Openpolis - Argomento: Comune di Romahttps://www.openpolis.it/2016-07-14T00:00:00ZPaola Muraro: I pedoni che passano in mezzo al traffico creano gli ingorghi.2016-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it771057Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Roma (RM)<br/><br/>...
A Roma passano i pedoni in mezzo al traffico e si crea l'ingorgo.
...<br/>fonte: <a href="http://video.repubblica.it/edizione/roma/roma-l-assessora-muraro-ingorghi-e-anche-colpa-dei-pedoni/246400/246504">Repubblica Video</a>Adriano Meloni: I camion bar hanno un ruolo importante per dissetarsi2016-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it771053Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Roma (RM)<br/><br/>I camion bar svolgono un ruolo importante, affinché la gente possa dissetarsi, soprattutto quando fa un caldo così.
Per cui bisogna non semplicemente dire: debelliamo, bisogna anche trovare un modo di dargli la possibilità di avere un posto dove farlo.<br/>fonte: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=zziSVRuQ3Ho">Youtube</a>Emma BONINO: «Nel 2010 chiedevo l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Molti compagni anche del Pd mi dicevano: vacci piano con la trasparenza. Spaventi» - INTERVISTA2012-09-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650694Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />«La Polverini piaceva anche a sinistra. Nel 2010 il Pd mi isolò e salvò la spartizione».
<p>La distribuzione di pani e pesci fra tutti i gruppi consiliari del Lazio, Pd compreso, la chiama «grande spartizione inevitabile». Su 'inevitabile' sorride ruvida. «Beh, sì. Alla luce della «grande spartizione inevitabile» si capisce qualcosa di più sulla sorte della mia candidatura alla Regione Lazio». Emma Bonino, vicepresidente del Senato, sta partendo per New York: è attesa stasera per chiudere la sessione di lavoro con le leader del Benin e del Burkina Faso sulla lotta alle mutilazioni genitali femminili. Mi scusi, ma dovremmo parlare invece dei toga party con teste di suino a Roma Nord...
<p>«Prego, non si imbarazzi. Non è mica colpa sua. E' l'Italia, la conosco». E dunque vorremmo ricordare la sua campagna elettorale nel 2010, quando perse per pochi voti contro Renata Polverini...
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«Quella campagna elettorale fu davvero particolare, per così dire».
<p><b>Diceva che l'intervista ad Esterino Montino, capogruppo Pd in Regione, ne illumina la storia a posteriori.
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«Illumina è un verbo nobile. Fu una campagna elettorale opaca, invece. Ho letto Montino con attenzione. Non dubito che con quei soldi il Pd non abbia fatto festini, magari avrà fatto concerti di musica classica. Tuttavia, vede, non è una questione - come dire - di eleganza. Il nodo è che i soldi quando arrivano al gruppo vengono utilizzati come fossero di proprietà privata. Sono destinati alle esigenze dei consiglieri, ma non a quelle della comunità. Poi se queste esigenze sono di farsi una biblioteca, pubblicare opuscoli o di ingaggiare escort questo dipende dai gusti che, per definizione, sono personali. Dire 'non potevamo darli indietro è penoso. Potevano. Anzi: dovevano».
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<b>E in che modo questa "spartizione inevitabile" dice qualcosa della sua sconfitta?</b>
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«Avevo concentrato la campagna sulla trasparenza. Chiedevo anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nelle aziende che fanno capo alla Regione. Molti compagni anche del Pd mi dicevano vacci piano con la trasparenza. Spaventi. Non capivo: spavento chi? Dal meccanismo di spartizione unanime ora si capisce meglio che spaventavo tutti: i beneficiati e i beneficiandi. A tutte le latitudini politiche».
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Dice: anche a sinistra?</b>
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«Senta, parliamoci chiaro. La mia fu un'autocandidatura, ricorda? Il Pd non aveva candidato nessuno. Polverini in quel momento era la candidata di Fini, e una parte della sinistra corteggiava Fini perché si decidesse a mollare Berlusconi. Renata piaceva molto a questa sinistra dei calcoli, era molto gradita ai salotti degli strateghi, del resto la sua popolarità è nata a Ballarò. Giganteggiava la sua candidatura solitaria, il Pd non faceva nomi da opporle. Strano, no? Così, il 3 di gennaio, mi sono candidata da sola».
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<p><b>E poi?</b>
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«E poi silenzio. Gelo. Prima che reagissero è passata una settimana. Alla fine Bersani ha detto: è la nostra candidata. Ci hanno pensato Franceschini e Bindi ad aggiungere: 'non certo la candidata ideale'. Dal Pd romano, molto legato a D'Alema a partire dallo stesso Montino, arrivavano segnali di freddezza di cui conservo tracce. Le dico solo che il comitato elettorale è stato costituito il 2 febbraio, a un mese dal voto».
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<b>Soprattutto si diceva che la sua candidatura fosse sgradita al Vaticano.</b>
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«Lasci stare i preti. Il tema sono sempre i soldi. Gli interessi, le rendite. Una partitocrazia vorace, bulimica, spudorata. Non c'è solo il Lazio. La Calabria, la Lombardia. Dove ci sono i soldi c'è corruzione. C'è un libro, "La casta invisibile delle Regioni". Lo legga, è impressionante. Un senso di impunità arrivato a livelli grotteschi».
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<b>Da cui il ribellismo politico, la rivolta, il "sono tutti uguali".</b>
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«No, tutti uguali no. Qualcuno ha fatto esplodere lo scandalo, o no? Sono anni che i radicali denunciano. Ma nessuno ascolta, l'assuefazione è ormai endemica. Alla festa dei porci c'erano duemila persone: possibile che nessuno l'abbia trovata scandalosa? C'era anche qualche giornalista, non si sono accorti di niente? Non è solo la casta della politica. C'è una collettiva assuefazione al peggio».
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<b>Intende: è come se fosse considerato normale comportarsi cosi?</b>
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«Certo. Se non lo fai sei strano: io mi accorgo anche al Senato che mi guardano un po' così, mi trattano come una stravagante, mi approvano gli ordini del giorno e fanno vuoto attorno. Ma vogliamo parlare del bilancio di Roma?»
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<b>Parliamone.</b>
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«Una voragine. Chi se ne occupa? Noi abbiamo 8 referendum su Roma, uno riguarda la trasparenza del Comune, il 5 ottobre dobbiamo consegnare le firme. Per favore firmateli. Lo so che costa crederci ancora, ma facciamo un sforzo».
