Openpolis - Argomento: Berlusconi Silviohttps://www.openpolis.it/2017-09-29T00:00:00ZROBERTO BAZZARELLO: FI: GIOVANI VENETO, AUGURI A BERLUSCONI, NOI AL SUO FIANCO PER TORNARE ALLA GUIDA PAESE2017-09-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it916110Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Tribano (PD) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | RINNOVIAMO TRIBANO) <br/><br/>Padova, 29 set. (AdnKronos) - "Le vittorie più belle sono quelle che devono ancora venire, Auguri Presidente" così sulla sua Pagina Facebook <b>Roberto Bazzarell</b>o, Vice-Presidente Anci Veneto Under 35 e giovane amministratore di Forza Italia in occasione del compleanno del leader del partito <b>Silvio Berlusconi</b>."In un periodo storico in cui i cittadini si allontanano sempre di più dalla politica, Silvio Berlusconi è l'unico leader indiscusso che ha dimostrato di saper unire i moderati e avere l'esperienza e il carisma necessari a governare questo paese. Noi giovani amministratori saremo sempre al suo fianco per aiutarlo a costruire una rinnovata classe dirigente fondata sulla meritocrazia che gli consenta di tornare alla guida del paese convincendo i tanti italiani delusi dai politici di professione.", ha commentato Bazzarello in una nota.<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/notiziario/fi_giovani_veneto_auguri_a_berlusconi_noi_al_suo_fianco_per_tornare_alla_guida_paese-36919.html?refresh_cens">AdnKronos</a>ROBERTO BAZZARELLO: FI: VENETO, GIOVANI AZZURRI A FIUGGI PER IL RITORNO IN CAMPO DI BERLUSCONI (2)2017-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it915946Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Tribano (PD) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | RINNOVIAMO TRIBANO) <br/><br/>(AdnKronos) - "Il mio lavoro in Anci Veneto – ha spiegato <b>Bazzarello</b> – è stato preso come esempio dalle altre regioni d’Italia. In questi mesi abbiamo iniziato ad organizzare incontri territoriali per portare nel territorio formazione e scambio delle buone pratiche amministrative tra gli amministratori coinvolti. Un lavoro quotidiano tra gli amministratori che, unito a quello del movimento giovanile di Fi, deve saper preparare la classe dirigente del futuro premiando chi lavora nel territorio, ma soprattutto gli eroi che ogni giorno studiano le soluzioni nei comuni per dare risposte ai propri cittadini in un tempo in cui lo Stato taglia risorse importanti: gli amministratori azzurri". Non è mancato l’incontro dei giovani con il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e con il Presidente <b>Berlusconi</b>. "A Fiuggi è andato in scena il ritorno in campo del Presidente Berlusconi e la <b>Forza Italia</b> della meritocrazia, dei giovani e degli amministratori del Veneto era presente", conclude <b>Bazzarello</b><br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/notiziario/fi_veneto_giovani_azzurri_a_fiuggi_per_il_ritorno_in_campo_di_berlusconi_2-33075.html">AdnKronos</a>ROBERTO BAZZARELLO: FI: VENETO, GIOVANI AZZURRI A FIUGGI PER IL RITORNO IN CAMPO DI BERLUSCONI2017-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it915945Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Tribano (PD) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | RINNOVIAMO TRIBANO) <br/><br/>Venezia, 18 set. (AdnKronos) - Weekend a Fiuggi per un gruppo di giovani veneti di Fi capitanati da <b>Roberto Bazzarello</b>, giovane amministratore azzurro e volto nuovo di Fi Veneto, Vice-Presidente regionale Anci Veneto Under 35, Consigliere Comunale di Tribano (Pd), ed <b>Eleonora Tiozzo</b>, Vice-Presidente regionale del movimento giovanile veneto, che hanno guidato militanti ed amministratori alla kermesse organizzata da <b>Antonio Tajani</b>, dove è stato ospite il leader di FI <b>Silvio Berlusconi</b>.A margine della convention si è tenuta una riunione per discutere le strategie da portare nei territori con cinquanta amministratori di Forza Italia di tutta la penisola. All’incontro era presente il coordinatore nazionale degli enti locali <b>Marcello Fiori</b>, il Vice-Presidente nazionale Anci per Forza Italia <b>Roberto Pella</b> e il Vice-Presidente nazionale Anci Giovani <b>Samuel Battaglini</b>.<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/notiziario/fi_veneto_giovani_azzurri_a_fiuggi_per_il_ritorno_in_campo_di_berlusconi-33074.html">AdnKronos</a>Claudio Pedrazzini: CASA, PEDRAZZINI (FI): MENO ABUSIVISMO E ASSEGNAZIONI VELOCI E TRASPARENTI 2016-06-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it770040Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>Omnimilano) Milano, 28 GIU - "La legge che approviamo oggi riforma in maniera radicale i servizi abitativi offerti in Lombardia: incide sui fenomeni che causano l'emergenza casa, si pone al fianco delle famiglie in difficoltà, contrasta la piaga dell'abusivismo, affronta il tema dell'eccessiva morosità che affossa i bilanci delle Aler, snellisce la burocrazia e apre a nuovi investimenti. Soprattutto, cambia la prospettiva con la quale le istituzioni hanno sempre considerato le politiche abitative: d'ora in avanti non verranno trattate come materia esclusivamente edilizia e urbanistica, ma come vere e proprie politiche sociali, che mirano a rispondere al bisogno di casa che anche nella nostra regione è sempre più frequente". Così Claudio Pedrazzini, Presidente di Forza Italia in Regione Lombardia, sul progetto di legge n. 273 di "Disciplina regionale dei servizi abitativi", discusso oggi in Consiglio regionale. "Come Forza Italia abbiamo fortemente creduto nella necessità di una riforma del settore - prosegue Pedrazzini -: prima abbiamo cambiato la governance delle Aler lombarde, riducendo le poltrone e razionalizzando il numero delle strutture. Adesso diamo un contributo sostanziale a questa disciplina, che avremo anche la responsabilità, con il vicepresidente Fabrizio Sala, di attuare con provvedimenti concreti. Non è facile riassumere in titoli i contenuti di una legge che cambia in maniera sostanziale la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, ma sicuramente tra i suoi presupposti ci sono l'attuazione del cosiddetto "mix abitativo", cioè di un sistema di assegnazioni che si preoccupa di superare la composizione di veri e propri ghetti nelle nostre città, favorendo al contrario la presenza contestuale di nuclei familiari diversificati per composizione e provenienza, e la velocizzazione delle procedure di assegnazione degli alloggi sociali, superando i bandi e le graduatorie comunali e affidandosi