Openpolis - Argomento: Brunetta Renatohttps://www.openpolis.it/2013-06-17T00:00:00ZROBERTO CAPELLI: Centro Democratico » Iva, Capelli: Stop pressioni Pdl su governo, coperture di Brunetta sono balle spaziali2013-06-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it690578Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: DS-CD) <br/><br/>“La continua pressione del Pdl e del capogruppo alla Camera Brunetta sul governo riguardo all’Iva è inaccettabile. Non solo dal ministro Zanonato, ma anche dal ministero dell’Economia sono giunti segnali chiarissimi che soldi non ce ne sono e che le coperture indicate dallo stesso Brunetta, ovvero la fantomatica Iva che lo Stato dovrebbe incassare dal pagamento dei vecchi crediti della p.a. alle imprese fornitrici, non esistono perché le stesse imprese quell’Iva l’hanno già versata da tempo dopo l’emissione delle fatture. Il governo di larghe intese insomma non può avallare le balle spaziali da prosecuzione della campagna elettorale di Brunetta”. E’ quanto afferma in una nota Roberto Capelli, componente della Commissione Finanze della Camera e parlamentare del Centro Democratico.
“La realtà è che la coperta è cortissima, tesoretti da utilizzare non ce ne sono e se si cancella l’aumento dell’Iva si apre un buco nel bilancio dello Stato che è difficilissimo colmare. E comunque sarebbero tutti palliativi a fronte di una crisi tanto profonda: l’unica strada per aggredire il debito pubblico e ridurre la pressione fiscale è introdurre una patrimoniale per chiedere a chi ha di più di contribuire al risanamento dell’Italia. Ma mi sembra difficile – conclude Capelli – che le forze di questa maggioranza trovino un’intesa sul punto”.
<br/>fonte: <a href="http://www.ilcentrodemocratico.it/?p=6016">www.ilcentrodemocratico.it</a>Renato BRUNETTA: Pareggio nel 2013, ma partiamo subito INTERVISTA2011-08-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590989Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><b>“Per fare il ‘close to balance’ nel 2013 senza deprimere l’economia serve una cura doppia: antibiotici e vitamine”</b>. Il Ministro Renato Brunetta illustra la sua ricetta per il rilancio dell’economia, in un’intervista al Sole 24 Ore.
Il primo antibiotico e’ l’azzeramento del fabbisogno. Confidiamo di riuscire a intervenire su alcune voci di spesa e di avere buone entrate nella seconda parte dell’anno. Il nostro obiettivo primario e’ riuscire a ridurre il deficit/Pil gia’ quest’anno abbassandolo al 3,3% rispetto a un tendenziale di 3,9%. La progressione potrebbe essere mantenuta con un deficit/Pil all’1,5% l’anno prossimo per poi arrivare al ‘close to balance’ nel 2013 con un deficit/Pil allo 0,2-0,3%”.
Per quel che riguarda il Pil, ”confido ancora che quest’anno si possa fare un +1,1%”. In merito alla delega assistenziale e fiscale, ”l’obiettivo e’ ottenere la legge delega entro l’autunno per varare i principali decreti legislativi a fine anno”, afferma Brunetta. ”Dal 2012, gradualmente, entra in vigore il nuovo fisco e il nuovo assetto delle tax expenditure che ridisegneranno lo Stato assistenziale”. Rassicura però sulla pressione fiscale: ”Il percorso sara’ graduale ed equilibrato”.
Le vitamine, spiega Brunetta ”arriveranno con l’attuazione in tempi certi e controllati insieme con le parti sociali delle 27 misure per la crescita contenute nel decreto sviluppo di maggio e nella manovra correttiva di luglio. A quelle misure si aggiungeranno poi i punti condivisi del documento unitario presentato dalla parti sociali giovedi”’. A breve termine, ”razionalizziamo la spesa delle province e le funzioni dei comuni minori come previsto nei decreti attuativi del federalismo fiscale”, dichiara Brunetta. ”Procederemo poi con le semplificazioni dopo le ultimissime varate in materia di norme ambientali, antincendi e sulla privacy nelle aziende. E ancora: il fisco di vantaggio e la realizzazione su un’agenda ferrea degli investimenti varati dal Cipe”. Il ministro punta anche a ”recuperare il decreto Ronchi, con il 23 bis”, vale a dire ”la privatizzazione delle public utilities, senza l’acqua”.
L’inserimento del vincolo del pareggio nella Costituzione ”ridisegnera’ il panorama politico italiano: da una parte staranno le forze per il rigore, lo sviluppo e la crescita; dall’ altra chi punta alla stagnazione e al lassismo”, sostiene Brunetta. ”Si blinda per sempre l’articolo 81, basta spesa fuori giri. E poi ci sara’ il nuovo articolo 41 sulla liberta’ d’impresa. Cosi’ si centra l’obiettivo della credibilita”’.
“Arriviamo alle elezioni politiche nella primavera del 2013 con un nuovo sistema tributario, nuove liberalizzazioni realizzate, privatizzazioni, una pubblica amministrazione piu’ efficiente e il nuovo Statuto dei lavori. Ma soprattutto con un deficit/Pil prossimo allo zero e il nuovo vincolo in Costituzione”.
