Openpolis - Argomento: Bersani Pier Luigihttps://www.openpolis.it/2013-07-02T00:00:00ZPier Luigi BERSANI: Festa Pd alla Mandria2013-07-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it691468Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/>Sono le 8,30 di sera e Pier Luigi Bersani si accende il toscano, entra alla festa del Pd alla Mandria e viene acclamato come un leader, mentre fa il giro degli stand e posa per le foto con i militanti. È lui la vera guida dei democrat, non c’è Epifani e D’Alema o Veltroni che reggano la sfida. Renzi deve attendere. Al suo fianco i deputati Davide Zoggia, Alessandro Naccarato e Davide Moggiato e poi Piero Ruzzante, Ivo Rossi e il ministro Flavio Zanonato che gli raccontano che il Veneto è cambiato, è caduto il bastione leghista di Treviso e ora la sfida è lanciata per le regionali del 2015.<br/>fonte: <a href="http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2013/07/02/news/bersani-veneto-pronto-per-una-guida-pd-1.7357547">Il Mattino di Padova</a>Pier Luigi BERSANI: La grande bellezza2013-06-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it689960Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/>L'On. Pier Luigi Bersani ha detto che "La grande bellezza" è un film <i>bello con i suoi difettucci un pò presuntuoso ma certamente coraggioso</i> ... citato da Lilli Gruber in occasione dell'intervista a Paolo Sorrentino e Toni Servillo per la trasmissione Otto e Mezzo su La7. La frase è riportata da una dichiarazione che lo stesso On. Bersani ha rilasciato durante l'intervista a Floris per la trasmissione Ballarò il 29 maggio 2013<br/>fonte: <a href="http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50343091&pmk=la7.tv">Trasmissione Otto e Mezzo</a>Giuseppe D'Ambrosio: Di Napolitano ci fidiamo, è un riferimento.2013-03-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it687533«Giorgio Napolitano è il nostro punto di riferimento, è l’unica persona con cui siamo disposti a dialogare. Solo lui potrà risolvere il rebus governabilità».
«Un voto anticipato porterebbe il Paese al collasso».
«Negli altri partiti non ci sono interlocutori credibili».
«Bersani? Deve scomparire. Renzi? Uguale. Berlusconi? Mi vengono i brividi…». <br/>fonte: <a href="http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/intervista_d%27ambrosio_grillino.aspx">Avvenire.it</a>Rita BERNARDINI: «Noi Radicali pronti a votare con il governo» - INTERVISTA2011-11-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617927Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
<i>Torna la fiducia, e tornano in ballo, clamorosamente, con i boatos del Transatlantico, i voti dei Radicali. Secondo Radio Montecitorio, quando Denis Vcrdini dice "Abbiamo 320 voti", già fa conto sul loro appoggio. "Berlusconi li ha già acquisiti": sibila affilato Pasquale Laurito detto "velina rossa", seduto su di un divanetto. Così intercettare Rita Bernardini, la pasionaria di Torre Argentina alla buvette è un modo per capire se si riprodurrà il thrilling sui voti dei Radicali. La Bernardini è dimagrita ("I digiuni aiutano"), è serena (“Ormai con tutte le balle che scrivete su di noi..."), ma non smentisce. Anzi: "Se il governo si dovesse presentare con un emendamento che contiene la traduzione legislativa di tutti i punti contenuti nella lettera del governo all'Europa, la domanda è un'altra: perché mai non dovremmo votarlo?".</i>
<p><b>Magari perché i vostri elettori si potrebbero imbestialire, visto che vi hanno votato per fare opposizione nelle liste del Pd.</b>
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Ci sono tanti diversi problemi in quello che dici.<br />
Potremmo iniziare con il dire che gli elettori radicali si potrebbero imbestialire, visto quello che hanno dovuto mandare giù.
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<b>Ti riferisci al 2008?</b>
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(Sorride) Mi riferisco a una serie di fatti politici che si sono verificati a partire dal 1976 in poi, a dire il vero...
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<b>Parti da Adamo ed Eva?</b>
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Ma se vogliamo stare ai più recenti, ti ricordo che noi non abbiamo potuto presentare la nostra lista, come invece è stato consentito a Di Pietro.
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<b>Se vi foste presentati da soli quanto avreste preso?</b>
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Non è la domanda giusta.<br />
Saremmo stati eletti sicuramente, perché nella coalizione viene ammessa alla ripartizione dei seggi la prima lista che non supera il 4%. <br />
Dopo Di Pietro, che lo ha superato, c'eravamo noi.
<p>
<b>Non mi dirai che dissentite ora perché vi hanno dato sei seggi nelle liste del Pd nel 2008!</b>
<p>
Dico che la gente si dimentica tante cose.
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<b>Ad esempio?</b>
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Che i nostri elettori all'epoca hanno dovuto mandare giù un inspiegabile veto alla candidatura di Marco Pannella! <br />
Che subito dopo si è detto no anche a Sergio D'Elia!
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<b>Ma tutto questo precede l'inizio della legislatura.
Lo sapevate quando vi siete "sposati" con Veltroni.</b>
<p>
Non tutti sanno che c'era stato un patto, anche dopo il voto, con il Pd, per promuovere le nostre battaglie parlamentari. <br />
Solo un anno fa eravamo d'accordo con Bersani a presentare proposte di legge sulla flessibilizzazione del mercato del lavoro e sui diritti civili.
<p>
<b>
E come è andata a finire?</b>
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Tutto dimenticato! <br />
Pensa che con Bersani non ci sono stati più contatti nemmeno dopo quello che è successo nell'ultima fiducia. Non ci ha chiamato!
