Openpolis - Argomento: tangentihttps://www.openpolis.it/2016-02-18T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: A Salvini fa schifo tutto, non le tangenti in Lombardia2016-02-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768909Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>- “In una sola giornata Salvini ha dato 2 annunci importanti: il 25 aprile manifesterà contro Renzi, cercando di strumentalizzare una giornata sacra per la Repubblica; farà gratuitamente l'assessore alla sicurezza a Milano, dimenticando di essere pagato dal Parlamento europeo per un ruolo che non svolge. In realtà ci aspettavamo dicesse con chiarezza che gli fa schifo anche ciò che è di nuovo successo in Lombardia, le tangenti ricevute da esponenti del suo partito, un governo regionale presieduto dalla Lega su cui pesano numerose indagini. È evidente che la ruspa e le scope che dovevano spazzare via il marcio in questo Paese si fermano quando coinvolgono i leghisti e Salvini preferisce parlare d'altro”. Lo dichiara il senatore <b>Franco Mirabelli</b>, capogruppo PD in Commissione Antimafia.
<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/giustizia/mirabelli-a-salvini-fa-schifo-tutto-tranne-le-tangenti-in-lombardia/">senatoriPD</a>Stefano Boeri: «Il Pd avrebbe dovuto discutere del caso Penati» - INTERVISTA2012-04-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626811Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Milano (MI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
"Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni..."
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<b>Stefano Boeri, oggi si è dimesso Boni. Lei, dopo le dimissioni di Renzo Bossi, aveva scritto che non voleva farsi dare lezioni dalla Lega Nord...</b>
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Attenzione: lui si dimette da presidente del consiglio regionale. Non risulta che si dimetta da consigliere. La novità di Renzo Bossi è che lui si è dimesso da consigliere. Nel senso che lui ha ritenuto di mettere in discussione non solo il suo ruolo politico...
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<b>...ma anche la poltrona e lo stipendio.</b>
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Esatto. Cioè, il suo ruolo con gli elettori. La domanda è: quando uno ha un'indagine seria a proprio carico, forse c'è l'opportunità di fare un passo indietro rispetto al proprio ruolo elettivo. Oppure no? Quello che dico io è che è come se fosse messo in discussione il patto con gli elettori. E quindi le dimissioni non sono un fatto dovuto ma opportuno.
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<b>Quindi?</b>
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Anche Penati si è dimesso da vicepresidente del consiglio. La logica, dal mio punto di vista, è questa: nel contesto in cui ci troviamo è opportuno, non doveroso, che chi ha avuto un ruolo politico importante, faccia anche un passo indietro rispetto al suo ruolo elettivo. Ed è anche opportuno che i partiti politici che sono rappresentati da queste persone invece che ragionare in modo solo autoreferenziale, ragionino sul rapporto tra gli eletti e gli elettori. Io quel che voglio dire è che un partito dovrebbe occuparsi della sua base elettorale. Quando c'è un eletto che ha dei problemi, dovrebbe porsi la domanda: che fare del rapporto con gli elettori?
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<b>E allora dove finisce il garantismo?</b>
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Il garantismo è totale. Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Il punto vero è che sono i partiti che devono farsi carico di discutere di questa cosa. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni. Mi sarebbe piaciuto un Pd che chiedesse a Penati di rinunciare al suo ruolo di consigliere. Non c'è nulla di doveroso, in questo, né di giuridico. E' un ragionamento tutto politico. In questo sono d'accordo con il sindaco.
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<b>Cioè?</b>
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Siamo perfettamente allineati: non si tratta di questioni di diritto, ma di opportunità e di politica.
<p><b><a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DR8I1">«Opportune le dimissioni di Penati»</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/stefano-boeri-ad-affaritaliani-170412.html">Affaritaliani.it - Fabio Massa</a>Mario MANTOVANI: «Scandali, non complotti: la Regione doveva vigilare» - INTERVISTA 2012-04-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626730Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) - Sindaco Comune Arconate (MI) (Partito: LISTA CIVICA) - Consigliere Consiglio Comunale Arconate (MI) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Il coordinatore lombardo Pdl sulla sanità: «Persone di riferimento si sono portate via denaro pubblico. Ora pulizia».
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<b>Senatore Mario Mantovani, altra bufera giudiziaria sulla sanità in Lombardia. Rubano sulla salute, è possibile?</b>
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«È un guaio. Perché non dovrebbe essere la Procura a darci queste notizie, ma la politica».
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<b>E cosa dovrebbe fare?</b>
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«La politica deve saper indirizzare i fondi al meglio. E controllare come vengono usati».
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<b>Oggi non si fa?</b>
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«Prima il San Raffaele, ora la Fondazione Maugeri, evidentemente vengono dati troppi soldi alla sanità privata. O c’è un mancato controllo».
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<b>A chi spetta questo controllo?</b>
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«Alla Regione. Il presidente Roberto Formigoni e soprattutto l’assessore alla Sanità Luciano Bresciani hanno il dovere di intervenire. Perché evidentemente le verifiche non sono sufficienti».
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<b>Formigoni dice che sono aziende private. E che i bilanci la Regione non li può controllare.</b>
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«I soldi pubblici sono sacri e vanno trattati con il massimo rispetto. Questo delle tangenti sulla sanità è un problema che deve risolvere la politica prima della magistratura. Altrimenti che ci stiamo a fare?».
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<b>Qualcuno dice che ci potrebbe essere un complotto contro una regione bene amministrata dal centrodestra.</b>
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«Ma quale complotto. Sono i soliti che hanno portato via quattrini. La solita cricca. Persone di riferimento che si sono intascate denaro pubblico. E per fortuna che ci pensa la giustizia».
