Openpolis - Argomento: ponte di Calatravahttps://www.openpolis.it/2011-08-11T00:00:00ZALESSANDRO MAGGIONI: Venezia. «Servono fondi per sistemare l’intero ponte dell'Accademia»2011-08-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590889Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: PD) <br/><br/><br />
«Siamo alle solite, ancora un mozzicone ed un principio di incendio sul ponte dell’Accademia. In passato ho fatto dei sopralluoghi alla struttura e nei prossimi giorni i tecnici del Comune si incontreranno con i vigili urbani e i pompieri per cercare di trovare una soluzione. Non c’è più tempo da perdere, ma è anche chiaro che servono fondi per sistemare l’intero ponte».
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Maggioni sottolinea, poi, che il richiamo ad evitare di spendere troppi soldi, come avvenuto ad esempio con il ponte di Calatrava, è del tutto condivisibile ma evidenza anche che bisogna fare subito qualcosa.
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«Non si può continuare in questo modo, ci sono già stati troppi interventi dei vigili del fuoco sul ponte. A questo punto sto quasi pensando di mettere dei cartelli per fare in modo che la gente eviti di gettare a terra questi oggetti».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=1971110&Data=20110811&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it</a>Giorgia MELONI: Venezia: «Cacciari non è invincibile» - INTERVISTA2008-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359543Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro della Gioventù (Partito: PdL) <br/><br/><br />
La mattina in "divisa" ministeriale, giacca e pantaloni scuri, per il forum dei Giovani imprenditori di Confcommercio a Ca' Corner. Il pomeriggio in tenuta da turista, scarpe basse e maglioncino sulle spalle. Senza scorta, senza bodyguard, senza il codazzo di addetti e di portaborse che solitamente accompagna i ministri della Repubblica italiana. «La scorta io? Ma se non uso neanche l'auto blu». Giorgia Meloni, ministro alla Gioventù, 31 anni, in politica con Alleanza nazionale da quando ne aveva 15, lascia Ca' Corner e si trasferisce all'hotel Monaco: mezza giornata di passeggio e shopping, stamattina già se ne andrà. «Era da un po' di tempo che non venivo a Venezia, avevo voglia di rivedere la città». Non è sola. A portarla a spasso per le calli sono il capogruppo di An a Ca' Farsetti Raffaele Speranzon («Raffaele è bravissimo, mi raccomando lo scriva che lo stimo») e i consiglieri di Municipalità Pietro Bortoluzzi e Andrea De Simone.<br />
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<b>Ministro Meloni, in giro per Venezia senza scorta?</b><br />
«Io sono sempre senza scorta, non uso nemmeno l'auto blu».<br />
<b>Il programma di questo sabato pomeriggio in laguna?</b><br />
«Un giretto, dove si va si va. Shopping? E perché no? Se vedo una cosa che mi piace, un bell'oggetto artigianale...».<br />
<b>A 31 anni ministro: come cambia la vita?</b><br />
«Sì, sono un ministro giovane, ma faccio politica da quando avevo 15 anni, già ero stata vicepresidente della Camera. Diciamo che da ministro devi stare un po' attento a quello che dici, perché puoi trovarti su un titolo di giornale. E per me, che sono schietta, irruenta, immediata, non è facile».<br />
<b>Lei è single, si sposerebbe a Venezia?</b><br />
«Da romana, orgogliosamente romana, mi sposerei ovviamente a Roma. Ma Venezia probabilmente sarebbe una buona scelta».<br />
<b>Cosa sa dell'amministrazione di questa città?</b><br />
«Mi raccontano di una amministrazione un po' contraddittoria, di qualche spreco di troppo, come quel ponte».<br />
<b>Il ponte progettato da Calatrava. L'ha visto?</b><br />
«Stamattina».<br />
<b>E?</b><br />
«Mi è sembrato catapultato qui, come spesso accade per certe opere».<br />
<b>Le piace?</b><br />
«Bah, niente di che. Ma, al di là del giudizio estetico, l'ho guardato bene perché con quello che è costato, insomma, un po' troppo per quello che ho visto».<br />
<b>Le hanno parlato del villaggio per i Sinti?</b><br />
«Del referendum soprattutto. Lasciamo stare il merito della questione, anche se i campi nomadi non sono una grande forma di integrazione, non capisco perché non si voglia fare il referendum. An ha raccolto le firme, si vuole chiedere ai cittadini se reputano una priorità fare questo campo che costa 3 milioni e mezzo. Non capisco le perplessità del Comune, io se fossi il sindaco di Venezia la consultazione dei cittadini la farei. Anzi, in generale penso che sia utile sentire i cittadini specie quando ci sono in ballo opere costose».<br />
<b>L'anno prossimo ci saranno le elezioni provinciali, nel 2010 quelle comunali. Previsioni?</b><br />
«Cacciari non è invincibile, come non lo erano Rutelli e Veltroni. L'esperienza di Roma dimostra che con persone in grado di rappresentare un disegno diverso, si può fare la differenza».<br />
<b>Pesa la scelta del candidato sindaco?</b><br />
«Bisogna trovare il candidato migliore. E secondo me il candidato migliore lo si trova tra le persone radicate in città, conosciute e riconosciute dalla gente. Oggi c'è la tendenza a cercare i grandi nomi, i personaggi, io preferisco le persone radicate sul territorio. E per Venezia penso proprio che noi si possa giocare bene questa partita».<br />
