Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Paolo Marinuccihttps://www.openpolis.it/2011-08-17T00:00:00ZRiceviamo e pubblichiamo – da Paolo Marinucci: “Che fine ha fatto il programma elettorale di Antonio Di Brino”2011-08-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590994“Ambiente al primo posto. L’Ambiente sarà la nostra principale battaglia”. Questi i “proclami” da campagna elettorale del Sindaco Di Brino e di tutta la sua amministrazione.
Poi, nei fatti, completamente l’opposto. All’art. 4 del capitolato speciale di appalto per la l’affidamento del servizio di refezione scolastica nelle scuole nell’ambito del Comune di Termoli leggiamo al comma 3:”La fornitura di ogni pasto completo dovrà comprendere i seguenti materiali: piatti, bicchieri e postate monouso oltre a tovaglioli monouso, tovagliette individuali di carta monouso che ogni giorno la ditta appaltatrice dovrà fornire e distribuire agli utenti della mensa.”
La normativa europea e italiana prevede l’obbligatorietà del riciclaggio per i soli imballaggi (intesi come prodotti destinati a contenere e proteggere specifiche merci) per i quali i produttori (e gli utilizzatori) sono, infatti, chiamati a pagare il contributo ambientale Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) che, tra l’altro, serve a sostenere le pratiche di riciclaggio. Per piatti e bicchieri di plastica il contributo Conai non è richiesto e la stessa normativa non li considera imballaggi, per cui solitamente i Comuni non provvedono a riciclare detti materiali.
La cosa migliore da fare, per ridurre l’impatto ambientale, è evitare il più possibile l’utilizzo di prodotti “usa e getta”, soprattutto se in materiali plastici derivati dal petrolio, che necessitano di grandi quantità di energia per essere realizzati e, solitamente, hanno cicli produttivi estremamente inquinanti. Peraltro, impiegare materie plastiche per realizzare prodotti “usa e getta”, equivale a trasformarne il loro principale pregio (la grande capacità di resistere nel tempo) in un grave difetto: la non biodegradabilità! Le plastiche dovrebbero quindi essere usate per realizzare manufatti e materiali destinati a durare. Se si va leggere il dizionario dei rifiuti inviato ai cittadini termolesi alla voce “piatti di plastica” è indicato di conferirli nel contenitore grigio dell’indifferenziato.
pasti giornalieri 1.534
fornitura annuale (n. pasti) 276.120
fornitura 4 anni (n. pasti) 1.104.480
Consumo plastica x pasto (g) 24
per 1 anno (t) 7
totale in 4 anni di capitolato (t) 26
CO2 (t) 32
CO2 per 4 anni (t) 127
numero di alberi per assorbire CO2 181
Nella tabella sopra riportata ho effettuato dei conteggi partendo dal peso dichiarato di piatti, bicchieri e posate di plastica. Utilizzando le forniture di pasti richieste a capitolato, il Comune di Termoli solo dalle mense scolastiche avrebbe una produzione di plastica di 26 tonnellate che equivale ad una produzione di 127 tonnellate di CO2 per la produzione e il trasporto delle stoviglie utilizzate in questi 4 anni di capitolato. Praticamente dovremmo piantare 181 alberi, che nell’arco della loro vita, sarebbero in grado di assorbire tale produzione di CO2.
In tutta Europa ci si dirige verso l’eliminazione della plastica come dimostra, ad esempio, la normativa sull’eliminazione delle buste di plastica per la spesa. L’Amministrazione Di Brino che fa? Nel nuovo capitolato elimina l’utilizzo delle stoviglie non usa e getta e ne inserisce indiscriminatamente il mono uso. Ma quale tutela ambientale ha nella sua testa, caro Sindaco? L’Assessore all’Ambiente dott. Leone non le ha consigliato la possibilità di una piccola clausola che poteva almeno in parte tutelare l’ambiente? Conoscete le bioplastiche quali, ad esempio, il Materbi o il Pla?
Sono ottenute a partire da materie prime vegetali. Questi prodotti essendo biodegradabili tramite compostaggio possono, una volta usati, essere smaltiti insieme ai rifiuti organici. Anche nel caso delle bioplastiche, pur essendo caratterizzate da un impatto ambientale complessivamente inferiore rispetto a quelle derivate dal petrolio, vale la regola generale di farne il minor consumo possibile.
Considerando che l’usa e getta, a prescindere dal tipo di materiale, non è solitamente una buona pratica dal punto di vista ambientale in quanto rappresenta sempre uno spreco di materia ed energia. Almeno però avrebbe potuto “stemperare” la vostra scelta di tornare al mono uso.
Caro Sindaco, caro Assessore, fare una mozione non servirebbe a niente visto che il bando scade il 28 agosto. Non ci sarebbe il tempo per discuterla. Quello che vi chiedo è di modificare il bando. Se proprio non avete la lungimiranza ambientale di modificarlo nel ripristino dell’uso delle stoviglie in ceramica almeno inserite la clausola dell’utilizzo del materbi, del pla, ingeo, quindi delle materie bioplastiche.
Un buon amministratore si vede quando è capace di percorrere scelte infelici e poco popolari, ma che sicuramente creano dei circuiti virtuosi.
L‘ambiente e i cittadini termolesi (e non) ringraziano!
Paolo Marinucci
Consigliere ComunaleInterrogazione - Oggetto: “Copertura amianto - informazioni”. 2011-08-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590855Al Sindaco
Comune di TERMOLI
e, p.c.
Al Presidente del Consiglio
Comune di TERMOLI
Termoli, 09 agosto 2011
INTERROGAZIONE
Oggetto: “Copertura amianto - informazioni”.
I sottoscritti consiglieri comunali
VISTO l'art. 43, comma 3, del dlgs 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) - “Diritti dei consiglieri” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
VISTO l'art. 48, comma 1, del Regolamento del Consiglio Comunale - “Risposta alle interrogazioni” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
VISTA la nota dell’ARPA Molise del 31/10/2005 prot. N. 2811, acquisita al protocollo generale n. 27822 del 03/11/2005 con la quale si comunicano gli esiti degli accertamenti condotti in data 17/05/2005 che hanno evidenziato la presenza di minerali di amianto di tipo serpentino bianco, come certificato nei rapporti di prova n. 2250/595, 2260/596, 2261/597, 2262/598 del 10/10/2005 allegati alla nota sopracitata presso le seguenti strutture:
1.
copertura stalla di emergenza, superficie 650 mq circa;
2.
copertura posto auto, superficie 80 mq circa;
3.
copertura stalla e pensiline annesse, superficie 2.250 mq circa;
4.
copertura sala mensa, superficie 320 mq
CONSIDERATO che la proprietà dei manufatti risulta essere della Regione Molise;
CONSIDERATO che l'ordinanza n. 79 del 07/03/2011 del settore ambiente del Comune di Termoli prevede la bonifica da parte della Regione Molise;
CONSIDERATO che il M.C.A. (amianto), può degradarsi in virtù dell’esposizione dello stesso all’azione degli agenti atmosferici, si ritiene necessario procedere alla rimozione delle coperture dei manufatti succitati, con smaltimento degli stessi nel rispetto della normativa vigente in materia ( legge 257/92, D.L.vo n.152/2006 D.M. del 29/07/2004 n.248) o al trattamento di incapsulamento con sostanze ricoprenti o penetranti, realizzando in quest’ultima ipotesi, un trattamento di elezione per i materiali poco friabili, così come definito dal D.M. 06/09/1994, evitando in questo modo, la produzione di materiali contaminati da smaltire, garantendo al tempo stesso, con un idoneo programma di controllo e manutenzione, l’uso degli ambienti interessati;
CONSIDERATO che dalla nota del settore ambiente del Comune di Termoli prot. n. 24129 del 29/07/2011 si evince che in data 10/03/2011 la Regione Molise è stata interessata della cosa ma al momento l'intervento risulta non eseguito;
CONSIDERATA la filiera istituzionale tra il Sindaco Di Brino e il presidente Angelo Michele Iorio;
Tutto ciò premesso, si INTERROGA il SINDACO per sapere:
*
Come mai l'intervento non viene ancora effettuato;
*
Quali azioni (anche legali se necessarie) pensa di intraprendere per risolvere “immediatamente” la situazione, vista la questione ambientale;
MOZIONE - "BIBLIOTECA COMUNALE"2011-08-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590856Al Presidente del Consiglio
Comune di TERMOLI
e, p.c. Al Sindaco
Comune di TERMOLI
Termoli, 08 agosto 2011
MOZIONE
CONSIGLIO COMUNALE DI TERMOLI (CB)
PREMESSO CHE
*
nel Comune di Termoli risiedono oltre 32mila abitanti, che è sede universitaria e che d'estate è meta turistica;
*
da qualche mese la biblioteca comunale è stata spostata in un luogo più idoneo e fruibile allo scopo;
VALUTATO CHE
*
al momento il servizio bibliotecario è “ufficialmente” chiuso;
CONSIDERATO CHE
*
per questa amministrazione comunale la Biblioteca non è un servizio prioritario e di importanza culturale strategica;
*
per questa amministrazione comunale è più utile “spendere” soldi per attività “spot” che rendono maggiori benefici di “populismo” e meno di crescita sociale e culturale di una comunità:
*
per questa amministrazione è prioritario “spendere” soldi in spot pubblicitari su emittenti regionali per dire ai molisani che a Termoli c'è il mare e per far vedere come il Sindaco Di Brino sa tagliare nastri;
SI IMPEGNA il SINDACO e la GIUNTA COMUNALE di TERMOLI
a rivedere la propria agenda, in tempi stretti, in modo da:
1.