http://www.renatobrunetta.it/2011/08/07/pareggio-nel-2013-ma-partiamo-subito/#more-8964
<br/>fonte: <a href="http://www.renatobrunetta.it/2011/08/07/pareggio-nel-2013-ma-partiamo-subito/#more-8964">www.renatobrunetta.it</a>Renato BRUNETTA: SPORT D’ESTATE: TIRO AL BRUNETTA, MA INTANTO SOLO LUI ASSUME I “CRETINI”2011-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590616Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>Fra le novità più rilevanti di questa estate dobbiamo registrare la nascita di un nuovo sport nazionale: il tiro al Brunetta. L’ultima competizione in ordine di tempo si è svolta mercoledì sera nel corso di un festival a Viterbo, dove il ministro per la Pubblica amministrazione doveva essere intervistato dal direttore del Tempo, Mario Sechi. Non appena ha attaccato a parlare, dal folto pubblico sono spuntati contestatori fischianti e urlanti. Brunetta, col consueto sorrisetto, ha risposto come si conveniva: <b>«Non vi rendete conto di quanto siete disperati e disgraziati. Voi non lavorate, siete dei poveretti. Ho il consenso di milioni di persone e posso anche tollerare qualche cretino che vuole nascondersi</b>». Quelli proseguivano a sbraitare e lui, di pietra: <b>«Non mi turba per nulla, ogni cosa che fate dimostra la vostra cretineria».</b> Questa risposta è la miglior fotografia possibile di Renato Brunetta, il motivo per cui da ministro amatissimo da una parte degli italiani per la sua battaglia contro gli sprechi è diventato odiatissimo da altri. La ragione è che Brunetta risponde. Quando, durante un’assemblea milanese di "Libertà e giustizia" il giurista di Repubblica, Gustavo Zagrebelsky, fu interrotto da un berciante contestatore, non mosse nemmeno il labbro. Aspettò che il mattoide fosse trascinato via dalla sicurezza, accompagnando con lo sguardo il tragitto del poveretto sollevato di peso dai bodyguard. Si trincerò dietro uno sdegnato silenzio, un po’ indignato e un po’ sorpreso che qualcuno avesse osato interrompere il suo augusto discorso.
Brunetta invece s’incazza. Come ama ripetere, viene da una famiglia umile, suo padre era un venditore ambulante a Venezia. Renato ha lavorato, e parecchio, ci tiene a rivendicarlo. È popolare anche nell’ira. <b>«Ho il vaffa facile»,</b> ha detto in un’intervista. Per questo lo accusano di essere arrogante, invece è tutto l’opposto: è pronto a misurarsi sullo stesso terreno degli avversari. Massimo D’Alema, che definì Brunetta «energumeno tascabile», si nasconde dietro le battutine sferzanti, ma quando qualcuno lo mette alle strette gorgoglia come una ciminiera e s’imbufalisce. Renato invece sfodera il sorrisetto e sfancula. È un combattente questo ministro, anche quando fa e dice stronzate ha un piglio guascone. L’Italia è piena di politicanti col doppio incarico, i quali promettono di mollare la poltrona, si cimentano nelle più strampalate acrobazie retoriche per giustificarsi e al contempo conservare le cadrebbe multiple. Brunetta, all’opposto, si candidò a sindaco di Venezia sbandierando che avrebbe tenuto anche il posto al vertice del suo dicastero: avrebbe lavorato il doppio, che problema c’era? Forse fu una smargiassata, e infatti alle elezioni lo trombarono, non senza un pizzico di compiacimento da parte dei suoi alleati. Ma lui era già pronto a tornare in sella. E che dire di quando un gruppuscolo di precari infuriati cercò di sabotare il suo matrimonio con l’amata Titti? Brunetta mica si mise a frignare, piuttosto gliela mise in quel posto: lo aspettavano a Ravello con gli striscioni, ma lui aveva anticipato in gran segreto l’orario delle nozze. Furbizie da faina.
Anche a molti del centrodestra Renato sta sui cosiddetti. Perfino Giulio Tremonti fu ripreso da una telecamera malandrina mentre sibilava all’indirizzo del collega, durante la presentazione della manovra: «È proprio un cretino», e il Fatto il giorno seguente titolò con gran godimento: "È ufficiale, Brunetta è cretino". Ma il ministro mica se la prese. Abbracciò Giulio e dichiarò ai giornali che si trattava di ordinaria amministrazione, era stato «un accidente, nel senso filosofico del termine», e il cretino in senso filosofico rimane una delle più grandi invenzioni del secolo, se Brunetta non ha vinto il Nobel - come dice - perché si è dato alla politica, beh, dovrebbero concederglielo per questa geniale creazione retorica.
C’è un altro motivo per cui Brunetta rimane insopportabile ad amici e nemici. Lo spiega Francesco Merlo, livoroso editorialista di Repubblica, in un libro appena uscito e intitolato "Brunetta il fantuttone" (Aliberti editore). Si tratta di una raccolta dei più feroci articoli che il Merlo in questione ha dedicato al ministro (di cui sono accluse le pungenti repliche). Nel tentativo di assomigliare a Travaglio, Merlo colleziona insulti: «È tutta qui la storia di Brunetta», scrive, «è la storia di un rancore. È un bene deteriorato dalla bile. È un vino inacidito. È un’acqua avvelenata». Poi battute sulla scarsa altezza e sul risentimento che ne deriverebbe, come a dire con De Andrè che Brunetta è una carogna di sicuro perché ha il cuore troppo vicino... lo sapete. Ma alla fine dei conti questo libriccino è il più straordinario inno che si potesse dedicare al ministro. Dice Merlo: «In questo senso è peggio dei mascalzoni: ci crede».