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<p><b>Lei è d'accordo con l'iniziativa dell'opposizione: dimettersi per far cadere la giunta?</b>
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«Intanto serve che si dimetta anche l'Udc e una parte della maggioranza. Ma poi no: facciano il favore di assumersi le loro responsabilità politiche adesso. Andare a nuove elezioni significa rinviare tutto a primavera, rubare il rubabile, prendere tempo, sperare che l'opinione pubblica dimentichi magari saturata da un nuovo scandalo. No, non si deve rinviare tutto. Si deve fare pressione perché facciano subito tre leggi, proprio loro, proprio gli ospiti della festa dei maiali. Polverini lo pretenda».
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<b>Quali leggi?</b>
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«Primo: anagrafe pubblica di eletti e nominati. Che vuol dire curriculum, redditi, intrecci societari. Come in Europa, come nel mondo. Non è interessante chi va a letto con chi. E' importante il profilo degli interessi economici degli eletti».
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<b>Questo lo dice pensando, a posteriori, anche al caso Marrazzo?</b>
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«Certo, il confronto con quel che accade oggi è impietoso. L'abuso dell'auto di servizio, sì, si potrebbe ripensare anche al trattamento che gli fu riservato. Ma possiamo guardare avanti? Vogliamo dire: eliminiamo i vitalizi?»
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<b>I vitalizi. Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Puglia coinvolto nell'inchiesta sulle escort di Tarantini, prende molte migliaia di euro pubblici di vitalizio. E'la legge.</b>
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«Appunto. Molte di queste delibere non passano nemmeno dall'aula, vanno solo in ufficio di presidenza. Si faccia una legge regionale, subito, che elimina i vitalizi. E poi, terzo: abolire i fondi a pioggia per i gruppi. Facciano questo subito se non vogliono che la politica sia travolta dallo sdegno, alle prossime elezioni».
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<b>Il rischio è alto, in effetti.</b>
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«Altissimo. Però bisogna ostinatamente fare appello alle intelligenze. Non siamo tutti uguali, no davvero. Certo: costa remare contro la corrente del comune sentire. E' faticoso e si paga un prezzo. Lo avverto ogni giorno sulla pelle. Per me però è molto importante mantenere accesa la fiaccola delle istituzioni. E' fondamentale. E' come tenere accesa una luce: guardate, questa è un'istituzione, vedete? Sapeste quanto è importante, in democrazia». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1KRD3L">la Repubblica | Concita de Gregorio</a>Angelo BONELLI: Comune di Roma ostacola la raccolta firme referendaria su Cda municipalizzate2012-07-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647524Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) - Consigliere Consiglio Comunale Taranto (TA) (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/><br />
«Finora al comitato Roma Sì Muove è stata garantita la vidimazione di appena 100 moduli ogni 48 ore per ogni quesito, una quantità assolutamente insufficiente per consentire un regolare svolgimernto della raccolta firme».
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«Nonostante al Campidoglio siano stati già forniti dai promotori centinaia di moduli, i ritardi degli uffici comunali hanno causato la cancellazione di decine di punti per la raccolta firme già organizzati con l'impegno di spesa per i vidimatori».
<p>«Una situazione del genere non si era mai verificata nelle precedenti campagne referendarie, chiediamo al segretario generale del Comune di intervenire indicando un funzionario responsabile della vidimazione, per consentire ai cittadini di esercitare il loro diritto di scelta».
<p>«È assurdo che, a due settimane dall'avvio della campagna referendaria gli Urp dei Municipi non abbiano ancora ricevuto i moduli per la raccolta firme, come obbligatorio per legge, e che non ci sia nemmeno un contatto telefonico comunale al quale poterci rivolgere in caso di problemi. Non vogliamo nemeno pensare che Roma Capitale voglia impedire ai cittadini di esercitare un loro diritto».
<p><b>Spending rewiew, Roma Sì Muove: “Cda municipalizzate inutili, referendum li azzera”</b>
<p>«Domani il sindaco Gianni Alemanno incontrerà il commissario del governo alla spending rewiew Enrico Bondi: facciamo presente ad entrambi che i cittadini romani stanno firmando in massa per un referendum, incluso tra gli 8 proposti dal comitato Roma Sì Muove, che prevede l’abolizione dei Cda delle società in house di Roma Capitale, quelle cioè che hanno il Campidoglio come socio unico».
<p>«Le 11 municipalizzate del Campidoglio costano quattro milioni e mezzo di euro di soli emolumenti per gli amministratori. Una cifra che può essere verisimilmente raddoppiata con i costi di struttura (segreterie, uffici, trasferte, telefoni e auto di servizio). Il decreto appena varato dal governo prevede un limite di tre membri per i Cda di queste società, la nostra proposta invece contiene un’indicazione più radicale e semplice: la sostituzione del Cda con un amministratore unico non solo garantirebbe subito un sensibile risparmio, ma soprattutto abolirebbe un organo totalmente inutile creato per spartire poltrone».
<p>«L’esistenza stessa dei consigli di amministrazione in società che hanno un socio unico è solo fonte di lievitazione incontrollata della spesa in termini di assunzioni, consulenze e appalti».
<p>Lo affermano, in una nota congiunta, i promotori del comitato <a href="https://www.facebook.com/RomaSiMuove">Roma Sì Muove</a>, Mario Staderini, Umberto Croppi ed Angelo Bonelli. <br /><br/>fonte: <a href="http://radicali.it/print/comunicati/20120719/roma-s-muove-staderini-comune-di-roma-ostacola-raccolta-firme-referendaria-ritar">radicali.it</a>Nicola ZINGARETTI: «Mi candido a sindaco di Roma»2012-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647416Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Roma (Partito: PD) - Consigliere Provincia Roma (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
«Mi candido a sindaco di Roma insieme a voi e da settembre sarà attivo il sito 'Romapartecipa.it' per raccogliere le idee migliori».
<p>«E necessario selezionare una nuova classe dirigente per Roma con nuovi metodi. Non vogliamo più i fedeli nei posti di potere per servire il principe, ma i migliori al posto giusto perché così inizia la rivoluzione democratica».
