Openpolis - Argomento: Politica cittadinahttps://www.openpolis.it/2016-04-02T00:00:00ZSergio Nucci: Ospedale, verità e propaganda 2016-04-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it769057Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Su una cosa siamo d'accordo tutti: il Pronto Soccorso e l'ospedale di Cosenza presentano molte pecche da risanare al più presto se si vuole garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini. Ben venga il nuovo ospedale, se non sarà la solita boutade, e non perdiamo tempo a litigare sul sito che dovrebbe ospitarlo. Mi sia consentito, invece, perdere un po' di tempo per rettificare alcune notizie pubblicate venerdì sui giornali locali. In merito alla grave situazione che ha vissuto il Pronto Soccorso cittadino nell'ultima settimana, ho letto l'intervento dell'ex sindaco che ricordava l'ordinanza, di circa due anni fa, con cui imponeva di assumere personale nel reparto più caldo
dell'Annunziata. Occhiuto scrive che il suo ''atto è caduto nel vuoto'', ossia che l'ordinanza da lui emanata, contingibile e urgente per ordinare alla direzione generale dell'ospedale di assumere sette
medici, non ha avuto un seguito. Occhiuto dimentica di aggiungere che la sua ordinanza è stata annullata dal Tar perché si trattava di un ''provvedimento illegittimo per difetto del presupposto della contingibilità e urgenza'' e insufficiente sotto il profilo delle motivazioni. I giudici fecero rilevare anche un ''difetto di potere'', visto che, in regime di Piano di rientro, ad assumere provvedimenti di questo genere sarebbero dovuti essere altri organismi.
É bene dare una informazione corretta e ricordare che non solo l'ordinanza è stata annullata, ma è costata ai cittadini la somma di 3500 euro per ognuna delle parti costituite in giudizio, oltre alla
parcella del legale.
L'ordinanza, come in tanti hanno compreso già al tempo della sua emanazione, è stata un'azione di propaganda e purtroppo viene utilizzata ancora con questo scopo ancora oggi, in periodo elettorale.
Non si dica però che è caduta nel vuoto, come si vuol fare erroneamente credere, ma che il Tar l'ha annullata perché era un provvedimento illegittimo e che i cittadini hanno pagato una bella
sommetta per la propaganda che l'ex sindaco ha cercato di farsi a spese degli altri.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Le mie ragioni2016-02-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768885Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Quell'anno era il 1576. L'anno della peste bubbonica a Cosenza. La popolazione era in ginocchio, la città alla rovina, intere famiglie devastate dal morbo, uno scenario apocalittico che faceva invocare l'aiuto del divino. E su quella icona, quella della Madonna del Pilerio, comparve come una macchia scura: un bubbone pestilenziale, interpretarono. La madonna si era accollata su di sé il male della città, dissero. Poi fu il 1783 e la terra iniziò a tremare forte, ma così forte che si pensò alla fine del mondo. Anche in quel caso sul volto della Vergine notarono una crepa, forse l'estremo tentativo di salvare i suoi protetti, i suoi cittadini devoti. Quelle screpolature poi scomparvero, ma non del tutto. La cicatrice degli eventi rimane sempre, bisogna saperla portare. Fu così ancora e ancora, negli anni, nei secoli. Per i bombardamenti della seconda guerra mondiale, per altri eventi traumatici che portarono la popolazione a voler proteggere quel simbolo, il simbolo di una Protettrice che per salvare i cosentini è disposta a prenderselo tutto su di sé, il male.
Ma perché questo avvenga, perché l'enorme significato simbolico arrivi a tutti, perché il miracolo si compia, c'è bisogno di un ingrediente fondamentale, imprescindibile: che i cosentini riconoscano quale sia il male del loro tempo. Il male di questo tempo, del nostro tempo. Che non è l'urto violentissimo di un terremoto, non è la peste, non sono le bombe, ma forse... forse qualcosa di ancor più devastante, perché corrode dall'interno, assottiglia il senso di giustizia, corrompe gli animi più nobili, fa perdere la memoria.
Per essere combattuto, il male, va innanzitutto conosciuto e riconosciuto, da tutti.
E forse in questo abbiamo peccato, non io e qualche sparuto altro che abbiamo denunciato tutto dall'inizio, ma ora che siamo insieme, compatti e risoluti, forse era il momento di mostrarli tutti ai cosentini questi bubboni così grossi e purulenti da far peggio della peste, da dover sperare che non esplodano mai.
Se oggi guardassimo il volto della nostra icona, della icona della città, quante macchie vedremmo?
Aziende pubbliche
Un buco da 800mila euro all'azienda dei trasporti pubblici cittadini. Martoriata, quell'azienda, utilizzata a proprio uso e consumo personale. Mentre sugli autobus la giunta si faceva i selfie, qualcuno cercava di drenare, se non altro di denunciare, la profonda emorragia. E poi la solita protervia: bus che possono girare solo in città fatti sconfinare anche nell'hinterland, con l'effetto che quelle corse, non rimborsabili dalla Regione, perché illegali, devono pagarle i cittadini. Spese fuori controllo, stipendi del cda mai ridotti, lauti premi auto-assegnatisi dal presidente, concorsi bloccati, acquisti di vettori (vecchi) senza alcuna gara, perdite per i servizi navetta al Lungofiume e persino per la Circolare veloce, scale mobili da 100mila euro all'anno: tutto questo è Amaco, sotto il sindaco Occhiuto.
Incarichi
Non quantizzabili. Questa la prima cosa che viene in mente pensando agli incarichi per affidamento diretto e a cottimo fiduciario affidati dalla giunta Occhiuto ai propri soci di studio, sodali, amici e parenti. Un ricorso alle procedure senza gara che non ha (volutamente) una regola e per il quale ci si nasconde dietro un dito: affido tutto a quelli di cui mi fido. Questi però sono discorsi che vanno bene con chi mastica poco di politica, con chi si fa offuscare da ottocentomila euro di luminarie, con cementificazione di piazze e piazzette, marciapiedi e piste ciclabili. Chi lavora a queste opere? Come si aggiudicano gli appalti? Forse partecipando in solitaria come per i 22 milioni di euro di Piazza Bilotti? Chi e perché ha deciso che la Curia di Cosenza dovesse avere un business a sei zeri sui loculi del cimitero, mentre la parte comunale frana? Tremila loculi cimiteriali su un'area che è stata oggetto di una ordinanza di sgombero per frane... mentre le bare aspettano per anni una loro giusta sepoltura. Il cimitero dei ricchi, con la filodiffusione e quello dei poveri, che cade in pezzi. E poi i vasi comunicanti con la Provincia: se non ho dato un incarico qui, lo posso dare lì, “guadagnando” la fiducia di questo o quello nei vari Consigli...
Debiti
Quanti sono quelli accumulati dal Comune? Mutui pluriennali accesi per finanziare le opere in cantiere, ma nessuno, nemmeno i consiglieri comunali, conoscono il reale stato dei conti pubblici. Sappiamo che i revisori hanno mosso pesanti rilievi, ma in una situazione di ignoranza complice e diffusa ognuno può dire ciò che vuole, come per esempio che i conti siano in attivo... Cosenza è stata a rischio dissesto economico, dopodiché come molti Comuni si è tentata la strada del pre-dissesto, 150 milioni di euro prestati dalla Cassa Depositi e Prestiti e che i cosentini pagheranno per i prossimi trent’anni. Ci sono stati i rilievi della Corte dei conti, poi magicamente rientrati ai primi aggiustamenti. Ma nessuno, ad oggi, conosce il debito del Comune di Cosenza. Due milioni e 700mila euro di debiti fuori bilancio vi dicono qualcosa? Un milione e 800mila dei quali derivanti da “accensione prestiti”. Sentenze esecutive per oltre 800mila euro eppure paghiamo per le cause del Comune fior di avvocati …. O meglio fior di avvocato.