Ecco la qualità che fa incazzare tutti: Brunetta ci crede, nella sua fede è persino ingenuo e forse scontenta gli altri politici più scafati e meno convinti. Conosce il valore del lavoro, non a caso invita chi si lamenta ad andare a "raccogliere le mele". A sinistra si arrabbiano con lui per la sua fede indefessa, per l’ostinazione con cui combatte le sue guerre a rischio di rovinarsi il fegato. La verità è che, dopo tutto, Brunetta ha ragione. E lo sa, dunque quando si scontra con un Paese che non vuole cambiare, con i giovani precari che difendono un posto fisso inesistente e i privilegi della casta pubblica, perde la trebisonda e dichiara cose poco gentili. Ma come si fa a negare che fosse sacrosanta la sua battaglia contro il "culturame", i registi che arraffano soldi pubblici per girare film assurdi? Con che entusiasmo diceva al collega Bondi: «Vai Sandro, taglia!». Come si fa a non avercela con i fannulloni mezze maniche? Sì, forse è una generalizzazione sgradevole, ma vivvaddio sincera. «Voi siete l’Italia peggiore», ha detto il ministro a un gruppetto di precari (sempre loro) che voleva contestarlo durante un convegno. Sembrò un’uscita tremenda, poi si scoprì che la signorina precaria a cui Brunetta tolse la parola - il video ormai è un feticcio su internet - era Maurizia Russo Spena, figlia di Giovanni, deputato comunista per diverse era geologiche e dunque stipendiato lautamente dagli italiani. A uno possono anche girare le balle.
<i>Tanto più che il governo di centrodestra, nonostante gli insulti, ha regolarizzato più precari nella pubblica amministrazione e nella scuola (65mila e oltre a settembre, per dire) dei vari governi progressisti. Questo perché, dopo tutto, Brunetta ci crede. E la cosa fa incazzare molti, soprattutto lo stesso Brunetta.</i><br/>fonte: <a href="HTTP://LIBERO-NEWS.IT/NEWS/793127/SPORT-D-ESTATE-TIRO-AL-BRUNETTA-MA-SOLO-LUI-ASSUME-I-CRETINI.HTML">LIBERO-NEWS.IT</a>Renato BRUNETTA: La precaria anti-Brunetta2011-06-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it585185Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>La precaria anti-Brunetta? Se la prenda col papà senatore
Intanto il ministro della Pubblica istruzione (oggetto di una violentissima campagna sui social network) è tornato sulla polemica rendendo pan per focaccia mediatica attraverso un messaggio su youtube. La frase «voi siete l’Italia peggiore», ha tentato di spiegare, «<b>non è rivolta al modo dei precari, che sono delle vittime, ma è un giudizio sulle quattro persone venute non ad ascoltare il convegno e il sottoscritto che parlava dell’innovazione, dell’Italia migliore e dei giovani che si impegnano».</b> Inevitabile l’ironia sulla Russo Spena: <b>«La loro leader non mi sembra molto precaria».</b> E proprio il mercato del lavoro è stato definito dal ministro <b>«un sistema che non funziona, provocato dall’egoismo dei padri».</b> Forse Maurizia, prima di prendersela con Brunetta, faceva prima a chiedere spiegazioni al papà.
http://www.secoloditalia.it/stories/Politica/1324_la_precaria_anti-brunetta_se_la_prenda_col_pap_senatore/
<br/>fonte: <a href="http://www.secoloditalia.it/stories/Politica/1324_la_precaria_anti-brunetta_se_la_prenda_col_pap_senatore/">www.secoloditalia.it</a>Renato BRUNETTA: «Non chiedo scusa, era un agguato» - INTERVISTA2011-06-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it584789Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b><i>INTERVISTA DI LUCA TELESE</i></b>
<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=nWvAYdsgUfE&feature=player_embedded#at=76">il Fatto Quotidiano | youtube.com</a>Renato BRUNETTA: INTERVISTA2011-06-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582446Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>http://www.renatobrunetta.it/2011/06/01/si-alle-richieste-del-governatore-faremo-subito-la-riforma-fiscale/
Sì alle richieste del Governatore, faremo subito la riforma fiscale INTERVISTA
Sì alla riforma fiscale, da fare subito e, se sarà il caso, assieme <b>«all’eventuale anticipo della manovra».</b> Sì anche ai tagli <b>«non indiscriminati»</b> alla spesa corrente, senza sacrificare la spesa in conto capitale. A Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione, la relazione di Mario Draghi da governatore della Banca d’Italia è piaciuta.
Eppure il governatore non è stato tenero con Palazzo Chigi. Ha detto che la spesa corrente va ridotta di 5 punti, che serve una manovra tempestiva e che i tagli non devono essere indiscriminati. Come se ne esce?
<b>«Continuando e accelerando quello che abbiamo già avviato. E’ vero: la spesa primaria corrente in rapporto al Pil deve essere riportata ai livelli dello scorso decennio e l’obiettivo va realizzato attraverso interventi mirati, basandosi su indicatori di efficienza. Ma la riforma della pubblica amministrazione avviata da questo governo, e in particolare dal mio ministero, va già in questo senso».</b>
<br/>fonte: <a href="http://www.renatobrunetta.it/2011/06/01/si-alle-richieste-del-governatore-faremo-subito-la-riforma-fiscale/">www.renatobrunetta.it</a>Renato BRUNETTA: BRUNETTA E RIFORMA FISCALE2011-06-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582442Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>BRUNETTA E RIFORMA FISCALE
Roma, 1 giu. (Labitalia) - <b>''Sono d'accordo''</b> con il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che afferma che tagliare la spesa non basta e che vanno fatte anche le riforme. <b>''Per esempio quella del fisco deve e può essere fatta subito'', ''in concomitanza con l'eventuale anticipo di manovra correttiva per il 2013-14''.</b> Ad affermarlo, in un'intervista a 'La Repubblica', è il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, commentando la relazione di Draghi ieri in occasione dell'Assemblea di Banca d'Italia. La riforma fiscale può essere fatta, spiega Brunetta, <b>''innanzitutto semplificando e razionalizzando il codice tributario''</b>. Per il ministro, <b>''la riduzione del prelievo sui redditi da lavoro deve essere compensata da un aumento dei prelievi sui consumi. Di per se', questo spostamento avrà un effetto significativo sulla crescita: riducendo il cuneo fiscale, si interviene positivamente sugli incentivi a lavorare, assumere, produrre e investire di più''</b>.L'eventuale impatto di una manovra del genere sull'inflazione, aggiunge ancora Brunetta, <b>''sarebbe solo transitorio. Certo, l'intervento deve essere significativo: modalità e mix sono allo studio del ministero dell'Economia''.</b>
