Openpolis - Argomento: insegnantihttps://www.openpolis.it/2012-08-31T00:00:00ZMarco Rossi Doria: «Età media troppo alta. Serve una sterzata per i nostri insegnanti» - INTERVISTA2012-08-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648843Alla data della dichiarazione: Sottosegretario Istruzione, università e ricerca<br/><br/><br />Il senso dell'operazione trasparenza è che cerchiamo di imparare anche dagli errori, dalle esperienze andate a buon fine in prove che funzionano e da quelle negative. Sapendo che si tratta di un percorso d'innovazione complesso». Il sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi Doria difende così la scelta del ministro Francesco Profumo di pubblicare sul sito del Miur i nomi di tutti i 145 esperti che hanno preparato i test per i partecipanti ai «Tirocini formativi attivi», i corsi della durata di un anno che abilitano all'insegnamento.
<p><b>Un clamoroso «flop»</b> che nello scorso luglio, a fronte dei grandi numeri di partenza (150mila in lizza per 20mila posti) determinò appena un 30% di ammissioni a causa degli svarioni commessi da chi aveva formulato molti dei quesiti. Ma questa in fondo è solo l'ultima grana in un'estate ad alta pressione. Rossi Doria, 58 anni, napoletano, dal 1975 al 1990 insegnante alle Elementari (fu il primo «maestro di strada» e su quell'esperienza nel 2009 ha scritto un libro), poi formatore dei docenti, risponde a tutto campo.
<p> <b>La novità assoluta, nel disegno complessivo del prossimo concorso per assumere quasi 12mila insegnanti, è la cosiddetta lezione simulata successiva alla prova scritta. L'idea di per sé fa già discutere. Ma come si articolerà?</b>
<p>«Non siamo ancora in grado di fornire i dettagli. Stiamo riflettendo con gli esperti, su come farla nel modo più sensato. Comunque le regole saranno pubblicizzate prima possibile: è un diritto dei candidati sapere a cosa vanno incontro, ma è anche interesse nostro entrare bene nel merito dell'iniziativa. Non c'è alone di mistero né pretattica».
<p> <b>Primo concorso dal 1999, per alcune fasce di potenziali concorrenti addirittura dal 1990. E i precari della scuola sono più che mai sul piede di guerra. Perché?</b>
<p>«Siamo ritornati all'applicazione della norma ed ereditiamo una situazione di legittime attese e ricche esperienze, da parte di chi pur con un ruolo incerto ha reso di fatto in tutti questi anni un servizio determinante alla scuola italiana. Nella lunga pausa di mancati concorsi le graduatorie si sono appesantite. Era indispensabile una prima sterzata. L'età media degli insegnanti italiani, 56 anni, è diventata la più alta del mondo. Ora si tratta di gestire al meglio le due risorse: esperienza e freschezza».
<p><b>Un mestiere che rischia di somigliare a una missione impossibile?</b>
<p> «E più difficile anche perché ci sono meno certezze educative nella società. Ma chi lo fa con passione non cambia lavoro».<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JMZ7P">il Resto del Carlino - Bruno Ruggiero</a>Francesco Profumo: Scuola e prof precari. Quest’anno 21 mila assunzioni2012-08-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648091Alla data della dichiarazione: Ministro Istruzione, università e ricerca<br/><br/><br />
«Siamo in fase di firma del decreto. C’è l’accordo con la Funzione pubblica e il Tesoro, abbiamo avuto tutti gli ok necessari. Sono confermati i 21mila docenti. Entro il 31 agosto saranno fatte tutte le operazioni. Sugli Ata siamo ancora invece in una fase di definizione».
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Per i tecnici-amministrativi i tempi saranno più lunghi a causa della spending review che è in corso di approvazione e che prevede la trasformazione in Ata dei docenti inidonei. Nella seconda fase della spending review, quella che dovrebbe scattare a settembre, non ci saranno nuovi sacrifici per la scuola, assicura il ministro ai cronisti.
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«Sì è così», risponde a chi gli chiede conferma del fatto che la scuola non dovrà fare altri sacrifici. Anche perché spiega «la scuola sta già recuperando risorse» attraverso la «riorganizzazione» dei suoi processi.<br />
<br/>fonte: <a href="http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/08/07/755296-scuola-calendario-anno-2012-2013.shtml">quotidiano.net</a>Barbara Evola: Gli insegnanti di sostegno: "Quel corso non basta"2012-06-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646357Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Palermo (PA)<br/><br/><br />
“Non siamo in linea con le politiche nazionali che in questi anni hanno impoverito il sistema scolastico”. Le professionalità dei docenti non vanno mortificate in nome di una 'ottimizzazione'. La scuola deve offrire posti che sono stati tagliati e che hanno garantito un sereno funzionamento negli anni scorsi. Adesso, specie in Sicilia non viene garantita la continuità didattica, i tagli fanno sì che aumentino le classi sovraffollate”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://livesicilia.it/2012/06/19/gli-insegnanti-di-sostegno-quel-corso-non-basta">Livesicilia.it</a>Rosanna FILIPPIN: «Faccetta nera a scuola? Meglio qualche libro in più e qualche marcetta in meno»2011-04-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560075Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) - Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
“Diversamente da chi, nel centrodestra, vorrebbe che fosse la politica a decidere cosa va detto e insegnato a scuola, come se fossimo ai tempi di Goebbels, io rispetto l’autonomia e la professionalità degli insegnanti. E non ritengo che i docenti italiani siano ideologizzati come crede Berlusconi.
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Nel caso della scuola di Pove credo che le spiegazioni possibili siano solo due: nel caso migliore qualcuno è stato così ingenuo da non condividere la scelta educativa con i genitori; nel caso peggiore il filtro della musica è un modo di banalizzare la tragedia del nazifascismo. Un gesto che non sorprenderebbe, in un paese dove pezzi di classe dirigente, a livello nazionale e regionale, vorrebbero trasformare il sacrosanto dovere della compassione e della pietà umana verso le vittime di tutte le parti in gioco, in un inaccettabile giustificazionismo che relativizza la distinzione tra chi stava dalla parte della libertà e chi stava da quella della dittatura.