Il concetto di città
Il Castello Svevo è il simbolo di quanto abbiamo detto finora. Diventato poco più che un lounge bar, un simbolo della movida, lambito da luci psichedeliche, le stesse che colorano la nostra città rendendola simile a una Las Vegas di provincia. La comunicazione, grande fiore all'occhiello di questa amministrazione uscente, ha preso lo scivolone dell'architetto della Soluzione finale. Ricordate Himmler? Ebbene non credo sia stato solo una svista, ma un concetto più profondo: la storia non si può cancellare, ci hanno risposto. Ma è con questa storia che vogliamo promuovere Cosenza? Con la ricerca di un tesoro che non c'è? Con la dichiarata pura illusione di cercare per il gusto di cercare. Le feste, le sagre, il popolo che deve dimenticare, distrarsi. Sono questi i concetti tipici della destra, che si è incarnata perfettamente nello spirito di questa amministrazione che abbandona il Palazzo.
Il concetto di libertà
Il controllo totale della comunicazione, delle fonti di informazione. Vi fa pensare a qualcosa? Le voci critiche spente, perseguitate, messe alla berlina. I siti di informazione chiusi, i giornali amici, le persone scomode fatte fuori. L'attività dei consiglieri completamente annullata dalla non risposta, dalle carte nascoste, dalle delegittimazioni personali, odiose e vigliacche. Una arroganza supportata da opportune protezioni, quelle che forse oggi sono saltate. Una scorta personale che costituisce un costo per i cittadini, in una città che però si reputa amica. Allora perché? L'uomo solo al comando non ammette repliche, non tollera critiche, tenta di stabilire legami dando qualcosa a questo e a quello. Non esiste altro metodo di dialogo. E chiunque prende qualcosa, passa dalla sua parte. Anche gli spiriti critici. Gli aperitivi tutti insieme all'ombra di Santa Teresa e le voci che piano piano si spengono, le critiche che si assottigliano, lasciando il posto agli aedi della santificazione dell'uomo solo al comando: colui che ha ridato linfa alla nostra spenta città. L'uomo che ha acceso le luci.
Conclusioni
Cos'altro avremmo dovuto fare, lasciare che ogni giorno la coscienza dei cosentini venisse drogata da luci e lucine? Vi siete mai chiesti da dove vengono quelle luci? Vi siete mai chiesti chi hanno messo nella stanza dei bottoni per accendere questo immenso lunapark che è diventato la nostra città? E noi, noi cosentini, cosa stiamo arrivando a pensare: che "almeno questo qualcosa la fa"? E dunque che sia lecito fare in qualsiasi modo, basta che qualcosa venga fatta. Sono anni che il radicamento mafioso nei territori si sostanzia con la criminalità che si sostituisce allo Stato. Lo Stato non da sicurezza, non da lavoro. E così le popolazioni si rivolgono ai padrini. Almeno loro qualcosa fanno. E' davvero così che ragiona la città di Telesio?
Se è questo che pensiamo non basteranno diciassette consiglieri, una consiliatura finita, un commissario prefettizio, una indagine della magistratura. Rivolgiamoci alla Vergine, guardiamo il suo volto: è il simbolo della città. Se qualcuno deve prendere su di sé la peste, è necessario che ci sia però qualcun altro che la denunci, che la faccia vedere, che la renda riconoscibile.
Questo è stato il nostro ruolo. Non pretendiamo che qualcuno ce lo riconosca. Ma siamo sicuri che i cittadini di Cosenza, svegliatisi dall'incantesimo, sapranno alla fine da che parte stare.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Giovanilismo e neologismi 2016-02-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768843Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Sopralluogando sembra il gerundio di un verbo da utilizzare quando si vuole indicare una visita su un luogo interessato da lavori, catastrofi o teatro di iniziative varie. Molto usato, anzi abusato, sui social da chi queste visite le esegue spesso in pompa magna, con tanto di fotografo al seguito e commenti-post che esaltano il visitatore e il visitato.
Alle nostre latitudini (Cosenza n.d.a.) è diventata la parola preferita da quegli amministratori che, nel normale e dovuto svolgimento dei loro compiti, vogliono dar prova alla cittadinanza, tramite ogni tipo di media, che lavorano alacremente, addirittura più del necessario.
Peccato che il verbo “Sopralluogare” non esista. Nei dizionari della lingua italiana non v’è traccia del termine “sopralluogare”, che anche il computer segna rosso perché non lo riconosce. Non esiste, così come non esiste per tanti amministratori l’intenzione di mettere al primo posto gli interessi e l’incolumità dei cittadini, però si prodigano per essere presenti sui cantieri con alti tacchi. Non ci spieghiamo, infatti, i motivi per cui, dopo i tanti sopralluoghi effettuati in piazza Bilotti, ad esempio, con foto e commenti encomiastici, non sia stato mai notato l’enorme mezzo giallo, troppo spesso presente sull’unica strada che era rimasta aperta, ma chiusa proprio per la gru, intorno alla piazza, che sposta travi e materiali pesanti penzolanti sulla testa dei passanti. Chiudono la strada, ma non il marciapiede.
In tutti questi mesi a nessuno è venuto in mente di impedire il traffico pedonale sotto il lungo braccio della gru per assicurare l’incolumità dei passanti e di delimitare l’area come previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Questa amministrazione non vuole proprio rispettare le regole, devo però constatare che vengono usati due pesi e due misure. Mi riferisco al fatto che, visti i tempi stretti per la consegna dei lavori di piazza Fera/Bilotti, i lavori procedono a ritmi folli, senza considerare le esigenze di chi vive a vario titolo (residenti, commercianti) nella piazza. Anche nel periodo delle feste l’unica strada che consente il transito delle auto intorno alla piazza è stata chiusa per i lavori, come è accaduto ultimamente nonostante le proteste dei negozianti andati in crisi non appena sono iniziati i lavori.
La chiusura nel periodo natalizio non ha fatto altro che peggiorare la loro situazione. Per altre zone, invece, quelle in cui sarebbero dovuti partire i lavori di rifacimento come Piazza Riforma e Piazza dei Valdesi (lavori ad oggi solo sulla cartta), è stato deciso di rimandare il tutto a dopo le feste per consentire alle attività commerciali ivi situate di non perdere il consueto “volume” di affari, né rendere difficoltoso il transito agli acquirenti. Perché non è stato riservato lo stesso trattamento anche ai commercianti di Piazza Bilotti?
L’ansia provocata dall’incertezza di terminare i lavori non può, non deve ricadere sui cittadini. Non c’era bisogno di fare annunci che prevedevano di poter “calpestare” la nuova piazza il 16 dicembre (del 2015). Bastava essere più realisti, soprattutto alla luce dei tanti sopralluoghi effettuati dai nostri amministratori, specialmente se gli amministratori in questione sono anche “tecnici”, conoscitori della materia edile e non solo.
I casi ora sono due: o non si hanno le giuste competenze o pur avendole si gioca di fantasia per edulcorare una realtà che potrebbe essere amara. Noi vogliamo optare per la fantasia, la stessa usata per coniare la parola “sopralluogando” e per tante altre invenzioni vendute come realtà assoluta.