<p>Una dichiarazione di intenti che sa di promessa e una di metodo:
<p>Dovrà nascere una grande alleanza civica, fatta di partiti, persone, associazioni e movimenti, parteciperò alle primarie e ci arriverò insieme a voi. La nostra sarà una campagna elettorale senza spese folli e che non imbratterà i muri. Scriveremo un programma di riscossa per Roma coinvolgendo un milione di cittadini».
<p>Una stoccata alla politica del sindaco Alemanno: «Privatizzare Acea è pura follia. Privatizzare significa non amare Roma».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.rainews24.it/it/news_print.php?newsid=167303">RaiNews24.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Difendere il lavoro in ATAC e il trasporto pubblico 2011-11-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617906Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di ATAC, costretti a mobilitarsi per contrastare le manovre che vedono l’azienda bersaglio delle lotte interne al PDL capitolino e del Lazio.
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In questa vicenda si inserisce il nuovo management, subentrato alle precedenti gestioni coinvolte nello scandalo di Parentopoli.
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Il nuovo Amministratore delegato di ATAC si segnala per assumere iniziative a dir poco sconcertanti, sia nei confronti dei lavoratori, sia nei confronti dei cittadini utenti del servizio di trasporto pubblico.
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In questa direzione va infatti la disdetta unilaterale, da parte dell’azienda, degli accordi contrattuali di 2° livello, con pesanti conseguenze economiche a carico dei lavoratori.
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In questo caso si può invertire il vecchio adagio: dopo la beffa delle assunzioni di centinaia di parenti, compari, cubiste e clientele varie, con una azienda ormai al collasso, ora arriva il danno per i dipendenti che nelle intenzioni dell’AD di ATAC dovrebbero fare le vittime sacrificali, sull’altare di un risanamento che nessuno dei soggetti, che a vario titolo governano l’azienda, è in grado di garantire.
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Infine il tentativo dello stesso amministratore delegato di smembrare il sistema di trasporto pubblico gestito da ATAC, con conseguenze fortemente penalizzanti per le centinaia di migliaia di lavoratori pendolari che ogni giorno raggiungono Roma dall’hinterland.
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In questo scenario disastroso abbiamo un Sindaco che sembra uno spettatore distratto e non esercita il ruolo che gli spetta come capo dell’amministrazione della città.
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Al tempo stesso Alemanno dimostra la sua mancanza di autorevolezza, incapace com’è di sciogliere il nodo della delibera sulle tariffe taxi che da mesi, per le lotte intestine al PDL, tiene bloccata l’Assemblea Capitolina congelandone di fatto la capacità di indirizzo e controllo sugli atti di governo della città.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.sinistraecologialiberta.it/comunicati-stampa-territori/comunicato-stampa-gemma-azuni-roma-capitale-sel-difendere-il-lavoro-in-atac-e-il-trasporto-pubblico/">sinistraecologialiberta.it</a>ENRICO GASBARRA: «Non servono sceriffi, ma più politiche sociali» - INTERVISTA2011-07-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589587Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Il modello del sindaco-sceriffo si è dimostrato un fallimento. Gianni Alemanno a Roma ha provato a fare come Rudolph Giuliani a New York. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma non è il momento delle polemiche»: Enrico Gasbarra, deputato del Pd, è stato vicesindaco con Veltroni e presidente della Provincia. Ma si chiama fuori dal gioco delle accuse reciproche e delle recriminazioni. «Certo sarebbe facile ricordare al sindaco che lui e tutto il centrodestra cavalcarono il tema della sicurezza in maniera anche strumentale in campagna elettorale, sull'onda emotiva di alcuni gravi episodi di cronaca. <br />
E come oppositore avrei gioco facile a sottolineare come nulla è cambiato, anzi. Ma non è questo che serve alla città adesso».
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<b>E allora che cosa serve?</b>
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«Ciascuno deve fare il proprio mestiere. Il sindaco deve amministrare la città, smettendo i panni dello sceriffo o del superpoliziotto. Fortunatamente a Roma abbiamo un questore molto in gamba, abbiamo forze dell'ordine di altissimo livello che anche in un quadro di risorse e mezzi limitati svolgono un lavoro eccellente».
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<b>Che cosa dovrebbe fare Alemanno dunque?</b>
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«Prima di tutto dovrebbe fare meno il politico e più l'amministratore. Dovrebbe lasciare da parte le beghe interne del suo partito e occuparsi della città. E come primo obiettivo dovrebbe cercare di ricreare coesione sociale, comportandosi come il padre di una comunità che deve vivere in armonia. Il modello non deve essere quello di Giuliani, quanto piuttosto quello di Giorgio La Pira (sindaco di Firenze per due mandati negli anni Cinquanta e Sessanta, ndr), che aveva messo al centro della propria attività l'impegno sociale improntato alla solidarietà».
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<b>Perché? Che cosa non funziona a Roma?</b>
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«Si sta sgretolando il tessuto sociale. Se vengono tagliate le risorse a centri di aggregazione sociale, se vengono meno i fondi per chi offre servizi per la comunità, aumenta il disagio sociale. E allora si alimenta la rabbia, i deboli finiscono per litigare fra loro con sempre maggiore violenza per spartirsi le briciole».
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<b>Secondo lei non servono misure più rigide? Più controlli?</b>
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«Sicuramente più controlli, più volanti in strada, più risorse per le forze dell'ordine sarebbero importanti per contrastare tutti i fenomeni di criminalità. Ma quel lavoro lasciamolo fare al questore. Non è compito di Alemanno. Il sindaco deve amministrare la città. Solo che adesso lui stesso si ritrova prigioniero delle promesse fatte in campagna elettorale. Ma il ruolo suo non è fare lo sceriffo. E' creare un tessuto sociale che attenui tensioni e motivi di scontro».
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<b>Ma a Roma oggi c'è più o meno sicurezza rispetto a due, tre o quattro anni fa?</b>
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«Al di là delle statistiche che qualcuno può agitare strumentalmente, è del tutto evidente che si susseguono con sempre maggiore frequenza episodi di violenza inaudita. Ma è una conseguenza. A Roma è peggiorata la qualità della vita. La nostra città era nel 2007 all'ottavo posto nella classifica della qualità della vita, adesso è scivolata al 35°. Il tasso di disoccupazione è superiore alla media nazionale.<br />
Come ha sottolineato la Caritas, a Roma c'è un 7% della popolazione che non riesce a procurarsi un pasto normale. Non sono queste le condizioni di una città che vuole essere civile e accogliente».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11NXCY">Corriere della Sera ed. Roma - Paolo Foschi</a>MARIA GEMMA AZUNI: Cultura. Sblocco fondi regionali manifestazioni culturali anno 20102011-06-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583689Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Le Associazioni, le cooperative e le Compagnie teatrali che nel 2010 hanno svolto regolarmente i progetti, affrontando oneri economici particolarmente gravosi, trattandosi in molti casi, di piccole realtà culturali, sono dovuti oggi ricorrere all’occupazione simbolica dell’Assessorato alla Cultura, per chiedere il rispetto degli impegni assunti e ottenere la liquidazione dei compensi loro dovuti.