<p>Alla vigilia del 25 Aprile, è giusto che questa distinzione sia resa ben chiara, specialmente alle giovani generazioni. E forse per questo sarebbe utile, anche sui banchi di scuola, qualche libro in più e qualche marcetta in meno”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/print_primopiano.asp?ID=112">partitodemocraticoveneto.org</a>Dario FRANCESCHINI: «Dal Cavaliere un colpo di grazia. Dovremo ricostruire sulle macerie» - INTERVISTA 2011-02-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558633Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Berlusconi peggiora sempre di più»
<p><b>E il Pd chiama alla piazza gli insegnanti: siete diventati movimentisti, onorevole Franceschini?</b>
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«Una parte determinante e centrale del nostro lavoro è in Parlamento e nelle istituzioni. Ma ci sono momenti in cui la coscienza civile di un paese si sveglia ed è una prova di vitalità e di democrazia mostrare indignazione».
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<b>Dopo le donne il 13 febbraio, ora l`onda della scuola?</b>
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«Le belle piazze italiane del 13 febbraio erano stracolme di donne e di uomini senza bandiere o simboli di partito. E ora potrebbero riempirsi di italiane e di italiani che difendono la scuola pubblica e il ruolo degli insegnanti».
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<b>In piazza quindi il 12 marzo, dal momento che gli organizzatori della manifestazione per la Costituzione hanno accolto e rilanciato la sua proposta?</b>
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«Grande cosa, sarà un`occasione di protesta pacifica e di indignazione civile».
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<b>Berlusconi ha poi rettificato.</b>
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«Patetico che dica di essere stato travisato. Le parole del premier scoprono il deserto culturale e la devastazione dei valori di cui è interprete e protagonista. Di fronte alle scuole che cadono a pezzi, alle classi sovraffollate, agli insegnanti con stipendi da fame, anziché impegnare la politica in un grande investimento sulla scuola, l`università, la ricerca, la cultura cioè sull`unica vera risorsa che abbiamo per rendere l`Italia competitiva nel mondo globale, valorizzando i talenti dei ragazzi italiani, il capo del governo, dopo i tagli, demolisce il ruolo degli educatori dei nostri figli».
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<b>Ma i mali della scuola italiana non sono di oggi.</b>
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«C`è molto da fare. Il berlusconismo però ha dato il colpo di grazia; ha rovesciato la gerarchia dei valori che ha fatto forte l`Italia e l`ha sostituita con il mito che vale solo chi raggiunge la ricchezza e la notorietà con ogni mezzo. Un modello televisivo che spiega tante cose. Va ricordato che nelle nostre università negli ultimi quattro anni le immatricolazioni sono calate del 14%; che il numero di laureati figli di non-laureati è sceso al 10% mentre in Francia e in Inghilterra è tra il 35-40%. <br />
I giovani sono le vittime di un messaggio del tipo "cosa conta studiare, quando ci sono mezzi più facili e semplici per fare strada". Nella scuola bisogna investire sul futuro: io penso a scuole aperte il pomeriggio, a borse di studio ai più bravi, a un Erasmus interno, cioè a uno scambio per mandare giovani del sud a studiare al nord e giovani del nord a studiare al sud».
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Secondo lei per gli insegnanti è tempo di riscossa?</b>
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«La figura dell`insegnante è la metafora della devastazione dei valori compiuta dal berlusconismo: per decenni il maestro era rispettato nella sua comunità, ci si toglieva il cappello per strada. In questo mondo rovesciato, l`insegnante non lo è perché guadagna poco. E solo se sei ricco conti qualcosa. <br />
Dopo la fine di Berlusconi, che sia tra un giorno o tra un anno, troveremo macerie non solo legislative ed economiche ma di valori. Il nostro compito più difficile - prendo in prestito Guccini - sarà proprio costruire su macerie».
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<b>Il ministro dell`Istruzione Maria Stella Gelnini, che ha difeso il premier, dovrebbe dimettersi?</b>
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«Dovrebbero dimettersi tutti, da Berlusconi in giù».
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<b>Anche la Chiesa potrebbe non prestarsi ai tentativi di Berlusconi di offrire un assist alle scuole cattoliche in cambio di una "assoluzione" per i suoi scandali sessuali?</b>
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«Cosa c'entra? Berlusconi non ha affatto parlato della libertà d`insegnamento. Ha attaccato semplicemente la scuola pubblica».
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<b>Com`è che l`opposizione non riesce a mandare a casa Berlusconi?</b>
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«In democrazia ci vogliono i numeri in Parlamento o alle elezioni. Però è chiaro che il premier non ha più consenso sociale, è isolato nel paese. Proprio per questo arriverà la fase più pericolosa dei colpi di coda e il livello di vigilanza democratica deve essere massimo. Così come l`unità tra le opposizioni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=XTDTM">La Repubblica - Giovanna Casadio</a>Giulia Morini: “Tagliati” sei insegnanti al CTP, il Pd: il Comune si opponga!2010-05-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548137Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Modena (MO) (Gruppo: PD) <br/><br/>Il Gruppo Consiliare del Pd ha presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale in cui si chiede al Sindaco di intraprendere un’azione politica forte contro il taglio di sei insegnanti d’italiano presso il Centro territoriale permanente di Modena. Ecco, in proposito, una dichiarazione di Giulia Morini, prima firmataria dell’interrogazione.
