Openpolis - Argomento: ecologiahttps://www.openpolis.it/2018-09-19T00:00:00ZLorenzo Lucchini: La raccolta differenziata è una svolta culturale2018-09-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933884Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Acqui Terme (AL) (Partito: M5S) <br/><br/>La raccolta differenziata porta a porta è un sistema virtuoso che richiede sicuramente un cambio di mentalità che ci pone di fronte alle domande sulla nostra produzione e gestione dei rifiuti. Rappresenta un tassello verso l’auspicato aumento della percentuale di rifiuto differenziato con notevoli benefici ambientali. La buona riuscita dipende da tre attori protagonisti: i cittadini, l’Amministrazione comunale e il soggetto gestore. È fondamentale credere nel cambiamento che si sta attuando, poiché si tratta di un processo lungo e di una svolta culturale.<br/>fonte: <a href="https://radiogold.it/cronaca/152542-raccolta-differenziata-ecosportello-21-settembre-in-piazza-italia/">Radio Gold</a>Gianfranco BETTIN: Venezia per due anni consecutivi al primo posto nel Rapporto "Ecosistema urbano" di Legambiente2012-10-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656307Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
Soddisfazione per il risultato che ha visto Venezia anche quest'anno conquistare il primo posto tra le grandi città (oltre 200 mila abitanti) nel rapporto “Ecosistema urbano – La qualità ambientale nei 104 capoluoghi di provincia italiani”, realizzato da Legambiente con la collaborazione del Il Sole 24 Ore.
<p>«Era già accaduto lo scorso anno ed è la prima volta che una città conquista il primato per due anni consecutivi. <br />
E’ una conferma che il nostro lavoro non rallenta, anzi. Come avevamo detto lo scorso anno, è un risultato che ci rallegra ma soprattutto che ci motiva a rafforzare ancor più il nostro impegno. Sappiamo bene, infatti, che i problemi aperti sono ancora molti, specialmente in un’area come la nostra che ha subito gli esiti pesantissimi di una sregolata crescita urbana, l’impatto di uno sviluppo industriale distorto e di una modernità che, soprattutto nella città storica e in laguna, ha spesso stravolto antichi equilibri e che anche oggi si mostra spesso nel suo volto di insidia (sviluppo urbano che interessi particolari vorrebbero senza limiti, sviluppo aeroportuale e crocieristica che entrano in conflitto con l’equilibrio territoriale e lagunare, tentativi di fare di Porto Marghera la pattumiera d’Italia).
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Quindi occorre vigilare e sviluppare quanto di meglio distingue, pur tra contraddizioni, la nostra città, come alcune scelte i cui esiti non hanno ancora potuto essere conteggiati nella edizione attuale di ‘Ecosistema urbano’, come i contenuti del nuovo rivoluzionario appalto di illuminazione, i nuovi piani di sviluppo del fotovoltaico, il nuovo piano rifiuti o il nuovo Biciplan, le nuove aree verdi e a bosco e altri. Senza nessun trionfalismo per la conferma del nostro primato, consapevoli che lo abbiamo conquistato in un momento criticissimo per gli enti locali, in un paese che, come ricorda questo stesso Rapporto Ecourban, è ancora molto indietro su questi temi, questo primo posto sarà uno stimolo a fare ancora di più, ad affrontare sempre meglio i problemi che restano».
<p><a href="http://www.ilsole24ore.com/speciali/ecosistema2012/home.shtml">Dai rifiuti all'energia, tutte le pagelle dei 104 capoluoghi a confronto</a><br />
<br/>fonte: <a href="https://ecovenezia.wordpress.com/2012/10/29/ecosistema-urbano-2012-venezia-ancora-al-primo-posto-tra-le-grandi-citta-italiane/">ansa | ecovenezia </a>Gianfranco BETTIN: A Mestre il guru della decrescita (verso Venezia2012)2012-06-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it641069Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
Lunedì 4 giugno a Mestre (ore 20.30, via San Donà 195/c), in un luogo simbolo della città alternativa, cioè l’ex centrale Plip divenuta centrale dell’”altraeconomia”, incontreremo Serge Latouche, l’economista francese teorico della “decrescita”. Con lui discuteremo del suo libro più recente (“Per un’abbondanza frugale”, Boringhieri 2012) e presenteremo la terza edizione della “<a href="http://www.venezia2012.it/">Conferenza internazionale su decrescita, sostenibilità ecologica ed equità sociale</a>” che si terrà a Venezia il 19-23 settembre prossimi.
