Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Stefano Quintarellihttps://www.openpolis.it/2016-08-31T00:00:00ZMisure anti-elusione per Apple & Co.: per l'Italia chance da 3 mld2016-08-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775201"Serviranno anni per scrivere la parola fino al caso irlandese. Ma un nuovo modello fiscale per la digital economy serve ora: seguiamo la strada tracciata dall'Ocse"Quintarelli: "Innovazione a rischio con una rete non neutrale"2014-12-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it754832domanda:
Quintarelli, la politica si sta accorgendo della neutralità della rete. Perché è così importante?
risposta di Quintarelli:
Diciamo che è un meccanismo per dettare delle condizioni che aiutino ex-ante a mitigare possibili abusi di posizione dominante a scapito degli operatori di dimensione minore, prevenendo azioni la cui eventuale sanzione Antitrust rischia di arrivare a babbo morto. Italia Login, il progetto di identità digitale da 800 milioni di euro 2014-11-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it754831Quintarelli ne ha approfittato anche per delineare le premesse del piano Italia Login, il progetto di identità digitale da 800 milioni di euro annunciato la settimana scorsa dal premier Matteo Renzi. “Fondamentalmente intendiamo ribaltare il paradigma attuale, costruendo un set di Api che permettano ai cittadini di interagire con un framework all'interno del quale la PA, o meglio, le PA incastreranno i propri servizi. È un lavoro complesso, come erigere una cattedrale: stiamo cominciando a dare l'indirizzo di sviluppo”.L'Agenda Digitale? Il Parlamento non sa bene cosa sia2013-12-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it712578La legge di stabilità ha ritardato i lavori degli uffici legislativi relativi alla mia proposta di provvedimento, nonostante una bozza fosse prevista da tempo. Mi aspettavo, infatti, di presentarlo molto prima, ma credo sia verosimile presumere che entro il mese di gennaio possa essere finito. Ovviamente, con riferimento ai contenuti, non si può ancora dire molto, dato che alcuni punti dell’articolato, toccando temi sensibili, devono essere studiati molto attentamente.
Quanto a ciò che è accaduto in Parlamento per la promozione della XV Commissione permanente, ancora all’esame della Giunta per il Regolamento, è stato particolarmente interessante. Larghissima parte dei Deputati non ha minimamente a che fare con tali tematiche; del mondo digitale non conosce neppure i cosiddetti “nuovi mestieri”, il webmaster, il Social media manager, Il DB administrator. Non hanno contezza della filiera, ma nonostante questo, hanno fatto un vero e proprio atto di fede.
Ti racconto un aneddoto: alla presentazione di un mio Database del Mistero di Martin Mystère, incontrai Sergio Bonelli, un grandissimo personaggio, il quale mi disse una frase illuminante a proposito del mio database: “E’ come la Madonna, una cosa bellissima, ma io non la capisco”. Ebbene, alcuni colleghi hanno fatto proprio così, perché non hanno dimestichezza con queste tematiche, ma il fatto rilevante è che, nonostante non sappiano esattamente cosa c’è dietro ai temi dell’Agenda digitale, abbiano aderito comunque.
Devo dire che, per la buona riuscita del lavoro, ci sono state larghissime intese. Con Paolo Gentiloni, Paolo Coppola e Antonio Palmieri ci confrontiamo spesso e proficuamente.
Mi dispiace che i colleghi del M5S non abbiano firmato, in quanto ci sembrava logico ritenere che i pentastellati, fortemente orientati al web, all’innovazione tecnologica e al tema della modernizzazione, avrebbero sottoscritto, ma hanno preferito non farlo. Ritengo, inoltre, che il mio DDL e la proposta di istituzione di una XV Commissione (primo firmatario l’On. Coppola, secondo firmatario io) siano cose slegate, non vedo alcun “effetto traino”, anche perché il DDL tocca temi spigolosi, per cui, quasi certamente, mi aspetto grandi discussioni come in ogni iter parlamentare, ma mi auguro che alcuni spunti e principi possano essere raccolti.La politica di fronte all'Agenda digitale2013-12-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it712577Certo si potrebbe fare di più e prima in un mondo ideale. Ma in quello reale condivido l’impostazione di Caio di definire delle priorità, non in termini di servizi ma di infrastrutture, prima fra tutte l’identità digitale che Caio, in un recente convegno di Confindustria, ha riconosciuto derivare da un mio lavoro.
