Openpolis - Argomento: Statuti Speciali per Provincie e Regionihttps://www.openpolis.it/2012-09-24T00:00:00ZDANIELE GUBERT: «La sentenza del Tar sembra animata da un atteggiamento ostile»2012-09-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650514Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Tonadico (TN) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />Respinto il ricorso contro l'elezione di Giacobbe Zortea alla presidenza del Parco di Paneveggio Pale di San Martino.
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«La sentenza del TRGA sembra animata da un atteggiamento ostile: non riconosce alcunché delle ragioni al ricorrente. Per questo stiamo valutando di ritornare al Consiglio di Stato, organo fortunatamente più distante dalla giustizia provinciale <i>in house</i>».
<p><a href="https://docs.google.com/folder/d/0BybQ-9WWbx_ccnJGbmtDaGRTb2c/edit?pli=1"><b>«Invitiamo chiunque a leggere le carte qui allegate</b></a> <b>per farsi un'idea informata della questione, senza cadere nelle facili partigianerie del sentito dire».</b>
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<p>«A noi interessa difendere i principi di legalità e neutralità che devono essere strettamente osservati nelle operazioni elettorali, pena il decadimento nella discrezionalità e nella prepotenza della casta».
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«Il Presidente del Parco doveva e soprattutto dovrà essere eletto in futuro, sulla base di una prova tangibile di un programma individuale su cui convogliare il consenso ed anche il convincimento dell’elettore ai fini dell’esito elettorale ed ai fini di un successivo sindacato di coerenza e di effettività del programma stesso».
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«L'atto di forza con cui venne stracciato l'accordo raggiunto dalla maggioranza degli amministratori poche ore prima della riunione del Comitato di Gestione del Parco ha una sua legittimazione nella politica marcia dei nostri giorni, spesso costruita su menzogne e voltafaccia, ma il rispetto di valori superiori vorrebbe che almeno le regole scritte non si applicassero ai nemici e si interpretassero per gli amici!»<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/09/24/6791/parco-paneveggio-respinto-il-ricorso-al-tar-sul-presidente-ma-gubert-valuta-il-consiglio-di-stato">lavocedelnordest.it</a>Corrado Loss: Inesistenza del numero legale. L'esposto al Difensore civico.2012-09-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650499<br />A seguito "dell'illegittimità della convocazione del Consiglio comunale stante l'inesistenza del numero legale", ecco il testo integrale inviato al Difensore civico di Trento, al presidente della Giunta provinciale di Trento, al presidente del Consorzio dei Comuni, al consigliere Marco Depaoli e all'assessore provinciale Mauro Gilmozzi.
<p>"La presente per segnalare alla SS.LL. l’illegittima convocazione del Consiglio comunale di Canal San Bovo, avvenuta ad opera del Sindaco sig. Mariuccia Cemin in data 19/09/2012.
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Il Sindaco, con propria nota di data 19/09 prot. nr. 4875 ha convocato il Consiglio comunale d’urgenza in seconda seduta per discutere i seguenti argomenti posti all’ordine del giorno:
<b>-</b> surroga vari consiglieri comunali dimissionari;<p>
<b>-</b>comunicazioni del sindaco in merito alla composizione della giunta comunale
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<b> -</b>esame quarta variazione al bilancio di previsione esercizio finanziario 2012-09-19
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-</b>primo esame preliminare nuova caserma vigili del fuoco di Lausen
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<b>-</b>eventuali comunicazioni del sindaco.
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In data 18/09/2012 il Sindaco ha preso formalmente atto delle dimissioni pervenute a protocollo comunale da parte di 8 consiglieri comunali, dimissioni che impediscono il normale funzionamento dell’organo consiliare.
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Il combinato disposto dei commi 1 e 5 dell’art. 83 del TULLRROC precisa che: “i consigli comunali vengono sciolti quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause: dimissioni della metà più uno dei consiglieri assegnati non computando a tal fine il sindaco, prodotte entro venti giorni, decorrenti dalla data di presentazione delle prime dimissioni e comunque entro la data in cui è effettuata la convocazione della seduta destinata alla surrogazione del primo dei dimissionari”.
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Posto che la convocazione del Consiglio è stata effettuata in data 18/09 e che le dimissioni sono avvenute in data 07/09 ed in data 18/09, si segnala che tra la prima e la seconda convocazione del Consiglio è venuto a mancare il numero minimo dei consiglieri richiesto dalla vigente normativa in materia di funzionamento degli organi e, pertanto, la convocazione è illegittima. La seconda convocazione del Consiglio, qualora non contestuale alla prima, non può essere effettuata quando l’organo consigliare manchi del numero minimo dei suoi componenti legittimamente eletti.
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Non è ammissibile far passare giuridicamente sostenibile la convocazione di un organo assembleare che rappresenta l’intera popolazione, quando la metà dei rappresentanti eletti dalla popolazione medesima ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni, e lo ha fatto formalmente prima che fosse inviata la seconda convocazione del Consiglio. Non è giustificabile consentire a sette consiglieri di deliberare su argomenti di evidente importanza quando l’organo che rappresentano non è più legalmente costituito.
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Nel merito, si segnala inoltre che non possono essere considerati argomenti da trattare d’urgenza, la discussione in merito all’assunzione di eventuali variazioni di bilancio e/o l’esame di possibili progetti preliminari inseriti nel piano delle opere pubbliche che dovrebbero essere normalmente inserite nella convocazione ordinaria del Consiglio comunale. Si rileva peraltro che, nella gerarchia delle fonti, la norma ordinamentale prevale giuridicamente rispetto allo Statuto comunale e deve, pertanto, essere applicata con priorità.
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Nel constatare pertanto la palese violazione dell’art. 83 del TULLRROC chiediamo alle SS.LL. di intervenire immediatamente a tutela dell’interesse della Comunità di Canal San Bovo e di adottare i provvedimenti conseguenti previsti dal Testo unico in materia di ordinamento dei Comuni, in mancanza dei quali provvederemo a sottoporre il problema agli organi di competenza".
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I Consiglieri dimissionari:
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<i>Corrado Loss</i>
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<i> Daniela Sperandio</i>
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<i>Narciso Bettega</i>
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<i>Renato Fabbris</i>
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<br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/09/19/6769/canal-san-bovo-il-sindaco-convoca-consiglio-e-dai-dimissionari-esposto-al-difensore-civico">lavocedelnordest.it | Cristian Zurlo</a>ROSA MARIA THALER ZELGER: Trentino Alto Adige. Disegno di legge. Taglio a stipendi e privilegi politici.2012-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650158Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Bolzano - Bozen (Lista di elezione: SVP) - Pres. Consiglio Regione Trentino Alto Adige (Gruppo: SVP) <br/><br/><br />
«Per me non é sempre stato facile, ma é stata una buona lezione. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo disegno di legge, molti hanno dovuto fare un passo indietro e molti hanno fatto un passo in avanti per arrivare a questo testo. Forse non saremo mai in grado di dare una risposta soddisfacente per tutti. Ció nonostante abbiamo intrapreso una strada che ci permette di svolgere il nostro mandato con dignitá ed al contempo abbiamo messo in essere dei tagli significativi» <p>
<b>Disegno di legge n°51</b>
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16 gli articoli del testo che prevede, tra le altre cose, la cancellazione della diaria, un tetto massimo per i rimborsi fissato a 750 euro mensili e una riduzione del 10% sui costi per le indennità.
<p><b>Art. 1 -</b> definisce il trattamento economico e il regime previdenziale dei Consiglieri membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige che si riconnette al libero esercizio del mandato elettivo cui saranno chiamati.
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Il consigliere Bruno Firmani (misto) ha preso parola per annunciare la sua non partecipazione al voto, motivandola con la <b>mancata entrata in vigore da subito</b>, come da lui richiesto, dei provvedimenti.
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<b>Art. 2 -</b> prevedere la misura dell´indennitá consiliare e la possibilitá di opzione per la conservazione del trattamento economico in godimento presso l´amministrazione pubblica di appartenenza, in luogo dell´indennitá consiliare.
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<b>Art. 3 -</b> stabilisce i rimborsi spese, attribuiti con un nuovo sistema che supererá l´aggancio automatico all´art. 2 della legge 31 ottobre 1965, n.1261, improntato su un meccanismo piú rigoroso e trasparente.
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<b>Art. 4 -</b> stabilisce le percentuali di riferimento al nuovo trattamento economico per l´attribuzione della indennitá di funzione ai componenti dell´Ufficio di Presidenza, con una conseguente riduzione di un ulteriore 25 per cento.
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<b>Art. 5 -</b> prevede la sospensione degli emolumenti per motivi penali.
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<b>Art. 6 -</b> regola la contribuzione obbligatoria relativa all´indennitá di fine mandato e definisce la modalitá riguardante il diritto di ottenere la stessa.