attivare immediatamente il servizio bibliotecario;
2.
effettuare tutte le pratiche perché sia assicurato il perfetto funzionamento dell'ascensore per i diversamente abili;
3.
effettuare il collegamento internet;
4.
inserire delle postazioni PC collegate ad internet in modo che i fruitori della biblioteca possano usufruirne;
5.
prevedere una connessione wifi in modo che i fruitori della biblioteca possano usufruirne con PC propri;
6.
colloquiare con i rappresentanti delle scuole termolesi in modo da ragionare sulla possibilità di creare dei rapporti di collaborazione scuole/biblioteca prevedendo la possibilità che gli studenti possano effettuare stage formativi oppure attivarsi sul versante servizio civile;
7.
prevedere l'acquisto di un “paniere” di giornali e riviste (magari anche tramite sondaggio tra i fruitori) in modo da offrire un servizio di lettura puntuale e culturalmente efficiente.
Il progettista dell’ex Rosary è il cognato di Cocomazzi: "Partita in famiglia vergognosa"2011-08-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590858Cronache
Il progettista dell’ex Rosary è il cognato di Cocomazzi: "Partita in famiglia vergognosa"
La minoranza denuncia il rincaro delle mense del 20 per cento, la privatizzazione dei nidi, le irregolarità nel comando dei Vigili Urbani e la "parentopoli in municipio": «Il progettista dei lavori con cui l’ex hotel sarà trasformato in residence di lusso, con il cambio di destinazione d’uso approvato in Giunta e in Consiglio dopo il parere favorevole del dirigente all’Urbanistica Daniele Di Vito, genero del sindaco, è il cognato dell’assessore Michele Cocomazzi». L’opposizione punta il dito contro "la gestione pressapochista e superficiale" dell’amministrazione. «Siamo senza comandante della Polizia municipale, la nomina del coordinatore Cappella è scaduta dopo una proroga di sei mesi. Intanto da tempo si è svolto un concorso pubblico, con tanto di vincitore. Chiediamo che le autorità competenti facciano luce».
Termoli. Il primo punto affrontato nella denuncia dell’opposizione è quello della “parentopoli”: «In Comune si sta giocando una partita in famiglia vergognosa, l’ultima vicenda alla quale ci riferiamo è quella dell’ex Rosary – esordisce così Filippo Monaco nella conferenza stampa convocata la mattina di lunedì 8 agosto – il progettista dei lavori, approvati con una delibera di Giunta e poi in Consiglio dopo il parere favorevole del dirigente all’Urbanistica Daniele Di Vito, genero del sindaco Antonio Di Brino, per il cambio di destinazione d’uso dell’hotel in residece di lusso, è Fabio Ciarrocchi, cognato di un assessore (Michele Cocomazzi, componente dell’esecutivo con delega al Sociale e Cultura, ndr), altro che vasca nella casa dell’ex primo cittadino Vincenzo Greco, per la quale scoppiò un putiferio…». All’ingegnere Ciarrocchi è stata tra l’altro affidata anche la direzione dei lavori di ristrutturazione della sala consiliare del municipio, che saranno ultimati il 31 agosto.
L’opposizione – presenti insieme a Filippo Monaco Antonio Russo, e sul finale, Paolo Marinucci, reduce dalla riunione della commissione all’Ambiente in cui si è discusso del piano di zonizzazione acustica, mentre il resto del centrosinistra era assente per impegni di lavoro – ha proseguito nel suo affondo, mettendo in rilievo l’assenza degli infopoint turistici: «Per la prima volta sono stati cancellati, e intanto i villeggianti continuano a chiedere informazioni per la strada, questa carenza è sorella dell’alienazione delle strutture ricettive, che si stanno riducendo sempre di più».
Altro capitolo, quello della mensa scolastica. E’ stato infatti pubblicato lo scorso venerdì il bando per affidare il servizio, dopo che la scorsa gestione, accompagnata dalla rivoluzione del biologico e dell’ammodernamento degli impianti e del servizio fornito ai bimbi, è scaduto. «Il nuovo bando prevede un aumento della base d’asta del 20 per cento. Le famiglie devono sapere che si andrà incontro a un incremento dei costi, la quota sarà maggiorata di un euro. La scorsa amministrazione aveva fissato il costo a 4 euro, e nel contempo migliorato la qualità con un piano di ammortamento e un investimento di 100mila euro, per gli impianti di cottura a norma, e l’introduzione di piatti di ceramica e bicchieri di vetro, ora si tornerà indietro, ci sarà ancora una volta la plastica monouso».
Terzo punto sotto accusa, l’affidamento ai privati degli asili nido comunali: «Abbiamo concesso del tempo all’amministrazione, visto che era in fase di partenza, ora posso definire l’operato dell’assessore Cocomazzi molto superficiale per quanto riguarda la delega al sociale – ha incalzato Russo – dal primo settembre ci saranno dei grossi cambiamenti, nelle mense scolastiche, e per la privatizzazione degli asili. Due delle tre strutture esistenti, cioè quelle di via dei Campioni e di Difesa grande, saranno affidate ad aziende esterne, mentre l’asilo di via dei Campioni rimarrà pubblico. Nel bando non si fa alcun cenno alle 40 insegnanti precarie, che lavorano da anni, non c’è nessun vincolo che imponga alla ditta vincitrice di assumersi l’impegno ad assorbire il personale che ha già maturato esperienza professionale nelle stesse strutture pubbliche. Ci sono anche quindici addetti mensa, che non hanno garanzie sul loro futuro». Russo ha premuto sul tasto della «modifica strutturale, qui si passa alla privatizzazione, con un regolamento pubblico in vigore, ed era necessario coinvolgere il Consiglio comunale».
I Tavoli del Molise
L’appalto, in base all’avviso di gara, si riferisce al periodo tra il primo settembre e il 31 luglio, con un importo a base d’asta di 500mila euro.
Altro problema, quello delle iscrizioni agli asili, che si sono svolte a giugno scorso, «con i genitori che pensavano di scegliere una scuola pubblica – ha aggiunto l’ex assessore alle Politiche sociali – ora quali criteri si adotteranno per disciplinare le iscrizioni? E gli otto insegnanti a tempo indeterminato, saranno tutte concentrate nella scuola di via Montecarlo. Le famiglie non sono state informate di quello che sta accadendo, una vera e propria rivoluzione, abbiamo chiesto ancora una volta l’audizione dell’assessore Cocomazzi in commissione, per la mattina del 9 agosto, per chiedere spiegazioni».
La minoranza chiede lumi anche sulla Polizia municipale, in quanto dopo una proroga di sei mesi, lo scorso 31 luglio è scaduta la nomina di Pietro Cappella come coordinatore: «E’ stato oltrepassato l’anno, e ora siamo senza comandante, nonostante ci sia stato un concorso pubblico con tanto di vincitore. Chiediamo che le autorità competenti facciano luce su questa vicenda».
