Openpolis - Argomento: fonti rinnovabilihttps://www.openpolis.it/2012-08-24T00:00:00ZPAOLO TIRAMANI: "Centrale biogas di Trino, bene il no della conferenza dei servizi"2012-08-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648474Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Borgosesia (VC) (Lista di elezione: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/><br />
Il Consigliere Regionale della Lega Nord Paolo Tiramani e il Coordinatore Cittadino di Trino dei Giovani Padani Alberto Mocca espongono:
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Apprendiamo con soddisfazione che la conferenza dei servizi indetta dalla Provincia ha detto definitivamente no alla costruzione di una centrale biogas a Trino.
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Riteniamo infatti che il territorio trinese non può diventare una nuova silicon valley e tanto ha già dato in passato relativamente a questioni energetiche, oltretutto la centrale sarebbe nata a ridosso di aree dove si coltiva riso pregiato, per cui avrebbe causato danni anche all'agricoltura locale.
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Come Regione Piemonte abbiamo più volte discusso e deliberato sulla non opportunità di avere nelle stesse aree centrali elettriche e biogas sullo stesso territorio, perché gli insediamenti multipli portano ad un impoverimento del suolo.
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Ci auguriamo pertanto che in futuro, a priori, si scartino proposte che arrivano per fonti rinnovabili, il territorio trinese non ne ha bisogno, così come non ha bisogno di cercare compensazioni economiche, i fondi Scanzano hanno già portato nelle casse molte risorse, dobbiamo solo lavorare per il bene della nostra gente e riuscire ad amministrare senza rancori Trino.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.giovanipadanipiemonte.net/index.php?option=com_content&view=article&id=96:paolo-tiramani-e-alberto-mocca-ln--qcentrale-biogas-di-trino-bene-il-no-della-conferenza-dei-serviziq&catid=16&Itemid=119">www.giovanipadanipiemonte.net</a>Dario FRANCESCHINI: Rinnovabili: lettera al ministro Passera. Serve accordo con le Regioni2012-05-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it627368Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"I decreti ministeriali per l'incentivazione del fotovoltaico e per le altre fonti di energie rinnovabili appaiono carenti e discutibili ed hanno inevitabilmente sollevato le proteste degli operatori e le osservazioni delle Regioni. In particolare il quinto conto energia, così come è stato proposto, sembra più una scorciatoia per tagliare le tariffe che il frutto di una strategia coerente e complessiva e rischia di mettere in seria difficoltà le imprese e gli investitori italiani ed esteri, i quali chiedono innanzitutto certezza, stabilità, trasparenza e semplicità delle norme e un percorso di riduzione degli incentivi verso la 'grid parity' che consenta di calcolare un credibile e adeguato ritorno degli investimenti".
E' quanto scrive in una lettera il presidente dei deputati del PD Dario Franceschini al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera.
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Dopo aver espresso al ministro "la preoccupazione che il 'conto energia' non alimenti bolle speculative e ricadute dannose sul territorio", Franceschini ha osservato di condividere "il proposito di alzare i traguardi della politica nazionale per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi del programma Europa 2020 per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, il risparmio energetico e il taglio delle emissioni di CO2". "Questo perchè soltanto una strategia capace di combinare 'cambiamento del paradigma energetico', liberalizzazioni e mercato e sviluppo di una filiera nazionale di imprese dedicate alla produzione e alla efficienza energetica, potrà garantire al paese non solo di evitare le sanzioni internazionali derivanti dal mancato raggiungimento del burden sharing, ma la sicurezza degli approvvigionamenti e la riduzione dei costi della bolletta energetica a carico delle famiglie e delle imprese".
E proprio per queste considerazioni che deriva, secondo Franceschini, la "carenza dei decreti per l'incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti di energie rinnovabili".
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"E' del tutto evidente - sottolinea Franceschini nella lettera - che una strategia energetica per il futuro del paese non può mettere al centro la crescita del consumo (e la importazione) di idrocarburi. Al contrario, occorre accelerare le politiche a favore dell'efficienza energetica e il ricorso diffuso alle fonti energetiche rinnovabili, facendo leva sulla ricerca, sulla crescita e l'innovazione dell'industria nazionale e sull'impegno coerente delle Regioni e degli Enti Locali".
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La lettera si conclude con un invito al ministro Passera: "E' nostra opinione che un accordo con le Regioni sia necessario, anche alla luce delle proposte presentate da queste ultime al Tavolo Governo Regioni. Siamo certi che lei lavorerà per questo obiettivo che se raggiunto, renderà agevole ogni successivo passaggio politico e parlamentare".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=7232">dariofranceschini.it</a>Patrizia TOIA: Rinnovabili: Toia lancia European solar day, Italia è leader2012-05-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it627310Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
L'Italia è uno degli stati europei “a più grande potenziale nel campo delle rinnovabili, soprattutto per il solare. Le caratteristiche del nostro paese, con un gran numero di industrie energivore, fanno sì che ci sia bisogno di un approvvigionamento energetico sicuro, stabile ed accessibile. Tutto ciò può essere garantito dall'energia solare”. Così, <b>Patrizia Toia</b>, vicepresidente al Parlamento europeo del comitato per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre), introducendo i lavori dell'<i>European solar day</i> oggi a Bruxelles, ha sottolineato che in Italia esistono ancora spazi di ricerca per sviluppare nel solare una tecnologia tutta italiana. L'eurodeputata si è fatta portavoce della presidente del Comitato, Amalia Sartori, impossibilitata ad intervenire all'evento, da lei patrocinato e voluto all'Europarlamento.