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<b>E quindi?</b>
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«Bisogna porre fine a questo dilapidare il denaro dei cittadini. Gli strumenti ci sono, usiamoli».
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<b>E come si fa?</b>
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«Recuperando la buona politica. Tutti si facciano un esame di coscienza, allontaniamo i malfattori e ripuliamo l’ambiente. Leggo di consulenze e soldi all’estero, è ora di finirla».
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<b>Poi non ci si può lamentare che monti l’antipolitica.</b>
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«E noi del Pdl non ci possiamo permettere di dimenticare che abbiamo perso 10 punti. Il consenso si recupera con la buona politica. E chi non capisce faccia un passo indietro».
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<b>Lei è il coordinatore regionale.</b>
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«Abbiamo ripulito le liste escludendo persone che non rappresentavano valori e ideali del Pdl. Quote per giovani e donne, avere un lavoro e non vivere solo di politica e poi l’autocertificazione di non avere guai con la giustizia».
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<b>Risultato?</b>
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«Il nostro rigore sta pagando. Presentiamo candidati di qualità e non amici e amici degli amici. E già i sondaggi a Monza, Legnano, Magenta ci danno in grande recupero. Un segnale importante per gli elettori e per i militanti che continuano a credere nel Pdl».
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<b>Il numero degli indecisi è alto. Cattivo segno per la politica.</b>
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«Il governo Monti non ci ha certo aiutato a risolvere i problemi della politica. Si è limitato a graffiare le tasche dei cittadini senza tagliare la spesa pubblica».
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<b>Lei è anche sindaco di Arconate. Fate fatica?</b>
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«Monti ci ha ridotto a fare gli esattori e non gli amministratori. E ci toglie parte dell’Imu. Io mi sono astenuto, ma se continua a soffocare le amministrazioni locali, la prossima volta voto contro la fiducia al suo governo».
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<b>Non le piace Monti?</b>
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«Ha proseguito la politica tremontiana che non ha fatto bene, ma Monti ha fatto peggio».
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<b>La Lega è in pezzi.</b>
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«Rispetto il loro travaglio, ma dico che gli interessi della gente del Nord oggi li rappresenta meglio il Pdl della Lega».
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<b>Perché?</b>
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«Chi meglio di noi aiuta piccola e media impresa, artigiani, lavoratori? La Lega vuol tenere anche l’articolo 18».
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<b>Sul «territorio» che si dice?</b>
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«Che molti leghisti son già venuti con noi. Non capiscono perché in tanti Comuni della Lombardia si amministri bene insieme e per un’imposizione romana ora si debba andare alle elezioni divisi».
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<b>Alcuni sindaci leghisti hanno lavorato bene.</b>
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«Ma adesso hanno paura di fare i gazebo. La loro gente è infuriata per come hanno usato i soldi del partito e quella è faccenda interna, ma soprattutto perché hanno diviso il centrodestra».
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<b>Così si rischia di consegnare il Nord alla sinistra.</b>
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«Non credo. Piuttosto che votare a sinistra, i leghisti voteranno per il Pdl».
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<b>Quelli di Berlusconi e di Roma ladrona?</b>
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«Basta fare di ogni erba un fascio. Io sono orgoglioso di essere stato nel governo Berlusconi, sono una persona onesta e non permetterò a nessuno di associarmi al primo ladruncolo che passa per strada».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DN5D6">il Giornale - Giannino Della Frattina</a>GIOVANNI CHIODI: ''GLI ARRESTI CONTINUI NON AIUTANO L'ABRUZZO'' Abruzzo Web Quotidiano on line per l'Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualitá.2012-01-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623341Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Abruzzo (Partito: PdL) - Consigliere Regione Abruzzo (Gruppo: FI) <br/><br/>Gli arresti ordinati dalla procura della Repubblica dell’Aquila su tangenti e appalti sono “un fatto molto molto preoccupante per l’Abruzzo, che ci mette in grandissima difficoltà nei confronti dell’Unione europea, anche a livello di immagine”.
Lo afferma ad AbruzzoWeb il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che commenta amareggiato la nuova bufera giudiziaria che ha travolto l’ente, in particolare con l’arresto dell’ormai ex dirigente del servizio Attività internazionali, Vanna Andreola.
Su quest’ultima e sulla sua sostituzione dopo le dimissioni, Chiodi spiega che “già domani mi sentirò con la mia struttura, ci sarà una nomina d’emergenza. Nei prossimi giorni, poi, avrò un colloquio con l’Unione”.
Quanto alla vicenda giudiziaria dell’Andreola, il governatore pensa che “sono convinto che avrà modo di chiarire”.
Al di là di questo, secondo Chiodi i danni saranno molti e seri. “Lei era autorità di gestione Ipa, Fesr - ricorda - I miei dirigenti si stanno incontrando con quelli del governo, del ministero per lo Sviluppo economico, ma quanto accaduto ci mette in grandissima difficoltà con la Ue. Dopo le vicende con della Fira (la Finanziaria regionale rovesciata dagli arresti nel 2006, ndr), dopo Abruzzo Engineering (l’arresto dell’ex assessore regionale Daniela Stati nel 2010, ndr), anche questa vicenda ci mette in grande difficoltà”.
“Stavamo per ottenere - svela infatti il presidente - anche la leadership per il programma futuro di cooperazione internazionale, ora invece temo che l’Unione possa avere da ridire, soprattutto per Ipa. Altri Paesi stranieri con cui abbiamo già avuto problemi credo proprio che ora riavanzeranno pretese”.