La conferenza dell’opposizione ha toccato anche il problema della carenza dei parcheggi, con il piazzale del porto off limits per due settimane, e il divieto di sosta anche nello spazio antistante il Comune, per le manifestazioni estive. E per finire, una provocazione: «Siamo completamente d’accordo con la proposta del consigliere Nicola Camaioni di fissare le commissioni in orari che non incidono sui costi dell’amministrazione. Martedì 9 agosto è in programma una seduta su una variazione di bilancio, alle ore 17.30, mezz’ora prima della chiusura del municipio. Questo vuol dire che un usciere e la segretaria di commissione dovranno fare lo straordinario…».
(Pubblicato il 08/08/2011)ARSENALE E ARRESTO BOSS: "ISTITUIRE TAVOLO LOTTA ALLE MAFIE"2011-07-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590292Termoli. Dopo l’inquietante ritorvamento dell’arsenale di armi nel garage di via Mazzini, utilizzato dal boss della ndrangheta Felice Ferrazzo, arrestato dalla Polizia, il consigiere comunale di Liberatermoli Paolo Marinucci lancia un invito ai colleghi di maggioranza e opposizione per «costituire un tavolo di confronto e monitoraggio sul tema della sicurezza e della lotta alle mafie per affrontare la questione nel miglior modo possibile e tornare a garantire a Termoli l’equilibrio e la stabilità che merita». Marinucci rimarca che lo sconcertante fatto di cronaca è «il segno inequivocabile di una crescente infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio». «Mentre il Molise dormiva sonni più o meno tranquilli, qualcun altro eleggeva questo territorio, proprio in virtù della sua proverbiale tranquillità, a crocevia di traffici illeciti. Ciò è confermato da relazioni della magistratura che danno una seria svegliata ai molisani:”Non è una terra esente dalla criminalità organizzata”. Bene. Ne dobbiamo prendere coscienza adottando tutti i possibili comportamenti virtuosi e di contrasto - afferma l’esponente della minoranza - Nel ringraziare quanti hanno seguito le indagini svolgendo con grande senso di responsabilità il proprio lavoro, non posso però non invitare le istituzioni locali a tenere gli occhi ben aperti su quanto sta accadendo per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Il ritrovamento dell’arsenale, l’arresto del boss Ferrazzo e le altre implicazioni che da questi avvenimenti potrebbero venire fuori devono farci comprendere che la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata non ha colori politici. Solo collaborando e condividendo si potrà vincere contro questi “poteri”. Dobbiamo riprendere in mano questioni scottanti dei mesi scorsi come le incursioni “mafiose” verso il nucleo industriale e verso la nostra terra per verificare eventuali nessi con i fatti degli ultimi giorni».MOZIONE URGENTE - "CIG e Mobilità"2011-07-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590274Al Presidente del Consiglio
Comune di TERMOLI
e, p.c. Al Sindaco
Comune di TERMOLI
Termoli, 22 luglio 2011
MOZIONE URGENTE
CONSIGLIO COMUNALE DI TERMOLI (CB)
PREMESSO CHE
*
nel Comune di Termoli molte cittadine e molti cittadini analogamente ad altri territori del nostro Paese si trovano in una fase di seria difficoltà economica e finanziaria;
VALUTATO CHE
*
le difficoltà investono soprattutto le giovani generazioni e le famiglie già consolidate, al punto questo di mettere in discussione la coesione sociale, elemento fondamentale per le nostre comunità;
CONSIDERATO CHE
*
per attenuare il grave stato di disagio sono stati già presi dei provvedimenti a livello nazionale, regionale e locale molto spesso non coordinati tra di loro e in ogni caso insufficienti, parziali e temporanei quali ad esempio: il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, la dilazione dei ratei di mutuo, il ricorso per le imprese a nuove forme di garanzia al credito e agli istituti di credito, il sostegno al pagamento del canone di affitto per le famiglie in difficoltà;
*
nella straordinarietà della situazione, il nostro ruolo di amministratori locali ci obbliga ad intraprendere, per quel che ci compete, provvedimenti urgenti sulla nostra azione di bilancio e di promozione di altre iniziative in concertazione con altri enti ed istituzioni;
SI IMPEGNA il SINDACO e la GIUNTA COMUNALE di TERMOLI
a presentare i seguenti provvedimenti attraverso una serie di atti amministrativi straordinari che intervengano sul bilancio:
1.
provvedimento straordinario di esenzione totale dell’addizionale comunale sull'IRPEF per i cittadini che si sono trovati in condizione di cassa integrazione straordinaria e successivamente in mobilità, aumento sino all’aliquota massima dell’addizionale per le persone che hanno complessivamente un reddito annuo superiore ai 66.000,00 €. Le valutazioni dovranno comunque tenere conto dei parametri patrimoniali e finanziari di carattere familiare secondo i conteggi ISEE. Detta applicazione tiene conto del d.lgs. n. 360/98. Valutazione dei ruoli Irpef comunali in concorso con l’ufficio delle entrate e per avviare lotta all’evasione.
2.
riduzione totale dell’addizionale comunale sull’energia elettrica per gli intestatari contrattuali che sono componenti di quelle famiglie che si trovano nelle condizioni di cui al punto 1 primo paragrafo;
3.
riduzione tariffaria dei servizi erogati a livello comunale: retta scuole materne, retta asili nido, trasporto scolastico, mensa scolastica, acquisto materiale educativo e formativo;
4.
inserimento nelle tariffe di acqua, depurazione e tarsu di ruoli tariffari agevolati per gli intestatari contrattuali che sono componenti di quelle famiglie che si trovano nelle condizioni di cui al punto 1 primo paragrafo;
5.
istituire un tavolo di concertazione con le organizzazioni del commercio e le attività commerciali (soprattutto le grandi distribuzioni) in modo da trovare le modalità, in modo permanente, per la costituzione di un paniere di prodotti “di uso necessario e quotidiano” che abbia prezzi scontati e accessibili per quelle famiglie che si trovano nelle condizioni di cui al punto 1 primo paragrafo;
6.
Tutte queste tematiche, dovranno essere confrontate con le organizzazioni sindacali, territoriali e quelle di rappresentanza aziendale per costruire una base comune di lavoro.
i consiglieri
Paolo MARINUCCI _______________________________________
Daniele PARADISI _______________________________________
Filippo MONACO ______________________________________
Antonio RUSSO _______________________________________
Giacomo Mario DI BLASIO _______________________________________
Francesco CARUSO _______________________________________
Antonio GIUDITTA _______________________________________
INTERROGAZIONE Oggetto: “Acqua potabile - informazioni”.2011-07-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590857Al Sindaco
Comune di TERMOLI
e, p.c.
Al Presidente del Consiglio
Comune di TERMOLI
Termoli, 19 luglio 2011
INTERROGAZIONE
Oggetto: “Acqua potabile - informazioni”.
I sottoscritti consiglieri comunali
Visto l'art. 43, comma 3, del dlgs 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) - “Diritti dei consiglieri” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
Visto l'art. 48, comma 1, del Regolamento del Consiglio Comunale - “Risposta alle interrogazioni” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
CONSIDERATO che l'ARPA MOLISE ha comunicato che l'acqua analizzata nei seguenti punti e giorni presenta caratteristiche non conformi:
prot. n.22128 del 07/07/2011 capitaneria di porto 05/07/11
prot. n.22128 del 07/07/2011 com. carabinieri 05/07/11
prot. n.22698 del 13/07/2011 capitaneria di porto 11/07/11
prot. n.22698 del 13/07/2011 com. carabinieri 11/07/11
prot. n.22802 del 14/07/2011 capitaneria di porto 12/07/11
D.Lvo 31 del 2/2/01 (come modificato dal D.Lvo n. 27 del 2/2/2002) valori fuori limiti per i seguenti parametri: Coliformi a 37°.
