Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI ELEONORA ARTESIOhttps://www.openpolis.it/2012-11-09T00:00:00ZCSI. Piena crisi di nervi della Giunta - Piemonte precursore di una deriva privatistica delle funzioni non cliniche della sanità2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656926<br />
Sul CSI, Giunta in piena crisi di nervi. Dall'assemblea dei soci in cui la Giunta regionale è stata sconfessata dal voto di astensione delle Asl alla Commissione di stamane è stato un susseguirsi di atti di orgoglio dell'assessore Giordano sulle proprie prerogative e di asserzioni economiciste dell'assessore Monferino.
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In mezzo il Consorzio, chi vi lavora, chi deve riceverne i servizi. Sarebbe sbagliato ridurre alla competizione politica e alla precarietà della Giunta (che pure contano) la questione: sul piatto ci sono partite economiche rilevanti, quali le commesse informatiche delle Asl.
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E' stupefacente che mentre prevale una rappresentazione della sanità come una idrovora insaziabile, poi in tanti si affannino a entrare nella partita.
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Nel 2009 Confindustria scriveva ai Presidenti delle Regioni offrendo i servigi dell'imprenditoria per le funzioni non cliniche della sanità, dall'ingegneria all'informatica appunto; ovviamente sull'assunto che il privato sarebbe stato più efficiente e più economico. La riduzione della spesa pubblica su cui si fonda la demolizione in corso dei servizi sociali diventa anche la promessa con la quale il privato si candida a subentrare e solo tra qualche anno, se malauguratamente l'impresa dovesse riuscire, scopriremo le perdite.
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Drammaticamente il Piemonte è precursore di questa deriva: in una settimana hanno proposto un fondo immobiliare pubblico/privato cui conferire i beni della sanità e annunciato l'interesse di un gruppo americano ad acquisire partecipazioni del consorzio pubblico dell'informatica. Quando fu nominato l'assessore Monferino (autore di queste pensate) su indicazione di Sergio Marchionne ci domandammo perché: qualcuno potrebbe porsi adesso la stessa domanda e cominciare a trovare qualche risposta.<br />
Esaurimento Cig in deroga. Governo indifferente alle scadenze della vita delle persone2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656927<br />
“L'allarme lanciato dall'assessore Porchietto sull'esaurimento dei fondi per la cassa in deroga, ampiamente anticipata dalla Regione, e sull'assenza di garanzie da parte del governo, attese, dovute e altrove erogate è da noi condiviso”
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“Questo governo è indifferente alle scadenze della vita quotidiana delle persone, dal raggiungimento della pensione per gli "esodati" alle cure domiciliari per le persone non autosufficienti, agli ammortizzatori sociali per chi ha perso il lavoro, anche grazie alle speculazioni tutte finanziarie e poco imprenditoriali e produttive di manager come quello Fiat. Questo governo che chiede cortesemente ascolto se si rapporta alla Fiat verso cui esercita al più una moral suasion( e poi ancora!) è invece rigidamente determinato sui costi che regolano la vita della gente. Le forze politiche che sostengono il governo intervengano. Il Consiglio Regionale promuova coi parlamentari piemontesi un incontro coi ministri referenti: considerato il presenzialismo dei ministri piemontesi sui territori, dal Gran Premio automobilistico alle lectio magistralis, non mancheranno”.<br />
Aress o non Aress?2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656946<br />
Premesso che l'emendamento per la sopressione di Aress non è stato votato, ma depositato; tutta questa furia di demolizione dal CSI alle partecipate all' Aress, anche se può trovare sponde sui sentimenti di molti(ad esempio la Giunta regionale nella spending review ipotizza liste di disponibilità/mobilità dei dipendenti e ciò ovviamente produce insicurezza e risentimento verso funzioni trasferite al di fuori di uffici regionali) dovrebbe essere temperata da analisi oggettive.