invece a una piattaforma informatica regionale che permetterà di verificare i requisiti in tempi rapidi". "La legge supera anche il meccanismo preferenziale delle assegnazioni in deroga, spesso abusato, per introdurre invece assegnazioni temporanee di una quota degli appartamenti destinati proprio alle emergenze, come i provvedimenti di sfratto - continua ancora il Presidente di Forza Italia -. La normativa mette a disposizioni dei gestori del patrimonio pubblico strumenti più efficienti per combattere l'abusivismo, con controlli più frequenti e sanzioni più incisive, ma stabilendo anche il rilascio obbligatorio dell'alloggio per i nuclei familiari che superano i requisiti richiesti, fatta eccezione per gli anziani ultrasessantacinquenni e i disabili. Per i comuni è previsto un ruolo diverso dall'attuale: non più gestori di bandi e graduatorie, ma programmatori dell'offerta abitativa, grazie a una piattaforma digitale unica a livello regionale, per uniformare le procedure di assegnazione. Inoltre, la nuova legge introduce un sistema di accreditamento per qualificare gli operatori privati che già erogano servizi abitativi pubblici e sociali, e un sistema di incentivi urbanistici per realizzare nuovi alloggi, come l'azzeramento del contributo sul costo di costruzione e l'azzeramento degli oneri di urbanizzazione. Infine, la Regione istituisce contributi di solidarietà per indigenti e per famiglie alle prese con difficoltà economiche temporanee, come la perdita del lavoro, per far fronte alle spese dell'affitto e dei servizi". <br/>fonte: <a href="http://www.omnimilano.it">OMNIMILANO</a>RICCARDO NENCINI: Silvio si presenta come il farmaco toccasana.2013-02-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685429Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Toscana<br/><br/>Silvio si presenta come il farmaco toccasana. Poi leggi il 'bugiardino' e scopri che le controindicazioni superano i benefici. Eppure qualcosa insegna. L'essere diretti, comunicare senza giri di parole. Cito due casi che vedono il centro-sinistra vago. I diritti della persona vanno garantiti sempre, Bindi o non Bindi, compreso il riconoscimento delle famiglie. Prima dell'art. 18 vengono l'art. 18 bis -tutele base per i contratti a termine - e la riduzione del Cuneo fiscale per stipendi medio-bassi: più' soldi in busta paga insomma. CGIL o non CGIL.<br/>fonte: <a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10151228145300796&id=44304215795">www.facebook.com</a>Maurizio SAIA: L’intervista 2013-01-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685353Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>Alla fine la macchia di Fli non è stata cancellata. Nemmeno dopo averla stemperata nel gruppo di Coesione Nazionale. In controluce l’ombra era rimasta, visibile e sgradevole, soprattutto agli occhi dei dirigenti del Pdl. Ed è questo il motivo per cui, dopo una dozzina d’anni in Parlamento, l’ormai quasi ex senatore Maurizio Saia non è stato nemmeno inserito nei posti in bilico, se non defilati, come accaduto invece ad altre figure poco gradite. Nessuno scandalo, non fosse per quelle rassicurazioni preventive che adesso regalano certezze sul ruolo di alcuno comprimari.
Senatore, a cosa imputa l’esclusione?
«Al fatto di essere un uomo libero. Di non essere servo né di un coordinatore né di un vice o di chiunque altro. Con Fli credevamo di costruire un partito di destra al fianco del Governo, ma quando capimmo che l’idea non era quella, in molti decidemmo di uscire da quella follia. A quel punto Berlusconi ci disse di costituire un gruppo autonomo a sostegno dell’Esecutivo, parallelo al Pdl, “prestandoci” addirittura dei parlamentari per fare numero. Per quanto mi riguarda, non sono mai andato a chiedere garanzie al Cavaliere, sono sempre stato chiamato. Così è stato anche alla cena di Natale, quando ci ha ringraziato per il percorso fatto, dicendo che avremmo dovuto rientrare come candidati del Pdl. Ma nella composizione delle liste è andata diversamente. Capisco che abbiano prevalso altre logiche. Del resto, nel 2006 An era presente con 90 deputati e 40 senatori, oggi ci sono 13 persone certe. Il combinato disposto Fini-Berlusconi ha ucciso la destra storica in Italia. Dopodiché, se guardo i primi 10 candidati del Pdl in lista, mi viene da sorridere all’idea dei voti che avrebbero preso con le preferenze».
Tra questi c’è anche Marco Marin, ex candidato sindaco al “suo” posto.
«Marco è uno dei pochissimi che può dare il suo contributo. Il problema è che è davvero uno dei pochi».
Chi le ha comunicato l’esclusione?
«Non ho aspettato con le mani in mano. Lo sapevo da una settimana quando mi ha chiamato Ghedini, un galantuomo, una delle poche persone corrette dell’ambiente, forse perché non è del tutto un politico. Del resto, è stato anche l’unico che ha avuto il coraggio di metterci la faccia quando è stato il momento di dirmi che non sarei stato io il candidato sindaco di Padova: allora avevo già depositato le mie dimissioni da senatore, perché una città come questa merita una dedizione assoluta, adesso ancora di più per recuperare le occasioni perse negli ultimi anni. Questa volta mi ha spiegato che la situazione era estremamente complicata. Io non ho chiesto nulla, mi sono messo a disposizione, lasciando che decidessero in libertà. Così come sono sempre state le mie scelte, libere».
Dopo si è fatto vivo qualcuno?
«Ho ricevuto decine di telefonate. La mia esclusione ha fatto molto più rumore a Roma che a Padova. Nella capitale molti hanno riconosciuto le mie competenze: ho fatto parte delle commissioni che hanno lavorato per la riforma elettorale, costituzionale e per la riduzione dei parlamentari. Pur con tutti i suoi difetti, se c’è qualcuno che ci ha creduto veramente è stata la Lega: Calderoli ha provato in mille modi a mettere mano alla legge elettorale che né il Pdl, ad esclusione degli ex An, né il Pd hanno voluto modificare: i capi dei partiti si sono limitati a giocarci. Devo ringraziare anche Maroni: mi ha dato una grossa mano nella legge sulla sicurezza urbana».
Non starà mica pensando di passare alla Lega?
«Resto un uomo libero, ma condivido molte delle loro battaglie. Ho toccato con mano la follia dei ministeri, i principali nemici delle riforme, in cui i capi sono prefetti, funzionari, dirigenti e generali: una casta che non passa e che guadagna più dei parlamentari. In Germania sarebbero tutti a zappare la terra. La Lega ha dato una bella ripulita, il metodo Maroni funziona e Bitonci è un buon candidato per Padova».
