Openpolis - Argomento: clandestinitàhttps://www.openpolis.it/2014-04-03T00:00:00ZDELIA MURER: Clandestinità, abolito il reato2014-04-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718124Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/><br />
Abolito il reato di clandestinità. Lo ha deciso la Camera dei deputati che, votando la delega al Governo per una serie di depenalizzazioni e misure alternative al carcere, ha introdotto anche il declassamento da reato penale a illecito amministrativo della norma che era stata voluta dalla Lega, durante il Governo Berlusconi.
<p>"Una norma che ha creato solo danni. Ha alimentato un circuito di ulteriore emarginazione senza affrontare minimamente il tema della dignità e dell'inclusione sociale. Una norma sbagliata che, finalmente, siamo riusciti a cancellare".
<p> Della necessità di abolire il reato di clandestinità si parlava da alcuni anni. Il provvedimento è stato approvato con 332 voti a favore e 104 contrari. Ad opporsi, oltre alla Lega Nord e a Fratelli D'Italia, anche il Movimento cinque stelle.
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"E' stato chiuso un capitolo vergognoso in materia di immigrazione. Ora tocca, però, ad altri provvedimenti. Bisogna intervenire sulla cittadinanza, per riconoscere e tutelare i diritti dei minori nati in Italia e che qui completano i loro studi incontrando, però, enormi difficoltà per vedersi riconosciuto lo status di cittadini".
<p>La norma approvata a Montecitorio, come detto, non parla solo di immigrazione. Il provvedimento portava il titolo “Delega al Governo in materia di depenalizzazione, sospensione del procedimento con messa alla prova, pene detentive non carcerarie, nonché sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili”, e si è mosso principalmente in tre direzioni: più domiciliari in luogo del carcere, depenalizzazione di alcuni reati e maggiore ricorso alla messa alla prova. Ora spetterà al Governo emanare i decreti legislativi per trasformare i contenuti della delega in atti concreti.
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<br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it.html?view=article&catid=7%3Ageneraliste&id=660%3Aclandestinita-abolito-il-reato&tmpl=component&print=1&layout=default&page=">www.deliamurer.it</a>Roberto MARONI: Gli irregolari puniti con multe e carcere, scatta la legge sulle ronde. E da stasera giro di vite per gli automobilisti2009-08-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it401997Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Interni (Partito: Lega) - Consigliere Consiglio Comunale Porretta Terme (BO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Da oggi si cambia. Almeno un po’. Dopo tante polemiche scattano le nuove regole su sicurezza e immigrazione. Con l’entrata in vigore del pacchetto Maroni e del decreto anticrisi, la clandestinità diventa reato e per le strade arrivano le ronde.<br />
Ma ci sono anche misure sull’immigrazione che riguardano il sociale e la delicata questione dei non autosufficienti: pagando 500 euro nel mese di settembre sarà possibile mettere in regola badanti e colf. Da stasera invece sanzioni più pesanti a chi commette infrazioni dalle 22 alle 7, gli orari in cui è più spinto il consumo di alcol e droghe.
<p> Oggi è atteso intanto il decreto attuativo per le ronde. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha fatto alcune anticipazioni: «Sarà abbassata «da 25 a 18 anni con l'eccezione del caporonda l'età minima per entrare a far parte delle ronde».
<p>Il ministro della Lega ha precisato invece che di un allargamento della regolarizzazione, stabilita per colf e badanti, «non se ne parla. Il motivo che ci ha spinto a fare una regolarizzazione per colf e badanti, al contrario di quanto sostiene Scajola, non parte - ha spiegato - dell'assunto che queste siano tutte clandestine. Parte invece dal presupposto che i loro datori di lavoro, le famiglie, meritino un supporto particolare da parte del governo. <br />
Perché sono persone speciali: anziani, non autosufficienti, disabili che spesso hanno bisogno di queste assistenti. Lo stesso stato di bisogno non c'è per le imprese. Quella sì sarebbe un'ignobile sanatoria».
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E a proposito di imprese Maroni in una intervista avverte che il decreto flussi per il 2009 non si farà: «Abbiamo deciso di non farlo perché gli imprenditori reclamano i flussi mentre licenziano e mettono in cassa integrazione. Quanti sono gli extracomunitari che se ne stanno andando spontaneamente perché perdono il posto?».
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Comunque secondo il ministro, la novità più rilevante del pacchetto sicurezza del governo non è rappresentata dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina. «La novità più importante - spiega - consiste nell'obbligo di denuncia da parte delle imprese per i tentativi di estorsione subiti: la sanzione è la perdita degli appalti per 3 anni. Una rivoluzione, nella lotta alla mafia, voluta anche dalle associazioni antiracket e da Confindustria Sicilia».
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Non mancano scetticismo e critiche. Il sindaco di Roma Alemanno rifiuta il termine ronde. «Ricordo che anche nel decreto del ministro dell'Interno si parla di osservatori volontari. Non vedo perché si debba usare questo termine che a mio avviso è dispregiativo».
<p>La sinistra radicale si rivolge ai primi cittadini. «Invitiamo a non dare seguito nei rispettivi territori a questa dannosa stupidaggine - dice il segretario del Prc Paolo Ferrero -. Nel migliore dei casi produrrà solo guasti e confusione, e nel peggiore rischia di produrre eccessi e danni». Anche per il sindacato della polizia locale (Ospol) «le ronde sono un corpo estraneo alla cultura del diritto e alla professionalità che deve caratterizzare la sicurezza della città».
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Il presidente della Lega Nord al Senato, Federico Bricolo, difende Maroni: «Chi lo critica è in malafede perché il ministro è riuscito a dare risposte laddove gli altri non l'hanno fatto».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=724508&Data=20090808&CodSigla=PG">Il Gazzettino - R. Pol.</a>Emma BONINO: «Un affronto alla Costituzione sanare solo badanti e colf» - INTERVISTA2009-07-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391848Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
«Che cosa ha detto La Russa?». Ha avanzato, onorevole Bonino, una mediazione per affrontare gli effetti del reato di clandestinità. Visto che Giovanardi vuole regolarizzare colf e badanti che già lavorano in Italia, e la Lega no, propone di "restringere il campo alle sole badanti che si occupano di anziani ultrasettantenni".<br />
«In pratica occuparsi del suocero mai, magari del figlio sì?».<br />
In pratica. <br />
«Siamo già alle sottospecie di discriminazione, eh? Ma bene».<br />
Emma Bonino, radicale, vicepresidente del Senato, è persona seria che non difetta d’ironia. Così, pur avendo già pronta una serissima proposta di legge per regolarizzare quanti hanno già fatto domanda per un permesso di soggiorno - in modo non incorrano nel reato di clandestinità contenuto nel ddl sicurezza non le sfugge il lato irresistibilmente comico del governativo dibattito su chi regolarizzare e chi no tra tutti gli immigrati clandestini che pure da noi vivono e lavorano.
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<b>Allora, Bonino, riassumo. C’è Giovanardi che si batte per colf e badanti. C’è Calderoli che di sanatoria non vuoi sentir parlare. Poi Maroni...</b>
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Il problema è che la legalità da noi è un optional. Il senso de "la legge è uguale per tutti" sembra aver perso l’orientamento. Io credo invece che l’elemento di fondo di qualunque politica sia la legalità, lo stato di diritto, la Costituzione...»
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<b>In pratica?</b>
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«In pratica, c’è la Bossi-Fini che regola gli ingressi degli extracomunitari - e, ricordo, i rumeni sono cittadini europei. In base a quella legge, nel 2007 740mila persone hanno fatto la fila e depositato la loro richiesta di permesso di soggiorno, peraltro in violazione alla legge medesima visto che in teoria la fila avrebbero dovuto farla i loro datori di lavoro, e loro stare invece a Manila, Lima eccetera».
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<b>Bene.</b>
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«Di questi 740 mila presunti fantasmi, presenze che tutti abbiamo fatto finta di non vedere, 170 mila hanno ottenuto il nulla osta - dopo una trafila in totale violazione della legge - 80 mila no. Gli altri sono rimasti nel limbo».
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<b>Quanti?</b>
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«Considerando il decreto flussi del 2008, 360 mila persone».
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<b>Nel limbo. Né dentro, né fuori.</b>
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«Beh, con l’entrata in vigore del ddl sicurezza, questa grida manzoniana che tra le altre delizie contiene il reato di clandestinità, passeranno in fretta all’inferno».
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<b>Dice Maroni che non c’è problema: la legge non è retroattiva.</b>
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«E ci mancherebbe altro! Il problema però è che il reato, secondo questo ddl, si applica non solo a chi entra ma anche a chi ha già i piedi sul territorio italiano».
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<b>Dunque?</b>
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«Quei 360 mila diventano criminali, e con loro anche i 360 mila italiani che gli danno lavoro».
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<b>Bel risultato.</b>
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«Per nostra maggior sicurezza, si crea una massa di fuorilegge».
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<b>Calderoli dice che si tratta in gran parte di prostitute.</b>
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«Ma, scusi, lui che ne sa?».