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<b>Art. 7 -</b> disciplina il nuovo sistema previdenziale a carattere contributivo per i Consiglieri eletti per la prima volta nella XV Legislatura e nelle successive Legislature eper i Consiglieri che abbiano esercitato il mandato consiliare precedentemente a tale data e che siano successivamente rieletti.
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<b>Art. 8 -</b> sancisce la definitiva cessazione di ogni effetto giuridico ed economico in ordine alla misure dell´assegno vitalizio che l´ulteriore esercizio del mandato dalla XV legislatura e successive legislature avrebbe potuto avere per i Consiglieri che maturano al termine della XIV legislatura e successivamente rieletti.
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<b>Art. 9 -</b> prevede la restituzione del trattamento indennitario ai Consiglieri eletti per la prima volta nella XIV Legislatura e successivamente rieletti.
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<b>Art. 9bis -</b> misura di riferimento per gli assegni vitalizi, norme transitorie relative al riconoscimento del valore attuale di una quota di assegno vitalizio e disposizioni comuni.
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<b>Art. 10 -</b> determina la decorrenza degli effetti economici del trattamento economico a carattere previdenziale.
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<b>Art. 11 -</b> stabilisce i casi di sospensione e l´art. 12 prevede che é assoggettabile a sequestro o pignoramento.
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<b>Art. 13 -</b> norma il trattamento economico a carattere previdenziale di reversibilitá a favore dei superstiti degli eletti nella XV legislatura e nelle successive legislature e le relative aliquote.
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<b>Art. 14 -</b> si attribuisce all´Ufficio di Presidenza l´incarico di individuare le modalitá operative per effettuare la trattenuta del contributo di solidarietá sugli assegni vitalizi e di riversibilitá in godimento, variabile fino ad un massimo del 12per cento e in relazione a scaglioni di assegno.
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<b>Art. 15 -</b> affida all´Ufficio di Presidenza l´audizione dei regolamenti, dei provvedimenti attuativi, nonché del Testo unificato. Allo stesso é demandata altresí la determinazione dell´indennitá mensile lorda spettante ai prossimi componenti di nomina regionale in seno alla commissione paritetica per le norme di attuazione, stante che oltre che ai titolari di indennitá consiliare o parlamentare il compenso medesimo non deve competere altresí ai titolari di assegno vitalizio o reddito assimilabile derivante da tali incarichi istituzionali, qualsiasi sia l´importo da loro percepito.
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<b>Art. 16 -</b> prevede che le norme della legge regionale vigente disciplina le indennitá e la previdenza dei Consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige, incompatibili con quelle previste dalla presente legge, siano abrogate ed esauriscano i loro effetti alla cessazione dei rapporti giuridici precedentemente costituiti. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/09/18/6766/regione-trentino-alto-adige-taglio-a-stipendi-e-privilegi-politici">www.lavocedelnordest.it</a>Daniela Sperandio: «Eliminati perchè scomodi. La revoca comunicata via SMS»2012-09-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650513Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Canal San Bovo (TN) (Partito: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
«I primi passi si sono mossi nella vicina o lontana primavera 2010 quando stava portando a termine il mandato l'amministrazione uscente dopo la tragica vicenda che vide coinvolto il sindaco Luigi Zortea.
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Non serve rimarcare i singoli passaggi che sono avvenuti per trovare la persona che sarebbe stata ideale per ricoprire il ruolo del nuovo sindaco, ma è necessario dire che non ci furono le corse per riprendere il comando del nostro Comune, né da parte di vecchi amministratori né da politicanti novelli.
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Gaspare Perotto e Corrado Loss avevano così proposto la figura di Cemin Mariuccia anche se ci sono stati da parte sua già agli inizi dei tira e molla. Si è cercato così di formare una lista con la speranza, fino all'ultimo, che si preannunciasse un seconda lista in modo da poter andare ad elezioni. Purtroppo ciò non è avvenuto e si pensò così di creare una scissione e formare due liste che perseguivano lo stesso programma elettorale in modo da evitare il commissariamento, sempre che si fosse raggiunta la maggioranza degli elettori alle urne.
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I cittadini coscienti della situazione,seppur titubanti, hanno voluto dare fiducia a coloro che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco seppur non conoscendo per nulla alcuni soggetti, e si sono presentati in maggioranza alle elezioni.
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Ecco che il 16 maggio 2010 Mariuccia Cemin ottiene la carica di sindaco e in vista di ciò che aveva promesso alla popolazione, ovvero di creare una giunta sulla base delle preferenze dei cittadini, delegando così Gaspare Perotto (sebbene non fosse neppure nella lista di maggioranza), Corrado Loss, Stefano Beccalli e Sperandio Daniela.
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La cosa sembrò partire bene nonostante l'inesperienza - aggiunge Sperandio - si era tutti motivati nel rimboccarsi le maniche perseguendo degli obiettivi che ci si era prefissati. Sicuramente il primo periodo è servito per capire come muoversi, conoscere e informarsi su molte questioni anche se alcuni pensano che in un comune come il nostro non c'è molto da fare, e l'amministrazione precedente da subito ha dato disponibilità per il passaggio di consegne. I rapporti non sembravano per nulla incrinati, anzi c'era armonia.
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Forse perché alcuni membri di giunta nella prima fase non si sono mai permessi di parlare se non erano informati sui fatti, ma sapendo poi come muoversi hanno sempre puntato al giusto perchè alla fine chi ricopre certi ruoli ha l'incombenza di gestire denaro pubblico, il che non è poco, cercando perciò di fare le scelte giuste per poterne dare motivata giustificazione a chi ha riposto la propria fiducia nella nuova amministrazione (in tutti i sensi).
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Iniziate le prime discussioni - continua l'ex assessore -, alcune sfociarono anche in risultati positivi, il clou si è avuto con una nuova assunzione all'interno dell'organico del comune dopo che in campagna elettorale era stato professato che ci sarebbe stata una razionalizzazione del personale.
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La mia contrarietà a tale decisione - sottolinea l'ex assessore Sperandio - ha infuocato gli animi, ma allora il sindaco dopo delle accuse molto pesanti, ha rimarcato di non portare alcun rancore nei miei confronti e le cose sembravano poter proseguire anche se in seguito si è capito che il rancore è sempre rimasto.
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Lo si era potuto vedere dagli atteggiamenti, dalle mancate comunicazioni mettendomi in situazioni a volte imbarazzanti, non essendo a conoscenza di alcuni incontri o questioni e dal mancato ascolto riguardo alcune richieste come quella di cercare di instaurare un rapporto con il nostro ente superiore, ovvero la Comunità di valle (richieste fatte dall'assessore e dal vicesindaco ripetute più volte) e i rapporti incrinati che si sono venuti a creare con la Provincia.
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Tutto ciò è nato dal voler agire spesse volte d'impulso e voler seguire la propria strada, guidata solo dall'assessore alle Foreste, senza discutere, senza confrontarsi, senza dare fiducia a chi l'avrebbe meritata, e senza appoggiare idee valevoli degli altri. Perciò l'ennesima richiesta di discussione e confronto rispetto a 30.000 euro a bilancio per la realizzazione di un recinto dei cervi a Caoria, sfociata in lite per la mancanza di ascolto degli altri e preferendo presentare le dimissioni piuttosto che sospendere la voce dal bilancio.
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Segue la richiesta di chiarimento e una valutazione ulteriore rispetto a un progetto di Malga Fossernica, anche questo è stato un punto dolente visto che probabilmente c'era chi vedeva il lavoro già fatto il prossimo mese ma forse i tempi burocratici probabilmente non l'avrebbero permesso. Infine l'ostinazione per un compromesso tra comune e Comunità di valle rispetto a una spesa in merito al trasporto degli alunni di Imer per recarsi al Polo scolastico di Lausen.
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Un polo scolastico nuovo realizzato grazie alla precedente amministrazione, costruito con fondi provinciali. Una scuola all'avanguardia che va a rischio di non avere i numeri per riuscire a mantenere le classi e sul quale il sindaco cerca di risparmiare 2.000 euro su un servizio che porta giovamento al nostro comune evitando così la chiusura della stessa, mentre si dovrebbe cercare di agevolare e favorire chi dal fuori valle vuole usufruire di una scuola vicina che offre oltretutto un'offerta formativa diversa. Opportunità infine per i nostri ragazzi di avere delle classi più numerose conoscendo persone nuove e non doverli mandare magari a Fiera per frequentare la seconda media.
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Questi i punti principali oggetto di discussione che mi hanno visto in causa con il vicesindaco Loss e il sindaco.
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Però le giunte di Perotto e Cemin svoltesi in parte a Caoria hanno portato alla conclusione dei due, che assessore e vicesindaco rallentavano lavori per loro urgenti e per paura che si sarebbero fermate altre loro priorità hanno pensato bene di eliminarli in quanto scomodi. Ma si dimenticano che i cittadini hanno dato fiducia in queste persone, ma probabilmente per loro è più importante raggiungere solo alcuni obbiettivi con un regime autoritario che vede il tacito assenso anziché amministrare nel miglior modo possibile con il dialogo e la discussione.