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<b>Forse non voleva a litigare.</b>
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Bè, fa male. Quando siamo andati a cena da Berlusconi, pochi giorni fa...
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<b>Ahi, ahi!</b>
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Quando siamo andati a cena da lui, Marco ha parlato per mezz'ora elencando tutte le riforme liberali che lui ha promesso e non ha mai realizzato, in questi 17 anni. Sai cosa ha detto Berlusconi?
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<b>No, dimmelo tu.</b>
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Nulla. È rimasto in silenzio perché non c'era nulla da obiettare. <br />
Erano i punti su cui avevamo stretto l'alleanza elettorale fra il 1994 e il 1996, nella speranza di fare la rivoluzione liberale di cui questo paese ha bisogno.
<p>
<b>Ma quindi perché mai Berlusconi dovrebbe essere credibile se le ripropone ora?</b>
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Appunto. <br />
Anzi, mi preoccupa di più sapere i numeri degli altri, i suoi ce li ha davvero.
<p>
<b>Nulla è certo.</b>
<p>
Tranne una cosa. Quello che è scritto nella lettera all'Europa, penso alla possibilità di licenziare e alla flessibilità del mercato del lavoro, o alle pensioni, è quello che noi inascoltati chiediamo da anni. Se fosse la volta buona non capisco perché, proprio noi che abbiamo fatto i referendum dieci anni fa per realizzare queste riforme, proprio noi dovremmo opporci.
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<b>Ma allora avete già deciso!</b>
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Non abbiamo deciso nulla. Prima vediamo il testo, poi decideremo cosa fare. <br />
Come sono abituati a fare i Radicali: sempre e solo nel merito.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=16FEE3">Il Fatto Quotidiano - Luca Telese</a>Nichi VENDOLA: a Renzi: "Sei vecchio e di destra"2011-10-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617812Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
"Renzi sei il vecchio".
<p><i>E' la provocazione lanciata attraverso Radio 24 dal leader di Sel Nichi Vendola che ha commentato così l’evento organizzato da Matteo Renzi alla ex stazione Leopolda di Firenze.</i>
<p>"Considero Renzi una persona molto interessante, molto simpatica, con una cultura politica essenzialmente di destra. Lo considero incapace di porre il tema della fuoriuscita dal disastro che il liberismo, in un trentennio, ha compiuto nel mondo intero e quindi mi sento molto antagonista delle ragioni di Renzi".
<p>“E invece sento una sensibilità comune a quella di Pierluigi Bersani nella ricerca di quella giustizia sociale che deve essere il cuore di una politica di alternativa. Considero la querelle generazionale inappropriata, una maschera che nasconde le cose".
<p>"Renzi è molto più giovane di me e di Bersani ma è molto più vecchio culturalmente e politicamente di me e di Bersani. Renzi è vecchio quanto è vecchia la rivoluzione liberista nel mondo”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://qn.quotidiano.net/politica/2011/10/29/610020-vendola_sfida_renzi_vecchio_destra.shtml">Quotidiano.net</a>GIUSEPPE CIVATI: Leopolda 2011: ''Mi sento ancora a casa mia''2011-10-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617811Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />"Quando Vendola faceva cadere Prodi, ero all'università".
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''Do un consiglio a chi ci guida: dobbiamo essere dappertutto: qui, a Bologna, all'Aquila. Bisogna dare un messaggio unitario. Io e Matteo siamo nati nel 1975 e quelli che litigavano allora sono gli stessi che litigano ancora oggi''.
<p>"Dobbiamo dare un messaggio diverso, di dialogo, di confronto e di collaborazione reciproca. Portiamo a Palazzo Chigi una nuova generazione, facciamolo tutti insieme nel rispetto di tutti, con le nostre posizioni e facciamolo con il Partito democratico. Ma pretendiamo alcune cose: i parlamentari siano scelti con le primarie, ci sia un confronto trasparente, lasciando perdere un po' di personalismi. Abbiamo sfide più grandi di noi e le battaglie dei Gormiti le lasciamo ai bambini: noi abbiamo da fare. Speriamo che questo sia l'inizio di una nuova stagione politica''.
<p>
"E' "un errore" che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non sia venuto al 'Big'. <br />
"Questa è la mia casa, lo è stata l'anno scorso, forse non sono stato trattato benissimo qualche tempo fa, ma ora non è il momento di fare l'offeso. Sono venuto a portare un messaggio di disponibilità e di confronto sulle cose da fare e a dare l'idea di un centrosinistra unito".
<p>E a chi gli chiede se Bersani avrebbe dovuto essere alla Leopolda: "Ma certo, Bersani lo abbiamo aspettato in piazza a Bologna sotto il tendone finché non hanno smontato. E' un errore. Lui dice che non vuole mettere il cappello. Bisogna
dargli una fornitura di cappelli perché c'è bisogno di metterli su tante sfide e tante questioni".
<p><b>Il segretario ha paura forse?</b>
<p> "Non esiste la paura degli avversari interni, esiste il confronto che deve essere fatto in ogni luogo".