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Il confronto ha anche permesso di analizzare il rapporto tra i cittadini e il loro futuro energetico. L'<i>European solar day</i> infatti, con eventi organizzati in tutto il mondo, “permette alle persone di sviluppare una connessione personale e diretta con il mondo dell'energia e di scoprirne i vantaggi”, ha sottolineato <b>Toia</b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2012/05/10/Rinnovabili-Toia-lancia-European-solar-day-Italia-leader_6850943.html">Ansa</a>Corrado Clini: Dalle rinnovabili risparmio e sviluppo2012-04-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626795Alla data della dichiarazione: Ministro Ambiente<br/><br/><br />
Caro direttore, l'articolo di Massimo Mucchetti, Corriere del 14 aprile, sulla bolletta elettrica (che mi chiama in causa per un mio giudizio sulla valutazione dell'Autorità per l'Energia, che aveva attribuito agli incentivi per le rinnovabili la responsabilità dell'alto prezzo dell'elettricità in Italia proprio alla vigilia della emanazione dei decreti sulle fonti rinnovabili) offre un'occasione per fare chiarezza.
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<b>1)</b> Le fonti rinnovabili coprono oggi il 26% dell'offerta di elettricità. Il peso delle fonti rinnovabili sulla bolletta elettrica è pari a circa il 20%, e rimarrà pressoché costante nel prossimo triennio, di fronte a un aumento dell'offerta di elettricità dalle fonti rinnovabili fino a circa il 35%, per effetto della rimodulazione in basso degli incentivi, che abbiamo concordato con i ministri Catania e Passera. Un peso proporzionato.
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L'effetto delle fonti rinnovabili sulla bolletta elettrica è ben rappresentato dall'articolo di Stefano Agnoli sempre sul Corriere (13 aprile), e dai dati della borsa elettrica: domenica 15 aprile, per esempio, il prezzo medio era sceso a circa 72 euro per mille chilowattora, ma nelle ore centrali della giornata è ad appena 35 per effetto dell'elettricità prodotta dalle rinnovabili. Ovvero, le rinnovabili diminuiscono in modo significativo il prezzo dell'elettricità.
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Inoltre entrano in concorrenza con un sistema di generazione (centrali elettriche convenzionali) caratterizzato da un eccesso di offerta (100 mila megawatt circa contro un fabbisogno di punta di 56.000) e da costi incomprimibili (forniture, personale, rete) che pesano in modo significativo sulla bolletta elettrica: in altre parole la bolletta elettrica copre sia l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili e da centrali convenzionali, sia in gran parte i costi della non produzione dalle centrali convenzionali «spiazzati» dalle fonti rinnovabili.
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Le fonti rinnovabili sono anche il settore che ha conosciuto negli ultimi 5 anni e nonostante la crisi una crescita costante e vertiginosa degli investimenti in ricerca e sviluppo: 260 miliardi di dollari nel 2011 contro meno di 100 nel 2007. Gli Usa, la Cina, l'India, il Brasile e la Corea del Sud sono i Paesi extraeuropei maggiormente impegnati. In Europa, dopo la Germania, c'è l'Italia. Il mercato di riferimento per gli investimenti è sia quello delle economie emergenti, dove il Pil (Prodotto interno lordo) cresce tra il 7% e il 10% all'anno, sia quello delle economie con minori risorse energetiche tradizionali.
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Quello che avviene su scala globale nelle rinnovabili è paragonabile all'evoluzione tecnologica e di prodotto che si è verificata negli anni Novanta e nello scorso decennio nel settore della telefonia mobile e dell'informazione. La ricerca e sviluppo è fortemente orientata alla messa a punto di soluzioni innovative, in particolare nel solare, nelle bioenergie e nella geotermia, finalizzate ad aumentare l'efficienza e ridurre i costi. In questi settori l'Italia ha imprese di punta, che hanno già un ruolo rilevante nei mercati internazionali, e che hanno ancora bisogno del supporto di incentivi mirati al rafforzamento dell'innovazione. È difficile comprendere perché l'Italia dovrebbe rimanere fuori da un mercato così importante e strategico.
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<b>2)</b> La generazione distribuita di energia (elettricità, calore e freddo), sostenuta da tecnologie ibride con l'impiego di piccoli cogeneratori a gas naturale ad alto rendimento e delle fonti rinnovabili, ha un effetto duplice:
sulla organizzazione del sistema elettrico, perché è orientata prevalentemente sull'autoconsumo e sulla distribuzione nelle reti locali intelligenti (smart grids), e di conseguenza riduce la domanda sulla grande rete di distribuzione ed i relativi costi;<br />
aumenta l'efficienza dell'impiego delle risorse energetiche, perché ha un rendimento energetico che arriva sino al 100% (sul pci, potere calorifero inferiore, del combustibile) contro un rendimento energetico medio cumulativo delle grandi centrali e della rete di distribuzione non superiore al 40%.
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È evidente l'effetto prevedibile sia sull'attuale sistema elettrico sia sulla riduzione della domanda di energia primaria di importazione, anche in termini di liberalizzazione e concorrenza nel mercato.
