Openpolis - Argomento: energie alternativehttps://www.openpolis.it/2012-04-04T00:00:00ZFranca RAME: CARO MONTI, BASTA CON LE PURGHE2012-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626575<br />
Gentile prof. Monti,presidente del Consiglio del nostro governo,
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gli italiani, quelli cosiddetti visibili al fisco, hanno accettato i sacrifici imposti dal Suo governo, ma ora avrebbero diritto a qualche soddisfazione. Invece non ci arriva nulla di buono.
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Vero che, appena si è accomodato sulla poltrona di comando, Lei, reincarnazione di Berlusconi con la faccia onesta (solo la faccia…), s’è trovato a nuotare in un debito pubblico di tutto rispetto, quasi 2 mila miliardi di euro. Ma non sarebbe stato meglio, in clima di sacrifici, se avesse drasticamente ridotto i costi della politica, invece di tarellare sulla testa i pensionati lasciandoli tramortiti e senza respiro?
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Tra Camera e Senato, il nostro Paese (60 milioni di abitanti) può vantare 945 parlamentari con uno stipendio intorno ai 20.000 euro mensili. Gli Stati Uniti (310 milioni di abitanti) invece devono accontentarsi di 535 parlamentari, con uno stipendio intorno ai 17.000 euro. E che dire dei cosiddetti “rimborsi elettorali”, se non che sono un insulto per la gente per bene?
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Le famiglie italiane vivono una crisi furiosa, tant’è che in quest’ultimo anno c’è stata una diminuzione del 10% di consumo di benzina. In compenso i carburanti sono aumentati del 20%. Per Pasqua, ci dicono gli albergatori, milioni di famiglie hanno rinunciato a godersi qualche giorno di vacanza, le strutture turistiche sono in forte crisi. Sono stracolmi soltanto i ristoranti frequentati dagli “intoccabili”. <br />
La crisi per loro è solo un fastidioso problema altrui.
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E la burocrazia? Un macigno che colpisce milioni di persone: migliaia d’imprese che non riescono a bloccare il pericolo di fallimento… progetti che non si concretizzano… posti di lavoro che sfumano.
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Suicidi: si sono tolti la vita solo nel Nord-Est 30 imprenditori finanziariamente rovinati.
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Sull’evasione fiscale: 13 miliardi di euro recuperati (o, meglio, accertati: il recupero è un’altra cosa) dalla Finanza negli ultimi mesi sono un buon risultato. Ma ce ne sono almeno altri 120-130 all’anno sui quali mettere le mani. E, per farlo, non bastano i blitz tipo Cortina. Bisognerebbe avere il coraggio di instaurare il sistema fiscale americano: tanto guadagno, tanto spendo, tanto detraggo ed ecco l’utile su cui pago le tasse. Già, ma poi si scontenta la borghesia… la classe dominante… quindi…giù calci nelle genvive…
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Le grandi industrie straniere non si sentono attratte dall’idea di investire nel nostro Paese per le difficoltà imposte dalla nostra burocrazia, dal pericolo della mafia e dalla corruzione.
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Un imprenditore che avesse l’idea di importare merce o macchinari dall’estero è spesso costretto ad anticipare l’intero pagamento.<br />
Agl’italiani non si fa credito anche perché, in caso di contestazione, i commercianti stranieri sono spaventati dall’idea di impelagarsi nella nostra rete giudiziaria, lentissima e colma di sorprese metafisiche.<br />
Aggiunga poi, gentile presidente, che ogni uomo d’affari straniero è bene al corrente del fatto che il mercato e lo Stato italiano perdono 60 miliardi all’anno causa la corruzione. Come può dar fiducia un Paese del genere?
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Capisco che Lei, tentando di presentare una legge che funzioni veramente contro i corrotti, si trovi un’opposizione violenta da parte di tutta la destra, Pdl in testa. Ma non si può accettare il ricatto di chi a ogni votazione ripete la solita minaccia: o fai come dico o ti stacco la spina. Anche perché in questo caso, il danno economico diretto è solo una parte del disastro: la corruzione non aumenta solo i costi, uccide le imprese oneste causando un degrado della loro qualità etica, e colpisce pure la professionalità del Sistema Italia: chi è bravo a corrompere difficilmente è anche capace di far bene il suo mestiere.
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Importanti economisti liberali avvertono che, se non si cambia programma a partire dalle tasse che ricadono quasi esclusivamente sul lavoro, rischiamo di suscitare gesti incontrollabili tra le categorie più vessate. E la recessione si avvita su se stessa. Invece voi siete sempre lì blaterare sull’articolo 18. Ma, invece di trovare il modo di facilitare ancor di più i licenziamenti, perché non vi occupate di facilitare le assunzioni? Per esempio mettendo mano alla madre di tutti gli sprechi: quello energetico. L’ha detto persino Squinzi, prossimo presidente di Confindustria: “Non è l’articolo 18 a fermare lo sviluppo del Paese, ma la burocrazia, la mancanza di infrastrutture, il costo eccessivo dell’energia”.
<p>E’ ridicolo che l’Italia abbia un decimo dei pannelli solari per l’acqua calda della Germania (che ha molto meno sole di noi). Se non si promuove una vera e propria cultura del risparmio energetico e delle energie alternative, a cominciare dalle scuole, dalle imprese e dalle famiglie, non si potrà mai realizzare il vantaggio che porterebbe una simile azione globale: cioè arrivare a risparmiare più di 100 miliardi l’anno.
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L’assurdo poi è che già oggi siamo il quinto paese in Europa nell’uso di tecnologie alternative. Nel 2010 l’Italia abbiamo prodotto circa il 22% del fabbisogno nazionale lordo di elettricità da fonti rinnovabili. Quindi i presupposti per cambiare drasticamente il modo di organizzare la ripresa ci sono eccome. Bisogna solo convincere voi, pregiati tecnici, di incentivarla.