<p><b>Primarie:</b>
<p> "Sono necessarie le primarie anche per i candidati al parlamento". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lanazione.it/firenze/politica/2011/10/29/610213-renzi_scontro.shtml">La Nazione</a>Andrea RONCHI: Referendum: Ronchi, acqua bene pubblico Bersani tradisce le sue liberalizzazioni2011-06-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582736Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/>Referendum: Ronchi, acqua bene pubblico Bersani tradisce le sue liberalizzazioni
06 giugno, 15:27
(ANSA) - ROMA, 06 GIU - L'ex ministro Andrea Ronchi, in un'intervista, difende la liberalizzazione dei servizi pubblici e, rispetto ai referendum, afferma che la possibile privatizzazione <b>'e' una menzogna'.</b> <b>'L'acqua resta un bene pubblico, si liberalizza solo il mercato - aggiunge Ronchi - affidando la gestione delle reti idriche'. Quanto alla posizione del Pd, Ronchi afferma che 'Bersani e' un grandissimo traditore.</b>
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/06/06/visualizza_new.html_840499786.html<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/06/06/visualizza_new.html_840499786.html">www.ansa.it</a>Pier Luigi BERSANI: A Maroni: Partiti si diano subito codice etico2011-05-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560449Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
''Non mi e' piaciuto il nostro ministro dell'Interno. Che occorra una legge, d'accordo. Ma intanto -ha detto Bersani- i partiti possono farsi i loro codici etici per l'accesso alle liste. Noi l'abbiamo fatto. Poi non puo' venirmi a dire che e' Lettieri a garantire la legalita'. Sa benissimo che li' c'e' un candidato del Pd, il prefetto Morcone, che lui stesso ha nominato all'agenzia per i beni sequestrati alla mafia e soprattuto perche' Lettieri dichiara di essere uomo di Cosentino e di mettere la mano sul fuoco per Cosentino.
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Quindi Maroni-Lettieri- Cosentino? Questo non e' possibile''.
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Alla domanda se sia preoccupato dalle dichiarazioni di un imprenditore che nell'ambito dell'inchiesta di Finmeccanica parla di un patto per finanziare il Pd, in particolare ItalianiEuropei, Bersani ha risposto: ''Credo sia una bolla sul nulla. Noi siamo tranquillissimi. E poi nei nostri casi la magistratura puo' sempre fare tranquillamente il suo lavoro. Noi siamo tranquilli''.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-ELEZIONI__BERSANI_A_MARONI__PARTITI_SI_DIANO_SUBITO_CODICE_ETICO-1014989-ORA-.html">www.asca.it</a>Rosanna FILIPPIN: Al voto domenica. Diamo radici all’alternativa2011-05-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560424Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) - Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
Venerdì 13 maggio, alle 13.30, l’appuntamento per tutti è a Treviso. In piazza dei Signori, sotto la loggia del Palazzo dei Trecento, arriva per sostenere Floriana Casellato e tutti i candidati del Pd alle prossime elezioni amministrative il segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani.
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“Il 15 e il 16 maggio – dichiara Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd – si gioca una sfida importante: comune per comune, provincia per provincia, il Partito Democratico è in campo per costruire, dai territori e dalle comunità locali, un’alternativa di buon governo alle scelte di un centrodestra che di fronte alle sfide della crisi, conosce una sola regola: conservare il potere di palazzo, senza offrire nessun vero progetto per lo sviluppo del paese. Con il voto di domenica siamo in campo anche per dare radici ad un’alternativa generale di governo”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/primopiano.asp?ID=113">partitodemocraticoveneto.org</a>Ignazio Roberto Maria MARINO: «Sì, abbiamo votato contro noi stessi» - INTERVISTA2010-11-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548347Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
È «perplesso» lgnazio Marino. Ed è difficile che qualcuno possa dargli torto. In fondo, non capita tutti i giorni di vedersi bocciare in Aula, e dal proprio segretario, il lavoro faticosamente portato a casa e peraltro accolto a suo tempo come una vittoria di tutto il partito. Ma è proprio quello che è accaduto quando Pier Luigi Bersani, alla Camera, è intervenuto con una dichiarazione di voto contro l”articolo 18 della riforma Gelmini, che lo stesso Pd aveva votato al Senato dopo aver contribuito in maniera determinate, con Marino, alla formulazione. Insomma, un pasticcio.
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<b>E lei, onorevole Marino, come l'ha presa?</b>
<p> Sono perplesso, anche perché quell'articolo Bersani lo conosceva bene, ne parlammo quando lo stavo scrivendo al Senato. Fu un lavoro difficile portato avanti con la commissione Bilancio e il sottosegretario Vegas. Alla fine trovammo la copertura economica per introdurre un principio al quale
non volevo rinunciare e che se questa norma entrasse in vigore permetterebbe di introdurre un principio rivoluzionario in grado di rendere trasparente il processo per l'attribuzione dei fondi pubblici per la ricerca.
<p><b>Al Senato ci fu un voto bipartisan</b>
<p>Sì, e anche in quel momento si era nel mezzo di una serie di votazioni conflittuali tra centrodestra e centrosinistra.
<p><b>Come mai alla Camera Bersani ha dichiarato il voto contro ?</b>
<p>Credo che lui sia entrato in Aula con l'intenzione peraltro apprezzabile di fare una dichiarazione di voto contro il disegno di legge. Il caso ha voluto che lo abbia fatto proprio quando era il turno del Pd di pronunciarsi sull'articolo 18.
<p><b>Possibile che non si sia reso conto ?</b>
<p>Immagino che la presidenza del gruppo alla Camera non lo abbia informato che sull'articolo 18 c'era stata una grande vittoria del Pd al Senato
<p><b>Un pasticcio: Il Pd vota contro se stesso</b>
<p>E' stato un errore ma un errore formale. Sono sicuro che Bersani è ancora d accordo col principio alla base di quell'articolo e sulla necessità che i fondi pubblici per la ricerca vengano distribuiti sulla base del merito e non sulla base delle pressioni delle lobby dei baroni.
<p><b>Però la sensazione è che la tattica abbia travolto il contenuto.</b>
<p>Capisco il ragionamento che ha portato alla posizione del Pd e del suo segretario ma è vero che ciò che è accaduto lascia una macchia perché dimostra che in Parlamento si prescinde spesso dai contenuti di ciò che si vota. Sarebbe meglio che in Parlamento si votasse più spesso ciò che si ritiene giusto e non ciò che si pensa sia conveniente.