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<b>Giovanardi...</b>
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«Dice che la nostra utilità sociale riguarda colf e badanti. Perché edili e pizzaioli sono meno utili».
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<b>Ironizza?</b>
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«Dico che non si può discriminare qualcuno per il mestiere che si fa, lo dice pure Onida. È incostituzionale, oltreché ingiusto».
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<b>Beh, certo, siamo alla scoperta dell’acqua calda...</b>
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«No, scusi, siamo alla frutta. Ci sono una valanga di clandestine che, pur di non rischiare l’espulsione, non escono più di casa, lo sa?».
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<b>La Russa dice che nessuno «si metterà a dare la caccia alle colf».</b>
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«Dire che la legge non si applicherà non è una consolazione».
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<b>Soluzione?</b>
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«Ragionarci insieme. Chiamiamola regolarizzazione, se non sanatoria, ma troviamo una soluzione. Un decreto flussi, un emendamento al decretone omnibus, una legge».
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<b>Preferenze?</b>
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«Che non si faccia un rimedio peggiore del male, una ulteriore discriminazione. Anche perché la impugnerà la Consulta».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=MTXP0">l'Unità - Susanna Turco</a>Antonello SORO: «Il governo va a avanti a colpi di spot, così si spinge alla clandestinità» - INTERVISTA2009-05-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391168Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Nel Ddl sicurezza restano le mostruosità, le donne
senza permesso rischiano di perdere i figli. Maroni ci ripensi.
<p>Questo ddl sicurezza ottiene un solo risultato: spingere attraverso infinite barriere gli immigrati verso la clandestinità e l’illegalità. Il bilancio di tutte le leggi firmate Berlusconi sull’immigrazione, dalla Bossi Fini in poi, è fallimentare: e la prova è che l’afflusso di clandestini non si è fermato. A Lampedusa gli sbarchi sono aumentati del 150%, così anche sulle altre coste. Tutte persone che questo ddl
spinge verso il lavoro nero».
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<b>Presidente Soro, come valuta la retromarcia sui presidi-spia?</b>
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«Noi l’abbiamo detto per settimane
che erano norme dannose, ma Cicchitto e Gasparri facevano spallucce. Poi arriva Fini, o il gruppo dei 101, e questo ddl perde un pezzo alla volta: prima i medici-spia, poi i presidi. Ma la mostruosità resta: l’introduzione del reato di clandestinità impone a tutti i pubblici ufficiali di denunciare un reato. E questo vale anche per chi è entrato regolarmente in Italia ma il permesso gli è scaduto, magari perché ha perso il lavoro.. Il risultato sarà che per paura di essere denunciati i clandestini non manderanno i figli a scuola. E staranno alla larga anche dagli ospedali. Per non parlare della norma che impedisce alla madre clandestina di registrare il figlio all’anagrafe».
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<b>Il ministro Calderoli giura che non è così, che una donna incinta ha un permesso di soggiorno fino a sei mesi dopo il parto.</b>
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«Se una donna non ha il passaporto non può chiedere al questore il permesso temporaneo che le consente di registrare il figlio. E così il bambino risulta abbandonato e dopo 10 giorni inizia il percorso per l’adozione. Tutti i giuristi che abbiamo consultato ci dicono che è così. Invito la maggioranza a dimostrarci il contrario».
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<b>Il governo sembra ormai deciso a chiedere la fiducia.</b>
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«È una prova di grande debolezza: il governo si dipinge come decisionista e poi non riesce neppure a convincere i propri deputati delle sue scelte. Hanno detto che avevano tanta fretta e poi oggi pomeriggio (ieri, ndr) hanno interrotto le votazioni perché non
avevano trovato la quadra tra loro. In fondo Berlusconi sta già applicando la riforma che ha annunciato: i suoi deputati non contano più niente».
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<b>Il ministro Maroni si giustifica dicendo che teme imboscate in aula.</b>
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«Quando ci sono dimezzo queste leggi spot, che servono solo a fare la faccia feroce e ad alimentare le paure, Maroni si toglie l’abito di ministro dell’Interno e si rimette la camicia verde. Mi dispiace, perché di solito è una persona seria. E come tale dovrebbe ascoltare i sindacati di polizia, che dicono no alle ronde e chiedono più risorse per garantire sicurezza ai cittadini».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=LRBNB">l'Unita' - Andrea Carugati</a>Ignazio Roberto Maria MARINO: Allarme - medici. «Sono stretti fra norme diverse. Bisogna vietare ogni denuncia» - INTERVISTA2009-05-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391146Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Le presenze di immigrati negli ospedali sono già calate del 20% in un mese e mezzo»<br />
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L'allarme di Ignazio Marino è fortissimo. Contro il reato di clandestinità e sui medici obbligati a tenerne conto e denunciare gli immigrati ammalati. Il famoso chirurgo e senatore del Pd, che presiede la Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, chiede al governo di scrivere espressamente che il medico non deve denunciare nessuno.
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<b>Fini ha fatto il miracolo sui presidi - spia, lei ne vuole un altro?</b>
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«Quel reato produce una ferita grave su due capisaldi della nostra società, sanità e scuola. Anche se è stato soppresso l'obbligo di denuncia per un paziente che si rechi in ospedale, con il reato il medico sarà stretto tra il divieto di segnalazione previsto dal testo unico sull'immigrazione e l'articolo 365 del codice penale che obbliga a redigere il referto e quindi, con esso, a denunciare la clandestinità»
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<b>Non vale la previsione dello stesso articolo che consente l'omissione di referto qualora ciò «esponga il soggetto assistito a procedimento penale»?</b>
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«Se nel referto scrivo che la persona ha la tubercolosi questo non è un reato, ma il documento porta con sé una denuncia in quanto lì è obbligatorio indicare le generalità. Se fosse incompleto farebbe emergere lo stato di clandestinità»
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<b>Nel ddl va scritto che il medico non deve denunciare?</b>
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«Va precisato con estrema chiarezza che, nonostante il reato, nell'ambito del servizio sanitario nazionale chiunque lavori in qualunque ruolo, funzione sanitaria o amministrativa, non deve denunciare situazioni di irregolarità relative alla cittadinanza o alla condizione di immigrato».
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<b>Sarebbe risolutivo?</b>
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«E' sempre un pannicello caldo, perchè mette riparo a un problema che sarebbe risolto eliminando il reato, un'offesa grave alla Costituzione, almeno in campo sanitario»
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<b>E' una posizione di principio o teme conseguenze?</b>
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«In Italia ci sono 4mila casi di tubercolosi, di questi il 28%, 1.200 persone, riguarda immigrati. Che se hanno paura, pur stando male, non andranno più al pronto soccorso»
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<b>Ciò per lei è contro la Costituzione?</b>
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«Va contro l'articolo 32 per cui il diritto alla salute non è del cittadino ma dell'individuo. Se si toglie l'assistenza medica si va contro la Costituzione. Con conseguenze gravissime. Nell'ultimo mese e mezzo, solo per l'effetto annuncio, gli immigrati negli ospedali sono calati fino al 20%.<br />
Che succederà con la legge?»<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=LQB6A">La Repubblica - l.mi.</a>Marco CAPPATO: Aggravante clandestinità: la Commissione tiri fuori le carte.2008-09-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it360608Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) <br/><br/><br />
Bruxelles, 23 settembre 2008<br /><br />
<i>• Dichiarazione di Marco Cappato, eurodeputato radicale, membro della Commissione Libertà pubbliche del Parlamento europeo</i><br /><br />
La questione del decreto legislativo contenenti misure urgenti in materia di sicurezza e dell'azione svolta dalla Commissione europea a seguito della sua entrata in vigore non é ancora del tutto chiara. Dallo scorso 26 luglio é entrata in vigore in Italia una modifica del codice penale (art.61 -11bis) che introduce la clandestinità tra le circostanti aggravanti di un reato commesso da uno straniero extracomunitario o comunitario. Si tratta di una modifica che é in contrasto con la normativa comunitaria.<br /><br />
La Commissione ha il dovere di vigilare sul rispetto della normativa UE da parte degli Stati membri e, in caso di violazioni, di intervenire immediatamente e formalmente presso le autoritá nazionali. Purtroppo, le parziali e contrastanti ricostruzioni di quanto accaduto fornite da Roma e Bruxelles non sono finora servite a capire cosa sia stato fatto e quali siano gli impegni presi.
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Per questo motivo, oggi ho presentato un'interrogazione urgente alla Commissione per chiederle di chiarire come ha gestito questa vicenda e di mettere a disposizione il carteggio intercorso negli scorsi giorni tra Bruxelles e Governo italiano sulla questione del decreto legislativo del 23 luglio 2008.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=129175">Radicali.it</a>Donatella PORETTI: Ferragosto al carcere fiorentino di Sollicciano. in una scuola di criminalità il sovraffollamento è sempre l'emergenza.2008-08-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358767Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
• Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico<br /><br />
L'indulto? Una boccata d'aria e ora tutto come prima, anzi peggio visto il preannuncio di nuove figure di reato e le minacce alla legge Gozzini. E' questo lo scenario che mi sono trovata nella visita di ferragosto al carcere fiorentino. Con me c'erano Claudia Sterzi, segretaria dell'associazione radicale Antiproibizionista, e Antonio Bacchi, segretario dell'associazione radicale fiorentina Andrea Tamburi.