«Lascia sempre perplessi l’etica che sottende i provvedimenti della destra. Da una parte si promuovono azioni e norme inutilmente (e fintamente) punitive, dall’altra parte nulla si fa per coltivare coesione sociale ed integrazione. Anzi, si cercano di smantellare le iniziative più positive e significative: è il caso del Centro Territoriale Permanente modenese, una delle migliori strutture in Italia rivolte all’istruzione e alla formazione di adulti. Il CTP è un’esperienza fondamentale per la nostra comunità poiché organizza corsi di alfabetizzazione all’informatica e corsi per il conseguimento della licenza media, ha avviato la scuola presso la Casa circondariale, accoglie centinaia di migranti ed insegna loro la lingua italiana. Il taglio deciso dal Ministero di sei insegnanti di italiano stupisce per crudeltà e scarsa lungimiranza. Forse il centrodestra non sa che in un momento di crisi come questo si deve investire proprio sull’istruzione dei soggetti più deboli, di coloro che rischiano di pagare ancora di più le conseguenze della crisi economica. Chiediamo al Sindaco di farsi promotore di una forte opposizione contro questa decisione: dobbiamo difendere le eccellenze del nostro territorio e gli standard di coesione sociale della nostra comunità».<br/>fonte: <a href="http://www.giuliamorini.it/2010/05/25/%E2%80%9Ctagliati%E2%80%9D-sei-insegnanti-al-ctp-il-pd-il-comune-si-opponga/">Sito web</a>Roberto COTA: Scuola e Gelmini2010-04-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it498009Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Pres. Giunta Regione Piemonte (Partito: Lega) <br/><br/>“La presa di posizione del Ministro Gelmini sul reclutamento regionale degli insegnanti è completamente in linea con quello che penso. Recepisce, infatti, il contenuto della proposta di legge di cui sono primo firmatario alla Camera. Come Presidente della Regione, su questo tema, sono pronto a fare la mia parte poiché sono tanti i nostri insegnanti penalizzati dall’attuale sistema di reclutamento che crea problemi alla continuità didattica”.<br/>fonte: <a href="http://www.robertocota.it/news.php?id=414">robertocota.it</a>GIOCONDO TALAMONTI: Atto di Indirizzo: Difesa del sistema pubblico dell’istruzione contro i provvedimenti del Ministro Gelmini 2009-10-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418071Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Premesso<br /><br />
che i provvedimenti e i tagli del Ministro Gelmini rappresentano un attacco grave ed inaccettabile al sistema pubblico dell’istruzione e all’occupazione;<br /><br />
che lo smantellamento del sistema pubblico dell’istruzione nazionale perseguito scientemente dal governo va a ledere uno dei principi fondamentali della nostra costituzione, favorendo i privati e il ritorno ad una scuola classica;<br /><br />
RILEVATO<br />
che il ministro Gelmini è riuscito in piena estate a determinare il più grande licenziamento di massa nella storia del nostro Paese che in tre anni riguarderà 150.000 precari;<br /><br />
che in Umbria 571 insegnanti e 221 lavoratori amministrativi e tecnico ausiliari perderanno il posto di lavoro a causa dei tagli previsti dal governo, con pesantissime ricadute sul fronte della riduzione del numero di classi, sulla cancellazione di alcuni indirizzi di studio, sulle attività di integrazione dei bambini con handicap, sul tempo pieno fortemente ridimensionato, il tutto mentre nella nostra regione è previsto per l’anno 2009/2010 un incremento della popolazione scolastica di circa 2.000 unità;<br /><br />
CONSIDERATO<br />
che i risultati concreti dei tagli voluti dal Ministro sono dunque i licenziamenti, la fine di un sistema nazionale di istruzione, la messa in discussione del diritto all’apprendimento di qualità per tutti;<br /><br />
RITENUTO<br />
che le istituzioni locali debbano difendere l’occupazione, il sistema d’istruzione pubblico e i valori fondamentali della nostra carta costituzionale<br /><br />
SI IMPEGNA IL SNDACO<br /><br />
- a sollecitare la Regione dell’Umbria affinché questa questione diventi centrale nell’agenda politica del Presidente della Giunta Regionale.<br /><br />
<b>-</b> ad invertire presso il Governo e il Parlamento chiedendo la riconferma di tutti gli insegnanti precari che nel 2008 hanno avuto una cattedra assegnata in via temporale annuale e la stabilizzazione per decreto di tutti i precari del mondo della scuola.<br /><br />
I consiglieri RC/CI<br />
Giocondo Talamonti<br />
Luzio Luzzi<br />
Mauro Nannini<br />
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2009/10/comune-di-terni-atto-di-indirizzo.html">Blog Personale Giocondo Talamonti</a>Giorgio Clelio STRACQUADANIO: La scuola ha smesso di essere un ammortizzatore sociale2009-09-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417768Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/>Tratto da rai news 24<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=7LcutyGcRD8">youtube</a>ANDREA FERRAZZI: Tagli alla scuola veneta. «Dove sono gli aumenti d’organico annunciati dalla Regione?»2009-04-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390901Alla data della dichiarazione: Vicepres. Provincia Venezia (Partito: DL) - Assessore Provincia Venezia<br/><br/><br />
«I dati sugli organici pubblicati dalla Circolare ministeriale sulla riforma della scuola confermano quanto da noi paventato da mesi». Andrea Ferrazzi, assessore all’Educazione della Provincia di Venezia e vicepresidente e responsabile Formazione del PD veneto, commenta così i tagli agli organici previsti dal Ministero per il prossimo anno scolastico, e aggiunge: «Siamo rimasti molto sorpresi delle insistenti dichiarazioni dell’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan che fin dalle scorse settimane sosteneva che il Veneto avrebbe avuto un aumento di 600 insegnanti».
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«I dati ufficiali ribadiscono chiaramente non solo che in Veneto non ci sarà alcun aumento degli organici – continua Ferrazzi - ma che anzi ne resteranno a casa oltre 2.000 (1.672 nell’organico di diritto, 565 della seconda lingua; 573 nell’organico di fatto) a fronte di un aumento degli iscritti di 8.500 unità. Purtroppo, dunque, tutto come previsto. E come spiegato correttamente ieri dalla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo ai rappresentanti dei genitori veneti».
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«Quel che invece sarà certo – continua Ferrazzi - è la difficoltà con cui le scuole, elementari e medie, attiveranno i tempi lunghi (ovvero il rientro pomeridiano in alcuni giorni della settimana, pasto incluso) che sono stati chiesti da oltre il 50% delle famiglie venete. Questo è il risultato, così come da noi denunciato da mesi, non già di un piano di riforma e razionalizzazione di alcuni settori della scuola come sarebbe stato necessario, ma di un taglio indiscriminato di risorse. Un taglio che metterà in crisi l’alto livello di eccellenza della scuola veneta registrato nel panorama internazionale».