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Va anche detto che la generazione distribuita di energia è «l'infrastruttura» del sistema delle «smart cities», che secondo le previsioni delle agenzie internazionali mobilizzerà nei prossimi anni investimenti per almeno 3 mila miliardi di dollari nelle economie più sviluppate del pianeta. Ovvero, lo sviluppo di capacità tecnologiche in questo settore rafforza la competitività delle imprese italiane nei mercati europeo e internazionale, come già stanno sperimentando imprese italiane di punta in Germania, Francia, India, Cina, Brasile.
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<b>3)</b> Nel 2010 l'occupazione diretta e indiretta in Italia nei settori delle fonti rinnovabili e delle nuove tecnologie per la generazione distribuita è stimata tra 110.000 (EurObserver 2012) e 150.000 (Confartigianato) addetti, in gran parte giovani e con elevata specializzazione.<br />
Perché dovremmo mettere a rischio questa importante fonte di occupazione, mentre la bolletta elettrica ha sostenuto per anni e sostiene ancora con contributi impropri settori produttivi che non raggiungono un terzo di questi occupati?
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In conclusione, le rinnovabili e la generazione distribuita devono essere considerate un driver di crescita e un fattore di modernizzazione e trasparenza nel sistema industriale italiano. Evitiamo l'errore di chi voleva difendere le carrozze contro i «cavalli di ferro».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DP7YT">Corriere della Sera</a>Luigi RAMPONI: 666a seduta pubblica del 31/01/20122012-01-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624220Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) <br/><br/><br />
Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
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il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante "Attuazione della direttiva 2009/28/CE", prevedeva che, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e, per i profili di competenza, con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa intesa con la Conferenza unificata, si provvedesse alla definizione di una nuova disciplina per l'incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l'incremento dell'efficienza energetica su edifici esistenti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, come di seguito definiti ai fini del raggiungimento degli obiettivi specifici previsti dai Piani di azione per le energie rinnovabili e per l'efficienza energetica;
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i decreti interministeriali dovevano essere approvati entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 28 del 2011, e dalle bozze risulta si fosse raggiunto un punto di equilibrio tra le indicazioni del Parlamento e le richieste delle diverse associazioni di settore;
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l'approvazione dei decreti interministeriali è urgente e molto attesa dal settore dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici e dagli operatori del settore delle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche ed è importante per sostenere e far crescere un settore industriale, di cui l'Italia ha spesso posizioni di leadership, per raggiungere gli obiettivi definiti in sede europea e per ridurre la dipendenza dall'estero per la fornitura di energia primaria, si chiede di sapere:
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quali orientamenti e quali misure i Ministri in indirizzo intendano adottare riguardo alla problematica esposta in premessa e con quali tempi;
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se risulti corrispondente al vero che le nuove bozze di decreti interministeriali siano profondamente cambiate rispetto a quelle elaborate dal precedente Governo, limitando, nel caso delle rinnovabili termiche e dell'efficienza energetica, gli interventi ai soli edifici pubblici e, per il settore degli impianti privati, solo agli impianti alimentati con biomasse;
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se i Ministri in indirizzo non ritengano indispensabile, prima di firmare tali decreti, una rapida fase di confronto con le competenti Commissioni parlamentari e le associazioni di categoria.
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<br/>fonte: <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=626758">www.senato.it</a>Angelo BONELLI: «Abbiamo conquistato un pezzo di destra» - INTERVISTA2011-06-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it584351Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/><br />«La società è molto più avanti della politica».
<p><b>Onorevole Bonelli, avete vinto.</b>
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«Straordinaria giornata, rimarrà nella storia del nostro Paese. La portata di questa vittoria va oltre ogni aspettativa ed è frutto di una battaglia incredibile combattuta contro una strategia pianificata di disinformazione».
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<b>Quando ha capito che ce la potevate fare?</b>
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«Nelle ultime due settimane, da quando distribuivo volantini sul metro. Si avvicinava un sacco di gente per informarsi. E ce ne erano tanti che mi dicevano che avevano votato centrodestra, ma adesso mi sono scocciato, voglio andare a votare. <br />
Questo è un voto molto trasversale ed è un patrimonio per il Paese e tutta la politica».
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<b>Ma siete convinti veramente che la vittoria dei sì segni una cesura politica?</b>
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«È il segnale dello sgretolamento del modello del berlusconismo che aveva distrutto certi valori. Inoltre questo voto avrà un grande valore anche il altri paesi europei. Soprattutto sul nucleare. Ho appena finito di parlare con i verdi francesi e questo voto italiano contribuirà alle loro lotte».
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<b>Vi sentiti i soli vincitori?</b>
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«Il centrosinistra ha avuto un ruolo importante. Ma hanno vinto i movimenti, i referendari, il popolo dei network sociali. La politica deve capire che si deve avere più coraggio, basta con le alchimie politiche. La società è molto più avanti della politica. Si deve capire che se si ha il coraggio di proporre programmi e contenuti importati nessun obiettivo è impossibile. Se pensiamo che dicevano che il quorum era impossibile...».
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<b>Adesso si dovrà fare un piano energetico nazionale...</b>
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«Noi siamo pensiamo al risparmio e all'efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Poi ci vuole una politica industriale che vada verso la terza rivoluzione industriale».
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<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=115WG6">La Repubblica</a>Ermete REALACCI: Nucleare: «Scelte superate. Il modello è la Germania» - INTERVISTA2011-06-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583715Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Non vogliamo guardare indietro. Il nucleare è una scelta vecchia, costosa e pericolosa, inadatta all'Italia che deve rispondere alle sfide del futuro investendo su ricerca, conoscenza, risparmio energetico».