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E che dire dei 90 cacciabombardieri Lockheed F-35, detti “distruttori immediati”, ordinati dal megalomane Berlusconi e da Lei lasciati sul collo dei contribuenti italiani? Ci costeranno 12 miliardi, più il doppio per la gestione e la manutenzione. Col denaro previsto per uno solo di questi sofisticati mostri volanti, risolveremmo i problemi di migliaia di cassintegrati, pensionati, precari, detenuti, laureandi in cerca di lavoro.
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Ho ascoltato a Report la ministra Fornero, sempre elegante nei suoi completini (quella che piange, ma non sorride mai): “Non siamo stati chiamati per distribuire caramelle”. E m’è venuto voglia di risponderle: “Signora ministra, le sue caramelle non ci interessano… Lei ha già dato molto al popolo italiano: pasticche purgative in abbondanza… siamo tutti accomodati sulla tazza in bagno, con una dissenteria inarrestabile, pensando a lei! Grazie”.
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Gentile prof. Monti, il Suo governo è arrivato al punto in cui o ha il coraggio di fare qualche cosa di concreto per rilanciare l’economia, facendo pagare la crisi a chi non paga mai anziché a chi paga sempre, oppure dovrà subire la giusta ira delle piazze.<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1D59YX">il Fatto Quotidiano </a>Paolo FERRERO: Cominciata la raccolta di firme su Manovra alternativa proposta da Rifondazione2011-08-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590955<br />
“Oggi abbiamo cominciato la raccolta di firme su una petizione che rappresenta una manovra alternativa a quella del governo. La nostra manovra permette di azzerare i tagli allo stato sociale, alle regioni e agli enti locali, alle pensioni, ai dipendenti pubblici, di mantenere le festività soppresse e di mettere un po’ di soldi per fare un salario sociale ai disoccupati. I punti della petizione sono:
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- Tassa Patrimoniale sulle ricchezze al di sopra del milione di euro<br />
- Lotta all’evasione fiscale anche facendo pagare per intero le tasse a chi ha usato lo scudo fiscale<br />
- Dimezzare le spese militari e smettere guerra in Afganistan e Libia<br />
- Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager<br />
- Obbligare le aziende che de localizzano a restituire i finanziamenti pubblici<br />
- Bloccare le grandi opere inutili come la TAV e il Ponte sullo Stretto e sviluppare le energie alternative.
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Dall’adesione che registriamo ci pare che la nostra manovra è più popolare di quella del governo.”<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=36&id=16853&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">controlacrisi.org</a>Adolfo URSO: il voto rischia di ostacolare il varo del piano energetico nazionale 2011-06-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583671Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/>Urso: il voto rischia di ostacolare il varo del piano energetico nazionale
08 giugno 2011
Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 06:37.
Un no secco. <b>«Per non chiudere la strada alla realizzazione degli impianti nucleari di prossima generazione, quando potremo verificare le condizioni di massima sicurezza d'accordo con gli altri paesi dell'Unione Europea»</b> ammonisce Adolfo Urso, esponente di spicco di Futuro e Libertà, ex viceministro dello Sviluppo. <b>Un no - incalza – «per sconfiggere la demagogia e il trasformismo di una classe dirigente che cambia ogni giorno opinione sulla base della convenienza e che alimenta colpevolmente le paure invece di farsi carico di un serio progetto di diversificazione delle fonti di approvvigionamento ed assicurare la sovranità energetica al nostro Paese». «L'obiettivo è e deve essere quello di accelerare il passo verso il nucleare di quarta generazione, in grado di riutilizzare le scorie prodotte dai reattori sotto forma di ulteriore combustibile.</b> <b>Un traguardo che gli esperti giudicano fin d'ora possibile, e che contribuirebbe in maniera decisiva alla sicurezza di questi impianti e al rispetto dell'ambiente»</b>. In ogni caso <b>«mantenere l'attuale impianto legislativo non implica assolutamente l'obbligo di costruire nuove centrali nucleari, né ora né in futuro. Significherebbe però precluderci, o quanto meno ostacolare, una capacità di ricerca scientifica e di impegno sulla verifica delle future opportunità, da sviluppare in parallelo e in sinergia con le fonti rinnovabili». «Nel frattempo l'Italia rimarrebbe di fatto un paese che fa ricorso all'energia nucleare: quella prodotta dalla Francia. E intanto rimane penalizzato da una struttura dei costi di generazione elettrica fortemente condizionati dalla dipendenza dai combustibili fossili, con costi finali dell'energia superiori, rispetto alla Francia, del 30-35% per le famiglie e fino al 50% per le imprese».</b>
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-06-08/urso-voto-rischia-ostacolare-063752.shtml?uuid=AawWc1dD
<br/>fonte: <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-06-08/urso-voto-rischia-ostacolare-063752.shtml?uuid=AawWc1dD">www.ilsole24ore.com</a>Paolo Giacon: Lega Nord sprecona: "Chiudere oppure rilanciare seriamente l'Agenzia Provinciale per l'Energia. Per ora è stato un ente inutile"2011-05-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560426Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Padova (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Presentato un dossier con i costi, le consulenze, le spese di pubblicita’ ed i progetti inutili.
<p>Il rapporto consiglieri di amministrazione/ dipendenti e’ di 3 a 1: ovvero i due unici dipendenti dell’Agenzia Provinciale per l’Energia sono guidati da un consiglio di amministrazione di ben 6 membri, presieduto dal vicepresidente della Provincia di Padova, Roberto Marcato, esponente di spicco della Lega Nord. Paradossi ed assurdita’ della politica e della piccola casta che governa la Provincia di Padova. Una situazione che farebbe gola per la nuova edizione del best seller di Stella o Rizzo o che potrebbe vedere presto un inviato di Striscia la Notizia fare il suo ingresso negli uffici di Palazzo Santo Stefano.
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“Una casta che questa volta ha un ben preciso colore, quello verde: questi paradossi sono voluti e sostenuti dalla Lega Nord e costano al contribuente oltre 300.000 euro l’anno”, puntualizzano Stefano Peraro, capogruppo UDC in Consiglio Provinciale e Paolo Giacon, consigliere provinciale del Partito Democratico che, dopo aver studiato bilanci e relazioni annuali, hanno presentato un dossier contenente i costi, le spese, le consulenze ed i magri risultati realizzati fino ad oggi dall’Agenzia.