Il giudizio sulle competenze, invece, lo lasciamo ai posteri.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Si alle primarie2016-01-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768736Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Sul metodo della scelta del candidato Sindaco prendiamo atto e rispettiamo le dichiarazioni di tutti. In particolare la prospettazione di qualche giorno fa dell’on. Bevacqua è condivisibile. Sarebbe auspicabile individuare un candidato che abbia certe caratteristiche coerenti con il civismo, indipendenza, autorevolezza ed esperienza. Tanto che noi, insieme ad altri abbiamo già da tempo individuato un candidato rispondente – secondo noi – ai requisiti indicati dall’on. Bevacqua, presentandolo agli elettori in una manifestazione pubblica al cinema Modernissimo lo scorso 21 dicembre.
Naturalmente auspichiamo che l’intero centrosinistra sia d’accordo ma non vogliamo imporre niente a nessuno. Né d’altra parte subiremo imposizioni. Per questo – e nella ipotesi che si individuino o si propongano altri nomi – siamo certi che si terranno le primarie, come è stato fatto in tutti i casi in cui si è dovuto scegliere, dal segretario PD, ai Presidenti di regione, ai Sindaci.
Peraltro, come si segnala ormai da più parti noi diciamo al PD che si sta perdendo tempo e ciò potrebbe essere alla fine l’ennesimo regalo del PD al centrodestra.
Le primarie sono nello statuto del PD, noi forze locali del centrosinistra le accettiamo, anzi le vogliamo, il segretario provinciale PD le chiede, due segretari di circolo PD le invocano, dieci consiglieri comunali le sollecitano, il sottosegretario all’economia Zanetti, nonché Segretario nazionale di Scelta Civica, ha detto che si devono fare e solo oggi oltre mille cittadini hanno firmato una petizione in tal senso per il segretario del PD.
Cosa si aspetta? Il PD ha paura delle primarie? Vuole imporre qualcuno alla città di Cosenza? Vuole far vincere il centrodestra?
Noi pensiamo e speriamo di no ma i fatti e la perdita di tempo fanno venire qualche pensiero.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Uno stadio bomboniera e un ospedale a pezzi2016-01-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768735Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>La politica del fare del sindaco Occhiuto non poteva, in quest'ultimo scorcio del suo mandato, non mettere le 'mani' anche sullo stadio San Vito, per il quale è stato presentato un progetto di ristrutturazione (in realtà un rendering digitale) che impegna una cospicua somma che chissà in quale forziere nascosto del nostro comune è custodita.
Siamo alle solite, e davvero stavolta non per partito preso: si decidono lavori pubblici nel chiuso di una stanza, come sempre del resto, senza coinvolgere chi avrebbe titoli per esprimere una propria opinione e con l’obiettivo mal celato di accattivarsi le simpatie dei molti tifosi rossoblu, e si ripongono nel cassetto idee per le quali si erano guadagnati i titoloni dei quotidiani locali.
Non più piazza Riforma o piazza Europa, addio piazza XXV luglio e piazza Zumbini. Stavolta si punta in alto: addirittura lo stadio.
Rivengono alla mente quelle dichiarazioni sui fiumi navigabili che tanta ironia avevano suscitato in città. Walt Disney ha condizionato pesantemente l’infanzia di Occhiuto. Il motto se puoi sognarlo puoi farlo è la cifra della sua esistenza.
E tutto questo mentre la città è attanagliata da problemi che la rendono invivibile e che ne stanno progressivamente smorzando i residui di linfa vitale ancora presenti. Ma c'è di più: un paio di giorni fa il presidente Oliverio ha scritto una lettera al sindaco di Cosenza per convincerlo a cedere i terreni di Vaglio Lise per la costruzione del nuovo ospedale. Occhiuto ha pubblicamente detto di non essere d'accordo a concedere quei terreni perché, a suo parere, sarebbe opportuno ristrutturare il vecchio ospedale e unirlo al Mariano Santo.
Capiamo le ragioni del sindaco (quelle ufficiali e soprattutto quelle recondite), ma un siffatto progetto, che appare fattibile solo nella mente del nostro, risulta del tutto irrealizzabile ed inidoneo per quelle che sono diventate le esigenze dell’area urbana. Si parla di grande Cosenza, di conurbazione e poi non si ha la elementare disposizione a immaginare progetti che riguardino tutto il territorio e non una sola parte di esse. E per fare cosa? L’ennesimo spreco di denaro pubblico scomodo non solo per i cosentini ma soprattutto per la provincia che sull’Annunziata gravita.
E se qualcuno pensa che si tratti di uno scippo ai danni della città va ricordato non solo che Vaglio Lise è nel territorio cittadino ma che lo stesso Oliverio ha rassicurato il sindaco che il vecchio ospedale sarà riadattato alle esigenze dei cosentini.
Che fortuna per Cosenza avere un sindaco architetto che, contrariamente a tutte le nuove direttive urbanistiche, ha voluto realizzare un enorme parcheggio nel centro città e ora vuole costruire addirittura un ospedale a terrazzamenti! Aspettiamo che fornisca ai cosentini un paio d'ali o un elicottero ed i suoi sogni saranno realizzati.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Luci e... ombre2016-01-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768734Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>La città delle feste ha bisogno di luci che l’amministrazione comunale definisce illuminazioni artistiche e per queste spende migliaia di euro. Fin qui nulla di strano se non fosse per un particolare di non poco conto: il comune di Cosenza paga più volte lo stesso servizio, ciononostante a Palazzo dei Bruzi affermano che si sta risparmiando.
È il sindaco in persona a spiegare, nel corso della conferenza stampa di ieri, “come si sta risparmiando con le procedure di affidamento: per questo motivo abbiamo deciso di chiedere a Enel Sole di fare pure le luminarie”.
E noi, comuni mortali, che pensavamo che la convenzione con ENEL sole riguardasse l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica e l’istallazione dei nuovi impianti semaforici tenuti in piedi da improbabili imbracature di fil di ferro.
Ma torniamo alle luci artistiche: il Comune di Cosenza ha affidato a Enel Sole, mediante convenzione, la gestione delle illuminazioni pubbliche a un canone annuo che comprende anche la fornitura e la posa in opera delle luminarie natalizie e non, oltre € 850.000, in rate da € 120.000 ognuna, da estinguere in sette anni.
Ma se ciò è vero, perché affidare tramite determina alla ditta Med Labor (quella balzata agli onori della cronaca sul Tg di Rai1) la posa in opera dell’impianto di illuminazione artistica temporanea, per un importo di € 30.000, su via Dante Alighieri proprio per il Natale (determina 3170 del 2015)? Solito affidamento diretto per via della somma urgenza?
Forse, ma sarebbe bene ricordare al sindaco che il Natale ha, e non solo a Cosenza, una data certa, quindi si potrebbe, volendo, pianificare anche questo servizio entro i 365 giorni dell’anno senza ricorrere alla somma urgenza e affidando mediante gara questo servizio.
Giusto per non sperperare così il denaro pubblico. Sperperare, sì, perché la fornitura e la posa delle luminarie natalizie, come abbiamo già detto, rientrano nei servizi affidati a Enel Sole e l’affidamento mediante cottimo fiduciario vanifica i risparmi derivanti da una gara ad evidenza pubblica.
È vero che a Natale non si bada a spese, ma pagare due volte lo stesso servizio non ci sembra un’azione corretta nei riguardi dei cittadini che pagano le tasse e in cambio ricevono servizi insoddisfacenti.