http://www.adnkronos.com/mobile/Lavoro/news/Rassegna-stampa-il-lavoro-nei-quotidiani-di-oggi_3.1.2082349571.php<br/>fonte: <a href="http://www.adnkronos.com/mobile/Lavoro/news/Rassegna-stampa-il-lavoro-nei-quotidiani-di-oggi_3.1.2082349571.php">www.adnkronos.com</a>Renato BRUNETTA: "Sì alle richieste del governatore faremo subito la riforma fiscale"2011-06-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582366Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>mercoledì 1 giugno 2011
Intervista a Renato Brunetta - "Sì alle richieste del governatore faremo subito la riforma fiscale"
L'intervista Il ministro della Funzione Pubblica, Brunetta: intervento insieme all'anticipo della manovra "Si alle richieste del governatore faremo subito la riforma fiscale" ROMA — Sì alla riforma fiscale, da fare subito e, se sarà il caso, assieme «all'eventuale anticipo della manovra». SI anche ai tagli «non indiscriminati» alla spesa corrente, senza sacrificare la spesa in conto capitale.ARenato Brunetta, ministro perla Pubblica amministrazione e l'innovazione, la relazione di Mario Draghi è piaciuta. Eppure il governatore non è stato tenero con Palazzo Chigi. Ha detto che la spesa corrente va ridotta di 5 punti, che serve una manovra tempestiva e che i tagli non devono essere indiscriminati. Come se ne esce? «Continuando e accelerando quello che abbiamo già avviato. E' vero: la spesa primaria corrente in rapporto al Pil deve essere riportata ai livelli dello scorso decennio e l'obiettivo va realizzato attraverso interventi mirati, basandosi su indicatori di efficienza. Ma la riforma della pubblica amministra-zione avviatadalgovemo, einparticolare dal mio ministero, va già in questo senso»
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2011060118823263-1<br/>fonte: <a href="http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2011060118823263-1">rassegnastampa.mef.gov.it</a>Renato BRUNETTA: Misure fiscali e piano per il Sud 2011-05-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582474Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/>Misure fiscali e piano per il Sud Il ruolo di Brunetta
È un’operazione a vasto raggio, che coinvolge gran parte dei ministri del Pdl, e che sta per essere messa in atto con una lettera indirizzata al premier—primo firmatario Brunetta — perché «alla prima riunione utile di governo» venga inserito all’ordine del giorno il varo della legge delega per la riforma del fisco e il piano per il Sud.
Ma Brunetta, e con lui altri colleghi, sarebbero intenzionati a forzare la mano. «Se del caso di riunioni ne faremo due», dice infatti il titolare della Pubblica amministrazione, che non si cura dei veti posti da Tremonti: «Questa storia dei tavoli di studio per la riforma fiscale al ministero dell’Economia, somiglia alla storia della tela di Penelope. La fase di studio è terminata. Ora va presentata in Parlamento la legge delega, affinché la riforma sia pronta per il 2013».
http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/verderami-misure-fiscali-tremonti_b6e2d052-8b49-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml
<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/verderami-misure-fiscali-tremonti_b6e2d052-8b49-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml">www.corriere.it</a>Renato BRUNETTA: “Taglio costi burocrazia resta priorità governo”2011-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560821Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><br />
“Di fronte alla crisi, il peso degli oneri amministrativi è ancora più intollerabile per le imprese e l’intero sistema Paese. Per questa ragione, tagliare i costi della burocrazia per le imprese e disboscare la giungla delle procedure è divenuto un impegno prioritario di questo governo”.
<p>E’ quanto afferma il ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, in un intervento su Anci Rivista. Brunetta ricorda che “le analisi condotte dalle principali organizzazioni internazionali individuano nella complicazione burocratica una delle prime cause dello svantaggio competitivo dell’Italia nel contesto europeo e nell’intera area Ocse”, passando poi a ribadire gli impegni del governo.
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Tra questi il “Piano per la semplificazione amministrativa per le imprese e le famiglie 2010-2012, che fornisce il quadro dei risultati raggiunti dal ‘taglia-oneri’ e definisce obiettivi, strumenti e piani operativi per intensificare e completare le attività in corso e conseguire entro il 2012 il traguardo di un taglio di oltre il 25% dei costi della burocrazia”. Tornando proprio al ‘taglia-oneri” ormai a regime, Brunetta spiega: “Si tratta di un’attività di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi, che già ci ha portato a sottoporre a misurazione 71 procedure ad alto impatto sulle imprese, selezionate con le associazioni imprenditoriali: sono stati stimati costi burocratici per 21,5 miliardi di euro all’anno e definiti interventi che comportano un ‘taglio’ stimato di 6,4 miliardi di euro l’anno”.
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Nel ripercorrere gli interventi in materia del governo, il Ministro ricorda inoltre: “Con la manovra finanziaria è stata introdotta un’innovazione senza precedenti per l’Italia: il principio di proporzionalità per gli adempimenti amministrativi che vengono differenziati in relazione alla dimensione, al settore in cui l’impresa opera e all’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici: presto avremo meno scartoffie per le imprese e maggiore tutela degli interessi pubblici”.
“Approvati i primi regolamenti – aggiunge Brunetta - siamo già al lavoro per adottare un nuovo ‘pacchetto’ di interventi di semplificazione in materia di privacy, sicurezza sul lavoro e appalti. Non è tutto: il disegno di legge collegato alla finanziaria 2010, contiene numerose e importanti misure di semplificazione tra le quali ricordo la previsione della ‘Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche’ per contrastare le molestie amministrative e assicurare l’effettività ai diritti delle imprese e dei cittadini”. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ancupm.it/content/zoom.asp?id_news=6435">www.ancupm.it | anci.it</a>LUCIO TIOZZO: «Chioggia sparita dalla Legge Speciale»2010-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547420Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Chioggia (VE) (Lista di elezione: DS) <br/><br/><br />
«Nella nuova Legge Speciale Chioggia è sparita».
