma ora che è diventato sindaco li rivuole
<b>«Evidentemente De Magi¬stris deve soffrire di una sin¬drome da doppia personali¬tà</b> - <i>commenta la Mazzoni</i> - . <b>Purtroppo non si governa a prescindere dalla realtà e oggi il sindaco si ritrova a invocare l’aiuto di Berlusco¬ni e a chiedere a Bruxelles ciò che pochi mesi fa cerca¬va di bloccare pur di avere un manifesto antiberlusco¬niano da esporre».</b>
http://www.ilgiornale.it/interni/de_magistris_blocco_fondi_napoli_ma_adesso_come_sindaco_li_rivuole/29-06-2011/articolo-id=532185-page=0-comments=1
DE MAGISTRIS SI E'’ TAGLIATO I FONDI E IL BLOCCO LO DECISE DA SOLO2011-06-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586227DE MAGISTRIS SI E’ TAGLIATO I FONDI E IL BLOCCO LO DECISE DA SOLO
…..La notizia l’ha tirata fuori la deputata a Strasburgo del Pdl, Erminia Mazzoni, attraverso le colonne del Corriere del Mezzogiorno, unica testata locale campana sfuggita sinora all’innamoramento per il nuovo Bassolino. <b>La Mazzoni, con comprensibile ironia, ha espressamente parlato di «evidente sdoppiamento di personalità di De Magistris».</b> L’europarlamentare fu infatti il più duro nell’aula francese all’atto della sottoscrizione della risoluzione (le altre firme erano dell’immancabile Sonia Alfano, di Niccolò Rinaldi, di Giommaria Uggias e di Adina-Ioana Valean): il non ancora sindaco De Magistris insistette molto in commissione ed in aula, spingendo affinché l’Europa avviasse l’ennesima procedura d’infrazione contro l’Italia (punto n.13 del documento).
http://www.libero-news.it/news/767300/De_Magistris_s_è_tagliato_i_fondi_e_il_blocco_lo_decise_da_solo___.html
[Udc] «Rilancio, ma senza coloro che hanno fallito» - Intervista2008-06-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357169<br />
«Leggo che l’onorevole Di Pietro in Campania si sente totalmente libero di scegliere in materia di alleanze. Se l’Italia dei valori si sente libera, l’Udc lo è più di ogni altro, visto che, pagando prezzo, per prima ha iniziato a scomporre il quadro politico per crearne uno più efficace».<br />
Parla Erminia Mazzoni, due legislature alla Camera, poi la terza corsa elettorale con l’Udc uscita dalla Casa della libertà in nome della ricostruzione del centro.<br />
Una corsa finita fuori dal Parlamento, preclusa dallo sbarramento di legge all’otto per cento dei consensi alla lista. Esclusioni che non cancellano.<br />
Oggi Mazzoni partecipa al convegno «La politica smarrita». Vuole parlare, dice, di rifondazione della politica: che si fa attorno a «cose da fare e a persone credibili, anche di diversa estrazione culturale e politica».<br />
<b>Mani libere in Campania, dice Antonio Di Pietro, Idv, ed annuncia liste-contenitore di professionalità ed esponenti della società civile per dare la scossa ad un sistema regionale afflitto da sprechi e nepotismo. Un segnale interessante?</b><br />
«Di Pietro fa dichiarazioni che corrispondono al mio sentire. <br />
Ma gli rimando indietro la lezione, per così dire. <br />
L’Udc ha intrapreso per prima la via della rottura dello schema politico. Lui no. <br />
Ha prima detto di voler correre da solo poi ha accettato l’alleanza con un Pd che poi mi pare disconosca al momento in cui rinnega tutto quello che in Campania si identifica con Bassolino».<br />
<b> Mani libere anche voi, dunque. Per fare cosa?</b> <br />
«Trovare un’unità attorno alle cose da fare e a persone che abbiano la credibilità per intraprenderle. <br />
Per riscrivere le regole della politica e riempire di contenuto parole come trasparenza, meritocrazia o concetti come selezione della classe dirigente.<br />
Il problema non è sostituirsi sic et simpliciter a chi ha fallito o varare l’ennesimo nuovo soggetto politico, in un panorama già frastagliatissimo».<br />
<b> Qual è il problema?</b><br />
«Non è utile in questo momento continuare a dividersi fra fazioni rispetto alla emergenze campane.<br />
Occorre una sana autocritica generale, non c’è una classe dirigente formata oltre quella che ha fallito.<br />
Eppure il territorio ha un potenziale umano ricchissimo.<br />