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Detto questo <b>la revoca comunicata via SMS</b> e in un consiglio informale non è stata ancora comunicata in un consiglio ufficiale.
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Entrata in vigore ufficialmente dal 06 settembre 2012 ha visto il susseguirsi di una serie di dimissioni avvenute lo stesso giorno, in primis quelle del vicesindaco e assessore e infine di 4 consiglieri comunali. Le persone dimissionarie si sono probabilmente rese conto di aver ripiegato la loro fiducia nelle persone sbagliate, ma all'epoca delle elezioni purtroppo non si conosceva nessuno approfonditamente. A loro se ne aggiungerà sicuramente un altro a breve e un secondo, un terzo, un quarto, se qualcuno coscienziosamente penserà al bene del suo comune.
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Infatti alle basi dell'amministrazione di un comune non può esserci un sistema totalitario. Ma sembra che <a href="http://politici.openpolis.it/politico/522611"><b>il sindaco Cemin</b></a> abbia già individuato come futuro vicesindaco, l'attuale assessore Stefano Beccalli e voglia inserire all'interno della giunta Giulia Rattin, Daniele Furlan o Sergio Sperandio.
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Cosa ne penserà la gente? O meglio chi è rimasto pensa davvero che la cosa migliore sia quella di continuare con mezza giunta cambiata, e persone ancora una volta inesperte, che dovranno prendere in mano l'intera situazione?Quali saranno i futuri consiglieri?Persone che erano entrate in lista per riuscire ad ottenere il numero congruo per formare una lista all'epoca delle elezioni?
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La soluzione migliore sarebbe sicuramente il commissariamento con le dimissioni del sindaco se vuole essere corretto nei confronti dei propri cittadini, dopotutto a varie riunioni frazionali e non solo, ha chiesto più volte alla gente di creare loro una lista e che lei sarebbe stata la prima a dimettersi e a votarli, riferendo che lei non è neppure originaria del nostro comune dando l'impressione di essere sindaco solo per fare un favore agli abitanti del Vanoi. Almeno così facendo permetterebbe a persone di altra caratura di avere il tempo per formare il proprio gruppo e potendo recarsi così alle urne già la prossima primavera. Questo per il bene di una comunità - conclude Daniela Sperandio - anche se dispiace giungere ad un commissariamento come era già successo anni fa».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/09/11/6735/vanoi-crisi-in-comune-sperandioeliminati-perche-scomodi-revoca-via-sms">lavocedelnordest.it</a>Giorgio NAPOLITANO: «Autonomie e minoranze nella Costituzione»2012-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649313Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
«E' un'occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria»
<p>«Il riconoscimento delle autonomie e la tutela delle minoranze principi fondamentali della Costituzione insieme con l'unità e indivisibilità della Repubblica. E' un'occasione importante, quella che celebriamo qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria. Un'occasione importante per porre, ancora una volta e più che mai, in piena evidenza il significato e il valore europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell'esperienza pluridecennale compiuta su quella base. E sono particolarmente lieto della partecipazione a questa cerimonia del Presidente austriaco Heinz Fischer, a cui mi legano un'antica stima e personale amicizia e una sostanziale, significativa comunanza di visione europea».
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«Il 5 di settembre è rimasto un giorno scolpito nella nostra memoria storica condivisa da quando, sessantasei anni fa, segnò la data della firma, a Parigi, dell'accordo De Gasperi-Gruber. In quell'accordo vennero affermati con chiarezza e coraggio principi altamente innovativi per consentire una pacifica e prospera convivenza tra popolazioni diverse per etnia, lingua e cultura, con speciali riconoscimenti per la più vasta comunità, quella dei cittadini di lingua tedesca. La concreta attuazione di quei principi e dell'intesa generale sottoscritta dai governi italiano ed austriaco, non è stata una passeggiata. Sia perché si è rivelata complessa, richiedendo molteplici specificazioni e adempimenti. Sia perché inizialmente non mancarono incomprensioni e ostilità anche virulente. Ma tutto questo - difficoltà e contrasti di qualsiasi natura - è stato via via superato ; fino alla solenne dichiarazione, nel 1992, in sede di Nazioni Unite, della conclusiva, piena composizione della controversia altoatesina. Ed è questo ventesimo anniversario, in particolare, che ha spinto il Presidente Durnwalder, a invitare - e gliene sono grato - qui a Merano me e il collega Fischer, e anche a rimettere a entrambi - con gesto che ho altamente apprezzato - l'onorificenza conferitaci dalla Provincia Autonoma di Bolzano».
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«Un cammino percorso che ha richiesto forte e convergente volontà politica, spirito di pace, misura e moderazione, pazienza e slancio innovativo. 'Lo Statuto Speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige-Süd Tirol' costituisce 'un riuscito modello di tutela delle minoranze e di serena coabitazione'. Queste parole della dichiarazione comune sottoscritta dieci anni fa dai nostri predecessori Ciampi e Klestil, conservano intatta la loro validità : nulla riuscirà a riaprire dispute anacronistiche tra i nostri due paesi e tra le comunità, in modo particolare quella italiana e quella tedesca, che convivono operosamente in questa regione».
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«Il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali, così come la tutela delle minoranze etniche e linguistiche sono principi fondamentali sanciti nella Costituzione italiana insieme con quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica. E sono egualmente recepiti in Costituzione i caratteri peculiari dell'autonomia e dello statuto speciale di cui gode la vostra regione, associando in un intreccio unitario le due province di Bolzano e di Trento, giunte insieme di recente a postulare, con il Land Tirol, la nascita di una Euroregione. Il patrimonio e la concezione dell'autonomia, nel suo sviluppo - cui ha dedicato belle parole il Presidente Durnwalder - appartiene dunque a noi tutti. Non potrà e non dovrà esserci alcuno svuotamento di questa autonomia. Naturalmente in uno Stato democratico a struttura federale o a forte vocazione autonomistica come l'Italia, è sempre viva e complessa la dialettica che si sviluppa nelle relazioni tra governo e amministrazione centrale e autonomie regionali e locali. Sono certo che anche momenti e motivi di incomprensione e tensione che possono sorgere - come quelli cui ha fatto cenno il Presidente Durnwalder - sono destinati a risolversi al tavolo dell'intesa prevista dalle norme - e da conseguire sollecitamente - in materia di ridefinizione dei rapporti finanziari. Siamo chiamati a condividere in questa fase, al livello nazionale e al livello regionale, difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica».
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«In nome dell'autonomia crediamo profondamente in valori come quelli del bilinguismo e del biculturalismo, che qui si praticano con spirito europeo».
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<i>Quanto alla fase difficile che il processo di integrazione europea, la costruzione di un'Europa unita, sta attraversando, il Presidente Napolitano ha rilevato:</i>
<p>«L'essenziale, per superare le difficoltà, è che le forze politiche e sociali, le opinioni pubbliche, i cittadini dei nostri paesi, non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civiltà che associandoci prima nella Comunità e poi nella più vasta Unione Europea, abbiamo potuto conseguire. In primo luogo la pace nel cuore dell'Europa, grazie alla riconciliazione franco-tedesca; e via via il superamento di altri contenziosi del passato tra Stati, tra popolazioni, tra maggioranze e minoranze etnico-linguistiche. E' in questo prezioso bilancio che si iscrive la pacificazione e cooperazione in Alto Adige; e si iscrive, grazie a risultati conseguiti specialmente negli ultimi due anni, sulle sponde del mare Adriatico, la riconciliazione e nuova cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia. E allora diano forza queste conquiste a un nostro comune, convinto e coerente impegno per far avanzare la causa dell'integrazione e dell'unità europea».
<p><i>Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Merano alla cerimonia di consegna del Grand'Ordine di Merito della Provincia Autonoma di Bolzano.</i>
<br /><br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/09/05/6715/bolzano-napolitanoautonomie-e-minoranze-nella-costituzione">lavocedelnordest.it</a>Giorgio NAPOLITANO: «Rispettare le prerogative dell'Autonomia»2012-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649312Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
«L'Italia deve proseguire nello sforzo che sta portando avanti negli ultimi anni per ridurre il gravoso peso del debito pubblico e riportare il bilancio in pareggio già nel 2013. Ciò comporta sacrifici e revisioni e tutti sono chiamati a fare la propria parte».