<p> Lo sostiene il capogruppo dell'opposizione Lucio Tiozzo che invita il ministro Renato Brunetta in città per toccare con mano come sono stati spesi i milioni di euro della vecchia Legge Speciale e per mostrare quanto ancora c'è da fare per rendere sicura la città e per rilanciarla da punto di vista economico.
<p> Secondo Tiozzo la scarsa considerazione per la città dipenderebbe dal mancato interessamento del sindaco Romano Tiozzo che ha disertato l'ultimo incontro sulla Legge Speciale.
<p> «Da mesi - spiega Lucio Tiozzo - si sta discutendo della nuova Legge Speciale, ma tutta l'attenzione è concentrata su Venezia, della gronda lagunare non si parla più. Chioggia non viene mai menzionata. Questo perché la nostra giunta, presa dai mille contrasti interni, non se ne sta occupando tanto che all'ultimo incontro tra il sindaco di Venezia Orsoni e il ministro Brunetta Chioggia non ha mandato alcun rappresentante».
<p>Con la vecchia Legge Speciale in città arriva il 15% del monte risorse destinato a Venezia. Soldi con cui negli anni si sono realizzati gli interventi per la salvaguardia dei centri storici dalle acque alte, si sono restaurati palazzi pubblici, strade, piazze e ponti e aiutati i privati a ristrutturare gli edifici nei centri.
<p> «Visto che non lo fa il sindaco - continua il capogruppo del Pd - invito io il ministro Brunetta a Chioggia per mostrare come abbiamo speso i soldi. Ci sono almeno 4 punti su cui porre le priorità chiedendo i nuovi finanziamenti».
<p> Tiozzo cita l'escavo dei canali per portare finalmente i fondali del porto ad un pescaggio che consenta l'arrivo delle navi senza problemi; la difesa dall'arenile dall'erosione con interventi strutturali che evitino il ricorso ai ripascimenti annuali dell'ultimo minuto;<br />
lo spostamento del mercato ittico per dare una nuova dimensione ai centri di Chioggia e Sottomarina;<br />
il recupero degli edifici dei centri storici ripristinando i vecchi bandi per le ristrutturazioni delle case. <br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2010/10/15/news/chioggia-sparita-dalla-legge-speciale-2549008">La Nuova di Venezia e Mestre - Elisabetta Boscolo Anzoletti</a>Giorgio ORSONI: 'Essere il nuovo Sindaco di Venezia è fonte di una grande soddisfazione'2010-03-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it496072<br />
Il risultato elettorale a Venezia consacra Giorgio Orsoni, a sindaco della città lagunare. Il neo sindaco prevale sul ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
<p>Commentando a caldo il risultato sancito dalle urne, Orsoni afferma che Venezia 'e' una citta' diversa, aperta al mondo'.
Esprimendo 'grande soddisfazione' per il risultato, Orsoni ha aggiunto che la citta' lagunare 'ha bisogno di una guida tranquilla, sicura, che porti avanti progetti che sono stati sempre un fiore all'occhiello e che si rinnovi con passione e una visione del futuro'.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=808285&IdDett=22750">anci.it</a>Pier Ferdinando CASINI: «Spregiudicato uso degli incarichi di governo da parte di Zaia e di Brunetta. Si dimettano dal governo prima della campagna elettorale per consentire alla competizione di essere paritaria»2010-02-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it478103Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />«Berlusconi è il re della competizione: come grande imprenditore dovrebbe avere il culto del mercato. Se ce l'ha, garantisca la parità di condizioni»
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Non si limita a confrontare i secondi delle apparizioni televisive, i 1600 di Brunetta contro i 3 di Orsoni. <br />
E non si limita nemmeno a definire "dopata" questa campagna elettorale. Pier Ferdinando Casini chiede nientemeno che le dimissioni di Luca Zaia e Renato Brunetta. Di più: ammonisce l’Autorità di vigilanza perché «non chiuda gli occhi». E si rivolge ai direttori dei tg nazionali, compreso quello del Tg1: «Anche Minzolini, certo».
<p>Nella sala al quarto piano del Candiani prenotata per la presentazione al pubblico del capolista dell’Udc Ennio Fortuna, il presidente dell’Unione di centro spiega perché a Venezia si è alleato con il centrosinistra e altrove col Pdl, contesta il dilagare mediatico dei ministri che sono anche candidati in barba alla par condicio, dice che il Veneto non può essere «svenduto» alla Lega.
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Più volte rinviata per impegni parlamentari, la visita a Mestre di Pier Ferdinando Casini comincia in via Palazzo, nel municipio dove ad aspettarlo c’è Massimo Cacciari. Un incontro a porte a chiuse che dura una ventina di minuti e senza l’annunciato "briefing stampa" finale. Accompagnato dal candidato governatore Antonio De Poli, da Ugo Bergamo e dai segretari locali Roberto Panciera e Luca Scalabrin, Casini quando esce dal municipio si trova faccia a faccia con Giorgio Orsoni. <br />
E ai giornalisti che gli chiedono com’è andato l’incontro con il sindaco, risponde abbracciando l’avvocato: «Il sindaco per me è Orsoni, Cacciari è l'ex sindaco». Stringe mani e distribuisce baci. Anche ad Annamaria Miraglia che lo avvicina: «Ti ricordi di me?».