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La Provincia di Padova ha istituito l’Agenzia nel gennaio 2007 per promuovere lo sviluppo dell’attivita’ di ricerca di base ed applicata, di formazione, informazione ed educazione in materia ambientale e sull’inquinamento, oltre che sul risparmio energetico e sulla produzione ed utilizzo di energie alternative. “Un nobile obiettivo – commentano i consiglieri di minoranza – l’Agenzia, tuttavia in quattro anni hanno ha prodotto ben poco: 3 convegni ed un piano energetico provinciale elaborato da consulenti esterni e privo di linee strategiche e priorita’. Si tratta di una scatola vuota che e’ opportuno chiudere, eliminando il consiglio di amministrazione ed assorbendo il personale nel Settore Ambiente della Provincia che potrebbe aprire uno sportello provinciale Energia con le stesse funzioni dell’Agenzia e minori costi”.
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“Premettiamo che abbiamo grande stima del personale che ha lavorato con grande passione e professionalita’, ma la gestione politica e strategica della presidenza e degli amministratori dell’agenzia in questi 4 anni lasciano molto a desiderare.
<p>Prendiamo ad esempio il bilancio 2011. L’Agenzia spende 120.000 euro in pubblicità e convegnistica, 95.000 euro per il personale (il direttore ed un impiegata), 14.000 euro per consulenze contabili esterne e compenso amministratori. Sono oltre 230.000 euro in totale. Appena 35.000 euro vengono spesi per gli incentivi installazione impianti e 40.000 euro per la realizzazione di progetti europei. Gran parte delle risorse viene dunque assorbito da consulenze e comunicazione esterne. Tutto fumo e niente arrosto: per altro non possiamo ricordare come tutte le spese siano coperte dal contributo che ogni anno la Provincia di Padova eroga all’agenzia.”
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Vediamo in dettaglio i costi sostenuti negli esercizi successivi e quelli programmati:
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2008: 224.000 euro
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2009: 319.000 euro
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2010: 310.000 euro
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2011: 320.000 euro (costi previsti)
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2012: 333.000 euro (costi previsti)
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2013: 333.000 (costi previsti)
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Dall’elenco si evince come le spese nel corso degli anni siano aumentate ed aumenteranno: “ Una situazione in completa contro tendenza rispetto alle richieste dei ministri Brunetta e Tremonti che chiedono alle societa’ pubbliche di risparmiare e contenere i costi.” Affermano i consiglieri di minoranza.
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“Non parliamo poi dei progetti messi in cantiere, alcuni dei quali inutili e lontani dalla realta’. - proseguono Giacon e Peraro - Prendiamo ad esempio in considerazione il progetto per l’estrazione di ammoniaca dalle biomasse di origine animale ed in particolare di pollina. Non riusciamo a capire come mai il consigliere regionale Bozza (LN) e l’onorevole Goisis (LN) siano contrari agli impianti di pollina, mentre l’Agenzia Provinciale guidata da Marcato (LN) mette in campo proprio un progetto sulle biomasse di pollina.
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Consideriamo il progetto di gruppo di acquisto fotovoltaico artigiano. Forse l’Agenzia non e’ a conoscenza che gli artigiani e le loro associazioni si sono ormai da lungo tempo auto organizzati e non hanno certo bisogno di un intervento esterno. O il progetto di sensibilizzazione degli amministratori di condominio sul risparmio energetico. Un progetto che forse sarebbe stato rilevante dieci o quindici anni fa, non certo nell’anno 2011 in cui non solo amministratori, ma anche condomini sono bene a conoscenza di vantaggi e potenzialita’ del fotovoltaico e dell’efficienza energetica.”
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Spese eccessive, progetti inutili, una governance pletorica, inutile ed inefficace. Ecco dunque l’aut aut a Marcato e alla Lega Nord da parte di PD e UDC: “A questo punto o il nuovo CdA rilancia seriamente l’Agenzia con progetti concreti ed una gestione piu’ oculata delle risorse oppure venga chiusa immediatamente. I cittadini padovani non possono tollerare la presenza di enti inutili o di gestioni che portano magri risultati.”
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Nota di chiusura: recentemente e’ stato rinnovato il CdA dell’Agenzia per l’Energia da parte del Presidente della Provincia: presidente dell’Agenzia e’ Roberto Marcato, consiglieri di amministrazione Gianfranco Vezzaro, consigliere provinciale, Sabrina di Napoli, consigliere provinciale e tre tecnici: Michele De Carli, Marco Ziron e Rino dal Pos.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=2231">partitodemocraticoveneto.org</a>Pier Luigi BERSANI: «Il piano nucleare è sbagliato, altro che reazione emotiva» - INTERVISTA2011-03-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559042Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Pd in campo per il referendum,
le vere priorità: rinnovabili ed efficienza energetica»
<p>Il Pd, annuncia in questa intervista a Pier Luigi Bersani che sosterrà il referendum per abrogare la legge sul ritorno al nucleare.
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<b>Segretario, cosa risponde al governo, che definisce sbagliate le reazioni nostrane di fronte alla tragedia di Fukushima?</b>
<p> «Certamente si tratta di un caso estremo ed è vero che ci sono nel mondo generazioni di centrali più evolute. Tuttavia continuare a classificare come emotive le reazioni dell`opinione pubblica è sbagliato».
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<b>Il governo non ce l`ha con l`opinione pubblica ma con voi che ne criticate il piano sul nucleare...</b>
<p>«E sbaglia perché c`è una diffusa percezione, anche a prescindere da questa tragedia, che la tecnologia del nucleare sia ancora molto giovane e presenti seri problemi, sia per quanto riguarda lo smaltimento delle scorie che per le conseguenze di eventuali incidenti».