<b>Con che alleanza?</b><br />
«Andando tutti uniti, ovvio. E, come dice Speranzon, possiamo anche vincere al primo turno».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3913924&Data=2008-9-21&Pagina=3">Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Alda Vanzan</a>Massimo Cacciari: «La città apre al contemporaneo».2008-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359278Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
<b>Calatrava e gli altri: Venezia cantiere del futuro</b><br /><br />
C'è il disegno della "città contemporanea", c'è la volontà di lasciare il segno e soprattutto di impreziosire Venezia con testimonianze monumentali che appartengono all'epoca "nostra". Discorso impervio - basti citare le recenti polemiche per la realizzazione del Ponte della Costituzione - ma la sfida è tutta qui. Più volte il sindaco Massimo Cacciari al di là del "tormentone" sul quarto ponte sul Canal Grande, ha cercato di sottolinearlo tanto da dichiararsi "esponente di una minoranza" che vuole dare a Venezia segni tangibili della contemporaneità. Così, dopo il ponte dell'architetto di Valencia, Santiago Calatrava, ora la sfida appartiene ad altri progetti. Ed è stato lo stesso Cacciari a ribadirlo davanti ad una platea di professionisti, incontrando l'architetto canadese-americano Frank O. Gehry, progettista della "Venice Gateway" all'aeroporto Marco Polo. <br />
«Certamente - ha detto Cacciari rivolto al professionista di fama mondiale - dovrà essere paziente con i tempi di questo Paese, ma vedrà che riusciremo a portare avanti questo progetto così come tutti gli altri. Sia pure tra mille difficoltà abbiamo concluso e aperto il quarto ponte sul Canal Grande, ma altri progetti stanno procedendo e prenderanno avvio: il piano per il recupero di Punta della Dogana come polo museale d'arte contemporanea ad opera dell'architetto giapponese Tadao Ando, la realizzazione delle nuove Gallerie dell'Accademia a cura di Tobia Scarpa e infine l'Archivio Vedova ad opera di Renzo Piano. Accanto a loro ci sarà anche Gehry, tutto dipenderà dal suo amore per Venezia.Uno sguardo, quindi, di insieme che consentirà a Venezia di dimostrare di non essere solo "contenitore" e palcoscenico di testimonianze storiche del passato, ma anche di essere pienamente in corso come luogo per l'architettura contemporanea.<br />
Un ambiente dove non tutto è ingessato e dove è possibile - il lavoro di Calatrava lo dimostra - realizzare qualcosa che ben si inserisce nella skyline veneziana. Una sfida decisiva che non solo si scontra con le proteste e le polemiche, ma soprattutto con i vandalismi. Di chi - purtroppo - vuole lasciare il segno della propria inciviltà. Forse solo per finire in un presunto "Guinness dei primati" delle sciocchezze. Ne sanno qualcosa gli uomini della Polizia municipale di Venezia che ieri, a due giorni dall'apertura, hanno dovuto fare i conti con il primo sfregio al ponte della Costituzione: una scritta incisa con un oggetto appuntito, forse una chiave fatta da un giovane di circa trent'anni che i vigili veneziani stanno cercando di individuare grazie al filmato delle telecamere della zona. Le riprese mostrano il giovane mentre verga, su uno dei raccordi del ponte, la propria firma, la data e l'ora dell'impresa, compiuta poche ore dopo l'apertura, avvenuta l'altra notte in modo informale, ma con gran concorso di pubblico. «È un nome straniero - precisa il comandante dei Vigili urbani, Marco Agostini - sul quale stiamo indagando: non è detto, infatti, che anche l'autore sia straniero». <br />
Il vandalo primatista è entrato in azione mentre la pattuglia di turno stava effettuando un controllo ai piedi del ponte. «Per fortuna quella parte del ponte è un calco in plastica - ha commentato l'assessore al patrimonio del Comune di Venezia, Mara Rumiz - e doveva già essere sostituito con un altro in bronzo, con la firma del progettista Santiago Calatrava. È il primo segno di inciviltà. Quel che è certo è che potenzieremo ancor di più il servizio di telecamere».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3906930&Data=2008-9-14&Pagina=2">Il Gazzettino-Venezia-Mestre-Paolo Navarro Dina</a>Luana ZANELLA: «Più che su Calatrava interroghiamoci sui costi del Mose»2008-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359277Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Verdi) <br/><br/><br />
«Più che sui costi del ponte di Calatrava, interroghiamoci su quelli del Mose». Lo afferma Luana Zanella, assessore comunale alla produzione culturale. «Arrivando a Piazzale Roma lo scorso giovedì notte, alla vista del Ponte della Costituzione illuminato sono rimasta senza fiato - afferma l'assessore - La bellezza, la poesia di quest'opera non possono certo lasciare indifferenti».<br />
«Ritengo perciò - conclude - che non siano accettabili le strumentalizzazioni sui costi di questo ponte da parte di chi, invece, mai si interroga sui costi enormi e crescenti, sia in termini di realizzazione che di manutenzione, di un'opera non solo inutile, ma anche dannosa per la Laguna e la Città di Venezia, come il Mose. Ricordo infatti che i suoi costi sono lievitati di molto, come ha rilevato la Corte dei conti, e che il preventivo per le spese di manutenzione ammonterebbe a 40 milioni di euro all'anno».