Tutto ciò premesso, si INTERROGA il SINDACO per sapere:
*
Come mai ci sono questi fuori parametri;
*
Quali zone sono interessate;
*
Quali interventi pensa di porre in essere per rientrare nelle problematiche;
“Crea gestioni srl – tariffe”2011-07-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590276I sottoscritti consiglieri comunali
Visto l’art. 43, comma 3, del dlgs 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) – “Diritti dei consiglieri” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
Visto l’art. 48, comma 1, del Regolamento del Consiglio Comunale – “Risposta alle interrogazioni” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
CONSIDERATO che la società CREA SRL gestisce il servizio idrico integrato di Termoli con affidamento regolato da convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) e da convenzione rep. n. 778 del 1999 (Gestione del servizio di fognatura e depurazione acque reflue);
PRESO ATTO che da nota di Crea gestioni srl protocollata in data 07/10/2010 la scrivente comunica che il costo di acquisto dell’acqua è di 0,22466 €/mc;
CONSIDERATO che l’art. 14, comma I-2, della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”Fornire, con decorrenza dalla stipula della Convenzione le utenze comunali (uffici, scuola e servizi gestiti direttamente dal Comune), a prezzo di costo. La definizione numerica di tale “prezzo di costo”, su proposta del Consorzio, verrà approvata dal Comune.”;
CONSIDERATO che l’art. 14, comma I-13, della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”Fatturare e riscuotere dall’Utenza, con gli importi relativi ai consumi dell’acqua, anche i canoni di fognatura e quelli relativi alla depurazione delle acque, riversandone gli importi al Comune. Omissis”;
CONSIDERATO che l’art. 22, della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”omissis…le tariffe di vendita dell’acqua saranno fissate…omissis…, previo parere del Comune onde consentire le necessarie condizioni di equilibrio economico-finanziario e gestionale. omissis”;
CONSIDERATO che l’art. 24, della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”omissis…Le nuove tariffe e corrispettivi avranno efficacia a partire dalla data di stipula del relativo atto aggiuntivo. Omissis”;
CONSIDERATO che l’art. 25, della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”omissis…A partire dal 4° anno di gestione il Consorzio corrisponderà al comune un importo pari a Lire 50.000.000 (25.823 €) annui elevabile fino ad un massimo di Lire 100.000.000 (51.646 €) annui con lo schema base di seguito esposto: per un miglioramento del rendimento “R” della rete (R=mc consumati/mc prodotti) del 10% rispetto all’esercizio precedente, nell’esercizio successivo verranno versate Lire 75.000.000 (38.734 €); per un miglioramento complessivo del 20% il versamento sarà di Lire 100.000.000 (51.646 €). omissis”;
CONSIDERATO che l’art. 13 del “Regolamento per il servizio di distribuzione dell’acqua potabile” allegato “A” della convenzione rep. n. 170 del 1993 (Servizio di distribuzione dell’acqua potabile) cita testualmente:”omissis…I ruoli di utenza si distinguono in a) ruolo di utenza per uso domestico; b) ruolo di utenza per uso non produttivo; c) ruolo di utenza per uso produttivo; d) ruolo di utenza uso agricolo e marittimo.. omissis”;
CONSIDERATO che dalle fatture n. 13078 del 05/04/2011 e n. 31123 del 18/06/2011 intestate al Comune di Termoli, si evince che il costo al mc di acqua è di € 0,417722;
CONSIDERATO che dalle fatture n. 13078 del 05/04/2011 e n. 31123 del 18/06/2011 intestate al Comune di Termoli, si evince che è stato eliminato il minimo impegnato e che ci sono stati dei cambi di tariffe in accordo con il Comune di Termoli;
CONSIDERATO che dalle fatture n. 13078 del 05/04/2011 e n. 31123 del 18/06/2011 intestate al Comune di Termoli, si evince che la quota fissa si modifica in “quota fissa dom. resid.”;
Tutto ciò premesso, si INTERROGA il SINDACO per sapere:
Come mai il Comune paga l’acqua alla tariffa agevolata (utenza comune) e non al “costo” come previsto da convenzione;
Che cosa quantifica la dicitura “quota fissa”;
Quando sono state modificate le tariffe e il regolamento di utenza e con quale atto il Comune ha accordato tali modifiche;
Se Crea gestioni srl ha versato il contributo annuale e dall’inizio della convenzione ad oggi a quanto ammonta;
Come mai, in fattura, compare la dicitura “quota fissa dom. resid.” al posto di “quota fissa”; se questa intende la discriminazione tra residenti e non con quale atto è stato modificato il Regolamento di utenza che non prevedeva tale divisione;MARINUCCI E RUSSO: "MAGGIORANZA CHIUSA E DISAGI AUMENTANO"2011-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590271Termoli. Immondizia, occupazione del suolo pubblico e lotta al vandalismo. Sono alcuni dei temi sui quali i consiglieri di minoranza Paolo Marinucci e Antonio Russo (in rappresentanza di tutto il resto dell’opposizione di centrosinistra) hanno attaccato l’amministrazione Di Brino in conferenza stampa ieri, 12 luglio, in Comune. «Nel consiglio di lunedì la maggioranza ha dato prova di poca trasparenza nel bocciare le nostre proposte su question time e anagrafe pubblica degli eletti» ha detto Marinucci». «Il primo punto – ha spiegato Russo - avrebbe consentito risposte immediate ad ogni consiglio su richieste urgenti, come poteva essere la nostra sui ritardi del cartellone dell’estate termolese. Il secondo invece sarebbe utile per capire, tanto per fare un esempio, la posizione patrimoniale prima e dopo lo svolgimento di una carica pubblica». Quindi l’attacco sui temi dell’attualità. «I livelli di sporcizia per i rifiuti in città – ha affermato Russo - sono peggiori dell’anno scorso e dell’era Greco, i disagi sono aumentati, la città è in confusione. L’occupazione del suolo pubblico è diventata selvaggia, con tavolini posizionati ovunque. Infine, ho condiviso la proposta del consigliere Ragni. Non c’è controllo contro il vandalismo». Marinucci si è detto «sconcertato dalla conduzione del consiglio e dalla chiusura della maggioranza. Avremmo potuto cavalcare la spaccatura creatasi sulla questione parcheggi blu al porto ma abbiamo preferito essere propositivi». Stilettata sull’estate termolese. «Se l’avessimo presentata noi durante l’amministrazione Greco con questo ritardo – ha concluso Russo – saremmo stati coperti di fango. Sapevamo dei tagli alla cultura e al sociale e infatti in questo cartellone ci sono solo Matia Bazar, Ferragosto, sagra del pesce e San Basso».REFERENDUM ACQUA, MARINUCCI LO SPIEGA AL SINDACO DI BRINO2011-06-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590269Termoli. Il consigliere comunale di centrosinistra Paolo Marinucci, impegnato per il referendum del 12 e 13 giugno, replica al sindaco Di Brino che a Primonumero aveva dichiarato di andare a votare contro il nucleare ma non per impedire la privatizzazione dell’acqua, «tanto è già privata, come dimostra Termoli». In realtà le cose, ai sensi di legge, non stanno in questo modo, e difatti Marinucci spiega al primo cittadino in una lettera aperta a cosa si andrebbe incontro qualora non venisse abrogata la norma con il referendum. Anche a Termoli. « Con l’avvento delle S.p.A. per la gestione idrica non solo i cittadini, ma persino i consigli comunali perdono ogni capacità di controllo e di intervento sulle decisioni. L’acqua rimane formalmente di proprietà pubblica, ma la gestione attraverso S.p.A. comporta una privatizzazione sostanziale. Ricerche economiche ci danno per acquisito un dato: “il reale potere risiede nelle mani di chi ha l’effettiva gestione del bene”. Un esempio concreto. Il Comune di Termoli, attraverso Crea, si rifornisce di acqua in modo prevalente da Molise Acque e in modo supplementare (soprattutto nel periodo estivo) dal Consorzio Industriale di Termoli. Molise Acque vende l’acqua ad una tariffa di circa 0,225 €/m3 (dati 2010). Il Consorzio Industriale, come da nota di Crea Gestioni srl protocollata in data 7/10/2010, continua in modo arbitrario ed unilaterale ad alzare il costo della fornitura idrica da 0,199 €/m3 (si legge sempre dalla nota: prezzo concordato con atto transattivo del 29/10/2008 - art. 7) a 1,268 €/m3 . La Crea, continua nella nota, scrivendo che se non rientrano i costi concordati ci sarà un aumento sulle tariffe delle utenze di 0,113 €/m3. Sindaco Di Brino di chi è l’acqua?
Con i referendum si vuole riportare chiarezza sulla gestione dell’acqua. Le ultime sentenze della Corte Costituzionale n. 24 e n. 26 del 2011 hanno ribadito che la normativa comunitaria non impone alcuna scelta predefinita di gestione del servizio idrico. Tra gli stati dell’UE, solo l’Italia ha d eciso la prevalenza della messa sul mercato del servizio idrico, mentre in Belgio e Olanda, la normativa prevede l’espresso divieto alla privatizzazione o esperienze di grandi città – Parigi e altre 30 municipalità francesi – che, dopo decenni di privatizzazione, hanno scelto la strada della ripubblicizzazione dell’acqua».