Tanto da cedergli il passo nella corsa a sindaco?
«Non lavoro per fare il candidato a tutti i costi: ognuno si muova con quello che ha e poi ci sarà modo di incrociare metodi e programmi e fare sintesi, svincolati da gruppi di potere. Il candidato con le maggiori possibilità di vittoria va sostenuto. Con Bitonci siamo d’accordo sul fatto che il primo punto per Padova sia la sicurezza, tanto per il residente di Camin che del Duomo. Dal canto suo ha fatto bene a dire che la Lega andrà da sola, il Pdl tende a lasciarsi andare a proclami ed è il partito che ha capito meno di tutti l’importanza di partire seriamente dal territorio. Dopodiché, a suo tempo non erano stati entusiasti nemmeno della candidatura di Marin. Poi le cose rientrarono. Al tempo si parlava già del project per l’ospedale, ma il sindaco non ha fatto nulla: per quello, la questura e l’auditorium».
Sull’ospedale però la competenza è della Regione.
«Non le sto facendo sconti. Nessuno, compresi i miei ex compagni di partito, ci ha messo la faccia: non c’è ancora un atto serio. Caso rarissimo, in questo Zanonato ha ragione».
<br/>fonte: <a href="http://msaia.jimdo.com/ci-dice-saia/">msaia.jimdo.com</a>Maurizio SAIA: COSA SUCCEDE NEL CENTRODESTRA2013-01-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684993Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>Giorni frenetici per il Popolo della Libertà. Mentre i coordinamenti territoriali lavorano per stabilire criteri e definire nomi, per alcuni esponenti storici del centrodestra padovano è il momento della scelta. Dentro o fuori dal Pdl, insieme a Silvio Berlusconi o lontano da lui, verso altri progetti politici. E Maurizio Saia sceglie, di nuovo, Silvio. «Siamo gli ascari del Pdl», spiega riferendosi a Coesione Nazionale, il gruppo del quale il senatore fa parte, «il nostro gruppo ha una storia a sé. Abbiamo incontrato Berlusconi prima di Natale e prima di salutarci ci ha detto che si riparte nel Pdl». «La mia storia è molto lineare e non ho mai fatto scelte di convenienza», premette Saia, «altrimenti non mi sarei gettato senza rete nel Fli e non ne sarei poi uscito. Successivamente abbiamo chiesto a Berlusconi di non rientrare nel Pdl, lui ha capito e ci ha aiutato a formare Coesione Nazionale. E in questo anno abbiamo votato molto più liberamente dello stesso Pdl contro il governo Monti. Ora ci siamo nuovamente incontrati con Berlusconi e ci ha chiesto di rientrare nel Pdl facendo parte di uno schema che abbiamo accettato di condividere». Dalle prossime elezioni il partito di Maurizio Saia potrebbe essere di nuovo il Pdl. La sua aspirazione è di ritornare nuovamente in Senato, facendo parte della rosa di senatori che il partito di Berlusconi potrebbe eleggere in Veneto.
<br/>fonte: <a href="http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2013/01/05/NZ_18_05.html?ref=search">ricerca.gelocal.it</a>Maurizio SAIA: Ma chi farà parte della coalizione montiana?2012-12-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684844Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>«È impensabile» osserva il senatore Maurizio Saia, che domani sarà a Roma alla convention di Italia Popolare, promossa da Alemanno e Meloni, «che Berlusconi possa essere ancora il capo di un partito e il candidato permier. Mi auguro che l’incontro del Teatro Olimpico risulti davvero chiarificatore: non sono ancora straconvinto, e molti con me, della candidatura di Monti».<br/>fonte: <a href="http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2012/12/15/news/casini-traccia-il-perimetro-dei-sostenitori-di-monti-1.6201040">mattinopadova.gelocal.it</a>Maurizio SAIA: RITORNO DI BERLUSCONI2012-12-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684736Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>"Questa discesa in campo di Berlusconi e' positiva solo perche' chiarisce il percorso del centrodestra ". Lo ha sottolineato il senatore Maurizio Saia ex An, ex Pdl e oggi nel gruppo Coesione nazionale, a margine di un incontro all'universita' di Padova.
E Saia lancia un duro j'accuse "Berlusconi fara' un partito personale e lascera' cosi' spazio al centrodestra per un partito moderato con a capo Angelino Alfano. E' evidente che Berlusconi ha scientemente fatto di tutto perche' le primarie non si facessero. Ogni sua azione e' dettata dai sondaggi che segue costantemente ma – ha proseguito Saia - lo sta facendo sulla pelle del centrodestra che e' in ritardo e sta facendo brutte figure con liti interne da pollaio. Mi auguro che Alfano riesca a costituire questo partito moderato unito e non padronale o sudamericano e, in questo, io ci saro'".
<br/>fonte: <a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1139171/Pdl-Saia-Coesione-nazionale-ritorno-Berlusconi-sulla-pelle-del-partito.html">www.liberoquotidiano.it</a>Massimo Cacciari: La realpolitik non basta più2011-10-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617538<br />
La morte di Muammar Gheddafi va inquadrata nelle colossali trasformazioni che stanno coinvolgendo il mondo arabo delle quali è difficile prevedere gli sviluppi immediati. Sia in Libia che nel più decisivo Egitto si aprono prospettive che possono essere divaricanti.
<p>
Il mondo arabo non è certo composto solo da estremisti e fondamentalisti, per cui si può pensare che si apra davvero una stagione di democratizzazione effettiva, come molti auspicano quando parlano di primavera.
<p>
Anche se, storicamente, fino alla caduta del Muro di Berlino e anche oltre, nell’Islam le correnti riformiste filosoficamente avveroistiche e politicamente socialdemocratiche sono sempre state osteggiate dalle potenze atlantico-occidentali. Però queste forze democratiche nelle società araba esistono e ora potrebbero definitivamente affermarsi. Molto dipenderà dall’atteggiamento occidentale, naturalmente, che dovrà dimostrare, anche attraverso aiuti economici, di aver capito la lezione.
<p>
La particolarità della questione libica è stata l’intervento militare della Nato, dettato da ragioni economico-strategiche più che “culturali” e che moralmente contrasta con le complicità intrattenute dall’occidente con il regime libico, soprattutto nel corso dell’ultimo ventennio.
<p>
Le potenze che giungono a questi livelli di realpolitik temo abbiano il destino segnato, così come è definitivamente segnato il destino delle dinastie arabe nate negli anni Cinquanta dalla lotta contro le ex potenze coloniali, Siria compresa.