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3906931&Data=2008-9-14&Pagina=2">Il Gazzettino - Venezia-Mestre</a>Massimo Cacciari: «Dopo di me un sindaco mestrino»2008-09-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359029Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/>MESTRE - Il prossimo sindaco sarà un giovane mestrino. Non ha dubbi Massimo Cacciari che alla Festa dei democratici di Marghera ha anche indicato modi e tempi: fra un anno le primarie per scegliere il candidato del centro sinistra per il dopo Cacciari.<br />
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<b>Il futuro di Venezia passa per Mestre e per Marghera.</b><br />
E da lì dovrà venire il sindaco del dopo Cacciari. A patto che, oltre che mestrino, il nuovo doge sia anche giovane. Ha delineato così le caratteristiche del futuro primo cittadino, lo stesso Massimo Cacciari. Un identikit cui il sindaco filosofo ha dato forma martedì sera di fronte a compagni ed amici della Festa Democratica per l'Unità dei Popoli di Marghera. Nulla di più però. Di dire nome e cognome del suo successore a Ca' Farsetti, Cacciari non se lo sogna neppure.L'accento di questa città ha sottolineato il sindaco - va posto su Mestre e su Marghera: bisogna capirne le enormi potenzialità. <br />
<b>Mestre può diventare una capitale economica: ha un futuro importante segnato.</b> <br />
La Giunta del futuro non potrà nascere da una lista civica. L'unica strada per le prossime elezioni amministrative (Non farò dice escludendo un eventuale quarto mandato - più pazzie. Basta che non mi facciano incazzare.) fa tappa nelle primarie del Partito Democratico. Vanno individuati i candidati e, entro ottobre del 2009, - detta la tabella di marcia - si proceda con le primarie.<br />
Appare sereno e rilassato il sindaco durante l'incontro, aperto dal coordinatore del PD di Marghera, Antonio Cossidente. Maurizio Dianese, il giornalista del Gazzettino che lo intervista, perde persino la scommessa fatta con il consigliere comunale Roberto Turetta. Il sindaco, infatti, non si scompone nei primi trenta secondi malgrado le prime domande guardino al Cacciari uomo più che al sindaco. Alla richiesta di Gianni De Michelis di diventare socialista, aveva risposto davvero: No, grazie, sono già ricco di famiglia (Non è stata si schermisce - la mia migliore battuta). <br />
Il tempo per le donne? Introvabile se, oltre al sindaco, si fanno altre cose, come a dire che tra S. Agostino e S. Tommaso, spazio per l'amore, cortese o meno, non ne trova. Gli scatti che lo immortalano con donne ogni volta diverse dicono altro, però. Tutte cose passate... Memorie. Una mezza idea di mettere su famiglia? Bah, - sorride pensavo di diventare direttamente nonno..."<br />
Un ipotetico nipotino che potrebbe ammirare la città del domani, quella per cui, secondo Cacciari, si sono poste le basi. <br />
Mestre sta vivendo i dolori della crescita, dovuti ai cantieri del tram, ora, e della nuova lottizzazione dell'Umberto I, fra poco. Temo che, a Venezia, - commenta Cacciari - si patiscano invece dolori di vecchiaia, come dimostrano le reazioni ad opere d'arte come il ponte di Calatrava. Per arginare l'ondata turistica fuori misura, il sindaco ribadisce la necessità di innalzare il prezzo di Venezia, prevedendo aumenti dei prezzi ovunque, compresa la basilica di S. Marco, per scremare i turisti. Del resto Venezia è un bene prezioso e i beni preziosi si pagano. E, a proposito di soldi, Cacciari avverte che per costruire il Polo nautico a San Giuliano bisognerà utilizzare il sistema del projec financing. <br />
Nessuna stoccata al Governo Berlusconi salvo quella per l'ingiustizia pazzesca dell'eliminazione dell'Ici per tutti, anche per i ricchi (Mi hanno regalato 500 euro), che era stata prevista, del resto, dallo stesso Prodi. Attacca la burocrazia ministeriale che agisce, da decenni, come freno per la bonifica dei terreni a Porto Marghera e ammette che sulle Municipalità bisognerà riflettere perchè almeno le due centrali, Mestre e Venezia, spesso si sovrappongono a quel che fa il Comune e invece <b>la Municipalità non può comportarsi come un piccolo Comune.</b><br />
Ed il PD? Per il Partito Democratico, a Venezia siamo arrivati ad un gruppo dirigente giovane. Vedo conclude Cacciari - difficoltà a livello nazionale dove, dopo il buon risultato elettorale, non si è elaborata una strategia. Si vada al congresso: qui prevarrà una corrente e la minoranza ne dovrà prendere atto, senza sbattere la porta. I partiti sono sempre stati organizzati in correnti: erano venti che smuovevano la polvere, non aliti mefitici. Ci si divide, se non si discute, e si pensa solo al potere.
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3897193&Data=2008-9-4&Pagina=7">Il Gazzettino.it - Venezia.Mestre - Giacinta Gimma</a>MARA RUMIZ: Ponte di Calatrava. «Un'operazione che ci riempie di orgoglio, ma la lievitazione dei costi era inevitabile»2008-09-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359019Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Un pizzico di emozione e soprattutto la consapevolezza di essere nel mirino come assessore ai Lavori pubblici per il centro storico. Mara Rumiz non si è tirata indietro. «Abbiamo l'orgoglio di essere riusciti dove in passato si sono arenate opere di straordinari architetti come Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Louis Kahn. Noi abbiamo fatto di più: abbiamo rotto ogni ritrosia». L'assessore ha espresso soddisfazione per la conclusione dell'opera, anche se manca ancora l'ovovia, che è in fase di costruzione e sarà installata entro novembre, giusto in tempo per un "regalo di Natale" alle associazioni dei disabili. «Il fatto - ha detto Rumiz - che il ponte sia costato molto di più di quanto era stato previsto (l'appalto nel 2002 era stato per 4.074.906 euro, che diventavano 6.720.237 con le somme per rilievi, indagini, monitoraggi, attrezzature, martinetti, oneri tecnici, Iva, saliti oggi rispettivamente a 7.273.162 e 11.276.794) e che molto più lunghi sono stati i tempi per la sua realizzazione (nel 2002 erano stati previsti 456 giorni), non ci preoccupa. Guardando quest'opera, davvero qualcuno può pensare che potesse costare quattro milioni?»<br />
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Dal canto suo l'assessore ai Lavori pubblici ha ribadito che, nonostante tutte le polemiche, ha sempre voluto lavorare in silenzio senza prestare il fianco a polemiche e strumentalizzazioni, ma anche di non assumersi colpe che l'amministrazione non ha. «Un pensiero riconoscente invece - ha aggiunto - va a tutte quelle imprese che vi hanno lavorato e alle loro maestranze.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3896157&Data=2008-9-3&Pagina=3">Il Gazzettino - Venezia</a>Massimo Cacciari: I veneziani si sveglieranno con un ponte in più2008-09-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359018Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
<b>Confermato il nome: sarà dedicato alla Costituzione. Il sindaco: «Lo apriremo ai pedoni uno di questi giorni»</b><br />
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Con gli occhi soddisfatti, un po' mefistofelici, Massimo Cacciari si è goduto da co-protagonista la conferenza stampa di Santiago Calatrava.Ma alle domande su quando aprirà il ponte dopo la decisione di azzerare ogni inaugurazione, risponde malizioso: «Lo vedrete. Una mattina, una delle prossime, toglieremo le transenne e si potrà passare.