Marinucci approfondisce anche il criterio del “full cost recovery”, la copertura integrale, attraverso la tariffa, dei costi di investimento e di esercizio. «Sono sempre i cittadini a pagare, non viene intaccato il capitale societario. Questo modello, che prevede la copertura degli interi costi del servizio e del profitto garantito tramite le tariffe, innesca il meccanismo perverso per cui gli investimenti si fanno con un rincaro esponenziale delle tariffe. C’è anche una differenza sostanziale. L’amministrazione pubblica deve fare un bando pubblico per lavori ed altro, mentre il privato si affida a chi vuole». Infine viene spiegato al sindaco di Termoli «che con le gestioni privatistiche, negli ultimi dieci anni sono aumentate le tariffe (+60%), è diminuita ed è stata precarizzata l’occupazione e sono stati fortemente ridotti gli investimenti (-66%). Questi dati sono basati su fonti di settore elaborati dalle informazioni fornite dagli stessi enti gestori. La ripubblicizzazione è esattamente la modalità che permette la restituzione della sovranità ai comuni. Comuni intesi come enti locali di prossimità e punto di riferimento dei cittadini, i quali sono i veri proprietari sociali di un bene essenziale come l’acqua. La vera alternativa è tra privatizzazione e ripubblicizzazione del servizio idrico. Il voto e la partecipazione sono diritti per i quali molti hanno dato la vita. Auspico che, almeno in memoria dei principi di libertà e democrazia, tutti i termolesi partecipino al voto. Ovviamente il mio invito è per 4 SI»."MAI PIU’ NUCLEARE": T-SHIRT IN CLIMA REFERENDUM PER MARINUCCI2011-05-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it59027319:05 - Una maglietta contro l’energia nucleare. E’ questo il look scelto dal consigliere di minoranza Paolo Marinucci per l’assise comunale di giovedì 26 maggio. Una t-shirt gialla, quella sfoderata da Marinucci, con la scritta "Three mile island Chernobyl Fukushima Mai + nucleare". Un messaggio inequivocabile in vista della campagna referendaria che porterà alle consultazioni del 12-13 giugno prossimi, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere se abrogare la legge che consente il ritorno all’energia atomica in Italia, la possibile privatizzazione dell’acqua pubblica e il legittimo impedimento, cioè la sospensione dei processi per il premier e i ministri.Catena a Termoli contro il nucleare2011-05-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590279da primonumero
Catena umana contro il nucleare: duecento manifestanti abbracciano il Castello Svevo
Termoli ha ospitato una delle dieci manifestazioni italiane promosse nei siti candidati alla costruzione di una centrale atomica. I partecipanti, oltre duecento, arrivati da tutta la regione ma anche dal vicino Abruzzo, si sono presi per mano in un colorato colpo d’occhio di bandiere e slogan e hanno abbracciato il castello Svevo, monumento simbolo della città.
Chi si è preso per mano, chi ha fatto sventolare in alto le bandiere. In duecento (questo il numero dei partecipanti secondo le forze dell’ordine) con le spalle rivolte alle antiche mura del Castello svevo per dire no al nucleare, «alle decisioni e alle menzogne di un comitato di affari che vuole devastare il territorio».
Sotto un sole cocente e temperature ormai da estate inoltrata, la catena umana ha avvolto la fortezza nel pomeriggio di sabato 21 maggio, un gesto simbolico per esprimere il proprio dissenso contro l’assurdo ritorno all’energia atomica proprio mentre tutto il mondo guarda con sgomento il dramma di Fukushima e per respingere al mittente la falsa moratoria del Governo che con questo passo vorrebbe bloccare e impedire che la popolazione italiana si esprima contro l’energia atomica.
Il raduno è avvenuto prima all’entrata di via Federico II di Svevia, dove la manifestazione promossa dal Comitato “Votare sì per fermare il nucleare” insieme ad altre associazioni ambientaliste, è stata introdotta dalle parole di Simone Cretella, presidente di Fare Verde Molise. «Termoli è uno dei siti ipotetici sui quali potrebbe essere installata una delle centrali – ha urlato al megafono – noi diciamo no. Il referendum consultivo della Sardegna ha dimostrato che il 98 per cento di chi ha votato è contrario all’energia atomica. Chi oggi vuole il nucleare è un ‘sistema della vergogna’. Tutti devono sapere che il 12 e il 13 giugno si terrà il referendum e che bisogna andare a votare. Il nostro no a un insediamento in Molise è scontato, ma il nostro è un no che va esteso a tutta l’Italia, perché le centrali sono dannose anche in assenza di incidenti». Cretella ha fatto presente il problema delle scorie e del loro smaltimento: «Il nucleare è inutile, la vera alternativa si chiama risparmio energetico».
A fargli eco l’intervento del numero uno nazionale dell’associazione Simone De Maio.
L’iniziativa di protesta si è svolta in simultanea con le altre piazze italiane, inserite nel “libro nero” dei papabili siti con lo spettro del nucleare Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia) Montalto di Castro (Viterbo), Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e Palma di Montechiaro (Agrigento).
Davanti al Castello c’erano manifestanti arrivati da tutta la regione, ma anche dall’Abruzzo, in particolare da Vasto, San Salvo, Cupello.
Diversi giovani e anche tanti bambini. Pochi, anche in questa occasione, i termolesi. Tra i presenti insegnanti, liberi professionisti, operai, esponenti sindacali, da Sergio Sorella della Flc Cgil ad Andrea Di Paolo, del Si Cobas.
Non sono mancati i politici, dagli esponenti dell’Italia dei Valori, come Anita Di Giuseppe, Cristiano Di Pietro e Giuseppe Caterina, ai rappresentanti del circolo cittadino del Pd, con Antonio Sciandra e la neoeletta in Consiglio provinciale Laura Venittelli, Michele Petraroia, dai consiglieri di opposizione al Comune di Termoli, come Mario Di Blasio, Paolo Marinucci, Francesco Caruso e Filippo Monaco, gli ex candidati alla presidenza della Provincia di Campobasso Micaela Fanelli e Oreste Campopiano. Assente il sindaco Antonio Di Brino e tutta la sua maggioranza.
L’iniziativa è poi proseguita con altri interventi al megafono. La professoressa Sassi dell’università di Napoli ha invitato a riflettere su una serie di interrogativi: «Ma veramente è conveniente dal punto di vista economico il nucleare?», ha chiesto rivolgendosi ai manifestanti.
«Le persone che si sono riempite la bocca di no si guardano bene dal mischiarsi alla gente comune», il messaggio lanciato da Maria Assunta Libertucci di Legambiente."Termoli, città all'abbadono". Lapidario intervento di Marinucci contro Amministrazione Di Brino 2011-03-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590280TERMOLI _ Caro Sindaco Di Brino, ma l'amore per la tua città si ferma alle apparenze dei progetti della termolesità? Questà è la domanda che ci viene guardando Termoli nell'ultimo anno. Una città all'abbandono. Perchè? Perchè non ha un capitano e ci sono immondizia e sporcizia ovunque. La raccolta differenziata è senza controlli e le strade sembrano quelle di una città sotto bombardamenti. Le attività chiudono e le politiche turistiche sono inesistenti. Politiche industriali "ectoplasmatiche" dove invece di incentivare o almeno contenere aziende e attività produttive lasciamo che le aziende chiudano o nella fantomatica filiera istituzionale si permettano di non pagare nemmeno gli stipendi ai dipendenti.
Un amministrazione che in 12 mesi di governo è stata capace di fare tutto e il contrario di tutto. Una posizione di comodo, di "vivi e lascia vivere". Un modo per non dare fastidio a nessuno. Scelte decise e poi ritrattate perchè non piacevano a qualcuno. Un'amministrazione che nel settore urbanistico è stata raggiunta da avvisi di garanzia e che ha trovato anche il dissenso di alcuni assessori che con determinazione hanno dato il loro aut aut. Questa è la Termoli dell'amministrazione Di Brino?