Se noi immaginiamo di realizzare il cambiamento con i soliti selezionatori, complici di un sistema elettorale che ha esautorato i cittadini, non usciremo da quel declino della politica che in 15 anni ha cancellato i veri partiti». <br />
<b>Pd e Pdl non sono partiti veri?</b><br />
«Il Pd è un partito spappolato, come dimostra l’assemblea di Roma, praticamente deserta.<br />
Privo di un’identità fin dal principio non uscirà dall’impasse. <br />
Il Pdl governa, e fa bene ad affrontare i problemi del Paese prioritariamente.<br />
Ma è un contenitore di famiglie, penso ai Giovanardi, ai Rotondi, ai Del Mese, sui quali sarà opportuno avviare una riflessione».<br />
"Netta contrarietà alla promiscuità ed alla confusione della funzione giudicante con quella requirente"2007-07-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it330566Dichiarazione di voto - gruppo UDC alla Camera - contrario alla riforma dell'ordinamento giudiziario del Ministro Mastella. "Il gruppo dell'UDC esprime una netta contrarietà rispetto al ritorno, alla promiscuità ed alla confusione della funzione giudicante con quella requirente, non condivide il criterio poco meritocratico ed autoreferenziale di valutazione per la progressione di carriera, nutre forti perplessità sulla riduzione del periodo di formazione degli uditori tirocinanti e sulle modalità di svolgimento semplificate dell'aggiornamento professionale, che non è più obbligatorio né tantomeno vincolante. Ritiene grave, anzi gravissima, la decisione di ridurre il numero dei componenti laici nei consigli giudiziari e di ripristinare una funzione de minimis per gli avvocati. Su questo punto il silenzio del Governo è un fatto gravissimo ed è la conferma che questo Esecutivo divide la società in caste e ne privilegia una a discapito dell'altra.<br />
Il gruppo dell'UDC è fortemente preoccupato dell'indirizzo del Governo in questa materia perché ciò incide sul sistema generale delle garanzie costituzionali: scompare, signor Ministro, per il metodo che è stato utilizzato e per il merito della proposta, il costituzionale bilanciamento tra i poteri dello Stato e la separazione dei poteri dello Stato viene travolta, così come viene travolta la separazione tra giudice e pubblico ministero.<br />
La posizione del gruppo dell'UDC, ampiamente motivata nel corso dei pur brevi lavori che si sono svolti in questi pochi giorni in Commissione e in Assemblea è stata, come sempre, rispettosa delle regole che dovrebbero governare i rapporti all'interno del Parlamento, mentre quella del Governo, purtroppo, è ancora una volta pericolosamente indifferente alle più elementari regole della seria democrazia partecipativa.<br />
Questa controriforma non risponde alla domanda di giustizia che i cittadini rivolgono allo Stato da molto tempo ed è la definizione normativa del principio che questo Esecutivo governa in nome di una sola parte del popolo italiano. Ciò che questa maggioranza sta per approvare sembra più un contratto di categoria scritto da un sindacato che una riforma ordinamentale di una delle funzioni essenziali dello Stato. Non vi è traccia di misure atte a risolvere le questioni legate ai tempi del processo, alla discrezionalità dell'azione penale, alla responsabilità dell'attività giudiziaria, alla ricerca e all'accertamento della verità, alla composizione dei conflitti sociali.<br />
La riforma da noi approvata aveva individuato strumenti per dare alla giustizia maggiore professionalità e competenza, per ristabilire il perimetro della responsabilità della funzione giudiziaria, per garantire la piena attuazione dei principi dell'indipendenza della magistratura, dell'imparzialità e della terzietà del giudice e della parità delle parti. Avevamo previsto la separazione delle funzioni, per costruire l'impalcatura necessaria a realizzare finalmente il giusto processo. La sua iniziativa, signor Ministro, non ha la dignità di una proposta, interpretando purtroppo - lo dico con rammarico - la prassi politica ormai invalsa in questi anni di affermarsi attraverso la negazione nell'altro, attraverso la contrapposizione e lo scontro frontale.