Mi assumo io tutta la responsabilità per aver deciso di annullare ogni apertura ufficiale». Già. Semplice come un bicchier d'acqua.E per il nome? Di fronte alla platea di giornalisti italiani e spagnoli, non batte ciglio: «Il ponte sarà dedicato alla Costituzione». Detto e fatto, anche se la delibera deve ancora essere approvata ufficialmente in giunta comunale. Ma tant'è. Il dado è tratto.Non resterà che stare all'erta e attendere l'apertura in sordina del «quarto ponte» sul Canal Grande. Roba da Guinness dei Primati.
Ma detto questo, Cacciari non si è tirato indietro nemmeno quando si è parlato di conti e di preventivi "sforati". Innanzitutto l'<b>inchiesta della Corte dei Conti sulle spese per la realizzazione del Ponte.</b><br />
«Nessun problema - ha detto il sindaco - Si tratta di una procedura normale. É naturale che ci possa essere un'inchiesta, ma sappiamo anche documentare perchè i costi sono lievitati. È difficile saper valutare quando potrà costare alla fine dei lavori un'opera d'arte. Difficile stabilire un costo determinato. Sfido chiunque a pensare diversamente. E se lo trovo, e mi convince, sono pronto a tirare fuori diecimila euro di tasca mia...».<br />
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Ma c'è stato spazio anche per denunciare un "male" italiano: le lentezze e le lungaggini burocratiche che condizionano i lavori pubblici e, figurarsi, soprattutto le grandi opere d'arte. «Quello che è certo - ha sottolineato il sindaco - è che il sistema dei lavori pubblici in Italia consente per modo di dire di fare opere di qualità. Ma qui è stato rotto un tabù. Il ponte sul Canal Grande è stato voluto da persone che credono nel futuro della città e che vogliono opere del loro tempo all'interno di essa».«Probabilmente chi pensa che Venezia possa essere anche luogo del contemporaneo fa parte di una sparuta minoranza, certamente sono in minoranza nella stampa e nei media. Ed è per questo che le polemiche su quest'opera sono sempre state particolarmente aspre».
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<br/>fonte: <a href="http://www.ilgazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3896158&Data=2008-9-3&Pagina=3">Il Gazzettino - Venezia - P.N.D.</a>RAFFAELE SPERANZON: An annulla la manifestazione, ma continuerà a vigilare.2008-08-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358942Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: AN) <br/><br/><br />
Alleanza nazionale annuncia che la manifestazione di protesta contro il quarto ponte sul Canal Grande non ci sarà. Sfuma così la mobilitazione voluta dagli organizzatori per spiegare al presidente Napolitano l'interminabile vicenda del ponte. E quindi, in un certo senso, si volta pagina.<br /><br />
<b>«È una vittoria del buon senso - commenta soddisfatto il capogruppo a Ca' Farsetti Raffaele Speranzon - al massimo quando sul ponte passeranno i primi cittadini effettueremo un semplice volantinaggio. In ogni caso continueremo a vigilare su tutta la vicenda del ponte di Calatrava, ovovia compresa».</b><br />
E Piero Bortoluzi, capogruppo di An in Municipalità, rincara la dose: «Bisogna far conoscere a tutti quel monumento alla cattiva amministrazione ed allo sperpero dei danari di Legge Speciale per Venezia che è stato il quarto ponte sul Canal Grande di Calatrava: circa 20 milioni di euro, che avrebbero potuto ridurre le problematiche relative alla residenza (vero cancro che colpisce la città storica di Venezia), ma che invece sono stati sperperati per un ponte pieno di difetti (ora ci si è anche resi conto che di notte gli scalini non sono visibili) ed inutile: un vero insulto, non solo ai disabili ed ai veneziani, ma a tutti i cittadini italiani».
Sulla vicenda intervengono anche i curatori del celebre blog Venessia.com: «Abbiamo sempre contestato la realizzazione del quarto ponte sul Canal Grande, non certo per valutazioni estetiche/architettoniche, ma per l'esorbitante lievitare dei tempi e dei costi di realizzazione, (soldi che a Venezia potevano esser spesi per altri problemi più urgenti come la questione residenza). L'inaugurazione non si doveva fare per rispetto dei cittadini veneziani, in primis i disabili ma anche per una questione di decenza: non c'è proprio nulla da festeggiare».
Laura Baratto, dell'Anffas torna a sottolineare l'importanza dei diritti. «Mi sembra che l'ovovia sia un diritto - dice - ed è quindi logico che se manca l'ovovia non ci possa essere l'inaugurazione. È giusto rimandare fino a quando non verrà data la possibilità a tutti di utilizzare il ponte».
«Per prima cosa - spiega Giampaolo Lavezzo, ideatore a suo tempo del servizio Informahandicap e uno dei nomi più noti sul fronte della difesa delle istanze dei disabili - voglio ricordare che Pino Toso ha sempre lavorato bene, con grande onestà intellettuale. Le associazioni devono fare di tutto per chiedere a Pino di ritirare le dimissioni poichè in questi anni è diventato un punto di riferimento importante. Il delegato, insomma, serve. Per quanto riguarda l'ovovia - conclude Lavezzo - ritengo che molti disabili non la utilizzeranno affatto, l'ovovia serve solo alla giunta di venezia per mettersi in regola con la normativa».
