Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI ANDREA BASSIhttps://www.openpolis.it/2013-03-14T00:00:00ZBilancio 2013, Bassi: “Da parte mia nessuna lotta di potere, ma una convinta difesa del trasporto pubblico su gomma”2013-03-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it692726Il presidente della commissione trasporti, Andrea Bassi, risponde al capogruppo del Pd, Lucio Tiozzo, che aveva parlato di guerra di potere tra Bassi e Chisso. “Io non porto avanti nessuna guerra contro Chisso – afferma l’esponente del Carroccio -, perché sono abituato a battermi per qualcosa e non contro qualcuno. E in questo caso è un qualcosa in cui credo fortissimamente: lo stanziamento per il trasporto pubblico locale su gomma deve assolutamente restare a 264,8 milioni (in aumento rispetto ai 255,5 milioni dello scorso anno). Questa è la cifra che è stata approvata dalla Giunta nel dicembre scorso e, più recentemente, dalla commissione che presiedo: con questi fondi si darebbe finalmente respiro ad un settore massacrato dai tagli degli ultimi anni, con conseguente miglioramento e potenziamento dei servizi, ponendo fine alle soppressioni di linee e, per esempio, alle bizzarre idee di proporre le settimane scolastiche da 5 anziché da 6 giorni per risparmiare kilometri di servizio. All’effetto benefico di questi milioni in più poi, si andrebbe ad aggiungere il fatto che da quest’anno, dopo 3 anni di battaglie, dovrebbero entrare finalmente in vigore anche i nuovi criteri di ripartizione delle risorse, che avvantaggiano le realtà che da sempre erano state più penalizzate. Quindi i 264,8 milioni non si possono e non si devono toccare. Questa è l’unica battaglia che sto portando avanti e che difenderò fino all’ultimo”.
“Non accetto però lezioni da chi ha approvato un emendamento per stanziare due milioni di euro a favore dei vongolari, togliendoli al fondo dedicato alle politiche attive per il lavoro: si è di fatto privato di importanti risorse economiche un capitolo di bilancio davvero fondamentale. L’emendameto pro-vongolari è stato votato sì da qualche consigliere di maggioranza, ma anche da tutti i consiglieri del Pd: non è certo un provvedimento di cui vantarsi. Con tutto il rispetto dei vongolari, questa non era certo una priorità”.Bassi: “Meno burocrazia per gli imprenditori che vogliono ampliare la propria azienda”2012-12-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it692727Il Presidente della Commissione Urbanistica Andrea Bassi esprime soddisfazione per l’approvazione oggi da parte del Consiglio veneto del progetto di legge di riforma dello Sportello Unico per le Attività Produttive. “Questo provvedimento – spiega Bassi – detta regole semplificate dal punto di vista urbanistico per la realizzazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive, elimanando di fatto inutili pratiche burocratiche e rendendo quindi più immediata l’eventuale realizzazione di ampliamenti della propria impresa da parte del singolo imprenditore”.
Il progetto di legge votato, in particolare, individua tre diverse fattispecie di “interventi di edilizia produttiva: la prima riguarda interventi che non confìgurano variante allo strumento urbanistico generale e che, sotto il profilo edilizio, comportano il rilascio del semplice titolo autorizzativo; la seconda attiene gli ampliamenti di attività produttive in zona impropria, o comunque in difformità allo strumento urbanistico, che risultino contenuti entro il limite massimo dell’80 per cento dell’esistente e comunque in misura non superiore a 1.500 mq. Questi interventi sono ammessi “in deroga allo strumento urbanistico” ma sono assistiti anche da una deliberazione del consiglio comunale che ne valuta la ricaduta e l’impatto sul territorio e sul proprio strumento urbanistico. La terza tipologia, infine, riguarda tutti gli interventi che comportano modifiche allo strumento urbanistico generale, per i quali è prevista una procedura semplificata con modalità e tempi certi per l’approvazione delle varianti.
Per tutti gli interventi dì edilìzia produttiva è prevista una convenzione con il comune che deve definire le modalità ed i criteri di intervento “ai fini di un idoneo inserimento dell ‘intervento nel contesto territoriale”.