<p><i>Per quanto riguarda il nodo ancora aperto relativo alle recenti tensioni tra Roma e Bolzano sui tagli imposti dal governo centrale e sul mancato rispetto dell'Accordo di Milano sul finanziamento dell'Autonomia:</i>
<p>«Bisogna ragionare su due piani. Quello della sostanza che impone di accettare una riduzione delle entrate, ma anche quello del metodo. E in quest'ottica è importante rispettare le prerogative dell'Autonomia, in quanto previste da accordi e intese».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.provincia.bz.it/usp/service/321.asp?archiv_action=4&archiv_article_id=402882">www.provincia.bz.it</a>LORENZO DELLAI: «Dal presidente Napolitano una conferma sul respiro europeo dell'autonomia»2012-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649311Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Trento (Partito: Upt) - Consigliere Provincia Trento (Lista di elezione: Upt) - Pres. Giunta Regione Trentino Alto Adige- Consigliere Regione Trentino Alto Adige (Lista di elezione: Upt) <br/><br/><br />
«La strada dell'Autonomia continua ad essere una strada difficile, in primo luogo perché è il momento europeo stesso ad essere difficile. Però a me pare che l'intervento del presidente Napolitano, e anche quello del presidente austriaco Fischer, abbiamo dato l'idea della posta in gioco: un progetto autonomistico che ha garantito pace e sviluppo a questa terra, che è di respiro europeo e che non può essere messo in discussione per nessun motivo».
<p>«Quindi sacrifici sì, come abbiamo sempre detto, ma nel quadro del rispetto e della valorizzazione della nostra Autonomia. Penso che questo sia un buon viatico per avviare una trattativa che, come sappiamo, sarà difficile, ma che non dovrà muoversi al di fuori dei solchi tracciati dalla Costituzione. Oggi pertanto ci sentiamo confortati nella correttezza anche costituzionale della nostra posizione, grazie all'autorevolezza delle posizioni espresse dai due presidenti. I loro sono stati discorsi complementari, di grande significato per noi. Entrambi hanno dimostrato di conoscere la nostra storia molto bene. Il presidente Fischer ha citato anche l'Accordo di Milano, dimostrando di conoscere bene le nostre vicende recenti. <p>
Il presidente Napolitano a sua volta, a differenza di altri commentatori, sa benissimo che l'Autonomia non solo è un fatto condiviso da Trento e Bolzano ma ha reso possibile anche l'avvio della costruzione dell'Euregio, con il Tirolo del Nord. <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/09/05/giorgio-napolitano/%C2%ABrispettare-le-prerogative-dellautonomia%C2%BB/649312">Napolitano con il suo discorso</a> ha dimostrato di voler valorizzare il percorso comune che stiamo facendo, e questo non può che confortarci».<br /><br/>fonte: <a href="http://www.uffstampa.provincia.tn.it/CSW/c_stampa.nsf/ComunicatiperStampa/B332110BA0D79821C1257A70003DE652?Opendocument">uffstampa.provincia.tn.it</a>Claudio FAVA: «Se volete favori non votate per me» - INTERVISTA2012-08-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648513<br />«Il mio progetto è quello che Orlando ha seguito a Palermo».
<p>Candidato di Sel alla Presidenza della Regione Sicilia, da outsider della sinistra a possibile protagonista; vola, a sorpresa, in un sondaggio che era stato commissionato da Pd-Udc per avere la certezza della vittoria del proprio rappresentante, Rosario Crocetta. Invece, il risultato dell'analisi Ipsos ha detto Claudio Fava. Tuttavia, la Sicilia è capace di frantumare sogni di gloria e statistiche in un lampo. Fava, che ha vissuto sulla sua pelle la durezza e le continue trappole della politica isolana, si rifugia in quel che pensa sia l'arma vincente: guidare da una città all'altra, confrontarsi con gli elettori che a volte possono essere facili prede di chi usa determinati linguaggi ed è artista nel gestire il consenso.
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<b>La politica dell'Isola è spesso basata sulla cultura del favore: quanti è disposto a farne?</b>
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Nessuno...
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<b>Con questa risposta ha perso una parte di possibili simpatizzanti cha dal candidato scelto si aspettano una mano, qualcosa che rientri pure nei loro interessi?</b>
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Ma io non voglio vincere in nome di chi nella politica vede merce di scambio. Torniamo invece ad una dimensione collettiva della politica. Ai bisogni di chi in Sicilia vive ogni giorno lontano da prebende e privilegi. Mandiamo a casa il clientelismo e sfruttiamo le occasioni: se fosse stato così anche prima quei 18 miliardi di fondi europei si sarebbero spesi.
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<b>Manca ancora l'alleanza con Idv che tergiversa, addirittura non esclude un proprio candidato...</b>
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Il mio è un progetto politico solido. Agli alleati di schieramento posso dire: ci dirigiamo verso la stessa direzione. Forse in certi casi siamo rimasti prigionieri, legati a vecchi vizi della politica. Ma, ripeto, il percorso è uguale; è quello che Orlando ha voluto seguire a Palermo e sta proseguendo da sindaco.
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<b>«Quella di Claudio Fava è una candidatura autorevole che può coagulare in un progetto unitario le forze migliori della Sicilia - afferma Rita Borsellino, deputato del gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo - ma prima dei nomi, come ho ribadito più volte, vengono i progetti». Che risponde?</b>
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Mi viene da dire che il progetto c'è da tre mesi e non ha bisogno di molti aggettivi.<br />
Parla ai siciliani di una rottura con il passato della vecchia politica; di una nuova sobrietà nella spesa, di una attenzione rivolta ai diritti dei cittadini. Il passato in Sicilia è stato legato al mantenimento del consenso, alla politica intesa come merce di scambio. Allora, torniamo al progetto di Fava candidato: ribadisco che sono disponibile con tutti ad affrontare gli argomenti che interessano l'isola, ma ribadisco, il mio dialogo principale è con gli elettori.
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<b>Gli altri schieramenti continuano ad avere fiducia nel successo. Il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini ha dichiarato «La coalizione che sostiene Crocetta è imperniata sull'asse Pd-Udc, è quella che tra qualche mese vincerà le elezioni in Italia e che avrà un buon inizio a cominciare dalla Sicilia». Insomma, la coppia Pd-Udc è pronta a sbancare e Fava non ha paura?</b>
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Hanno sbagliato i conti, la formula di base. Ricostruire il centrosinistra partendo dalla destra. Lo definirei quanto meno un ragionamento bizzarro. Vogliamo il rilancio ed il successo della sinistra? Allora puntiamo su quelle forze che la rappresentano veramente. Però devo fare un distinguo: sono aperto al dialogo ma il mio referente non può essere solo il ceto politico siciliano, rifuggo dagli inciuci altrimenti continueremo a governare spalla a spalla con chi ha saccheggiato la Sicilia negli ultimi dieci anni.
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<b>Quella che descrive è una trappola anche per l'avversario candidato della Destra (assieme a Pdl e Mpa), Nello Musumeci?</b>
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Musumeci è una persona perbene ed un valido avversario politico, ma potrebbe pagare un prezzo alto per la sua alleanza con l'Mpa di Lombardo.
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<b>Restano quasi settanta giorni alle elezioni: come li impiegherà?</b>
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Il 15 settembre a Palermo presenteremo i primi assessori della giunta.
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<b>Qualche anticipazione?</b>
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Preferisco di no.<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JE40C">il Fatto Quotidiano | Valerio Cattano</a>LUCA ZAIA: a Durnwalder: «Né io né lui decidiamo le sorti delle comunità»2012-08-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648204Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Veneto (Partito: Lega) - Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: Lega) <br/><br/><br />
"Non modificherò le mie convinzioni sulle istanze di appartenenza amministrativa dei cittadini nemmeno di fronte alle provocazioni di Durwalder.
Lo ribadisco: democrazia significa rispettare la volontà del popolo e quando una comunità sceglie di cambiare io sarò il primo a rispettare tale scelta''.
<p>Il Governatore del Veneto, commenta così l'invito del presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durwalder, a ''cedere'' all'Alto Adige i Comuni di Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo.
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''Non debbo essere io a decidere le sorti di questi Comuni, ma nemmeno il presidente altoatesino. Sono gli abitanti di Cortina, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo a determinare il proprio destino. Di una cosa sono certo: l'attrazione che queste realtà subiscono dalle regioni confinanti, così come è avvenuto per Cinto Caomaggiore e Lamon, non è dettata dal fatto di non sentirsi veneti, bensì dalle condizioni di privilegio di cui quelle aree godono. E la causa di tutto ciò è Roma, è lo Stato italiano che ha permesso nel corso degli anni il consolidarsi di situazioni sperequative tra le Regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario.
E tra queste ultime a patirne di più sono proprio le Regioni del Nord come il Veneto, chiamate ingiustamente a farsi carico degli sprechi e del malgoverno di quelle del Sud''.
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''Durnwalder mi chiama amico e io in effetti così mi reputo e da amico gli ricordo che la parola secessione lui la pronuncia da tanto più tempo di me, ma invano, perché i primi a non spendersi per portare Bolzano a Vienna sono proprio gli austriaci".<br /><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/newsregioni-Veneto__Zaia_a_Durnwalder__ne__io_ne__lui_decidiamo_sorti_comunita_-1187602-Veneto.html">asca</a>Gennaro MIGLIORE: «Noi, alternativi all’Udc»2012-08-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648169<br />
L’intesa tra Pd e Udc in Sicilia è la resa ad un sistema politico immobile e che si immagina senza alternative. È l’ideale continuazione delle amministrazioni che hanno fatto della spesa pubblica improduttiva, del mantenimento di clientele e privilegi, del deperimento degli strumenti di partecipazione, un’ineluttabile tara isolana, quasi un destino. È la continuità con il lombardismo, che ha perfezionato il sistema di potere di Cuffaro, fino a farlo diventare un dispositivo di controllo capillare di ogni meandro dell’attività pubblica.