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Nel caso di Aress, è indiscutibile che l'istruttoria delle leggi e delle delibere richieda la collaborazione dei professionisti di settore, non avendo l'ente amministrativo alle proprie dipendenze competenze sanitarie (si pensi ai percorsi terapeutici e assistenziali), quindi gli istituti dei distacchi e dei comandi dalle Asl continueranno.
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Così come è prevedibile che alcune impostazioni di macro sistema continueranno a richiedere attività di enti o persone attivi sulla ricerca e indipendenti dalla gestione: ad esempio a oggi molte regioni hanno una propria agenzia dei servizi sanitari e socio-sanitari. Occorrerebbe procedere non tanto in base al gradimento presso la politica ottenuto da chi presiede questo o quell'organismo(che è oscillante secondo i momenti), quanto sulla chiarezza del mandato assegnato da chi ha responsabilità politica: se non c’è o è opportunistico (va bene quando serve a scaricare sulla tecnica la decisione politica; va male quando produce conflitti) si mortifica il lavoro di tutti.
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Sembra che la Giunta attuale che sta penalizzando il lavoro nell'ente pubblico, dalla mancata stabilizzazione dei precari alla spending review alla mobilità nelle Asl, abbia nei partiti di maggioranza qualche stratega che sul "divide et impera" provi a spostare il bersaglio del malcontento, anziché sulla politica governante su altri lavoratori.<br />
Approvato o.d.g. in favore delle Tv locali: linee di credito, sviluppo di progetti innovativi, applicazione delle leggi che prevedono contributi alle emittenti.2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656835<br />
Destinare il 15% delle somme destinate alla comunicazione e promozione a favore delle tv locali (come previsto dalla legge), attivarsi con il Governo per ripristinare i contributi della legge 448/98 e per sbloccare l’iter burocratico per l’effettiva erogazione, attivare linee di credito agevolate e di garanzia verso le banche attraverso Finpiemonte, riservare nel Piano regionale per lo Sviluppo e la Competitività alcune linee di intervento a favore della sperimentazione tecnologica e contenutistica e della “buona occupazione”: sono questi i contenuti dell’ordine del giorno approvato oggi dal Consiglio Regionale in favore delle emittenti televisive locali.
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“L’emittenza radio-televisiva locale rappresenta un presidio importantissimo per la pluralità dell’informazione e per la capillarità di diffusione”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra e prima firmataria dell’ordine del giorno.
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“Esiste oggi un grave allarme occupazionale che coinvolge quasi tutte le emittenti e circa 1.000 lavoratori. Le istituzioni devono mettere in campo tutte le azioni possibili per preservare un patrimonio di professionalità e culturale importante rispettando innanzitutto leggi regionali e nazionali, attivando contributi specifici per incentivare l’innovazione tecnologica e di programma attingendo ai piani regionali del lavoro e ai fondi europei. E’ essenziale agire in fretta per affrontare la crisi strutturale delle tv locali”.<br />
Preoccupazione per il fondo immobiliare sanitario, nuova forma di privatizzazione della sanità.2012-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656717<br />
L'orientamento della giunta regionale di istituzione dei fondi immobiliari per la gestione del patrimonio dell'ente e delle aziende sanitarie suscita fin da ora preoccupazione. Il conferimento dei beni disponibili (usati per le attività sanitarie) al fondo, se nel breve periodo produce entrate dei soci individuati, nel medio e lungo produrrà un aumento di spesa corrente, essendo le aziende tenute al pagamento del canone di locazione per le sedi ospedaliere e territoriali.
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"Questa strada usata come misura del piano di rientro in regione Lazio, proprio al fine di nuova liquidità e di riduzione del debito, dovrebbe essere studiata negli effetti attuali per non rincorrere soluzioni rischiose. Sembrerebbe purtroppo che il Piemonte voglia spingersi oltre, ipotizzando per il fondo anche la gestione di funzioni strumentali: la manutenzione straordinaria, certo, ma anche quella ordinaria piuttosto che riparazioni, parcheggi, servizi prenotazioni.. sembrerebbe così che l' appetibilità del fondo per la ricerca dei soci consista nelle diverse e possibili gestioni future".