Questa sono i cambiamenti che il Sindaco Di Brino ha pensato per la nostra città? Ma è Di Brino il Sindaco della nostra città? Caro Sindaco invece di pensare agli interessi di pochi, alle poltrone e alle spartizioni di quello o questo incarico, cerca di governare questa città. Sì, sei il Sindaco. Almeno sulla carta. Come dice il proverbio "hai voluto la bicicletta e ora pedala". Le belle e care promesse per una Termoli nuova...è finita la campagna elettorale...svegliati e renditi conto che "devi" governare perchè nè i cittadini nè la stessa Termoli si meritano di essere una "nave alla deriva".
I Consiglieri Paolo MARINUCCI, Daniele PARADISI, Filippo MONACO, Antonio RUSSO, Giacomo Mario DI BLASIO, Francesco CARUSO, Antonio GIUDITTAMarinucci entusiasta del Convegno a Capannori "Rifiuti Zero"2010-11-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590278TERMOLI _ Grande, qualificatissima ed appassionata partecipazione al Seminario del 20-21. Tante le buone pratiche “messe a disposizione”. Tante le iniziative intraprese, tante le informazioni condivise, tante le delegazioni intervenute da tutta Italia. Ha preso parta al seminario anche l'Associazione dei Comuni Virtuosi. Durante il seminario sono stati esposti i due “casi studio” derivanti dalla attività di studio del residuo portato avanti dal Centro di Ricerca Rifiuti zero di Capannori. Infine JOAN MARC SIMON coordinatore di GAIA EUROPA ha lanciato un appello per sostenere la GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI che si svolgerà il primo dicembre.
Temi cardini del seminario sono stati quello di un no secco agli inceneritori e alle discariche a favore della raccolta differenziata porta a porta, del riciclo dei rifiuti che vengono ripensati come risorsa e non materiale di scarto, della logica del rifiuto zero. Come attuare queste pratiche? Gli enti locali hanno una grandissima responsabilità nella gestione dei rifiuti. Possono scegliere comportamenti innovativi e virtuosi (anticipati prima) oppure continuare nella cecità delle discariche (di cui ovviamente il percolato – ben noto a Termoli - è un ulteriore prodotto) o delle termovalorizzazioni o inceneritori.
Di sicuro ai cittadini spetta una grande responsabilità per contribuire alla sostenibilità ambientale del nostro territorio che sappiamo essere nella quota dell'80%. La possono attuare applicando la differenziata, il riciclo e la riduzione degli sprechi. Il restante 20%, però, è di competenza industriale. Le industrie devono “riprogettare” i loro prodotti per renderli riciclabili al 100% in modo da eliminare anche la quota di rifiuti che non si riesce a differenziare. Un ente locale può rendere il rifiuto un prodotto da cui trarre sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – e non continuare ad essere semplicemente un “costo” - ambientale ed economico – per i cittadini ed il territorio.
Il seminario è stato per me una fonte molto valida per confermare delle intuizioni nel settore che già avevo maturato e per ampliare la progettualità di un amministratore locale che con lungimiranza vuole essere attento ai propri concittadini e al territorio. Per questo userò le informazioni di questi giorni per delle azioni istituzionali da proporre in consiglio comunale sperando in una sensibilità anche della maggioranza.Comune di Termoli: "Acqua bene comune dell'umanità"2010-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590277Il Comune di Termoli ha approvato una delibera che riconosce l'acqua come "bene comune e patrimonio dell'umanità", definisce l'accesso all'acqua potabile è "un diritto umano fondamentale" e sostiene la necessità di politiche di gestione sostenibili. Il Comune di Termoli aderisce alla proposta referendaria del Forum dei Movimenti per l'acqua.
COMUNE DI TERMOLI
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO SU "ACQUA BENE COMUNE DELL'UMANITÀ".
* RICONOSCIMENTO DELL'ACQUA COME BENE COMUNE E PATRIMONIO DELL'UMANITA';
* ACCESSO ALL'ACQUA POTABILE COME UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE;
* NECESSITA' DI POLITICHE DI GESTIONE SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA
* ADESIONE ALLA PROPOSTA REFERENDARIA DELL'APRILE 2010 PROMOSSA DAL FORUM NAZIONALE "ACQUA BENE COMUNE"
Ordine del giorno proposto - secondo il comma 1 e 2 dell'art. 42 del Regolamento del Consiglio Comunale - dai Consiglieri Paolo MARINUCCI, Francesco CARUSO, Giacomo Mario DI BLASIO, Antonio GIUDITTA, Filippo MONACO, Daniele PARADISI, Antonio RUSSO
IL COMUNE DI TERMOLI
PREMESSO CHE
L'acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.
L'acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell'umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico , quindi indisponibile, che appartiene a tutti.
Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti, l'accesso all'acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.
L'accesso all'acqua, già alla luce dell'attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, rappresenta:
una causa scatenante di tensione e conflitti all'interno della comunità internazionale.
una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale.
SOTTOLINEATO CHE
Su questa base condivide e aderisce alla proposta di legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico", e quindi ritiene necessario che il Parlamento proceda celermente alla sua discussione e approvazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI TERMOLI S'IMPEGNA A:
Istituzionalizzare il diritto all'acqua, attraverso le seguenti azioni:
riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000
proporre tale tema all'ordine del giorno della Commissione consiliare competente con lo specifico compito di integrare/modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate ed assegna alla stessa il termine di gg. 60 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all'approvazione del successivo Consiglio Comunale;
promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
contrasto al crescente uso delle acque minerali e promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l'introduzione dell'impianto idrico duale;
promozione, attraverso l'informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell'acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche in ogni quartiere e contrada;
promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.
aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato" recentemente costituitosi nell'ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sta portando avanti da circa tre anni;
sottoporre all'Assemblea dell'Ambito Territoriale Ottimale l'approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
sensibilizzazione all'importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno, quantità minima vitale definita dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità);
propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTA la proposta di deliberazione posta all'ordine del giorno;
UDITA l'esposizione del relatore e la conseguente discussione;
D E L I B E R A
DI APPROVARE il testo dell'ordine del giorno come da proposta presentata nella parte narrativa e propositiva che si intende qui di seguito integralmente trascritta e di trasmettere il presente provvedimento all'A.A.T.O. e a tutti i Sindaci del suo ambito, alla Regione Molise, alla Provincia di Campobasso, al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri.“L’acqua è di tutti, lottiamo contro i mercanti e non sprechiamola”2010-07-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590272Cronache
“L’acqua è di tutti, lottiamo contro i mercanti e non sprechiamola”
Paolo Marinucci, consigliere e volontario per la petizione contro la privatizzazione a Termoli, in questa intervista spiega i quesiti referendari e l’importanza delle firme raccolte, che oggi saranno consegnate in Cassazione. In Molise raccolte 7500 firme, in Italia oltre un milione. “E’ una battaglia di civiltà per i diritti fondamentali, nessuno si senta escluso”.
di Alessia Mendozzi
Termoli. 7.500 firme raccolte in Molise, più di un milione in Italia. Numeri che parlano chiaro sull’interesse suscitato dalla campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua. "Questi sono indici che l’acqua è un bene troppo importante e sentito", commenta Paolo Marinucci - consigliere comunale e volontario per la raccolta firme a Termoli. Il 19 luglio è il giorno della consegna delle firme in Cassazione. "Con questa campagna referendaria può partire una grande battaglia di civiltà e di tutela per i diritti fondamentali, che potrebbe successivamente essere estesa a tutti i beni comuni".
Per prima cosa, perché bisogna dire no alla privatizzazione dell’acqua?
«Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso»
Chi ha organizzato la raccolta firme a Termoli?
«L’Associazione Officina delle Buone Pratiche in collaborazione con la Diocesi di Termoli-Larino (coordinatore nazionale del Forum Acqua Bene Comune)»
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, con i suoi comitati, è attivo da molto tempo. Due anni fa c’è stata già una raccolta firme contro la privatizzazione dell’acqua, prima cioè del contestato decreto Ronchi. Il decreto però è stato fatto lo stesso, ignorando le 400.000 firme raccolte. Di fronte a tutto ciò si sente sempre più spesso dire che queste iniziative sono inutili perché poi non cambia niente. Cosa pensi a riguardo?
«Anni fa, insieme all’Associazione Baobab Onlus, abbiamo contribuito alla raccolte delle 400 mila firme. Purtroppo, ci dispiace dirlo, non sono servite a molto, visto che i governanti di turno hanno deciso di disattendere quella volontà. Però, come testimonia il referendum, non ci siamo arresi anzi abbiamo rilanciato con la proposta referendaria».