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È la continuità con quel Partito democratico siciliano che ha inseguito il governo ad ogni costo, contro tanta parte del suo stesso elettorato, prima dando i voti alla giunta di Lombardo e poi andando direttamente al governo con lui, esponendo gigantografie 6x3 nelle quali si favoleggiava di riforme epocali per l’isola. Di riforme non se n’è vista neanche una, ma le nuove gigantografie sono già pronte in tipografia.
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È sorprendente che non si tracci un bilancio degli ultimi anni di governo: la condanna per mafia di Cuffaro, le dimissioni di Lombardo, purtroppo non precedute dalla sfiducia dell’Assemblea, sempre per reati connessi alla mafia. Pensavo, sinceramente, che l’ultimo canto della realpolitik siciliana fosse stato boicottare Rita Borsellino alle primarie di Palermo. In quella consultazione il Pd nazionale sostenne Borsellino e quello siciliano, capeggiato da Lumia, Cracolici e Crocetta, il molto malleabile Ferrandelli. Gli elettori di Palermo hanno saputo fare giustizia di quella presunzione di onnipotenza, incoronando con percentuali bulgare Leoluca Orlando.
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Sel ha tratto molti insegnamenti da quella vicenda, a partire dal prezzo altissimo per aver mantenuto fede ai patti delle primarie. Oggi appoggiamo la candidatura di Claudio Fava non perché sia uno dei più importanti dirigenti del nostro partito, ma perché la sua proposta, per altro avanzata da un nutrito gruppo di personalità, apre la strada ad una vera interlocuzione positiva con la società siciliana, dai precari alle imprese stanche dell’invadenza della politica. Fava, per biografia e impegno sul territorio, è una candidatura che non può essere rinchiusa, come ha scritto anche Stefano Menichini su Europa, nel recinto della sinistra radicale. Non lo è soprattutto per il suo programma e per la rete di relazioni che sta mettendo in campo. Sarebbe stato il candidato ideale per tutto il centrosinistra, con il Pd e senza l’Udc, come lo sono stati Pisapia a Milano o Zedda a Cagliari, ma siccome la scelta della continuità gattopardesca, nascosta dietro la rispettabile biografia di Crocetta, ha indotto all’abbraccio con l’Udc, Fli e reduci del lombardismo, allora Fava potrà replicare il successo di Orlando e rendere ancora più evidente il fossato scavato tra una certa politica e i cittadini.
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Per ultimo, vorrei invitare a non scambiare lucciole per lanterne. Mi risulta che il Pd abbia avviato un progetto di alleanza per il nuovo centrosinistra a partire dal confronto con Vendola, che ci sarà anche nelle primarie, con la prospettiva di allargarsi alle forze politiche e sociali che condividano la domanda di alternativa alle politiche di destra e liberiste, mentre Casini continua a chiedere di sottoscrivere un impegno comune a proseguire le politiche di austerity di Monti. <br />
Il Pd siciliano ha fatto il contrario, partendo dal rapporto con l’Udc, che governa in tutto il sud con la destra più compromessa, impedendo alla società civile di confrontarsi apertamente con quello che si configura come un puro patto di potere. Sono due linee alternative, tanto quanto Sel è alternativa all’Udc ad ogni latitudine, politica, etica e geografica. Ciò che stiamo proponendo per il governo del paese è molto diverso dalla coalizione Crocetta, al contrario è molto vicino al programma, ai referenti sociali, <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/08/09/claudio-fava/%C2%ABlaccordo-pd-udc-mette-a-disagio-gli-elettori-sono-pronto-a-essere-il-loro-candidato%C2%BB/648166">al percorso che sta mettendo in campo Claudio Fava</a>. Se dalla crisi può venire qualcosa di buono, allora che sia il cambiamento ad annunciare tempi nuovi, anche perché di conservazione e mantenimento dello status quo, in tutto il paese ed in Sicilia in particolare, davvero non ne possiamo più. <br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IZNW4">Europa</a>Claudio FAVA: «L'accordo Pd-Udc mette a disagio gli elettori. Sono pronto a essere il loro candidato»2012-08-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648166<br />
«Credo che molti dirigenti, amministratori ed elettori siciliani del Partito Democratico vivano in queste ore con grande disagio l’accordo elettorale con l’Udc e l’imposizione di un candidato da parte del partito di Casini. A quei dirigenti, a quegli amministratori e a quegli elettori mi rivolgo per costruire insieme un percorso politico che affranchi finalmente la politica siciliana dall’esperienza recente ed infelice dei governi Cuffaro e Lombardo».
<p>«Sono pronto a essere il loro candidato in nome di un progetto politico che voglia restituire ai siciliani un governo libero da obbedienza, da clientele, senza reticenze».
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«La rivoluzione promessa da Crocetta è durata appena un giorno, poi il rivoluzionario s’è alleato con il partito di Cuffaro. Io non prometto rivoluzioni ma cambiamento, coerenza, trasparenza nelle parole e nelle intenzioni. Spero che quella parte del Pd che intende davvero voltare pagina in Sicilia voglia ritrovarsi con me in questa sfida».
<br><br/>fonte: <a href="http://palermo.blogsicilia.it/claudio-fava-laccordo-pd-udc-mette-a-disagio-gli-elettori/96942/?print=1">Redazione BlogSicilia</a>LORENZO DELLAI: Seminario "Smart cities e Smart communities"2012-08-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647924Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Trento (Partito: Upt) - Consigliere Provincia Trento (Lista di elezione: Upt) - Pres. Giunta Regione Trentino Alto Adige- Consigliere Regione Trentino Alto Adige (Lista di elezione: Upt) <br/><br/><br />
Quando si dice Smart cities si pensa soprattutto alle aree metropolitane, in sostanza, perchè c'è una concentrazione molto forte di abitanti, di opportunità. Dove c'è anche una domanda concentrata di servizi. Noi vorremmo essere un laboratorio per sperimentare come tutto questo si possa ottenere viceversa, anche in un'area che ha una matrice di tipo alpino, essenzialmente. Ma il nostro territorio è questo e abbiamo cominciato su questa strada e io penso che potremmo insieme sicuramente, percorrerla con ancora maggiore convinzione.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.webtv.provincia.tn.it/focus/-eventi/pagina386.html">webtv | provincia di Trento</a>Raffaele LOMBARDO: «Perchè non separarci dall'Italia?»2012-07-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647834Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Sicilia (Partito: MOV. PER L'AUTONOMIA) - Consigliere Regione Sicilia (Gruppo: MpA) <br/><br/><br /><b>La Sicilia al voto il 28 e 29 ottobre</b>.
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«Lascio la Regione e tutte le cariche politiche senza rimpianti. Abbiamo fatto tanto: molte riforme. Lascio all'apice, perchè la presidenza della Regione siciliana è l'apice di una carriera. Lascio con serenità. E vi auguro a tutti voi di poter continuare a servire al meglio la Sicilia».
<p>«Ma se continuano a dirci che siamo brutti, sporchi e cattivi, che abbiamo i conti in disordine, che spendiamo male, che siamo un peso, che ci stiamo a fare insieme in Italia? Tanto vale che ci si separi consensualmente».
<p>«Penso all'isola di Malta ad esempio, che riesce anche ad offrire importanti opportunitá economiche con una tassazione agevolata. È un modello per molti aspetti».
<p>«Mi auguro che dopo di me la Regione abbia un interlocutore forte che faccia i conti con lo Stato e recuperi lo spirito pattizio. Oggi questo spirito è sfumato, come dimostra anche la vicenda del commissario dello Stato che non ha mai impugnato le leggi dello Stato. È messo lì a vigilare sulle nostre cose e nient'altro».
<p>«Assistiamo a una vera e propria aggressione nei confronti della nostra Regione, della sua autonomia e vediamo affermarsi un serrato centralismo con tagli che vengono imposti da continue manovre finanziarie. Con grande disagio ho affrontato questa situazione, un disagio che ho cercato di nascondere con grande sofferenza. Non è così per una vicenda giudiziaria che sto subendo. Una vicenda giostrata abilmente sul piano mediatico, con una orchestrata fuga di notizie».
<p>«Siamo consapevoli che l'Italia e la Sicilia vivono un momento molto critico. Questo avviene nel contesto di una crisi finanziaria che non risparmia nessun continente. Abbiamo fatto i conti in questi quattro anni con i vincoli imposti dal governo nazionale. Il debito dell'Italia è cresciuto fino a duemila miliardi di euro, il 120% del Pil, mentre la Sicilia lo ha in rapporto al 7% del proprio Pil».