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«Il piano programmatico della scuola previsto da questo Governo per i prossimi anni racconta inoltre di una riduzione costante e crescente distribuita nei prossimi quattro anni: 7 miliardi e 842 milioni di euro fino al 2.012, un quarto della Finanziaria – conclude Ferrazzi - La scuola come bancomat dunque, da cui prelevare risorse. Siamo certi che i contraccolpi si manifesteranno esponenzialmente negli anni a venire. Tutto questo , mentre i paesi più competitivi in Europa aumentano gli investimenti, quando il presidente americano vota il più grande investimento su scuola e università dalla Seconda guerra mondiale».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=776">official web site - Partito Democratico Veneto</a>Dario FRANCESCHINI: Berlusconi faccia con me tre dibattiti: davanti a disoccupati, insegnanti e studenti e imprenditori2009-03-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390825Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />"E' l'unico capo di governo Ue che sarà in giro a fare comizi anziché occuparsi della crisi"<br />
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''Berlusconi mi ha sfidato, è una sfida berlusconiana di imbroglio all'Italia. Io rispondo 'no grazie, non mi candiderò, resterò al mio posto e farò come fa Fini che è di destra ma persona seria e non si candiderà''. Risponde così il segretario del Pd, Dario Franceschini, incontrando a Roma i giornalisti della stampa estera, alla provocazione lanciata dal capo del governo dal palco del congresso del Popolo della libertà, domenica mattina.
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''Berlusconi - ha proseguito Franceschini - ieri ha detto che si candiderà con una candidatura di bandiera per le europee. Trovo sia una vergogna perché è l'unico capo di governo europeo che sarà in giro a fare comizi nei prossimi mesi, l'unico dei 27 che chiederà un posto da cui dovrà dimettersi perché obbligato per legge''. Il leader del Pd ha anche proposto un paragone: "Ma voi ve l'immaginate Sarkozy e Angela Merkel che si candidano per le europee, anziché occuparsi della crisi?".
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"Lancio una sfida a Berlusconi - ha detto ancora Franceschini - a fare con me tre dibattiti: uno davanti a mille disoccupati, un altro davanti ad insegnanti e studenti e un altro davanti agli imprenditori". Franceschini, nel corso della conferenza stampa, ha definito il premier un uomo "che non guarda al futuro". "Berlusconi è come se avesse lo sguardo sempre rivolto al passato" ha aggiunto Franceschini.
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"E' un uomo vecchio dentro e quando si è vecchi dentro non si può fare nulla per ringiovanire", ha detto il segretario del Pd. "Non si può fare un congresso - ha aggiunto - solo pronunciando slogan vecchi quando il mondo è pieno di leader giovani e dinamici".
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Dario Franceschini ha giudicato "un errore" non aver approvato la legge sul conflitto di interessi nella legislatura 1996-2001, anche se, ha sottolineato, che Berlusconi va sconfitto "politicamente". Franceschini ha ricordato che il centrosinistra aveva presentato una legge sul conflitto di interessi anche nella scorsa legislatura: "Sarebbe dovuta arrivare in Aula nel gennaio del 2008, ed è una delle ragioni per cui Berlusconi si è impegnato ad acquisire senatori che poi ha candidato con il Pdl".
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Nell'incontro il responsabile informazione del Pd, Paolo Gentiloni, ha mostrato alcuni dati secondo cui i minuti dedicati a marzo dai tg Mediaset in "prime time" a Berlusconi sono sette volte e mezzo quelli dedicati a Franceschini, "principale leader dell'opposizione, il quale ha il medesimo minutaggio di Daniele Capezzone". "La politica non è solo tv - ha osservato Franceschini - però è inaccettabile quello che è successo sulle tv di proprietà del presidente del Consiglio, in violazione della legge". "Così - ha detto ancora Franceschini - si altera il gioco della democrazia, caso unico al mondo".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/partito-democratico-28/franceschini-sfida/franceschini-sfida.html">La Repubblica</a>Mariastella GELMINI: «Maestro unico e più inglese, è la prima vera riforma dopo Gentile» - INTERVISTA2008-12-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383113Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Istruzione Università e Ricerca (Partito: PdL) <br/><br/><br />Sì ai regolamenti attuativi della riforma: «Una cornice» piena di novità<br />
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«Per la prima volta in Italia dopo la riforma Gentile del 1923, si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori)», il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini esce soddisfatta dal Consiglio dei ministri che ha approvato i regolamenti attuativi del decreto 133 varato durante l’estate. La Gelmini parla di una «cornice», dalle elementari alle superiori. Tante le novità. E dice che «non adotta la logica del punto e a capo: abbiamo valorizzato il progetto dei licei della Moratti e il riordino dei tecnici di Fioroni».<br />
<b>Ministro Gelmini, torna il maestro unico: che cosa cambierà?</b><br />
«Non ho mai dimenticato la mia maestra, Maria Rosa Mantovani, straordinaria, bravissima, una figura che ha lasciato un segno nella mia vita. E’ solo un esempio, per dire che la scuola deve tornare a essere una scuola pedagogica, capace di garantire una guida, dando alle famiglie la possibilità di “affidare” i propri figli. Per questo eliminiamo le compresenze. E’ necessario un maestro che trascorra molto tempo con i bambini, che conosca le difficoltà di apprendimento dei singoli, che abbia il tempo di approfondire. Quell’andare e venire di maestri non va bene. La scuola deve ricominciare ad avere una funzione educativa, non può limitarsi a trasmettere solo competenze».<br />
<b>
L’opposizione contesta questa scelta</b><br />