<p><b>Che idea si è fatto della riforma e della protesta?</b>
<p>È una semplice enunciazione di principi, alcuni condivisibili come quello contenuto nell'articolo 18, che però non è accompagnata dagli strumenti che sarebbero necessari per renderli concreti. Ed è anche una riforma poco coraggiosa. Si dovrebbe avere il coraggio di riconoscere che negli ultimi trent'anni sono entrati in ruolo oltre 30mila professori molti dei quali non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante. Sarei per una riforma che preveda una valutazione di tutti i professori: chi non ha prodotto nulla che abbia contribuito alla crescita culturale del paese venga pensionato e lasci spazio ai giovani.
<p><b>Insomma, una sorta di rottamazione?</b>
<p>In un sistema moderno la verifica e un momento fondamentale. Se lasciassimo spazio ai migliori ovunque nella scuola, in economia, nella sanità, nell'informazione, ne avremmo tutti da guadagnare.
<p><b>Anche in Parlamento ?</b>
<p>Anche in Parlamento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=VO4LW">Il Riformista - A. Calvi</a>Rosanna FILIPPIN: «Bottacin ha chiarito la sua collocazione politica. In futuro confronto con chi resta alternativo alla Lega»2010-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547015Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) - Assessore Comune Bassano del Grappa (VI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
“Dò atto a Diego Bottacin di aver definitivamente chiarito quale collocazione politica individuale scegliere.<br />
Non condivido una virgola del suo giudizio sul Partito Democratico, ma sono convinta che il nuovo percorso politico, probabilmente sotto le bandiere di Verso Nord, resterà nettamente alternativo a quello della destra leghista che guida la nostra regione.
<br />
Per questo credo che nel futuro, il suo e il nostro cammino potranno e dovranno incrociarsi ancora”. <br />
Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico Veneto, commenta così la scelta annunciata dal consigliere regionale Diego Bottacin di lasciare il Partito Democratico.
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“Rispetto le riflessioni di Bottacin, con cui oggi ho avuto un franco e sereno scambio di idee. Tuttavia considero il suo giudizio sul Partito Democratico figlio di uno stereotipo superficiale. <br />
Pier Luigi Bersani non è l’ultimo mohicano di una tradizione vetero-statalista, ma, fino a prova contraria, il primo ed ultimo politico italiano ad aver affrontato concretamente la sfida delle liberalizzazioni.
<p>E a chi dice che il Pd è una replica dei Ds, dico che gli elettori e gli iscritti del Pd si considerano protagonisti di una storia nuova, più che eredi di una storia vecchia.<br />
Chi finge di non capirlo, fa un torto soprattutto a loro”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/primopiano.asp?ID=96">partitodemocraticoveneto.org</a>Maria Letizia DE TORRE: "Lettera al segretario Bersani e ai colleghi parlamentari Pd"2010-09-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507231Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Il documento di Veltroni è arrivato come uno tzunami e ci ha travolto, per questo è stato accolto con ‘desolato stupore’ da Prodi, come ‘virus autodistruttivo’ da Dario Franceschini, come ‘pacco dono a Berlusconi’, da te, Pier Luigi. Non è il tempo e non è il modo, hanno detto molti commentatori, alcuni arrivando a prefigurare le prime mosse di un nuovo partito nello scenario in rapido movimento verso la prossima campagna elettorale. Azione e reazioni che rischiano purtroppo di sconcertare ancora una volta i cittadini, di allontanarli ulteriormente dal ‘palazzo’ sempre più litigioso.
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Eppure io devo dire grazie a Veltroni perché è riuscito a scuotermi dal tran tran con cui ho lavorato quest’anno nel Partito democratico. Certo che ho cercato con tanti di costruire le idee e le proposte di riforma, di condividerle, di sostenerle. Ma oggi, come avessi sbattuto contro il muro, ho compreso che non basta. Se i cittadini non ci danno credito, se non si fidano di consegnarci il governo del Paese e dei suoi territori, siamo noi che dobbiamo cambiare. Dobbiamo noi trasformare i vecchi modi della politica di un tempo che ormai si sta definitivamente chiudendo, in nuovi modi per una politica nuova di un tempo inedito e globale a cui ciascuno di noi, ma proprio tutti, è chiamato a contribuire. Un tempo nuovo che ancora non capiamo del tutto e qui è la difficoltà.
<p>
Appunto: qui è la difficoltà. E, dato che l’impresa è ardua e nello stesso tempo urgente, mi pare di avere capito oggi che dobbiamo avere più consapevolezza che tutti nel PD portiamo la stessa responsabilità e ci dobbiamo dare credito, lasciarci reciprocamente provocare, entrare, se così posso dire, nella testa e nelle idee dell’altro. La responsabilità del fine (che potrebbe non essere buono o essere un interesse particolare) per cui vengono avanzate, rimane di chi le sostiene: noi possiamo comunque, sempre, anzi dobbiamo, trarne spunti per migliorare, per allargare sempre di più il nostro orizzonte fino a divenire un partito in cui la maggioranza dei cittadini del 2010 possa ritrovarsi, vedervi le energie per cambiare il Paese.
<p>
Per questo ti chiedo, Pier Luigi, di fare di questa provocazione di Walter Veltroni e tanti colleghi, che affronta questioni rilevantissime, una occasione di rilancio del PD. Ti chiedo di convocare tutti quelli che l’hanno firmato e tutti quelli che, come me, non l’hanno ancora fatto solo per una pausa di rispetto verso chi si è mostrato enormemente preoccupato o verso chi l’ha letto contro di te o contro altri. Il contenuto del documento deve essere discusso e la chiarezza che si deve fare deve aumentare l’unità, non l’unitarismo, ma l’unità nella diversità degli apporti che è il massimo dell’espressione democratica.