Ancor prima dell’insediamento del nuovo governo avevo dichiarato in un’intervista che la prima attività da svolgere (non in ordine temporale, ma di rilevanza) fosse il sistema di autenticazione. Il sistema pubblico di identità, il cosiddetto Spid (Sistema Pubblico di IDentità) è prioritario in quanto consente di realizzare tutti gli altri servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, che richiedono l’identificazione, che necessitano di una chiave di deduplicazione, un nome utente e una password riconducibile al singolo individuo.
Il sistema di identificazione nella fase iniziale (enrollment) è particolarmente complesso e costoso (spesso più del servizio offerto) sia per il cittadino sia per l’amministrazione, che deve poi provvedere anche alla manutenzione. Basti pensare al sistema complesso per l’attribuzione del Pin delle tessere sanitarie su smart card. Un sistema di autenticazione sicura degli utenti consentirebbe alla Pa di mettere facilmente a disposizione su web i data base di cui dispone. Indispensabile anche l’anagrafe digitale per potersi interfacciare con gli archivi analogici delle amministrazioni. La terza bella idea è la realizzazione dei sistemi pagamento on line per attuare la digitalizzazione dei servizi.Dopo fiducia urgente nomina Agcom e dossier Telecom 2013-10-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710011"Ha fatto bene il presidente Monti a ribadire anche oggi, in occasione del voto di fiducia al governo Letta, la richiesta di un patto di coalizione che fissi alcuni punti programmatici che vincolino le forze politiche che sostengono l'esecutivo. A mio parere, tra le aree di attenzione di sviluppo economico non può non esserci il settore delle Tlc. Dopo questo passaggio della fiducia, a partire dall'Autorità preposta: è necessario avviare procedure trasparenti per la nomina dei commissari Agcom, attraverso l'invio di curricula e l'audizione dei candidati in commissione, cominciando da subito in vista della sostituzione del dimissionario Prof. Decina". Lo dichiara Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Telecomunicazioni di Montecitorio. "Allo stesso tempo ci sono decisioni non più rinviabili come il varo della golden rule e lo scorporo della rete Telecom prima che sia troppo tardi. Le telecomunicazioni sono un settore cruciale per l'economia del Paese che per troppo tempo è stato lasciato indietro. Il fatto che oggi nel suo discorso in parlamento il premier Letta abbia fatto specifico riferimento all'agenda digitale non puó che farci ben sperare".Commissione di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti2013-09-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it709944"Ci sono tre cose da fare in maniera urgente: la Commissione di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti, che come denunciato da Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Telecom, non è stata ancora costituita; varare la golden power; avviare una procedura trasparente di selezione del nuovo Commissario Agcom, con raccolta di curricula e audizione in Commissione dei candidati, per stabilire il prima possibile chi sarà il commissario che dovrà subentrare al dimissionario prof. Dècina"Telecom, la vendita a Telefonica danneggia l'Italia 2013-09-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it709943«la svendita del principale pezzo di un settore industriale che è centrale per nostro futuro, un pezzo che già nel presente tra occupazione diretta e indiretta interessa circa 200 mila famiglie»
«Non essendoci in questo settore come in quello autostradale le concessioni, allo Stato non resta che affidarsi ai cosiddetti golden powers. Ma parliamo di semplici indicazioni agli operatori per i singoli asset»
«si potrebbe andare verso uno sfoltimento imposto dalle locali autorità antitrust. Ma c’è il rischio che a essere sacrificate siano proprio gli asset di Telecom Italia. Con il risultato che l’azienda perderà le principali leve per creare margini»
«Già negli anni scorsi in Argentina si paventò la statalizzazione di Telecom Argentina e con tali pulsioni parrebbe assai strano se non cogliessero la palla al balzo per invocare una rinazionalizzazione pubblica o privata»
«Telefonica da sempre ritiene che la rete non debba essere separata; un parere legittimo nel suo interesse, che però io non reputo allineato all’interesse del Paese»
«La separazione della rete e la partecipazione agli investimenti per il suo sviluppo da parte di tutti gli altri operatori e soci finanziari interessati»
«è il solo meccanismo per favorire l’ammodernamento di una infrastruttura fondamentale per la competitività del sistema Italia»