<p> «Le dimissioni sono una scelta lucida e ragionata perché l'anticipazione delle elezioni consentirà alla politica siciliana di determinarsi più autonomamente».
<p>Così Raffaele Lombardo si è dimesso dalla presidenza della regione Sicilia. E' di fatto sancita la fine anticipata della legislatura ed infatti, subito dopo, ha preso la parola il presidente dell'Assemblea Regionale Francesco Cascio che ha annunciato il voto in Sicilia per il prossimo 28 e il 29 ottobre.<br /><br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/12_luglio_31/sicilia-salta-revisione-spesa_064ac7d2-db1f-11e1-8089-ce29fc6fe838_print.html">Corriere della Sera.it </a>LORENZO DELLAI: Provincia autonoma di Trento: «E’ colpa nostra se siamo in pochi e viviamo in un territorio alpino?»2012-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647921Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Trento (Partito: Upt) - Consigliere Provincia Trento (Lista di elezione: Upt) - Pres. Giunta Regione Trentino Alto Adige- Consigliere Regione Trentino Alto Adige (Lista di elezione: Upt) <br/><br/><br /> Sulle entrate fiscali, la <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/07/29/giorgio-tonini/provincia-autonoma-di-trento-%C2%ABgli-accordi-vanno-rivisti-compresi-i-910-delle-risorse-fiscali%C2%BB/647920">risposta al senatore Tonini</a> col rilancio del terzo statuto: «La giunta sta preparando una bozza: sarebbe importante se la sottoscrivessero tutti i cittadini, di Trento e di Bolzano».
<p>«I 9/10 già oggi sono solo sulla carta, nella realtà il Trentino riceve già molto meno in termini di risorse fiscali. A sentire certe voci, pare che dovremmo essere noi stessi a presentarci a Roma chiedendo un taglio».
<p>Questa la replica a chi ipotizza di ridurre la quota di 9/10 oggi garantita all'autonomia.
<p>Dellai ha ricordato che già oggi il Trentino, dalle risorse fiscali, pesca 1,3 miliardi di euro come fondi di risparmio destinati a Roma, ribadendo l’irrinunciabile effetto-scudo oggi rappresentanto dall’Accordo di Milano: «Senza quello come potremmo oggi affrontare una trattativa con Roma?». Altro che passo indietro, anzi, esplicito l'invito ai trentini: «non cedere a sensi di colpa». «E’ colpa nostra se siamo pochi e viviamo in un territorio alpino?». «I problemi non si risolvono mettendo insieme il mal di pancia di dieci persone».
<p>Sui problemi avanzati dall'interno dell’autonomia si sono espressi anche Dalfovo e Odorizzi.<br /><br/>fonte: <a href="http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/07/30/news/dellai-riceviamo-gia-meno-dei-9-10-basta-sensi-di-colpa-1.5476435">Trentino - Gianfranco Piccoli</a>LORENZO DELLAI: Lettera al ministro Clini per ridurre gli orsi in Trentino2012-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647832Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Trento (Partito: Upt) - Consigliere Provincia Trento (Lista di elezione: Upt) - Pres. Giunta Regione Trentino Alto Adige- Consigliere Regione Trentino Alto Adige (Lista di elezione: Upt) <br/><br/><br />
Come Vi è già noto, la Provincia autonoma di Trento è impegnata, fin dai primi anni duemila, nella gestione dell'ambizioso e complesso progetto (deliberato nel 1996) che si poneva l'obiettivo della reintroduzione dell'orso bruno sulle Alpi centro - orientali. Da allora, a partire da un nucleo di fondatori di circa 10 esemplari, si è oggi giunti ad una consistenza accertata che varia dai 40 ai 45 esemplari che gravitano, in prevalenza, nella porzione occidentale del territorio trentino.
Il tasso medio di crescita fatto registrare dalla popolazione, circa del 14%, e la densità raggiunta nelle aree maggiormente frequentate (circa 3 esemplari ogni 100 kmq) determina, in un territorio relativamente piccolo e diffusamente abitato, problemi sempre più importanti per quanto concerne le relazioni tra la presenza di questa specie e le attività antropiche che sul medesimo territorio si svolgono.
L'indagine demoscopica commissionata da questa Amministrazione nel 2011, ha messo in evidenza un'importante e decisa riduzione del grado di accettazione sociale della specie (dal 76% del 2003 all'attuale 30%).<br />
Anche gli episodi registrati in questi ultimi giorni, che hanno portato anche a contatti diretti tra orso e uomo, esprimono ed accrescono il già elevato livello di allarme sociale, al quale si accompagna forte preoccupazione, in primis, per l'incolumità della popolazione, ma, anche, in prospettiva, per il buon esito del progetto.
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A fronte della situazione che si è determinata, questa Amministrazione, nei limiti che l'ordinamento pone e in piena coerenza con i protocolli condivisi a livello nazionale e comunitario, sta mettendo in campo uno sforzo straordinario, attraverso le proprie strutture tecniche, per gestire al meglio le criticità che ormai quotidianamente si registrano.
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Per questo, non posso non esprimere, responsabilmente, alle SS.LL. un senso di forte preoccupazione e manifestare la necessità che, quanto prima, nell'ambito di un rapporto di stretta collaborazione istituzionale, si ricerchino, per poi implementarle con la necessaria celerità, nuove e più efficaci soluzioni per far fronte ad una situazione che, altrimenti, rischia di essere non più sostenibile.<br />
A tal fine, mi rendo disponibile ad un incontro che auspico possa essere condiviso e definito con cortese sollecitudine.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/05/28/6375/orsi-dellai-scrive-a-clini-per-ridurne-il-numero">lavocedelnordest.it</a>Giorgio TONINI: Provincia autonoma di Trento: «Gli accordi vanno rivisti, compresi i 9/10 delle risorse fiscali»2012-07-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647920Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Inutile continuare a inseguire il governo, la crisi ci deve imporre scelte drastiche.
<p>Il ragionamento è quasi obbligato. Ha senso, ogni giorno, correre dietro a questo o quello provvedimento del governo per cercare di metterci una pezza in extremis, il più delle volte passando per i soliti “egoisti” e, comunque, raramente ottenendo il risultato che ci si era prefissi? È utile continuare a schermarsi con il totem dell’Accordo di Milano per sostenere che certo, le Province non si tirano indietro di fronte alla necessità di partecipare al risanamento della finanza pubblica, ma che in sostanza Trento e Bolzano hanno già dato? Ma soprattutto: di fronte a una crisi finanziaria che non sembra conoscere tregua, che potrebbe durare ancora a lungo con conseguenze al momento non pienamente pronosticabili (e chissà, magari catastrofiche), è giusto continuare a fare riferimento alle norme sui rapporti finanziari tra Roma e le autonomie contenute nello Statuto? Non sarebbe invece il caso di ridiscuterle, quelle norme, di rivedere articoli, commi e soprattutto cifre? Detta più chiaramente: quella dei 9/10 delle risorse fiscali prodotte dal territorio trentino, e che qui poi tornano, è una quota tabù ieri, oggi e per sempre? Oppure, in tempi di recessione incalzante e di spending review che mai appare sufficiente, quella cifra va invece rivista (e ovviamente al ribasso) per poi ripartire da lì nel ridisegnare in toto la specialità trentina?
<p><b>A chiederselo è il senatore del Pd Giorgio Tonini</b>.
<p>E sull'Accordo di Milano di fine 2009: «Nei suoi equilibri finanziari è superato e va rivisto, poiché era stato sottoscritto prima del pieno avvento della crisi: oggi il contesto è troppo diverso da allora e, pur sempre attraverso il medesimo metodo pattizio, i contenuti non sono più al passo con i tempi. E per questo vanno aggiornati».
<p><b>L’analisi di Tonini:</b>
<p>La constatazione è che Stato e Provincia chiedono a loro stessi sempre di più in termini di risparmi. Mentre su tutto incombe l’obbligo del pareggio di bilancio nel 2013, impegno su cui a sua volta pesano i costi degli interessi sul debito pubblico, pari al 10% della spesa. Per non parlare del “fiscal compact”, il Patto di bilancio dell’Unione europea che a sua volta comporta per l’Italia la riduzione dell’eccedenza del debito di 1/20, pari in questo caso a 50 miliardi di euro l’anno.
<p>«Un’impresa titanica cui deve partecipare tutto il Paese. Nessuno capirebbe come due Province ricche come Trento e Bolzano possano chiedere di esserne esentate. Né peraltro lo fanno, poiché si limitano invece a chiedere di poterlo fare, legittimamente, sulla base di proprie scelte. I casi sono due: o continuiamo a rincorrere il governo e suoi colpi di mano, oppure dobbiamo cercare di ritrovare il filo del metodo pattizio. Del resto lo stesso Statuto prevede procedure semplificate per la modifica delle norme finanziarie: se c’è intesa non è necessaria una legge costituzionale, basta quella ordinaria».
<p>Possibile farlo entro fine legislatura? Più probabile che il tema alla fine passerà in eredità al nuovo Parlamento (e di pari passo al futuro Consiglio provinciale).