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Le vicende politiche ci chiedono di maturare in fretta e sappiamo che crescere costa fatica, ma come tu, Pier Luigi, dicevi nell’incontro con il Comitato delle Settimane sociali, il partito democratico è una bella grande cosa. Credo, e penso che lo crediamo tutti, che ci attende un immenso lavoro per farlo capace di rinnovare il Paese, lavoro a cui non possiamo minimamente sottrarci. Soprattutto in quest’ora.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.letiziadetorre.it/2010/09/19/lettera-al-segretario-bersani-e-ai-colleghi-parlamentari/">official web site - letizia de torre</a>SERGIO CHIAMPARINO: «Il 'nuovo Ulivo' di Bersani? Somiglia troppo all'Unione»2010-09-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505923Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Torino (TO) (Partito: PD) <br/><br/><br />
Nessun ticket con Vendola, alchimia politicista.
<p>Sergio Chiamparino parla di Nichi Vendola in vista delle prossime elezioni. "Noi dobbiamo costruire un soggetto che rappresenti l'alternativa alla destra. E mica possiamo partire dal ticket, che è un'alchimia politicista", afferma il sindaco di Torino in un'intervista al 'Riformista'.
<p>Insomma, "per ora" nessun ticket con Vendola, "certo, se poi durante il cammino si trovassero dei punti in comune, why not?".
<p> L'idea che il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha del 'nuovo Ulivo', secondo Chiamparino, "assomiglia troppo all'Unione. Come dimostra la scelta di tirare nuovamente in ballo Diliberto e Ferrero".
<p> Chiamparino commenta anche le inchieste giornalistiche relative alle consulenze ai famigliari di politici della maggioranza del Piemonte. <br />
"La Lega ha ormai preso tutte le cattive abitudini della prima repubblica". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.apcom.net/newspolitica/20100911_095022_368da89_97011.html">Apcom</a>Enrico LETTA: «Le Regionali? Sfida vera tra Bersani e Berlusconi. Il voto di fine marzo ha un valore politico»2010-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477981Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Altro che regionali! Non nascondiamoci dietro un dito, questa tornata elettorale è di fatto il primo scontro politico vero tra due leader, Bersani e Berlusconi, che rappresentano due visioni antitetiche e opposte della società, dei suoi bisogni reali e delle strategie per far ripartire il paese dopo la crisi». Enrico Letta, vicesegretario del Pd, sgombra il campo da «un equivoco che con un velo di ipocrisia tende ad attribuire alle regionali un valore relativo, come una somma di sfide locali dove a far la differenza è solo il radicamento dei candidati governatori e la forza delle coalizioni. Non è così, gli italiani sanno bene che la posta in palio è più alta e cioè la capacità di rappresentare una credibile alternativa di governo di cui Bersani è portatore». <br />
Sarà perché gira tra fabbriche in crisi e distretti industriali nella provincia di Reggio Emilia, culla degli eredi del Pci, dove l’immagine del segretario è venerata più che altrove. Fatto sta che Letta non rinuncia a «personalizzare» un match elettorale che in caso di sconfitta lo vedrebbe trascinato insieme a Bersani sul banco degli imputati. Ma Letta non se ne cura perché è convinto che dal voto usciranno sosprese positive, i catastrofisti avranno di che ricredersi e il Pd potrà guardare con più fiducia al 2013. «I sondaggi dimostrano che siamo competitivi in tutte le regioni e in particolare siamo incoraggiati dai segnali che ci giungono dal Piemonte, che sarà come l’Ohio, cioè la sfida decisiva, di queste elezioni regionali».
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"<b>Le riforme? In cima Welfare e Università</b>"<br />
<b>1.</b> «L’antiberlusconismo non è un valore in sé. La realtà è che il modo in cui Berlusconi ha governato l'Italia negli ultimi 15 anni è agli antipodi rispetto ai nostri valori fondativi. Noi vogliamo una democrazia libera e forte, intesa come partecipazione, inclusione, solidarietà e come assunzione di responsabilità in nome solo dell'interesse generale di tutto il Paese».
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<b>2.</b> «È stato un errore. Un errore da non ripetere. Punto».
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<b>3.</b> «Il Pd non ha paura delle riforme e metto in cima il welfare e l’università: l'Italia deve tornare il Paese delle opportunità, una società che "respira" e attira, che non lascia indietro nessuno. Per questo c'è bisogno di un elettroshock, una cura da cavallo che restituisca a tutti la speranza e la voglia di ricominciare a costruire il futuro».
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<b>4.</b> «Per decenni l'Italia è stata, dal punto di vista economico, un Paese grande in un mondo piccolo. Un mondo i cui confini coincidevano con l'Occidente a guida americana. Solo dentro un'Europa unita politicamente e forte economicamente possiamo contare ancora, collaborare o competere ad armi pari con gli altri grandi attori mondiali».
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<b>5.</b> «A Celli rispondiamo che il Paese ha in sé l'orgoglio e la forza per ridare un futuro alle nuove generazioni. Noi proponiamo borse di studio per i ragazzi più bravi fin dalle medie, un piano di individuazione dell'eccellenza come quello attuato in Francia per le banlieues, il contratto unico sul modello Boeri-Garibaldi per tutti, a partire dai giovani precari. La fuga non è l'unica strada».