Se si pensasse alla carcerazione come ultima opzione per chi si e' reso colpevole di reato, forse non ci sarebbero situazioni come quella di Sollicciano. Se prima si provassero le altre strade -arresti domiciliari e pene alternative- forse le nostre carceri svolgerebbero la funzione assegnata dalla Costituzione alla pena: rieducazione e riabilitazione. Oggi invece gli istituti penitenziari sono la pattumiera della società: ci finiscono e ci restano gli ultimi, e quando si esce e' per poco, perché la scuola che meglio funziona dentro, e' quella della criminalità.
Quando il legislatore prevede impossibili reati, come quello di clandestinità, o vuole intervenire sulla legge Gozzini, sarebbe meglio che si facesse prima un giro in carcere e poi ci pensasse meglio. Oggi la relativa tranquillità, la mancanza di risse e di violenze in queste condizioni assurde, e' frutto unicamente della volontà dei detenuti di accedere alla Gozzini e quindi comportarsi "bene" in carcere.
Vediamo in particolare cosa ho rilevato nel carcere fiorentino.
Sollicciano e' tra le strutture carcerarie più difficili a livello italiano e non solo. Un edificio progettato per 470 detenuti, il giorno di Ferragosto ne registrava 834, di cui 87 donne. Numeri che sono il segno della difficoltà, confermata dal fatto che la maggior parte sono detenuti in attesa di giudizio e in carcerazione preventiva: 408 sono nel reparto giudiziario e 277 in quello penale, oltre a 35 nel centro clinico e 17 nel transito. Il 60% dei detenuti e' straniero e le celle progettate per due sono abitate da tre. Prima dell'indulto era stata aggiunta anche la quarta branda.
Se i detenuti abbondano, educatori e personale penitenziario sono troppo pochi, con il problema distaccamenti sempre più pesante.
Il lavoro per i detenuti, che e' un diritto, e' invece un miraggio. Le attività ricreative sono difficili, nonostante il personale faccia salti mortali per garantirle a tutti, anche con la turnazione.
La tossicodipendenza e' un fenomeno importante: 152 detenuti risultano tali, con solo 50 in trattamento metadonico; i detenuti italiani con questo "privilegio" sono molti di più degli stranieri.
Nelle sezioni maschili le celle restano chiuse tutto il giorno tranne quattro ore d'aria (2 la mattina e 2 il pomeriggio). In quelle femminili invece le celle sono aperte, e un reparto ad hoc ospita 10 transessuali. Nel nido del reparto femminile, da due mesi ci sono due bimbi di 6 e 14 mesi, figli di altrettante detenute. Una struttura adeguata e con numerosi giochi, ma, nonostante i colori e gli sforzi, resta sempre un carcere... non proprio un luogo in cui crescere dei bambini.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=127733">Radicali.it</a>Marco MINNITI: «Ma così considerano tutti dei clandestini» - Intervista2008-07-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358266Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Roma. «Il decreto non è tutto da buttare e per una ragione semplicissima: una parte significativa è copiata dal pacchetto sicurezza predisposto dal governo Prodi. Penso ai maggiori poteri per i sindaci o alla normativa antimafia. Non nascondo che la mia constatazione contiene un forte elemento di rimpianto e di autocritica per ciò che noi non siamo riusciti a fare». C’è una traccia di amarezza nelle parole di Marco Minniti, ministro dell’Interno del governo-ombra.<br />
<b> Quell’obiettivo non raggiunto è colpa solo della maggioranza traballante del passato governo o di una incapacità della sinistra di misurarsi con temi quali la sicurezza?</b><br />
«Ha pesato molto la riserva di fondo della sinistra radicale e per noi le conseguenze sono state pesantissime in termini elettorali. Il mio rammarico è ancora più grande perché, per la prima volta, si era predisposto un intervento articolato e organico, capace di far coesistere severità e rispetto dei diritti: introduzione della banca dati del Dna; misure per assicurare la certezza della pena e migliorare il servizio giustizia. Purtroppo non se ne è fatto nulla, anche se c’era l’occasione per superare la presunta fragilità del centrosinistra su questi temi. Riflettano gli amici della sinistra radicale, ora preoccupati da un approccio di destra alle politiche della sicurezza».<br />
<b> Chiusa la fase dei mea culpa, pensa che il decreto sia attuabile in ogni sua parte?</b><br />
«Per le politiche sull’immigrazione il nostro dissenso è netto e motivato. La risposta alla lotta alla clandestinità non può essere il trasformare tutti in clandestini, mettendo sullo stesso piano la badante che ha un lavoro e una casa, ed è priva solo del permesso di soggiorno, con chi delinque. È un errore strategico perché si spingono verso forme contigue alla criminalità anche coloro che sono venuti per lavorare. Il centrodestra ammetta che la legge Bossi-Fini non ha funzionato e che ha finito per creare clandestinità. E loro, invece, che cosa rispondono? Con questo provvedimento che è solo una bandiera ideologica».<br />
<b>Mette nella categoria dell’annuncio anche le nuove norme sulle espulsioni?</b><br />
«La lotta alla clandestinità si fa sul versante dell’integrazione, per chi ha un lavoro e una casa; e velocizzando le espulsioni. Ma queste non potranno mai essere rapide se finiscono per gravare ancora di più sul sistema giudiziario e penitenziario. Le carceri esploderanno e la giustizia finirà in ginocchio. A meno che il centrodestra non intenda attuare il sistema della navetta: ti trasferisco nel tuo Paese se il giudice di primo grado ti espelle, poi ti riporto in Italia per l’appello e ti rimando a casa se l’espulsione è confermata e così via fino alla Cassazione. Si capisce bene che è una boutade, anche perché per ogni singolo allontanamento servono cinque agenti».<br />
<b> L’esercito nelle città è misura inefficace per la prevenzione?</b><br />
«Dislocando i militari nei centri cittadini si dà l’idea, sbagliata, che la situazione sia fuori controllo. Il messaggio che il cittadino riceve è di emergenza assoluta. In nessun Paese democratico accade qualcosa di simile. Senza considerare che le forze armate non sono addestrate per questi compiti e che non basta fare la faccia torva perché i reati diminuiscano. Non solo: che cosa si dovrebbe fare se accadesse in Italia quel che sta succedendo a Londra, con 20 giovani uccisi negli ultimi mesi? Quale dovrebbe essere la risposta?».<br />
<b> Il centrosinistra lamenta tagli ai fondi per la sicurezza. Anche il governo Prodi aveva intrapreso questa strada.</b><br />
«Personalmente constato la schizofrenia di un governo che vuole usare il pugno di ferro sull’immigrazione, rilevare le impronte ai rom, presidiare i centri con i militari e poi, nel provvedimento finanziario per i prossimi tre anni, stabilisce un taglio drastico di 3,4 miliardi di euro per Viminale e Difesa. Si rischia così di mettere in discussione la funzionalità operativa delle forze dell’ordine e di portare al collasso il sistema sicurezza».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=ISG78">Il Mattino - Maria Paola Milanesio</a>Daniele CAPEZZONE: Capezzone e il valzer da Pannella a Silvio: "Io, la bestia strana". - Intervista2008-06-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356964<br />
Cortese per natura, Daniele Capezzone è oggi ancora più premuroso. È tutto un cedermi il passo, invitarmi a sedere, sorridere aggraziato. <br />
Elegante e ben curato da anni, è addirittura da passerella oggi nell'abito blu. <br />
In meno di due mesi dal suo ingresso nel Pdl, l’ex segretario radicale è già il berlusconiano tipo: glamorous & fashionable. <br />
«Sono lietissimo di vederti», dice mentre accosta la porta della sua stanza al Velino, l’agenzia di stampa di cui è da sei mesi socio e direttore.<br />
«Spero tu non perda la letizia nel corso dell’intervista, furbacchione. Sei appena entrato e già sei portavoce di Fi. Mandrake?», chiedo.<br />
«Ringrazio Berlusconi che mi ha dato un’opportunità che mi lusinga», dice Daniele e si assesta gli occhialini che dilatano i suoi occhioni blu. <br />
«Perché ha scelto te che fino a qualche mese fa eri con i radicali, stretti alleati di Prodi?».<br />
«Io sono una bestia strana. Sono un politico che si dimette.<br />
Ho lasciato Pr e presidenza della Commissione Attività produttive quando Prodi era bene in sella.<br />
Non ho guardato alla convenienza.<br />
Ho mollato, punto. Alle ultime elezioni non mi sono neanche candidato», e mi guarda come se dovessi appiccicargli seduta stante una medaglia.<br />
«Che c’entra questo con la nomina?». <br />
«Credo che proprio questo abbia colpito il presidente. Da parte sua è stato un atto notevole scegliere come portavoce del partito un outsider totale». <br />
«Come ogni pupillo di Marco Pannella hai finito per litigarci. È un Saturno che mangia i figli?». <br />
«Logoro cliché che non gli rende giustizia. La verità è che ha commesso un drammatico errore che si chiama Prodi-Visco. Il Pr, che aveva portato in Italia il liberismo, vota per le tasse di Visco. <br />
Un suicidio», dice triste e reclina la testa come un fiore appassito. Ha capelli scuri graziosamente pettinati con un ciuffetto. <br />
<b>«Perché hai rotto con Pannella ed Emma Bonino?».</b><br />
«Le asprezze personali contano poco. È stato un dissenso politico. Da segretario pr mi sono battuto anni per la riduzione di tasse e spese. <br />
Loro, invece, hanno sostenuto con la prima Finanziaria di Prodi l’aumento delle tasse, con la seconda l’aumento delle spese. E io ho fatto fagotto».<br />
<b>«Una volta radicali, sempre radicali?».</b><br />
<b>«Oggi, i radicali sono allo sbando. Politicamente, se la intendono con Folena e altri avanzi comunisti e verdi.</b><br />
<b>Elettoralmente, alle Comunali di Roma hanno preso lo 0,6, meno della lista “Under 30” di Rutelli, un po’ più delle liste “Forza Roma” e “Avanti Lazio”.</b><br />
Mi dispiace».