Chiodi preoccupato “anche per l'immagine che questa regione continua ad avere, nonostante tutto l'impegno che cerco di metterci non riusciamo ad acquisire autorevolezza. Abbiamo fatto un lavoro incredibili per quanto riguarda la finanza regionale - rivendica - tanto che anche il premier Mario Monti è rimasto sbigottito, per la sanità, per il risanamento senza aumentare le tasse. Ma questo susseguirsi di azioni giudiziarie, che non metto in discussione, ci ricaccia sempre indietro nella reputazione”.
E anche oggi c’è stato un arresto eccellente, quello di Giancarlo Santariga, responsabile del provveditorato interregionale alle Opere pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna. “Come per il caso dell’Andreola - prosegue Chiodi - non conosco le carte e quindi non sono in grado di esprimere giudizi. Mi auguro solo che queste operazioni si facciano con la prudenza che deve guidare tutti noi”.
“Devo capire - conclude Chiodi - se davvero da noi c’è un tasso così grosso, più che nelle altre regioni meridionali. Io sono contro le condanne a priori, la verità giudiziaria la fanno i processi, poi vedremo. L’importante è che ci sia prudenza, prudenza, prudenza. Se l’analisi inquirenti è vera, quello che succede ce lo meritiamo, altrimenti vorrà dire che avremo ricevuto danni per niente”. (alb.or.)
<br/>fonte: <a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/le-preoccupazioni-di-chiodi--gli-arresti-continui--non-aiutano-labruzzo/44523-327/">www.abruzzoweb.it</a>Bruno TABACCI: I SOLDI DELLA SERRAVALLE SERVIVANO PER LA SCALATA DELL'UNIPOL ALLA BNL2011-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609417Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) - Assessore Comune Milano (MI) (Partito: API) <br/><br/>Questa non è notizia di cronaca giudiziaria, e però diventa importante proprio alla luce dell’inchiesta della Procura di Monza su Penati e le mazzette e la cessione nel 2005 di azioni “Milano Serravalle” dal gruppo Gavio alla Provincia di Milano, allora guidata dallo stesso Penati. Perché lunedì sera, alla trasmissione di Gad Lerner su La7, <b>Bruno Tabacci - attualmente assessore a Milano e deputato rutelliano - ha in sostanza ribadito una convinzione per la verità espressa anche anni fa. Quando apertamente sosteneva che «parte della plusvalenza di 179 milioni incassata da Gavio dopo aver venduto alla Provincia quelle azioni è stata utilizzata per appoggiare la scalata dell’Unipol alla Bnl».</b> Significa oltre 40 milioni di euro (40,9, per la precisione): tanto spese Gavio per acquisire lo 0,5 per cento della Banca Nazionale del Lavoro e metterlo a disposizione della Unipol di Consorte - allora del tutto organico a quelli che si chiamavano Ds - impegnato nella conquista (fallita) dell’istituto.
E dunque, a L’infedele <b>Tabacci è tornato sull’argomento. Parlando di «sistema di potere» che andava emergendo. Collegando le due scalate bancarie di quell’estate 2005 - quella di Unipol a Bnl e l’altra della Popolare di Lodi verso Antonveneta. E sulla prima: «Quando tra la primavera e l’estate del 2005 si consolida questa operazione della “Milano Serravalle”, accade un fatto secondo me del tutto sproporzionato, perché non c’era alla base una ragione di politica industriale o di trasporto. Anzi, viene rotto un patto di sindacato fra Comune e Provincia di Milano».</b> <b>Un fatto del tutto sproporzionato - a cominciare dal prezzo che la Provincia pagò - che ancora attende d’essere esaurientemente spiegato.</b>
Com’è noto, i magistrati ora ipotizzano che l’operazione Serravalle nascondesse delle tangenti - per questo hanno indagato il manager del gruppo Gavio, Bruno Binasco. E stanno esaminando le carte sequestrate negli uffici di Tortona - bilanci, consulenze e quant’altro. Ma per eventualmente allargare le indagini alla scalata Unipol - eventualità ancora improbabile - di certo attendono la sentenza del processo relativo alla scalata, attesa per ottobre. In particolare: c’è da capirese l’acquisto da parte di Gavio delle azioni Bnl sia avvenuto dopo quel 29 luglio 2005, data dell’operazione Serravalle, e allora anche giudiziariamente potrebbe - potrebbe - essere ipotizzato un nesso. Se invece l’intervento di Gavio nella faccenda Unipol-Bnl fosse precedente, diventerebbe difficile collegare direttamente i fondi incassati dalla Provincia di Penati a quelli versati in aiuto di Consorte.
Per il resto: ieri il tribunale del Riesame ha bocciato la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Pasqualino Di Leva, l’ormai ex assessore all’Edilizia di Sesto San Giovanni accusato di corruzione. Di Leva resta in cella. E oggi il Riesame si pronuncerà su Marco Magni, anch’egli agli arresti.Peraltro, aveva chiesto d’essere sentito dal pm Walter Mapelli Michele Molina, specializzato in centri commerciali e indagato per corruzione nel filone che lo collegherebbe a Renato Sarno e al progetto - non realizzato - dell’Idroscalo center di Segrate. Ma ha preferito mandare a Monza il suo avvocato. Il quale ha depositato una memoria difensiva di 6-7 pagine, si nega ogni addebito. A tirarlo in ballo è sempre Piero Di Caterina, che sostiene d’aver saputo da Sarno - l’architetto vicino a Penati anch’egli indagato - di rapporti con Molina «opachi e anomali» tra il 2007 e il 2008, facendo riferimento a «passaggi di denaro». Per Di Caterina lo stesso Penati, allora presidente della Provincia di Milano, avrebbe avuto contatti con Molina e Sarno. «Molina ha visto Sarno in una sola occasione, durante la messa a punto di un team di progetto per la Pedemontana - ha sostenuto l’avvocato di Molina -, ma poi di quel progetto non se n’è fatto più nulla. Il mio assistito non conosce nessuno degli altri personaggi coinvolti, Penati lo ha incontrato solo in occasioni ufficiali. Né ha mai lavorato a Sesto San Giovanni».