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<b>6.</b> «Siamo talmente pronti a farlo che al governo chiediamo di far partire subito il confronto sulle riforme, sul bicameralismo imperfetto e la drastica riduzione del numero dei parlamentari previsti nella bozza Violante. Le possibilità per approvarla, anche in temi rapidi, esistono. Ripartiamo da lì».
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<b>7.</b> «Il "governo ombra" postula un bipartitismo che in Italia non c'è, a maggior ragione dopo il voto del 2008. Stiamo costruendo un'alternativa che unisca le 3 opposizioni parlamentari. È una strada lunga anche perché una delle tre componenti, l'UDC, a lungo è stata nel centrodestra. È però una strada che sta già portando dei risultati: l'esito del Congresso dell'IDV, in cui Di Pietro ha sposato una posizione "di governo" più vicina a quella del PD, dimostra che i massimalismi possono essere messi da parte. La linea Bersani funziona, le regionali lo confermeranno. Piemonte, Liguria, Marche, Basilicata sono il laboratorio per testare un progetto di unità tra le 3 opposizioni che nel 2013 potremo applicare su scala nazionale. La stessa unità è indispensabile già oggi per battere in Parlamento la maggioranza. Lo abbiamo fatto la settimana scorsa sul ddl agricoltura, possiamo rifarlo la prossima nel voto sulla Protezione Civile Spa».
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<b>8.</b> «L'interesse c'è, eccome. In questi mesi stiamo girando il mondo, virtualmente e fisicamente, per cogliere le migliori esperienze di utilizzo intelligente dei nuovi media».
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<b>9.</b> «Debito pubblico se la situazione dei conti si rilevasse più preoccupante di quella raccontata da Tremonti. Altrimenti, con 1 miliardo di euro potremmo dar vita a 4 poli dell'innovazione dislocati in altrettante macroaree del Paese, con grandi distretti industriali ad altissima tecnologia: energie rinnovabili, farmaceutica, nanotecnologie, aerospazio. Naturalmente, con una parte di queste risorse extra si potrebbe iniziare davvero a dare protezione a quei 1.600.000 lavoratori parasubordinati senza tutele sociali che oggi sono le vere vittime della crisi».
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<b>10.</b>«Non credo ai modelli da importazione. Romano Prodi ha dimostrato due volte che Berlusconi si può battere con un progetto politico fatto di concretezza e visione. Noi sceglieremo al momento opportuno una leadership in grado di tenere insieme una coalizione centrata sul Pd, che agli elettori dia concretezza, capacità di decidere e di farlo solo nell'interesse del Paese».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201002articoli/52213girata.asp#">La Stampa - Carlo Bertini</a>RICCARDO NENCINI: Regionali. Attenzione a giovani ed intellettuali2010-02-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477913Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Regione Toscana (Lista di elezione: Ulivo) - Consigliere Regione Toscana (Gruppo: L' Ulivo) <br/><br/><br />
“Per allargare il bacino di simpatie tradizionali dei partiti del centrosinistra, in questa campagna per le amministrative, si è deciso di dedicare un’attenzione particolare al mondo giovanile e a quello degli intellettuali, cercando così di andare oltre i confini storici del nostri elettorato”.
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E’ quanto hanno convenuto – informa una nota dell’ufficio stampa socialista - il segretario del Psi, Riccardo Nencini, e quello del Pd, Pierluigi Bersani, nel corso di un lungo e cordiale colloquio che si è svolto questa mattina al Nazareno.
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Durante l’incontro è stato compiuto un esame della situazione nelle diverse regioni chiamate al voto e del modo migliore per affrontare la campagna elettorale in piena autonomia, ma in un rapporto di solida e leale collaborazione.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitosocialista.it/DesktopDefault.aspx?artId=2509&PageID=306">Partito Socialista Italiano</a>ALESSANDRO MAGGIONI: «Brunetta sindaco e ministro? Lui può fare di più: è l'antifannulloni»2010-01-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it475380Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Venezia - Dunque se sarà eletto sindaco di Venezia, Renato Brunetta intende continuare a fare il ministro. «Sindaco e ministro? Può fare anche di più - scherza il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - Lui è l'antitesi del fannullone». <br />
«Fortunato Brunetta che ha un capo che ha scelto cosi» commenta Bossi.
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Ma il Pd veneziano contesta la decisione: «La scelta di Renato Brunetta a candidato sindaco a Venezia testimonia di quanto il centrodestra intenda svilire questa città. Il ministro che attaccava i fannulloni del pubblico impiego perché in realtà avevano il doppio impiego adesso intende emulare coloro che sono stati oggetto dei suoi strali, facendo il sindaco e mantenendo il proprio incarico di ministro a Roma».- sottolineano il coordinatore comunale del Pd di Venezia, Alessandro Maggioni, e il segretario Provinciale del Pd di Venezia, Gabriele Scaramuzza - né Venezia ha bisogno di un sindaco a ore, né il paese ha bisogno di un ministro a ore».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=25853&sez=NORDEST&npl=&desc_sez=">Il Gazzettino</a>Emma BONINO: Regionali in Lazio. «Bersani mi ha confermato il suo sostegno». 2010-01-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it475296Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
L'annuncio dovrebbe sgomberare il campo dagli ultimi dubbi: «Bersani mi ha confermato il suo sostegno». Al termine di un vertice durato quasi due ore con il leader democratico, Emma Bonino incassa il via libera del segretario alla sua candidatura per le elezioni regionali in Lazio. «Bersani ha confermato le sue opinioni - ha spiegato la Bonino - come sapete abbiamo un incontro nel pomeriggio con il Pd regionale». E le primarie? «Non ha parlato di questo, non mi risulta».