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<b>Non sono frequenti incidenti simili.</b>
<p>«Non è la probabilità degli incidenti che suscita allarme, ma quanto siano tremende le potenziali conseguenze. A preoccuparci è il modo in cui il governo sta affrontando la questione. Già prima di quanto accaduto noi avevamo ottime ragioni, e le abbiamo ancora, per essere contrari al piano nucleare. Anzi, a questo fantapiano, che non ha nessuna fattibilità, che è economicamente svantaggioso e che preve- dendo l`impiego di tecnologie non nostre ci renderebbe totalmente dipendenti da altri».
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<b>Non sarà fattibile ma intanto il governo va avanti e si sta discutendo il decreto sulla localizzazione dei siti delle nuove centrali.</b>
<p> «Stanno solo deviando l`attenzione dalle priorità, cioè efficienza energetica, rinnovabili, un`operazione di investimenti nella ricerca anche delle tecnologie nucleari. Il governo deve capire che se si vogliono fare le cose difficili, prima bisogna saper fare quelle facili».
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Fuor di metafora?</b>
<p> «Non stanno lavorando all`Agenzia di sicurezza, non hanno risolto il problema delle scorie già esistenti, non hanno smantellato le vecchie centrali, che sarebbe il vero allenamento per i nostri tecnici e le nostre capacità industriali. Non si stanno impegnando nei luoghi della ricerca per un nucleare che abbia strutturali condizioni di sicurezza e sostenibilità economica».
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<b>Tra pochi mesi ci sarà un referendum sul piano del governo: cosa farà il Pd?</b>
<p> «Lavoreremo perché dalle urne esca una risposta chiara contro questo piano. Abbiamo chiesto che i referendum vengano accorpati con il voto delle amministrative perché vogliamo che si raggiunga il quorum».
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<b>Richiesta respinta. Non c`è il rischio che senza il raggiungimento del 50% dei votanti sia un boomerang?</b>
<p> «Sappiamo che la strategia referendaria presenta questo problema, perché è da 24 consultazioni che il quorum non viene raggiunto e spesso si strumentalizza il risultato. Noi ci impegneremo comunque per fermare questo piano che poggia sulla sabbia ed è totalmente sbagliato».
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<b>La destra vi dirà che importiamo a caro prezzo energia e che voi non proponete alternative.</b>
<p> «Non è vero. Anzi, proprio nel settore energetico il governo sta facendo perdere la faccia all`Italia quasi al pari del bunga bunga, mentre noi sosteniamo che si debba insistere sull`energia da fonti rinnovabili, un settore in grande crescita, con miliardi di finanziamenti provenienti da ogni parte del mondo, ma che ora il governo vuole distruggere con un decreto. Bloccato l`attuale sistema di incentivi, che comunque andrebbe risagomato, ci saranno banche che definanzieranno gli investimenti sugli impianti per le energie rinnovabili, con evidenti conseguenze sul piano occupazionale e della crescita economica. Che sono poi le vere priorità di questo paese».
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<b>A giudicare dal dibattito politico, al di là della discussione sul nucleare innescata da Fukushima, la priorità al momento è la riforma della giustizia.</b>
<p> «Ma perché abbiamo un governo del dopolavoro, che non sa e non vuole affrontare i veri problemi, che sono appunto la produzione industriale, l`occupazione, gli ammortizzatori in deroga, l`inflazione».
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<b>È perché non si discute di questo ma di giustizia che andate sull`Aventino?</b>
<p> «Ma quale Aventino, non scherziamo. Siamo gli unici che stanno in Parlamento, anche se il governo l`ha ridotto uno straccio, costretto com`è a lavorare soltanto un giorno e mezzo alla settimana, perché dall`esecutivo non arriva più niente».
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<b>È Casini che vi ha invitato a non andare sull`Aventino...</b>
<p>«Noi siamo pronti a discutere in Parlamento, nessun Aventino. Ma non si parli di un fumoso dialogo. Ci sono Camera e Senato, ci si confronti lì».
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<b>E voi che cosa direte?</b>
<p> «Che è sbagliato affrontare la questione con legge costituzionale e poi rinviare le decisioni alla politica, cioè alla maggioranza e al governo. Non si possono dare in mano alla maggioranza di turno le leve per il controllo della magistratura, o la decisione sulle priorità per un`azione penale, che giustamente oggi è obbligatoria».
<p><b>Però ci sono urgenze da affrontare nel settore giustiza, o no?</b>
<p> «Sì, ma sono affrontabili con legge ordinaria. E noi siamo pronti a discuterne partendo dalle proposte che abbiamo già depositato in Parlamento».
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<b>Anche sulla responsabilità dei magistrati in caso di colpa?</b>
<p>«Anche. Noi non siamo il partito dei giudici, io sono pronto a disturbare la magistratura. Ma lo voglio fare per l`efficienza per i cittadini, non per esigenze di Berlusconi. Tra poco il Parlamento può essere chiamato a pronunciarsi sul conflitto di attribuzione per i suoi processi. E questo sulla base del presupposto che Berlusconi abbia svolto azioni di distensione internazionale salvando la nipote di Mubarak. Vorrei ricordarlo anche a Casini, a cosa è costretto il Parlamento».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=Y7N06">l'Unità - Simone Collini</a>Giuseppe LUMIA: Se Vitrano ha sbagliato pagherà. Il Pd applicherà le regole senza titubanza.2011-03-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559001Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Chi sbaglia paga: è una regola severa che il Pd applicherà senza alcuna titubanza. Un imprenditore che denuncia è un valore. La denuncia e la selezione della classe dirigente sono la via maestra per stroncare la nefasta intermediazione nel rapporto con la pubblica amministrazione. Si conferma, inoltre, che l'azione di bonifica avviata dal prefetto Giosuè Marino (attuale assessore regionale, ndr) nel settore delle energie alternative è stata quanto mai necessaria".