«Pannella non se ne accorge?», chiedo e giro gli occhi sulla stanza ipermoderna. Tavolo di vetro, tre gigantografie di grattacieli newyorkesi, vista sul Quirinale. <br />
«Nel suo intimo sa di avere sbagliato tanto. Comunque, auguri». <br />
<b>«Bonino?».</b> <br />
«Al Senato ha votato contro il decreto sul prestito Alitalia. Era lo stesso prestito deciso da Prodi e da lei votato al Consiglio dei ministri», dice sarcastico.<br />
«Non puoi sfilarti. Eri tu il segretario pr quando, nel 2006, decideste l’alleanza con Prodi», gli ricordo.<br />
«Purtroppo, fallì l’intesa col centrodestra. Me ne dolsi. Così, andammo alle elezioni con Prodi, ma in autonomia. Dovevamo giudicarlo da ciò che avrebbe fatto. Di colpo, invece, ci siamo totalmente appiattiti».<br />
«Mantieni le tue amicizie tra i radicali, per esempio con Massimo Bordin, il direttore di Radio Radicale?».<br />
«Ho tantissimi amici in giro per l’Italia. Di Bordin non parlo».<br />
«Ma ti difese quando Pannella volle radiarti dalla radio!».<br />
«Poi, ha scelto di conservare la direzione. Auguri anche a lui». <br />
<b>«Pannella da vicino?».</b> <br />
«Pirandellianamente ci sono tanti Pannella quanto lui sceglie che ce ne siano. In questi due anni, non c’è stato il Pannella migliore».<br />
<b>«È autolesionista?».</b> <br />
«Gli succede quello che accade in tante piccole aziende. Il fondatore ha paura di farle crescere e diffida dell’ingresso di nuovi soci. Per le stesse ragioni, Marco mette a rischio la sua impresa e la sua storia».<br />
<b>«Bonino?».</b><br />
«Ha scelto di non osare. Al netto dei suoi prestigiosi incarichi (è vicepresidente del Senato, ndr), il suo profilo è oggi chiaramente scolorito».<br />
«Come tanti – da Rutelli a Giovanni Negri – anche tu hai lasciato gli studi a metà, fagocitato in tenera età da Marco», stuzzico.<br />
«Io sono un ragazzo fortunato che a 35 anni ha potuto fare tantissime cose anche grazie al Pr. Ho imparato che la ruota gira. A volte ti telefonano ogni due minuti, altre non ti si fila nessuno. Importante è restare sereni e fare ciò in cui si crede». <br />
«Si dice che i pupilli di Marco siano anche i suoi amasi. Tu lo sei stato?».<br />
«No», replica e mi fissa duro, ma senza rossori né imbarazzo. <br /><br />
<b>Oggi sei col Cav che hai spesso insultato. Con che faccia?</b><br />
«Berlusconi è stato il primo a sorridere affettuosamente di qualche battuta birichina che ho fatto su di lui in passato». <br />
<b>Hai detto di lui: «Ha una visione clerico-fascista su divorzio e droga». Il Cav è clerico-fascista?</b><br />
«Al contrario. Berlusconi ha tenuto un ammirevole equilibrio tra il rispetto della sensibilità religiosa e la necessaria laicità dello Stato».<br />
<b>Che pensi dell’uso di droga?</b><br />
«Non la consumo. Ma il proibizionismo non è la soluzione. Per mettere d’accordo proibizionisti e anti, è necessaria una grande campagna informativa sui rischi dell’uso e dell’abuso di droga». <br />
<b>Sempre del Cav hai detto: «Quando è entrato in politica aveva cinque miliardi di debiti, oggi ha 29 miliardi di attivo», sottintendendo maneggi.</b><br />
«Maneggi, lo dice lei. Obiettivamente, si è trattato di una gestione di straordinaria efficacia. I retro pensieri li lascio ai malpensanti come lei».<br />
<b>Fai pure l’offeso, sbarbatello. Io continuo col tu. Tu svicoli. Se accusi uno di guadagnare con la politica, gatta ci cova. O no?</b><br />
«Non svicolo. Capisco però che gli oppositori di Berlusconi possano ricamare sulla variazione in positivo. Ma non va dimenticato che qualcuno – vedi Di Pietro – voleva sfasciare lui e Mediaset. <br />
Bene che non ci sia riuscito e che l’Italia abbia guadagnato un politico liberale in campo». <br />
<b>Ti pesa il conflitto di interessi?</b><br />
«Davvero c’è chi pensa che Berlusconi abbia vinto perché ha le tv? Se la sinistra lo pensa, perderà per 20 anni».<br />
<b>
Sei approdato al Pdl per stato di necessità o banale opportunismo?</b><br />
«Mi sono schierato con chi è più credibile sul terreno dell’economia liberale e della riduzione delle tasse».<br />
<b>Da liberista, ti fidi del neo statalista Tremonti?</b><br />
«L’esordio è eccellente. Via l’Ici e detassazione degli straordinari. Visco appartiene a un’altra era».<br />
<b>
Sei stato tra i paladini dell’indulto. Vari, usciti di galera grazie a te, hanno ucciso e stuprato.</b><br />
«È stata una battaglia giusta, gestita tafazzianamente da Prodi. Così, una buona intenzione si è risolta malamente».<br />
<b>D’accordo con l'introduzione del reato di clandestinità?</b><br />
«L’Italia appare tuttora un posto dove chiunque può arrivare e fare qualunque cosa. Serve un segnale. Reato o no, il governo ha dato una svolta». <br />
<b>Limitare le intercettazioni è un regalo ai delinquenti?</b><br />
«Lo dicono solo Di Pietro e i suoi. Per caso, il suo obiettivo è intercettare il cento per cento delle telefonate del cento per cento degli italiani?» <br />
<b>Le toghe napoletane che, all’indomani della nomina del sottosegretario ai rifiuti, gli hanno arrestato lo staff
</b><br />
«Mi hanno preoccupato. Vorrei la collaborazione di tutti con gli sforzi di Berlusconi. Bene ha fatto il premier a difendere i suoi incaricati, subito e pubblicamente. Erano nel mirino».<br />
<b>Una volta ti dissi che quello dei radicali schierati a sinistra era un tradimento. Hai risposto: «Questo film del tradimento dove lo danno?». Lo fu o no?</b><br />
«Riconosco che il film è stato effettivamente trasmesso. Ma successivamente al nostro colloquio. Di qui, la mia uscita dalla sala cinematografica». <br />
<b>Quando tu flirtavi con Prodi stavano già col Cav tre radicali coi fiocchi: Calderisi, Della Vedova, Taradash. Spocchiosamente hai detto: «Auguro loro di portare nella Cdl il liberalismo che noi porteremo nel centrosinistra». Lo ridiresti?</b><br />
«Loro hanno davvero centrato l’obiettivo. Io ci ho provato, ma sono stato lasciato solo. Ne ho tratte le conseguenze».<br />
<b>In passato, hai sempre escluso di sposarti. Ora?</b><br />
«Mai dire mai. Però, lavoro 20 ore il giorno. Non è onesto fare progetti che rischierebbero di essere troppo fragili».<br />
<b>La fine dei rossi rossi?</b><br />
«Loro dicono che il Paese non li ha capiti. Penso invece che li abbia capiti benissimo: no Tav, no Ponte... No tutto. <br />
E il Paese vuole invece dire sì».<br />
<b>La pax Cav-Veltroni?</b><br />
«Berlusconi fa bene a cercare di salvare il soldato Veltroni. L’Italia vuole il bipartitismo. <br />
Guai se dallo sfascio del Pd tornasse il festival dei nanetti. <br />
Però Veltroni si sta facendo fagocitare da Di Pietro e mi lascia allibito».