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E’ gravissimo che la Regione, nonostante i fondi siano stati impegnati e le prestazioni siano stati erogate ancora non abbia provveduto ad assolvere gli impegni e gli obblighi assunti, destabilizzando economicamente realtà associative che hanno contribuito e contribuiscono con la loro offerta culturale a potenziare e a rendere più facile l’accesso dei cittadini ad iniziative altamente educative e formative.
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Prendo atto dell’impegno dell’Assessore Gasperini ad incontrare al più presto l’assessore regionale al Bilancio Cetica e mi auguro che la Regione Lazio eroghi al più presto, al Comune di Roma i fondi concessi in base alla legge Regionale 32/78.
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Questo modo di operare arreca un danno enorme ad una efficiente ed efficace potenziamento dell’offerta culturale in particolare nelle periferie romane che vivono un triste abbandono oltre ad arrecare un danno enorme ai lavoratori impiegati nelle cooperative.
<p>Quale ripresa economica ci può essere se in questa città si continua, in modo negligente a non onorare pagamenti dovuti? Da quando Alemanno si è insediato non è mai stato approvato il bilancio in tempi congrui e anche quest’anno dovremmo assistere allo stesso spettacolo. Una città ferma, che non decolla e che continua a conseguire primati negativi.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/654-cultura-sblocco-fondi-regionali-manifestazioni-culturali-anno-2010">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Stangata Irpef2011-03-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559509Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
La gestione del piano di rientro e le rare dichiarazioni della maggioranza a tale riguardo stanno assumendo dei contorni farseschi, se non fosse per i riscontri drammatici sulle tasche dei romani.
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Oltre all’aumento dell’addizionale regionale, ora i cittadini di Roma dovranno fare i conti con l’incremento dell’addizionale comunale IRPEF, che farà diventare Roma una delle città dove è più difficile vivere.
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Ancora più difficile arrivare a fine mese sarà per i dipendenti pubblici, il cui contratto è bloccato per tre anni.
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Addirittura da equilibristi sarà fare i conti per i dipendenti pubblici comunali, che oltre all’aumento spropositato delle tasse, oltre al blocco dei contratti, subiscono anche gli ingiustificabili ritardi dell’amministrazione nel pagare i compensi dovuti alle progressioni orizzontali e tutte le indennità ormai scadute.
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Di chi la colpa di questa situazione che getterà ancora di più nello sconforto le già esaurite, in termini di sopportazione e di disponibilità economiche, famiglie romane?
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Per l’Assessore Lamanda la responsabilità è da addebitare alla precedente amministrazione Veltroni.
Come se non fossero passati ben tre anni dalla vittoria di Alemanno.<br />
Come se la gestione commissariale del debito fosse cosa esaurita e non ancora in alto mare.<br />
Come se la trasparenza nelle gestione del piano di rientro fosse cosa acquisita e non una chimera.<br />
Come se l’amministrazione che governa Roma si fosse fatta riconoscere per una gestione rigorosa e non per spese ormai completamente fuori controllo, vedi il caso delle assunzioni esterne al Comune e le note vicende legate a parentopoli nelle municiplaizzate.
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Si provveda immediatamente a rendere edotta l’Assemblea capitolina delle sorti del piano di rientro, del nome del commissario (visto che la magistratura amministrativa ha di fatto annullato la nomina di Varazzani), di tutte le cause amministrative perse in relazione alla gestione commissariale, e a proposito delle quali il TAR sta emanando salatissime condanne per il comune.
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Su tutto questo ho presentato una articolata interrogazione al Sindaco e all’Assessore al Bilancio, e chiedero’ al più presto la convocazione di un’Assemblea straordinaria.
A fronte di un così grave e incessante impoverimento dei cittadini e di Roma, esigiamo notizie, chiarezza, trasparenza e non fumo negli occhi.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/569-stangata-irpef">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Interrogazione Piano di rientro2011-03-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559454Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Un piano di rientro, avviato da quasi tre anni con uno strano decreto che applica le regole del dissesto finanziario solo parzialmente, in danno ai creditori e a tutto favore del Comune di Roma, rendendo la legge di fatto non uguale per tutti e senza che sia stato reso conoscibile alcun risultato.
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L’avvicendamento di tre commissari, l’ultimo nominato con modalità di dubbia legittimità, visto che sia TAR che Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso presentato dal precedente commissario Oriani.
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Un Governo che decide quanto pagare il Commissario, con cifre iperboliche, stabilendo pero’ che gli importi vengano detratti dai fondi del Comune destinati alle nuove assunzioni, in barba a qualsiasi rispetto dei lavoratori, di Roma Capitale, dei principi cardine del federalismo.
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Decine e decine di creditori che non vengono pagati sulla base di fumose interpretazioni dell’Avvocatura comunale, e in conseguenza decine di sentenze di ottemperanza del TAR che danno torto al Comune e alle sue azzardate tesi difensive, obbligandolo a rifondere debiti, interessi, rivalutazioni e spese di giudizio.
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Oggi, le probabili richieste di risarcimenti danni a carico dei dirigenti, i malumori tra cittadini, fornitori, dipendenti comunali vittoriosi in sede di contenzioso, sono conseguenze ormai raggiunte e superate, che paventano dei rischi enormi a carico del comune di cui nessun membro della Giunta capitolina si sogna di far parola.
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Alla faccia della trasparenza e della legalità, il Comune non si degna nemmeno di rispondere alle mie interrogazioni sulle sentenze favorevoli ai dipendenti non eseguite, e nel frattempo continua nel perseguire una politica finanziaria che non bada a spese per quanto riguarda eventi faranoici come gli stati generali, oppure esorbitanti uscite per incarichi esterni che continuano, incessanti.
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Questa politica dissennata, che disprezza chi è costretto a ricorrere ai giudici per far valere sentenze favorevoli, che calpesta i principi elementari in materia di bilancio, che disconosce le regole della trasparenza e del buon governo, sta davvero portando il comune sull’orlo della bancarotta.