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Vitrano sarà sospeso dall'Assemblea regionale, come prevede la legge in caso di arresto, al suo posto subentrerà il primo dei non eletti nella lista del Pd, cioè Salvino Pantuso, avvocato cinquantasettenne, che è già stato parlamentare all'Ars. <br />
<br/>fonte: <a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/03/11/news/vitrano_il_primo_eletto_del_pd_sgomento_nel_partito_dopo_l_arresto-13493395/">la Repubblica.it \ Palermo</a>Alfiero Grandi: L'unione farà la forza - INTERVISTA2011-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557155<br />
Deputato ed ex Sottosegretario al Ministero dell'Economia: «L'obiettivo è ripristinare la decisione dell'87 sul nucleare convincendo gli italiani a tornare a votare»
<p>La Corte costituzionale ha approvato il quesito referendario contro il nucleare proposto dall'Idv.
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<b> Quali sono gli ostacoli che si frappongono tra il si della Consulta e il raggiungimento del quorum?</b>
<p> È necessario fare una campagna di informazione sul valore di questa scelta. Ventitre anni fa gli italiani hanno detto "no" all'atomo, ma con un colpo di mano il governo ha rimesso in campo l'ipotesi del nucleare. È così che in maniera anti-democratica è stato rovesciato l'esito di un referendum popolare. Tornando alle urne si può ripristinare una condizione di parità reale, i cittadini avranno nuovamente la possibilità di scegliere. La difficoltà è rappresentata però dal raggiungimento del quorum, c'è grande disaffezione, negli ultimi anni le chiamate alle urne sono state fallimentari.
<p> <b>Come bisogna prepararsi al giorno della consultazione popolare?</b>
<p> L'obiettivo è quello di ripristinare la decisione dell'87 convincendo gli italiani a tornare a votare. Dal punto di vista della scelta politica di fondo, è importante che ci sia un atteggiamento unitario, la scelta non è tra un pezzo e l'altro ma riguarda il futuro dell'Italia e in particolare dei giovani. Il nucleare ha conseguenze sulla vita delle generazioni future, scegliere l'atomo significherebbe lasciare ai posteri un mondo di scorie radiottive e aree inquinate: un'ipotesi assolutamente inaccettabile. Per raggiungere il quorum e portare tanta gente a votare c'è bisogno di costruire un'unità. Anche per quanto riguarda il referendum sull'acqua, passare da un milione e 400mila firme a oltre 24 milioni di votanti è una cosa molto impegnativa, è un salto di qualità. Dobbiamo quindi lavorare insieme, invogliando in questa causa tutte le energie possibili.
<p> <b>Nell'87 gli italiani dissero no al nucleare, oggi valgono le stesse ragioni di ieri per opporsi a questa scelta o se ne sono aggiunte delle altre?</b>
<p> Questi venti anni non sono passati invano. Oggi abbiamo la certezza che l'uranio è destinato a finire, sappiamo che una tecnologia che ha cercato di fare dimenticare Chernobyl, non c'è riuscita. La presenza di una centrale nucleare incide sull'aumento di leucemie soprattutto tra i bambini che abitano nelle vicinanze e tra i lavoratori. Un impianto che funziona è quindi un impianto che crea dei danni prima di produrre energia, incide negativamente sulla salute di chi abita nei pressi di un impianto e anche su quella di chi è lontano in caso di incidente. Oggi si dice in maniera assiomatica che il nucleare è sicuro ma non è vero: gli incidenti non hanno mai smesso di accadere, le notizie al riguardo però non vengono diffuse. La lobby nucleare è potentissima e ha una forte propaggine nel mondo dell'informazione, è così che riesce a fare in modo che queste notizie non escano. Che in Niger, per esempio, a metà di dicembre, si siano prodotti importanti ricadute sull'ambiente in seguito alla fuoriuscita di alcuni liquidi dalle vasche di contenimento, in Europa e in Italia non è giunta notizia.
<p> <b>In campo c'è anche una legge di iniziativa popolare, di che cosa si tratta?</b>
<p> È una legge che vuole dimostrare che non solo è sbagliato il nucleare ma che ci sono anche un pacchetto di proposte e iniziative per consentire al nostro Paese di rispondere alla domanda di energia senza ricorrere a questa follia. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WTN0N">Terra - Rossella Anitori </a>Pier Paolo CENTO: «L'errore del governo è volersi affidare a vecchie tecnologie» - INTERVISTA2011-01-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it556979<br />
<b>Paolo Cento, voi di Sinistra e libertà avete sostenuto il quesito sul nucleare nonostante frizioni con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Ce la farete a raggiungere il quorum?</b>
<p> «Spero di sì. Bisogna aprire un grande dibattito e recuperare la distanza con le associazioni ambientaliste. Non ho difficoltà a dire che diversamente il quorum sarebbe a rischio».
<p> <b>E' un invito all'unità?</b>
<p> «Non c'è alternativa. Noi riconosciamo a Di Pietro il merito di aver dato il via all'iniziativa, ma ora gli chiediamo di evitare una battaglia di bandiera. Perché non è detto che l'opinione pubblica reagisca compattamente come accadde nel 1987».
<p> <b>Non è passato troppo tempo da allora? Lei crede che la gente si accontenti di un "no al nucleare"?</b>
<p> «Non c'è dubbio. Io ero nel comitato promotore del referendum di allora, e sono convinto che siamo in un contesto del tutto diverso. La battaglia questa volta deve essere in positivo. Il messaggio deve essere "no al nucleare, sì alle energie alternative"».
<p><b>Nessuna energia alternativa è in grado di offrire lo stesso rendimento del nucleare. Non è così?</b>
<p> «Il nucleare sul quale punta il governo è una tecnologia vecchia, e lo dimostreremo. Attorno a noi, in Europa, si è aperto un dibattito interessante». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WOL56">La Stampa</a>Luigi de MAGISTRIS: Elettrodotto in Calabria2010-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507220Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) <br/><br/><br />
"E' inaccettabile che cavi dell'alta tensione a 380 Kw passino sulla testa dei cittadini - spiega de Magistris -, con tutti i rischi per la salute legati all'esposizione a campi elettromagnetici. <br />
Bisogna pretendere da Terna la modifica del tracciato con l'interramento dei cavi nelle zone abitate". "In Calabria - commenta poi de Magistris - avviene che i soliti comitati d'affari, in concorso con la criminalità e con la connivenza della politica, stanno depredando e devastando il territorio puntando sulla filiera dell'energia. Nella regione spuntano come funghi pale eoliche, centrali a biomasse, tralicci dell'alta tensione, senza alcun rispetto per l'ambiente, per il paesaggio, e soprattutto senza alcuna tutela per la salute delle comunità locali.