Ma tutto questo giusto per chiarezza.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Enzo è in grado di battere Occhiuto2016-01-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768733Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Sergio Nucci, come di consueto, con la sua associazione ha offerto uno spettacolo ai cittadini di Cosenza al teatro Rendano. L’occasione è stata propizia per porgli alcune domande. Dott. Nucci, come ha risposto la città al tradizionale concerto- appuntamento di inizio anno ormai alla XVII edizione? E un appuntamento che ha messo radici e che negli anni ha fatto incontrare quella parte della città che vive con maggiore sensibilità le occasioni artistiche e culturali. Come nasce l’idea di questo appuntamento di inizio anno? C’è chi festeggia l’anno nuovo con un veglione, un banchetto, un falò. Tutte tradizioni da rispettare ma io ho voluto fare omaggio alla mia città di un evento artistico-culturale che sia di augurio per la sua immagine esterna e il suo prestigio di capoluogo bruzio. E poi ce il Centro Storico che mi sta molto a cuore e che vorrei vederlo come location più frequente di manifestazioni culturali. Lei si muove fra cultura e politica. E consigliere comunale, fondatore del movimento civico Buongiorno Cosenza, si è candidato a sindaco nel 2011 e oggi è responsabile politico di Scelta Civica in Calabria. Come concilia tutto questo con la professione medica che la impegna non poco? La politica è servizio alla collettività, assunzione di responsabilità, passione per cambiare in meglio la realtà con una visione plurale della società, operando nella legalità nella prospettiva di poter rimuovere squilibri e ingiustizie. Il suo movimento Buongiorno Cosenza nasce fuori dai partiti. Si ritiene un precursore dell’antipolitica? No, assolutamente ma fare politica nei partiti tradizionali presuppone limiti e condizionamenti che confliggono col mio carattere e la mia natura. Nel suo parentato, almeno nel recente passato, non mancano ascendenze democristiane Ne sono ben consapevole ma non ho mai avuto problemi a fare scelte autonome rispettando le scelte altrui. Buongiorno Cosenza nasce comunque quando la Prima Repubblica aveva concluso la sua traiettoria storica lasciandoci nelle ambiguità e nelle incertezze che viviamo tuttora. Lei si considera di destra o di sinistra? Categorie politiche schematiche e ormai superate. Sono un liberal, un moderato se si vuole ma molto orientato nell’impegno sociale e civile. Lei nel 2011, al ballottaggio fra Occhiuto e Paolini, si schierò a favore di Occhiuto. Poi si è pentito. Se i numeri hanno un peso, potrei sentirmi responsabile di aver fatto vincere Occhiuto a danno di Paolini. Me ne sono rammaricato ben presto ma avevo agito sulla base di un accordo politico che Occhiuto, una volta eletto, non ha rispettato. L’accordo cosa prevedeva? Nessuna postazione di potere né collocazione personale ma l’accettazione nel programma del sindaco di alcuni punti qualificanti del programma di Buongiorno Cosenza. Riguardavano la città non le persone e cioè la valorizzazione del Centro Storico, il Rendano e le istituzioni culturali della città, il Museo all’aperto (MAB),il recupero e la cura del verde cittadino, la gestione del trasporto urbano, impegno dei vigili urbani non limitato soltanto all’orario diurno, i rapporti con l’UNICAL, il nuovo ospedale nel campus di Arcavacata nella prospettiva di una facoltà di Medicina e, soprattutto, la trasparenza degli atti amministrativi. Lei è intervenuto più volte criticamente sui criteri di assegnazione degli appalti da parte del sindaco Occhiuto... Anche nel suo interesse evidenziavo che i lavori pubblici sono politicamente un terreno minato per cui è necessario il massimo di trasparenza. Bisogna tenere conto che Occhiuto beneficiava del fatto di avere circa 200 milioni stanziati da spendere. Non entro nel merito di comportamenti ritenuti passibili di sanzioni penali, che spetta alla magistratura verificare, ma è un dato oggettivo che a essere protagonisti, ai vari livelli, erano sempre gli stessi nomi, tutti vicini al sindaco Occhiuto nella sua attività professionale. C’è chi sostiene che alla base della rottura con Occhiuto ci sia stata la scelta di rivoluzionare urbanisticamente Piazza Bilotti Resto tuttora convinto che realizzare un megaparcheggio nel cuore della città, nella piazza più panoramica, sia stata una scelta sbagliata, orientata più alla spesa in sé ed al suo indotto che al risultato, senza tenere minimamente conto dei danni economici arrecati al commercio e dei disagi creati a chi vive nella zona. Eppure si riconosce a Occhiuto di avere curato la manutenzione della città, intervenendo sui marciapiedi, creando aiuole, completando la pavimentazione dell’isola pedonale Ci mancherebbe che con quello che ha speso non facesse almeno questo ma non è sufficiente per chiedere un secondo mandato. Cosenza merita un ruolo diverso come capoluogo e centro direzionale. A Occhiuto è mancata una visione più alta del ruolo di Cosenza. Governare non è asfaltare, recita un vecchio detto noto a chi ha compiti di governo. Lei al Modernissimo ha portato il saluto di Buongiorno Cosenza alla discesa in campo di Enzo Paolini come candidato a sindaco. Per riparare ai voti negatigli nel 2011? No, ho già detto come hanno giocato i numeri nel 2011 e perché. Con Enzo Paolini il rapporto politico si è consolidato in 5 anni di opposizione in consiglio comunale dove abbiamo registrato sintonie e convergenze che vanno capitalizzate politicamente. Paolini è un candidato spendibile per tutto il centrosinistra in grado di battere Occhiuto e gli va dato atto di avere, con la manifestazione del Modernissimo, rotto il silenzio inconcludente che regna nel centrosinistra. Lei è a favore delle primarie? Anziché utilizzarle come una opportunità di chiarezza vengono usate strumentalmente per coprire ambiguità e contrasti fra gruppi politicamente organizzati e contrapposti. Il PD assicura che si faranno Bontà loro, speriamo che non sia troppo tardi dopo aver giocato a troppi tavoli. Se ne assumano la responsabilità. Ma se si faranno? Se non ci saranno trucchi e contestazioni il risultato dovrà essere rispettato da tutti. Senza defezioni, doppi giochi, mercanteggiamenti, accordi sottobanco, fuoco amico come nel 2011. Teme complotti? Non ho elementi per sostenerlo ma la partita si giocherà al ballottaggio e, per arrivarci, non mi sentirei di escludere nulla. Tutto è possibile. Retroscenisti senza notizie sostengono che la partita delle candidature si sta giocando a Roma. Lo ritiene possibile? E chi può dirlo o negarlo? E un vecchio gioco pensando alla vendita di copie in edicola. La sudditanza a Roma è storia vecchia, interrotta soltanto quando abbiamo avuto politici del rango di Mancini e Misasi. Oggi chi ha la statura e il peso per sottrarsi alle eventuali pressioni o indicazioni di Roma? Tutto è possibile, quindi, ma a votare saranno i cosentini. Saranno loro a decidere. Che previsioni fa? Le previsioni in politica contano poco. La partita si gioca e si vince sul campo. Occhiuto aveva detto che non si sarebbe ricandidato e invece si ripresenta col supporto di liste civiche e personali e altre mascherate. Il centrosinistra ha il dovere di trovare un punto di sintesi, convergere sul candidato che si ritiene in grado di battere Occhiuto ma, soprattutto, ha il dovere di non perdere ancora altro tempo. Fa bene Paolini a dire ai partener di centrosinistra: Vi aspetto ma non mi fermo.
