Openpolis - Argomento: legge Gozzinihttps://www.openpolis.it/2008-08-16T00:00:00ZDonatella PORETTI: Ferragosto al carcere fiorentino di Sollicciano. in una scuola di criminalità il sovraffollamento è sempre l'emergenza.2008-08-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358767Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
• Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico<br /><br />
L'indulto? Una boccata d'aria e ora tutto come prima, anzi peggio visto il preannuncio di nuove figure di reato e le minacce alla legge Gozzini. E' questo lo scenario che mi sono trovata nella visita di ferragosto al carcere fiorentino. Con me c'erano Claudia Sterzi, segretaria dell'associazione radicale Antiproibizionista, e Antonio Bacchi, segretario dell'associazione radicale fiorentina Andrea Tamburi.
Se si pensasse alla carcerazione come ultima opzione per chi si e' reso colpevole di reato, forse non ci sarebbero situazioni come quella di Sollicciano. Se prima si provassero le altre strade -arresti domiciliari e pene alternative- forse le nostre carceri svolgerebbero la funzione assegnata dalla Costituzione alla pena: rieducazione e riabilitazione. Oggi invece gli istituti penitenziari sono la pattumiera della società: ci finiscono e ci restano gli ultimi, e quando si esce e' per poco, perché la scuola che meglio funziona dentro, e' quella della criminalità.
Quando il legislatore prevede impossibili reati, come quello di clandestinità, o vuole intervenire sulla legge Gozzini, sarebbe meglio che si facesse prima un giro in carcere e poi ci pensasse meglio. Oggi la relativa tranquillità, la mancanza di risse e di violenze in queste condizioni assurde, e' frutto unicamente della volontà dei detenuti di accedere alla Gozzini e quindi comportarsi "bene" in carcere.
Vediamo in particolare cosa ho rilevato nel carcere fiorentino.
Sollicciano e' tra le strutture carcerarie più difficili a livello italiano e non solo. Un edificio progettato per 470 detenuti, il giorno di Ferragosto ne registrava 834, di cui 87 donne. Numeri che sono il segno della difficoltà, confermata dal fatto che la maggior parte sono detenuti in attesa di giudizio e in carcerazione preventiva: 408 sono nel reparto giudiziario e 277 in quello penale, oltre a 35 nel centro clinico e 17 nel transito. Il 60% dei detenuti e' straniero e le celle progettate per due sono abitate da tre. Prima dell'indulto era stata aggiunta anche la quarta branda.
Se i detenuti abbondano, educatori e personale penitenziario sono troppo pochi, con il problema distaccamenti sempre più pesante.
Il lavoro per i detenuti, che e' un diritto, e' invece un miraggio. Le attività ricreative sono difficili, nonostante il personale faccia salti mortali per garantirle a tutti, anche con la turnazione.
La tossicodipendenza e' un fenomeno importante: 152 detenuti risultano tali, con solo 50 in trattamento metadonico; i detenuti italiani con questo "privilegio" sono molti di più degli stranieri.
Nelle sezioni maschili le celle restano chiuse tutto il giorno tranne quattro ore d'aria (2 la mattina e 2 il pomeriggio). In quelle femminili invece le celle sono aperte, e un reparto ad hoc ospita 10 transessuali. Nel nido del reparto femminile, da due mesi ci sono due bimbi di 6 e 14 mesi, figli di altrettante detenute. Una struttura adeguata e con numerosi giochi, ma, nonostante i colori e gli sforzi, resta sempre un carcere... non proprio un luogo in cui crescere dei bambini.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=127733">Radicali.it</a>Rita BERNARDINI: Sicurezza: puntare tutto sul carcere e sull'innalzamento delle pene non porta da nessuna parte.2008-05-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355856Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) <br/><br/><br />
<b>• da una nota di agenzia letta a Radio Radicale</b><br /><br />
<b>"E... chi l'ha visto?</b> Hanno ipotizzato il reato di immigrazione clandestina e poi l'hanno ritirato perché in Europa c'è la libertà di circolazione ed è illegittimo impedire la ricerca di una via d'uscita alla misieria e alla disperazione".<br />
<b>Così la segretaria nazionale dei Radicali</b>, eletta nelle liste del Partito Democratico, Rita Bernardini, affronta la delicata questione del ‘pacchetto sicurezza’ a margine di un convegno sul carcere e il rischio concreto che entro un paio di mesi si ripeta il sovraffollamento per lo 'sfascio' della giustizia.<br />