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/821267/Il-Pd-e-i-soldi-della-Serravalle-servivano-per-l-affare-Unipol.html">www.libero-news.it</a>GIORGIO OLDRINI: E il sindaco di Sesto vuole andare dai pm.2011-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it608082Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Sesto San Giovanni (MI) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Sesto San Giovanni (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>Vendola al Pd: "È peggio di Tangentopoli"
Il caso Penati: il leader di Sel attacca i Democratici. Nichi Vendola va all'attacco del Pd. E lo fa sulla vicenda che più fa male oggi ai Democratici, la vicenda delle presunte tangenti sull'ex area Falck. «Siccome ho la coscienza a posto e non ho scheletri nell'armadio – racconta il leader di Sel in un'intervista al «Fatto Quotidiano» – considero il caso Penati un fatto grave, ma ho molto rispetto per la sofferenza del popolo del Pd». «Io sono stato, fino alle primarie di Pisapia, il principale oggetto di polemica di Penati e del riformismo milanese – prosegue – Ne vado per così dire orgoglioso. Vedo una differenza con Tangentopoli, e in peggio. Nel 1993 la politica usava gli affari per finanziarsi, e mantenere l'illusione della propria egemonia. Il sistema Sesto, se possiamo chiamarlo così, lascia intravvedere una mutazione genetica, anche rispetto all'analisi profetica dell'intervista di Berlinguer a Scalfari». «Oggi - conclude Vendola - sono i partiti indeboliti, e subalterni al sistema economico, che sognano di dotarsi di una propria interfaccia economica per stare al tavolo dei poteri forti e recuperare il gap». Intanto il sindaco di Sesto San Giovanni Giorgio Oldrini ha annunciato di voler nominare un legale e, con l'avvocato, chiedere un incontro ai magistrati di Monza, titolari dell'inchiesta che lo vede indagato con l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, per presunte tangenti relative all'ex area Falck. È lo stesso Oldrini a renderlo noto stigmatizzando «lo stillicidio di rivelazioni a rate che ogni giorno ci viene propinato nell'evidente tentativo di impedirci di discutere e adottare in Consiglio comunale l' 8 e il 9 settembre il Piano per le aree ex Falck». Il riferimento è alle accuse, riportate ieri dal «Corriere della Sera», «che Piero Di Caterina, in verbali a me sconosciuti, mi rivolgerebbe». «Già più di un anno fa, insieme al sindaco di Cinisello Daniela Gasparini e ai due allora direttori generali dei nostri Comuni, Marco Bertoli e Mario Spoto, avevamo querelato Di Caterina per calunnia – spiega Oldrini – Non posso dimenticare che in questi mesi, anche in conseguenza di una dichiarazione di Di Caterina, si è ripetutamente scritto che nel momento in cui era proprietario delle aree ex Falck il Gruppo Zunino, la nostra Amministrazione avrebbe raddoppiato le volumetrie concesse, portandole a 1.300.000 metri quadrati». «Si tratta di un clamorosa panzana – prosegue il sindaco di Sesto – come dimostrano i documenti ufficiali approvati dalla Giunta e dal Consiglio comunale, come scritto nella sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda Risanamento, e come evidenziato nel documento di vendita da Zunino al Gruppo Bizzi delle aree, pubblico e depositato presso la Consob».
http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml">www.iltempo.it</a>FILIPPO PENATI: «Pronto, sono Filippo Penati. Mi ha dato il suo numero l’onorevole Bersani»2011-09-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609285Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
...<b>Pronto, sono Filippo Penati. Mi ha dato il suo numero l’onorevole Bersani</b>...»: comincia così, con una telefonata, l’intenso sodalizio tra l’allora presidente della Provincia di Milano e un imprenditore, Marcellino Gavio. Era il luglio del 2004….All’ascolto c’era anche la Procura di Milano, che stava indagando sulla scalata Unipol a Bnl. A quell’intercettazione allora non si volle dare peso alcuno: altri erano i protagonisti…Il primo a sollevare dubbi fu Gabriele Albertini, a quel tempo sindaco di Milano, i cui ripetuti esposti non ebbero esito. La Procura di Milano ordinò una perizia, secondo la quale il prezzo era congruo, benché la Corte dei conti fosse di avviso diametralmente opposto. Si aggiunga tuttavia che le coop rosse già sono entrate nell’inchiesta e che, stando a quanto riferisce Panorama, avrebbe preso corpo anche una pista pugliese, che partendo dall’ex Stalingrado d’Italia arriva a lambire D’Alema e compagni. Tutto da dimostrare, beninteso: ma saremmo confortati se il segretario del Pd rispondesse a qualche domanda, cominciando da quelle formulate su queste pagine da Maurizio Belpietro. Ne aggiungiamo un’altra: perché s’è sentito in dovere di favorire l’incontro tra Penati e Gavio? Se non si trattasse d’una semplice cortesia tra vecchi amici, si aprirebbero scenari poco edificanti. Non intendiamo dare credito a teoremi accusatori stile “non poteva non sapere”; d’altra parte nessuno li ha mai applicati alla sinistra, neanche all’epoca di Tangentopoli e del compagno G. Eppure, alla luce di quanto è avvenuto, quella presentazione merita d’esser giustificata. Penati ha detto e ripetuto di non essersi arricchito. Gli crediamo. Ma in qualche capiente tasca le mance di Gavio sono finite. Ci piacerebbe sapere quale.