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"Nella politica sanitaria piemontese stiamo assistendo alla consecutiva creazione di nuovi organismi, non contemplati dall'accordo sottoscritto coi ministeri nel piano di rientro (prima le federazioni ora i fondi) che introducono soggetti terzi non sanitari e non pubblici e prefigurano una nuova declinazione della privatizzazione della sanità, oltre il tradizionale rapporto pubblico/privato tra erogatori delle cure. Se questo fosse il disegno, non stupisce che a dedicarvisi siano rappresentanti del mondo bancario e delle assicurazioni;preoccupa che se ne occupino in quanto consulenti della Regione"<br />
FONDI IMMOBILIARI, MENTRE SI DISCUTE IN COMMISSIONE LA REGIONE HA GIA' DETERMINATO LA RICERCA DELL'ADVISOR2012-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656830Mentre in Commissione Sanità si discute (o si fa finta di) della delibera sull’istituzione di un “Fondo sanitario” nel quale saranno conferiti immobili appartenenti a patrimonio indisponibile delle aziende sanitarie e un “Fondo misto” nel quale dovrebbero essere conferiti immobili appartenenti al patrimonio disponibile, l’attuale amministrazione ha già preso una decisione e determinato.
L’8 agosto infatti con la determina dirigenziale n. 703 si è avviata una procedura negoziata volta all’affidamento del servizio di reale estate/financial advisor per la costituzione di fondi comuni finalizzati alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, degli enti strumentali e delle aziende sanitarie.
L’importo complessivo per identificare l’advisor è di 190.000 per un incarico fino al 30 giugno 2013 e l’offerta da presentare entro il 14 settembre. A partecipare sono stati invitati: Unicredit, Lazard, Banca Leonardo, Mediobanca, Deloitte Financial Advisory Services (lista allegata alla determina). Il 17 settembre - sempre secondo quanto stabilito dalla delibera – si sarebbe dovuto procedere all’apertura delle offerte.
Le domande, alcune delle quali racchiuse in una question time presentata all’assessore Monferino, sono diverse: come è possibile procedere con una procedura negoziata senza l’approvazione della delibera di Giunta da parte del Consiglio? Perché non si è mai fatto cenno alla determina nelle discussioni in Commissione? Chi si è aggiudicato la procedura e con quale offerta tecnica?SLA, STUCCHEVOLI LE LACRIME E L'IMBARAZZO DI DUE MINISTRI DI FRONTE ALLA DIGNITÀ DEI MALATI E DELLE LORO FAMIGLIE!2012-11-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656671<br />
"Le lacrime e l'imbarazzo di due ministri? Stucchevoli di fronte alla dignità dei malati e delle loro famiglie!" Apprendiamo che dopo gli impegni assunti nel corso dello sciopero della fame dei malati di sla e delle loro famiglie per istituire il fondo per le non autosufficienze e per le cure domiciliari oggi la prof.ssa Fornero e il prof Balduzzi non ne avrebbero la possibilità, causa il veto del ministero dell'economia.
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Se oggi qualunque dimensione umana e ogni diritto civile si devono misurare coi saldi zero del governo tecnico, suggeriamo come alimentare il fondo per le non autosufficienze. Dal 1 gennaio 2013 saranno recuperabili 40 milioni di euro dalla "razionalizzazione dei costi della politica delle Regioni", non iscritti nei risparmi della spending review a meno che tra le prerogative del governo tecnico non rientri anche la sfera di cristallo e la previsione dell'ondata di indignazione indistinta a seguito del caso Fiorito. Tra riduzione della democrazia rappresentativa e giusto rigore sui costi delle assemblee elettive (tra qualche anno sapremo cosa è prevalso), almeno la manovra restituisca ai territori, ai cittadini che li abitano, alle istituzioni che li rappresentano le risorse utili ad affrontare le priorità, a cominciare dal diritto alla salute; anziché orientare ogni recupero di risorsa alla riduzione del debito, indeterminata nella percezione delle persone e nella soddisfazione dei loro bisogni o, peggio, nell'alimentazione del sistema finanziario.