<p> Per Ermete Realacci, responsabile della <i>green economy</i> del Pd, la strada per lo sviluppo è obbligata: no all'atomo, sì alle rinnovabili.
<p><b>Le fonti rirmovabili non bastano, secondo i nuclearisti</b>
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«Il nucleare quando va bene risponde solo in piccola parte al fabbisogno energetico di un Paese: su scala mondiale rappresenta il 3% degli usi finali di energia e in Italia, nella piu ambiziosa delle ipotesi, si sarebbe arrivati a coprire il 25% dell'energia elettrica consumata, cioé un terzo dell'energia che usiamo, a cui vanno aggiunti trasporti e riscaldamento. Se pensiamo solo al risparmio energetico, le case italiane consumano il doppio di quelle tedesche o irlandesi: tra un edificio costruito bene e uno fatto male passa una bolletta di mille euro l'anno. Il vero piano casa è stato varato dal govemo Prodi: il 55% di credito di imposte a chi rinnovava l'abitazione, che ha prodotto un milione di interventi»
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<b>La Germania si ferma, ma Usa, Cina, Russia vanno avanti. L'Italia resterà indietro?</b>
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«Gli Usa a causa dei costi, non ordinano una centrale da prima di Chernobyl. Con Obama, che ha innalzato il contributo per il kilowattora nucleare, sono state avviate le pratiche per due impianti, ma nel frattempo ne chiudono dieci. Il nucleare è una battaglia di retroguardia, che in più genererebbe un enorme “debito atomico”, per dirla con Tremonti. <br />
Già oggi noi paghiamo in bolletta 300 milioni di euro l'anno per le vecchie scorie.<br />
Vogliamo come modello l'Iran o la Germania che cresce quattro volte più di noi e punta al 40% di energia elettrica da rinnovabili entro il 2020 e a nuovi mercati? Secondo uno studio di Unioncamere e Fondazione Symbola la <i>green economy</i> può produrre un milione di posti in quattro anni».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1127JO">Gruppo Editoriale L'Espresso</a>Ermete REALACCI: Referendum: Votare Sì per un futuro migliore2011-06-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583690Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Andare a votare Sì al referendum contro il nucleare non è solo per scongiurare il rischio nucleare in Italia, ma per costruire un futuro migliore per il nostro paese. Con un’economia, come esortano anche le parole di oggi di Benedetto XVI, più a misura d’uomo, più avanzata, che punta sulle fonti pulite e rispetta l’ambiente.
<p>E’ solo con un forte investimento sulla green economy che si può essere più competitivi ed uscire dalla crisi. E non è un caso che un grande paese come la Germania, in prima linea nelle fonti rinnovabili, nella ricerca e nell’innovazione, ha un’economia che cresce quattro volte più di quella italiana. Non è certo il ritorno al vecchio nucleare, antieconomico e insicuro la strada del domani".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110609-referendum-realacci-pd-votare-si-per-un-futuro-migliore">AgenParl</a>Ermete REALACCI: «Troppi costi e pericoli. Meglio le rinnovabili» - INTERVISTA2011-06-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583580Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
<b>Onorevole Ermete Realacci, ex presidente di Legambiente, antinuclearista doc, deputato Pd. Perchè è necessario andare a votare per bloccare l'atomo? Il governo dice che sul nucleare è già stata messa una pietra sopra...</b>
<p>«E' necessario perché la legge approvata dal governo non blocca affatto il nucleare, ma lo sospende.
Del resto l'interpretazione autentica l'ha data il presidente Berlusconi che ha pubblicamente dichiarato che il blocco serviva a non far votare gli italiani adesso e a rinviare la decisione a fra un anno, quando, sedimentata Fukushima, si sarebbe potuto allegramente riproporre il nucleare. E quindi serve che gli italiani dicano una parola chiara per evitare che si continui a perdere tempo su una scelta che è vecchia, costosa e pericolosa»
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<b>Perchè il nucleare e una scelta superata?</b>
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«Perchè è una tecnologia vecchia. Il nucleare ha problemi irrisolti che vengono dal passato - gestione delle scorie e piccola ma non inesistente possibilità di incidente catastrofico - e una crescente insostenibilità economica. In occidente il nucleare non è stato fermato dai referendum, ma dai costi».
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<b>Quale mix energetico proponete invece?</b>
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«Un saggio mix di risparmio energetico, gas, rinnovabili. Il fotovoltaico si sta avvicinando a grandi passi alla competitività con le fonti fossili: nel Sud Italia ci arriveremo entro un paio d’anni. E allora, vogliamo legarci le mani per 40 anni con il nucleare? Non esiste.<br />
Facciamo invece come la Germania e diventiamo leader nella green economy»
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<b>Non crede che molti elettori del Pd temano che il referendum diventi una conta sul premier, e finiranno per restare a casa?</b>
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«E’ possibile ma la sensibilità sul tema del nucleare e dell’acqua è molto forte anche tra gli elettori del centrodestra, e non credo che rinunceranno al diritto di scelta. A loro dico: guardate al futuro vostro e dei vostri figli».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=10ZNCD">Giorno/Resto/Nazione - Alessandro Farruggia</a>Angelo BONELLI: «Il quorum è possibile ma manca l’informazione» - INTERVISTA2011-06-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582735Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/><br />
«ll governo ha paura della consultazione».
<p>Acqua, nucleare e legittimo impedimento. Tra meno di una settimana i cittadini saranno chiamati alle urne per decidere il futuro del Paese.