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NUOVO INIZIO <br />
«Le mie impressioni sono nettamente positive - ha aggiunto la Bonino - ci sono le condizioni perché si ricrei l'entusiasmo delle grandi vittorie civili, parlo dell'aborto ma anche del finanziamento ai partiti. È un nuovo inizio». Accompagnata da Marco Pannella, la vicepresidente del Senato è dunque pronta alla sfida: «La Polverini è molto attiva, lo sarò anch'io».
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<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/10_gennaio_12/bonino_bersani_pd_lazio_4a2cc7ac-ff62-11de-a791-00144f02aabe_print.html">Corriere.it</a>Massimo CALEARO CIMAN: «Confermo l’addio al Pd. Via dalla socialdemocrazia di Bersani» - INTERVISTA2009-11-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418769Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PT già IR) <br/><br/>
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«Sono un moderato, mi sento tradito dalla svolta a sinistra del partito che ora guarda alle componenti estreme. Voglio vedere quanti avranno il coraggio di fare come me»
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«Adesso potete usare l’indicativo presente: Calearo lascia il Pd». <br />
Massimo Calearo, l’industriale vicentino ed ex presidente di Federmeccanica prestato alla politica, cancella il condizionale rimasto d’obbligo fino all’altroieri e relativo alle sue dimissioni dal Partito democratico. «Da martedì prossimo - anticipa al Giornale con il tono sollevato di chi si è tolto un peso - siederò nei banchi del gruppo misto».
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<b>Che cosa è successo, onorevole? Effetto “B”, come Bersani?</b>
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«Sì, il motivo è quello. Bersani intende legittimamente trasformare il Pd in una moderna socialdemocrazia, abbracciando tutte le diverse componenti della sinistra. <br />
Io però - e chi mi conosce lo sa - non sono mai stato uomo di sinistra, bensì un moderato. Quello che vedo profilarsi non è quindi più il mio progetto. Adesso staremo piuttosto a vedere chi avrà il coraggio di fare quello che ho fatto io, dicendo di no alla logica dei papà politici e dei capicorrente».
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<b>La sua uscita apre scenari imprevedibili, con il Veneto per l’ennesima volta laboratorio politico. Se cioè alle prossime regionali lei si affiancasse a un Giancarlo Galan sacrificato sull’altare della Lega, agli scontenti del Pdl e all’Udc di Casini, gli esperti di cifre parlano di una potenziale forza del 18-20%. Nascerà un nuovo soggetto politico?</b>
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«Ben venga un nuovo soggetto. Del resto rivendico il fatto di essere stato uno dei primi, insieme all’onorevole Paolo Costa, a levare alto il grido “salviamo il soldato Galan”.<br />
E confermo di essere già pronto a dire ad altri “diamogli una mano”. Perché se la presidenza del Veneto dovesse finire nelle mani di un leghista, ancorché uno sveglio e capace come Luca Zaia, io dico che per la nostra terra sarebbe un disastro».
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<b>Perché un disastro?</b>
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«Mi riferisco al mio mondo, quello delle imprese e dell’economia, che richiede libertà. La Lega, oltre a essere ormai l’ultimo partito leninista, dove se dici una cosa intelligente, ma quella cosa non piace al capo, ti mettono a tacere, ha un progetto fondato sulla diffusione della paura, sulle barriere commerciali, sul sospetto verso gli immigrati. Insomma, privo di quella visione globale di cui ha invece bisogno come l’aria una terra imprenditoriale come questa, dove la sola provincia di Vicenza esporta più della Grecia e dove quelle di Vicenza e Treviso insieme superano l’export dell’Argentina. Una terra per di più schiacciata tra due Regioni a statuto speciale come Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige».
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<b>Regioni dove ci sono, guarda caso, due amministratori, uno in attività e uno in momentanea “quiescenza” - Lorenzo Dellai in Trentino e Riccardo Illy in Friuli - i cui profili paiono calzare perfettamente con quell’ipotetico nuovo soggetto.</b>
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«Certo, da un lato guardo al movimento di Dellai con grande attenzione e dall’altro voglio dire che se il mio grande amico Illy è “in parcheggio”, è colpa del partito che non lo ha capito. Se si ripresentasse la gente lo voterebbe, ma è il partito che non lo vuole».
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<b>Tornando alla Lega, sbaglia allora l’ex sindaco di Padova, Giustina Destro, del Pdl, descrivendola come uno “più leghista che del Pd”?</b>
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«La Destro ha forse detto così perché io sono uno che parla come mangia, un po’ politicamente scorretto, com’è del resto naturale per uno cresciuto in azienda e non in un partito».
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<b>A proposito, si è abituato a sentirsi chiamare “onorevole”? Che effetto le fa?</b>
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«Ci sono così poco abituato che a volte rischio di essere villano, nel senso che nemmeno mi giro, pensando che stiano rivolgendosi un altro. Sono più abituato a essere chiamato come in azienda, ovvero “presidente”».
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<b>Un’ultima curiosità. Circola la voce che lei anni fa tenesse nel telefonino l’inno di Forza Italia come suoneria?</b>
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«Lo giuro, è totalmente falsa. Da anni uso l’Inno di Mameli. Posso portare testimoni illustri, perché quando ero in giunta di Confindustria e mi suonava il cellulare, il presidente Montezemolo scattava sempre in piedi.<br />
Sull’attenti». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=O1B9B">Il Giornale - Giudo Mattioni</a>Marco PANNELLA: a Pierluigi Bersani: "Il tuo caldo e tremendo equivoco..."2009-11-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418766<br />
Discorso davvero splendido e ricchissimo quello che da Radio Radicale l’Italia ha potuto ascoltare da Pierluigi Bersani.