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3888471&Data=2008-8-26&Pagina=3">Il Gazzettino ed. Venezia - G.P.B.</a>MARA RUMIZ: Il Presidente della Repubblica non inaugurerà il quarto ponte sul canal Grande.2008-08-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358941Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Il Presidente della Repubblica sarà a Venezia il 18 settembre, ma non inaugurerà il quarto ponte sul canal Grande. L'amministrazione comunale, non senza rammarico, fa dunque marcia indietro dopo che aveva annunciato un taglio del nastro in pompa magna con tanto di spettacoli complementari anche senza il completamento e la messa in funzione dell'ovovia per disabili.<br />
La scelta è stata adottata dopo l'annuncio di proteste e fischi non solo da parte degli esponenti della minoranza di centrodestra in consiglio comunale, ma soprattutto da parte delle associazioni dei portatori di handicap e dei loro familiari. Così ieri, dopo una riunione a tre fra il sindaco, l'assessore ai Lavori pubblici Mara Rumiz e il capo di gabinetto Maurizio Calligaro, è arrivata la decisione: il ponte sarà aperto al transito ma senza inaugurazione, tantomeno con il Capo dello Stato. Se ci sarà un'inaugurazione formale, essa avrà luogo solo in concomitanza con la completa accessibilità dell'opera.<br /><br />
<b>«Abbiamo valutato la situazione - commenta Mara Rumiz - e abbiamo concluso che si aprirà il ponte al transito una volta che saranno ultimati gli ultimi ritocchi. Come assessore a me interessa realizzare le opere, non inaugurarle e il fatto di sentirmi accusata di insensibilità nei confronti dei diversamente abili mi ferisce. Ho sempre fatto attenzione al tema dell'accessibilità e gli atti parlano per me. Queste accuse le trovo ingiuste. In ogni caso, se la presenza del presidente Giorgio Napolitano rischia di scatenare polemiche e manifestazioni, pazienza. Rinunciamo alle cerimonie. Si aprirà il ponte al transito quando saranno terminati gli interventi. Tempi? La chiusura dei lavori era stata calibrata per quella data, quindi se non sarà il 18 sarà qualche giorno dopo. E - aggiunge - probabilmente non sarò tra i primi ad attraversare il ponte».</b><br /><br />
I continui ritardi e le continue lievitazioni dei costi sono ormai motivo di forte imbarazzo in seno al Comune, tanto che giunti a questo punto nessuno sa più che pesci prendere. Ad un anno dalla posa, finalmente i gradini e il parapetto ci sino, le spalle sono state rivestite in pietra d'Istria ed è stato aperto un piccolo passaggio dalla parte del palazzo ex Compartimentale per consentire il transito della gente nonostante la presenza del cantiere. Ciò che manca è il dispositivo traslante per disabili, una navicella che dovrebbe consentire l'attraversamento del ponte anche alle persone non in grado di salire i gradini con le proprie gambe. Il costo di questa "ovovia" è stato previsto in un milione e 200mila euro con affidamento all'impresa Cignoni di Lendinara, la stessa che si è aggiudicata nel 2002 l'appalto per la costruzione del ponte. Questa, come è accaduto per l'arcata metallica (costruita dalla Lorenzon Techmec di Noventa di Piave), si è rivolta ad un'impresa esterna.<br />
<b>«L'ovovia - conferma l'assessore</b> - si trova in un'impresa di Padova che ha un contratto di fornitura con la Cignoni. Mi sono vista con l'ingegner Vento (il responsabile del procedimento) e l'ingegner Redi (direttore dei lavori) per fare al più presto un sopralluogo in cantiere per vedere a che punto è questa ovovia e per avere un quadro preciso dei tempi necessari al completamento».<br />
Per quanto riguarda il ponte, il cui certificato di fine lavori risale al 30 giugno scorso, i lavori da ultimare sono ormai a livello di ritocchi: manca solo il raccordo in bronzo tra la spalla e i parapetti, nonché resta da calibrare l'illuminazione dall'alto per consentire la massima visibilità dei gradini. Questi, purtroppo, rimangono difficili da percepire durante le ore notturne anche da parte di chi ha una vista d'aquila.
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3888468&Data=2008-8-26&Pagina=3">Il Gazzettino ed. Venezia - Michele Fullin</a>MARA RUMIZ: Ponte di Calatrava. Neppure il 18 settembre sarà la volta buona.2008-08-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358940Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Venezia -
Neppure il 18 settembre sarà la volta buona.<br />
Ormai "digerito" dai veneziani che se lo erano visto imporre come un corpo estraneo, il quarto ponte sul canal Grande disegnato da Santiago Calatrava non sarà inaugurato con cerimonie formali e men che meno dal Presidente della Repubblica. Eccessivo il rischio di manifestazioni di dissenso, non tanto da parte delle opposizioni di centrodestra in consiglio comunale, quanto dalle associazioni e dai familiari dei portatori di handicap. <br />
Il ponte così com'è, non risulta pienamente accessibile e il dispositivo a navicella che avrebbe dovuto trasportare una o due persone da una sponda all'altra del canale, è in forte ritardo con i tempi preventivati. Davvero curioso, se si pensa che il cantiere fu consegnato alla ditta costruttrice (la Cignoni di Lendinara) il 3 settembre 2002 con il vincolo di completare l'opera in 456 giorni e, ahinoi, un costo previsto di 3 milioni e 867mila euro. Il dibattito sull'accessibilità, comunque risale a molti anni prima e sembra essere stato se non ignorato, accantonato fino all'ultimo momento forse nella speranza che nessuno avrebbe protestato. Invece, le proteste ci sono state da parte delle principali associazioni dei diversamente abili, che si sono sentite prese in giro a cominciare dalla <b>famosa frase di Calatrava pronunciata in consiglio comunale e ricordata dal consigliere comunale Valerio Lastrucci</b>: "Sarà il primo ponte senza barriere architettoniche di Venezia".<br /><br />
<b>«Non faremo nessuna cerimonia - comunica l'assessore ai Lavori pubblici, Mara Rumiz,</b> dopo una riunione con il sindaco - ma il ponte sarà aperto ugualmente al transito molto presto. Mi dispiace per il 18 settembre - continua - perché la presenza del Capo dello Stato poteva essere l'occasione di affrontare il tema dell'accessibilità ad ampio raggio, ma non potevamo esporre il Presidente Napolitano ai fischi delle manifestazioni annunciate. Abbiamo cercato di lavorare per arrivare al completamento simultaneo di ponte e ovovia, ma le difficoltà di progettazione e omologazione dell'ovovia hanno portato ad uno slittamento dei tempi. Il ponte comunque è ormai ultimato e tra breve sarà aperto senza sfarzo e senza cerimonie».<br /><br />
Per realizzare e mettere in opera il ponte di Calatrava sono stati chiamati alcuni tra i migliori professionisti, i quali hanno messo del proprio nella lievitazione dei costi a 12 milioni e mezzo (senza contare le riserve in via di contestazione per altri 11 milioni), ma nel complesso la gestione dell'intera operazione sembra essere stata portata in modo non certo professionale.