<p>I presidenti di Regione che hanno accompagnato l'applicazione del decreto sui costi delle Regioni rivendichino la finalità del risparmio così determinato, assumendo la rappresentanza che il voto ha consegnato agli eletti nelle istituzioni democratiche a favore dei cittadini più deboli.
<p>Il premier Monti ebbe a dire di provar pena per i politici: di fronte al comportamento dei suoi ministri e del suo governo su questa questione il sentimento è molto meno compassionevole della pena e ben oltre l'indignazione.<br />
GARANTE DEI DETENUTI, PROTESTA PIENAMENTE CONDIVISIBILE2012-01-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623420"Non stupisce l'indifferenza;abbiamo visto un piano sanitario che dedicava capitoli all'informatica e ignorava completamente la competenza della sanità penitenziaria. Non stupisce nemmeno l'ipocrisia di un metodo che strumentalizza un tema sensibile come i costi della politica a scapito di un compito di tutela che civilmente e'operante in altre amministrazioni. Del resto, se ci si preoccupa tanto dei costi,s i potrebbero evitare le sei nomine dei sei nuovi direttori generali contemplati dalla riorganizzazione della sanità dell'assessore Monferino"MENTRE NON SI PARLA PIU' DI CANDIOLO, LA REGIONE LANCIA UN IRCCS A NOVARA2012-01-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623013Mentre non si parla più di Candiolo, la Regione lancia un Irccs a Novara.<br />
In coerenza col precedente piano sociosanitario, la Giunta Bresso aveva operato per la trasformazione di Candiolo in Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per le malattie oncologiche.<br />
Perciò la Regione ha sopportato gli oneri richiesti per un Irccs: ha raddoppiato i posti letto; ha retribuito le prestazioni come previsto per gli Irccs; ha costituito una fondazione; ha definito una dotazione organica autonoma di non facile soluzione date le dipendenze dal Mauriziano e dall'Università e la presidente Bresso si è sottoposta a pellegrinaggi verso il Ministro Fazio per la costituzione del primo Ircccs in Piemonte. Dall'insediamento di Cota non si è più parlato di Candiolo, se non per qualche indiscrezione su una possibile cessione al gruppo privato dell' Humanitas.<br />
In compenso, sotto un titolo indecifrabile di una delibera, la Giunta Cota assegna all'Aou di Novara un futuro di Irccs sulle malattie autoimmuni. Senza nulla togliere al valore scientifico dei professionisti novaresi, stupisce la rimozione di una candidatura precedente e storicamente radicata a favore di questa opzione alla quale gioverebbe un interesse della Camera di Commercio, di Confindustria e della Fondazione Novara Sviluppo. Tant'e' che il percorso da cui parte la Costituzione in Irccs è una delibera dell'assessore Giordano, novarese. Sarebbero fin troppo banali i campanilismi tra il torinese, inviso alla Lega, e il novarese. Sarebbe più interessante conoscere l'idea di programmazione sulla ricerca applicata in sanità di questa Giunta.LE NUOVE LINEE DI INDIRIZZO DELLA REVISIONE DEL PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE2012-01-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623008In Commissione sanità questa mattina sono state presentate le linee di indirizzo della revisione del piano socio sanitario regionale. La metodologia formale prevede la modifica della precedente delibera di piano nella parte riguardante l’assetto aziendale, ai fini di aggiornarlo alla nuova architettura proposta, e il completamento dei percorsi clinici recuperando omissioni pesantissime della precedente versione, ad esempio la totale assenza dei capitoli sulle tossicodipendenze e sulla salute mentale.