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Credo che tutte le forze di opposizione, e tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Roma, debbano mobilitarsi, senza indugio, per evitare il collasso della capitale d’Italia, senza aspettare oltre.
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Per quanto in mio potere ho presentato una articolata interrogazione al Sindaco e all’Assessore al Bilancio, sperando che abbia riscontro.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/564-interrogazione-piano-di-rientro">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Consiglio straordinario Piano Nomadi2011-03-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558996Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il Piano nomadi a Roma non funziona: questa è la fotografia che oggi esce dall’aula Giulio Cesare impegnata in un Consiglio Straordinario sul fenomeno. Insomma dopo gli annunci del Sindaco che aveva pronosticato la realizzazione del Piano Nomadi entro la fine del 2010, poi nella primavera del 2011 e poi entro la fine dell’anno ora il re è nudo perché il piano è ingolfato.
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Dopo 32 milioni di euro spesi Roma ha sempre e solo 7 campi autorizzati di cui solo 5 sono stati ristrutturati. In essi sono stati realizzati lavori di miglioria ma sulla si dice sull’insicurezza e sulla conflittualità dei residenti determinata dall’eccessivo numero dei presenti. Nulla si dice sui costi sostenuti per la sorveglianza privata che di fatto non serve visto che comunque sono le forze dell’ordine ad intervenire quando la situazione lo richiede. Si continua a gestire il fenomeno in maniera emergenziale e tale rimarrà, perché manca la vera progettualità a 360 gradi condivisa con i municipi e le associazioni e le cooperative sociali, che la situazione richiede.
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Le esperienze europee, in primis quella spagnola ci dicono che la questione Rom non può essere approcciata senza la pianificazione, a monte, di politiche di intervento socio sanitarie, di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo , uniche condizioni in grado di dimunire il disagio sia delle popolazioni nomadi che dei cittadini ospitanti.
<p>Altrettanto grave è l’indicazione della Croce Rossa quale coordinatrice unica della gestione nei campi, che comporta lo svilimento del grande lavoro svolto in questi anni dalle cooperative sociali, relegate a un ruolo secondario e sottoposte alla verifica dell’efficacia degli interventi da parte della CRI.
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Il fenomeno dei microaccampamenti abusivi presenti a Roma è sottostimato e sottostimati sono anche i numeri complessivi delle presenze per cui nutro molti dubbi sulla possibilità che Castelnuovo di Porto possa accogliere le persone in condizioni umane degne di questo nome, senza evitare assembramenti disumani. Vista poi l’aleatorietà dei tempi di realizzazione dei nuovi campi, la permanenza di queste persone nelle strutture è indefinibile.
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Reputo inoltre molto grave l’atteggiamento tenuto oggi da coloro che rappresentano le istituzioni che hanno ritenuto dopo i tre interventi del Prefetto, del Sindaco e del Delegato alla Sicurezza Ciardi, di non aprire un dibattito con l’Assemblea, consentendo così ai rappresentanti dell’opposizione, di esporre il loro pensiero in termini di idee e di progettualità su un fenomeno così delicato, declinato ancora oggi preminentemente in termini securitari.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/549-consiglio-straordinario-piano-nomadi">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Pup Via Albalonga2011-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558090Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Roma è attraversata da un vento di rivolta sugli innnumerevoli P.U.P. che sono in dirittura di partenza in vari punti della città. La mobilitazione questa volta riguarda la realizzazione del PUP di Via Albalonga. Contro la realizzazione del parcheggio, nei giorni scorsi, migliaia di persone hanno protestato a Piazza Re di Roma per dire no a questo PUP e oggi dopo la raccolta di oltre 2000 firme e la presentazione di un ricorso al TAR, , i cittadini sono arrivati ad incatenarsi alle robinie, per impedirne l’abbattimento.
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Prima di dare il via ad un progetto che toglie posti gratuiti in superficie a vantaggio della realizzazione di box privati, è doveroso che si attivi un processo corretto di informazione e di dialogo con i cittadini.
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Invito pertanto calorosamente il Sindaco Alemanno a tenere in considerazione le richieste dei cittadini e a sospendere immediatamente l’abbattimento degli alberi.. Gli scavi archeologici, propedeutici all’inizio del cantiere, non possono in alcun modo giustificare, in una zona dove le alberate sono rare, l’abbattimento di 40 robinie.
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La realizzazione dei PUP in questa città, sta, non a caso, incontrando la contrarietà di tanti cittadini perché l’intera strategia viene percepita dai romani come un’operazione calata dall’alto che stravolge, con le cantierizzazioni, interi quartieri, realizza box sotterranei a pagamento che i più non potranno mai comprare, mina la stabilità degli edifici circostanti e rade al suolo alberi per fare posto al cemento. .Come non dar credito alle giuste rimostranze e alle sacrosante preoccupazioni dei cittadini?<br />
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/512-pup-via-albalonga">www.gemmazuni.it</a>Simone Lupi: "Pronti a bloccare le ruspe abusive del comune di Roma al campo nomadi 'La Barbuta' ". 2011-02-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557660Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Ciampino (RM) (Partito: PD) <br/><br/><br />
L'Assessore alle risorse del Comune di Ciampino, Simone Lupi, candidato a Sindaco della coalizione di centrosinistra alle elezioni comunali di primavera, è sconcertato dall'annuncio dell'avvio dei lavori per il raddoppio del campo nomadi "La Barbuta" da parte del Comune di Roma.
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"E' incredibile - afferma Simone Lupi - come il Comune di Roma, nella persona dell'Assessore Belviso, possa annunciare l'arrivo a breve delle ruspe al campo posto al confine con Ciampino non curante dei problemi presenti in quel campo e del giudizio pendente presso il Consiglio di Stato, dopo che il Tar ha riconosciuto che le decisioni sul futuro del campo nomadi Barbuta non potessero essere prese senza il parere del Comune di Ciampino".
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L'Assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso, ha annunciato alla stampa l'avvio a giorni dei lavori di raddoppio del campo nomadi, con la costruzione di un nuovo villaggio che sarebbe pronto entro l'estate.