Un solo, drammatico se non pestilenziale, limite: Bersani pensa e parla come se avesse dietro di sé non la politica partitocratica, per cinquant’anni, del comunismo organizzato italiano, nelle sue varie edizioni, ma come se avesse dalla sua la storia immensa di cent’anni di “Giustizia e Libertà”, di componente liberale della sinistra europea, in una parola persino il presente ideale ed esistenziale del Partito Radicale e della sua diaspora. Noi non mettiamo in discussione la personale onestà intellettuale di Bersani: tutt’altro! Ma, poche parole, il suo rischia di essere oggettivamente copertura di una espressione della vera, attuale, Peste Italiana che insidia di nuovo il mondo, in primo luogo l’Europa.
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Nella candidatura assolutamente berlusconiana di Massimo D’Alema a posizione di assoluto rilievo e potere nell’Unione europea, non v’è che la parte terminale di un lungo percorso berlusconiano e d’alemiano, e di una verità così chiara da essere accecante per troppi, quasi per tutti: la regia berlusconiana e il convergere “strategico” del leader democratico D’Alema stanno per arrivare ad una tappa finale, foriera di un epocale disastro politico e istituzionale.
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Dalla metà degli anni ’90, gli episodi di questo sottotraccia della struttura e del percorso del Regime monopartitico italiano sono stati, ad esempio, ripeto: ad esempio, volti ad impedire dell’affermarsi della volontà popolare italiana di portare alla Presidenza della Repubblica nel 2000 Emma Bonino. La candidatura di Massimo D’Alema ha oggi la forza esclusiva e determinante del potere di Berlusconi e della sua proclamata ossessivamente “italianità”.
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Rischia di trionfare, e per lo stesso Bersani rischia di esplodere come una seconda tragica illusione ed errore. Ma anche lui come per ora tutta la “Democrazia” (sic!) italiana, riedizione profonda di quell’”Unità Nazionale” che di già portò agli anni più tragici della seconda metà dei settanta e della prima metà degli ottanta il nostro Paese, sicché l’imperativo, tanto assoluto quanto celato, è, oggi come negli anni ’30 in Europa, eliminare, rendere inconoscibile al popolo la grande lotta, la grande Resistenza liberale contro lo tsunami fascista, nazista, comunista che, trionfante, temeva solo quella parola, quel pensiero, quella lotta. Oggi, amico e compagno Bersani, anche, persino per te, non deve esistere, deve essere assassinata.
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E negli ultimi tre anni la storia del Partito Democratico sta riuscendo, pare, a essere lo strumento, il killeraggio necessario al Sessantennio partitocratico per continuare il suo tragico cammino, la sua tragica dittatura.
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Voglia Iddio (al contrario del Vaticano) che questo disegno, come in gran parte degli anni ‘70, non vi riesca. So benissimo che tu e il tuo popolo non vorreste andare fino in fondo nel tentativo allora, fallito. Ma, davvero, so che tu credi di rappresentare, di avere dietro di te e di voi, non la vostra storia ma la nostra.
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Noi Radicali – ripeto: Radicali – lotteremo per il possibile contro il probabile, per continuare per altri cinquant’anni a rendere sempre più viva e forte l’alternativa democratica, federalista, laica, liberale, nonviolenta. Anche per te e per voi. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=148930">Radicali.it</a>Umberto BOSSI: Elezioni regionali. "Alla Lega i presidenti di Piemonte e Veneto"2009-11-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418764Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) - Ministro Riforme per il Federalismo (Partito: Lega) <br/><br/>
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Varese - "A noi vanno Veneto e Piemonte, la Lombardia resta a Formigoni con un vicepresidente della Lega".
<p> Così il segretario della Lega Nord Umberto Bossi ha parlato dello stato delle trattative nel centrodestra per la definizione delle candidature per i presidenti delle regioni in vista delle elezioni della prossima primavera. Bossi ha inaugurato oggi pomeriggio la sezione della Lega Nord di Somma Lombardo in provincia di Varese.
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"Non applicheremo sentenza sul crocifisso".<br />
"Se anche il ricorso del Governo andasse male e fosse confermata la prima sentenza, il governo non la applicherebbe", ha dichiarato il ministro delle Riforme riguardo alla sentenza della corte europea sui crocifissi nelle scuole. "I magistrati anche quando sono europei decidono sopra il popolo e contro il popolo, questo non va bene, il popolo è contrario a questa sentenza che è stata fatta da un magistrato europeo -ha concluso Bossi- e che è contro il popolo".
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"Bersani parte male".<br />
Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, "Parte male. Non ha capito che chi è contro la Lega è morto". Umberto Bossi ha commentato così le dichiarazioni del leader del Pd che oggi ha sostenuto la necessità di un’assemblea dei sindaci del Pd per fare del vero federalismo, perchè la "Lega racconta favole".
<p>Il ministro non ha gradito queste affermazioni: "quello di Bersani è un errore. Non ha capito che al di sopra del Po chi è contro la Lega è morto. Questo, indipendentemente dal fatto che chi è alleato con la Lega vince le elezioni".
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Giustizia, testo pronto.<br />
Il leader della Lega, Umberto Bossi, auspica l’apertura di un dialogo con l’opposizione in commissione sul tema della riforma della giustizia. "Abbiamo le nostre idee, abbiamo già scritto il primo testo - ha detto durante l’inaugurazione di una nuova sede del partito - adesso bisognerà portarlo in commissione e trattare con l’opposizione".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/elezioni_regionali_bossi_alla_lega_i_presidenti_piemonte_e_veneto/politica-elezioni-lega_nord-piemonte-veneto-bossi-elezioni-formigoni-lombardia-berlusconi/07-11-2009/articolostampa-id=397278-page=1-comments=1">Il Giornale</a>