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http://www.libero-news.it/news/813322/Schiacchiati-Pd-quella-telefonata-di-Bersani-pesa-come-un-masso-nella-tangentopoli-rossa.html<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/813322/Schiacchiati-Pd-quella-telefonata-di-Bersani-pesa-come-un-masso-nella-tangentopoli-rossa.html">www.libero-news.it</a>Dario FRANCESCHINI: Area Falck: Rinuncia a prescrizione sarebbe giusta2011-08-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it608001Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Sulla possibilità di rinunciare alla prescrizione deve decidere Filippo Penati; anche se "sarebbe positivo e giusto" secondo il capogruppo del Pd alla Camera <b>Dario Franceschini</b> "non ci può essere una pressione politica". "Sarebbe positivo e giusto" che Penati rinunciasse alla prescrizione per l'inchiesta della Procura di Monza, ha detto <b>Franceschini</b> nel corso di un dibattito con Pier Luigi Bersani alla festa di Pontelagoscuro, ma "quando c'è una responsabilità individuale non è il Pd che può dirgli quello che deve fare, no ci può essere una pressione politica: deve essere una decisione personale". "A destra - ha avvertito il capogruppo - la tecnica è sempre quella: fare una legge ad personam, rifiutare l'autorizzazione a procedere e attaccare costantemente la magistratura. È un copione che va avanti da venti anni. Adesso circola l'idea che 'tutti devono essere uguali' ma questa è una cosa alla quale dobbiamo reagire con tutta fermezza" perché si tratta soltanto di una campagna portata avanti dai giornali di destra. "Noi - ha aggiunto <b>Franceschini</b> - dobbiamo essere un partito che ha la capacità di prevenzione e di punizione indipendentemente dalla presenza di reati o di illeciti. Abbiamo un codice etico, ma forse possiamo fare di più, proponendo anche delle regole che puniscano il malcostume e non soltanto il reato".<br/>fonte: <a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2011/08_agosto/29/area_falck_franceschini_rinuncia_a_prescrizione_sarebbe_giusta,31313862.html">TMNews</a>GIORGIO OLDRINI: LE SOTTILI VENDETTE DEL PD: NON HO SOSTENUTO PISAPIA ORA NON LAVORO2011-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590617Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Sesto San Giovanni (MI) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Sesto San Giovanni (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>"Penati mi chiese in totale 20 miliardi di lire per il partito. Mi disse che sarebbe venuto a prenderli Di Caterina». A parlare attraverso le carte a disposizione ora della Procura di Monza è Giuseppe Pasini, imprenditore edile sestese ed esponente del Pdl locale. Lo stesso che con il racconto di come invece versava le mazzette per aggiustare le concessioni edilizie in città all’ex assessore Pasqualino Di Leva, ha sconvolto l’“amico” imprenditore Piero Di Caterina. «Pasini se ne è andato in vacanza, ma io, se c’è la minima possibilità che ingabbino qualcuno di loro, resto in città ad aspettare – ha confessato - stamattina sono rimasto allibito quando ho saputo delle mazzette da 20–30 mila euro versate da Pasini all’ex assessore Di leva che valevano quanto una brioches o un caffè … sono anni che parliamo con Pasini di questo sistema da scardinare, ma in modo così colorito non me lo aveva mai raccontato». Sugli aiuti in denaro per il partito anche nazionale e le campagne elettorali per i personaggi del Pd locale e nazionale, però, ha aggiunto: «Non sono un uomo di partito e non ho la tessera del Pd, ma forse qui ho sbagliato perché se avessi davvero aiutato Oldrini, o meglio ancora Pisapia, non sarei qui a dovermi difendere io stesso e a subire le loro angherie e falsità». È anche vero che a Sesto Di Caterina ha continuato a costruire ed operare. Ad esempio ha appena costruito un albergo, attraverso la società Bed & Best, al quale manca lo svincolo da parte del comune (dovuta in 30 giorni per legge) di una fideiussione di 500 mila euro. «Ho mandato a marzo scorso la documentazione per ottenere lo svincolo che per legge mi è dovuto dato che ho completato il collaudo – ha attaccato – ma dal Comune mi è arrivata richiesta del collaudo come se non lo avessi fatto: ostruzionismo, solo perché ho parlato o non ho più versato una lira come qualcun altro ha continuato a fare forse». Un altro duro attacco all’amministrazione Oldrini e al direttore generale Marco Bertoli, entrambi indagati dalla Procura di Monza ed entrambi esposti ieri in una conferenza stampa in cui hanno ribadito di <b>“aver agito sempre al meglio e in totale trasparenza”.</b>
Ma il sistema del finanziamento al Pd è complesso e ad alimentarlo negli anni non sono stati solo Di Caterina e Pasini da Sesto. Basti pensare a Fare Metropoli, l’associazione culturale attraverso la quale Penati finanziava le campagne elettorali i cui conti li conosceva a menadito Pietro Rossi il presidente del sodalizio. I contributi erano sempre dichiarati e inferiori alla cifra di 12.500 euro per le norme antiriciclaggio e il commercialista Angelo Parma firmava anche le lettere di ringraziamento ai sostenitori. Tra questi ci sarebbero oltre allo stesso Di Caterina, anche la Banca Popolare di Milano e quella di Legnano, con Enrico Corali, nominato da Penati per Expo 2015, la Stilo immobiliare finanziaria di Antonio Percassi, il costruttore presidente dell’Atalanta, e poi tra i sestesi c’è il gruppo Intini, imprenditore edile (atteso al varco da Di Caterina) legato all’architetto Roberto Sarno, indagato e perquisito dal pm Mapelli, per la costruzione delle famose Torri di via Pace a Milano. Infine c’è Bruno Binasco, il manager del gruppo di Marcellino Gavio che è nel cda della Tem, indagato dalla Procura di Monza per aver finanziato illecitamente con 2 milioni di euro nel 2010 Penati. Ed è questo il collegamento con il filone dell’inchiesta che riguarda la Milano Serravalle e la perizia affidata tempo fa dalla Procura di Milano ai due docenti universitari Mario Cattaneo e Gabriele Villa. Le toghe milanese erano per l’archiviazione. Ma a giugno, con l’inchiesta Penati sono venuti fuori i nomi di Gavio e Binasco: forse la procura di Monza andranno avanti.
