Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI PIETRO VIGNALIhttps://www.openpolis.it/2011-09-29T00:00:00ZLettera di Dimissioni a seguito degli scandali giudiziari2011-09-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609648Cari parmigiani,
con le dimissioni si chiude la mia esperienza da sindaco e da amministratore di questa città. Dimissioni di cui il Consiglio Comunale sarà chiamato a prendere atto.
Questa non è per me una decisione facile, perché non è semplice cancellare più di 13 anni di vita dedicati a tempo pieno alla mia città, non risparmiandomi mai e mettendoci tutta la mia volontà e le mie capacità.
Se avessi compiuto una scelta nel mio interesse personale mi sarei dimesso già a giugno: mi sarei risparmiato tre mesi di difficoltà e di pressioni enormi, di estenuanti mediazioni, di attacchi personali.
Non mi sono dimesso allora perché bisognava portare a termine alcune opere fondamentali per la città e garantire la realizzazione di eventi fondamentali come il Festival Verdi.
In questi ultimi tre mesi, infatti, siamo riusciti a fare cose che erano assolutamente indispensabili, cose che andavano fatte: abbiamo votato i nuovi Piani industriali delle Aziende, assestato il Bilancio comunale, portato avanti diversi cantieri, terminato e inaugurato opere.
Altre sarebbero ancora da fare, ma ora è accaduto un altro fatto grave che vede coinvolto un assessore della mia Giunta.
Adesso le inchieste giudiziarie non riguardano più solo dei funzionari comunali ma esponenti politici dell’Amministrazione. La differenza è decisiva. E mi obbliga ad affrontare tutte le mie responsabilità, che non sono personali ma politiche. La mia coscienza, il mio modo d’intendere la politica, il rispetto per il mio ruolo di sindaco me lo impongono.
In Italia, nel centrodestra e nel centrosinistra, le dimissioni non si danno neppure davanti alle condanne, figuriamoci quando non si è nemmeno indagati. Tuttavia questo non è per me un motivo sufficiente per rimanere. E’ una scelta dolorosa, amara. Ma un sindaco deve saper fare anche questo.
In questi anni Parma è migliorata enormemente, nei servizi quanto nelle opportunità. Poche altre città sono state così dinamiche e fattive, e raggiungere questi risultati è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita. Sicuramente non sono stato esente da errori. Ma ho fatto tanto, abbiamo fatto tanto insieme, incoraggiati dai cittadini che non volevano tornare all’immobilismo del passato.
La crisi economica mondiale ha inciso profondamente su progetti avviati da diversi anni, come la nuova Ghiaia, la sede dell’Authority (che abbiamo completato e che sarà inaugurata a breve), la nuova stazione, il ponte Europa, la Scuola Europea e la riqualificazione del comparto Pasubio, che non si potevano fermare e che quando saranno terminati renderanno Parma ancora più moderna e attrattiva.
Un’opera che invece ho deciso di fermare è stata la metropolitana, un progetto da 365 milioni di euro che il nuovo contesto economico rendeva insostenibile. Una rinuncia che i cittadini hanno condiviso, perché hanno compreso che era stata fatta nel loro interesse, ma che ho pagato cara.
La nostra è una città che non tollera certi sgarri e certa autonomia della politica, soprattutto quando in ballo ci sono affari milionari.
Parma però oggi non ha bisogno di continui scontri frontali, di pubblicità negativa sui giornali locali, nazionali ed europei, di delegittimazione pregiudiziale di ogni progetto, di insulti, urla e odio riversati in piazza.
Sono sicuro che la maggioranza moderata e perbene dei parmigiani saprà giudicare quanto accaduto senza però cancellare le conquiste e i benefici di 15 anni di buon governo della città.
Per questo oggi faccio un passo indietro e mi faccio carico anche di responsabilità non mie, se può aiutare la città a ritrovare la serenità e le condizioni per ripartire.
Ripartire dagli oltre 70 milioni di euro di fondi inizialmente destinati alla metropolitana, che siamo riusciti, tra grandi difficoltà, a portare a casa e che permetteranno, in questi tempi di crisi, di completare la nuova stazione, di costruire case di edilizia sociale, di portare a termine tanti altri progetti veramente utili.
Un risultato politico che era a portata di mano ma che nessun commissario avrebbe potuto raggiungere. Per questo, non per attaccamento alla poltrona o alla carriera politica, sono rimasto al mio posto in questi mesi, nonostante tutto.
Io lascio da persona onesta che ha sempre lavorato per il bene della nostra città.
Ringrazio tutti i cittadini di Parma che in questi anni mi hanno dato fiducia, i tanti che continuano a dimostrarmi il loro affetto, e mi scuso con quanti ho deluso. Io ce l’ho messa tutta.