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<b>Che aria si respira in Italia?</b>
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Il clima è senza dubbio positivo ma ancora oggi l’informazione è inadeguata. Il governo ha paura della consultazione popolare, della sua straordinaria portata di cambiamento e fa di tutto per ostacolarla. Quello del 12 è un referendum sul modello di società: da un lato ce chi è ancorato al passato, ai poteri forti, e propone una società basata sul rischio e la follia radioattiva; dall’altro c’è invece chi come noi, guarda a un futuro diverso fatto di fonti rinnovabili e risparmio energetico.<br />
In ballo non c’è solo il ritorno al nucleare ma anche la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento. Sono questioni che riguardano tutti i cittadini. In Italia in molti si sono dati da fare ma nonostante le iniziative di sensibilizzazione il messaggio non è arrivato ovunque. Circa il 30 per cento degli italiani non ha ben capito per cosa si voti né quando bisogna recarsi alle urne.
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<b>Quali conseguenze potrebbe avere la vittoria dei sì ai referendum sulla vita del governo?</b>
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Quello del 12 e 13 non è un referendum pro o contro Berlusconi.
Vendola sostiene che la consultazione popolare darà il benservito al premier. Io la vedo diversamente, anche perché per vincere c'è bisogno di almeno sette milioni di voti che dovrebbero arrivare dal centrodestra. Se dovessimo trasformare il referendum in una battaglia del centrosinistra sarebbero poche le possibilità di raggiungere il quorum. L’esito delle votazioni riguarda il futuro dl tutti i cittadini e quello delle generazioni che verranno.
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<b> Nel dossier presentato ad aprile tornato d’attualità in questi giorni, i Verdi hanno denunciato il piano B del governo sul nucleare. Di cosa si tratta?</b>
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Quando venne sottoscritto l’accordo atomico tra Italia e Francia gli americani reagirono duramente alla notizia che sarebbero stati tagliati fuori dal business. A fornire la tecnologia necessaria sarebbe stata infatti la Francia. Per recuperare questa situazione di tensione e far entrare gli Usa nell’affare, il nostro governo ha pensato bene, dopo Fukushima, di rivedere le alleanze industriali e aprire una canale dl comunicazione con l’americana Westinghouse. In un’intervista del marzo scorso a una settimana di distanza dall’incidente giapponese, Veronesi ha infatti parlato di minireattori, una nuova tecnologia prodotta per l’appunto dalla Westinghouse che l’Italia avrebbe potuto applicare dopo il periodo di moratoria.
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<b>Anche se si tratta di minireattori il rischio rimane lo stesso?</b>
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Il rischio si diffonde e diventa più capillare. Se l’ipotesi dei minireattori dovesse andare in porto il numero di reattori previsto si quintuplicherebbe.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=10YB7G">Terra - Rossella Anitori</a>Pierfelice ZAZZERA: Energia. Indagare su gestioni tariffarie incentivanti del GSE2011-05-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it573021Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
"Acquisire elementi sulla modalità di gestione delle richieste delle tariffe incentivanti da parte del Gestore dei servizi energetici (GSE)" e stabilire "se la mancata comunicazione entro i termini di legge della valutazione della tariffa incentivante nel senso descritto in premessa, equivalga al silenzio assenso previsto dall'articolo 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241".
<p>E' quanto chiede un gruppo di deputati Idv, <b>primo firmatario Pierfelice Zazzera</b>, al Ministro dello Sviluppo Economico Romani e al Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo.
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"Il decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105 - spiega il gruppo Idv - recante misure urgenti in materia di energia, convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 13 agosto 2010, n. 129, regola le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica ottenuta da impianti fotovoltaici che entreranno in servizio nel triennio 2011-2013.
<p>In particolare, il decreto-legge n. 105 del 2010 dispone all'articolo 1-septies che 'Le tariffe incentivanti di cui all'articolo 6 del decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 febbraio 2007, recante criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2007, sono riconosciute a tutti i soggetti che, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 5 del medesimo decreto ministeriale, abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l'installazione dell'impianto fotovoltaico, abbiano comunicato all'amministrazione competente al rilascio dell'autorizzazione, al gestore di rete e al Gestore dei servizi elettrici-GSE S.p.a., entro la medesima data, la fine lavori ed entrino in esercizio entro il 30 giugno 2011'".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110527-energia-idv-indagare-gestione-tariffe-incentivanti-del-gse">AgenParl</a>Paolo ROMANI: Nuovo piano energetico dopo l’estate2011-04-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560049Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Assessore Comune Monza (MB) (Partito: PdL) - Ministro Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Quella che è avvenuta negli ultimi giorni è stata una vera e propria rivoluzione delle strategie energetiche del paese. Con la rinuncia del governo a tirar dritto sulla strada del nucleare, infatti, l’Italia si ritrova a voltar pagina, e in fretta, sulle proprie scelte.
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Fa una certa impressione leggere le dichiarazioni del ministro della Gioventù Giorgia Meloni che solo una settimana fa sarebbero apparse più consone a un ambientalista extra-parlamentare che non a un membro del governo:
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La scelta del governo, su cui personalmente e discretamente mi sono spesa in questi mesi, è la soluzione ideale per evitare che l’Italia rincorra tecnologie che sono state giudicate vincenti negli ultimi decenni ma che hanno dimostrato per intero i loro limiti nel disastro di Fukushima.