«Disinformazione e sei mesi di polemiche inutili e strumentali, il maestro unico è perfettamente compatibile con il tempo pieno a 40 ore, per il quale le famiglie non dovranno versare un euro. E poi è importante una cosa: con questo provvedimento il tempo pieno aumenterà. Oltre a questa opportunità, le famiglie avranno la possibilità di scegliere tra diversi modelli orari, 24, 27, 30 ore settimanali. La riforma si farà in maniera condivisa, ma non si può continuare a rinviare».<br />
<b>Lei parla di riforma organica, alle superiori che cosa prevede?</b><br />
«Nessun rinvio, la riforma partirà dal 2010. Intanto questo anno servirà alle famiglie per capire che cosa cambia, per adeguarsi alla rivoluzione dei licei e dei tecnici, abbiamo eliminato la giungla degli indirizzi: da 750 a 20. Negli ultimi dieci anni troppe sperimentazioni, interventi parziali e disorganici avevano generato questo numero esorbitante di specializzazioni. Ora, invece, riqualifichiamo l’offerta formativa tenendo anche conto del fabbisogno del mercato. Le aziende, per esempio, ogni anno chiedono 200.000 tecnici, ma gli istituti tecnici ne sfornano solo 130.000».<br />
<b>E poi?</b><br />
«L’ora di lezione dovrà essere l’ora di lezione, fatta di 60 minuti, non di 50 come sta accadendo. E’ uno spreco di risorse, uno sperpero».<br />
<b>I docenti hanno appena avuto il rinnovo del contratto, tra 70 e 80 euro lordi di aumento. Lei stessa ha parlato di stipendi inadeguati. Che cosa farà?</b><br />
«Darò più soldi ai docenti migliori: dal 2011 potranno ricevere un premio di produttività che potrà arrivare fino a 7mila euro l’anno. Il 30% delle economie verrà utilizzato per lo sviluppo delle carriere. Del resto sono tre i principi che ispirano la politica del governo: ampliare la possibilità di scelta delle famiglie, ammodernare la scuola, valorizzare il ruolo dei docenti, anche riqualificandoli perché siano preparati al nuovo impianto educativo».<br />
<b>
Cambierà qualcosa anche per le classi di concorso?</b><br />
«Troppa rigidità, stiamo studiando il modo di rendere più flessibili le classi di concorso, secondo aree affini».<br />
<b>
E’ vero che ci saranno stage in azienda?</b><br />
«Sì, è una priorità. I nostri giovani devono essere competitivi sul mercato, significa investire sulla materia prima più importante che abbiamo. Per questo abbiamo voluto avvicinare la scuola al mondo dell’impresa. E poi è anche vero che una buona scuola può funzionare da volano, anche questo è un modo per rispondere alla crisi».<br />
<b>
Qual è l’altra novità rilevante contenuta nei regolamenti?</b><br />
«Il potenziamento dell’inglese. Sarà obbligatorio nei cinque anni del liceo classico, prima era limitato al biennio del ginnasio. Inoltre alle medie è possibile fare 5 ore di inglese, aggiungendo alle 3 obbligatorie le 2 previste per la seconda lingua».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K8MQ9">Il Messaggero - Anna Maria Sersale</a>Renato BRUNETTA: «Adesso gli italiani potranno giudicare il lavoro degli statali» - INTERVISTA2008-10-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it376273Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b>«Chi sbaglia verrà licenziato. Per le denunce basterà un clic» </b> <br /><br />
<b>Ministro Renato Brunetta, assenteismo quasi dimezzato rispetto all`anno scorso. E fin qui lo sapevamo.
Però ci sono casi con diminuzioni delle assenze del 97 per cento.
Verrebbe da pensare a un errore tipografico...</b><br />
«Tutti dati che si prestano a una doppia lettura. In alcuni casi c`è stata una maggiore reattività oppure è il segno che prima c`era un lassismo superiore alla media. Comunque se rispondono così vuole dire che non sono perduti; c`è da sperare».<br />
<b>Qualcuno quest`estate ha contestato i suoi dati...</b><br />
«Adesso non li critica più nessuno. All`inizio un paio di professorini e qualche sindacato si sono arrampicati sugli specchi, poi con questi dati di settembre che riguardano 2,5 milioni di dipendenti pubblici non ho più sentito nessun lamento. Probabilmente hanno rinunciato».<br />
<b>Riporto un`altra obiezione che le è stata fatta: un conto è portare in ufficio un dipendente, altra cosa è farlo lavorare...</b><br />
«Ho sentito. Critiche snob, radical chic. Povera Italia. Io intanto vado avanti: li porto in ufficio e poi li faccio anche lavorare».<br />
<b>Certe pratiche non sono state abolite.</b>
<b>«Il Giornale» ha riportato il classico caso degli insegnanti che accettano supplenze e poi si mettono in maternità...</b><br />
«Inefficenze e connivenze non sono mai mancate. Ho letto anche degli sprechi enormi in telefonate e telegrammi per trovare i sostituti. Intendiamoci, il mercato delle supplenze c`è sempre stato, ma con queste norme e con il calo delle assenze anche questo fenomeno è destinato a ridursi ai minimi termini».<br />
<b>Torniamo agli impiegati che ha riportato in ufficio. Come li farà lavorare?</b><br />
«Come sempre, con il bastone e la carota.
Se non lavoreranno ci saranno gli strumenti per licenziarli».<br />
<b>Entriamo nel dettaglio...</b><br />
«Con la riforma ci saranno standard di efficienza uguali per tutti. E gli uffici saranno obbligati a comunicare e rendere trasparente la propria attività.
I cittadini sapranno tutto quello che accade negli uffici e potranno agire di conseguenza».<br />
<b>In che modo?</b><br />
«Potranno reagire in modo pesante, con un sistema di difensori civici che sto mettendo in piedi in questi giorni, e poi, in un modo più soft e forse più penetrante. Per ogni transazione con la pubblica amministrazione si potrà esprimere un giudizio immediato con un sistema intuitivo, che è quello degli emoticon».<br />
<b>Le faccette sorridenti o corrucciate che impazzano su internet?</b> <br />
«Sì. Se in un ufficio prevalgono quelli negativi significa che qualcosa non va. Potremo fare una mappa della soddisfazione dei cittadini. E' un deterrente straordinario».<br />
<b>Ha accennato ai difensori civici. Cosa faranno?</b><br />
«Un sistema di reazione giudiziale nei confronti della pubblica amministrazione.