Intervista alla Provincia del 2 gennaio 2016
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Babbo Natale a Cosenza2015-12-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768732Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Babbo Natale a Cosenza : Tasi, Tari, Imu, mutui ,anticipo IVA, i doni dei nostri amministratori per far crescere il PIL, per creare occupazione! Il Comune ha inviato in questi giorni i biglietti di augurio: acqua e tassa rifiuti (TARI) che non si paga più in due soluzioni, ma in una soltanto perché la rata scadente il 30 novembre è stata in effetti negata essendo stati i modelli recapitati nei primi di dicembre mentre il tutto scade il 31 di questo mese. E poi, quale vantaggio economico alle nostre tasche hanno apportato i tanto reclamizzati successi conseguiti con la raccolta differenziata che a detta del Comune riscuotono premi e plausi in ogni dove? La tassa anziché diminuire è cresciuta! Felici i Cosentini ringraziano,contenti per i cantanti e per i contanti che scuciranno proprio sotto Natale..! Auguri di buone feste allora e speriamo che l'anno nuovo porti meno presunti tagli di nastro e foto trionfalistiche e più fatti e aiuti per una città che lentamente sta morendo. <br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Indiana Jones a Cosenza2015-11-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767885Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Mentre Cosenza si accingeva a diventare la città di Indiana Jones, che munito di frusta e cappello prometteva ai cosentini il ritrovamento del tesoro di Alarico, qualcuno e qualcosa, giovedì 19 u.s., hanno riportato tutti nell’alveo della realtà.
Dopo settimane di iniziative convulse, comunicati stampa, articoli sui media di tutto il mondo, indagini, droni e prime tracce già scovate (a detta dei geologi) è giunta a sorpresa la diffida della Soprintendenza. Stop agli scavi che verranno, ai rilievi con i geo-radar e con altri mezzi tecnologici, insomma stop al progetto in toto.
Solo una settimana fa, con una conferenza stampa organizzata in grande alla confluenza dei fiumi, il sindaco-presidente-architetto presentava al mondo, e non era la prima volta, “l’avvio per la campagna di ricerca” (come riporta il Quotidiano del Sud di martedì scorso) del tesoro di Alarico, con i geo-radar in funzione. E proprio in questa occasione, il geologo incaricato ha detto di essere “sicuro di aver individuato nella precedente fase del telerilevamento ambientale qualche traccia utile allo studio… che indicano particolari conformazioni del suolo causate da siti o manufatti sepolti”.
Giovedì, dicevamo, la Soprintendenza ha sospeso l’operazione Alarico perché mancano le autorizzazioni. Il Comune, infatti, ha omesso di richiedere i pareri della Soprintendenza prima di iniziare gli interventi sulla confluenza. Appare debole la replica della Provincia di Cosenza che ha risposto sostenendo: “I lavori in corso sono invece finalizzati al rafforzamento degli argini, con il posizionamento di massi naturali”. Se i lavori consistono davvero e solo in ciò, perché sono state organizzate due conferenze stampa, una a Roma alla presenza di giornalisti di tutto il mondo, come hanno fatto sapere, e un’altra a Cosenza lunedì scorso per annunciare la ricerca del tesoro? Se i lavori riguardano esclusivamente la riqualificazione della confluenza, che bisogno c’era di renderlo noto al mondo intero?
Come al solito il sindaco ha voluto, anche questa volta, agire come se fosse il padrone assoluto dell’intera provincia, delegittimando organi superiori quali la Soprintendenza, come già avvenuto nei mesi scorsi quando ha concesso che si effettuassero le riprese di un film nelle sale del palazzo della Provincia senza chiedere la preventiva autorizzazione della Soprintendenza. Sappiamo tutti che nel corso delle riprese, qualcuno ha danneggiato in maniera irreversibile un quadro dell’800. Ci saremmo aspettati delle spiegazioni e delle scuse, invece solo arroganza e pressappochismo nelle risposte degli interessati e nessun commento da parte della Provincia. E mi fermo qua, per ora, la lista è lunga e lo spazio è poco, quindi il seguito alla prossima puntata.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Figli e figliastri2015-11-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767884Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Ricordate la vicenda della Multiservizi? La società messa su dal Comune di Cosenza per l’esecuzione di piccoli lavori di manutenzione e che arrivò ad essere dichiarata fallita mettendo sulla strada decine di lavoratori? Da un po’ di tempo non se ne sente più parlare, da quando cioè, alcuni dipendenti di quella “esperienza” sono stati assorbiti da Ecologia Oggi dopo una trattativa proprio tra il comune e Ecologia Oggi, la società che gestisce l’igiene urbana in città . Una storia a lieto fine, dunque. No, assolutamente nessun lieto fine. Almeno per uno di questi dipendenti.
Ecco la storia: nel passaggio dal contratto dalla Multiservizi a quello Fise/Assoambiente, non tutti i soci (i dipendenti della Multisevizi) si sono dichiarati favorevoli alle condizioni proposte. O meglio, un solo socio su 24 è rimasto fuori dal nuovo contratto per essersi rifiutato di rinunciare alle spettanze arretrate. Con i nuovi contratti di lavoro, infatti, è stato prospettato ai dipendenti la rinuncia delle mensilità pregresse in cambio di un nuovo contratto di lavoro (Fise che ha sostituito il precedente Multiservizi). Dallo scorso mese di luglio, uno dei dipendenti, che non ha accettato di rinunciare agli arretrati, si trova a lavorare con il vecchio contratto, nonostante sia in essere il nuovo. Dopo vari incontri, tra cui quello tra la società Ecologia oggi, il consorzio Valle Crati e le OOSS dei dipendenti della società Ecologia oggi, nel verbale stilato si legge chiaramente che il cambio del contratto è subordinato, tra le altre cose, “all’espressa rinuncia da parte di tutti i lavoratori interessati ad ogni qualsivoglia pretesa connessa… con espressa dichiarazione di non aver nulla a che pretendere dalla società Ecologia spa a nessun titolo e per nessuna ragione in relazione al rapporto di lavoro intercorso sino alla data 30/6/2015.
Nei giorni scorsi, durante un incontro con il sindacato, quest’ultimo si è soffermato “sull’impossibilità di mantenere nella stessa unità produttiva un lavoratore con l’applicazione di contratti collettivi differenti, in questo caso Fise e Multiservizi, e pertanto chiede l’applicazione del contratto Fise anche all’unico lavoratore con erogazione di ogni spettanza arretrata e maturata. L’azienda ricorda al sindacato che trattasi di lavoratore ex borsista (borsa lavoro) assunto sulla base di un accordo con la stazione appaltante Valle Crati”.
L’accordo non è stato raggiunto ed è stato chiesto un incontro con il Prefetto. La domanda a questo punto sorge spontanea: ma con questo lavoratore che sta tenendo scacco ad Ecologia Oggi perché chiede il riconoscimento dei propri diritti non è che per caso, solo per puro caso, qualcuno sta mettendo in atto mobbing o peggio vessazioni e comportamento antisindacale? Questa è una vicenda che forse meriterebbe maggiore attenzione da parte di chi quell’accordo lo ha fortemente voluto, non fosse altro che per dire che tutti hanno pari diritti ed eguale dignità. Staremo a vedere.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: BOCS ART, dov'è il museo?2015-10-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767783Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>“Quanta fretta, ma dove corri…” cantava Bennato negli anni ’80, una fretta che noi cosentini, notoriamente amanti della lentezza come quasi tutti i meridionali, aborriamo per nostra stessa natura. Ma c’è un cosentino che costituisce un’eccezione, forse per confermare la regola, e che di fretta ne ha parecchia. Non sarà un caso se il cosentino in questione è il primo cittadino che da qualche mese decide, agisce, amministra con una fretta che solleva diversi dubbi, visto che alcuni progetti già iniziati e pubblicizzati come opere all’avanguardia, si rivelano, invece, progetti a metà. Ci riferiamo alla Residenza artistica, sostenuta dall’associazione culturale “I martedì critici”, al cui direttore artistico Alberto Dambruoso è stata affidata la curatela del progetto.