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L’uscita dal programma nucleare, segno di libertà e autonomia da quelle lobby che hanno chiesto di proseguirlo come se in Giappone nulla fosse accaduto, ci consente di progettare un piano energetico che veda l’Italia primeggiare sulle energie rinnovabili e che le conferisca un ruolo centrale nella ricerca sul nucleare pulito. Non dovendo patire con le scorie radioattive e il debito atomico possiamo aspirare a diventare avanguardia delle nuove tecnologie nucleari.
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Grande sconfitto, almeno a prima vista, sembra essere il ministro allo Sviluppo Paolo Romani. Ma con i tagli previsti alle rinnovabili nel Quarto Conto Energia, di cui tanto stiamo parlando in questi giorni, voluti dallo stesso Romani, difficilmente l’attività del governo potrebbe apparire in qualche modo coerente.
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Proprio per scansare equivoci, il ministro ha precisato che nei prossimi mesi, una volta ultimato il Quarto Conto, il governo varerà un nuovo piano energetico, che punti all’ambiente e all’innovazione:
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"Stiamo lavorando sugli incentivi alle rinnovabili e nei prossimi mesi faremo un piano sulla strategia energetica nazionale che presenteremo alla conferenza sull’energia dopo l’estate".
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Speriamo che, al di là degli slogan, venga fatta quanto prima chiarezza, anche se l’impressione è che si navighi pericolosamente a vista.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.greenstyle.it/romani-nuovo-piano-energetico-dopo-lestate-2848.html">www.greenstyle.it</a>Ermete REALACCI: Rinnovabili: Romani continua a razzolare male2011-04-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560002Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Il Ministro Romani ora predica bene ma continua a razzolare male. Dopo lo stop al nucleare parla di un futuro legato alle fonti rinnovabili ma propone un provvedimento del tutto insufficiente a riparare i danni della coltellata alle spalle del precedente decreto sulle rinnovabili.
<p>La verità è che continuano a pesare troppo i forti interessi legati alle rendite di posizione e alle economie del passato.
<p>L’Italia, a maggior ragione dopo lo stop all’atomo, ha invece bisogno di un deciso cambio di rotta, di puntare sull’innovazione, sulla ricerca, sul risparmio energetico, sulle fonti rinnovabili. Alla Camera durante il question time il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione sulle rinnovabili che sarà illustrata dal segretario Bersani e dal sottoscritto”.
<p> Lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd partecipando alla manifestazione che sta avendo luogo davanti al Ministero dello Sviluppo Economico indetta dai lavoratori e dai sindacati del settore.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ermeterealacci.it/2011/04/20/rinnovabili_romani_continua_a.html">Ufficio stampa On. Realacci</a>SILVANO ROMETTI: Le Rinnovabili non sono marginali nella gestione della rete elettrica2011-04-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559602Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Umbria (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) - Consigliere Regione Umbria<br/><br/><br />
“Il dossier presentato da Legambiente sulla diffusione nei Municipi italiani delle fonti rinnovabili è molto più che soddisfacente”, afferma Silvano Rometti, membro della Segreteria Nazionale socialista ed Assessore Regionale all’Ambiente in Umbria.
<p> “Un comune su otto in Italia è autosufficiente dal punto di vista energetico grazie agli investimenti effettuati nelle varie forme di energia verde, dal solare all’eolico, dalle biomasse alla geotermia.
<p> Questi dati – prosegue Rometti – sono la migliore risposta a chi continua ad affermare la necessità di ricorrere al nucleare, ed a dimostrare che il contributo delle rinnovabili non può più essere considerato marginale nella gestione della rete elettrica del Paese. Quello della c.d. Green Economy, oltre che servire ad incentivo per l’occupazione e la ricerca, è dunque un settore che sempre più vede le amministrazioni comunali attente ed impegnate.”<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitosocialista.it/site/artId__3476/308/DesktopDefault.aspx">partitosocialista.it</a>Patrizia TOIA: L'Italia e la Lombardia puntino sulle rinnovabili2011-02-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557653Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
Un verdetto della Corte Costituzionale ha stabilito che non è possibile costruire una centrale nucleare senza aver prima sentito il parere della Regione interessata ad ospitarla. È una sentenza questa che boccia l´articolo 4 del decreto legislativo del 15 febbraio 2010 sulla localizzazione degli impianti atomici e dei depositi di scorie radioattive.
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Il ricorso contro il decreto sul nucleare era stato presentato da Toscana, Emilia Romagna e Puglia, ma ad oggi nessuna Regione - tranne il Piemonte e la Lombardia (la quale non ha assunto una posizione definitiva) - si è dichiarata disponibile ad accogliere sul proprio territorio una centrale, ma anzi, alcune come il Lazio hanno votato ordini del giorno per ufficializzare il loro no.
<p>“Le scelte intraprese nella politica energetica riguardano il futuro del nostro Paese e del Pianeta – afferma<b> Patrizia Toia</b>.<br />
L’Europa lascia agli Stati membri la libertà sulla composizione del loro mix energetico, implicitamente riconoscendo che, ad oggi, molti problemi legati alla sicurezza del nucleare, allo smaltimento delle scorie e ad altri aspetti sono ancora aperti e molto problematici.
<p> Comunque l’indirizzo prioritario è chiaro ed è rivolto all’efficienza e all’utilizzo delle rinnovabili: l’Unione Europea si è infatti espressa più volte a favore delle energie rinnovabili.