<p>Energia, peraltro, che non serve al fabbisogno della regione, ma viene prodotta per essere esportata in altri territori, mentre la Calabria vede sempre più compromesse le possibilità di sviluppo legate ad uno sfruttamento delle risorse naturali e paesaggistiche che sia sostenibile e compatibile con l'ambiente.
<p>I cittadini devono ribellarsi, gli amministratori non devono girarsi dall'altra parte o peggio essere conniventi con chi si arricchisce alle spese delle collettività.
<p>La Calabria diventa terra di conquista da parte di prenditori senza scrupoli - conclude de Magistris - proprio perché questi confidano nella `scarsa reattività della popolazione locale: per questo sono fondamentali la partecipazione democratica e la vigilanza civile da parte dei cittadini, che sempre più numerosi scendono in piazza per difendere i propri territori e il diritto alla salute delle comunità".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.telereggiocalabria.it/news/2-politica/29223-energia-interrogazione-de-magistris-elettrodotto-in-calabria.html">www.telereggiocalabria.it</a>Francesco FERRANTE: Linee guida su rinnovabili vanno applicate ovunque 2010-09-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507225Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Da sette anni si aspettavano le Linee guida nazionali per gli investimenti nell'energia verde. Finora la crescita delle rinnovabili nel nostro Paese si e' dovuta scontrare contro la rete delle regole regionali, spesso confuse e contraddittorie da una zona all'altra. Ora finalmente le Linee guida sono legge".
<p>Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per le politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd. "Con la pubblicazione, avvenuta il 18 settembre, - prosegue - dal 3 ottobre prossimo saranno operative su tutto il territorio nazionale".<br />
"Entro il primo gennaio del 2012 - prosegue ancora Ferrante - tutte le regioni dovranno adeguare se vogliono le rispettive discipline ad un provvedimento che era atteso da tempo da tutti gli operatori per dare un quadro di certezze nell'ambito di una normativa regionale contraddittoria e spesso in contrasto con la Costituzione".
<p> "Grazie alle Linee guida - continua - andra' riscritta la normativa emanata dalle Regioni, che in vari punti si discosta da quella nazionale, per quanto attiene a limiti troppo rigidi sui siti di localizzazione e al versamento di somme spesso esagerate per chi installa".
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"Le Linee guida -aggiunge Ferrante- sono dunque un passaggio decisivo per spingere la green economy nel nostro Paese, perche' favoriscono gli investimenti e consentono di coniugare le esigenze di crescita e il rispetto dell'ambiente e del paesaggio". "Ora finalmente non ci sono piu' margini di incertezza. Il prossimo passo - conclude Ferrante - deve essere quello di stabilizzare gli incentivi in modo da dare certezza agli operatori e sventare le manovre di infiltrazione della criminalita' organizzata in un settore vitale e promettente per il futuro del nostro paese".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/In_Pubblico/Energia-Ferrante-linee-guida-su-rinnovabili-vanno-applicate-ovunque_990152742.html">www.adnkronos.com</a>Stefano SAGLIA: Nei Balcani prospettive per l'idroelettrico2010-09-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507219Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. commissione Camera Lavoro - Sottosegretario Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/><br />
"Nei Balcani si sono aperte interessanti prospettive nel settore idroelettrico perché possiede un potenziale non sfruttato ancora molto elevato".
<p>E' quanto dichiara Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, nel suo intervento al seminario Investire in Serbia che si è svolto oggi a Brescia presso la sede dell’Associazione Industriali Bresciana.
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"In Italia – spiega il sottosegretario – il settore idroelettrico è ormai maturo e non presenta il potenziale di crescita delle altre fonti rinnovabili. La cooperazione con Paesi UE ed extra UE, quindi, è strategica per raggiungere gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili".
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"Pertanto – conclude Saglia – sono stati sottoscritti negli ultimi tempi accordi con i Paesi Balcanici che prevedono la possibilità, da parte italiana, di riconoscere incentivi all'energia elettrica prodotta da rinnovabili e importata in Italia. Non si tratta di una delocalizzazione ma di rendere la Serbia una piattaforma per lo sviluppo di grandi investimenti commerciali".<br />
<br/>fonte: <a href="http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=717&dt=2010-09-20&src=TLB">finanza.repubblica.it</a>Stefano SAGLIA: Italia-Egitto in partnership per le rinnovabili2010-09-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507200Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. commissione Camera Lavoro - Sottosegretario Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/>"Il Governo egiziano conferma il proprio impegno sugli investimenti e sui progetti delle maggiori imprese energetiche italiane (Eni, Edison, Enel), in particolare nel campo delle energie rinnovabili, dove a breve sarà avviata la realizzazione di un impianto eolico da 120MW (Italgen del Gruppo Italcementi) e un impianto pilota del solare termodinamico sviluppato dall'Enea". È quanto dichiara il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico con delega all'energia, Stefano Saglia, al termine del Network delle Confindustrie del Mediterraneo, dell'Africa e del Medio Oriente, fondato in occasione del G8 italiano del 2009 per promuovere lo scambio di esperienze e le opportunità d'affari.<br/>fonte: <a href="http://www.loccidentale.it/articolo/energia.+italia-egitto+in+partnership+per+le+rinnovabili.0095925">http://www.loccidentale.it</a>ONOFRIO INTRONA: Solo sviluppo ecosostenibile nel futuro della Puglia2010-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507203Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Regione Puglia (Lista di elezione: Sel) <br/><br/>C’è solo una crescita possibile nel futuro della Puglia ed è all’insegna dello sviluppo ecocompatibile. È stato dedicato alla sostenibilità il saluto del presidente del Consiglio regionale ai partecipanti all’incontro annuale dell’Accademia Superiore Europea Karol Wojtyla. Impegnata nella tutela dell’ambiente, l’associazione ha presentato in Fiera un progetto di formazione e aggiornamento sul trasporto e stoccaggio di merci e sostanze pericolose.