<p><b>Il punto:</b>
<p> «Gli accordi vanno rivisti, compresa la norma sui 9/10, che in questa fase secondo me non è più realistica, un domani chissà. La realtà è che già ora la Provincia dà allo Stato molto più del decimo che dovrebbe: quindi, invece che cercare ogni volta vie traverse, con dubbi risultati, meglio rinegoziare il tutto per vie dritte».<p>
<b>Intanto...</b>
<p>Nel 2013, alla presidenza della Provincia, sembra voglia candidarsi il presidente delle Acli trentine Arrigo DalFovo. L'attuale presidente, Lorenzo Dellai, è a fine mandato ma voci bene informate darebbero già allo studio una modifica dello Statuto per farlo ricandidare. (<i>ndr valter carraro</i> ) <p>
<b>Accordo di Milano</b> | 30/11/2009 | <a href="http://www.autonomia.provincia.tn.it/binary/pat_autonomia/storia_autonomia/Testo_Accordo_Milano_30_11_2009.1329219262.pdf"><b>Link al testo in formato .pdf</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/07/29/news/tonini-pronti-a-rinunciare-anche-ai-9-10-1.5468518">Trentino</a>Debora Serracchiani: Mi candido a presidente del Friuli Venezia Giulia nel 20132012-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647523Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
«Come segretario di un partito cui è affidato il compito di unire le forze disponibili, di promuovere il cambiamento, di uscire dalla crisi, non mi sottraggo a questa chiamata collettiva. Sento la responsabilità di mettere a disposizione la mia candidatura alle elezioni regionali del 2013».<p>
«Non sfugge a nessuno che quando si parla della candidatura alla presidenza della regione, entrano in gioco anche componenti molto personali, che ci mettono di fronte a un bivio.
<p>
Sapete che innumerevoli e non lievi sono le richieste che mi vengono rivolte affinché io profonda un impegno più largo e intenso, per contribuire al rinnovamento della classe dirigente del Partito democratico e della politica a livello nazionale.
<p>
Intendo dare ascolto a queste richieste, e non dismettere quell’impegno, sotto il cui segno è iniziato il mio percorso politico nazionale e cui mi chiamano la coerenza e una profonda convinzione. Ci sono battaglie, che non possono essere abbandonate per nessun motivo, perché non sarebbe giusto. E quindi non lo farò.
<p>
Inizieremo cominciando da qui, dal Friuli Venezia Giulia.
<p>
Come segretario di un partito cui è affidato il compito di unire le forze disponibili, di promuovere il cambiamento, di uscire dalla crisi, non mi sottraggo a questa chiamata collettiva. Sento la responsabilità di mettere a disposizione la mia candidatura alle elezioni regionali del 2013.
Nulla è stato fatto o discusso di nascosto: gli argomenti pro o contro una mia candidatura sono stati trattati ovunque, dai circoli alle più recenti assemblee regionali, sui giornali e sui social network. Credo che questo sia un elemento positivo, anche se non sempre gradevole.
<p>
Ovviamente, ciò che non è finito in pubblico è stato il mio dibattito interiore.
<p>
E’ stato l’interrogativo silenzioso che mi sono sentita porre da quelle 74mila persone che nel 2009 hanno scritto un nome ignoto, il mio, sulla scheda elettorale delle europee, offrendomi un’opportunità senza pari, sulla fiducia. Oppure la pazienza con cui i militanti del mio partito hanno atteso che mi pronunciassi. Anche la collaborazione che mi hanno offerto molti amministratori locali, tra cui Sergio Bolzonello. Il segretario nazionale del mio partito, Pierluigi Bersani, che mi ha lasciato libera di scegliere. Le tantissime persone che mi hanno incoraggiato e aiutato nel lavoro di segretaria del Pd e di europarlamentare, con disinteresse e spesso con un sorriso.
<p>
E poi ho pensato che a questa terra io devo tutto. Qui c’è la mia casa, il mio lavoro e i miei affetti più cari. Qui, ormai da anni, mi hanno seguito perfino i miei genitori. In questi luoghi mi riconosco. Con tutto questo ho un legame e un debito che, se posso, devo e voglio ripagare. Le mie capacità, qui devono essere offerte e messe alla prova: al servizio della mia comunità.
<p>
Qualcuno gode a chiamarmi “romana” per dileggio. Bene, io vorrei augurare a queste persone di sentire la loro appartenenza a questa terra forte e salda almeno quanto la sento io».<br /><br/>fonte: <a href="http://www.pdfvg.it/it/fvg-topmenu-regione/95-fvg-segreteria-regionale/3850-debora-serracchiani-sento-la-responsabilit%C3%A0-di-mettere-a-disposizione-la-mia-candidatura-alle-elezioni-regionali-del-2013.html">Facebook | www.pdfvg.it</a>Raffaele LOMBARDO: Al presidente Monti la scelta di dimettermi. La finanza regionale è sostenibile.2012-07-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647434Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Sicilia (Partito: MOV. PER L'AUTONOMIA) - Consigliere Regione Sicilia (Gruppo: MpA) <br/><br/><br />
«A seguito della <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/07/17/mario-monti/lettera-di-monti-al-presidente-della-regione-sicilia/647432">nota inviata da Palazzo Chigi</a>, ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti rassicurandolo del fatto che, nonostante le criticità segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti, gli rassegnerò formalmente, oltre all'immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale».
<p>«Al presidente Monti parlerò anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l'esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell'esecutivo. Incontrerò il presidente Monti martedì prossimo a Roma, a Palazzo Chigi».<br /><br/>fonte: <a href="http://www.agi.it/politica/notizie/201207172029-pol-rt10202-sicilia_il_governatore_lascio_mai_conti_sono_ok">AGI</a>CATENO ROBERTO DE LUCA: Dimissioni da Deputato della Regione Sicilia 2012-07-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647429Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Sicilia (Gruppo: MpA) - Sindaco Comune Santa Teresa di Riva (ME) (Partito: ) <br/><br/><br />
Con la presente, il sottoscritto Onorevole Cateno De Luca rassegna le proprie
dimissioni da Deputato Regionale per le seguenti motivazioni:
<p>
non è più accettabile che il Parlamento Siciliano si sia trasformato in una
miserabile arena, nella quale gli stessi “compagni di merenda della belle
epoche” si scontrano per un provvedimento (cosiddetta Legge blocca
nomine”) volto ad impedire al Presidente della Regione in carica di
procedere, legittimamente, a conferire incarichi, in sostituzione di quelli che
giungono a naturale scadenza, nell’ambito dell’Amministrazione regionale.
Impedendo così all’attuale Presidente del Governo regionale di esprimere le
uniche e sole arti di governo in cui è maestro.
<p>
Al di là di tutto, è sempre stato così per il principio della continuità
amministrativa a cagione della quale tutti gli attuali messia hanno avuto
designati numerosi rappresentanti appalesandosi tutti come la “Banda
Bassotti”: evidentemente il PD, Grande SUD, l’UDC, PDL ed altri, avendo più
volte “bevuto dalla stesso calice” del Presidente Lombardo ed essendone
rimasti assuefatti e stregati hanno la vitale necessità di colmare la crisi di
astinenza che gli provoca il recente impazzimento per colmare le proprie
vergogne;
<p>non è più sopportabile che i membri dell’intero Parlamento Siciliano siano
accusati indistintamente di essere stati autori e complici del massacro
economico, finanziario e sociale della nostra amata Sicilia: IO NON CI STO, in
quanto ho contrastato, anche rompendo con il partito d’origine, l’MPA, il
comma 10 dell’art. 7 della L. 8 febbraio 2007 n. 2 (Finanziaria 2007), con la
quale si è proceduto alle migliaia di assunzioni, senza concorso nelle
Società Partecipate e negli Enti Regionali di cui, ad oggi, non si ha un
effettivo censimento e per le quali il sottoscritto ha sempre sostenuto, e mai
è stato smentito, che in tale “mare magnum” sono state effettuate, dal 2007
in poi, oltre 5000 assunzioni, tra le quali parrebbero esserci anche quelle di
figli e stretti congiunti di Parlamentari siciliani e nazionali, di Assessori
regionali, di Magistrati, di sindacalisti, di Alti Burocrati regionali e di
rappresentanti di organi di controllo dello Stato...