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Al Candiani lo aspetta Ennio Fortuna, ma in sala ci sono anche tanti esponenti degli altri partiti, molti del Pd, pure Luana Zanella dei Verdi e Renato Darsiè del Pdci.<br />
Anche un interprete per i sordomuti che siedono nelle prime file. «Le elezioni di marzo non sono le prove generali delle elezioni politiche - dice Casini per spiegare perché l’Udc a Venezia sta col centrosinistra e altrove no.
<p>Contrariamente da Berlusconi e Bersani, io dico che le elezioni di marzo sono elezioni regionali e comunali. <br />
Importanti, certo. A Venezia, come nelle Marche e anche in altre parti, si è radicato un protagonismo del centro nel rapporto con il Pd. Ma è sbagliato usare termini come centrodestra e centrosinistra, sono desueti, non significano più niente. A Venezia c’è un protagonismo dei moderati, dei riformisti, delle persone che vogliono guardare avanti, ma senza demagogia».
<p>E parte l’attacco alla Lega: «Io non ridicolizzo la Lega - precisa Casini - so che interpreta uno stato d’animo degli elettori, ma noi riteniamo che il ruolo della politica non sia quello di enfatizzare. E la differenza tra noi e Brunetta è che lui usa gli effetti speciali, ma poi le cose non cambiano mai: agli spot non seguono i fatti». <br />
Cita il Piano casa, la sicurezza e le ronde, l’immigrazione. Non si scompone del fatto che alcuni dell’Udc abbiano lasciato il partito: «Ci sono tanti opportunisti, ma - ironizza - dobbiamo avere comprensione: teniamo tutti famiglia».
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Denuncia lo «spregiudicato uso degli incarichi di governo da parte di Zaia e di Brunetta». Chiede che Zaia e Brunetta «si dimettano dal governo prima della campagna elettorale per consentire alla competizione di essere paritaria». <br />
Aggiunge: «In questi giorni c'è una statistica che dimostra che Brunetta ha surclassato Orsoni, 1.600 secondi a 3: io credo che questo non sia un problema da continuare a sottovalutare. Chiediamo alle autorità di vigilanza di non chiudere gli occhi e facciamo appello anche alla responsabilità dei direttori dei telegiornali, pubblici e privati. Anche al direttore del Tg1, sì: perché Minzolini è una persona perbene, anche se le sue idee non sono le nostre, e quindi non può far finta di non vedere che tutte le sere nei pastoni politici dei telegiornali ci sono Zaia, Cota, tutti i candidati del centrodestra». <br />
Ma Casini non dimentica il premier: «Berlusconi è il re della competizione: come grande imprenditore dovrebbe avere il culto del mercato. Se ce l'ha, garantisca la parità di condizioni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=344673&Data=20100221&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it</a>Massimo Cacciari: «Il caso Mingardi è figlio degli anni sporchi che stiamo vivendo. Io su di lui avevo investito molto, evidentemente ho sbagliato giudizio»2010-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477973Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
Non è detto che faccia l’assessore. Enrico Mingardi potrebbe anche non entrare nella lista di Renato Brunetta (con il quale peraltro si è rivisto ieri a Venezia), magari per essere "valorizzato" successivamente: una presidenza, una direzione nella governance cittadina (o regionale o nazionale). Ma il passaggio c’è stato e quel che si dice è che potrebbe non essere l’unico. Non solo Giampaolo Pighin della "Civica per Mestre". Sono girati anche altri nomi. Alcuni hanno smentito categoricamente.
<p>Piero Rosa Salva: «Io con Brunetta? Non esiste». Antonio Stifanelli: «Lo escludo nel modo più categorico». Laura Fincato: «Si parla anche di me? Io sono qua, all’assemblea del Pd».
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Certo è che il passaggio di Mingardi dal Pd a Brunetta è stato clamoroso, basti vedere la quantità di commenti sul sito Internet del Gazzettino. Anche ieri, all’inaugurazione del quartier elettorale di Orsoni, nell’ex negozio di tappeti vicino al municipio di Mestre, non si parlava d’altro.
<p>Il sindaco Cacciari: «Il caso Mingardi? È figlio degli anni sporchi che stiamo vivendo. Io avevo investito molto su Mingardi, evidentemente ho sbagliato giudizio».<br />
Ma nessun ripensamento in merito alla decisione di lasciare la politica attiva: «Adesso ho il programma di tornare all'università e di scrivere qualcosa. Poi vedremo: continuerò studiando e pensando, se mi riesce ancora».
<p>Giorgio Orsoni: «Chi confonde la politica con un ufficio di collocamento è pericoloso per la politica, chi mercanteggia è meglio che stia lontano dall'amministrazione perché non si sa mai dove finisca per arrivare. Io non vendo posti: qualcun altro forse li sta comprando».
<p><b> Ma Mingardi cosa aveva chiesto?</b> «Aveva chiesto delle garanzie sulla sua collocazione lavorativa - risponde Orsoni - Tutto sommato lo ringrazio perché ha dato un expertise al mio modo di lavorare: vuol dire che è vero quello che dico, e cioè che non voglio mercanteggiamenti sui posti».
<p>Michele Mognato: «Mi pare strano che uno si accorga dieci giorni prima delle elezioni di essere stato lasciato solo dalla giunta e dal suo partito. Io e Enrico ci siamo sempre confrontati politicamente, non c’è stato nessuno screzio. In ogni caso la politica dovrebbe dare certezze a chi perde il lavoro, ai cassintegrati».
<p>Gianfranco Bettin: «La cosa che sorprende è che vada con quelli che hanno bombardato il suo lavoro».
<p>Alessandro Maggioni: «Il Pd ha come obiettivo quello di dare piene garanzie di buon governo del Comune, non di promettere e dispensare posti di potere al suo gruppo dirigente». Maurizio Baratello: «Doveva presentarsi in lista e verificare il consenso, nessuno può avere il posto garantito».