“In sostanza – ha aggiunto Bassi -, questa normativa fornisce uno strumento a disposizione di chi ha il coraggio di investire nella propria azienda. Non dimentichiamo, infatti, che quello che scoraggia i nostri imprenditori non è la mancanza di contributi ma l’impossibilità, dovuta all’asfissiante burocrazia italiana, di poter sviluppare la propria attività in tempi ragionevoli”.La Lega presenta il “Piano regionale Giovani”, proposte in rete da 153.000.000 di euro2012-10-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it692728“Partiamo da un dato dal quale non si può prescindere: al primo trimestre del 2012 la disoccupazione giovanile in Veneto è al 29,6%. Sono cifre più che preoccupanti, che ci obbligano ad agire. E’ arrivato davvero il momento di intervenire e di mettere in pratica quello che è stato ed è il primo punto del nostro piano programmatico, col quale ci siamo presentati al governo di questa regione durante le elezioni del 2010: il welfare dei giovani. Il nostro progetto di legge, unitario e operativo, concretizza un piano strategico per le future generazioni, e può contare già su una dotazione finanziaria di 153 milioni di euro”.
Così la consigliera regionale leghista Arianna Lazzarini presenta la nuova proposta del Gruppo Lega Nord di un Piano Regionale per i Giovani, un provvedimento che identifica le possibili strategie di azione sugli scenari occupazionali e sociali futuri, mettendo in rete tutti i soggetti coinvolti e individuando alcune azioni innovative.
“Attualmente in Italia non esiste un quadro normativo statale sulle politiche giovanili, ma semplici norme-spot contenute in leggi finanziarie o decreti – spiega Lazzarini, prima firmataria del testo normativo presentato oggi a Padova dai consiglieri più giovani della Liga Veneta (con lei, Nicola Finco, Cristiano Corazzari, Andrea Bassi) e dal capogruppo Federico Caner -. I disoccupati e inattivi continuano ad aumentare, e le tipologie contrattuali esistenti non danno troppe garanzie, impedendo tra l’altro la possibilità per un ragazzo di fare un mutuo per la casa e di formarsi una famiglia. E perciò urgente adottare una nuova modalità di azione nell’interesse dei nostri giovani, assegnando alla Regione la regia della programmazione e del coordinamento delle politiche giovanili, che dovranno coinvolgere in rete un gran numero di soggetti pubblici e privati: enti locali, imprenditori, scuole e università, organizzazioni sindacali, eccetera”.
Qualche dato sul mercato del lavoro. In Veneto la maggior parte dei giovani tra i 15 e i 24 anni (281mila su un totale di 458mila, cioè circa il 61%) fa parte della categoria degli inattivi, mentre gli inattivi tra i 25 e i 34 anni sono il 97mila. Purtroppo la disoccupazione è in crescita: dal 2008 al 1° timestre 2012 si registrano 34.500 disoccupati in più nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni e 9.800 disoccupati in più nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. Di contro cala l’occupazione: in 4 anni si sono persi 24.400 posti di lavoro per giovani tra i 15 e i 24 anni, circa 84.000 per i 25-34enni. Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, il 69% degli under-30 ha un lavoro tipico o standard (il 60% ha un tempo indeterminato e il 10% è autonomo), mentre il 31% ha un lavoro atipico o non standard (il 16% ha contratti a tempo determinato, il 3% di collaborazione, il 12% altre forme). Nel solo 2011 quasi 6 assunzioni su 10 per i giovani veneti con meno di trent’anni sono state a tempo determinato, il 9% in apprendistato e il 7% con contratti di collaborazione. Solamente il 26% delle assunzioni ha avuto carattere indeterminato.
“L’incertezza lavorativa induce i nostri ragazzi a contrarre mutui relativamente tardi per l’acquisto di una casa: il 38,4% lo fa tra i 35 e i 44 anni, un veneto su 4 addirittura dopo i 45 – afferma Lazzarini -. Questo perché oltre 4 giovani su 10, al di sotto dei 35 anni, ancora vivono in famiglia (nel 1991 erano 3 su 10, nel 1974 solo uno su 10)”.
I pilastri del progetto di legge leghista sono quattro e riguardano rispettivamente il lavoro, il credito e l’impresa, la casa, l’Europa e il mondo.
1) Lavoro: sono previste alcune tipologie di progetti innovativi, tra cui master in azienda, laboratori per i progetti europei, officine dei talenti e per la ricerca e l’innovazione, l’istituzione del Portale del Lavoro Giovani (POLG), strumento che dovrà raccogliere dati su servizi e attività utili, informare tempestivamente sulle aziende e i settori che offrono impiego e fornire opportunità di incontro e di interscambio. I progetti sperimentali possono fornire crediti formativi riconosciuti dai percorsi scolastici e universitari, da parte sua, la Giunta regionale può istituire il premio “Innovidea giovane veneto” per il miglior studio o progetto.