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"La scelta della Giunta capitolina è sbagliata per due motivi: - continua Lupi - uno di forma ed uno di sostanza.<br />
Nella forma, il Piano nomadi (che comprende il raddoppio del campo La Barbuta) è stato finora solo un comunicato stampa, e non si è ancora tradotto in un atto amministrativo. Sia il Commissario straordinario per l'emergenza nomadi, sia il Sindaco di Roma, sia il Ministro degli Interni ci hanno respinto le nostre legittime istanze di accesso agli atti, con la motivazione che l'area è nel territorio del Comune di Roma. Il Commissario ha poi convocato una Conferenza dei Servizi per l'avvio dei lavori escludendoci dal tavolo. Il Tar ha già accolto il nostro ricorso nei confronti del Ministro dei Interni, disponendo l'accesso agli atti e il coinvolgimento del Comune di Ciampino in ogni sede in cui si deliberino modifiche al campo, ed il Ministro anzichè fornirceli ha opposto ricorso al Consiglio di Stato, dal quale attendiamo l'esito.
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Nella sostanza il campo è situato in un'area insalubre e insicura, dove pensare ad una qualsiasi integrazione è pura follia. L'area è chiusa in un perimetro delimitato dal Raccordo Anulare, la ferrovia Roma-Ciampino e l'Aeroporto, a pochi metri dalla pista di decollo e atterraggio e sopra una falda acquifera ed un'area vincolata archeologicamente. Un luogo in cui non si potrebbe augurare di vivere neanche al peggior nemico di ognuno di noi".
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"Se il Comune di Roma - conclude l'assessore Lupi - si crede che noi staremo fermi a guardare compiere questo scempio si sbaglia di grosso. Il raddoppio di quel campo (dagli attuali 300 ai previsti 650 occupanti) con la costruzione del nuovo maxi-ghetto è una follia alla quale continueremo ad opporci in ogni sede possibile. Siamo fiduciosi che i Giudici del Consiglio di Stato rinnovino la bocciatura alle decisioni della Giunta capitolina e<b> chiediamo al Comune di Roma</b> di fare un passo indietro e procedere alla chiusura definitiva del campo nomadi abusivo La Barbuta ed alla costruzione di un villaggio di solidarietà in un area idonea del comune di Roma dove la comunità nomade possa davvero integrarsi".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lupisimone.it/index.php?option=com_content&view=article&id=105:lupi-qpronti-a-bloccare-le-ruspe-abusive-del-comune-di-roma-al-campo-nomadi-barbutaq&catid=1:ultime&Itemid=60">sito Simone Lupi</a>MARIA GEMMA AZUNI: Valle dei Casali2011-01-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557260Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
In data odierna, l’Assemblea Capitolina ha approvato una proposta di delibera con la quale si approva il progetto per la realizzazione di una strada di accesso all’Area Protetta della “Valle dei Casali” . Tale progetto, nato nel 1999 nell’ambito del “Programma di Accoglienza per il Grande Giubileo del 2000” , era finalizzato alla esecuzione di una via di collegamento, secondo un tracciato che percorre l’area protetta della Valle dei Casali, al servizio di una struttura alberghiera oggi trasformata in residence.
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L’opera stradale insiste su un territorio, la “Valle dei Casali” che fa parte del sistema delle Riserve regionali, con una storia lunga e tormentata risalente agli anni ’70. L’approvazione della delibera di oggi insulta l’attività lunga, e purtroppo infruttuosa, dei numerosi comitati di cittadini che si sono, per anni, adoperati per la difesa, la valorizzazione e l’uso pubblico della Valle dei Casali scontrandosi con amministrazioni che hanno, attraverso una serie di atti, impoverito e svilito il ruolo naturalistico e culturale di questo luogo. Tra questi, la sottrazione di una quota di territorio della riserva al fine di destinarlo alla realizzazione di attività di culto; il recente annullamento, da parte dell’Amministrazione comunale, dei fondi stanziati per il restauro di Villa York ed infine il totale divieto di accessibilità all’area da parte della cittadinanza neanche sotto forma di visita guidata. La realizzazione di una strada che attraversa parte della Riserva Naturalistica della Valle dei Casali, in funzione degli interessi privati di un ex albergo rappresenta l’ultimo affronto per la popolazione di un quartiere che, da quarant’anni, si batte per la difesa e la fruibilità pubblica di questo importante patrimonio.
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Mi sono opposta all’approvazione di una delibera che pone gli interessi privati in luogo agli interessi della collettività e che ritenevo improponibile senza la risoluzione, sotto un’ottica di pubblica utilità, della definitiva riqualificazione dell’area della Valle dei Casali.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/479-valle-dei-casali">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Assunzioni esterne2011-01-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557258Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Nonostante la gravissima situazione debitoria del Comune di Roma, acclarata anche dall'abbassamento del rating operato dall’agenzia Ficht, il Sindaco Alemanno non pare preoccuparsi delle continue, incessanti, ormai numerosissime assunzioni che i suoi assessori, anche quelli appena destituiti appena prima del mancato rinnovo dell’incarico, hanno continuato e continuano ad effettuare.
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Sono ormai più di 180 le assunzioni di personale esterno effettuate dalla Giunta capitolina (di cui 52 per incarichi dirigenziali), e contemplano ipotesi diverse di dubbia legittimità; i dirigenti vengono assunti in assenza di qualsiasi procedura comparativa dei curricula, in virtù di articoli di legge abrogati dalla riforma Brunetta; diplomati vengono assunti nella categoria D, riservata al personale laureato, e infine vengono erogate a pioggia indennità ulteriori, esclusivamente al personale esterno, che raggiungono cifre spropositate, in alcuni casi superiori ai 50.000 euro annui.
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Sarebbe il caso che si pronunciasse la parola fine a questa incessante operazione di assunzione di personale amico, effettuata in spregio non solo dei soldi di tutti i cittadini ma anche del personale interno, che pure in molti casi avrebbe titoli e requisiti per essere valorizzato.
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I sacrifici, se debbono essere, debbono riguardare tutti, e per questo ho presentato in proposito, stamattina, un’interrogazione urgente al Sindaco e all’assessore al Personale.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/477-assunzioni-esterne">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: La Giunta Alemanno2011-01-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557178Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il Sindaco Alemanno ha presentato all’Assemblea Capitolina la sua Giunta seminuova, che nasce sotto pessimi auspici per la sua instabilità interna e palese disinteresse per i problemi della città. Avrà serie difficoltà ad accogliere i bisogni dei cittadini e ad attrezzarsi concrete soluzioni.