Figure come i classici difensori civici, solo che i reclami potranno finire in tribunale. Oltre agli emoticon i cittadini potranno agire con un`azione più pesante che dovrà portare al ripristino dei servizio o alla rimozione del dirigente».<br />
<b>Insomma potremo licenziare i responsabili delle inefficienze?</b> <br />
«Io voglio dare voce oltre che al cittadino elettore, che parla ogni cinque anni, anche a quello consumatore. A me preme la gente comune. Non voglio fare risparmi, ma dare servizi. È un insulto alla nostra intelligenza che il Paese della Ferrari e della Brembo non debba avere la migliore amministrazione del mondo».<br />
<b>Cinque mesi di governo, è l`ora di fare bilanci. Chi l`ha delusa?</b><br />
«Mi dispiace che in tutta questa vicenda il sindacato si sia limitato ad assistere, indifferente, indispettito, corrucciato, spiazzato, inutile».<br />
<b>Magari aspettano solo con il via al contratto dei pubblici...</b><br />
«Io lo spero perché se avessi dalla mia parte il sindacato farei veramente la rivoluzione. La faccio lo stesso, ma con un sindacato sarebbe meglio.
Per il contratto ho sei miliardi. A dicembre parte l`indennità contrattuale che il sindacato non aveva chiesto, poi il 90% dell`inflazione programmata».<br />
<b>Cose che ai sindacati sembrano provocazioni...</b><br />
«Un bel paradosso. Io invece penso sia una follia, con questi chiari di luna, il potere di acquisto sotto attacco e i consumi a picco, avere sei miliardi da dare a 3,5 milioni di dipendenti pubblici e tenerli in cassa».<br />
<b>Ha visto l`imitazione che le ha fatto Crozza? Come le è sembrata?</b><br />
«Mah. Ognuno faccia il suo mestiere, io faccio il mio».<br />
<b>Le cito tre casi in cui la sua popolarità è sembrata intaccata: la legge sui disabili, enti lirici e l`ufficio nella prefettura di Venezia.</b><br />
«La 104 sui permessi di assistenza ai disabili da parte dei pubblici dipendenti è una grande legge, ma si è prestata a una miriade di abusi. Non è possibile che in alcuni casi il ricorso alla normativa al Sud sia il doppio che al Nord. Io voglio fare chiarezza e controlli. Il mio sogno, è che si diano tutti i risparmi ai disabili. Per questo ho ricevuto insulti della sinistra.
C`è da chiedersi se non si siano schierati dalla parte dei furbi».<br />
<b>Non è la prima volta che lei parla di regole e l`accusano di voler scardinare diritti. Un caso?</b><br />
«Una parte del paese è intrinsecamente lassista e opportunista».<br />
<b>Perché attacca gli enti lirici?</b><br />
«Stesso discorso. Tutti sanno che sono dei baracconi clientelari. Sperperi, bassa qualità e bassissima produzione artistica. Il tutto nascosto dietro la foglia di fico della cultura».<br />
<b>Rimane la prefettura. Si è riservato un ufficio sul Canal grande?</b><br />
«E vero o no che le prefetture sono le sedi distaccate del governo? Se un ministro deve ricevere un sindaco lo fa a casa sua, cioè alla prefettura. Quando il Consiglio dei ministri si riunisce a Napoli lo fa in prefettura. Ma forse qualcuno preferisce la prassi di affittare uffici costosi. Chi mi ha criticato è un ignorante, non conosce la legge».<br />
<b>Cosa pensa di eventuali incentivi per auto ed elettrodomestici?</b> <br />
«Io non amo le rottamazioni, preferisco che le imprese abbiano gli strumenti per fare il loro gioco. Se rottamano le auto perché non i pullover, gli occhiali o i tappeti? Il ruolo del governo è fare le regole».<br />
<b>Toni simili a quelli di Sacconi. Non è un paradosso che gli ex socialisti siano i più pro mercato?</b><br />
«Il mercato è dalla parte dei deboli se è trasparente. Questo a me sembra un governo di centrosinistra, tanto che raccoglie consensi oltre la sua area. Berlusconì si è sincronizzato con il Paese e noi dietro di lui».<br />
<b>Però il Pd scenderà in piazza contro questo governo. Ce la faranno a riempire il Circo Massimo?</b><br />
«Quella è una piazza già vuota. Non ci sono né idee né proposte».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JMCA1">Il Giornale - Antonio Signorini</a>Italo BOCCHINO: Nessuno strappo, l’obiettivo è l’integrazione. - INTERVISTA2008-10-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375716Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FLI) - Vicepres. Camera VICE PRESIDENTE GRUPPO DEPUTATI POPOLO DELLA LIBERTA' (Gruppo: AN) <br/><br/><br />
«I toni della Lega non sempre sono condivisibili. Ma sul tema dell’integrazione degli immigrati nella scuola, dopo aver apportato qualche ritocco al testo, eliminando il termine ”classi ponte” per fare spazio alle ”classi di inserimento”, c’è piena intesa». Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, malgrado il diluvio di polemiche, l’attacco dell’opposizione e le perplessità espresse anche da esponenti della maggioranza (Gianni Alemanno invita alla cautela), condivide il testo finale della mozione che lui stesso ha contribuito a modificare e sulla quale - dice - è necessario ancora riflettere.<br />
<b>Riflessione può vuol dire frenata. È così?</b><br />
«Nessuno ha mai pensato di inserire la mozione nel decreto in discussione al Senato altrimenti sarebbero stati formulati degli emendamenti. Ma il problema dell’integrazione esiste. E occorre trovare il sistema per risolvere la questione».<br />
<b> Il ministro dell’Istruzione nel suo piano ha già previsto delle ore aggiuntive di italiano e dei specifici corsi per aiutare gli immigrati residenti in Italia. Non bastano?</b><br />
«Sia chiaro nessuno vuole ghettizzare nessuno. È l’esatto contrario. Un alunno, o venti alunni che arrivano a metà anno in un classe e che non conoscono una parola d’italiano e non comprendono le lezioni come si possono sentire? L’obiettivo è quello di creare dei corsi di recupero specifici per colmare le lacune e le disparità ed evitare che tutta la classe si blocchi con la conseguenza che gli alunni italiani vengono spostati altrove. Così si creano le classi etniche ed è quello che noi non vogliamo».<br />
<b> Con quali risorse possono essere create queste «classi di inserimento»?</b><br />
«Non ci sono costi aggiuntivi. E per due ragioni».<br />
<b> Quali?</b><br />
«Le strutture ci sono ed anche gli insegnanti. Perché proprio con la riforma del maestro prevalente alle elementari si liberano docenti per il tempo pieno ed anche per i corsi ad hoc per dare agli alunni stranieri parità di condizioni di partenza».<br />