2) Credito e imprenditorialità: la Giunta è autorizzata ad adottare azioni di sostegno al credito e a promuovere l’imprenditorialità dei giovani, ad agevolare l’accesso al credito per le imprese a prevalente conduzione giovanile, a favorire lo sviluppo di una nuova imprenditorialità in agricoltura.
3) Casa: la Regione interviene per agevolare i giovani nell’accesso o nell’acquisto dell’abitazione attraverso diverse azioni, come l’integrazione del canone di locazione, il sostegno a progetti che realizzino forme di vicinato solidale, il sostegno al reddito di anziani che consentano la coabitazione con giovani in comodato d’uso o con canone locativo ridotto (co-housing), il sostegno nell’acquisto di abitazioni con mutui a tasso agevolato o con integrazioni nelle garanzie.
4) Europa e mondo: la Regione intende favorire la mobilità europea e internazionale nei settori dell’istruzione, della formazione e della cittadinanza attiva, in coerenza con i programmi comunitari, promuovendo scambi internazionali, attività di volontariato, progetti e seminari realizzati da giovani. E’ prevista anche l’istituzione di borse di studio triennali per neolaureati residenti in Veneto, stage e tirocini in Italia e all’estero.
“Il campo da gioco su cui si muovono i nostri giovani – aggiunge Nicola Finco – non è certamente meritocratico: 60.000 di loro ogni anno emigrano, il 51% dei diplomati, e il 70% dei laureati, dichiara di esser disposto ad andare via dalla propria terra. In questo scenario, non possiamo stare a guardare e limitarci ad interventi a spot come si è sempre fatto. Dobbiamo assumerci, come giovani amministratori, la responsabilità di disegnare noi le nostre prospettive, senza lasciare che lo facciano altri alla stessa (fallimentare) maniera che abbiamo visto fino ad oggi”.
L’attuazione. Il progetto di legge leghista individua alcuni organismi preposti per l’attuazione delle Politiche giovanili, in primo luogo il Comitato regionale, che avrà per la prima volta il compito di coordinare gli interventi e favorirne l’integrazione attraverso l’Authority e il “Forum regionale dei giovani”, luogo d’incontro, proposta e verifica delle politiche di settore.
Viene poi definito il Piano Locale Giovani, adottato dai Comuni anche in forma associata: esso contiene progetti, azioni e interventi in sinergia con il Piano regionale delle Politiche giovanili e costituisce il principale raccordo con il territorio in base al principio di sussidiarietà.
Infine, altro importante strumento è il già citato POLG (Portale del Lavoro Giovani), che tra le altre attività promuove la stipula di “Accordi o Percorsi di inserimento lavorativo“ e istituisce, aggiorna e diffonde tramite il primo sito web la Rete Europea–Eurodesk sui programmi e concorsi dell’UE, la Banca veneta dei mestieri e delle professioni, la Banca veneta della formazione, la Borsa del lavoro o Borsa delle opportunità d’impiego, la Borsa dell’imprenditorialità giovanile.
“Attraverso questi strumenti – sottolinea Cristiano Corazzari – guardiamo al futuro, cercando di fornire risposte valide ai giovani. Per la prima volta la tematica viene affrontata in modo complessivo e coordinato attraverso l’impiego efficiente di fondi regionali nazionali ed europei. E’ questa la forza innovativa del nostro provvedimento, che intende massimizzare le risorse già esistenti e creare gli strumenti operativi. La Lega ha sempre sostenuto che la partita dei giovani deve essere assolutamente prioritaria per il Veneto e questo è il segno della volontà di mantenere gli impegni”.
“Ad oggi il governo Monti non è riuscito a dare una risposta ai bisogni reali delle nuove generazioni, che continuano a vivere la crisi con enorme sofferenza, spesso trasferendosi all’estero – conclude Andrea Bassi -. Il nostro progetto di legge intende pertanto riservare ai giovani un posto d’onore, affinchè, attraverso la regia della Regione e con il coinvolgimento costante delle aziende, degli enti di ricerca e delle università, siano individuati i punti focali su cui concentrare risorse ed energie. Un vero lavoro di squadra, allo scopo di fornire soluzioni concrete alle esigenze dei nostri ragazzi”.