<br />
<b>Facendo il portavoce hai messo una pietra sopra a ogni velleità di critica. Zitto e cuccia per cinque anni?</b><br />
«Spero, nel mio piccolo, di favorire la maggioranza dicendo cose utili, liberali, non scontate».<br />
<b>Qual è il tuo futuro, giovanotto?</b>
«Ho scommesso sul Pdl. Se va bene, magari, mi sposo».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=IF9R0">Il Giornale - Giancarlo Perna</a>RITA ZANUTEL: Nel Veneziano uno straniero su cinque è irregolare, lo rivela un'indagine della Consulta provinciale dell'immigrazione2008-06-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356852Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Venezia (Partito: PRC) - Vicesindaco Comune Santo Stino di Livenza (VE) (Partito: LISTA CIVICA) - Consigliere Consiglio Comunale Santo Stino di Livenza (VE) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
<b>Quasi un immigrato su cinque, in provincia, è irregolare.</b> <br /><br />
<b>Lo rilevano i dati presentati all'istituto "Foscari", in via Pertini, dalla Consulta provinciale degli immigrati presieduta dall'assessore alle Politiche sociali di Ca' Corner Rita Zanutel.</b><br />
l dato emerge da una serie di interviste realizzate su un campione molto ampio dal Coses, su commissione dell'Ente locale, che nella Consulta riunisce periodicamente tutti i soggetti che lavorano e ruotano attorno al mondo dei migranti. <br />
800 i questionari distribuiti che hanno permesso di fare il quadro della situazione anzitutto registrando che gli stranieri presenti nel veneziano ammontano attualmente a circa 76 mila unità (di cui 15 mila sono minori).<br />
L'indagine ha messo in luce che di questi il 63 per cento risulta residente regolarmente; il 18 per cento domiciliato con un permesso di lavoro; il restante 19 per cento, invece, è clandestino.<br />
Inoltre una persona su due di quelle che sono in età lavorativa svolge una professione regolarmente; il 18 per cento lavora in nero; il 23 per cento è in attesa d'occupazione.<br />
Altri dati riguardano il titolo di studio. Buona la presenza di immigrati che nel Paese d'origine hanno conseguito il titolo di laurea: ne risulta in possesso il 20 per cento degli uomini, il 15 per cento delle donne, a dimostrazione di come spesso sia un luogo comune pensare che chi arriva da noi per lavorare abbia una preparazione culturale medio bassa.<br />
La rilevazione del Coses, oltre a fotografare le presenze e i relativi profili, ha cercato di sondare nel complesso la vita degli stranieri valutando altresì in quali case abitano e quali abitudini hanno. <br />
Ne è emerso, così, un lavoro importante, che fornisce alla Consulta e più in generale alle istituzioni preposte spunti di riflessione in materia d'integrazione ed accoglienza.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3822679&Data=2008-6-15&Pagina=8">Il Gazzettino - Venezia-Mestre</a>Donatella PORETTI: Senato/Sicurezza. Con la Bossi-Fini la clandestinità è necessità, non reato. L'Italia ha bisogno di lavoratori stranieri. Prostituzione legale contro criminalità internazionale.2008-06-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356770Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Sintesi dell'intervento in Aula, in sede di discussione sulla conversione in legge del decreto sicurezza, della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale - Partito Democratico<br /><br />
In questo dibattito sul decreto sicurezza, gran parte del tempo lo stiamo impegnando per parlare di immigrazione. <br />
Io do' per scontato che la condizione di clandestino, per un immigrato, non abbia un rilievo penale.<br />
La realtà è che il nostro Paese ha bisogno dei lavoratori stranieri, e la domanda e' sicuramente superiore al numero di ingressi regolari programmati dal Governo, tant'e' che sono centinaia di migliaia gli stranieri che vivono e lavorano in Italia senza permesso di soggiorno, non per loro scelta, ma per impossibilita' a regolarizzarsi.<br />
Il meccanismo dei flussi e' inadeguato e solo prevedendo un flusso continuo si abbatterebbe quasi completamente la clandestinita' di chi lavora, e non delinque. Una misura che favorirebbe anche un aumento degli introiti fiscali (tasse, contributi previdenziali, ecc). <br />
Emanare una sanatoria ogni 4 o 5 anni e' inutile, senza la riforma del sistema dei flussi, e perfino dannosa, poiche' -giustamente- ingenera la convinzione che "conviene
venire
in Italia da clandestini, tanto prima o poi ci sara' una sanatoria". <br /><br />
Quando uno Stato non interviene disciplinando e amministrando quelli che sono fenomeni sociali, e non emergenze limitate nel tempo e nello spazio, si crea una situazione caotica in cui vige la legge del piu' forte.<br />
Invece che lo Stato di diritto si ha la legge della giungla, e la criminalità da una tale situazione non ha che da trarre profitto.<br /><br />
<b>Come avviene oggi anche col fenomeno della prostituzione</b>. <b>A 50 anni dalla legge Merlin</b>, a gestire la prostituzione sono le mafie internazionali, per un giro d'affari di oltre un miliardo di euro l'anno. <br />
Se vogliamo interrompere questo flusso di denaro nelle casse della criminalita' e concentrare le forze dell'ordine sulla lotta alla prostituzione coatta ed allo sfruttamento anche di minorenni, dovremmo seguire l'esempio di molti altri Paesi europei,<b> legalizzando la prostituzione</b> e <b>riconoscendo questa attivita' come una professione</b>, da esercitarsi sotto forma di lavoro dipendente, indipendente o cooperativo, con i diritti e doveri che ne conseguono, compresi quelli relativi all'assicurazione previdenziale e di tassazione.<br /><br />
E' con questa convinzione e queste proposte che, con i senatori radicali del gruppo Partito Democratico Emma Bonino e Marco Perduca, abbiamo predisposto un ordine del giorno, e ci auguriamo che il Governo lo valuti e lo faccia proprio.<br /><br />
Qui il testo completo dell'intervento:<br />
http://blog.donatellaporetti.it/?p=101 <br />
Qui il testo dell'Ordine del giorno:<br />
http://blog.donatellaporetti.it/?p=100 <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=124144">radicali.it</a>Umberto BOSSI: «Reato di clandestinità fa da muro esterno, fa capire che non è come prima».2008-06-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356641Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Riforme per il Federalismo (Partito: Lega) <br/><br/><br />
<b>Rifiuti dal nord: «qualcosa di vero dovrebbe esserci»</b><br />
Il leader leghista sul decreto sicurezza. La prostituzione «pericolo per la sanità». <br />
L'Ici? «Adesso la paga lo Stato»<br /><br />
VARESE - «Il governo è compatto e quindi non vedo come fa a essere a rischio».<br />
Umberto Bossi stempera i toni dopo le polemiche sul pacchetto sicurezza e sul reato di immigrazione clandestina il ministro delle Riforme ha le idee chiare: «È meglio che ci sia perché fa un muro esterno, è un monito per far capire che non è più come prima.<br />
È un messaggio: non venite clandestinamente perché rischiate».<br /><br />
<b>PROSTITUZIONE</b> - Il leader della Lega Nord, a Varese per la cerimonia finale dell'Associazione nazionale carabinieri, ha anche affrontato il tema della prostituzione, che venerdì ha visto scontrarsi Pdl e Pd: «In uno stato laico è difficile parlare di pericolo per la moralità: è più un pericolo per la sanità che per la moralità.<br />
Comunque noi non abbiamo ancora preso posizione».<br /><br />
<b>RIFIUTI DAL NORD</b> - Bossi ha toccato poi l'altro argomento caldo degli ultimi giorni, quello dei rifiuti, che ha visto contrapporsi proprio la Lega al presidente Napolitano. <br />
«È stata fatta un'analisi di una commissione, in cui si vede che una parte sono venuti anche dal nord, su questo nessuno può dire di sì o di no.<br />
La Commissione ha stabilito questo dopo un anno di ricerche, quindi qualcosa di vero dovrebbe esserci».<br /><br />
<b>«ICI, PAGA LO STATO»</b> - Infine il leader del Carroccio avanza una critica agli alleati sull'Ici: «Non è stata abolita, adesso paga lo Stato invece dei cittadini - ha detto il ministro -. <br />
Io ragiono così: quello che è del comune deve essere del territorio, per esempio l'Ici.<br />
Secondo me, anche se le elezioni sono andate come sono andate, ha iniziato Veltroni a parlare agli italiani di Ici e poi logicamente la controparte gli è andata dietro: però l'Ici va tenuta ai Comuni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_giugno_07/bossi_immigrazione_reato_prostituzione_rifiuti_faa33408-3476-11dd-befe-00144f02aabc_print.html">Corriere della Sera.it</a>Roberto MARONI: Sì a quartieri a luci rosse. Intervista2008-06-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356622Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Interni (Partito: Lega) <br/><br/>I relatori del decreto legge sulla sicurezza chiedono di inserire le prostitute nella lista dei soggetti pericolosi per la sicurezza. Lei è d'accordo?