Vediamo i quesiti referendari uno ad uno, cosa prevedono e cosa vogliono evitare. Il primo...
«L’abrogazione dell’art. 23 bis, in merito alla gestione delle risorse idriche, ha quale unico obiettivo quello di riequilibrare il rapporto tra i tre modelli di gestione (misto, privato e in house), lasciando inalterato il processo di privatizzazione in corso. La presentazione del solo quesito referendario relativo all’art. 23 bis, risulterebbe dunque necessaria, ma non sufficiente a ripristinare in Italia il governo pubblico dell’acqua».
Il secondo.
«Con l’abrogazione dell’art. 150 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” la gestione del servizio idrico, in attesa dell’approvazione di una riforma organica, potrebbe essere affidata a un ente sostanzialmente e formalmente pubblico, scongiurando ipotesi di vuoti normativi.
Il servizio diverrà così “privo di rilevanza economica”, sarà nuovamente di interesse generale e il diritto all’acqua – quantomeno per i cinquanta litri giornalieri (igiene, salute, alimentazione) – sarà assolutamente estraneo a logiche tariffarie, ponendo i relativi costi a carico della fiscalità generale.
In questo modo il diritto all’acqua riacquisterebbe a pieno titolo il suo status di diritto fondamentale dei cittadini, da gestirsi anche “nell’interesse delle generazioni future”».
E, infine, il terzo.
«Questo quesito è necessario per abrogare la logica del profitto contenuta in una parte del comma 1 dell’art. 154 del d.lgs. n. 152 del 2006. S’intende, cioè, abrogare quella parte che afferma che la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico ed è determinata tenendo conto “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Con tale norma il gestore, al fine di massimizzare i profitti, carica sulla bolletta dell’acqua un 7%. Tale percentuale costituisce un margine di profitto scollegato da qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. I cittadini, dunque, con la vigenza di tale norme sono doppiamente vessati, in quanto da una parte il bene acqua è commercializzato e inteso alla stregua di qualsiasi altre bene economico, e dall’altra sono obbligati a pagare in bolletta un surplus del 70 per cento».
Va detto, però, che chi difende la privatizzazione dell’acqua sostiene, invece, il contrario. E cioè che con essa ci sarà un’ottimizzazione della gestione idrica e un vantaggio economico per i consumatori. Tu cosa rispondi?
«Con un esempio concreto. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, ha annunciato che la municipalità non rinnoverà i suoi contratti con Suez e Veolia – le due aziende private che attualmente gestiscono i servizi idrici della capitale – dopo venticinque anni di gestione privata. «Vogliamo offrire un servizio migliore a un prezzo migliore», ha dichiarato Delanoë illustrando la scelta di Parigi che, peraltro, appare in sintonia con la tendenza in atto nel resto della Francia – dove oltre 40 città hanno già deliberato di tornare al servizio pubblico – e in parecchie città del mondo. L’osservatorio sulla «ri-municipalizzazione» fa notare che le due multinazionali francesi dell’acqua hanno goduto di almeno un secolo di protezionismo sui mercati sia nazionali e sia internazionali. Il risultato prodotto è stato quello di prezzi “gonfiati”, di scarsa efficienza, di servizi obsoleti (in quanto modernizzarli avrebbe richiesto investimenti e, dunque, minori profitti) e non di rado anche di gestione fraudolenta. Ripristinata la gestione municipale, il prezzo dell’acqua si è subito sgonfiato».
Puoi farci qualche altro esempio di paesi in cui l’acqua è stata privatizzata, spiegandoci, nello specifico, le conseguenze per la popolazione del luogo?
«In Bolivia, dove un rappresentante della Banca mondiale partecipa a pieno titolo nelle riunioni del Consiglio dei Ministri, la Banca si è rifiutata di prestare garanzia per un prestito di 25 milioni di dollari per il rifinanziamento dei servizi idrici a Cochabamba – la terza città del paese – se non a condizione che il governo vendesse il sistema pubblico delle acque al settore privato e permettesse che tutti i costi gravassero sui consumatori.
Festival Adriatico delle Musiche
Nelle trattative di vendita una sola offerta veniva considerata, e il sistema idrico passò nelle mani di un sussidiario della “solita” multinazionale. Nel gennaio 1999, prima di aprire un suo ufficio, la multinazionale annunciò il raddoppio dei prezzi dell’acqua. Per molti boliviani questo significava che l’acqua era più costosa dello stesso cibo. Molta gente, che sopravvive con un salario minimo o che non ha lavoro, vedeva la bolletta dell’acqua consumare quasi la metà del loro magro budget mensile…»
E cosa successe, poi?
«Aggiungendo la beffa al danno, la Banca mondiale impose un regime di monopolio per i concessionari privati dell’acqua, annunciò il suo sostegno per la tariffazione a pieno costo, legò il prezzo dell’acqua al dollaro e dichiarò che nessuno dei suoi crediti poteva essere utilizzato per dare sussidi ai poveri per i servizi idrici. Tutte le acque, incluse quelle da fonti comunali, erano soggette a permessi di utilizzo e i contadini dovevano perfino comprare dei permessi per le eventuali cisterne sui loro terreni che immagazzinavano l’acqua piovana! Il 10 aprile 2000, centinaia di migliaia di persone hanno marciato verso Cochabamba per protestare. Il governo ha fatto marcia indietro, ordinando la cessazione del monopolio assoluto. Successivamente ha revocato la legislazione sulla privatizzazione dell’acqua, prevedendo il diritto per la Coordinadora di cogestire l’Azienda dell’acqua, rimasta pubblica. Quella di Cochabamba, è stata una prima vittoria contro i mercanti dell’acqua. In un mese e mezzo di scontri, occupazioni, blocchi stradali, sono riusciti a cacciare dal paese le multinazionali. Una vittoria pagata a caro prezzo, però. Dei militari armati, vestiti da civili, hanno sparato sulla folla, ferendo 80 persone e uccidendo un giovane di 17 anni. Ma significativo rimane il fatto che la popolazione unita ha sconfitto i piani di privatizzazione di Banca Mondiale e multinazionali. E se mi permetti un’ultima osservazione...»
Prego.
«Non sprechiamo l’acqua. Usiamo i riduttori di flusso per i rubinetti. Chiudiamo l’acqua mentre ci laviamo i denti. Recuperiamola per usi secondari (tipo innaffiare le piante). Mettiamo i riduttori per gli sciacquoni del water. Beviamo l’acqua del rubinetto, magari inserendo un filtro a struttura composita, e abbandoniamo l’acqua nella plastica che ci stressa con il peso quando la trasportiamo, contribuisce notevolmente alle emissioni di CO2 durante il trasporto, l’imbottigliamento e la produzione delle bottiglie stesse. Come dicono gli zapatisti: “Para todos todo... Nada para nosotros! (Per tutti, tutto... Niente per noi!)”»- Paolo Marinucci – LIBERATERMOLI2010-02-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590275Carissime Amiche e Amici…
facendo appello alla grande passione e al grande amore che nutro per Termoli – citta’ che sento pienamente mia – e al crescente impegno sociale ed ambientale, che soprattutto negli ultimi anni mi ha visto impegnato a costruire percorsi alternativi, desidero proporvi un’idea di amministrazione che si fondi su idee come democrazia partecipativa, risorse ambientali e bene comune, comunita’ nel senso di persone che crescono insieme, nell’armonia e nella condivisione, impegno per costruire economie alternative, attente alle risorse locali e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio…
Idee coerenti, innanzitutto, con la mia scelta di lavorare nella cooperazione sociale ed internazionale e intorno a tematiche ambientali ed energetiche sostenibili.
Ho pensato, quindi, di impegnarmi in una nuova sfida, entusiasmante ed impegnativa allo stesso tempo: propormi come candidato – in una lista civica – alle prossime elezioni comunali di Termoli.
Quello che vi chiedo, con semplicita’ e onesta’, e’ di valutare questa ‘proposta’ e condividere con me questa possibile nuova sfida.
Di sicuro la promessa che sento di farvi – e le promesse per me sono molto importanti – e’ che, con tutte le fragilita’ e i miei limiti umani e personali, cerchero’, in ogni momento, di partecipare alle decisioni con un bagaglio personale molto forte: i valori umani, sociali, economici e relazionali scaturiti da questi anni di formazione e di lavoro e, in particolare, dall’apporto di ogni persona incontrata durante la mia vita.