<p>
La leadership del Colonnello è stata esemplare in questo senso: ha saputo cavalcare l’orgoglio nazionalistico in funzione anticoloniale, anche se non credo che la sua morte in battaglia – secondo quello che si dice – gli possa assicurare un futuro da eroe: nessuno degli ex raìs arabi ha la statura di un Che Guevara.
<p>
Quanto all’Italia la morte di Gheddafi rappresenta uno dei tanti motivi per cui Silvio Berlusconi deve vergognarsi: lo aveva accolto in Italia da trionfatore, ora ha contribuito a eliminarlo. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=15U05F">Europa</a>Pier Ferdinando CASINI: "Chi gioisce dall'alto di 316 voti è sulla Luna. Non servono nuove abbuffate di ministri e sottosegretari"2011-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617313Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
"Berlusconi non ha alternative che andare ad elezioni".
<p> "Chi festeggia dall'alto di 316 voti è sulla Luna. Gli italiani non festeggiano, perchè l'Italia sta andando a fondo". "Non riuscendo a governare ed essendo costretto a far sempre nuovi ministri e sottosegretari non potrà fare sottosegretari tutti gli italiani, no?. Quella di ieri è una vittoria di pirro. I numeri servono se c'è la politica, sennò a che cosa servono?".
<p>"Vedo una maggioranza che continua a perdere pezzi. Se sono contenti loro, credo non siano contenti gli italiani".
<p> "Non servono nuove abbuffate di ministri e sottosegretari, ma serve un Governo che fa le cose che interessano gli italiani, decreto sviluppo, nomine della Banca d'Italia, nuova ripresentazione del decreto per le missioni all'estero".
<p>"Chiediamo che il Governo che c'è, visto che ha preso democraticamente la fiducia in Parlamento, si concentri sulle cose che interessano gli italiani. Un Governo che qualche ora dopo aver preso la fiducia non trova niente di meglio che nominare nuovi ministri e sottosegretari, è un Governo lontano anni luce dai bisogni degli italiani".
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/politica/2011/10/15/news/casini_voto-23266239/">la Repubblica.it</a>Giorgio NAPOLITANO: Napolitano «vota» la fiducia al governo: si è mosso bene2011-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617301Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/>Sorridente, rimesso in sella dal voto di fiducia e scortato come al solito da Gianni Letta in funzione di ammorbidente, il Cavaliere arriva al Quirinale alle cinque e mezzo di sera e illustra al capo dello Stato quali saranno i prossimi impegni del governo, e cioè la legge sulla stabilità finanziaria e il pacchetto sullo sviluppo. Restano invece «difficoltà» su Bankitalia: Tremonti tiene duro su Grilli. L'incontro, «formale ma disteso», dura mezz'ora. Un vertice che, secondo l'opposizione, arriva fuori tempo massimo: Berlusconi, dicono, si sarebbe dovuto presentare sul Colle martedì stesso per restituire il mandato. Giorgio Napolitano però non è per niente d'accordo: <b>«Il rifiuto di approvazione ha un valore politico, ma io non ho ritenuto che vi fosse un obbligo giuridico di dimissioni a seguito della reiezione del rendiconto».</b>
Un «convincimento» che il presidente della Repubblica mette addirittura nero su bianco, in una lunga risposta a una lettera che gli avevano spedito i capigruppo della maggioranza. Ebbene, secondo il Colle la bocciatura di una legge importante come l'articolo uno del bilancio consuntivo non è sufficiente per aprire una crisi. Un opinione, spiega, <b>«confortata del resto dalla dottrina»</b>. <b>E cita Valerio Onida, costituzionalista vicino al Pd. Quello che serviva era invece «una verifica parlamentare della persistenza del rapporto di fiducia, come lo stesso presidente del Consiglio ha fatto». Anche senza dimissioni, «come si è invece verificato in taluni richiamati precedenti».
Questo «dal punto di vista costituzionale».</b> Da quello politico però, Napolitano, pure dopo il voto, resta preoccupato «per il contesto più generale e l'innegabile manifestarsi negli ultimi tempi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione». Strappi e polemiche che hanno provocato «conseguenti incertezze nell'adozione di decisioni dovute o annunciate». La questione insomma, vista dal Colle, è sempre la stessa: al di là dei numeri, Berlusconi ce la farà a governare il Paese? Riuscirà a fronteggiare la crisi finanziaria? Avrà la forza di prendere le misure che servono per evitare di cadere nel baratro? Domande che il capo dello Stato rivolge direttamente al Cav durante il faccia a faccia serale e sulle quali aspetta risposte «dai fatti».
Ma tutto ciò, scrive Napolitano, «nulla ha a che vedere con un'inammissibile contestazione dell'articolo 94 della Costituzione». Anche se «il ricorso alla fiducia non dovrebbe eccedere da limiti oltre i quali si comprimono le prerogative delle Camere». Il capo dello Stato non entra nei dettagli della disputa tecnico-giuridica sul come «superare l'inconveniente» provocato dalla bocciatura di un provvedimento obbligatorio. Però osserva: «Le modalità non possono che essere le stesse per qualunque governo e possono consistere anche nella ripresentazione dello stesso testo. Ma era opportuno che avvenisse dopo il chiarimento politico, come in effetti è avvenuto».
Come dire: il governo si è mosso bene. E Gianfranco Fini invece, lui come si è mosso? Napolitano prende freddamente le distanze: «Non spetta a me pronunciarmi sui comportamenti e sul merito di atti che rientrano nell'autonomia del presidente della Camera». Poi ricostruisce il contestato incontro di mercoledì, quando Fini «ha chiesto di incontrarmi su esplicita richiesta dell'opposizione per riferirmi le loro valutazioni, le posizioni della maggioranza e le difficoltà che a suo avviso potevano derivarne per la conduzione dei lavori parlamentari». Questione che il presidente della Repubblica definisce «opinabile». Infatti, Fini e la giunta del regolamento hanno interpretato la bocciatura del rendiconto in modo, il governo in un altro: in democrazia capita di non essere sempre tutti d'accordo.