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Di tutt’altro tenore i commenti nel centrodestra. Il ministro Renato Brunetta: «Io ho un grande rispetto per chi decide di appoggiarmi sulla base del mio programma: Mingardi ha dichiarato di voler essere dalla mia parte proprio per le mie idee, pertanto non posso che accoglierlo a braccia aperte, e magari non sarà nemmeno l'unico». <br />
Ma Mingardi è stato criticato dal centrodestra sul tram. «Io mi occupo del futuro - dice Brunetta - lascio ad altri certe miserie».
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Renato Chisso: «Ho sentito Enrico e gli ho detto bentornato, perché le sue idee in fondo sono sempre state vicine ai nostri ragionamenti. Nel Pd ormai era un pesce fuor d'acqua».
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Scettico Renato Boraso: «Al suo posto io non avrei partecipato alla competizione elettorale. In ogni caso Brunetta non ha promesso nulla a nessuno, vedo difficile comunque la possibilità di affidare un incarico politico a qualcuno che fino a due giorni prima era dall'altra parte. Se Brunetta vincerà, farà le sue valutazioni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=321070&Data=20100214&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it - Paola Vescovi</a>ALESSANDRO MAGGIONI: Il ministro Brunetta ci risparmi il festival dei ministri con le loro passerelle.2010-02-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477934Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Il ministro Brunetta ci risparmi il festival dei ministri con le loro passerelle. Alla faccia del federalismo: nella visione del ministro sarà ancora la Cinecittà romana a governare Venezia.
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Qui, invece, la politica della fiction, dei riflettori e delle promesse impossibili, è quanto di peggio si possa immaginare per risolvere una serie di problemi quantomai reali: in primo luogo quelli legati ad una delle crisi più pesanti che questo territorio abbia mai conosciuto e che sta portando alla chiusura di fabbriche e alla perdita di lavoro per migliaia di persone.
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Lavoratori oramai stanchi delle parate dei ministri cui da tempo il centrodestra sta dando vita nel nostro territorio.
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Questa città non ha bisogno di altre fanfarate e prese per i fondelli. Ministri di questo governo, qui a Venezia, ne abbiamo visti tanti. E tutte le volte hanno promesso qualcosa, che poi puntualmente non si è avverata. L’unico che non si era ancora visto è proprio Brunetta. Qui le questioni devono essere risolte e presto. Anzi, dovrebbero essere state già risolte".
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Alessandro Maggioni, segretario Pd comunale Venezia<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.alessandromaggioni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=8&Itemid=8">alessandromaggioni.com</a>ALESSANDRO MAGGIONI: «Brunetta sindaco e ministro? Lui può fare di più: è l'antifannulloni»2010-01-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it475380Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Venezia - Dunque se sarà eletto sindaco di Venezia, Renato Brunetta intende continuare a fare il ministro. «Sindaco e ministro? Può fare anche di più - scherza il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - Lui è l'antitesi del fannullone». <br />
«Fortunato Brunetta che ha un capo che ha scelto cosi» commenta Bossi.
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Ma il Pd veneziano contesta la decisione: «La scelta di Renato Brunetta a candidato sindaco a Venezia testimonia di quanto il centrodestra intenda svilire questa città. Il ministro che attaccava i fannulloni del pubblico impiego perché in realtà avevano il doppio impiego adesso intende emulare coloro che sono stati oggetto dei suoi strali, facendo il sindaco e mantenendo il proprio incarico di ministro a Roma».- sottolineano il coordinatore comunale del Pd di Venezia, Alessandro Maggioni, e il segretario Provinciale del Pd di Venezia, Gabriele Scaramuzza - né Venezia ha bisogno di un sindaco a ore, né il paese ha bisogno di un ministro a ore».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=25853&sez=NORDEST&npl=&desc_sez=">Il Gazzettino</a>Giuseppe GIULIETTI: Cicchitto e la loggia dell’amore.2010-01-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it475209Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il presidente Napolitano aveva appena finito di pronunciare il suo appello alla riforme condivise, il capo supremo aveva finto di manifestare le sue lodi e, dopo pochi minuti, sono arrivate le minacce dei suoi bravi.
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Lo scatenato Brunetta ha chiesto di picconare la Costituzione, tanto per non sbagliare ha proposto di partire dall’articolo 1, così si evita il rischio di dimenticare qualcosa o qualcuno.
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Il fido Feltri, quello che aveva annusato per prima la necessità di dare qualche bastonata mediatica alla signora Veronica, al presidente Fini, alla Corte ostituzionale, al direttore dell’Avvenire Boffo, ha preavvertito Napolitano esibendo la sua noia per le parole del Presidente della Repubblica. Probabilmente a farlo sbadigliare è stata quella parte del discorso di fine anno dedicata alla intangibilità della prima parte della Costituzione, quella, ma guarda un po’, che non piace nè a Brunetta nè al ministro Calderoli, che al posto della Carta fondamentale preferirebbe, come è noto, una porcata in salsa padana.
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Qualche altro energumeno, tanto per oliare il dialogo, ha ricordato alle opposizioni che se non dovessero decidere di "obbedir tacendo", potrebbero essere sempre messe al tappeto dalla forza dei numeri e da qualche bel pestaggio a reti unificate.
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Buon ultimo, infine, è arrivato il presidente dei deputati della Pdl che, con raro sprezzo del pericolo, ha svelato i nomi della loggia scoperta che guida il partito dell’odio contro Berlusconi, Napolitano e il Pd; non contento della clamorosa rivelazione, il deputato della destra ha voluto fare un passo in più e ha indicato i loro nomi, fino ad oggi restati ignoti: Antonio Di Pietro, Luigi De Magistris, quella sinistra che non si vuole arrendere, qualche giudice, e i soliti terroristi mediatici, da Eugenio Scalfari a Marco Travaglio.