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Senza scendere in dettagli tecnici, dei quali i politici non sono obbligati ad avere contezza, l'amministrazione comunale si è trovata in difficoltà persino ad esprimere in modo univoco il nome da assegnare all'opera. La popolazione veneziana, in un sondaggio del Gazzettino con più di mille cartoline arrivate in redazione, si era espressa per "ponte di Santa Lucia" o in subordine "di Santa Chiara" dai nomi delle chiese che si trovavano sulle due opposte sponde. Il sindaco propose invece "ponte de la Zirada", mentre il Consiglio comunale, con un ordine del giorno propose l'improbabile dizione "ponte delle sante Lucia e Chiara - detto ponte de le do Sante o di piazzale Roma". Una proposta che ha messo in serie difficoltà l'assessore alla toponomastica Augusto Salvadori, che pensa a una semplificazione del tipo "ponte de le do Sante".<br /><br />
Dato che l'inaugurazione non ci sarà se non tra molti mesi, quando la cosiddetta "ovovia" sarà completata e installata, ci sarà tutto il tempo per spremersi le meningi e trovare una denominazione adeguata senza farne un caso politico. Nel frattempo la vox populi un nome lo ha già adottato: "ponte di Calatrava". Che è poi quello che si voleva evitare.
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3888113&Data=2008-8-26&Pagina=10">Il Gazzettino - Michele Fullin</a>Renato BRUNETTA: Alla voce Comune di Venezia, spiccano le consulenze per le opere pubbliche.2008-06-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356814Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b>Alla voce Comune di Venezia, spiccano le consulenze per le opere pubbliche: centinaia di migliaia di euro "esternalizzati" a professionisti e studi esterni (immancabile il "caso" ponte di Calatrava)</b>.<br /><br />
<b>Ma ricche sono anche le consulenze alle cooperative e associazioni varie a cui Ca' Farsetti ha affidata la sua politica sociale.</b><br />
<b>Tutto ora è su Internet</b>, <b>nel sito voluto dal ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta: www.innovazionepa.it.</b> <br /><br />
<b>Un'"operazione trasparenza"</b> che ha riunito in un unico luogo le consulenze pagate dalle amministrazioni pubbliche nel 2006. Migliaia di pagine, in cui si trova di tutto: dalla consulenza da pochi euro in su.
Oltre 50 le pagine su Ca' Farsetti.<br />
Centinaia di voci dal settore "ambiente e sicurezza" fino all'"edilizia e sviluppo del territorio". Tante consulenze da poche migliaia di euro, a fianco di cifre ben più significative.<br />
A farla da padrone sono proprio i lavori pubblici che di consulenze ricche ne hanno proprio tante.<br />
<b>Si diceva di una delle tante spese per Calatrava</b><br />
(l'incarico all'ingegner Roberto Casarin: 25.000 euro erogati nel 2006, su un importo da 117.592). <br />
Ma poi c'è la Manifattura tabacchi con i 65.000 euro alla Diego Malvestio snc per le bonifiche; i 350.000 allo Studio Valle progettazione, tra direzione e progettazione esecutiva; i 54.000 ancora a Casarin per il collaudo. O ancora le spese per San Giuliano: 57.000 euro alla Didigrafica srl per le perizie; 89.000 ad Agostino Croff per l'adeguamento di un onorario; 169.000 ad Agostino Di Mambro per la progettazione del polo nautico.<br />
Mentre la Municipalità di Chirignago ha erogato 648.000 euro allo studio Favero e Milan per il sovrapasso Arzeroni-Zelarino. Solo qualche esempio, tra i tanti del settore.<br />
<b>Molti importi significativi anche nelle politiche sociali:</b><br />
ci sono i 290.000 euro per la coop Esoxena (per i progetti contro la tratta delle donne costrette a prostituirsi), i 160.000 euro per la Caritas (per i servizi mensa e pasti sostitutivi), i 183.000 euro per la coop Caracol (per i senzadimora), i 117.000 per la cooperativa Gea Scarl (per gli accompagnamenti), i 50.000 per lo studio legale Giordano Zanatta (per la consulenza legale a disabili e anziani). Ma spulciando le centinaia di voci, si trova anche altro. I 90.000 euro erogati alla Venezia informatica e sistemi spa per il "progetto di reingegnerizzazione della centrale operativa della polizia municipale". <br />
Gli 84.000 all'università di Padova per "attività di studio e ricerca di fluidodinamica geofisica, implicazioni climatologiche e metereologiche, idrodinamica e morfodinamica lagunare".<br />
Il Coses ha avuto 120.000 euro per le "rilevazioni dei prezzi al consumo". <br />
Il Corila 45.000 per il "progetto di studio sul trasporto solido laguna-mare".