Ricordo brevemente che il progetto di Residenza d'artista è stato voluto dal sindaco Occhiuto e prevede che “150 artisti si alternino - si legge sul sito del comune - all’interno dei 27 box realizzati dall’Amministrazione comunale, fino al 7 gennaio 2016, nel corso di 5 periodi di residenza”.
A conclusione di ogni periodo di soggiorno creativo, gli artisti lasceranno alla città di Cosenza opere che spaziano tra tutti i generi del linguaggio artistico contemporaneo e che resteranno in dono alla città per l’istituendo Museo d’Arte Contemporanea. Un museo che, però, non esiste ancora, nonostante il progetto abbia avuto inizio quattro mesi fa e che sembra essere solo nelle ipotetiche mura della palazzina di Mancuso e Ferro, senza statuto, né regolamento o programma.
Le donazioni degli artisti alla città risultano tuttavia nulle: il Codice Civile recita che le donazioni devono essere effettuate mediante atto pubblico (preceduto da apposita delibera di giunta) pena la nullità, a meno che non si donino opere di modico valore che possono essere donate con scrittura privata. Ciò in contraddizione con la missione di ogni museo che espone come modello le massime espressioni delle produzioni artistiche. Ma quanti di questi artisti hanno opere esposte nei musei?
La legge prevede, inoltre, che gli atti di acquisizione delle opere da parte dell’amministrazione comunale siano inviati alla Soprintendenza entro 30 giorni, affinché vengano vincolate ope legis, ma la Soprintendenza a Cosenza non sa nulla e viene puntualmente ignorata dall’amministrazione comunale.
L’opera di Paolo Chiasera, uno degli artisti che ha partecipato al progetto, intitolata ‘’Prima pietra’’ è la sintesi emblematica dell’operazione residenziale d’artista: è un piccolo mattoncino di cenere, la prima pietra di un museo che non c’è. La cenere riflette lo stato d’animo degli artisti quando prendono consapevolezza di essere stati attirati a Cosenza con la falsa prospettiva di musealizzare le loro opere.
Insomma, manca il destinatario finale di un progetto ben pubblicizzato che appare sempre più il solito argomento che contribuisce ad aumentare le proprie chance elettorali. Adesso comprendiamo “dove corre” il sindaco e perché corre… da parte nostra vorremmo ricordargli che la gatta frettolosa ha partorito gattini ciechi.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Casa e bottega2015-09-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767028Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Sul concorso per dirigente del comune di Cosenza in questi giorni è stato detto tutto o quasi. Quasi perché nessuno ha detto una cosa non del tutto secondaria e che potrebbe, col tempo, avere risvolti, quanto meno onerosi per il nostro ente. Non si è detto che nonostante nella delibera di giunta n°66 del 6/8/2015 si parli di un solo anno di servizio, ovvero fino alla fine del mandato del sindaco, la legge, o meglio la Corte di Cassazione, preveda una durata minima degli incarichi pari a tre anni, anche in previsione della clausola “fino al mandato del sindaco”. Che significa in soldoni questa piccola precisazione? Significa che se il sindaco affida un incarico ad un dirigente, esterno in questo caso, quest’ultimo allo scadere del mandato del primo cittadino può legittimamente rivendicare il diritto che la Corte di Cassazione ha sancito con sentenza n. 478 del 13 gennaio 2014 che così recita: «in tema di affidamento, negli enti locali, di incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’amministrazione si applica l’art. 19 del d.lgs. n. 165 del 2001, nel testo modificato dall’art. 14 sexies d.l. n. 155 del 2005, convertito con modificazioni nella L. n. 168 del 2005, secondo cui la durata di tali incarichi non può essere inferiore a tre anni né eccedere il termine di cinque, e non già l’art. 110, comma 3, d.lgs. n. 267 del 2000 (T.U. enti locali), il quale stabilisce che gli incarichi a contratto non possono avere durata superiore al mandato elettivo del Sindaco in carica. La disciplina statale integra quella degli enti locali: la prima, con la predeterminazione della durata minima dell’incarico, è volta ad evitare il conferimento di incarichi troppo brevi ed a consentire al dirigente di esercitare il mandato per un tempo sufficiente ad esprimere le sue capacità ed a conseguire i risultati per i quali l’incarico gli è stato affidato; la seconda ha la funzione di fornire al Sindaco uno strumento per affidare incarichi di rilievo sulla base dell’intuitus personae, anche al di fuori di un rapporto di dipendenza stabile e oltre le dotazioni organiche, e di garantire la collaborazione del funzionario incaricato per tutto il periodo del mandato del Sindaco, fermo restando il rispetto del suddetto termine minimo nell’ipotesi di cessazione di tale mandato» - e restare in carica un biennio in più.
A questo punto se dovesse vincere Occhiuto si troverebbe col suo dirigente, ma se dovesse vincere qualcun altro questa sarebbe l’eredità che Occhiuto lascia al comune ed al nuovo sindaco con onori (pochi) ed oneri molti ( ben due stipendi da dirigente). Sarebbe il caso che anche su questa questione Occhiuto si esprimesse, non fosse altro per non lasciare il dubbio che voglia mettere radici anche indirettamente in un ente che è stato, fin troppo, casa e bottega del sindaco e dei suoi amici.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Parli chi sa2015-08-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767027Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Siamo così attenti alla trasparenza ed alla necessità di garantire ai cittadini un ampia e corretta informazione rispetto all’attività amministrativa che riguarda la città di Cosenza che abbiamo archiviato, sul sito di Buongiorno Cosenza, tutte le deliberazioni e le determine fin qui adottate dalla giunta Occhiuto. Non solo: ogniqualvolta abbiamo avuto sentore di illeciti e notizie di pratiche al limite del consentito, abbiamo sempre segnalato quanto di nostra conoscenza agli organi competenti, siano essi di natura penale, contabile e amministrativa, per le verifiche del caso. Così è stato per la perizia geologica “copia - incolla” di piazza Bilotti, per i lavori eseguiti in carenza delle autorizzazioni prescritte dalle leggi, per gli incarichi dirigenziali affidati arbitrariamente e solo sulla base di appartenenze politiche.
Pertanto, l’esplosione della bolla sui cottimi fiduciari non ci stupisce più di tanto: è la naturale prosecuzione del modus operandi di questa Amministrazione tanto attenta agli affari propri e dei suoi amici quanto distratta e assente difronte alle regole, alle prassi istituzionali e anche al controllo che i gruppi consiliari hanno il dovere di esercitare sull’attività di governo.
A poco valgono le scuse del sindaco e i tentativi di discolparsi accusando altri (e dimostrando la solita sprezzante ineleganza istituzionale) mentre del tutto inaccettabile risulta la macchina del fango messa in moto da esponenti della maggioranza Occhiuto per delegittimare avversari politici e precedenti amministratori con accuse strumentali e funzionali esclusivamente a creare un clima da tutti contro tutti.