Per la nuova prospettiva gli elementi salienti sono:
- la conferma dell’attuale assetto aziendale, ad eccezione della considerazione del polo Molinette-CTO-Sant’Anna-Regina Margherita che confluirebbe in una unica AOU;
- il coordinamento in forme sovra-aziendali, temporaneamente denominate federazione sanitarie, che avrebbero funzioni non assistenziali quali acquisti di beni e servizi, logistica, edilizia sanitaria, piattaforma informatica, gestione del personale dipendente, rapporti contrattuali con la sanità privata. Inoltre di una funzione di programmazione per la rete ospedaliera, per la rete territoriale e per l’area dell’integrazione socio-sanitaria. A sovrintendere le federazioni sanitarie dovrebbe essere nominata una figura apicale equivalente a un direttore generale, ma non un apparato in quanto le funzioni cooperative verrebbero svolte dalle figure professionali dei settori tecnici e amministrativi già esistenti nelle aziende sanitarie;
- l’individuazione delle federazioni sanitarie è la seguente: 1) Città della Salute (Molinette-CTO-Sant’Anna-Regina Margherita) + Asl To1 + Asl To 5; 2) Asl To 2 + Asl To 4 con i rispettivi presidi ospedalieri; 3) AOU San Luigi + AO Mauriziano + Asl To 3; 4) Asl AT + Asl AL + AO Alessandria; 5) Asl CN1 + Asl CN2 + AO Cuneo; 6) Asl VCO + Asl NO + Asl BI + Asl VC + AOU Novara.
La forma giuridica delle federazioni non è, al momento, definita. Si ipotizzano due opzioni: una forma consortile o un ente strumentale regionale. Risulterebbe evidente il superamento delle competenze sanitarie di Scr (Società di Committenza Regionale).
In questa costruzione risulta assente l’architettura istituzionale, ovvero la relazione della democrazia rappresentativa dei Comitati dei Sindaci di distretto e della Conferenza dei Sindaci di Asl con i luoghi in cui si esercita la funzione di programmazione sanitaria. Tale funzione non può essere sottratta alle aziende, anche ai sensi della normativa nazionale; tuttavia il ruolo di programmazione assegnato alle costituende federazioni sanitarie trasferirebbe ad un livello di area vasta la competenza, senza corrispondenza con un’analoga configurazione della rappresentanze politiche per le funzioni di indirizzo e di controllo assegnate ai sindaci.
Secondo l’assessore, una prima risposta a tale obiezione avanzata sarebbe che la programmazione aziendale si misura con le istituzioni elettive, mentre la sovra programmazione di area vasta svolgerebbe un ruolo di armonizzazione e di vigilanza affinché le scelte di programmazione territoriale non creino squilibri del sistema. La programmazione sovra-aziendale non sarebbe propositiva, ma di coordinamento e di garanzia rispetto all’equilibrio di scala regionale. Non è poi indifferente la forma giuridica di questi livelli di area vasta, anche perché la stessa forma lascerebbe soluzioni diverse in ordine ad alcuni aspetti, ad esempio quelli relativi ai partenariati pubblico-privato o alle sperimentazioni gestionali, intese non nella tradizionale forma “stile Coq”, ma ad esempio con i soggetti portatori di risorse e di know how in ambito informatico, di gestione magazzini, di progettazione e costruzione.
Ancora una volta, e per il momento finché non si vedrà il testo complessivo della nuova forma di piano, non si parte dai bisogni di salute delle popolazioni e dalle organizzazioni socio-sanitarie coerente con la soddisfazione del bisogno, ma dall’impianto aziendale e dalle forme ritenute da chi governa più consone per esercitare un controllo prevalentemente economico sul sistema sanitario.