Superato questo scoglio improvviso, salvata la barca, la navigazione del governo non è comunque diventata più tranquilla. Se ne parla pure al Quirinale tra un Berlusconi sollevato che racconta le prossime mosse e un Napolitano tuttora preoccupato per la stabilità del quadro politico. Al Colle «c'è attesa per le prove che attendano la maggioranza». Dalla legge sulla stabilità finanziaria, approvata a Palazzo Chigi, alle norme sullo sviluppo. Il capo dello Stato si aspetta che il premier riesca presto a dimostrare di avere la situazione in mano, di poter governare. Il primo segnale non è buono: la situazione di Palazzo Koch è in pieno stallo, nonostante un incontro tra il Cav e Lorenzo Bini Smaghi. Se passa l'idea che la nomina del successore di Draghi è ostaggio di un braccio di ferro politico, che succederà sui mercati? Davvero un pessimo messaggio. «Ci sono difficoltà ancora da superare», fa sapere Napolitano. È un tentativo di smuovere le acque?
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/napolitano_vota_fiducia_governo_si_e_mosso_bene/15-10-2011/articolo-id=551708-page=0-comments=1">www.ilgiornale.it</a>Silvio BERLUSCONI: Figuraccia dell'opposizione2011-10-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617298Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. del Consiglio (Partito: PdL) <br/><br/>Il governo incassa la fiducia: 316 sì
<b>"Sono ricorsi ai vecchi trucchi ma hanno sbagliato i loro calcoli".</b> Montecitorio conferma la fiducia al premier che oggi sale al Colle per un colloquio con Napolitano. I votanti in tutto sono stati 617. Il risultato accolto dall'applauso dai deputati di maggioranza. Pd, Idv e Terzo Polo in Aula solo per la seconda chiama.
La Camera dei deputati conferma la fiducia al governo Berlusconi con 316 sì e 301 no. "C'è questa figuraccia dell'opposizione che ha sbagliato i suoi calcoli", ha detto a caldo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. <b>"L'opposizione è ricorsa a vecchi trucchi e ancora una volta ha dato di sé un'immagine penosa su cui gli italiani rifletteranno"</b>, ha detto Berlusconi che oggi, dopo il Consiglio dei ministri fissato per le 14, salirà al Colle. <b>"Ho un appuntamento, già previsto, con il capo dello Stato dopo il Consiglio dei ministri di oggi ma su temi non attinenti"</b>, ha sottolineato il premier. Rispondendo a chi gli chiede se ci sono novità sulla scelta del nuovo governatore di Bankitalia e se oggi pomeriggio farà il nome al capo dello Stato il premier ha detto: "Parlerò anche di questo ma abbiamo tempo e tante le possibilità in campo. La decisione - conclude Berlusconi - sarà presa entro la data del primo novembre".
<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/politica/2011/10/14/1293099-governo_incassa_fiducia.shtml">www.iltempo.it</a>Silvio BERLUSCONI: Come far infuriare l'On. Bindi....2011-10-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609872Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. del Consiglio (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Berlusconi respinge l'assalto: <b>"Senza di me Italia agli sfascisti"</b>
In mattinata il Cdm, poi il discorso del premier e domani la fiducia. Nell'Aula è assente il centrosinistra. Ma la presenza dei Radicali fa infuriare la Bindi. Berlusconi chiede scusa per l'incidente di martedì e boccia l'ipotesi di un governo tecnico: <b>"Chi continua a erigere patiboli sappia che troverà ostacoli sulla sua strada"</b>
<b>"Avrò la fiducia? Vorrei vedere...".</b> Subito dopo il Consiglio dei ministri e poco prima di arrivare alla Camera, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si mostra sicuro di sé e della tenuta della maggioranza in parlamento. E con la stessa sicurezza affronta l'Aula di Montecitorio, mezza vuota per il gesto scellerato del centrosinistra. E' alla Camera, dove martedì il centrodestra è andato sotto nella votazione sul Rendiconto, che il premier torna a chiedere la fiducia al governo: <b>"Non vi nascondo la gravità dell’incidente, ma ciò non può avere conseguenze sul piano istituzionale".
"Il governo chiede di avere confermata la fiducia perché profondamente consapevole dei rischi che corre il Paese e perché i tempi imposti dai mercati non sono compatibili con quelli di certe liturgie della politica".</b> Non nasconde le colpe della maggioranza, spiega la gravità della crisi economica aggravata dall'attacco ai mercati da parte della speculazione e delinea le prossime mosse del governo per rilanciare lo sviluppo del Paese. Perché un incidente parlamentare di cui la maggioranza porta responsabilità e di cui il Cavaliere si scusa non può (e non deve) minare la tenuta di un governo e, soprattutto, il futuro dell'Italia. D'altra parte - e di questo Berlusconi è profondamente convinto - "non c’è alternativa credibile a questo governo". Al centrosinistra e al presidente della Camera Gianfranco Fini, che brigano sotto banco per scalzare il Cavaliere e mettere al suo posto un governo tecnico, Berlusconi tiene a ricordare che quando la maggioranza e il suo leader perdono la fiducia la parola deve tornare agli elettori: <b>"Questo è il sale della democrazia"</b>. Il premier la definisce <b>"una regola che che protegge la stabilità degli esecutivi": "Questa è una norma di democratica che va custodita come tesoro se non vogliamo che le istituzioni cadano nello spregio del partito del disfascismo".</b> In un momento in cui l'Unione europea chiede a più riprese la coesione politica e sociale, le opposizioni non esercitano soltanto un legittimo diritto-dovere di critica, ma sono "frastagliate e divise". Anzi, per evitare di sparire del tutto, cercheranno di mettere in atto "una campagna demolitoria".
Davanti a un'opposizione unita unicamente dall'anti berlusconismo, il Cavaliere presenta "una maggioranza politicamente coesa" per testimoniare che <b>"l’Italia ce la fa, ce la farà e può rilanciarsi"</b> battendo la strategia del pessimismo portata avanti dal centrosinistra. Proprio per questo, il governo andrà comunque avanti <b>"senza farsi condizionare da nulla"</b> se non dal rispetto della Costituzione e degli impegni presi con l'Unione europea . Pur ammettendo che il cuore del sistema bancario internazionale attaccato dai mercati finanziari minaccia la tenuta dell'euro che è il pilastro della costruzione europea, Berlusconi spiega che la stessa moneta unica ha "<b>un vizio di origine".</b> <b>Non esiste un'autorità centrale che governi l’economia e che possa emettere i bond - spiega il Cavaliere alla Camera - fin quando l'Unione europea non farà un passo avanti nell’unità politica, nel coordinamento delle politiche economiche, della difesa della politica estera, finchè rimarremo un grande corpo economico con una piccola testa, trascineremo il rischio che l'Europa possa trasformarsi in un fattore destabilizzante".</b>
Nessun passo indietro, nessun governo tecnico ("incapace a prendere decisioni difficili) e nessuna sinistra disfattista. Il discorso del Cavaliere è netto, chiarissimo negli intenti e teso all'attuazione delle "ricette" necessarie a rilanciare l'Italia e ad abbattere il debito pubblico: <b>"Una crisi di governo al buio oggi determinerebbe la vittoria del partito declinista, catastrofista, speculativo in azione da mesi in Europa e in Italia"</b>. Tuttavia, dopo aver lodato la "posizione impeccabile" del presidente della Repubblica, Berlusconi preferisce non chiudere la porta a chi nell’opposizione vuole fare proposte concrete dando prova di responsabilità civile.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/berlusconi_parla_camera_segui_discorso_diretta/silvio_berlusconi-fiduciadiscorso_camera/13-10-2011/articolo-id=551463-page=0-comments=1">www.ilgiornale.it</a>ANDREA CAUSIN: La corruzione e la degenerazione nelle istituzioni non sono episodi incidentali2011-09-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609825Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Probabilmente una parola di verità su Silvio Berlusconi la disse l’ex moglie, che ebbe il coraggio di affermare pubblicamente “è malato.....” nel momento in cui stavano emergendo pubblicamente alcuni dettagli della vita privata del Premier.