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/793907/Sinistri-Le-sottili-vendette-del-Pd-milanese-Non-ho-sostenuto-Pisapia-ora-non-lavoro.html">www.libero-news.it</a>Dario FRANCESCHINI: Pd: Bene Bersani, respingeremo gli attacchi sulle tangenti2011-07-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590432Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>'Bersani ha difeso con parole indignate e tutte condivisibili il Partito Democratico. Il tentativo maldestro in corso e' quello di dimostrare che in politica tutti sono uguali per coprire le responsabilita' e le colpe della destra e dei suoi esponenti. Noi lo respingeremo con la forza e con l'unita del PD'. Lo dice il capogruppo del PD alla Camera <b>Dario Franceschini</b>.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=10266">AreaDem</a>ALBERTO TEDESCO: MI DIMETTO DAL PD MA RIMANGO SENATORE2011-07-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590368Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/>TEDESCO: MI DIMETTO DAL PD MA RIMANGO SENATORE
<i>Lascia il Pd ma non la carica di senatore. Lo annuncia il senatore Alberto Tedesco in un'intervista a La Stampa.</i> La scorsa settimana il Senato aveva negato l'autorizzazione agli arresti domiciliari nei suoi confronti.
<b>''Dal Pd - attacca - non mi hanno neanche chiamato come si farebbe con una colf che si licenzia, mi hanno chiesto le dimissioni a mezzo stampa'', ma siccome ''non vedono l'ora che me ne vada, li accontentero' tra qualche ora scrivendo una lettera di dimissioni al segretario''.</b> <i>Ma non si dimettera' da senatore, spiega, perche</i>' <b>''non cambierebbe il processo'' nei suoi confronti e poi ''non voglio avvalorare l'ipotesi che la funzione senatoriale sia in se' criminogena''
</b>
ASCA) - Roma, 25 lug -
http://www.asca.it/news-TEDESCO__MI_DIMETTO_DAL_PD_MA_RIMANGO_SENATORE_(LA_STAMPA)-1037167-POL-1.html
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-TEDESCO__MI_DIMETTO_DAL_PD_MA_RIMANGO_SENATORE_(LA_STAMPA)-1037167-POL-1.html">www.asca.it</a>Dario FRANCESCHINI: PD: Episodi isolati, non questione morale. Siamo su un altro piano.2011-07-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590322Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/> Il Pd e' stato riguardato da ''alcuni episodi'' ma e' ''ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' il centrosinistra e il centrodestra. Ne e' convinto <b>Dario Franceschini</b>, capogruppo del Pd alla Camera, rispondendo a una domanda sulla 'questione morale' del Pd dopo i casi di Tedesco e di Penati. Sentir parlare di questione morale per il Pd, ha detto <b>Franceschini</b> oggi alla festa del Pd toscano a San Miniano (Pi), ''mi indigna personalmente e politicamente. In un grande partito con migliaia di amministratori e di quadri ci sono stati degli episodi ma l'atteggiamento del partito e' stato chiaro sia nelle scelte di Penati, sia nel voto sull'arresto di Tedesco. Un atteggiamento esattamente opposto alla destra''. A proposito del campo avversario, Franceschini ipotizza che solo quando cadra' Berlusconi ''si vedra' quale e' stato il livello di collusione e corruzione'' raggiunto, pero' ''quando succede qualcosa a uno di loro, rispondono come un sol uomo. Anche la spaccatura della Lega su Papa e' stata fatta a scrutinio segreto ed e' chiaro che e' stata per uno scontro politico nella Lega e non sul merito. Altrimenti i guerrieri padani che fanno la voce grossa in Padania e a Roma calano le braghe avrebbero votato come sempre''.
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Secondo <b>Franceschini</b>, ''e' ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' i due schieramenti. ''Ci sono delle cose - ha ammesso - che vanno cambiate nella politica, abbiamo bisogno di piu' anticorpi ma non si puo' mettere un deputato del Pd che fa il suo lavoro sul piano di Milanese, di Caliendo, sono due mondi completamente diversi''.
<p><a href="http://www.youdem.tv/doc/213995/dario-franceschini-alla-festa-regionale-del-pd-della-toscana.htm"><b>Video dell'intervento di Dario Franceschini</b></a><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-PD__FRANCESCHINI__EPISODI_MA_NO_QUESTIONE_MORALE__SIAMO_SU_ALTRO_PIANO-1037429-POL-1.html">Asca</a>FILIPPO PENATI: Tangenti per l'area Falck: "Mi autosospendo" Milano 2011-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590213Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) - Vicepres. Consiglio Regione Lombardia (Lista di elezione: PD) <br/><br/>"A seguito del mio coinvolgimento nella vicenda giudiziaria relativa all'area Falck di Sesto San Giovanni- scrive ancora Penati nella lettera - desidero ribadire la mia totale estraneità ai fatti. In merito anche alle notizie apparse sulla stampa voglio precisare che non ho mai chiesto e ricevuto denaro da imprenditori. Voglio altresì ribadire la mia assoluta fiducia nell'operato della magistratura". "Per profondo rispetto dell'istituzione nella quale sono stato eletto e per evitare ogni imbarazzo al Consiglio mi autosospendo dall'esercizio e dalle prerogative di vicepresidente, certo che tutto verrà completamente chiarito e confido a breve".