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Non c’è spazio per le donne della maggioranza, è un fascio di lutto al braccio per la morte della presenza femminile nella Giunta e per il non rispetto dell’uguaglianza di genere.
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Le modalità con cui si è costituita questa Giunta, ci dicono quanto gravi e profonde siano le insufficienze di questo centrodestra che dovrebbe governare Roma Capitale.
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Per questo ho presentato a nome di Sinistra Ecologia Libertà una simbolica intimazione di sfratto al Sindaco per morosità incontrollata a danno dei cittadini.
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Il Sindaco è in balia della sua maggioranza e nonostante il basso profilo la deve temere, durissimi interventi nei suoi confronti da parte di molti consiglieri .
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Auspico che i molti colleghi presenti nell’Aula Giulio Cesare rileggano l’articolo 54- etica, politica, economia-per riflettere sulla responsabilità pubblica e sull’etica che dovrebbero essere i principi basilari di un rappresentante pubblico.
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Il SEL sorveglierà attentamente questa nuova Giunta a tutela dei servizi già tanto deprivati e per la salvaguardia del patrimonio comunale.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/475-la-giunta-alemanno">www.gemmazuni.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Nuova Giunta di Roma Capitale2011-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557157Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Roma Capitale – Giunta seminuova – Vecchissimi vizi.
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Giovedì 20 gennaio il Sindaco Alemanno presenterà all’Assemblea Capitolina la sua Giunta seminuova. I motivi che hanno portato all’azzeramento della precedente Giunta, e le modalità con cui si è costituita questa, ci dicono quanto gravi e profonde siano le insufficienze di questo centrodestra che dovrebbe governare Roma Capitale.<br />
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Dovrebbe, perché la precedente Giunta Alemanno è riuscita, in quasi tre anni, a lasciare nell’abbandono la città e, al tempo stesso, è riuscita a farsi travolgere dallo scandalo di Parentopoli, che è quanto di più odioso può essere compiuto da chi ha responsabilità pubbliche, e dovrebbe assolvere ai suoi compiti con disciplina ed onore, nell’interesse del bene comune.<br />
Questo concetto non è una stravaganza moralistica, al contrario è quanto prescrive l’articolo 54 della nostra Carta Costituzionale.
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Su questo aspetto della responsabilità pubblica, e dell’etica che ad essa deve accompagnarsi, ho promosso un convegno il 15 dicembre scorso dal titolo “articolo 54 – etica, politica, economia”.
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Un convegno dei cui atti, non appena pubblicati, mi farò premura di omaggiare il Sindaco Alemanno, perché possa trovarvi spunti di riflessione e magari anche indicazioni su come possa adempiere, con onore e dignità, alla importante funzione pubblica cui è stato chiamato.
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Per quanto riguarda la Giunta, invece, nata sotto il segno degli intrighi, di divisioni insanabili nel centrodestra, di veti incrociati, di una ulteriore mortificazione della presenza femminile, non c’è da prevedere nulla di buono, purtroppo, per il futuro della nostra città.
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Il Sindaco Alemanno compirebbe un atto di saggezza se, traendo le inevitabili conseguenze da questa situazione deteriorata, trovasse il coraggio di dimettersi.
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Per la prima volta farebbe qualcosa di utile per Roma.<br />
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/473-nuova-giunta-di-roma-capitale">www.gemmazuni.it</a>Walter VERINI: «Veltroni e "Aledanno": la diversità antropologica di due classi dirigenti» - INTERVISTA2011-01-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it556963Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Il braccio destro dell'ex sindaco Pd sul "mid term" dell'attuale giunta: «Noi avevamo un'idea di futuro per Roma. Oggi la città è preda di uno sgretolamento da basso impero. Come l'Italia».
<p>«Bertolaso? Sarebbe meglio Gabrielli, è lui che oggi si occupa di disastri».
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Walter Venni se la cava con una battuta. Ma su Roma non ha molta voglia di scherzare. Prima di approdare a Montecitorio, per 7 anni è stato il braccio destro di Walter Veltroni in Campidoglio. Nel suo studio si rigira tra le mani una cartellina datata 12 gennaio. Si tratta del 12 gennaio del 2004, però, quando Veltroni agli ex Mercati Generali di Roma festeggiò la metà del suo primo mandato da sindaco. Oggi è un altro 12 gennaio: esattamente 7 anni dopo, anche Gianni Alemanno è a metà del suo primo mandato. Ma non ha proprio nulla da festeggiare. Il senso del fallimento che c'è dietro l'azzeramento della sua giunta - dice Verini - risalta ancor di più dal confronto tra queste due metà mandato così diverse tra loro, che esaltano la radicale diversità politica, e direi antropologica, di due classi dirigenti».
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<b>Addirittura antropologica?</b>
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Certo, ma parlo di antropologia della politica. Fare il sindaco significa amare una città. Veltroni con Roma aveva un rapporto simbiotico, intenso. Guidava una squadra che lavorava per una comunità e per una idea di futuro.
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<b>E oggi?</b>
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Oggi vedo uno sgretolamento da basso impero che lega la capitale e il Paese. Ho la sensazione che la crisi pesantissima di Alemanno sia simile alla crisi di un mondo che privilegia l'interesse di pochi su quello generale e che quando vince le elezioni ritiene di aver conquistato il potere invece del governo.
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<b>Eppure Alemanno ha sconfitto un centrosinistra che governava la città da 15 anni e sembrava invincibile.</b>
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E, però, quel modello doveva fargli ancora paura se si è guadagnato subito il nomignolo di Retromanno per l'ansia di far dimenticare la stagione di Veltroni. Ha iniziato dicendo che voleva distruggere la teca dell'Ara Pacis, ha proseguito eliminando la Notte Bianca che era il simbolo di una città che non restava chiusa in casa, che produceva cultura e che riempiva gli alberghi; una città viva e, per questo, anche più sicura. Oggi, invece, come ha detto Vincenzo Cerami, Roma è una città cupa, spaventata, in cui non viene curata più neppure l'ordinaria amministrazione: il verde è trascurato, le strade sono di nuovo piene di buche, le aree pedonali sono ormai soltanto virtuali.