“Non c’è sviluppo, non si assecondano le vocazioni della nostra terra – ha osservato Introna - se non si difende il territorio, sanando le ferite arrecate nel corso degli anni da politiche dissennate”.
“Negli ultimi cinque anni – ha fatto notare il presidente del Consiglio regionale - abbiamo compiuto dei passi in avanti significativi nelle politiche ambientali quanto nei comportamenti di tutti i giorni, nelle città ed anche nelle famiglie”. Sul piano dell’impatto industriale, Introna ha ricordato che “le scelte importanti della Regione”, quella ad esempio di bloccare l’insediamento di aziende ad alta diffusione di inquinanti.
La Puglia è prima per produzione di energia utile, rinnovabile, non contaminante ed è anche in testa ai trend di crescita turistica. È una linea importante da seguire, perché “non ci può essere un boom dell’industria del turismo se l’ambiente non è salubre. Ed un territorio si tutela dal punto di vista ambientale quando al no alle centrali nucleari e alla trivellazione di pozzi per idrocarburi nel nostro mare non si accompagna la dimostrazione che la Puglia offre già il massimo apporto alla produzione energetica nazionale”, con gli insediamenti Enel ed Edison, con l’eolico, il fotovoltaico, le fonti rinnovabili.
“Né si può dire no e basta nella gestione dei rifiuti: per ridurre il conferimento nelle discariche occorre impegnarsi nella trasformazione e nella raccolta differenziata, per recuperare materia. Se vogliamo vivere meglio ed aiutare la Puglia a diventare la regione leader nel turismo sono questi i comportamenti virtuosi da adottare”<br/>fonte: <a href="http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AGENZIANOTIZIE/dataview.aspx?id=161984">http://www.consiglio.puglia.it</a>Nichi VENDOLA: Contesto molto difficile e senza regole. 2010-09-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it506914Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
''Noi siamo in un contesto molto difficile: non abbiamo regole. E' una situazione davvero ridicola quella in cui ci troviamo riguardo il tema delle energie''. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo al Convegno 'Obiettivo Energia 2020: quali protagonisti', nella Sala Alloro dello Spazio 10 della Fiera del Levante di Bari.
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''Io - ha proseguito Vendola - sono personalmente contro il ciclo delle biomasse quando si tratti di un grande ciclo industriale, perche' il tema segnalato anche dalle Nazioni Unite e' quello della spoliazione della vegetazione africana. Mentre, penso che le biomasse, attraverso centrali di piccolissima taglia, possano essere uno strumento utile per l'auto-produzione e l'auto-consumo di energia nelle campagne. Ma con chi discuto di questo?"
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"Qui in Puglia abbiamo fatto una normativa in cui e' scritto che il 40% della materia prima per una centrale a biomasse deve essere reperita nel raggio di 70 km rispetto a dove e' collocata la centrale, per impedire questa specie di arrembaggio sui paesi emergenti e sulle loro risorse naturali. Ma come faccio - si e' chiesto Vendola - ora a bloccare procedure perfezionate dal punto di vista autorizzativo che riguardano impianti di centinaia di Megawatt per esempio sul fotovoltaico.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=489808">www.libero-news.it</a>GIUSEPPE GIANNI: Il piano regionale per l’energia: eolico, solare e fotovoltaico2010-09-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505661Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Sicilia<br/><br/>Il piano energetico alla fine non stabilisce tetti. «Non c´è una norma che definisce il limite dei megawatt», ha replicato ieri l´assessore Pippo Gianni, presentando il Pears, con le sue 60 azioni diverse per risolvere le emergenze ambientali ed energetiche. Il piano dà alla Regione competenza esclusiva in materia e sancisce la liberalizzazione dei mercati per lo sviluppo e la sicurezza energetica.
Per le autorizzazioni saranno seguiti dei criteri precisi. «Avranno un iter privilegiato – ha annunciato l´assessore Gianni – le società che garantiscono la filiera produttiva completa, con l´obiettivo dello sviluppo e dell´occupazione, e le aziende che vogliono realizzare impianti in aree deturpate come cave e discariche dismesse. Analoga priorità è attribuita alle istanze in variante agli impianti esistenti». <br/>fonte: <a href="http://meloniclaudio.wordpress.com/2010/09/01/il-piano-regionale-per-lenergia-eolico-solare-e-fotovoltaico/">http://meloniclaudio.wordpress.com</a>FABRIZIO MONTEPARA: Città del vino contro il fotovoltaico «Gli impianti minacciano i vigneti» 2010-08-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505657Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Chieti (Lista di elezione: PdL) <br/><br/> «Sul lungo periodo» avverte Montepara, «questa scelta si rivelerà un errore, perché impoverirà l'economia e rovinerà il paesaggio, danneggiando il turismo». L'associazione Città del Vino chiede dunque maggiore attenzione alla Regione Abruzzo e agli altri organi preposti al rilascio delle autorizzazioni per l'installazione di impianti fotovoltaici, al fine di evitare una diffusione indiscriminata che contrasti con un'adeguata progettazione e organizzazione del territorio. Al rischio di uno sviluppo disordinato, l'associazione contrappone il Piano regolatore delle Città del Vino, le cui linee guida sono state presentate recentemente presso la Camera dei Deputati: «Si tratta di uno strumento urbanistico che mira a una politica di governo del territorio», dice Montepara, «e persegue lo sviluppo economico fondato sulle reali vocazioni vitivinicole del territorio in un quadro di attenta salvaguardia ambientale». «Sull'esempio di quanto fatto in Veneto dai 15 Comuni del Consorzio di tutela del Prosecco Doc», aggiunge Montepara, «dobbiamo lavorare affinché, in futuro, l'Abruzzo sia nelle condizioni di proporre all'Unesco di dichiarare patrimonio dell'umanità il nostro territorio e il nostro paesaggio, in particolare quello legato alla produzione del vino».<br/>fonte: <a href="http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2010/08/31/news/citta-del-vino-contro-il-fotovoltaico-gli-impianti-minacciano-i-vigneti-2307940">ilcentro.gelocal.it</a>LOREDANA CAPONE: Biomasse, Puglia disincentiva grandi impianti2010-08-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505656Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Lecce (Gruppo: Misto) - Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: PD) - Vicepres. Regione Puglia (Partito: PD) <br/><br/>Con la legge regionale 31/08 la Puglia “disincentiva la realizzazione di grandi centrali a biomasse in zone agricole perché determinano un forte impatto ambientale, tranne che non si utilizzi la filiera corta”. Così il vicepresidente pugliese Loredana Capone, ha motivato il parere negativo della Regione sull’impianto a biomasse Heliantos 1 da 25 MW dell’impresa Italgest, che doveva sorgere nei pressi di Lecce.