Non entro nel merito dell’opportunità della pubblicazione di intercettazioni che sembrano, per lo meno a me, non avere grande rilevanza penale. Tuttavia, anche nelle ultime vicende che lo riguardano, emerge un quadro poco consono alla responsabilità che ricopre come Presidente del Consiglio, e credo incompatibile con la gravità della fase che il nostro paese sta vivendo.
<p>
Mai come in questo momento però le vicende di Berlusconi sono state lo specchio di un sistema, come si evince dalla cronaca, dove la corruzione, la raccomandazione, la prostituzione, il malaffare sono divenute pratiche diffuse e sostanzialmente accettate come normali all’interno del circuito istituzionale.<br />
E mai come in questo momento è stata evidente la trasversalità del malaffare che permea le istituzioni italiane.
<p>
Fiumi di denaro, favori, appalti truccati, e quanto altro sta emergendo giorno dopo giorno dalle inchieste di quelle procure che sfuggono alle pressioni del bavaglio di questo o di quel partito, allo scopo di difendere l’uno o l’altro leader, o le cordate economiche di riferimento.
<p>
Ne emerge un quadro inquietante dove appare abbastanza evidente che merito, professionalità, competenza, onestà, passione civile, non soltanto non contano nulla ma addirittura diventano un ostacolo.
<p>
Non si tratta di episodi incidentali, di cose piccole. Basta pensare la vicenda di Penati a Milano, dove la Provincia ha fatto a realizzare al privato 179 milioni di euro di plusvalenza, ricomprando ad un prezzo astronomico le azioni che solo poco tempo prima aveva venduto al gruppo Gavio. 179 milioni di euro non sono poca cosa.
<p>
Per non parlare dell’on. Papa, o della sfrontatezza con cui un altro parlamentare con una richiesta d’arresto in corso, ha svuotato con tutta calma le cassette di sicurezza di cui era intestatario.
<p>
Pochi lo ricordano, ma nei primi anni novanta, morirono delle persone perché si utilizzò il carcere duro soltanto per il sospetto che fosse stato commesso un reato. Penso a Moroni, Cagliari e a tanti altri. persone a cui venne forse troppo facilmente tolta la libertà e la dignità.
<p>
Se c’è una cosa di cui mi pento, nel percorso politico che ho fatto, è quella di avere tratto in quegli anni un giudizio sprezzate, approssimativo e sommario su persone che oggi sembrano dei giganti, se confrontati ai protagonisti della vita politica attuale.
<p>
E’ proprio perché riconosco un mio errore che oggi sono profondamente garantista.
Tuttavia oggi, sull’altare del garantismo, si celebra l’impunità, l’indecenza, l’omertà, il silenzio di chi sfrontatamente si fa beffa della cosa pubblica e usa il denaro dei cittadini per favorire se stesso, e gli amici e anche gli amici degli amici, nel momento in cui il nostro Paese si trova in difficoltà e avrebbe bisogno di rigore, dedizione e passione civile.
<p>
E’ chiaramente tempo di avviare un percorso di ricostruzione civile che passa necessariamente per una presa di distanza da chi si è reso protagonista di quello che appare sempre più un vero e proprio sistema che rischia di appesantire e compromettere la qualità della vita democratica del Paese.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.andreacausin.it/index.php?option=com_content&view=article&id=142">andreacausin.it</a>Silvio BERLUSCONI: Opposizioni divise sulla manovra «Siete irresponsabili».2011-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609416Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. del Consiglio (Partito: PdL) <br/><br/>«No, voi siete ipocriti». Lo scontro dentro l'opposizione si accende in Aula alla Camera e non accenna a placarsi. Tutti contro l'Idv, l'Idv contro tutti. Perché i dipietristi presentano una pregiudiziale di costituzionalità sulla manovra, il cui risultato sarebbe affossare tutto il provvedimento, incluse le misure chieste dall'Europa. Perciò Pd e Terzo polo, tra gli strali dei deputati Idv, votano con la maggioranza. Ed emerge così una crepa nel fronte dell'opposizione, altrimenti compatto nel chiedere un passo indietro di Silvio Berlusconi, che, afferma Pier Luigi Bersani, sta mandando in «rovina» l'Italia. <b>È lo stesso Berlusconi a scatenare ieri il fuoco di fila di chi invoca ormai senza sosta un suo passo indietro. Nel tentativo di «dare una spallata al governo» afferma il Cavaliere da Bruxelles, l'opposizione «rovina l'Italia».</b> Un'accusa grave…
<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/2011/09/14/1285611-opposizioni_divise_sulla_manovra.shtml">www.iltempo.it</a>Silvio BERLUSCONI: LA SMENTITA DEI "GUFI"2011-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609413Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. del Consiglio (Partito: PdL) <br/><br/>Berlusconi zittisce i gufi e l’Ue approva il decreto: le misure sono sufficienti
Che la full immersion europea di Berlusconi non sarebbe andata poi così male come alla vigilia l’avevano dipinta osservatori e analisti, lo si capisce verso l’ora di pranzo. Quando dopo 45 minuti di faccia a faccia con Van Rompuy <b>il Cavaliere</b> <b>sta per lasciare Bruxelles con destinazione Strasburgo e la Commissione Ue smentisce categoricamente di aver chiesto all’Italia «nuove misure».</b> Una presa di distanza dalla ricostruzione dei giornali italiani che non è per nulla «di forma» se il portavoce del commissario europeo agli Affari economici e finanziari Rehn arriva a entrare nel dettaglio. «La stampa italiana», dice, «ha male interpretato un rapporto» pubblicato lunedì «leggendovi una richiesta di misure aggiuntive rispetto all’attuale manovra finanziaria che non c’era». Una presa di distanze piuttosto scontata visto che, spiega il vicepresidente della Commissione Tajani, «si trattava di uno di quei rapporti che danno indicazioni generiche e che non è stato certamente scritto ieri». Insomma, un documento che in Italia è stato decisamente enfatizzato se per tutta la giornata di lunedì era l’apertura di molti siti d'informazione e se ieri era la notizia più importante sulla prima pagina dei maggiori quotidiani nazionali. Non è un caso che a Bruxelles Berlusconi dica chiaramente che i giornali stanno «condizionando» i mercati. Quel che si limita a pensare, invece, è che l’establishment finanziario editoriale abbia deciso di tirare la volata al cosiddetto club di Cernobbio che vorrebbe fortemente una sua capitolazione a favore di un governo tecnico. Spalleggiato, lo dice in chiaro, il premier, da un centrosinistra che in privato continua a definire - come aveva fatto già qualche giorno fa - criminale. <b>«Abbiamo bisogno di ridare fiducia ai mercati che si infiammano l’un l’altro con gli articoli dei giornali e con i comportamenti delle opposizioni nei vari Paesi»</b>, <i>ripete a Strasburgo dopo aver incontrato il presidente della Commissione Ue Barroso.</i>