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<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3821562&Data=2008-6-14&Pagina=3">Il Gazzettino - Venezia-Mestre</a>ALBERTO MAZZONETTO: Calatrava, silenzio sulla commissione2008-02-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329062Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lega) <br/><br/><b>VENEZIA -
Il Consiglio ha deciso: stop a fine mese. Gli anziani: «Riapriteci la riva»«La chiusura della commissione - attacca il capogruppo della Lega, Alberto Mazzonetto - è la prova che l'amministrazione Cacciari e la maggioranza che la sostiene vogliono mettere il bavaglio all'opposizione. Gli atti di questa scomoda commissione hanno portato alla luce la pessima gestione dell'opera e questo, dopo la diffusione a mezzo stampa della relazione dell'Autorità di vigilanza sugli errori commessi dal Comune, non è piaciuto».</b>
<b>Uno dei motivi addotti era il contenimento dei costi della politica in quanto, con il passaggio dall'indennità fissa per i consiglieri al gettone di presenza, una commissione in più avrebbe comportato una spesa aggiuntiva di circa 1.300 euro a seduta.</b>
<b>«A parte il fatto - conclude Mazzonetto che tanti consiglieri rappresentanti unici di gruppo non hanno percepito alcun compenso aggiuntivo, trovo risibile che si risparmi su un'attività istituzionale utile quando si è riusciti nell'impresa di moltiplicare la spesa del ponte per un fattore che rimane ancora sconosciuto».</b>I profili in pietra d'Istria, i gradini e i parapetti in vetro cominciano a vedersi e sul cantiere del ponte di Calatrava. Per quanto tempo questo cantiere rimarrà ancora aperto, però, non è ancora dato sapere e, di converso, non è possibile conoscere neppure il momento in cui la riva di Santa Chiara tornerà ad essere agibile. Dopo essere rimasti in silenzio per diversi mesi, i numerosi anziani che abitano la zona di Santa Croce e si servono del supermercato Coop di piazzale Roma ora si sono destati dal torpore invernale. E chiedono un gesto semplice ma importante: "Aprite al transito la riva - si legge su un foglio appeso di fronte all'hotel Santa Chiara - non ce la facciamo più ad attraversare con il carrello mezzo piazzale Roma. Bastano i ponti a crearci difficoltà di movimento a sufficienza".
In effetti, dopo le rassicurazioni autorevoli da parte del progettista, della direzione lavori, dell'impresa e dei numerosi consulenti, si può concludere che l'arcata del ponte è sicura. La richiesta è quindi di verificare se sia possibile l'adozione di forme meno invasive per la protezione dai carichi sospesi.
Intanto, ad alimentare le polemiche, ci pensa anche la decisione del Consiglio comunale di chiudere con la fine di questo mese l'esperienza della commissione speciale sul quarto ponte. Dalle sue audizioni - teoricamente secretate - l'opinione pubblica ha potuto conoscere molti particolari della travagliata storia di quest'opera che altrimenti sarebbero rimasti inediti. I suoi atti hanno inoltre contribuito ad alimentare i fascicoli aperti dalla Corte dei conti e, più recentemente, dalla Procura della Repubblica.
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3690985&Data=2008-02-21&Pagina=3&Hilights=cacciari">Il Gazzettino ed. Venezia - Michele Fullin -</a>Massimo Cacciari: Propongo "Ponte de la Zirada".2007-10-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355743Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
<b>Dopo centinaia di proposte e polemiche, il sindaco di Venezia a sorpresa porta in giunta la proposta di recuperare il toponimo suggerito nel 1933 per Piazzale Roma. L'idea è stata accolta dagli assessori senza alcuna obiezione. E intanto, slitta ancora una volta l'inaugurazione, ora prevista per febbraio</b><br /><br />
Si chiamerà «Ponte de la Zirada». E' il venezianissimo e laico nome «territoriale» che il sindaco Massimo Cacciari ha suggerito per il Quarto Ponte. Una proposta ufficiale, che Cacciari ha formalizzato ieri alla giunta: gli assessori l'hanno accolta in silenzio, senza nulla obiettare.
Non un voto, ma un silenzio-assenso tradotto in «atto di indirizzo» dall'assessore alla Toponomastica Augusto Salvadori: «Presenterò alla prossima seduta la delibera per "Ponte de la Zirada"».
La scelta di un nome, si sa, è questione delicata. Ieri, era all'ordine del giorno della giunta: i nuovi nomi per strade, vie, strutture vengono infatti ufficializzati dal prefetto, su proposta della giunta.
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<i>Alla riunione, l'assessore Salvadori</i> ...continua in 'vai alla pagina'<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Calatrava-Cacciari-propone-Ponte-de-la-Zirada/1379439">nuovavenezia.it - Roberta de Rossi</a>MARA RUMIZ: Calatrava. “Un’opera che la città lascia al futuro” - Intervista2007-08-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355742Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
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<b>La soddisfazione dell'assessore Mara Rumiz: «E' bellissimo, grazie a tutte le maestranze». L'inchiesta sui costi: «Troppo caro? No, sottovalutazione iniziale»</b><br /><br />
«Bello, no? Questa notte non ho chiuso occhio, troppa tensione, ma vederlo ora è davvero una grande soddisfazione: è bellissimo. I tecnici, le maestranze: sono stati tutti perfetti». <br />
L'assessora Mara Rumiz, ammira il «suo» ponte dalla terrazza del garage comunale: per festeggiare con i giornalisti è passata alla Coop a comprare due bottiglie di spumante. Si accende una sigaretta sottile -<br />
«Ho ripreso con Calatrava, ma ora smetto definitivamente», sorride - tira una boccata e prende fiato dopo tanta tensione. <b>Ma non si nasconde davanti all'evidenza scomoda delle molte questioni</b> <b>ancora irrisolte</b>, dalle grida di protesta dell'imprenditore Lino Lorenzon ai <b>costi</b> ancora non del tutto definiti dell'opera, ma certamente già <b>passati dai 5,450 milioni inizialmente preventivati ai 10,750 già raggiunti.</b> <br />
<b>Un ultimo dato si è aggiunto</b> nelle ultime ore, quello del <b>mezzo milione di euro</b> che è costata la delicatissima fase del doppio varo e della posa in opera dell'arcata, affidata alla San Marco Shipping-Fagioli Group e filata via liscia e veloce: non pare neppure un granché - la spesa - <b>nel turbinio di milioni che ha segnato la nascita del Quarto Ponte.</b><br />
<b>Il brindisi è d'obbligo dopo una tale «sfacchinata», ma dietro l'angolo c'è sempre l'inchiesta della Corte dei Conti sui costi levitati di anno in anno: a quanto siamo arrivati?</b><br />
«<b>Siamo</b> sempre a poco meno di <b>11 milioni di euro</b>, ma - francamente - sono sempre più convinta che all'inizio di quest'avventura si sia ampiamente sottovalutata la difficoltà e assoluta peculiarità quest'opera, con la conseguenza di sottovalutarne anche tempi, costi e modalità di appalto».