<p>La stessa strategia nota come 20.20.20 impegna l’Europa a raggiungere una quota del 20% dell’utilizzo delle energie rinnovabili entro il 2020”.<br />
“È assurdo che, mentre il mondo intero si stia orientando sulla green economy – cogliendone il doppio aspetto positivo di contribuire a combattere il cambiamento climatico e, allo stesso tempo, di contribuire alla creazione di occupazione offrendo nuovi posti di lavoro – in Italia si pensi ad un ritorno al nucleare”.
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“In un Paese come l’Italia, le energie alternative possono essere una grande risorsa per essere più autonomi, ridurre l'inquinamento e contribuire a sviluppare un settore strategico come quello energetico, lo ha evidenziato bene il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi con la sua proposta di un distretto energetico per le rinnovabili.”
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“Questa sentenza è molto importante anche per i lombardi perché si rischiava che passasse sotto silenzio delle autorità regionali la creazione in Lombardia di uno dei siti nucleari. Ora i cittadini potranno esprimersi e le eventuali scelte in questo senso dovranno essere fatte alla luce del sole e garantendo la partecipazione dell’opinione pubblica”.
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“Formigoni, in Lombardia, farebbe bene, poi, a seguire l’esempio del Presidente Rossi – conclude Patrizia Toia - concentrandosi ad incentivare gli investimenti nel settore delle bioenergie e della green economy, invece di ripiegare sul nucleare.
<p>È nelle energie alternative che occorre approfondire la ricerca e dotarla di sostegno. Il futuro energetico del mondo guarda alle fonti rinnovabili e all’economia verde: più sicure, più pulite, più moderne.
<p>La mia opposizione al nucleare non è ne ideologica (così come gli entusiastici sostenitori del nucleare bollano l’opinione di chi la pensa diversamente da loro), ne preconcetta, ma si basa su dati molto realistici, quali ad esempio il tempo e i costi per realizzare questi impianti, del tutto non economici e non disponibili nei tempi necessari per affrontare il fabbisogno energetico di oggi e domani.”
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<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info">PatriziaToia.info</a>Francesco Pastore: Rinnovabili: “ È bene porre limiti a speculazioni poco chiare"2011-01-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557349Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Puglia (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Sono in corso a Bari da oggi le audizioni della commissione antimafia per verificare la presunta connivenza fra impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e mafia e criminalità.
<p>Bene, alla luce di tutto quanto emerso e che potrebbe ancora emergere, ha fatto la regione Puglia a esprimersi in maniera chiara e porre limiti e paletti alla installazione di impianti di questo genere sul territorio regionale e a proporne altri e chiedere al governo un decreto con norme più severe visto che, nella nostra regione, è possibile che si siano concentrate attenzioni e interessi da parte di chi intenda lucrare, speculare e riciclare flussi di denaro provento di attività illecite.
<p>L’ambiente e l’attenzione a esso non può rischiare di essere utilizzato per scopi diversi da uno sviluppo sostenibile, europeo e trasparente.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=164983">www.consiglio.puglia.it</a>Angelo BONELLI: «L’atomo è una scelta sbagliata che non abbasserà la bolletta» - INTERVISTA2010-12-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548926Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/><br />
È Montalto di Castro la sede laziale prescelta da Enel e governo per la costruzione della centrale nucleare. E contro quest'ipotesi si batte Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi e capogruppo presso il Consiglio regionale dove ha presentato la mozione che impegna la Regione a schierarsi contro il nucleare.
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<b>La Polverini ha detto che il voto del Consiglio regionale non fermerà il governo...</b>
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«Un’affermazione fuori luogo ma anche errata, perché il decreto legislativo numero 31 dice che sul nucleare il governo è obbligato a trovare l’intesa con le regioni dopo aver acquisito il parere dei comuni. Senza intesa la procedura non va avanti».
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<b>Ma il Lazio è un presidio strategico nei piani dell'Enel?</b>
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«Assolutamente sì. La centrale di Montalto si trova in una posizione privilegiata, sulla dorsale centrale e di fronte al mare. Ma attenzione: il piano Enel non prevede l’adattamento della vecchia struttura ma la realizzazione di una nuova che potrebbe costare tra i 6 e i 7 miliardi».
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<b>L'impianto non crea un indotto positivo in termini economici?</b>
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«In realtà, secondo gli studi dell'Enea una centrale da 1.000 megawatt dà vita a un indotto non superiore a 300 posti di lavoro. Se calcoliamo che quella di Montalto non supererà i 1.600 megawatt, non ci discosteremo da quel numero».
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<b>I nuclearisti puntano sul risparmio che in bolletta...</b>
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«Neanche questo è vero: il costo elevato della spesa energetica italiana non dipende dal tipo di fonte, ma da altri fattori come il parziale utilizzo delle centrali esistenti e il loro invecchiamento».