"Chi l'ha visto" il pacchetto sicurezza, attacca la Bernardini, che si augura comunque che non si segua la strada del decreto ma della via parlamentare e che si rispettino "i diritti umani".<br /><br />
"Noi siamo contrari all'innanalzamento delle pene - aggiunge la Bernardini - ci convince molto di più la strada delle pene alternative al carcere come previsto dalla legge Gozzini: non a caso - evidenzia la Bernardini - questa legge che prevede il recupero e il reiserimento sociale, ha dato i migliori risultati in fatto di recidiva".<br />
Quello della Bernardini insomma è un 'avvertimento' al Governo sia sul modo che sui contenuti del pacchetto sicurezza che "aspettiamo di analizzare compiutamente e mi auguro in sede parlamentare", precisa la numero uno dei Radicali che, tra l'altro, ieri è stata a visitare i campi rom di Napoli insieme all'eurodeputata liberale al Palarmento europeo, Viktoria Mohacsi, che relazionerà stasera al Presidente del Parlamento europeo.<br /><br />
<b>"Quei campi rom di Napoli</b> sono un'indecenza - rivela la Bernardini - si vive lì in condizioni disumane ma direi che <b>tutta la città di Napoli è un campo rom</b>: si sta dando in giro per il mondo un'immagine di degrado e di abbandono della città partenopea".<br />
E la Bernardini ammonisce: "attenti a non soffiare sul fuoco", a non far precipitare la situazione.<br />
"Non dico che non si debba intervenire - conclude la Bernardini - solo che dico bisogna farlo con misure efficaci: puntare tutto sul carcere e sull'innalzamento delle pene non porta da nessuna parte". <br /><br />
L'intervento della leader radicale potrebbe essere finito ma l'aria che tira la costringe a dire di nuovo "non si faccia di un'erba un fascio: se un rom ha commesso un reato è giusto che paghi e ripeto servono pene alternative al carcere che così com'è produce solo delinquenza, e non si condanni o peggio si criminalizzi un'intera etnia solo perché ha modi di essere e di vivere diversi dai nostri".
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=122618">radicali.it</a>Rita BERNARDINI: Immigrazione, Bernardini: rischio di deriva repressiva americana2008-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355506Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) <br/><br/><br />
• Da note d'agenzia lette a Radio Radicale<br />
Se si introduce, come pare possibile, il reato di immigrazione clandestina nel nostro Paese si rischia la deriva repressiva di marca Usa dove l'1% della popolazione e' in carcere, peraltro con una grossa differenza: le condizioni delle delle carceri americane non sono schifose come in Italia.
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Lo ha sostenuto la segretaria nazionale dei Radicali, eletta nelle liste del Pd, Rita Bernardini, 'a latere' della conferenza stampa di presentazione delle sette proposte di legge di riforma del diritto di famiglia aggiornato alla realta' attuale.
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"La mia grossa preoccupazione e' che stia prendendo piede in Italia il modello americano di risolvere tutto con il carcere ed in rischio e' di arrivare alle percentuali americane - ammonisce la numero uno dei Radicali <br />
Ed ora si vuole introdurre il reato di immigrazione clandestina con le carceri che, a breve, saranno di nuovo sovraffollate nonostante l'indulto".<br />
Secondo la Bernardini la starda alternativa e' rilanciare ed applicare,<b> "la legge Gozzini, una ottima legge</b>, che punta sulle pene alternative: ecco - spiega - bisognerebbe individuare pene alternative ad hoc e premi di buona condotta, invece del carcere tout court che si dimostra inefficace rispetto ad un sistema di pene alternative e riabilitative secondo la Costituzione".
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<b>Sicurezza: la semplificazione non diventi brutalita'.</b>
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"Non voglio dare un giudizio ma dai primi annunci provenienti dal ministero della Semplificazione la mia paura ed il mio timore e' che questo diventi il ministero della brutalita'.<br />
E le preoccupazioni ci sono tutte se vediamo per esempio le proposte riguardanti l'immigrazione per cui diviene reato penale essere immigrati senza regolare permesso di soggiorno. Non vorrei che per 'semplificare', la risposta ad ogni tipo di emergenza - spesso creata dai mezzi d'informazione - sia la galera". Lo ha sostenuto la segretaria nazionale dei Radicali, eletta nelle liste del Pd, Rita Bernardini, ai microfoni di Ecotv.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=122192">Radicali.It</a>