Piemonte, la Giunta regionale ha paura del referendum sulla caccia2012-01-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622947Nel corso della Commissione Agricoltura odierna, a fronte della presentazione di diverse proposte di legge sulla caccia, la Giunta Regionale – attraverso l'Assessore Sacchetto - ha presentato un emendamento alla pdl della maggioranza che, abrogando la legge di riferimento, fa decadere la radice delle diverse proposte e, di fatto, annulla il referendum sulla caccia.<br />
Nel 2012 saranno 25 anni che il Piemonte aspetta il referendum sulla caccia: nella primavera-estate del 1987 infatti nella nostra Regione vengono raccolte circa 60.000 firme in calce alla richiesta di un referendum regionale che chiede l'abrogazione di alcuni articoli della Legge Regionale 60/79, la normativa allora vigente in materia di caccia. La storia travagliata dell'ammissibilità del referendum passa poi attraverso diverse sentenze dei tribunali amministrativi e, dopo 25 anni e 9 gradi di giudizio, il referendum si sarebbe dovuto tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno.<br />
Con questo trucco la Giunta prova ad evitare il ricorso alla democrazia, alla volontà popolare e al giudizio dei cittadini su un tema così delicato. Come opposizione abbiamo scritto al Presidente del Consiglio Cattaneo perché intervenga a sanare questa situazione che è dubbia sul piano formale e inopportuna sul piano delle relazioni politiche, oltre che offensiva verso il Comitato Referendario e i cittadini che si sarebbero dovuti esprimere.PIANO RIENTRO, PER IL MINISTERO IL PIEMONTE E' INADEMPIENTE2012-01-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622950A meta' dicembre, contemporaneamente, la Giunta piemontese rassicurava della buona accoglienza ministeriale sui risultati del piano di rientro e il Ministero, viceversa, lo dichiarava insufficiente in quanto incapace di realizzare riforme strutturali come per le postacuzie, ma soprattutto il Ministero dichiarava il Piemonte insufficiente rispetto al recupero del 5/oo del disavanzo 2004 (Giunta Ghigo), quindi non trasferibili i 509 ml euro per i quali si e' reso necessario il piano di rientro.<br />
Che col piano di rientro si deprima il sistema, senza i vantaggi eventuali di una maggiore entrata dallo Stato, lo ripetiamo dal 2010, da quando Cota ha accelerato il piano di rientro; da quando ha voluto ridurre di 150 ml di euro il finanziamento regionale mentre anche il Ministero si era attestato su una riduzione di soli 50 ml; da quando sindacati e cittadini ci segnalano chiusure e ridimensionamenti dei servizi, prevedibili conseguenze di manovre congiunturali che arrestano il sistema e basta, come il blocco delle assunzioni.<br />
Ed e' dal 2010 che ci sentiamo raccontare da Cota e da Monferino la favoletta che si riducono gli sprechi, non i servizi. Così nel 2012 il bilancio della regione dovrà sopportare l'integrazione di 60 ml di euro perchè l'obiettivo voluto da Cota non si è raggiunto; la maggiore integrazione ai costi della sanità di almeno 200 ml senza alcun reintegro da parte del Ministero sui disavanzi dell'epoca Ghigo.<br />
I cittadini e gli operatori sopporteranno l'ulteriore depressione tra tickets, blocco dei servizi e liste di attesa. Come esito della rivoluzione epocale della sanità leghista, come frutto dello sforzo titanico della cultura industriale dell'assessore,complimenti!! Per favore,ci vengano risparmiate altre rivoluzioni ed altre performances manageriali!REGIONE DISMETTE QUOTE IN ENTI E FONDAZIONI SENZA BADARE ALLA QUALITA’ DELLA RICERCA SCIENTIFICA2011-12-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622761“Oggi la maggioranza che governa il Piemonte ha deciso di dismettere quote di partecipazione in enti, fondazioni e istituti scientifici (Associazione per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Piemonte (ASP); Fondazione per le Biotecnologie; Centro internazionale di ricerche economiche (ICER); Istituto subalpino per l’analisi e l’insegnamento del diritto delle attività transnazionali (ISAIDAT); Fondazione Michele Pellegrino – Centro di studi di storia e letteratura religiosa; Fondazione Ariodante Fabretti; Centro studi Nuccia Fonio Mortara; Consorzio per la ricerca e l’istituzione permanente in economia (CORIPE)”
“La logica che Giunta e maggioranza perseguono è la riduzione dei costi e il taglio dei posti nei consigli di amministrazione. Non si sono tenute in alcuna considerazione la logica del partenariato e soprattutto le finalità e le ricerche scientifiche prodotte degli enti. Si sono salvati enti e fondazioni con cui le relazioni politiche sono più serrate e se ne abbandonano altri, senza andare a controllare il “curriculum”.