<b> Il test a cosa serve?</b><br />
«A capire se l’alunno è pronto ed il suo livello di alfabetizzazione. È evidente che chi parte da zero, come gli alunni della prima elementare, non avrà bisogno di nulla. Ma se arriva a metà anno e in quarta elementare un bambino che non parla la lingua avrà bisogno di fare un corso non solo di italiano ma anche, come ipotesi, del programma dei primi tre anni. L’alunno che frequenterà questi corsi non perderà certo un anno».<br />
<b> La mozione apre una riflessione su un tema di non poco conto considerato anche l’incremento di alunni stranieri nelle scuole. Si farà una legge ad hoc?</b><br />
«Intanto si riflette. Occorrerà ora discutere nel merito e decidere dove inserire questo provvedimento o comunque come garantire pari condizioni agli alunni extracomunitari. Una questione che verrà affrontata quando si parlerà più in generale del tema della cittadinanza e dell’immigrazione»<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JK5CE">Il Mattino - E.R.</a>Giovanni BERLINGUER: "Servono riforme che premino i prof più bravi" - INTERVISTA2008-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375670Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: Gruppo socialista al Parlamento europeo) <br/><br/><br />
«Il mondo della scuola ha bisogno di un time-out. Una pausa durante la quale il governo, l’opposizione e i sindacati devono trovare un terreno di discussione per confrontarsi nel merito sui contenuti educativi ai quali poi agganciare le misure economiche di risparmio. Occorre raffreddare il clima perché altrimenti sarà difficile se non impossibile varare qualsiasi provvedimento. È un appello il mio che rivolgo sia al governo sia all’opposizione». Il professor Luigi Berlinguer è convinto che la tensione sia alta nelle scuole e nelle università. Un clima surriscaldato dalle polemiche però non fa bene a nessuno e rende difficile affrontare i cambiamenti indispensabili attesi da anni dalla scuola italiana.<br />
<b>Professor Berlinguer l’opposizione contesta qualsiasi iniziativa del ministro Mariastella Gelmini «a prescindere». Il piano di dimensionamento degli istituti, con l’accorpamento di quelli con meno di 500 alunni, fu varato da Prodi quando lei era ministro della Pubblica istruzione. Ora che la Gelmini lo vuole attuare il Partito democratico l’attacca a testa bassa. Perché?</b><br />
«Si è diffusa l’idea tra gli insegnanti che si può perdere il posto di lavoro e questa ipotesi ovviamente ha alzato la tensione. Le manifestazioni di contrarietà che qualche mese fa sembravano sporadiche ora stanno crescendo. Richiamo l’attenzione del governo a non sottovalutarle. Da un lato c’è sconcerto ma è pure vero che dall’altra parte c’è un reale consenso rispetto ad alcune iniziative del governo. La contrapposizione però tende a crescere e lo sciopero generale la alimenterà. In un clima simile sarà molto difficile attuare qualsiasi provvedimento, allora mi permetto di dare un suggerimento. Fino a ora è apparso prioritario il bisogno del risparmio rispetto a quello del cambiamento: occorre ribaltare questa prospettiva con la proposta di un disegno educativo davvero rivolto al futuro».<br />
<b>Ma la sinistra non sembra disponibile al confronto.</b><br />
«Per la verità non lo sembra neanche Berlusconi. In questo clima comunque il rischio per l’opposizione è che, visto il malessere crescente, sia spinta ad arroccarsi in una posizione di difesa e non sarebbe fruttuoso né per gli interessati né per la scuola».<br />
<b>Se i risparmi sono necessari ed anche il centrosinistra riconosceva la necessità del cambiamento perché ora critica senza fare proposte alternative?</b><br />
«Anche l’opposizione deve puntare a un cambiamento profondo della nostra scuola. Mi auguro che il governo trovi il registro giusto. Il dimensionamento è un aspetto secondario non comporta neppure la perdita delle classi. Voglio ricordare che nella mia riforma dei cicli scolastici varata nel 2000 c’erano tre punti fondamentali. Si rendeva più fluido il passaggio dalle elementari alle medie. Si riduceva di un anno il corso degli studi da undici a dieci sfruttando il vantaggio della scolarizzazione già avviata nella materna. E infine il piano di ammortamento che riduceva di 100mila il numero dei docenti in cinque anni col blocco del turn over. Nessuno aveva mai osato tanto. Però contemporaneamente si arricchiva l’offerta formativa: l’inglese, la musica che stimola la creatività dei nostri ragazzi. Un risparmio straordinario che però era frutto della riforma e che fu bloccato dalla Moratti che appena insediata cancellò la riforma dei cicli».<br />
<b>Ma veramente lei fu sostituito da Tullio De Mauro quando Amato divenne premier. Insomma fu fatto fuori dai suoi...</b><br />
«È vero che sono stato sostituito ma la damnatio memoriae nei miei confronti è tutta opera della Moratti. De Mauro portò avanti la mia riforma che fu bloccata invece dal governo Berlusconi».<br />
<b>Professore, lei ha tentato di introdurre il principio del merito nella valutazione degli insegnanti, cosa che vuole fare anche la Gelmini, e il mondo della scuola le si è rivoltato contro.</b><br />
«Difendo quell’idea fino in fondo. Forse il test era un errore perché i tempi non erano maturi. Oggi grazie anche a quello che fu fatto allora forse quel passo può essere finalmente compiuto».<br />
<b>Ma lo sciopero generale proclamato dai sindacati è sbagliato?</b><br />
«Non spetta a me dare un simile giudizio. I sindacati stanno interpretando il volere della categoria. Detto questo credo che si possa e si debba ancora tentare un confronto».<br />
<b>Perché chi tocca la scuola si brucia?</b><br />
«Non credo di essermi bruciato. E vero però che la ricerca educativa in Italia è tremendamente arretrata, ancora legata all’idea classista che deriva da Giovanni Gentile. Il sapere non può essere somministrato come una purga. Lo studente non è un vaso nel quale travasare conoscenze. Lo studente deve diventare protagonista, parte attiva del processo formativo».<br />
<b>La Gelmini vuole appunto mettere lo studente al centro...</b><br />