<p>
«Ne ho parlato con i miei collaboratori e con il sottosegretario Alfredo Mantovano: non ci pare una buona formulazione».
<p>
Quindi il governo chiederà il ritiro dell'emendamento?
<p>
«Stiamo lavorando per capire come fare. L'autorevolezza di chi l'ha presentato ci impedisce, da un punto di vista politico, di dire no».
<p>
Ma è la strada giusta?
<p>
«Personalmente io sono favorevole alla proposta formulata da Daniela Santanchè.<br />
Credo che bisognerebbe creare quartieri a luci rosse. In questo modo si garantisce il controllo sanitario e si tutelano i cittadini. Sgomberare le strade non serve a nulla. Si tratta comunque di una questione complessa, la decisione di non trattare questa materia nel pacchetto non è casuale. C'è bisogno di una riflessione ampia e condivisa».<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_giugno_07/sarzanini_cf82f858-3458-11dd-befe-00144f02aabc_print.html">Corriere della Sera.it - Fiorenza Sarzanini</a>Paolo GUZZANTI: Il tiro al piccione della signora Luisa.2008-06-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356495Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
La signora Louise Arbour delle Nazioni Unite accusa l’Italia di xenofobia a causa di una legge che ancora non esiste: quella che introduce il diritto all’arresto e alla punizione di chi, violando la legge e le frontiere, penetra illegalmente in Italia. Alle Nazioni Unite sono da tempo disoccupati: ignorano schiavismo e mattanze in Cina, ignorano i pogrom di studenti e intellettuali in Iran dove le ragazzine sono impiccate sulla pubblica piazza appese al gancio di una gru, non sanno che farsene dei diritti umani calpestati da Hezbollah e Hamas a Gaza dove si fanno a pezzi le persone che osano dissentire, ma hanno tempo per aprire un «dossier Italia» accusandoci più o meno di razzismo. Il gioco è sempre lo stesso: l’input parte dalle sinistre italiane che spingono organismi stranieri – talvolta giornali, talvolta agenzie, o istituti di gente che non sa nulla dell’Italia e neanche capisce l’italiano – e ritorna confezionato da «condanna», un giorno dall’Economist (oh, per carità: l’«autorevole» Economist, guai se dimenticate l’«autorevole» aggettivo) e un altro di una funzionaria della stessa Onu che non sa fermare neanche una strage in Ruanda o di cristiani in Africa. Dopo di che la sinistra che purtroppo non perde né pelo né vizio, si dà al banchetto orgiastico dei tribunali speciali «all’estero» sbandierando i verdetti di condanna.
La signora Arbour forse ignora che per aver varcato illegalmente la frontiera, nel Regno Unito e socialista ti possono ficcare in un campo di detenzione senza limiti di tempo (per questo la legge italiana prevede un «massimo» di 18 mesi, alla maniera di quella già operante in Germania). Forse la signora Arbour ignora che il presidente francese Sarkozy ha annunciato nuove restrizioni per chi vorrà restare in Francia, perché dovrà dimostrare di saper parlare e scrivere la lingua e rispettare le leggi francesi. Ma cosa volete che importi a una signora Louise Arbour di tutto ciò? La moda del tiro al piccione internazionale, da quando la maggioranza degli italiani ha scelto il centro destra, è quella di trasformare a tutti i costi l’immagine dell’Italia in quella di una nazione xenofoba, razzista, inospitale, probabilmente incline ai campi di concentramento. Qualsiasi ingrediente è buono: un momento di indignazione popolare per un neonato rapito o per una donna stuprata e assassinata, oppure il semplice proposito di porre i famosi paletti, tanto cari alla sinistra quando li mette lei, in materia di invasioni barbariche. È un vecchio disco rotto che conosciamo da anni e che sorprende soltanto per impudenza e mancanza di rispetto.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=IAGUI">Il Giornale - Paolo Guzzanti</a>Franco Frattini: «Sui clandestini decidiamo noi a Parigi Londra è già reato». - Intervista2008-06-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356493Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Affari Esteri (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b>Ministro Frattini, l’Onu condanna l’Italia per il reato di immigrazione clandestina. Che si fa?</b><br />
«E’ una condanna che riguarda, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito. <br />
Paesi che già hanno un reato di immigrazione clandestina.<br />
Per l’Italia non c’è nessuna condanna da parte dell’Onu perché da noi l’immigrazione non è ancora reato».<br />
<b>Lo sarà.</b><br />
«Vedremo. C’è una proposta e si aprirà un dibattito in Parlamento e decideremo.<br />
Per ora prendo atto della condanna dell’Onu a Francia e Germania che hanno già il reato. <br />
Se c’è un rimprovero preventivo all’Italia, ancor più c’è per i paesi che hanno già questa fattispecie giuridica. Grande rispetto per questo signore che non conosco e che rappresenta l’Alto commissario per i diritti umani, ma la condanna non ci riguarda». <br />
<b>Però il governo ha già licenziato il disegno di legge.</b><br />
«Sì ma come è noto anche all’Alto commissario una legge diventa tale solo quando è approvata dal Parlamento.<br />
Mi associo invece alla condanna delle violenze contro i rom che invece sono state compiute da persone che hanno compiuto atti illegali. <br />
Trovo però sorprendente l’accostamento tra una decisione del governo di far rispettare la legalità ad azioni che violano la legalità». <br />
<b>Condivide il reato?</b><br />
«Se la legge dovesse essere approvata io mi sento in ottima compagnia visto che la norma, che noi non abbiamo ancora, paesi importanti dell’Unione l’hanno già da anni.<br />
Forse un quadro comparativo della legislazione europea e non solo, sarebbe utile». <br />
<b>Come pensate di gestire l’ingombrante ospite che stamane prenderà parte al vertice della Fao?</b> <br />
«La visita a Roma del presidente iraniano Ahmadinejad è dedicata al vertice della Fao. <br />
Non ci sono state richieste di protocollo per incontri bilaterali con il nostro governo.<br />
L’agenda non l’avrebbe permesso e inoltre sarebbe servita ben altra preparazione. <br />
Ivi compreso il chiarimento su alcune posizioni che non si possono improvvisare».<br />
<b>Ovvero?</b><br />
«Prima di un incontro sarebbe servito un chiarimento da parte di Teheran sul muro di Israele e su Israele, nonché sul negoziato nucleare. <br />
Argomenti che non possono essere ignorati nè sui quali si può sorvolare. <br />
Noi sin dall’inizio abbiamo pensato che non ci fossero le condizioni per un incontro tra Berlusconi e Ahinadinejad e poiché la diplomazia iraniana sa giocare accuratamente con le regole della diplomazia, non ha chiesto bilaterali». <br />
<b>
Pensa che l’isolamento del regime iraniano da parte della comunità internazionale produrrà effetti anche interni?</b><br />
«Il governo italiano è convinto che quando ci sono delle regole queste vanno applicate. E per questo che sulle sanzioni dell’Onu noi siamo pronti ad andare sino in fondo».<br />
<b>
L’Italia però su questo punto ha mostrato qualche dubbio. Colpa dei troppi interessi commerciali?</b><br />
«Non c’è dubbio che il nostro Paese è arrivato tardi, forse per responsabilità passate. <br />
Ora il governo Berlusconi è invece intenzionato ad essere in linea con i colleghi europei».