L’amore per Parma mi ha guidato in questi anni, e continuerà a guidarmi anche in futuro, se i parmigiani lo riterranno. Questo è l’impegno a cui non mi sottrarrò mai.Lettera del sindaco alla città "Non mi ricandiderò nel 2012"2011-06-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589399<br />
"Sento il dovere in queste ore, dopo i fatti che hanno scosso e sbigottito tutti noi, di rivolgermi ai parmigiani per dire che considero in dirittura d’arrivo la mia vicenda di amministratore di questa città: nel 2012 non mi ricandiderò alla carica di sindaco. Ne sono profondamente addolorato. Essere sindaco, però non è soltanto un onore, ma anche una grande responsabilità a cui non intendo sottrarmi e lasciare oggi senza guida questa città avrebbe conseguenze gravissime.
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Se rimango ancora in carica, non è per l’attaccamento alla poltrona o per la mia carriera politica, ma soltanto per ottenere i finanziamenti e approvare i piani industriali che sono necessari per pagare le imprese, per non lasciare a metà i cantieri di opere fondamentali su cui sono stati già spesi milioni di euro, per mettere definitivamente in sicurezza il sistema delle società partecipate.
Diversamente tutto questo sarebbe a rischio. Sto parlando di pochi passaggi amministrativi che sono il frutto di un lunghissimo lavoro con le banche, con il territorio, con il Governo, che sarebbe irresponsabile abbandonare ora. Lasciare oggi sarebbe la soluzione più facile, almeno personalmente. Ma la peggiore per la città.
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Spero che tutti, la città, il Consiglio Comunale, la maggioranza e l’opposizione, lo comprendano. La mia maggioranza ha dato indicazioni precise e responsabili in questo senso, sottolineando la necessità di un percorso condiviso con le forze sociali ed economiche e con la stessa opposizione consiliare. Esiste la loro disponibilità a condividere un’agenda di fondamentali priorità? Certo, non avrei mai pensato di dover dire queste parole per parlare della mia esperienza di amministratore. Un’esperienza che ha assorbito completamente più di dieci anni della mia vita. Ci ho messo anima e corpo, tutto il mio impegno, tutte le mie capacità prima come assessore e poi come sindaco. Lo voglio dire: non mi sono risparmiato, e sono convinto di aver anche lavorato bene.
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Ci siamo trovati in mezzo al fiume mentre arrivava la piena di una crisi economia pesantissima, con le finanze pubbliche svuotate, in uno scenario politico sempre più deteriorato. Ma con le famiglie e le imprese che guardavano a noi per essere aiutate e sostenute. Allora mi sono reso conto che era necessario invertire la rotta, che quell’idea di città che avevamo tutti perseguita, non era più sostenibile in un mondo completamente cambiato. Innanzitutto mi sono reso conto che era impossibile realizzare la metropolitana, e che era molto difficile, ma ormai imprescindibile, riprendere il controllo di una mole di investimenti che il Comune aveva già programmato negli anni precedenti la crisi, ma che rischiavano, in questo nuovo contesto, di trascinare come una zavorra il Comune a fondo. Nonostante quello che si continua a dire la situazione finanziaria del Comune, di Stt, Parma Infrastrutture sono sotto controllo. Manca solo l’ultimo passo.
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Ci sono stati errori? Certamente sì. I fatti di questi giorni lo dimostrano. Non ne sapevo nulla e ho provato a dirlo alla città.<br />
Ma mi rendo conto che oggi c’è il rischio che si faccia di tutta l’erba un fascio, e che quindi sia lesa la credibilità dell’intera Amministrazione, e compromesso il lavoro della mia giunta e dei dipendenti di questo Comune che in questi anni hanno lavorato tanto e bene. Meritano la gratitudine mia e della città. Ritengo pertanto che sia giusto fare un passo indietro, ma non scappare davanti alle responsabilità. La città era in mezzo a un guado pericoloso, ora siamo a un passo dalla riva. Voglio portarla su quella riva, poi lascerò". <br />
RESPINTE AL MITTENTE LE CRITICHE DELL'ANCI2011-05-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572854RESPINTE AL MITTENTE LE CRITICHE DELL'ANCI. Il sindaco Pietro Vignali ha respinto le critiche sollevate dall'Anci (che invocava un confronto in sede ministeriale e non a Parma), bollandole come pretestuose: "Chi si sottrae al confronto è dalla parte del torto".
Contrario alle polemiche anche Maroni: «Trovo immotivata la defezione di alcuni sindaci al tavolo di Parma, è sempre sbagliato sottrarsi al confronto. Ho capito - ha detto il ministro - che c'è stato un ordine di scuderia ma mi pare un atteggiamento infantile, chi dice di no fa solo un danno per i propri cittadini: in ogni caso, peggio per chi non viene».