«Penso che in questo sia sincera. Purtroppo tutti i nostri intellettuali rimpiangono la scuola del loro passato che hanno frequentato da piccoli. Invece bisogna saper guardare al futuro».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JJMFM">Il Giornale - Francesca Angeli</a>Maria Coscia: Da Brunetta parole indegne per giustificare i tagli allla scuola2008-10-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375730Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Le parole usate dal ministro Brunetta nei confronti degli insegnanti sono offensive ed indegne. Per il ministro, <b>1300 euro al mese</b>, quando va bene, sembrano tanti. Brunetta, otre alla mancanza di rispetto e di senso della misura, <b>provasse lui a vivere con queste cifre</b>, dimostra di non capire cosa sia e a che cosa serva il mestiere dell’insegnante. La formazione delle future classi dirigenti e dell’essere cittadini dipende da persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, si impegnano ben oltre quello che richiede il magro stipendio ricevuto. Normalmente, gli insegnanti si aggiornano <b>pagando di tasca propria</b>. Questa è la realtà, realtà che il ministro Brunetta conosce ma colpevolmente ignora perché, con le sue dichiarazioni, cerca di creare terreno fertile per giustificare, agli occhi dell’opinione pubblica, <b>8 miliardi di tagli</b>. indiscriminati<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=60936">Sito web del Partito Democratico</a>Mariastella GELMINI: Nel 2012 bonus di 7 mila euro a 250 mila insegnanti.2008-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359548Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Istruzione Università e Ricerca (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b>Parte la fase due:individuati sprechi e risparmi si puo'investire</b><br />
<br />
Nel 2012 oltre duecentocinquantamila insegnanti potranno avere un bonus annuo fino settemila euro lordi. Una percentuale minore di docenti sarà premiata gradualmente già nei due anni precedenti, mentre alla fine della legislatura (2013) il nuovo sistema di incentivi coprirà una percentuale rilevante. Lo ha anticipato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini a Bruno Vespa per il suo nuovo libro "Un'Italia diversa. Viaggio nella rivoluzione silenziosa" in uscita il 3 ottobre da Mondadori Rai-Eri. Vespa ha chiesto alla Gelmini se - per migliorare gli stipendi degli insegnanti - intende utilizzare gli oltre due miliardi di euro che sono il 30 per cento del risparmio di 7.8 miliardi che entro il 2012 arriveranno dal mancato rinnovo contrattuale a 87mila insegnanti. Il ministro stava preparando una lettera al mensile 'Tuttoscuola' nella quale scrive: "Non è irrealistico pensare a una somma tra i 5 e i 7 mila euro di premio a fine anno per i professori migliori. Proprio a loro, a quelli che in questi anni hanno mandato avanti la scuola, spesso anche con sacrifici, penso che dobbiamo guardare con riconoscenza, e non solo a parole, come si è fatto finora, ma finalmente con iniziative concrete. Dipenderà dal fatto di riuscire a ottenere le economie e dalla situazione dei conti dello stato, ma il calcolo da noi eseguito ci lascia ottimisti". Dice la Gelmini a Vespa: "Ora parte la fase due. Abbiamo individuato le sacche degli sprechi e dove risparmiare. Ora si inizia a reinvestire in qualità, innovazione e premialità". Gelmini ha illustrato a Vespa analiticamente il provvedimento: " L'articolo 64 della legge 133 destina il 30% delle economie di spesa all'incremento delle risorse contrattuali per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, a decorrere dal 2010. Si tratta pertanto di oltre 2 miliardi di euro nel triennio 2010-2012, e in particolare di 956 milioni a partire dal 2012. Prendendo in considerazione l'anno a regime (2012), il risparmio di sistema potrebbe essere destinato per una parte (circa il 10%) a compensare le prestazioni aggiuntive del docente unico della scuola primaria e per altre iniziative di accompagnamento e incentivazione, e per almeno 850 milioni per premiare qualità professionale e impegno, in particolare dei docenti". Il ministro nel libro di Vespa propone questo esempio sul 2012: quota da destinare ai docenti degli 850 milioni: 90% (765 milioni di euro), numero di docenti previsti nel 2012 in base alla legge 133: 644 mila. Percentuale docenti beneficiari (ipotesi di larga massima): 40% (257 mila). Dal momento che saranno previste delle fasce di premio ( minimo, medio, massimo), si può stimare premi massimi fino a 7 mila euro. "Già a partire dal 2010-2011 però - aggiunge la Gelmini - verranno erogati gradualmente i primi premi di produttività a un numero di docenti inizialmente più limitato ma che entro la fine della legislatura 2013 coprirà una percentuale rilevante di docenti." La Gelmini dice a Vespa di essere stupita e amareggiata perché "si dimentica che una parte consistente (circa un terzo) dei risparmi derivanti dalla razionalizzazione dell'elefantiaca macchina dell'istruzione verrà reinvestita per la valorizzazione professionale e lo sviluppo della carriera del personale della scuola. Cioè in qualcosa di inedito per il paese, se è vero che il prestigio sociale degli insegnanti è da decenni irrimediabilmente in declino. Come stupirsene, se la paga oraria di un'insegnante di scuola dell'infanzia con meno di otto anni di anzianità è di 14,6 euro lordi, una cifra molto bassa?" <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.apcom.net/newspolitica/20080921_161420_24425a2_47113.html">Apcom</a>Renato BRUNETTA: SCUOLA: GLI INSEGNANTI SONO UNA RISORSA, AUMENTARE I LORO STIPENDI2008-06-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356728Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>"Gli insegnanti sono una risorsa fondamentale del Paese. Bisogna aumentare i loro stipendi, per aumentarne produttivita', competenze e capitale umano".
Lo ha detto il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, a margine della prima Giornata nazionale dell'Innovazione.
"Dobbiamo - ha aggiunto Brunetta - avere gli insegnanti piu' bravi e piu' pagati d'Europa. Attualmente non e' cosi'".
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/moddettnews.php?idnews=761582&canale=ORA&articolo=SCUOLA:%20BRUNETTA,%20INSEGNANTI%20SONO%20RISORSA,%20AUMENTARE%20LORO%20STIPENDI">Asca</a>