Le insinuazioni rivolte contro l’ex sindaco Salvatore Perugini, a noi che siamo indiscutibilmente estranei ad ogni gestione amministrativa degli ultimi dieci anni, paiono niente altro e niente più che il tentativo di coinvolgere nel malgoverno di cui il centrodestra di Occhiuto e soci è protagonista riconosciuto, il Partito democratico e alcuni esponenti dell’opposizione con i quali abbiamo condiviso in questi anni battaglie di trasparenza e moralizzazione nei confronti di una gestione amministrativa e politica se non irregolare certamente opaca e poco trasparente. Siamo certi che gli esponenti del centrosinistra tirati in ballo dal sindaco sapranno dimostrare la loro estraneità alle contestazioni e agli addebiti loro rivolti attraverso atti e documenti inoppugnabili che serviranno anche a fare definitivamente chiarezza rispetto alle insinuazioni di un centrodestra che è il vero responsabile del malgoverno e della crisi profonda attraversata dalla nostra città.
Sentiamo il dovere di richiamare la classe dirigente e politica ad una assunzione di responsabilità collettiva finalizzata a mettere in atto ogni utile e necessaria iniziativa per ripristinare un contesto di regole e legalità intorno all’attività amministrativa del Comune e all’ingente numero di lavori pubblici tutt’ora in corso di affidamento con modalità e criteri che, a volere essere eufemistici, sono sfuggenti e indecifrabili.
Con la coscienza serena e pulita di chi non ha responsabilità negli scenari illeciti che stanno emergendo, e senza per questo volere eludere le responsabilità di vigilanza e controllo proprie di ogni consigliere comunale, crediamo sia necessario sgomberare il campo da dubbi, sospetti e controversie affinché possano emergere con certezza le vere responsabilità e si possa restaurare un sistema di regole e di pratiche burocratiche pienamente rispettoso della legalità ed eticamente inattaccabile.
Enzo Paolini - Sergio Nucci<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Predicare bene e razzolare male2015-08-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767026Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>La risposta del sindaco in merito alle considerazioni circostanziate dei professionisti che hanno partecipato al concorso per dirigenti nel 2011, non mi ha assolutamente convinto. La norma citata (art. 110 Testo unico Enti Locali- L.267/2000) che rende possibile il ricorso a procedure per la selezione di figure dirigenziali esterne va letta tenendo in debita considerazione un’altra norma che, stranamente, il sindaco non cita. Si tratta del Testo Unico Pubblico Impiego (dlgs 165/2001) richiamato nell’avviso pubblico, come può evincersi dal sito del comune, che obbliga (articoli 30 e 34) le amministrazioni all’esperimento di una preventiva procedura di mobilità esterna, qualora all’interno dell’ente non fossero presenti figure idonee al ruolo, per acquisire la disponibilità di dirigenti già di ruolo nelle altre pubbliche amministrazioni.
In soldoni: si ricorre all’esterno solo se, dopo aver fatto idonea ricognizione tra il personale interno, non si riscontrano idonee professionalità a ricoprire il ruolo e se, a seguito di apposito avviso di mobilità esterna, nessuno dei dirigenti in forza presso altra amministrazione con profilo professionale richiesto faccia domanda. Chiaro ora? La suddetta legge, si badi bene, trova la sua applicazione sia per il reclutamento di figure dirigenziali a tempo indeterminato che a tempo determinato ovvero a mezzo dello spoil system.
Non mi pare venga citata dal sindaco alcuna norma che esclude il preventivo necessario esperimento di tali procedure. La perplessità nasce dal fatto che da un sindaco che richiama quotidianamente e affannosamente il suo agire improntato al rispetto della legalità non si colgano poi azioni dirette ad attuare quanto le norme impongono, paventandosi così il rischio di inutile e dannosa esposizione a contenziosi da parte dell’amministrazione. Come dire si continua a predicare bene ma a razzolare male.
A cosa serve chiedere la verifica della correttezza delle procedure eseguite al Dirigente del Personale avv. Sconza, illuminato da un lustro di esperienza nel settore, dal momento che per la sua nomina non solo non si è fatto alcun ricorso a procedure di mobilità esterna, non solo non si è proceduto a selezione con apposito avviso pubblico (come per quella dell’arch. Cucunato e dell’arch. Tucci), ma addirittura viene disattesa la norma di legge (circolare Madia) che vieta l’affidamento di qualsivoglia incarico a pensionati di altri enti e comunque oltre il limite massimo di età?
Ai posteri l’ardua sentenza.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Errare è umano2015-08-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767025Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>La notizia della revoca della delibera che affidava alla Bilotti parking i lavori di completamento dell’isola pedonale di Corso Mazzini per un importo di circa 500mila euro, è la prova lampante ed evidente di ciò che tutti i consiglieri comunali responsabili che svolgono il mandato elettorale nell’interesse esclusivo della città, dicono da tempo a proposito delle modalità allegre e poco trasparenti con cui il sindaco Occhiuto gestisce i lavori pubblici e le risorse ad essi destinate. Il tema è esclusivamente politico e non ha niente a che vedere con inchieste della magistratura e possibili implicazioni giudiziarie.
Non ci stupisce la notizia della revoca in sé ma piuttosto il pervicace atteggiamento di Occhiuto nel continuare ad incolpare altri – quasi sempre la dirigenza del Comune – anche quando la responsabilità è incontestabilmente sua come si evince dalla deliberazione di giunta comunale n.64 del 4.8.15 con cui la Giunta comunale autorizzava “con affidamento diretto la progettazione esecutiva e i lavori complementari di costruzione del tratto di pavimentazione di Corso Mazzini compreso tra via Piave e viale Trieste alla Bilotti parking srl”. In attesa di spiegazioni sulle ragioni di una così repentina marcia indietro, torniamo a rimarcare la solita mancanza di stile e non solo. Anche una dimostrazione di irresponsabilità politica e istituzionale che la dice lunga su come Occhiuto intende amministrare le risorse comunali e conferma quella brutta tendenza a non prendersi le responsabilità proprie del suo delicatissimo ruolo. Cosa già molto grave per un uomo politico ma se possibile ancora peggiore per chi si definisce un tecnico prestato alla pubblica amministrazione.
Sergio Nucci
Salvatore Perugini
Franco Perri
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Calma e sangue freddo2015-08-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it766908Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>E’ quantomeno singolare leggere in queste ore una nota del sindaco in persona con la quale il primo cittadino “striglia” il collega Ambrogio, colpevole di avere espresso perplessità sull’operato della sua amministrazione.
Occhiuto nel suo scritto rimprovera all’attento collega di aver posto l’accento su una questione comunale senza conoscerne i dettagli e definendo le parole di Ambrogio addirittura “mistificazioni …disgustevoli”.
L’uso di tale frasario sarebbe già disdicevole se ad usarlo fosse un amministratore sempre pronto a condividere scelte o a renderne edotti gli eletti del popolo, ma se a farlo è proprio il “sostenitore” della gentilezza e dell’ascolto che non si è mai dato pena di rispondere alle tante interrogazioni alle quali, pur avendone l’obbligo regolamentare, non si è mai degnato di dar riscontro né in alula né per iscritto, allora la questione è seria.
Da un lato mi chiedo cosa avrebbe dovuto fare il buon Ambrogio per uscire da quella disinformazione che l’avrebbe colpito nella nota dei dissuasori stradali?
In verità, se uno chiede, e una e due e tre volte, e non riceve risposte, il pensiero che non si voglia rispondere per nascondere qualcosa verrebbe anche al più santo dei santi. Ma questo ad Ambrogio non è concesso! Pur facendo parte della minoranza, o meglio dell’opposizione, anche lui fideisticamente deve credere nel verbo, “subire” le decisioni che non si condividono ed accettare pure che qualcuno con fare saccente esca sulla stampa a bacchettare. Al posto del sindaco e dei suoi sodali, quindi, penserei di più alle risposte non date in questi anni, magari con un vero atto di contrizione, e mi impegnerei nello scorcio di consiliatura che ci resta a spiegare ai consiglieri ed alla città le tante cose che hanno destato tanti dubbi e perplessità in chi le osserva o peggio le subisce. E l’elenco, ahimè, sarebbe lunghissimo!
