Openpolis - Argomento: negozihttps://www.openpolis.it/2017-02-28T00:00:00ZFabio Altitonante: Più offerta e posti di lavoro nell'edilizia: da oggi investire si può!2017-02-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778680Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>In Consiglio regionale abbiamo approvato la nuova legge sul recupero dei seminterrati, di cui sono stato relatore. Adesso abbiamo una <b>legge semplice e chiara</b>, uno standard unico per tutta la Lombardia.
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<b>Perché una legge sul recupero dei seminterrati?</b>
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Gli spazi ci sono, ma spesso sono inutilizzati, per mancanza di regole. Da oggi si potranno recuperare con regole certe, <b>senza nuove tasse né burocrazia</b>.
<b>Con quali vantaggi?</b>
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Almeno tre:
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1) <b>Mercato</b>: più offerta per imprese e cittadini.
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2) <b>Economico</b>: Rilancio del settore edile, strategico per la crescita.
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3) <b>Ambientale</b>: Zero consumo di suolo e più efficienza energetica.
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<b>Cosa si può realizzare nei seminterrati recuperati?</b>
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Uffici, appartamenti, attività commerciali, quindi, uso residenziale, terziario o commerciale.
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<b>Per il recupero si dovranno rispettare le norme igienico sanitarie in vigore?</b>
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Sì. La novità è che le norme di aeroilluminazione potranno essere garantite anche con impianti e attrezzature tecnologiche. Nel 2017 l'innovazione lo consente.
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<b>È prevista un'altezza minima?</b>
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Sì, almeno 2,40 metri.
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<b>E se un seminterrato è già collegato all'ufficio, all'abitazione o al pubblico esercizio?</b>
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Fino a 200 metri quadri di superficie lorda di pavimento (slp) per l'uso residenziale e fino a 100 metri quadri per altri usi, il procedimento è ancora più <b>snello e veloce</b> e sono esclusi oneri aggiuntivi.
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<b>A quali edifici si applicheranno le nuove norme?</b>
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Saranno valide per gli edifici esistenti o con titoli edilizi alla data di approvazione della delibera comunale. Per recupero delle superfici nelle nuove costruzioni abbiamo previsto che sia possibile solo dopo 5 anni dall'ultimazione dei lavori.
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<b>Da quando sarà operativa la nuova legge?</b>
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Al massimo entro <b>luglio 2017</b>. Se un Sindaco è bravo prima. I Comuni, infatti, hanno 120 giorni di tempo per escludere parti del territorio dall'applicazione della legge per esigenze di tutele paesaggistica, difesa del suolo e di rischio idrogeologico.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=429:piu-offerta-e-posti-di-lavoro-nell-edilizia-da-oggi-investire-si-puo&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>Gabriele Delmonte: Area ex GAM: Il comune mette a repentaglio il futuro del centro storico Montecchiese.2013-02-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it686069Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Montecchio Emilia (RE) (Gruppo: Lega) <br/><br/>In una turbolenta commissione urbanistica è stata presentata una richiesta di variante per il Piano di Recupero dell’area ex GAM, Piano di recupero destinato originariamente ad uso prevalentemente residenziale che “magicamente” è diventato ad uso prevalentemente commerciale con l’inserimento di una multisala. Si prevedono oltre 3.500 mq di superficie di vendita e oltre 2.500 mq per la multisala. I negozi saranno di piccole e medie dimensioni. Alla nostra domanda sulla sorte dei negozi del centro storico ci è stato detto dall’assessore e dagli esponenti del PD che tutto questo va incontro ai consumatori, per i quali è fondamentale mantenere una “dimensione importante” e che in questi momenti i commercianti devono abituarsi al cambiamento.
Ebbene Noi della Lega Nord e di Comune Impegno non ci stiamo! In questa grave crisi il PD e l’amministrazione Comunale si stanno assumendo la grave responsabilità di posare la pietra tombale sui negozi del centro o, ancor peggio, vista la crisi, l’edificazione di una cattedrale nel deserto. Un’amministrazione deve mirare alla tutela dei cittadini che con il loro lavoro e le loro imprese “arricchiscono” il territorio e non mirare a mere logiche di mercato basate sul consumo, logica che, come tutti sanno, ci ha portato all’attuale declino. Non dubitiamo che questa ulteriore arrogante frettolosità dettata solo dalla volontà di far cassa senza alcuna ponderazione presenterà un conto assai salato nel segreto dell’urna.<br/>fonte: <a href="http://montecchio.leganord.org/montecchio-emilia/area-ex-gam-comune-mette-a-repentaglio-il-futuro-del-centro-storico-montecchiese/">Sito Lega Nord Montecchio</a>Patrizia TOIA: Non è con l’apertura dei negozi il primo maggio che si combatte la crisi2011-04-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560161Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“Sostengo che la vita delle persone e delle famiglie non può essere schiacciata tutta sul profitto e sul commercio. E siccome le parole, di cui tutti siamo così prodighi, devono poi tradursi in scelte concrete e coerenti, mi unisco con forza all’appello dei sindacati e allo sconcerto della Curia per sostenere l’importanza di salvaguardare la domenica e le festività senza lavoro, momenti fondamentali per la compatibilità del lavoro con la vita in famiglia”. È quanto afferma <b>Patrizia Toia</b> in merito all’eventualità di tenere aperti gli esercizi commerciali nelle giornate festive.