Spiega Capone in un comunicato: “Gli impianti diffusi aventi piccole dimensioni sono interessanti per la filiera agricola e lo dimostra l’attenzione ad essi giustamente rivolta dai piccoli imprenditori agricoli e da alcune associazioni di categoria. Mentre, è evidente che – quando si tratta di progetti che superano i 20 MW in aree agricole – il rigore richiesto dalla legge e volto a contemperare gli interessi dell’agricoltura e del territorio, è notevolmente più forte. Perciò l’art.2 della legge 31/08 prescrive che: ‘E’ vietata la realizzazione in zona agricola di impianti alimentati da biomasse salvo che gli impianti medesimi non siano alimentati da biomasse stabilmente provenienti, per almeno il 40 percento del fabbisogno da ‘filiera corta’, cioè ottenute in un raggio di 70 chilometri dall’impianto”.
Pertanto il risultato della procedura non può essere letto come l’esito di “una disputa tra il Comune di Lecce e l’impresa Italgest. In questa vicenda non ci sono vinti né vincitori”. Del resto l’impresa Italgest – sottolinea ancora la vicepresidente pugliese – si è sempre sottoposta scrupolosamente al rigore degli uffici ottenendo l’approvazione di diversi progetti sia nel fotovoltaico sia nell’eolico. Nel caso in questione evidentemente ha scontato la circostanza che Heliantos è stato il primo progetto di grande impianto a biomasse in zona agricola soggetto alla regola della filiera corta”.<br/>fonte: <a href="http://www.zeroemission.tv/Objects/Pagina.asp?ID=9726">www.zeroemission.tv</a>PAOLO PELLIZZARI: Uno sportello per l'energia pulita per informare aziende e cittadini.2010-07-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503527Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Vicenza (Partito: FI) <br/><br/><br />
“Con questa iniziativa – ricorda Pellizzari – vogliamo assicurare il massimo supporto a tutti coloro che, pubblici o privati, hanno deciso di investire tempo e denaro per produrre energia pulita. E' una decisione che ha le sue radici nelle due iniziative dell'ottobre scorso, orientate a dare informazioni e chiarimenti sugli iter autorizzativi per le energie rinnovabili e in particolar modo per gli impianti fotovoltaici”.
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“Siamo aperti per tutti -conclude Pellizzari- anche se sono naturalmente le pratiche più complesse e gli Enti pubblici ad avere la precedenza e ad occuparci maggiormente. Vero, non abbiamo competenze specifiche al riguardo, ma il nostro obiettivo è informare per incrementare le fonti di energia pulita”. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.anordest.it/index.php?option=com_content&task=view&id=10824&Itemid=82">www.anordest.it</a>CLAUDIO CODATO: «Sul nuovo impianto di biogas verificheremo che i dati siano attendibili»2010-07-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it502897Alla data della dichiarazione: Vicesindaco Comune Scorzè (VE) (Partito: Lega) <br/><br/><br />
«Dovremo andare a verificare con i tecnici se i dati sul traffico che l'azienda ci ha esposto siano attendibili»
<p>Il progetto all'avanguardia dell'impianto di biogas:<br />
Impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile di circa 7.500.000 di kwh con un risparmio di 4.500 tonnellate di CO2 equivalenti a 700 tonnellate di petrolio. <br />
Inoltre il possibile riutilizzo dell'energia calorica dell'impianto di biogas per estrarre azoto liquido e produrre una sostanza organica secca da poter riutilizzare o vendere per la concimazione dei terreni senza apporto di azoto, nella produzione di pellet per stufe o caldaie, o nell'alimentazione di impianti di biomassa.
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L'assessore ai lavori pubblici e agricoltura Angelo Michielan e il vice sindaco assessore al bilancio e alla viabilità Claudio Codato temono problemi di traffico pesante.
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Per i titolari dell'azienda agricola con 25 dipendenti è un falso problema. «Già ora in un anno arrivano 4332 mezzi pesanti all'anno per la nostra azienda, circa 13 camion al giorno. Con il nuovo progetto sarebbe ridotto anche il traffico pesante che si attesterebbe a 3780 mezzi annui, 10 al giorno. E soprattutto in momento di crisi economica in cui anche le stalle chiudono la riconversione dell'azienda eviterebbe di metterete in pericolo le sorti di circa 25 famiglie» <br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=778410&Data=20100711&CodSigla=VE">Il Gazzettino ed. Venezia - Renzo Favaretto</a>Renato BRUNETTA: «Eolico e energia solare? Pippe a costi altissimi»2010-03-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it495186Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>«Gli sventoloni e i pannelli solari sono pippe: dal punto di vista tecnico scientifico sono pippe a costi altissimi».<br />
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«Hanno costi altissimi - afferma intervenendo al dibattito di Cernobbio sul tema dell’efficienza energetica - e contribuiscono alla produzione di energia in modo del tutto marginale. Chi ci guadagna è la Germania che produce pippe per chi compra pippe: un solo rigassificatore, per esempio, da solo contribuisce in modo molto maggiore a risolvere il problema energetico del Paese»<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/economia/eolico_e__energia_solare__pippe__costi_altissimi/13-03-2010/articolo-id=429144-page=0-comments=1">il Giornale.it</a>