“E’ una logica che non condividiamo, per cui abbiamo votato contro la delibera”.AUMENTO ADDIZIONALE IRPEF, DECISO DAL GOVERNO MONTI E AVALLATO DA GIUNTA COTA E’ ULTERIORE TASSA SUI CITTADINI2011-12-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622762“Abbiamo votato contro l’aumento dell’Irpef regionale deciso dal Governo Monti (la partecipazione statale sale dal 0,9 all’1,23%) e avallato dalla Giunta Cota perché non tutela sufficientemente le fasce di reddito più basse e avrebbe potuto essere maggiormente progressivo (in tal senso avevamo sottoscritto un emendamento che avrebbe rimodulato le fasce di reddito, tutelando i redditi medio-bassi).
“Il Governo “tecnico” Monti ha giustificato l’aumento dello 0,4% come necessario per sostenere il fondo sanitario nazionale, considerato eccessivo. Vorrei solo ricordare ai tecnici e a Cota come la spesa italiana per la sanità – considerando anche la partecipazione privata – si attesti al 9% del Pil, ovvero ai livelli più bassi dei grandi paesi europei”.
“In realtà si tratta di un ulteriore aumento dell’imposizione fiscale, che sommato all’aumento delle accise sulla benzina, costituirà un ulteriore costo per i cittadini e le famiglie”.Regione Piemonte, un primo passo per l’abolizione dei vitalizi2011-12-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622784Il gruppo della Federazione della Sinistra ha depositato una proposta di legge di riordino complessivo sul trattamento economico dei consiglieri regionali e sui costi di funzionamento dell'assemblea legislativa. Così avevamo fatto nel 2010 e un'altra proposta di legge era stata depositata del Movimento 5 Stelle: furono accantonate in virtù di una priorità condivisa da tutto il Consiglio di riduzione delle indennità e del TFR.
Così abbiamo rifatto nel 2011, pur aggiornandola e perfezionandola, e altre due proposte di legge sono state depositate dal Pd e da Uniti per Bresso. Ci è stato chiesto di attendere per arrivare a un obiettivo urgente e più condiviso: l'eliminazione del vitalizio, ma dalla prossima legislatura.
Non è tutto quanto avremmo desiderato (la nostra pdl interveniva sui vitalizi in corso), ma si tratta di un primo parziale passo. Di positivo c'è stato il voto unanime di tutto il Consiglio.IL GIRO E' DELLA PADANIA MA I SOLDI SONO NOSTRI2011-09-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609272<br />
Contributi regionali al Giro di Padania?
<p>Premesso che:
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- Nell’anno delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia è in corso dal 6 al 10 settembre il Giro di Padania con partenza da Paesana in Piemonte e arrivo a Montecchio Maggiore in Veneto.
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Considerato che:
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- La corsa è stata promossa e organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Monviso–Venezia presieduta da Michelino Davico, che è attualmente Sottosegretario agli Interni con delega agli Enti Locali e esponente di punta della Lega Nord
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- Così come al Giro d’Italia il primo classificato indossa la maglia rosa, al Tour de France la maglia gialla, al Giro di Padania la maglia verde, colore “simbolo” della Lega Nord
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- Molti autorevoli commentatori hanno sottolineato che il giro ricorda nel nome un territorio di fantasia che corrisponderebbe, sempre secondo la Lega Nord, ad un'entità politico-amministrativa astratta in Italia Settentrionale; non a caso il nome Padania è anche usato come testata dal quotidiano della Lega Nord
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- Ad inaugurare la corsa (con il consueto taglio del nastro) è stato Renzo Bossi, Consigliere regionale della Lombardia della Lega Nord, noto giornalisticamente come “Il trota”, del quale non si conoscono particolari meriti ciclistici.