A margine dell'incontro, l'assessore alla Sicurezza Fabio Fecci ha detto a Gazzettadiparma.it di essere dispiaciuto della polemica aperta dall'Anci nazionale sul Tavolo di Parma. "Mi dispiace che non siano venuti anche alcuni sindaci con cui dialogo benissimo - dice Fecci, che è anche vicepresidente regionale dell'associazione -. Quello di oggi è un tavolo tecnico". Fecci auspica che l'Anci non sia troppo connotata politicamente e che i problemi, che "non sono né di destra né di sinistra", vengano affrontati su tutti i "Tavoli". «Quando sono venuti i sindaci con la Carta di Parma, il sindaco Vignali è stato capace di mettere insieme un pacchetto di ordinanze, lavorando con un ministro attento ai bisogni dei sindaci - dice Fecci -. Partecipavano città medie di centrodestra e di centrosinistra: era molto bello. Il ministro l'ha affermato più volte: ritiene il Tavolo di Parma importante per raccogliere informazioni. Ritengo che sia un tavolo importante, così com'è l'Anci, che vedo a volte connotata partiticamente. Deve però tutelare tutti i sindaci. Le ordinanze non sono uguali per tutte le città: perché non voler partecipare sia al Tavolo di Parma sia a quello dell'Anci? Quando c'è un ministro così disponibile, bisogna coinvolgerlo in ogni Tavolo».
http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/1/88668/Maroni_in_Municipio%3A_Presto_un_decreto_sulla_sicurezza_su_ordinanze_polizia_locale_accattonaggio_e_prostituzione_.htmlAuto elettriche: il Comune di Parma investe 9 milioni per la mobilità sostenibile 2010-11-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548453a giunta comunale di Parma pensa ad un futuro verde fatto di mobilità sostenibile con auto elettrice . E ci mette i soldi.
Per la precisione nove milioni di euro, che serviranno a installare in centro un centinaio di colonnine elettriche per la ricarica delle batterie delle auto ecologiche. Entro il 2015 le colonnine saranno trecento. Per arrivare a questo risultato il sindaco della città, Pietro Vignali, ha dovuto fare i conti con l’industria dell’auto che non è ancora concorde su un unico standard per le colonnine di ricarica (e questo è il vero ostacolo alla diffusione delle auto elettriche).
Il sindaco ha incontrato Peugeot, Citroen, Renault, Nissan, Chevrolet, Opel, Mitsubishi, Mercedes-Smart, Ducati Energia, Pininfarina, Fiat. Tutti quelli che hanno prodotti o progetti elettrici (sempre che Fiat ne abbia) sono stati convocati uno ad uno da Vignali per parlare del futuro della mobilità parmense.
Ne è nato un progetto chiamato Zero emission city che non prevede (per le questioni di standard di cui sopra) un’unica tecnologia bensì alcune caratteristiche comuni della rete. In questo modo, nel tempo, si potranno installare i vari tipi di colonnina o, meglio ancora, colonnine buone per tutte le auto elettriche. Che, spera il sindaco, saranno 900 in città entro il 2015.ENERGIA:A PARMA PROGETTO AUTO ELETTRICHE PARTENDO DALLE COLONNINE 2010-11-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548186I comuni affrontano i nodi della mobilita' urbana 'scommetendo' sull'auto elettrica: mentre Pisa ha inaugurato nei giorni scorsi con Enel il programma di traffico pulito con quattro Smart elettriche, Parma si candida a superare le altre municipalita' e a diventare la citta' italiana delle auto a batteria. La giunta comunale, guidata dal sindaco Pietro Vignali, ha approvato infatti un piano da 9 milioni di euro che trasformera' in pochi anni la citta' in un centro a zero emissioni. Il progetto prevede la realizzazione di cento punti di ricarica in un paio d'anni, i quali diventeranno 300 colonnine entro il 2015. Il sindaco ha incontrato in via riservata i rappresentanti dell'industria automobilistica e i produttori di veicoli elettrici per presentare il piano: Peugeot, Citroen, Renault, Nissan, Chevrolet, Opel, Mitsubishi, Mercedes con anche Smart, Ducati Energia, Pininfarina, Fiat. Il progetto si chiama Zero emission city ed e' stato pensato da Carlo Iacovini (uno dei piu' accreditati esperti di mobilita' ecologica) con Barbara Covili, Alessandro Marchetti Tricamo e Arcangelo Merella. E' mirato a una struttura non vincolata bensi' sui principi della rete. Il piano economico prevede una spesa totale di 9 milioni di euro, di cui 1,9 milioni nella prima fase di start up. La stima e' di avere 900 auto elettriche entro il 2015, con risparmi pari a 250mila euro l'anno sui costi esterni indiretti (le cosiddette "esternalita'") e di 1.600 tonnellate di anidride carbonica. L'energia usata per ricaricare le batterie dovra' venire ricavata da fonti rinnovabil«Non sono uno che paga le donne» 2010-11-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547595Un hotel vicino alla stazione. Due battute scherzose. Un incontro sessuale a pagamento. E poi, regalino finale, il contatto con Berlusconi. «Cosaaa?». Pietro Vignali, 42 anni, da tre sindaco di Parma alla guida di una giunta civico polista, prima ha uno sbotto di incredulità, poi si fa forza e comincia ad articolare pensieri e parole. «Nadia Macrì? Mai sentita nominare. Chi sarebbe?».