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<b>Quali sono le alternative al nucleare?</b>
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«Vanno potenziate le detrazioni per chi fa interventi domestici di efficientamento energetico, nonché la riduzione dell'Iva al 4% per gli impianti a basso consumo. E per le imprese, detassazione degli utili investiti in efficienza energetica e creazione di un fondo di rotazione per sostenere le rinnovabili. In Germania sono 350mila le persone che lavorano nel mercato delle rinnovabili. Un dato che da solo dice molto più di tante parole».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=W8I6D">la Repubblica - ed. Roma</a>LOREDANA CAPONE: Approvate linee guida per energie rinnovabili2010-11-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548499Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Lecce (Gruppo: Misto) - Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: PD) - Vicepres. Regione Puglia (Partito: PD) <br/><br/>Procedure più veloci e semplificate grazie ai sistemi informatici e grande attenzione al territorio. Sono queste le principali novità delle Linee Guida regionali in materia di energie rinnovabili che entrano in vigore il 1° gennaio 2011. Procedure più veloci e semplificate grazie ai sistemi informatici e grande attenzione al territorio. Sono queste le principali novità delle Linee Guida regionali in materia di energie rinnovabili che entrano in vigore il 1° gennaio 2011. Il documento è stato adottato questa sera dalla Giunta regionale in prima lettura. E passa all’esame delle Commissioni regionali competenti per poi tornare in Giunta per la approvazione definitiva. Si tratta di un atto con il quale la Regione Puglia partendo dalle Linee Guida Nazionali e in attesa del decreto che assegnerà alle Regioni la quota minima di produzione di energia da fonti rinnovabili, individua le aree non idonee all’installazione di impianti. Il testo delle Linee Guida redatto dai Servizi “Energia, Reti e infrastrutture per lo Sviluppo”, “Assetto del Territorio”, “Ecologia” e “Agricoltura”, si compone di oltre 200 pagine. Nella nuova procedura convergono infatti una serie di sottoprocedimenti (basti pensare a quelli per la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute), ma a fare la differenza rispetto al passato sarà soprattutto la procedura completamente informatizzata, quindi molto più veloce. È stato studiato un sistema che mette insieme il procedimento amministrativo con i dati di carattere territoriale attraverso due portali, quello dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione www.sistema.puglia.it e il SIT, il multipremiato Sistema Informativo Territoriale, che contiene mappe e informazioni di carattere territoriale accessibili anche da parte di chi propone l’installazione di un impianto. Così è possibile arrivare all’espressione del parere entro il 180° giorno. La documentazione sarà generata da Sistema.Puglia per l’aspetto amministrativo e dal SIT per quello cartografico, anche gli allegati dovranno avere formato digitale e il tutto viaggerà con la posta elettronica certificata, inclusa la corrispondenza tra le amministrazioni. Si calcola che solo per questo aspetto saranno risparmiati 45 giorni. Il nuovo meccanismo autorizzativo sarà illustrato all’inizio di dicembre durante il Festival dell’Innovazione, dopo partirà una sperimentazione di un mese con il rilascio delle “password test”. “La Regione Puglia” – ha detto la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – ha compiuto il grande sforzo di equilibrare le esigenze dello sviluppo con quelle dell’ambiente, del paesaggio e dell’agricoltura. Inoltre il procedimento autorizzativo è stato adeguato alle Linee Guida nazionali che per molti aspetti sono debitrici dell’esperienza pugliese. Tutto questo è stato compiuto in soli 90 giorni, contro i sette anni che abbiamo dovuto attendere per le linee guida nazionali. In questo documento – ha continuato – la ricostruzione delle aree non idonee è particolarmente importante perché le linee guida nazionali chiariscono che le Regioni non sono titolari sulle quote di energie rinnovabili. Quindi la legislazione regionale non può stabilire la quota massima di impianti sul suo territorio. Non potendo agire sulle quote abbiamo agito sulle aree non idonee. Così accompagniamo lo sviluppo senza distruggere la bellezza del nostro territorio”<br/>fonte: <a href="http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&opz=display&id=9368">www.regione.puglia.it</a>Paolo ROMANI: RINNOVABILI, DA OGGI NUOVA DISCIPLINA REGIMI SOSTEGNO 2010-11-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548496Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Assessore Comune Monza (MB) (Partito: PdL) - Ministro Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/>Aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre, al tempo stesso, gli oneri relativi in bolletta a carico dei consumatori. Sono questi i due obiettivi che si pone il decreto legislativo per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica che il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in prima lettura, su proposta del Ministro per le politiche europee, di concerto con i Ministri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente, dell'Economia e delle Politiche agricole. Il decreto ora sara' trasmesso alle commissioni parlamentari e alla Conferenza unificata, per poi tornare al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva.<br/>fonte: <a href="http://www.agienergia.it/NewsML.aspx?idd=79758&id=66&ante=0">www.agienergia.it</a>PATRIZIA BUGNANO: Nucleare, controproducente, investire in rinnovabili 2010-11-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548495Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: IdV) <br/><br/>Che un uomo di 'scienza' dica una sciocchezza simile è una cosa da far tremare le vene dei polsi". Lo dice Patrizia Bugnano, Capogruppo Idv in Commissione Industria al Senato, a proposito delle dichiarazioni rilasciate da Umberto Veronesi sull’innocuità delle scorie. Prosegue la senatrice dell’Italia dei Valori: "Figuriamoci se un Governo che non riesce neppure a gestire lo smaltimento dei rifiuti, possa occuparsi in tutta sicurezza dello stoccaggio di scorie radioattive altamente pericolose. Se Spagna, Svezia e Francia si propongono per averle è solo per ottenere benefici economici utili nel mezzo di una crisi mondiale gravissima. In altri Paesi, però, ci sono standard di sicurezza migliori rispetto ai nostri. Per l'Italia dei Valori il nucleare resta una scelta sbagliata e controproducente, sia dal punto di vista ambientale che finanziario. Un Paese con un patrimonio naturale come il nostro – conclude Bugnano – dovrebbe sviluppare economia territoriale e investire esclusivamente in energie alternative e rinnovabili”.<br/>fonte: <a href="http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/comunicati/2010/11/nucleare_bugnano_controproduce.php">italiadeivalori.antoniodipietro.com</a>