<p>“Fin dal 2010 abbiamo avviato, in Europa, la campagna per una «domenica libera dal lavoro», da subito sostenuta dalle ACLI, dai sindacati europei, dalla Confederazione delle Chiese europee e da oltre 13 mila persone di diverse nazionalità per chiedere una domenica senza lavoro per tutti i cittadini europei. – prosegue<b> Patrizia Toia</b> - Spiace leggere, ancora oggi sui giornali, che il sindaco di Milano concede la deroga ai negozianti per l’apertura il primo maggio, la festa dei lavoratori”.
<p>“Non si può dire di sostenere le famiglie, con parole vuote e spot elettorali e poi non pensare agli spazi che devono essere garantiti per poter stare con i propri figli e con le persone care. – afferma ancora Toia - La flessibilità lavorativa non si deve scaricare con effetti negativi sulla vita delle famiglie e delle comunità: occorre rispettare e garantire dei giorni di risposo comuni ad un’intera società che consentano alle famiglie di ritrovarsi e ai concittadini di realizzare attività culturali, spirituali e sociali”. <b>Patrizia Toia</b> conclude ricordando che “Non è con l’apertura dei negozi il primo maggio che si combatte la crisi, ma con misure concrete a sostegno delle famiglie e della attività produttive, misure che continuano a mancare nei progetti del sindaco Moratti e del nostro Governo”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.it">patriziatoia.it</a>BEATRICE DRAGHETTI: La Conferenza di pianificazione approva il Piano commercio della Provincia - Adozione definitiva all’inizio del 20092008-04-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it331815Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Bologna (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Pres. Giunta Provincia Bologna<br/><br/>Si è chiusa oggi, mercoledì 16 aprile, la Conferenza di pianificazione del nuovo Piano operativo degli insediamenti del commercio. Dopo 10 mesi di consultazioni con i Comuni, con il Nuovo Circondario Imolese e con le associazioni di categoria, il progetto di Piano presentato dalla Provincia è stato ratificato senza modifiche sostanziali e confermando tutte le principali strategie proposte dalla Provincia.
Inizia così l’iter per l’adozione formale del Piano - che avverrà entro la prossima estate - e per la successiva approvazione finale, che si concluderà entro il mandato amministrativo, nei primi mesi del 2009.
Sono nove gli ambiti territoriali sui quali potenzialmente, nei prossimi anni, si potranno concentrare gli sviluppi commerciali relativi alla grande distribuzione organizzata: ambiti che coincidono con i Poli funzionali già previsti dal Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Questi ambiti territoriali assicurano la migliore soluzione per l’accessibilità e garantiscono uno sviluppo ordinato e sostenibile del territorio, in quanto:
- sono quasi tutti collocati all’esterno della conurbazione bolognese;
- sono prossimi a importanti infrastrutture di viabilità;
- garantiscono una buona relazione con il Servizio ferroviario metropolitano (Sfm);
- sono collocati in zone della provincia in cui l’offerta di grande distribuzione è debole e nelle quali l’impatto con la rete del commercio al dettaglio è minore.
Il Piano prevede un rigoroso sistema di regole per garantire la sostenibilità degli interventi:
- a ciascun polo di sviluppo corrisponde una categoria dimensionale e merceologica insediabile (si prescrive quali poli possano ospitare categorie “alimentari” e quali “non alimentari”);
- una serie di prescrizioni regola l’accessibilità: prima di costruire su quelle aree bisognerà che contestualmente siano predisposte le infrastrutture per la viabilità e la mobilità metropolitana già inserite tra le opere prioritarie del Piano della Mobilità Provinciale;
- infine, una serie di prescrizioni riguardano le valutazioni ambientali da compiere preventivamente, a garanzia del minimo impatto possibile dei nuovi insediamenti commerciali.
Regole queste che pongono espliciti limiti allo sviluppo, senza la necessità di attribuire, area per area, delle misure edificatorie, che immediatamente si tradurrebbero nella dannosa catena dell’aumento di rendita: una distorsione contro la quale questo Piano si oppone con forza.
Tre sono gli aspetti innovativi, anche rispetto al panorama nazionale, che il Piano del commercio introduce:
- la centralità del Sistema ferroviario metropolitano e delle sue stazioni, come luoghi da abitare, vitali e di qualità, cui i progetti commerciali di piccola entità potranno dare nuovo impulso;
- il progressivo adeguamento dei grandi progetti commerciali in Aree ecologicamente attrezzate (cioè con standard costruttivi e gestionali a impatto molto limitato);
- un sistema di perequazione urbanistica che indirizzi i ricavi pubblici derivanti dall’edificazione delle grandi strutture commerciali, a compensare gli impatti territoriali ed economici generati: principalmente quindi una redistribuzione indirizzata a finanziare la grande rete di mobilità e il sistema del commercio di vicinato.
Non va infine dimenticato il forte contenimento delle dimensioni: a fronte di una prima ipotesi che sfiorava i 200 mila mq di superficie di vendita per un arco di tempo indeterminato, il Piano stabilisce - seguendo le indicazioni della normativa regionale - una dimensione di 86 mila mq per sei anni; proponendo una verifica dopo tre anni a un tavolo di consultazione, da istituire con i Comuni e le Associazioni di categoria, per verificare e valutare congiuntamente gli effetti di questa manovra sul commercio, ed eventualmente introdurre dei correttivi. Piano del Commercio<br/>fonte: <a href="http://www.provincia.bologna.it/pls/provbo/provbologna_021.magazine?id_news=4236&tipologia_news=4">Provincia di Bologna - Ufficio Stampa</a>