<br />
<b>Ahmadinejad non è stato invitato alla cena a villa Madama, ma la delegazione d’affari iraniana che lo accompagna non ha disdetto nessuno degli incontri in agenda con i colleghi italiani.</b><br />
«Noi siamo un governo democratico e liberale che non può permettersi di dare istruzioni alle imprese.<br />
Si tratta di incontri di aziende private che operano in Iran sulle quali non possiamo certo intervenire. <br />
Le opinioni di tutti sono ampiamente libere. Per quanto riguarda la diplomazia italiana noi abbiamo un nostro ambasciatore che ha più volte incontrato il suo collega iraniano spiegando che l’Italia è un paese al quale piace negoziare ma che non intende prendere posizioni differenti dall’Europa e dal principale alleato americano».<br />
<b>Negoziare, ma come?</b><br />
«Dipende dall’Iran fare il primo passo. Prima di tutto invitando l’inviato europeo Solana a Teheran per ascoltare la controproposta europea e avere ragguagli sul programma nucleare iraniano, specie dopo l’ultimo rapporto dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite.<br />
Inoltre Teheran deve dire in modo chiaro che intende sospendere il programma di arricchimento dell’uranio. <br />
Il secondo passo concerne il rispetto dei diritti umani».<br />
<b>Non temete di dover affrontare oggi nuove provocazioni di Ahmadinejad contro Israele?</b><br />
«Ci auguriamo di no e che il presidente iraniano venga a Roma per discutere dei temi proposti dalla Fao.<br />
Se poi dovesse accadere, ancora una volta tutta la comunità internazionale sarà ferma nella condanna, perchè non ci possono essere "se e "ma" sul riconoscimento di Israele e sui suoi diritti. <br />
Noi comunque rimaniamo fermi sulle nostre posizioni e chiediamo ai nostri amici europei di applicare sino in fondo le sanzioni decise dall’Onu».<br />
<b>Gli "amici europei", Berlino in testa, però non vogliono l’Italia al tavolo del negoziato con l’Iran sul nucleare. Come si risolve?</b><br />
«La posizione della Germania è nota e non riguarda il ruolo dell’Italia nel negoziato.<br />
Berlino in questi due anni si è guadagnata un ruolo in questi ultimi due anni proprio perché l’Italia si era un po’ distaccata dai partner europei e sì è inserita in un formato che prevede i membri permanenti del consiglio di sicurezza più la Germania. <br />
Un formato un po’ curioso che però si giocava su una scusa molto facile per tener fuori l’Italia».<br />
<b>Colpa dei suoi due ultimi predecessori?</b> <br />
«Beh il ragionamento che si faceva era un po’ questo: come facciamo a tener dentro l’Italia che è il ventre molle". <br />
Oggi l’Italia non lo è più. Io sono arrivato alla Farnesina da quindici giorni. Non pretendevo di poter cambiare subito corso e scelte dovute ad un’Italia titubante.<br />
Io sono arrivato ieri. Quando ero ministro degli esteri avevo a che fare con un altro Iran, c’era Khatami e io sono stato a Teheran due volte per incontrarlo.<br />
Comunque, ho affrontato il problema già con Condoleezza Rice. Occorre alzare il livello politico del tavolo e presto sarò in Germania per affrontare il tema con il mio collega. Altrettanto farà Berlusconi con la Merkel.<br />
Gli Stati Uniti sono al nostro fianco e anche la Gran Bretagna». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=IAHDV">Il Messaggero - Marco Conti</a>Roberto MARONI: "ESPULSIONI PIU' RAPIDE CON REATO CLANDESTINITA'"2008-05-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356000Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Interni (Partito: Lega) <br/><br/><br />
"Questa e' la ratio del reato di clandestinita': procedere piu' rapidamente ed efficacemente alle espulsioni".<br />
Ai microfoni di Mattinocinque (Canale5), il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, replica a chi paventa che il nuovo reato introdotto con il 'pacchetto sicurezza' possa solo congestionare le carceri. <br />
"Fassino - dice Maroni rispondendo a Belpietro - appartiene a quel partito che le carceri le voleva e le vuole svuotare, con l'indulto: io credo sia difficile accettare lezioni da chi ha ridotto l'Italia in questo modo e ha diffuso un clima di grave insicurezza tra i cittadini.<br />
Il reato di immigrazione clandestina non serve a riempire le carceri, serve ad espellere piu' facilmente chi entra perche' e' previsto l'arresto immediato, il giudizio immediato nel giro di pochi giorni e un immediato provvedimento di espulsione".<br />
Si tratta di "dare a tutti, in primo luogo all'immigrato, la garanzia di un'espulsione fatta secondo le regole, non con un atto amministrativo ma con un atto giudiziario. Il resto e' solo polemica, che francamente mi pare del tutto fuori luogo quando si parla di sicurezza".<br /><br />
<b>"E' il nuovo sistema che sostituira' le impronte digitali, un sistema piu' moderno che rendera' piu' efficiente la lotta non solo alla clandestinita' ma alla criminalita' in genere".</b> <br />
E' il ministro dell'Interno a definire in questi termini la banca nazionale del dna introdotta con il 'pacchetto sicurezza'.<br />
"Per adesso - ricorda il ministro - l'abbiamo introdotta per garantire i ricongiungimenti, per evitare gli abusi": si tratta di "un accordo europeo che la sinistra non ha mai recepito e che noi recepiamo, a proposito di regole europee e di chi ci fa tanto la lezione su queste cose...". <br />
"Attualmente i centri di permanenza temporanea sono 10, noi prevediamo che ce ne sia almeno uno in ogni regione". <br />
"Ci sono molte regioni che non hanno questi centri - spiega il ministro - ci sono delle strutture che abbiamo gia' individuato, per esempio le caserme dismesse o abbandonate, che possono essere rapidamente attrezzate. Non sono carceri, sono centri in cui queste persone saranno tenute fino a che non ci sara' il riconoscimento e l'espulsione: ne abbiamo tante di strutture dismesse, abbandonate, non utiizzate, non sara' impossibile attrezzarle in tempi rapidi. <br />
Quindi, quando la norma entrera' in vigore, cioe' tra un paio di mesi, prima dell'estate, le strutture saranno pronte e si potra' attuare questo provvedimento che io credo sara' molto, molto efficace".
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<br/>fonte: <a href="http://www.agi.it/politica/notizie/200805220943-pol-rt11015-art.html">AGI</a>Massimo D'ALEMA: CRIMINOGENO IL REATO DI CLANDESTINITA'.2008-05-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355999Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Una norma incivile, giuridicamente insostenibile, contraria ai principi europei. In piu' totalmente controproducente perche' criminogena".<br />
E' il giudizio sull'introduzione del reato di immigrazione clandestina da parte di Massimo D'Alema che, in un'intervista al quotidiano 'L'Unita'', critica la norma approvata ieri dal consiglio dei minsitri.<br />
Secondo D'Alema, questa misura "Spingera' la povera gente che verra' nel nostro Paese per disperazione e miseria a diventare manodopera per la criminalita'". "Una politica di sicurezza -spiega D'Alema - con il rigore per chi delinque e la certezza della pena e' solo una faccia della medaglia.<br />
L'altra faccia e' una coraggiosa strategia dell'integrazione che punti sui diritti civili, sociali, politici e su una accelerazione delle procedure della cittadinanza". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.agi.it/news/notizie/200805221037-cro-rt11029-art.html">AGI</a>Rita BERNARDINI: Rom: censimento e riconoscimento di minoranza etnico-linguistica, per arginare il degrado e favorire l'integrazione2008-05-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355992Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) <br/><br/><br />
Rita Bernardini, ospite di Radio3 Mondo per parlare di immigrazione e xenofobia, ha testimoniato lo stato di degrado in cui versano i campi rom visitati nei giorni scorsi.<br />
“Nello scorso fine settimana io e gli altri deputati radicali abbiamo accompagnato l’eurodeputata liberale Viktoria Mohacsi, ungherese di origine rom, in visita nei campi nomadi di Roma e Napoli. <br />
Napoli, è apparsa ai nostri occhi come un immenso campo rom: i cumuli di spazzatura sparsi ovunque, infatti, restituiscono l’immagine di una città ormai al collasso. All’interno di questo grande immondezzaio, abbiamo visitato un campo che si trova nel quartiere di Poggioreale, alle spalle del cimitero da cui prende acqua ed elettricità. Questo campo è sorto in una vera e propria discarica: su un terreno formato da spazzatura compattata ricoperta di terra, e delimitato da un muro di cinta fatto interamente di rifiuti. Vi risiedono soprattutto nomadi di origine rumena - tra cui anche alcuni rifugiati dei campi dati alle fiamme nei giorni scorsi - che vivono in condizioni spaventose, basti pensare che gli unici servizi igienici consistono in una buca coperta da una tavola di legno.<br />
I bambini, che rappresentano il 60% degli abitanti del campo, non vanno a scuola perchè i loro genitori temono rappresaglie nei loro confronti.<br />
La logica cinica con cui viene affrontata la questione dei rom ha scatenato una guerra tra poveri, che ha messo gli uni contro gli altri i più disagiati tra gli italiani e i nomadi. Io sono convinta che gli italiani non siano xenofobi, tuttavia si sono create le condizioni per far emergere sentimenti di forte ostilità.<br />
Ritengo che buona parte della responsabilità di questo clima di allarme sia da attribuire al sistema dell’informazione, con i dati raccolti dal Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, abbiamo documentato che dal 2003 ad oggi è letteralmente raddoppiata all’interno dei telegiornali la cosiddetta informazione sui fatti di violenza. Questo non vuol dire che siano raddoppiati gli episodi di violenza, ma senza dubbio indica che c’è chi soffia sul fuoco della divisione, e non da adesso.<br />
Per capire come si è arrivati a questo punto, bisognerebbe fare un’indagine approfondita e seguire il flusso del denaro. Non è vero infatti che le istituzioni pubbliche non abbiano stanziato dei soldi per l’integrazione dei rom nella comunità italiana. Il problema è che con quei soldi ci hanno mangiato in molti, come dimostra il risultato lampante di un’integrazione mai avvenuta anche per coloro che vivono in Italia da tre o quattro generazioni”.
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Alla vigilia del Consiglio dei Ministri, che presenterà le proposte in materia di sicurezza e ordine pubblico, Bernardini ha poi ribadito la propria contrarietà all’eventuale introduzione del reato di clandestinità e ha suggerito alcune risposte per far fronte al problema dei rom, senza alimentare tensioni: <br />
“Un primo passo, ma fondamentale, verso l’integrazione è il censimento dei rom in Italia. Non si può pensare, infatti, di poter individuare una soluzione efficace, che garantisca a questa popolazione condizioni di vita accettabili nel rispetto della legalità, che favorisca la scolarizzazione e l’occupazione, e dunque risani i rapporti con gli italiani, senza prima appurare quanti siano e dove vivano i rom nel nostro Paese.