"Da subito - spiega Penati - rinuncio alle prerogative connesse alla vicepresidenza, non parteciperò più all'ufficio di presidenza e già dal prossimo consiglio siederò tra i banchi dei consiglieri di minoranza. Sono certo di interpretare anche i sentimenti di chi mi ha eletto nel voler garantire in queste circostanze il massimo rispetto delle istituzioni". <br/>fonte: <a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/07/21/news/tangenti_per_l_area_falck_penati_mi_autosospendo-19421262/">milano.repubblica.it</a>Nicola LATORRE: QUESTIONE MORALE 2011-07-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589860Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Concetto ribadito ieri dal senatore Nicola La Torre: <b>«Non c’è alcuna questione morale».</b>
http://blog.panorama.it/italia/2011/07/08/il-berlinguer-della-questione-morale-agita-i-sonni-di-bersani/<br/>fonte: <a href="http://blog.panorama.it/italia/2011/07/08/il-berlinguer-della-questione-morale-agita-i-sonni-di-bersani/">blog.panorama.it</a>Massimo D'ALEMA: ENAC: D'ALEMA, PIENA FIDUCIA IN MAGISTRATURA. NULLA DA NASCONDERE2011-07-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589858Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>ENAC: D'ALEMA, PIENA FIDUCIA IN MAGISTRATURA. NULLA DA NASCONDERE
ASCA) - Roma, 6 lug - <b>''La fondazione Italianieuropei non ha nulla da nascondere e nessuno da difendere, e' nostro interesse che si proceda ad un rapido accertamento dei fatti''.</b>
Lo ha detto Massimo D'Alema a proposito dell'inchiesta sugli appalti Enac e riferendosi alle notizie del 'Fatto Quotidiano' che D'Alema ha fatto sapere di avere querelato.
<b>''E' in corso un'indagine e occorre rispettare l'azione della magistratura che riscuote la mia piena fiducia. La Fondazione Italianieuropei -ha aggiunto D'Alema- si e' comportata in modo corretto e sono persuaso che le indagini non potranno che confermare che e' del tutto estranea ad eventuali illeciti''</b>
http://www.asca.it/news-ENAC__D_ALEMA__PIENA_FIDUCIA_IN_MAGISTRATURA__NULLA_DA_NASCONDERE-1032510-POL-1.html<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-ENAC__D_ALEMA__PIENA_FIDUCIA_IN_MAGISTRATURA__NULLA_DA_NASCONDERE-1032510-POL-1.html">www.asca.it</a>Pier Luigi BERSANI: Tangentopoli Enac: in manette Pronzato collaboratore di Bersani2011-06-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589565Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Tangentopoli Enac: in manette Pronzato collaboratore di Bersani
Il consigliere dell'Ente avrebbe favorito una società per l'appalto della tratta Elba-Urbe. Altri tre in manette. E nell'inchiesta spunta una lista di politici.
<b>«Ci dispiace dell'arresto. Spero che dimostri la sua estraneità. Lavorava al ministero degli Esteri anche prima di me, poi - dice il segretario - quello che è successo di questa vicenda in questi anni non ne so assolutamente nulla».</b>
http://www.iltempo.it/politica/2011/06/29/1268544-tangentopoli_enac_manette_pronzato_collaboratore_bersani.shtml<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/politica/2011/06/29/1268544-tangentopoli_enac_manette_pronzato_collaboratore_bersani.shtml">www.iltempo.it</a>PIETRO VIGNALI: Lettera del sindaco alla città "Non mi ricandiderò nel 2012"2011-06-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589399Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Parma (PR) (Partito: PdL) - Sindaco Comune Parma (PR) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) - Consigliere Consiglio Comunale Parma (PR) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
"Sento il dovere in queste ore, dopo i fatti che hanno scosso e sbigottito tutti noi, di rivolgermi ai parmigiani per dire che considero in dirittura d’arrivo la mia vicenda di amministratore di questa città: nel 2012 non mi ricandiderò alla carica di sindaco. Ne sono profondamente addolorato. Essere sindaco, però non è soltanto un onore, ma anche una grande responsabilità a cui non intendo sottrarmi e lasciare oggi senza guida questa città avrebbe conseguenze gravissime.
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Se rimango ancora in carica, non è per l’attaccamento alla poltrona o per la mia carriera politica, ma soltanto per ottenere i finanziamenti e approvare i piani industriali che sono necessari per pagare le imprese, per non lasciare a metà i cantieri di opere fondamentali su cui sono stati già spesi milioni di euro, per mettere definitivamente in sicurezza il sistema delle società partecipate.
Diversamente tutto questo sarebbe a rischio. Sto parlando di pochi passaggi amministrativi che sono il frutto di un lunghissimo lavoro con le banche, con il territorio, con il Governo, che sarebbe irresponsabile abbandonare ora. Lasciare oggi sarebbe la soluzione più facile, almeno personalmente. Ma la peggiore per la città.