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Le rivelazione ha colto in contropiede tutti i palazzi della politica e delle istituzioni.
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Cicchitto, tuttavia, ha deciso di non fermarsi qui. Nelle prossime ore pubblicherà anche i nomi della loggia deviata che sta tentando di prendere in ostaggio il partito dell’amore e di inquinare la vita politica italiana.
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L’elenco completo sarebbe custodito a Arezzo, nella casa di un materassaio, amico di Silvio Berlusconi…
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Pur di entrarne in possesso il prode Fabrizio avrebbe deciso di fingere una sua adesione alla loggia, ma tra qualche ora ci stupirà tutti con effetti speciali, distribuirà tutte le carte in suo possesso e manderà a casa quella compagnia di ribaldi che vorrebbe liquidare la legalità repubblicana e la carta costituzionale.<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/cicchitto-e-la-loggia-dellamore/?printpage=undefined">MicroMega-online</a>Cesare DAMIANO: Le idee di Brunetta sugli ammortizzatori sociali sono vecchie e superate.2009-12-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it474888Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Sugli ammortizzatori sociali bisogna fare in fretta nel tempo della crisi. Il Governo deve decidersi e mettere d’accordo i suoi ministri.<a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/474886"><b>L’affermazione di Brunetta</b></a> sul fatto che questi strumenti di tutela valgano in particolare per l’impresa medio grande è un’affermazione legata ad una situazione del passato, ormai superata.
<p> L’Italia delle piccolissime imprese e del lavoro precario ha bisogno di tutelare queste due realtà con misure strutturali e non con interventi tampone.Non comprendere questo significa non vedere che la crisi colpisce ogni dimensione di impresa, la gran parte dei settori produttivi e che la distinzione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo è sempre più sottile. <br />
Di questo dovrà tener conto la riforma di cui l’Italia ha assolutamente bisogno.<br />
<br/>fonte: <a href="http://cesaredamiano.wordpress.com/2009/12/28/crisile-idee-di-brunetta-sugli-ammortizzatori-sono-vecchie-e-superate/">Blog di Cesare Damiano</a>Paolo GIARETTA: Alta Velocità «I ministri Sacconi e Brunetta raccontano bugie»2009-05-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391346Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«C’è un limite alla manipolazione della verità. I ministri Brunetta e Sacconi cercano di difendersi raccontando bugie.<br />
Per verificare cosa contiene e cosa no la delibera del CIPE basta andare sul sito internet dell’organismo interministeriale (www.cipecomitato.it): essa non contiene alcuna opera infrastrutturale a servizio dell’economia veneta».
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È la reazione di Paolo Giaretta, senatore e segretario del Partito Democratico del Veneto, alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dai ministri Sacconi e Brunetta a proposito del mancato finanziamento alla tratta Padova-Brescia dell’Alta Velocità, dopo la denuncia del presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat.
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«I ministri sostengono che il 17% dei fondi per le infrastrutture sono destinati al Nordest – afferma il leader dei democratici veneti – Ma in quella somma sono ricompresi ESCLUSIVAMENTE i fondi per il Mose di Venezia e per un’opera viaria funzionale alla base USA Dal Molin di Vicenza. Opere che non c’entrano nulla con le esigenze del sistema produttivo veneto e la competitività delle nostre imprese, come sono le infrastrutture ferroviarie e stradali attese da tempo».
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Ma non è solo questa la bugia dietro la quale gli esponenti del governo tentano di celare il mancato finanziamento della tratta veneta dell’Alta Velocità.
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«Non sapendo in che modo giustificarsi, poi, finiscono sempre con l’attaccare il fu governo di centrosinistra, raccontando altre bugie – attacca Giaretta – Il cosiddetto cambio del general contractor era stata una scelta decisiva per affidare finalmente i lavori pubblici attraverso la competizione di mercato, in discontinuità con il passato. L’Alta Velocità italiana costa infatti, al chilometro, dal doppio al triplo di quella degli altri Paesi europei. L’unica cosa fatta dal Governo Berlusconi è stata tornare al mercato protetto a danno dei cittadini, ripristinando la vecchia società concessionaria che ha prosciugato fondi pubblici facendo pochissime opere».
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«Brunetta e Sacconi devono affrontare la semplice verità: nella delibera del CIPE non c’è un euro per l’Alta Velocità – conclude il segretario regionale del PD – E rimboccarsi le maniche per rimediare al mancato finanziamento di un’opera importante per la competitività del sistema produttivo veneto».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=839">partitodemocraticoveneto.org</a>Ignazio Roberto Maria MARINO: La situazione dei ricercatori precari in Italia. [Link al video]2009-03-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390616Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"La ricerca è uno di quegli argomenti che tutti dicono di ritenere estremamente importante, ma poi, arrivato il momento di fare qualcosa, nessuno fa niente". Ignazio Marino parla della drammatica situazione dei ricercatori precari in Italia in un video realizzato appositamente per il canale <a href="http://www.youtube.com/watch?v=BqoY7nxLnIs">youtube ignaziomarinotv.</a>
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Il senatore del Pd spiega come grazie anche ad una sua interpellanza presentata al Senato qualche settimana fa, il mondo della ricerca italiana abbia ottenuto due importanti risultati: innanzi tutto il termine per la stabilizzazione di tanti precari dei nostri enti di ricerca, stabilito dal governo per il 30 giugno 2009, è stato posticipato al 31 dicembre, garantendo il tempo minimo per la realizzazione dei concorsi e delle relative assunzioni; l'altro importante risultato è la stabilizzazione di 240 ricercatrici e ricercatori italiani al CNR, che finalmente avranno un contratto sicuro dopo aver prodotto ricerca spesso per molti anni in condizioni precarie.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ignaziomarino.it/">official web site- Ignazio Marino</a>