<b>Un faccia a faccia cordiale, anche questo di circa 45 minuti come quello di Bruxelles con il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy.</b> Con Berlusconi a illustrare in francese ai suoi interlocutori la manovra e le misure prese, aiutato per gli aspetti più tecnici dal direttore generale del Tesoro Grilli. Una giornata che era stata annunciata come piena di contestazioni e di fastidio da parte dei vertici delle istituzioni Ue e che invece scivola via senza problemi. Anzi, con Van Rompuy che si concede insieme al premier per una dichiarazione alla stampa e che ha parole di elogio per il pacchetto di misure italiane. E con Barroso che parla di interventi concepiti per «mettere l’Italia nelle condizioni di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013» e che sono un «buon passo per rimuovere gli ostacoli strutturali» che hanno finora limitato la crescita.
In un momento chiave per i destini del nostro Paese, dunque, Berlusconi incassa il sostegno dell'Ue. E chiude pure la presunta polemica con il presidente del Parlamento europeo Buzek che lunedì, incalzato da Verdi e Liberaldemocratici, aveva fatto sapere di non poter concedere più di «due minuti» al premier italiano. Alla fine, dice l'eurodeputata del Pdl Ronzulli, «i minuti sono stati sì 2... più 50 però». Il colloquio, infatti, va avanti esattamente 52 minuti con tanto di scambio di regali. Nessuna voce fuori dal coro, insomma, neanche quella di quel Schulz che nel 2003 Berlusconi definì «kapò» e che oggi è candidato alla presidenza dell'Europarlamento. Al punto che alla riunione dei gruppi di lunedì proprio Schulz avrebbe commentato l'imminente visita del premier definendola «ben più importnte di un interrogatorio». Perché, spiega Tajani, «qui non interessa a nessuno di Tarantini soprattutto in un momento in cui la Grecia è a rischio default con tutto ciò che questo comporterebbe per tutta l'Ue, dall'Italia fino alla Francia e alla Germania».
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/berlusconi_zittisce_gufi_lue_approva_decreto_misure_sono_sufficienti/14-09-2011/articolo-id=545591-page=0-comments=1">www.ilgiornale.it</a>Silvio BERLUSCONI: UE richieda riforma sistema previdenziale2011-09-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609410Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. del Consiglio (Partito: PdL) <br/><br/>Silvio Berlusconi è arrivato a Burxelles per l'incontro con il presidente permanente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy. Prima del summit sulla crisi del debito, il Cavaliere ha spiegato: <b>"Sono assolutamente tranquillo sulla manovra, tuttavia ci sono state queste dichiarazioni dell'opposizione differenti dai fatti e dalla verità che ci costringe a rassicurare le istituzioni europee sulla manovra".</b> In mattinata il procuratore Lepore (che aveva convocato il Cavaliere per ascoltarlo sul caso Tarantini, un confronto saltato per l'impegno in Europa: l'episodio è stato al centro di aspre polemiche) ha spiegato che, a suo parere, Berlusconi non sta scappando dai giudici. E quello che più conta nella missione diplomatica del Cavaliere è fugare i sospetti che abbia sfruttato le autorità europee per rimandare il faccia a faccia con gli inquirenti.
<b>"Ue imponga riforma previdenza"</b> - Nella conferenza stampa che ha seguito l'incontro con Van Rompuy, Berlusconi ha chiesto all'Unione Europea di imporre agli stati membri la riforma del sistema previdenziale e l'aumento dell'età pensionabile. "<b>La vita media è aumentata", ha spiegato Berlusconi, sottolineando che sarebbe intenzione di molti governi "innalzare l'età pensionabile. Tuttavia ogni governo ha difficoltà a farlo perché perderebbe voti. Se l'Europa decidesse di dare indicazioni precise in questo senso e costringesse gli Stati, tutti i governi sarebbero felici di farlo".</b>
<b>"Opposizione vuole spallata"</b> - Il premier ha poi spiegato che <b>"noi sentiamo l'euro come nostra moneta. E' un compito di tutti noi difenderlo perché è sulla moneta unica che si sta costruendo un processo di unificazione che va oltre l'Europa. L'euro - ha aggiunto - è la nostra bandiera, e potrà rendere l'Europa protagonista delle vicende mondiali"</b>. Il presidente del consiglio ha confermato <b>"al presidente Van Rompuy che terremo fede agli impegni e raggiungeremo il pareggio di bilancio nel 2013"</b>. Per quel che riguarda la governance europea, il Cav ha spiegato che <b>"l'Italia è a favore di una riforma per migliorarla" poiché "è opportuno che l'Europa parli con una voce unica e autorevole"</b>. Quindi il duro attacco all'opposizione. <b>"In Italia siamo a una paradosso. L'opposizione critica la manovra con un unico desiderio: dare una spallata al governo, senza rendersi conto che in questo modo darebbe una spallata all’Italia</b>
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/820328/Berlusconi-all-Ue-Aiutate-tutti-i-governi-riformate-voi-le-pensioni.html">www.libero-news.it/</a>Fabrizio CICCHITTO: RAGIONAMENTI E PREGIUDIZIALI2011-09-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609318Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/><b>''Il ragionamento di Casini contiene una pregiudiziale, il cosiddetto ritiro di Berlusconi, che non accettiamo. Pero' il tono era quello giusto, molto diverso da quello di Cesa, contraddittorio rispetto alla linea di equilibrio che l'Udc e lo stesso Cesa hanno sempre tenuto''.</b> Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, intervistato dal Corriere della Sera, respinge la proposta di Pier Ferdinando Casini: un patto di fine legislatura a condizione che il premier si faccia da parte indicando il successore.