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Spero che tutti, la città, il Consiglio Comunale, la maggioranza e l’opposizione, lo comprendano. La mia maggioranza ha dato indicazioni precise e responsabili in questo senso, sottolineando la necessità di un percorso condiviso con le forze sociali ed economiche e con la stessa opposizione consiliare. Esiste la loro disponibilità a condividere un’agenda di fondamentali priorità? Certo, non avrei mai pensato di dover dire queste parole per parlare della mia esperienza di amministratore. Un’esperienza che ha assorbito completamente più di dieci anni della mia vita. Ci ho messo anima e corpo, tutto il mio impegno, tutte le mie capacità prima come assessore e poi come sindaco. Lo voglio dire: non mi sono risparmiato, e sono convinto di aver anche lavorato bene.
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Ci siamo trovati in mezzo al fiume mentre arrivava la piena di una crisi economia pesantissima, con le finanze pubbliche svuotate, in uno scenario politico sempre più deteriorato. Ma con le famiglie e le imprese che guardavano a noi per essere aiutate e sostenute. Allora mi sono reso conto che era necessario invertire la rotta, che quell’idea di città che avevamo tutti perseguita, non era più sostenibile in un mondo completamente cambiato. Innanzitutto mi sono reso conto che era impossibile realizzare la metropolitana, e che era molto difficile, ma ormai imprescindibile, riprendere il controllo di una mole di investimenti che il Comune aveva già programmato negli anni precedenti la crisi, ma che rischiavano, in questo nuovo contesto, di trascinare come una zavorra il Comune a fondo. Nonostante quello che si continua a dire la situazione finanziaria del Comune, di Stt, Parma Infrastrutture sono sotto controllo. Manca solo l’ultimo passo.
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Ci sono stati errori? Certamente sì. I fatti di questi giorni lo dimostrano. Non ne sapevo nulla e ho provato a dirlo alla città.<br />
Ma mi rendo conto che oggi c’è il rischio che si faccia di tutta l’erba un fascio, e che quindi sia lesa la credibilità dell’intera Amministrazione, e compromesso il lavoro della mia giunta e dei dipendenti di questo Comune che in questi anni hanno lavorato tanto e bene. Meritano la gratitudine mia e della città. Ritengo pertanto che sia giusto fare un passo indietro, ma non scappare davanti alle responsabilità. La città era in mezzo a un guado pericoloso, ora siamo a un passo dalla riva. Voglio portarla su quella riva, poi lascerò". <br />
<br/>fonte: <a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/06/28/news/lettera_del_sindaco_alla_cit-18337366/">parma.repubblica.it</a>Roberto COTA: Nessun danno per Regione2011-05-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582035Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Piemonte (Partito: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/>Tangenti: Cota, nessun danno per Regione
Dopo scandalo sanita' revocato incarico al commissario Asl
31 maggio, 12:30
(ANSA) - TORINO, 31 MAG - <b>'Nessun danno erariale per la Regione, perche' la vicenda era ancora gestita dalla Asl'.</b> Lo dice Roberto Cota dopo lo scandalo che ha colpito la sanita' piemontese portando alla remissione delle deleghe dell'assessore alla Sanita', Caterina Ferrero. <b>'Questa mattina - ha aggiunto - ho revocato l'incarico di commissario Asl a Vito Plastino'.</b>
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/05/31/visualizza_new.html_843154907.html
<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/05/31/visualizza_new.html_843154907.html">www.ansa.it</a>Massimo D'ALEMA: L'arroganza di D'Alema: "Solo accuse fantasiose da giornali di serie B"2011-05-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560411Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>http://www.ilgiornale.it/interni/affari_rossi_dalema_arrogante_accuse_giornali_serie_b/09-05-2011/articolo-id=522033-page=0-comments=1
D'Alema non dà spiegazioni "Una fondazione culturale non è un partito - prova a spiegare il presidente del Pd - non ha finanziamenti pubblici e percepisce finanziamenti dai privati. Non si capisce perché dovrebbe prendere di nascosto finanziamenti che ha in modo del tutto trasparente". "La legge - ricorda D'Alema - incentiva i finanziamenti dei privati con vantaggi fiscali a chi li fa". In realtà, l'esponente democratico non dà alcuna spiegazione ma si limita a dire che sono "stupidaggini che non stanno né in cielo né in terra" e attacca duramente il Giornale: "Solo una certa informazione di serie B ha raccattato e rilanciato"<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/">www.ilgiornale.it</a>MICHELE MAZZARANO: Sospeso per tangenti, ma il PD lo candida.2011-04-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589865Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: PD) <br/><br/>Sospeso per tangenti, ma il PD lo candida.
"Gli unici due politici pugliesi ai quali ho corrisposto tangenti sono Sandro Frisullo e Michele Mazzarano”.
Queste le dichiarazioni di Giampaolo Tarantini, che da settembre 2009 ha ricostruito davanti ai pm il giro di tangenti della sanità regionale.
Dopo queste affermazioni l’anno scorso, Mazzarano (indagato per corruzione) si dimise dalla carica di numero due del Pd in Puglia, rinunciando alla candidatura alle elezioni regionali (anche se poi venne eletto lo stesso e passò nel gruppo misto come capogruppo di se stesso).
<i>Oggi Mazzarano è il capolista del Pd alle elezioni comunali di Massafra, la sua città natale in provincia di Taranto</i>. <b>“Mi è stato chiesto dagli iscritti e dal gruppo dirigente del Pd di Massafra e ho accettato. La mia strada sarà quella che decideranno gli elettori”.</b>
Wednesday 20 april 2011
http://www.questaelasinistraitaliana.it/article-sospeso-per-tangenti-ma-il-pd-lo-candida-72159849.html
<br/>fonte: <a href="http://www.questaelasinistraitaliana.it/article-sospeso-per-tangenti-ma-il-pd-lo-candida-72159849.html">www.questaelasinistraitaliana.it</a>