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- La corsa ciclistica ha preso il via da Paesana, località cuneese dove ogni anno si svolge il rito dell’”ampolla del Po” ideato dalla Lega Nord
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Considerato ancora che:
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- Tutti i suddetti elementi fanno pensare ad una corsa fortemente voluta e organizzata per promuovere i valori di un partito politico e non a caso lungo il percorso vi sono state rimostranze e contestazioni.
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Rilevato che:
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- Tra i partner compaiono – oltre che gli sponsor – anche alcuni soggetti istituzionali
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INTERROGA<br />
l’Assessore competente,
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- Per sapere se all’amministrazione regionale è pervenuta richiesta di contributi da parte associazione sportiva dilettantistica Monviso – Venezia o di altro soggetti riconducibile all’organizzazione del Giro di Padania e, nel caso, a che punto sia l’iter di approvazione/rigetto della domanda di contributo.<br />
Una rete territoriale per la cura della Sla 2009-12-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it475204<br />
Gli ospedali Molinette di Torino e il Maggiore della Carità di Novara saranno i due centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e delle sue varianti cliniche (sclerosi laterale primaria, atrofia bulbo-spinale di Kennedy e sindrome postpoliomielitica).
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La rete assistenziale, creata con una delibera approvata il 30 dicembre dalla Giunta regionale, è stata illustrata dalla presidente Mercedes Bresso, dall’assessore alla Sanità, Eleonora Artesio, e dal presidente dell’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), Mario Melazzini.
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“Grazie a questa rete - ha sostenuto Bresso - verranno affrontati tutti gli aspetti della malattia, che in Piemonte colpisce 4-500 persone, e verrà predisposta un'assistenza continua. E' un modello da esempio per tutte le malattie principali o le tipologie come la non autosufficienza. Nei due centri specializzati si potrà tenere meglio sotto controllo tutto l’evolversi della malattia e sviluppare la ricerca, grazie anche al contributo delle associazioni. Prosegue così - ha concluso la presidente - la scalata del Piemonte nell’eccellenza sanitaria”. “I malati di Sla - ha proseguito Artesio - necessitano di cure complesse e personalizzate, per le quali è necessario disporre di un team a forte caratterizzazione culturale e psicologica che segua il malato in tutte le fasi e lo assista nel difficile percorso della sua vita quotidiana e delle scelte individuali che questa patologia frequentemente implica”.
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I due centri di Torino e Novara, ovvero quelli che sulla base dei dati del Registro interregionale Piemonte e Valle d’Aosta delle malattie rare trattano il numero maggiori di casi e sono inoltre dotati di equipe multidisciplinari specifiche oltre che di strutture di supporto e di servizi complementari, avranno il compito di formulare o confermare la diagnosi, eseguire la valutazione multiprofessionale del malato e garantirne la continuità dell’assistenza in stretta collaborazione con i servizi territoriali e ospedalieri del territorio di residenza. La presa in carico dovrà prevedere: un programma per la mobilitazione attiva e passiva con la prescrizione di presidi adatti (carrozzine, tutori); il monitoraggio e l’intervento nutrizionale; il monitoraggio della funzione respiratoria, della ventilazione non invasiva e della ventilazione invasiva; il controllo della funzione fonatoria; il supporto precoce alla comunicazione con la fornitura di ausili tecnologici che consentano di preservare il contatto con il mondo esterno anche in presenza di un gravissimo deterioramento del quadro motorio. Sin dalla fase della diagnosi, inoltre, dovrà essere offerto ai malati e alle loro famiglie un supporto psicologico, anche in collaborazione con le associazioni dei pazienti.
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Fondamentale importanza viene poi attribuita alla formazione sia del personale medico, tecnico e infermieristico coinvolto nella gestione di pazienti affetti da Sla, per cui verranno organizzati appositi corsi.
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“E’ prima rete così dettagliata - ha commentato Melazzini - anche se ne esistono già in altre Regioni italiane. In Piemonte è chiaramente definito chi fa cosa, con una tempistica precisa, non più soggetta alla burocrazia”. <br />