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Un secondo punto fondamentale è il riconoscimento al popolo rom dello status di minoranza etnico-linguistica, status già riconosciuto dalla legge n.482 del 1999 per altre minoranze residenti in Italia, derogando – ovviamente – al principio della territorialità, in quanto la popolazione rom è distribuita sul territorio nazionale in modo pressoché uniforme. I rom, infatti, hanno una propria cultura, una propria lingua e tradizioni che si tramandano da generazioni. L’integrazione non può e non deve essere un colpo di spugna su tutto questo”.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=122703">Radicali.it</a>Piero FASSINO: «Sbagliate le espressioni dei ministri spagnoli».2008-05-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355946Alla data della dichiarazione: Deputato<br/><br/><br />
<b><i>«Corrispondono ad opinioni personali soltanto di chi le ha pronunciate».</i></b><br /><br />
ROMA - «Penso che quelle espressioni dei ministri spagnoli siano state sbagliate». Lo afferma Piero Fassino, ministro ombra degli Esteri del Pd riferendosi alle accuse di xenofobia avanzate nei confronti dell'Italia da parte di esponenti del governo di Madrid. Espressioni che, sostiene a «Panorama del giorno», «peraltro corrispondono ad opinioni personali soltanto di chi le ha pronunciate; tanto è vero che il primo ministro Zapatero si è affrettato a dire che quella non è l'opinione del governo spagnolo e che la Spagna vuole avere con l'Italia relazioni migliori e continuare ad avere intese su tantissimi temi, relazioni che in questi anni sono cresciute e si sono consolidate. Italia e Spagna - ribadisce - hanno tantissimi interessi comuni ed hanno la necessità di continuare a lavorare assieme in Europa, nel mediterraneo e in tutto ciò che li riguarda». Fassino invita poi a considerare quali sarebbero le conseguenze dell'introduzione del reato di clandestinità.<br /><br />
<b>REATO</b> - «Se rendi il reato penale non puoi espellere il clandestino fino a quando non è stato fatto un processo. Quindi nel frattempo te lo devi tenere in carcere. In questo modo l'espulsione immediata non la puoi fare, i tempi del processo possono essere anche non immediati. Il rischio - prosegue - è che nel giro di poco tempo le carceri siano piene di clandestini e che il governo di centrodestra si trova di fronte ad situazione che magari lo porta a riproporre un indulto che è stato fortemente criticato quando lo abbiamo fatto noi. Dico che ci vuole un pò di ragione e di buonsenso nell'affrontare il problema: non serve lanciare parole d'ordine soltanto per fare propaganda. La lotta alla clandestinità è un impegno comune. Penso - conclude Fassino - che la vera cosa su cui dobbiamo concentrare tutti gli sforzi è migliorare i meccanismi di espulsione».
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<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_maggio_20/fassino_spagna_d72079b0-2647-11dd-8ccd-00144f02aabc.shtml">corriere.it</a>Marco MINNITI: "Il governo sta alimentando la paura e la giustizia fai da te". Intervista2008-05-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355836Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«La politica dell’annuncio fa male alla sicurezza, alimenta la paura e l’insicurezza. Il Pd non va rimorchio della destra su questo tema: ha un’idea organica, politicamente e culturalmente diversa: le badanti senza permesso di soggiorno non si possono paragonare al clandestino che delinque.<br />
Politiche anti-sbarchi, neo comunitari e uso dei Cpt: l’Italia sbaglia a non stare nello scenario europeo. Il pacchetto Maroni? Non conosciamo le proposte - sottolinea Marco Minniti, ministro ombra dell’Interno -, c’è stata una rincorsa di annunci contraddittori l’uno con l’altro che ha portato persino l’ex ministro Pisanu a
dire: “stiamo portando l’Italia al disastro”».<br />
<b>Immigrazione e sicurezza. Dopo giorni di giustizia fai da te, a Napoli come a Milano, ieri la “retata” dell’anticrimine in 9 regioni. Con tanto di decine di espulsioni. Il governo Prodi aveva preso sotto gamba questi temi?</b><br />
«Non c’era assolutamente disattenzione in passato. Il blitz di ieri non è un’indagine che parte dal nulla. È la risposta dello Stato, non dei singoli cittadini. Proprio quella risposta che bisogna dare». <br />
<b>Una risposta che arriva, guarda caso, dopo settimane di spot contro l’immigrato, i romeni e i campi rom. I primi effetti del pacchetto Maroni?</b><br />
«Sono fortemente preoccupato. Si sta agitando un clima di giustizia fai da te: dalle ronde, alle molotov agli atti violenza. Il tentato rapimento della bimba a Ponticelli va condannato con severità. Ma stiamo attenti nell’agitare gli animi: lo slittamento progressivo se non viene fermato può colpire al cuore la democrazia. Il monopolio della sicurezza dei cittadini è nelle mani dello Stato, non dei singoli».<br />
<b>Eppure il Giornale, quotidiano nazionale edito dal fratello di Silvio Berlusconi, è arrivato al punto di pubblicare gli indirizzi anti-rom, stilando una sorta di lista di tutti i crimini. Così non si legittima la giustizia fai da te?</b><br />
«Sono sgomento per la lista della paura del Giornale. È chiaro che questa forma di comunicazione rischia di eccitare gli animi. Il rischio è una miscela esplosiva ingovernabile».<br />
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E il Pd e il governo ombra, che intende fare? Non si può mica limitare a guardare. Come intende replicare al centrodestra?</b><br />
«In Italia c’è un bisogno di sicurezza, determinato da una percezione della popolazione che in alcuni casi è stata anche esplicitamente alimentata e assecondata. Al centrodestra dico: può succedere che la paura possa far vincere le elezioni, ma è difficile governare aumentando le paure».<br />
<b>Andiamo per punti: reato d’immigrazione clandestina.</b><br />
«Sarebbe un gravissimo errore mettere sullo stesso piano coloro che hanno una casa e un lavoro e non hanno il permesso di soggiorno per i meccanismi provocati dalla Bossi-Fini e coloro che delinquono. Non si può paragonare la badante al clandestino scippatore. 300mila famiglie così andrebbero al collasso». <br />
<b>E come se ne esce? Maroni è stato chiaro: nessuna sanatoria.</b><br />
«E infatti non serve una sanatoria. Occorre una riforma più equa della Bossi-Fini che affronti la politica dei flussi e la domanda di lavoro, per tipologie di categorie. Chi ha una casa e un lavoro e fa crescere del 6% all’anno il nostro Pil deve essere integrato. Che non vuol dire fare una nuova sanatoria, ma non riproporre il collo di bottiglia di quella legge sull’immigrazione. E di pari passo serve una severa e rigorosa politica contro la clandestinità».<br />
<b>C’è un rapporto diretto tra immigrazione e criminalità?</b><br />
«È sbagliato e ingiusto far credere all’opinione pubblica che esista questo nesso. I dati delle forze dell’ordine ci dicono che tra gli stranieri regolari c’è esattamente lo stesso tasso di criminalità dei cittadini italiani».<br />
<b>Questione Rom e pregiudizi.</b><br />
«Bisogna affrontare il problema sapendolo leggere bene. Occorre perseguire insieme una politica di diritti e doveri. I Comuni e lo Stato devono eliminare i campi rom abusivi e dotare chi non delinque di campi più piccoli, più controllabili. Stop alle baracche e alle bidonville. E tra i doveri da chiedere ai rom al primo posto c’è la tutela dei bambini: devono andare a scuola. E penso anche che bisogna punire severamente quei genitori che rubano l’infanzia ai propri figli: gli va tolta la patria podestà. La risposta di Stato e comuni non deve mai travalicare l’ambito della risposta legalitaria, altrimenti il rischio è la persecuzione razziale».<br />
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Città più sicure, come demolire il sentimento di insicurezza?</b> <br />
«Le statistiche dimostrano che i reati sono diminuiti, e questo anche grazie ai patti con le città metropolitane istituiti dal governo Prodi. Non c’è nessuna statistica che possa influire sulla percezione del paese. L’indulto purtroppo è stato recepito come una frattura radicale nelle politiche di sicurezza. Occorre una giustizia che garantisca l’effettività della pena. Non convince l’ipotesi di alzare le pene: non sarebbe un deterrente».<br />
<b>Cpt prigioni e sindaci sceriffi, cosa ne pensa?</b><br />
«I Cpt non sono cancellabili, li impone il trattato di Schengen. Prolungare il trattenimento a 18 mesi cambia la mission e non favorisce di fatto l’allontanamento effettivo e veloce. Per quanto riguarda la sicurezza urbana, è un tema che visto con una visione nazionale. Servono politiche che legano meglio il territorio: alleanza strategica tra Stato nazionale e sindaci. Sindaci e Stato protagonisti delle politiche di sicurezza. E non sceriffi».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=I42N3">L'Unità - Maristella Iervasi</a>