<p>
Nessuno può smentire le battaglie che in Commissione Bilancio il
sottoscritto ha fatto anche per bloccare la svendita dei beni immobili,
sempre nell’ambito della Finanziaria 2007, che ha provocato un buco si
bilancio di oltre 1 miliardo di euro e di cui anche l’attuale Presidente della
Regione ne era complice e consenziente, essendo allora, tra l’altro,in piena
sintonia con l’allora il Presidente della Regione, avendo tre rappresentanti
nella Giunta Regionale;
<p>non è più condivisibile il gradasso che alcuni illustri Segretari di partito
regionali e di alcuni illustri rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali
hanno provocato ultimamente sulla stampa regionale, in merito alla falsità
del Bilancio della Regione Siciliana, quando gli stessi “improvvisati
predicatori” ne erano consapevoli e partecipavano direttamente con loro
esponenti al banchetto nuziale degli affari lobbistici e clientelari consumati
sulla pelle dei Siciliani: il sottoscritto, come è noto, ha presentato oltre 10
mila emendamenti soprattutto per la Legge Finanziaria del 2010 e del
2011, per fare emergere la falsità dei bilanci della Regione Siciliana e la
complicità di tutta la classe politica siciliana, di maggioranza e d’opposizione,
“in concorso interno ed esterno” che ha provocato la bancarotta
fraudolenta della Regione Siciliana.
<p>In tale ottica, è opportuno ricordare che gli artt. 13, 14, e 15 della
Finanziaria 2010 (Legge n. 11 del 12 maggio 2010) sono stati voluti
fortemente dal Deputato De Luca ed erano finalizzati a bloccare la scellerata
azione di massacro delle finanze regionali portata avanti dal Governo
regionale autonomista, più volte definito dall’impertinente De Luca
“Governo autonomista a Roma e Governo pagnottista a Palermo”: il
Deputato De Luca aveva già affermato in aula che i residui attivi del bilancio
regionale erano un falso storico e che nel mondo delle partecipate si
nascondevano oltre 5 miliardi di euro di debiti, di cui la gran parte risultano
nei bilanci delle singole Società ed Enti quali crediti vantati nei confronti
della Regione Siciliana, ma nei bilanci della Regione Siciliana non risultano
iscritti come debiti nei confronti del mondo delle Partecipate!!!
<p>LA REGIONE SICILIANA ATTUALMENTE TRA INDEBITAMENTO PER MUTUI E
DEBITI OCCULTATI, SOPRATTUTTO NEL MONDO DELLE PARTECIPATE, HA
OLTRE 10 MILIARDI DI DEBITI!!!
<p>L’ATTUALE PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA SI DEVE DIMETTERE PER
QUESTI MOTIVI UNITAMENTE ALL’INTERO PARLAMENTO SICILIANO, CHE GLI HA
CONSENTITO DI SFERRARE IL COLPO DI GRAZIA ALLE CASSE REGIONALI, CON UNA
SPREGIUDICATA IPOCRISIA DI CUI TUTTI ERANO CONSAPEVOLI E PER LA QUALE IL SOTTOSCRITTO HA PAGATO FORTI CONSEGUENZE NON AVENDOLA MAI
CONDIVISA ED ACCETTATA.
<p>In ultimo Signor Presidente, è opportuno ricordare che il 5 maggio 2011, il
sottoscritto ha segnalato, con una articolata nota, il falso in bilancio al
Commissario dello Stato ed il 6 maggio 2011 il sottoscritto ha inviato un’articolata
nota all’allora Presiedente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e
delle Finanze, al Ministro dell’Interno, al Ministro per i rapporti con le Regioni, al Presidente della Corte dei Conti Sicilia ed al Commissario dello Stato in merito alla falsità dei bilanci regionali per l’utilizzo distorto dei fondi FAS 2007-2013.
<p>A futura memoria, Signor Presidente, Le allego i documenti citati nella presente lettera di commiato. La prego infine, Signor Presidente, di consegnare, se ritiene utile, copia della presente lettera di dimissioni con relativi allegati a tutti i Deputati regionali, nella vana speranza che abbiano, finalmente, un SUSSULTO DI DIGNITÀ e si dimettano unitamente all’attuale Governo della Regione Siciliana, evitando di continuare a rubare i soldi dei Siciliani.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.siciliavera.com/articoli/dimissioni.pdf">www.siciliavera.com</a>Filippo Patroni Griffi: Sprechi orribili. Abbiamo già dato un taglio. 2012-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647323Alla data della dichiarazione: Ministro Funzione pubblica<br/><br/><br />
Illustre Direttore, parliamo di Sicilia. Ho letto le cifre che avete pubblicato. Sono numeri che indignano. In parte li conoscevamo e infatti, nel lavoro di preparazione del decreto sulla revisione della spesa, abbiamo a lungo discusso su come intervenire nelle Regioni a Statuto speciale laddove fosse chiaro che si stesse sperperando denaro pubblico. Alla fine abbiamo stabilito che l'intervento più immediato ed efficace era operare un taglio bello e deciso.
<p>
Infatti lo troverà: via 600 milioni per quest'anno, 1,2 miliardi per il 2013, 1,5 per il 2014. Un modo per dare anche nell'immediato un segnale chiaro: così non si può andare avanti. Certo, sarebbe stato più giusto e corretto aprire un'ampia riflessione in Parlamento e nel Paese sul molo delle autonomie, sulle funzioni di quelle speciali, su come intervenire laddove il federalismo è stato fonte di sprechi. E in maniera più articolata. Ma ci siamo resi conto che i tempi sono quelli che sono, tra poco la legislatura scade e le forze politiche avranno intenzione di farlo nella prossima legislatura. Ho avuto modo (...) <br />
(...)di discutere con il commissario Bondi e di conoscere passo dopo passo il lavoro che egli ha svolto. Bondi ha raccolto una massa impressionante di dati, desunti per esempio dai conti economici delle Asl. Poi ha diviso le spese per categorie merceologiche. Quindi ha preso di ognuna di esse la cifra maggiore e quella minore e le ha unite con una mediana. Ricavato questo dato ha visto tutti coloro che sono sopra questa mediana, e quindi in eccedenza, e quelli sotto, i virtuosi. Un lavoro per certi versi elementare ma da cui è venuta fuori una fotografia reale, sia pure su base statistica, della spesa locale. Le posso assicurare che non c'è un pezzo d'Italia, una Regione, una zona che possa ergersi a esempio. «Eccedenze di spesa» hanno colpito la Penisola senza risparmiare alcuno.
<p>
Qualche esempio? Il confronto tra i volumi di spesa per acquisti di beni e servizi delle Asl (territoriali e ospedaliere) evidenzia una notevole dispersione del costo pro capite delle varie categorie merceologiche, calcolato per le ASL territoriali in base al bacino di utenza e per le ASL ospedaliere in base al numero di giornate di degenza/dimissioni. La spesa pro capite per trasporti sanitari fa registrare un valore mediano di circa 8 euro per assistito, a fronte del quale alcune ASL evidenziano un valore di spesa superiore a 25 euro laddove altre si attestano intorno ai 5 euro. Su un'altra categoria merceologica, quella dei costi di riparazione e manutenzione, dove a una mediana di poco superiore a 20 euro pro capite fanno riscontro valori compresi fra i 40 e i 50 euro con picchi prossimi agli 80 euro, e valori inferiori ai 5 euro. E abbiamo deciso di operare. Via ciò che è in eccedenza.
<p>Caro Direttore, stiamo parlando di spesa che è in conto alla Sanità ma che ha ben poco a che fare con la salute. Questo settore, devoluto in gran parte alle Regioni, è diventato in qualche caso fonte di spese ingiustificate. Come vede, Direttore, bella materia per una delle Sue inchieste.
<p>
Noi abbiamo cercato di fare il nostro e non siamo rimasti con le mani in mano. Infine mi permetta qualche considerazione su materia che conosco un po' più da vicino. L'assetto dello Stato su base provinciale sta in piedi dall'epoca napoleonica. Da quaranta anni si parla della loro riduzione, abolizione. Negli ultimi venti anni il dibattito si è fatto più intenso. E quanto più intenso si è fatto tanto più si sono moltiplicate le Province con nuovi enti istituiti. Per la prima volta nella storia della Repubblica un decreto legge prevede la loro riduzione. Alcune verranno soppresse, altre accorpate, altre ancora resteranno in vita in maniera diversa. Per tutte comunque ci sarà anche una drastica riduzione delle funzioni, avranno solo quelle strettamente necessarie, di "area vasta". Non solo, abbiamo anche istituito le città metropolitane: Roma o Milano non possono essere gestite pensando al solo perimetro della cinta urbana. Erano previste da una legge del 1990.
<p>Potevamo fare di più? Certo. Anche lei ogni giorno pensa a come far vendere di più Libero, farlo diventare ancor più di successo. Le chiedo un po' di pazienza, interverremo anche su altri settori di spreco e inefficienza. E porremo in essere anche gli adempimenti amministrativi che rendano effettivi e reali gli interventi decisi.
<p>Le leggi vanno applicate altrimenti restano annunci. Nel frattempo continuerò a leggere i suggerimenti di Libero. Personalmente penso che le rivoluzioni si facciano a piccoli passi. Giorno dopo giorno. Con «atteggiamento non certo impaziente, ma fermo e combattente», come suggeriva Croce a proposito del miglioramento della pubblica amministrazione. Grazie.
<p>
<i>Filippo Patroni Griffi</i>
<p><b>Ministro per la Pubblica amministrazione</b><br /><b>e la Semplificazione</b><br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1HNLUN">Libero</a>