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Ha sentito le grida di protesta dell'imprenditore Lino Lorenzon, nella cui fabbrica è <b>stato fuso il ponte, ma non ancora pagato</b>, in causa con l'impresa Cignoni e «cancellato» dall'ufficialità del varo?</b>
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«L'appalto è stato vinto dalla Cignoni che, per la fornitura dell'arcata in acciaio, si è affidata alla Lorenzon. Riconosco che il ponte è stato realizzato dalla Lorenzon e vorrei ringraziare anche i suoi operai.<br />
Capisco l'amarezza di Lino Lorenzon, che con la Cignoni ha una causa in corso, ma sbaglia gravemente quando insulta le maestranze che sono al lavoro: così passa dalla parte del torto.<br />
Se non è stato con noi, sotto il ponte durante la posa, se non ha avuto il suo nome tra gli "autori" è proprio a causa di queste intemperanze. E' stato mal consigliato».
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La città ha applaudito all'operazione della posa in opera e pare - dopo tante polemiche - iniziare a prendere confidenza con il Quarto Ponte. Ma <b>resta la perplessità di fondo: a cosa serve?</b><br />
«Accetto le proteste che ci sono state come parte della democrazia, capisco anche che qualcuno possa chiedere "Più case, meno ponti". <br />
E' giusto che i bisogni siano la prima preoccupazione di un'amministrazione, ma non la sola: il dovere di un'amministrazione è anche lasciare a chi verrà dopo di noi un segno, il migliore possibile, del nostro mondo e certamente quest'opera - per forme, materiali, tecnologia - è figlia dell'ingegno dell'uomo di questo secolo. Ho un solo rammarico».
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<b>Quale?</b><br />
«Quello che <b>non si sia pensato sin da subito di garantirne l'accessibilità per tutti: ai disabili, alle donne con i passeggini, agli anziani.</b> <br />
Un ponte ha un grande valore simbolico: sarebbe stato un messaggio importantissimo che Venezia si presentasse ai suoi cittadini e ai visitatori offrendo come prima immagine di sé quella di una città fruibile da tutti. E, attenzione, nonostante tanti luoghi comuni, Venezia è una città molto più accessibile e vivibile di tante altre».<br />
Prima di togliersi il piacere della prima «traversata» sopra il ponte, l'assessore Rumiz dà appuntamento ai prossimi giorni, per i lavori di allestimento del ponte, con un ringraziamento: «Voglio ringraziare di cuore tutti quelli che hanno dato l'anima per questo ponte. <br />
Le maestranze, bravissime: ho scoperto professionalità enormi, che operano in città da Fagioli a Boscolo Bielo, da Cignoni a Lorenzato. <br />
Ma anche tutti i dipendenti comunali che sono andati ben oltre il dovere. <br />
Spero di non dimenticare nessuno se dico Lavori pubblici, Traffico acqueo, Polizia municipale, Ufficio Comunicazione, Protezione civile, Centro maree, Actv».<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/-Un-opera-che-la-citta-lascia-al-futuro-/1353083?edizione=EdRegionale">nuovavenezia.it - Roberta De Rossi</a>Massimo Cacciari: Il Quarto Ponte di Venezia ?«Un'opera d'arte di alto valore simbolico»2007-08-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355741Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
<b>L'ingegnere Vento: «A fine lavori si stabilirà quali costi e ritardi siano stati giustificati e su quali chiederemo penali»</b><br /><br />
Dopo tanto scaramantico silenzio, ieri, il sindaco Cacciari ha parlato. Gli aumenti di costi? «Chi di dovere accerterà se - come io ritengo - si sia trattato di aumenti dovuti all'iniziale sottovalutazione in sede di gara d'appalto della difficoltà di un'opera unica, complessa, bella e difficile anche nelle opere complementari». <br />
Ma è sul senso dell'intera operazione Quarto Ponte che Cacciari si sofferma. «A quest'avventura ci ha spinto la volontà di dare un nuovo volto e funzione a questa parte di Venezia, per raccordare Tronchetto, Piazzale Roma, Ferrovia in un'unica piattaforma logistica, con people mover e nuovo garage», spiega, «ma al di là dei motivi funzionali, altrettanto importanti sono quelli simbolici.<br />
<b> Questa è una grande opera d'ingegneria e architettura, un'opera d'arte contemporanea che sarà giudicata, apprezzata o criticata: tra i compiti di un'amministrazione non ci sono solo le opere pubbliche, ma anche le opere d'arte e la gente verrà a Venezia anche per vedere questo ponte. E' già così. Per qualcuno questo potrà essere superfluo, come potrebbere esserlo stato fare San Marco. Ognuno è libero nei suoi giudizi. Noi facciamo marciapiedi e anche opere d'arte». Il nome? «Bene i suggerimenti, ma deciderà il Consiglio».</b> <br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Cacciari:-«Unopera-darte-di-alto-valore-simbolico»/1353887">nuovavenezia.it</a>