Sul passo indietro di Berlusconi, <b>''non credo che le posizioni di Pisanu siano simili a quelle della Polverini e di Alemanno. Pisanu invita Berlusconi a farsi da parte, auspicando la nascita di un governo di larghe intese.
Le critiche di Alemanno e della Polverini mi auguro derivino, invece, dal contenzioso in corso tra governo, Regioni e Comuni''.</b>
Il capogruppo del Pdl alla Camera interviene sulle inchieste che hanno coinvolto il premier e torna a denunciare <b>''l'uso politico della giustizia''</b>. <b>''La procura di Napoli, non competente, - spiega - si occupa di cose avvenute a Bari e a Roma, e prima di sentire la presunta vittima di un ricatto, cioe' Berlusconi, ha arrestato i presunti autori del reato e la conseguenza di tutto cio' e' la pubblicazione delle intercettazioni''.</b>
''L'enfatizzazione delle intercettazioni riguardanti la vita privata di Berlusconi - sottolinea Cicchitto - serve anche a fare dimenticare il caso Penati, che con tutta evidenza costituisce la rappresentazione di un sistema di potere a suo tempo espresso dal Pci e mai scalfito dalle inchieste di Mani pulite''.
E in merito al partito Cicchitto parla di ''nuova fase politica del centrodestra''. ''Berlusconi non sta arroccato.
Se, come ha affermato, non correra' lui nel 2013, la scelta dovra' essere fatta con il sistema delle primarie''.
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-GOVERNO__CICCHITTO__APPREZZO_TONI_CASINI_MA_NO_PASSO_INDIETRO_BERLUSCONI-1048744-POL-1.html">www.asca.it</a>Rosy BINDI: «Pare incredibile ma non si tocca mai il punto più basso» - INTERVISTA2011-09-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609270Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Vicepres. Camera <br/><br/><br />
Basta, Berlusconi se ne vada, «lasci Palazzo Chigi per il suo e il nostro bene, abbia un sussulto di dignità. L`Italia, in questa gravissima crisi economica, rischia molto. Perché la nostra, grazie a Berlusconi, è una crisi di credibilità». A Prato, a Bologna, dovunque Rosi Bindi vada, nelle feste del Pd di cui è presidente, ripete che «serve un passo indietro di Berlusconi, e un governo di solidarietà nazionale, guidato da una personalità scelta dal Presidente della Repubblica». Dovunque vada, Rosy Bindi legge i giornali.
<p>
<b>L`ultima notizia è un`intercettazione, che deve ancora essere pubblicata integralmente dall`«Espresso», secondo la quale l`Italia ha un presidente del Consiglio che incoraggia alla latitanza. Ghedini, che dì Berlusconi è anche l`avvocato, ha smentito.</b>
<p>
«La smentita di Ghedini è di quelle che confermano, e del resto Berlusconi è l`unico caso noto di benefattore ricattato. Sarei tentata di dirle che di Berlusconi non mi meraviglia più nulla, ogni volta che le sue intricate vicende hanno raggiunto un punto che sembra possa essere un punto fermo invece non è così, c`è poi ancora dell`altro… Sarei tentata di dirle che può darsi benissimo che uno che vive in quelle contraddizioni può incorrere anche in questo, nel consigliare la latitanza…».
<p>
<b>Una crisi di sconforto, onorevole Bindi?</b>
<p>
«Berlusconi è sconfortante, sì. Mi chiedo cosa altro debba succedere perché lui ne tragga le conseguenze. Sul piano dei comportamenti siamo al sospetto di quanto più grave ed inquietante, in quale altro Paese del mondò resterebbe al proprio posto chi ha procedimenti in corso per comportamenti che violano pesantemente la dignità dell`istituzione che rappresenta? Sul piano politico è un fallimento totale. A livello internazionale è causa di difficoltà e discredito dell`Italia. Non è che noi del Pd continuiamo a chiedere le sue dimissioni come un disco rotto, è che l`Italia deve, deve poter voltare pagina».
<p>
<b>Fate però i conti senza l`oste, e Berlusconi ha anche i numeri in Parlamento.</b>
<p>
«Non so cosa accadrà, ma so che qualcosa accadrà, che sia un passo indietro del presidente del Consiglio o un incidente parlamentare. Meglio prima che poi. Per il bene del Paese, che corre dei rischi, e invece anche in questa crisi gravissima l`Italia ce la può fare, se cambia chi attualmente la guida. Per il bene di Berlusconi, che può trovare un riscatto con un sussulto di dignità. Per il bene del centrodestra, che potrà così avere un futuro».
<p>
<b>Nessuno molla Berlusconi, nel centrodestra, perché si punta a ereditarne i voti.</b>
<p>
«Quei voti non sono più ereditabili, Berlusconi ha ormai consumato ogni forma di consenso. Ed è un ostacolo anche alla ricostruzione del centrodestra. I cui principali esponenti sanno bene che chi lega la propria vicenda a quelle di Berlusconi è destinato a non avere alcun futuro. Insisto, dobbiamo risparmiare all`Italia questo stillicidio di discredito che travolge tutta la vita politica. Berlusconi è inadatto e indegno per la carica che ricopre. Posso dirlo? In fondo basterebbe che facesse come Penati».
<p>
<b>Lei ha ripetuto negli ultimi due giorni che serve un governo di solidarietà nazionale, dimessosi Berlusconi, anche con i voti del centrodestra. E` sicura che tutto il Pd la pensi così?</b>
<p>
«C`è pieno accordo nel nostro partito: non chiediamo le elezioni anticipate, che pure vinceremmo, non vogliamo un ribaltone, ma un passo indietro di Berlusconi che permetta al presidente della Repubblica di esercitare i suoi poteri costituzionali. Occorre un esecutivo di solidarietà nazionale che ci porti alle elezioni. Fuori tutti gli attuali ministri, ma sostenuto da tutte le forze responsabili. Niente Sacconi, per capirci. Niente ministri la cui volgarità sia pari alla furia ideologica verso i lavoratori, Sacconi ha usato la manovra contro gli italiani che mandano avanti il Paese e contro l`unità sindacale».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=142FTF">La Stampa - Antonella Rampino</a>