Nasco a Termoli nel 1977, da papa’ Antonio e mamma Maria.
Trascorro buona parte della mia infanzia e dell’adolescenza tra gli scogli della banchinella del porto, quando si poteva ancora giocare ad acchiappare le pelose, il trabucco di zio Pasqualino con le sue antenne protese sul mare, la casa di nonno Carlo dentro il paese vecchio e la Federazione del vecchio Psdi a Campobasso, dove nonno Nicola mi portava e dove rimanevo ore ad ascoltare i ‘vecchi’ che si raccontavano i fatti della Guerra, l’impegno dell’antifascismo, le prime battaglie dei braccianti per avere la propria terra.
Essendosi i miei trasferiti a Porticone, sono cresciuto sperimentando le gioie e le fatiche della periferia, incontrando, pero’, nuove realta’ come gli amici del quartiere, con cui d’estate si giocava a misirillo fino a notte fonda, i compagni di scuola e la parrocchia, con i tanti pomeriggi trascorsi all’oratorio e l’attesa della domenica per fare il chierichetto.
Dopo aver frequentato l’Istituto Tecnico Industriale a Termoli, mi sono iscritto all’Universita’ di Ancona dove ho conseguito la laurea in Ingegneria Informatica e dell’Automazione.
Appena laureato, ho avuto l’opportunita’ di cominciare a lavorare prima alla Denso e poi in Bosch dove mi sono occupato di ‘processi industriali’.
Dopo qualche anno, pero’, non riuscivo piu’ a coniugare quell’ambiente e le motivazioni che sostengono il tradizionale sistema economico-industriale con la mia formazione umana.
L’ambiente familiare, i miei nonni e i miei genitori in particolare, la parrocchia con le sue attenzioni sociali, l’impegno nelle associazioni, nel volontariato, nella cooperazione internazionale, nel corso degli anni hanno contribuito a scatenare in me la voglia e il desiderio di promuovere e gestire le mie competenze su questioni piu’ ‘etiche’ e ‘sostenibili’, pensando, soprattutto, all’urgenza di coniugare in maniera inscindibile il ‘dire’ e il ‘fare’.
L’aderenza tra le scelte di vita e il modo in cui viviamo devono avvicinarsi sempre piu’.
Per questo motivo ho deciso di lavorare, cosa che faccio tuttora, nella cooperazione sociale ed internazionale, occupandomi di commercio equo e solidale, di questioni ambientali, di ricerca di energia da fonti rinnovabili e di indagini ambientali.
Il Movimento civico ‘LiberaTermoli’ e’ nato con l’intento di valutare senza schemi precostituiti i problemi della citta’, avendo come valore di riferimento la difesa e l’uso sociale del patrimonio materiale, ambientale e culturale del territorio.
Da tale presupposto di ordine etico-politico scaturisce un programma per la gestione della citta’, in grado di liberare le energie presenti nella comunita’, spesso imbrigliate dall’immobilismo e dai vincoli burocratici dell’apparato pubblico. L’azione politica deve partire dall’esame serio e attento delle risorse umane, economiche, culturali e ambientali disponibili in esso.
Siamo convinti di non essere gli unici depositari di tali principi ed obiettivi, che sono da perseguire in armonia con tutti coloro che condividono i valori di democrazia, giustizia sociale e solidarieta’, da perseguire con onesta’ e competenza, per il futuro della citta’.
Paolo Marinucci«Siamo fuori dagli schemi»: Liberatermoli esce allo scoperto2010-02-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590270<br />
«Siamo fuori dagli schemi»: Liberatermoli esce allo scoperto.
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Il movimento civico presenta la sua lista: Angelo Pasqualini, Giulia Di Paola, Daniele Paradisi, Paolo Marinucci sono alcuni dei nomi che la compongono. «Il nostro progetto parte dal basso, abbiamo prima di tutto individuato il programma - hanno spiegato - la nostra prima scelta per il candidato sindaco ricade su Filippo Monaco. Se dovesse non accettare abbiamo altri due nomi come alternative».
Termoli. Mentre i partiti di centrosinistra tentennano, tra false partenze e dietro front, e sul fronte opposto le schermaglie sulla scelta di Antonio di Brino sono ancora aperte, le liste civiche si fanno avanti come la vera novità di questa competizione elettorale, una voce fuori da qualsiasi catalogazione.
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La novità parte dal basso: e allora basta con le definizioni nette, con le appartenenze marcate ai blocchi politici. Dopo Costruire Democrazia, dopo "Per il bene comune" e l’associazione Apt 15° 42°, esce allo scoperto il movimento civico “Liberatermoli”, che presenta la sua lista. Il debutto avviene nei locali di Corso Fratelli Brigida al numero civico 101, quella che in passato era la centrale operativa dello staff del notaio Vincenzo Greco.
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Dietro al tavolo ci sono Angelo Pasqualini, Giulia di Paola, volti noti della politica locale, che proprio in questo clima di confusione, in cui le decisioni vertono più sui nomi che sui programmi, hanno deciso di dare vita al progetto civico, che si pone proprio al di là di ogni connotazione partitica: «Bisogna guardare oltre, anche perché in questo momento politico, a livello nazionale, chi sa dire che cosa è la destra e che cosa è la sinistra?». Ci sono poi l’avvocato Daniele Paradisi, Paolo Marinucci, presidente dell’associazione del commercio equo e solidale Baobab Onlus, Eugenio Marra, funzionario di banca e Pino Petrone, operaio e tipografo, che in passato si è candidato con “Città nuova”, nel periodo del sindaco Lino Di Sapia.
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«Sono stato segretario della sezione cittadina dei Ds e quando c’è stata la fusione tra il partito e la Margherita per la nascita del Pd, io non ho aderito all’alleanza, non ho mai capito che cosa voleva il Pd», ha spiegato Pasqualini. Anche Giulia Di Paola, ex consigliere comunale dell’amministrazione Greco, tesserata Pd e componente dell’assemblea regionale, ha chiarito la sua posizione: «Sono iscritta al partito, ma questo non mi preclude di sostenere questa iniziativa. I tavoli che si susseguono in questi giorni discutono solo dei nomi, senza porsi il problema dei programmi, bisogna invece non dibattere su chi è dentro e chi è fuori, ma parlare dei programmi».
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Insomma, un gruppo assolutamente eterogeneo, che riunisce anche un ex appartenente alle fila del Movimento sociale, come Daniele Paradisi, mentre Pino Petrone ha spiegato di aver in passato sostenuto il vice sindaco Antonino Maj, uomo di centrodestra.
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«Non ci siamo chiesti da dove venivano, ma quale era la nostra meta – ha spiegato il professore di Storia e Filosofia Angelo Pasqualini – il nostro pre-requisito è il nesso tra la politica e la morale, vogliamo far tornare la politica allo spirito di sacrificio, alla gestione razionale delle risorse umane, vogliamo riportare l’attenzione verso l’ambiente e l’economia, in un’ottica di buon governo, nel segno della legalità e della trasparenza.
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Saremo interpreti fedeli delle esigenze del territorio».
Una formazione aperta al dialogo, con tutti i cittadini. «Intanto noi abbiamo un programma e da quello siamo partiti, il nostro candidato deve incarnare prima di tutto i punti del nostro progetto per la città», hanno aggiunto i componenti della lista.
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Per il momento il nome del candidato sindaco c’è, e la lista non ne fa mistero: «La nostra prima scelta è Filippo Monaco, abbiamo chiesto la sua disponibilità. Per il momento si è riservato di decidere. Se dovesse non accettare, abbiamo altri due nomi come possibile alternativa».
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L’identità degli altri due papabili candidati è invece top secret. «Vogliamo sottolineare che il nostro è un percorso inverso rispetto agli altri, il nostro punto di partenza è il programma, siamo aperti alla città a chi vuole aderire al nostro progetto – ha aggiunto Daniele Paradisi – riguardo ai partiti, non dobbiamo fare opera di convincimento su nessuno, siamo un soggetto indipendente, aperto al dialogo con tutti gli schieramenti». Se si deve parlare di una linea di demarcazione, allora “Liberatermoli” risponde con il principio dell’uso sociale della proprietà: «Il bene comune, il rispetto dell’ambiente, i servizi sociali a sostegno delle categorie svantaggiate, questi sono i nostri obiettivi primari».<br />