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<b>E a leggere i giornali sembra che anche i cosiddetti poteri forti stiano dando un ultimatum al sindaco.</b>
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Alemanno ha dato subito la sensazione di voler creare rapporti privilegiati con alcuni poteri, come un certo mondo delle costruzioni. Forse questo ha spinto qualcuno a investire su di lui. Nel modello Roma, invece, quel rapporto non era esclusivo né preferenziale. La nostra idea era che Roma cresceva se cresceva tutta. Oggi Alemanno dimostra di non saper reggere la sfida del governo che per il suo profilo è evidentemente sovradimensionata; dunque è possibile che anche chi aveva investito su di lui si renda conto di aver puntato su un cavallo partito già spompato. E infatti dopo<i> Retromanno</i> è arrivato anche <i>Aledanno</i>, per continuare con le citazioni.
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<b>E sono arrivati anche gli scandali passati alle cronache come fascistopoli e parentopoli.</b>
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Ricordo che l'incipit fu una festa organizzata all'Aranciera comunale, usata come fosse un luogo privato. E ricordo il caso di un assessore che accompagnò alcune classi ad Auschwitz come fosse un atto dovuto, a dimostrazione ulteriore che fin dall'inizio questa non si è dimostrata una classe dirigente ma soltanto un gruppo di potere, e per di più inadeguato e arrogante. <br />
E, infatti, alla guida delle aziende del Comune si è passati da personalità come Spaventa, Fabiani, Giarda, da noi scelte perché in grado di sottrarre quelle aziende alle ingerenze improprie, agli amici degli amici dalle origini nerissime, dando l'idea di un album di famiglia oscuro che si impadronisce via via della città.<br />
Soltanto questo, credo, di questa stagione rimarrà alla storia che, a pensarci bene, era già fissata nella immagine iniziale dei saluti romani sulla scala del Campidoglio. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WNJWP">Il Riformista - Alessandro Calvi</a>MARIA GEMMA AZUNI: Gara di sci di fondo al Circo Massimo2011-01-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549554Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Ci sarebbe da ridere, se non fosse invece una cosa scandalosamente seria, sulle notizie riportate oggi dalla stampa e propagandate con toni davvero farneticanti da un sito web, relative ad un agghiacciante ipotesi di gara di sci di fondo all’interno del Circo Massimo.
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Uno dei siti più importanti del mondo, già deturpato negli ultimi mesi da feste e ricorrenze che lo hanno tolto ai romani e ai turisti, come più volte abbiamo stigmatizzato (ricordiamo solo a titolo di esempio il fondamentale, per le sorti della città, campionato di beach soccer), viene ormai considerato come un giocattolo da privati cittadini che le sparano talmente grosse da non temere il ridicolo, senza alcun pronunciamento dell’Assemblea capitolina, nel disprezzo più totale di qualsivoglia passaggio istituzionale, che coinvolga il Comune, il Ministero e le Sovrintendenze.
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Dopo gli spot sul Gran Premio in assenza di atti formali e di decisioni concrete, è il caso di chiedere a gran voce al Sindaco Alemanno di intervenire a tutela dei luoghi fondamentali della città; le “mani sulla città”, se non ci pensano gli organi più rappresentativi ad evitarlo, le toglieremo a suon di mobilitazioni, cittadine e politiche.
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Gemma Azuni
<p><br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/457-gara-di-sci-di-fondo-al-circo-massimo">www.gemmazuni.it</a>Nicola ZINGARETTI: «Roma è il comune più grande d'Europa ma per Alemanno non c' è posto per i rifiuti» - INTERVISTA2010-12-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549316Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Roma (Partito: PD) - Consigliere Provincia Roma (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
«I poteri bisogna saperli usare. Buttati al vento due anni e mezzo».
<p>Prima le attese, «poi il rimpallo di competenze tra Regione e Comune di Roma. Ora scopriamo che il Campidoglio non ha un sito alternativo a Malagrotta. Hanno buttato al vento due anni e mezzo». Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, osserva «con preoccupazione» gli sviluppi della situazione rifiuti della Capitale.
<p> <b>C'è davvero il rischio di riprodurre a Roma l'emergenza napoletana?</b>
<p> «Le radici della vicenda dei rifiuti in Campania affondano nel rimpallo di responsabilità tra chi doveva decidere e non ha deciso. Proprio come a Roma. Fino a pochi giorni fa sono stati numerosi gli annunci sull'individuazione di un sito alternativo a Malagrotta. E ora si dice che non c'è posto».
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<b>E quindi che si fa? Si cerca una soluzione in provincia?</b>
<p>«Le motivazioni con le quali il Campidoglio ha spiegato la sua impossibilità a fornire un'alternativa alla discarica dicono che nella Capitale non c'è posto. Ma Roma non è il Comune più esteso d'Europa? Se è così, si capisce che sarà difficile convincere altri Comuni che nei loro territori c'è spazio per i rifiuti di Roma. Il problema, però, è un altro».
<p> <b>Quale?</b>
<p> «Non tanto dove si farà la nuova discarica, ma in quale clima culturale vengono prese certe decisioni. Quella che entra in crisi, e non da oggi, è un'impostazione di governo dei territori sbagliata ed egoistica. Viene alla luce quanto drammaticamente fragile sia stata una politica che in maniera ideologica ha negato qualsiasi legame di solidarietà con i comuni dell'area metropolitana».
<p> <b>Riemergono i conflitti tra Roma Capitale e le altre Province?</b>
<p>«Io sono un sostenitore di chi chiede per Roma più poteri. Poi, però, bisogna anche saperli usare. Diciamo che se ci fosse stato un altro clima, ora tutto sarebbe più semplice. Da due anni ripetiamo queste cose e, ogni volta, veniamo guardati con ironia dal Campidoglio. E invece avevamo ragione noi».
<p><b> Trenta sindaci della provincia di Roma si dicono preoccupati e hanno scritto a Napolitano e Berlusconi.</b>
<p> «E' l'ennesima dimostrazione che Roma deve vivere un rapporto con la sua area metropolitana fatto di oneri e di onori. Altrimenti il concetto che passa è che tutti i problemi vengono allontanati dalla città e a Roma restano solo finanziamenti e onori».
<p> <b>Ora il pallino è nelle mani della governatrice Polverini. C'è anche allo studio la possibilità di un commissariamento sui rifiuti.</b>
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«La presidente si troverà ad operare in un quadro di fiducia molto logorato. Provi a responsabilizzare maggiormente i territori. Abbiamo visto cos'è successo in Campania.
E lì di commissari ai rifiuti ce ne sono stati parecchi». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WEO4W">la Repubblica ed. Roma </a>