Ma mi chiedo anche come mai tanto livore in questa nota del sindaco. Toni che lasciano evidentemente intravedere un nervosismo ormai fuori controllo. Comprensibile in questi giorni, ci mancherebbe, sfido chiunque a finire nel gossip di intercettazioni e di pentiti e mantenere l’aplomb tanto sbandierato dal sindaco in questi anni. Tuttavia ritengo che, se si è a posto con la propria coscienza e soprattutto con i codici del nostro ordinamento, non dovrebbe essere né intaccato il sonno dei giusti e dei sostenitori delle buone pratiche né scalfito il garbo istituzionale e politico.
Questa serena riflessione per suggerire al sindaco di prepararsi ad usare ben altri toni e a conservare la lucidità e la serenità che l’autunno imminente merita. Sarà un autunno caldo, più caldo di questa estate che volge al termine
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Chi fa sbaglia... e anche troppo2015-07-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it766840Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Presentata stamane, assieme al collega Carmelo Salerno, interrogazione a risposta scritta (allegata) per sapere se l’interruzione dell’erogazione dell’acqua nei giorni scorsi nel centro storico sia addebitabile a lavori sulla rete irrigatrice della villa vecchia realizzati da operai non del nostro comune.
Secondo i bene informati i lavori sarebbero stati realizzati da maestranze della Provincia, o da essa autorizzati, ed avrebbero provocato danni le cui conseguenze avrebbero determinato la carenza idrica.
Se la ricostruzione fosse verosimile sarebbe bene individuare i responsabili, ovvero chi ha ordinato i lavori e chi li ha eseguiti, affinché vengano presi i dovuti provvedimenti nei confronti di chi, con tanta leggerezza e superficialità, ha privato la comunità del centro storico del prezioso liquido, e senza alcun preavviso, in un momento di così grande arsura.
Aspetterò pazientemente i regolamentari quindici giorni per la risposta che auspico arrivi anche prima dei termini regolamentari.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>Sergio Nucci: Passato il Santo....2015-05-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it760200Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Me la ricordo quella serata al cinema Citrigno. Era il 15 maggio, di esattamente un anno fa. E ricordo bene il sindaco che prometteva a Rocco Granata, emigrante cosentino in Belgio e autore della famosissima “Marina”, la cittadinanza onoraria. Ora che Sky trasmette in prima serata il film “Marina”, di un regista fiammingo e con nel cast personaggi del calibro di Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro, quell’ennesimo ”annuncio” mi è tornato in mente. Perché Granata, così come rappresentato sulla pellicola, rivendica con forza le sue radici e richiama continuamente la sua cosentinità. Sarebbe davvero un'ottima cosa insignirlo di tale onorificenza, soprattutto per i consiglieri che sarebbero chiamati a conferirla, perché questo è noto a tutti: la cittadinanza è frutto di un voto in Consiglio comunale e non di una boutade del sindaco. Eppure pare che questa pratica, ad oggi, vaghi errante da ufficio a ufficio, senza trovare la sua conclusione . La cosa, va da sé, è finita un po' nel dimenticatoio, tanto che sarebbe più facile che Marina decida di sposare “al più presto” in nostro Rocco Granata (glielo chiede dagli anni Sessanta), che non che quest'ultimo diventi cittadino onorario di Cosenza.
Il sindaco promette, poi passato il santo... e a Cosenza si promette di tutto, persino la super cittadinanza, altroché. Ossia si propone che cittadini onorari vengano resi coloro che cosentini lo sono già. E' il caso di Sergio Giuliani, dell'omonima Fondazione che si occupa di energia sostenibile e di Arnaldo Caruso, il luminare che ha scoperto il vaccino contro l'Hiv.
Due personalità di assoluto orgoglio per la città di Cosenza, ai quali dovremmo dedicare, anziché il titolo di super eroe, un premio ad hoc, per aver dato lustro alle proprie origini con grandi azioni nei campi più diversi. Una sorta di “Ambrogino d'oro”, ma declinato alle nostre latitudini. E invece ad entrambi è stata promessa una cittadinanza onoraria, di modo che loro, che cosentini lo sono già, diventeranno due super-cosentini. Ma di che stiamo parlando? Si pensi invece ad un riconoscimento per questi due illustri personaggi che apra la strada a tanti altri omaggi a chi con il suo sapere, la sua azione, rende lustro alla nostra città.<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito WEB</a>Sergio Nucci: La movida scostumata2015-05-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it760176Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Facendo seguito alle lamentele dei residenti di Santa Teresa e zone limitrofe, che da mesi chiedono una soluzione ai problemi causati nelle ore notturne da alcuni avventori dei locali che insistono sulla piazza, ho depositato stamane, assieme ai colleghi Cipparrone, Ambrogio, Mazzuca, Giovanni Perri, Lucente, Formoso, Sacco, Paolini, Francesco Perri e Frammartino, la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale per discutere delle possibili soluzioni da adottare per risolvere una volta per tutte le problematiche lamentate a più riprese dai residenti di piazza S. Teresa, via Parisio, via Arabia e via Frugiuele.
Recentemente, gli stessi abitanti hanno presentato un esposto al Comune, e per conoscenza al Questore di Cosenza, per denunciare lo stato in cui sono costretti a vivere nelle ore notturne, lamentando che ad oggi, ad oltre un anno dalle loro legittime richieste, non è stato adottato alcun provvedimento idoneo a tutelare la sicurezza e il riposo notturno.
I residenti hanno più volte manifestato la volontà di addivenire a soluzioni condivise anche con i gestori delle attività che insistono sull’area, segnalando le criticità con assemblee pubbliche, raccolte firme e articoli di stampa, anche per ricordare gli impegni assunti dal sindaco in occasione dei lavori di rifacimento del sagrato di Santa Teresa.
Alla luce di quanto detto è quanto mai opportuno sollecitare l’amministrazione comunale a favorire la civile e sana convivenza tra cittadini e la quiete e la tranquillità dei residenti esercitando i poteri di controllo e la sanzione che la legge definisce.
Il mio auspicio, dunque, al pari di quello di tutti i sottoscrittori la richiesta, è che in Consiglio si avvii una franca e proficua discussione su un problema così delicato per la comunità cosentina.
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito WEB</a>Sergio Nucci: Non è una città per ingegneri2015-04-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it758353Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Non è una città per ingegneri. L' Ordine sta, infatti, cercando una nuova sede. E nell'avviso pubblico per trovare un immobile si fa riferimento non solo al territorio di Cosenza, ma anche a Rende, intesa come area urbana. La sede dovrà essere localizzata nel territorio del Comune di Cosenza “o, comunque, solo in subordine, in caso di indisponibilità nel capoluogo, nell'ambito dell'area urbana Cosenza-Rende”, in una zona urbanizzata, facilmente collegata con la rete viaria esistente e con la rete di trasporti pubblici sia urbani che extra urbani, prossima a parcheggi pubblici. Accessibilità ai diversamente abili, efficienza energetica, sono altre caratteristiche richieste. Ma si è disponibili a sconfinare. Forse questa è la maggiore novità di questo avviso pubblico d'interesse. Che sia la parziale ammissione di doversi confrontare con una città sempre meno direzionale? Ci auguriamo che Cosenza – intesa come amministrazione comunale – non resti con le mani in mano. Altrimenti un pezzo dopo l’altro in città non resterà più null<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>