Sarebbe, signor sindaco, una escort con la passione per il «cubismo» che ha raccontato ai magistrati di Palermo che sarebbe lei «l'influente politico emiliano» che, dopo un rapporto a pagamento, le ha procurato un contatto con Berlusconi per accedere al magico mondo di Arcore.
Respirone profondo all'altro capo del telefono. «Guardi - afferma il sindaco Vignali -, il nome non mi dice nulla. Il particolare dell'hotel però sì. Intendo dire che qualche mese fa, mentre mi trovavo nelle vicinanze di un albergo, a Parma, assieme ad altre quattro persone, si è avvicinata una ragazza a bordo di un'auto. Mi ha guardato e mi ha detto: "Lo sa, sindaco, che io e lei abbiamo un'amicizia in comune?". E mi ha fatto il nome di Perla Genovesi, che in effetti ho conosciuto anni fa quando bazzicava negli ambienti di Forza Italia...». Poi cosa è successo? «Assolutamente nulla, la ragazza se n'è andata. Non so neanche se stiamo parlando della stessa donna. E poi, le assicuro, io non sono tipo da andare a pagamento...». Sicuro di non averle promesso qualcosa, magari un incontro con qualche potente di partito? «Ma si figuri! I miei rapporti con il presidente Berlusconi sono esclusivamente di natura istituzionale. L'ho conosciuto nel 2007 quando venni eletto sindaco e l'ho rivisto mesi fa a Parma alla convention degli industriali». Quindi, sciogliendosi finalmente in una risata: «Non sono così potente da mettere in contatto il primo che passa con il presidente del Consiglio. E comunque, se anche potessi, non rientra nel mio costume». D'accordo, sindaco, ma almeno una festicciola in una delle tante ville del Cavaliere sarà riuscita a conquistarsela. «No, non ci sono mai stato, ma non me ne faccio un problema...». Governo battuto sul Decreto Sicurezza2007-12-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327419Quanto accaduto ieri pomeriggio testimonia una volta di più ciò che da diverso tempo denuncio, e cioè la fragilità del decreto sulla sicurezza predisposto dal Governo. Tale decreto, infatti, si rivela essere strumento assolutamente inadeguato a dare quelle riposte immediate e certe che i cittadini si aspettano, legittimamente, dalle istituzioni. Quella della sicurezza, infatti è l’esigenza prioritaria da affrontare con vigore e con forza. I tempi lunghi e incerti nell’esito e i contenuti che la deliberazione sta assumendo denotano una incertezza di cui il Paese non avverte la necessità. Entrando nel merito dei contenuti, ritengo che il decreto preveda una normativa troppo blanda in merito ai controlli cui i cittadini comunitari espulsi da altri Paesi si dovrebbero attenere all’ingresso sul nostro territorio, e cioè il fatto che non sono tenuti a una dichiarazione di ingresso né immediatamente all’arrivo e neanche dopo i primi tre mesi di libera circolazione prevista dalla direttiva europea. È grave, infine, che gli strumenti che si vogliono adottare tramite questo iter legislativo non prevedano una copertura economica sufficiente: questo significa che non sarà possibile potenziare le forze dell’ordine impegnate, in termini di uomini e mezzi, nel controllo del territorio e nelle fasi di accoglienza ed espulsione.Ordinanza contro la prostituzione nelle strade2007-11-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327420"Divieto di arresto e di fermata per contattare e contrattare con chi esercita la prostituzione e divieto a tutti i soggetti di sostare ed occupare prolungatamente gli spazi pubblici per la pratica di tale esercizio". Questo in sintesi il testo dell'ordinanza firmata dal sindaco Pietro Vignali, che dichiara: [quest'ordinanza] va nella direzione di garantire maggiore sicurezza ai residenti delle vie soggette a questo problema e a cercare di contrastare quello che è un fenomeno sociale che pone in schiavitù tante donne, spesso giovani, che vengono sfruttate da persone senza scrupoli. E’ un ulteriore tassello per costruire un mosaico e dare alla città maggiore ordine pubblico e quindi più vivibilità, così come quotidianamente i cittadini che incontro mi chiedono.