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La Conferenza, giunta alla terza edizione (dopo quelle di Parigi nel 2008 e di Barcellona nel 2010) è ormai il massimo summit mondiale delle idee e delle pratiche alternative e con ogni probabilità l’appuntamento veneziano di quest’anno attirerà ancor più interesse, stante l’acuirsi ed estendersi della crisi globale che è anche crisi di prospettive, di visioni innovative.
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“Fuori dalla crisi. Dall’economia del debito all’abbondanza frugale” è il tema specifico dell’incontro di Mestre, che già delinea l’idea forte dell’intero movimento: non si potrà uscire dalla crisi in corso riaffidandosi alle vecchie idee e agli stessi soggetti che l’hanno provocata, dalle banche alla finanza all’industria dominanti e alle élite politiche che ne condividono la visione e/o ne eseguono gli ordini.
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La decrescita non è semplicemente l’opposto della crescita, rischiando nel caso di conservarne il riflesso e di esserne agita e definita (sia pure per sottrazione).
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Latouche, consapevole del rischio, lo spiega bene nel suo libro più recente, sottolineando come si “decresca” davvero, infine, se si procede in una direzione completamente nuova, che risparmi energia e materia, che suddivida equamente le risorse, che salvi il futuro e perciò anche il presente (e dando un senso autentico perfino al passato, riscattandolo).
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E’ una sfida di grande fascino e di straordinaria portata.
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Potremo discuterne con il suo massimo teorico e anche con tanti e tante che, sulla stessa strada, stanno producendo molte altre idee nuove e buone pratiche nella nostra città e in moltissimi altri luoghi del mondo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovistilidivita.corrieredelveneto.corriere.it/2012/06/02/a-mestre-il-guru-della-decrescita-verso-venezia2012/#more-398">Corriere del Veneto</a>Marco CAPPATO: «Bisogna allargare i confini: la nuova frontiera è il Medioriente» - INTERVISTA2012-03-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it625566Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: Lista Bonino - Pannella) <br/><br/><br />
«La nuova frontiera dell'Europa è l'allargamento verso l'altra sponda del Mediterraneo. È un'illusione pensare che dentro i confini dei vecchi stati nazionali si possano affrontare le grandi sfide della democrazia, dell'ambiente e delle migrazioni».
<p><i>Marco Cappato, presidente del gruppo Radicale-Federalista europeo, risponde così alla tesi esposta dal direttore di questo giornale, Piero Sansonetti, sull'incompatibilità genetica tra Europa e democrazia.</i>
<p> «Il punto è che bisogna scegliere un'Europa democratica e federalista, alternativa sia all'Unione Europea attuale, sia alla strada dei nazionalismi».
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<b>Sansonetti però sostiene che proprio questo è impossibile. Per lui, anche il modo nobile che aveva Altiero Spinelli di pensare l'Europa federale ha in sé un deficit di democrazia.</b>
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Sansonetti sbaglia. Io condivido l'idea che ci sia bisogno di restituire sovranità al diritto e alla democrazia. Non si può considerare fisiologico il superamento di fatto delle istituzioni democratiche. Ma in realtà c'è stato un tradimento costante e sempre più avanzato dello spirito di fondo del manifesto di Ventotene. Spinelli diceva che la vera frattura politica non è tra un po' più di socialismo o un po' meno di socialismo ma tra i federalisti europei e i nazionalisti. Ma questo non significa dire che non è importante - o che è equivalente - una politica più o meno socialista, più o meno liberale. Significa avere visto con più di sessanta anni di anticipo che la prima posta in gioco è quella della fine dello stato nazionale, che gli stati nazionali sono sempre meno adeguati ad affrontare la dimensione larga dei problemi moderni. Quello del superamento degli stati nazionali è solo la prima linea di frattura, il luogo dello scontro politico necessario, per consentire poi la creazione di un'Europa democratica, tale da consentire la divisione sulle questioni di merito. L'alternativa alla vittoria di questa battaglia è il ritorno dei nazionalismi e dei populismi, in uno stato nazionale ormai sfasciato, incapace di affrontare le questioni nel merito.
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<b>Ma se - come dice - l'Europa è il vero luogo della politica perché siamo invece di fronte all'espulsione della politica dalle scelte europee?</b>
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Quando il grande sogno degli Stati Uniti d'Europa ha dovuto cedere il passo al progetto dell'Europa funzionale, costruita solo attorno alle singole questioni, si è realizzato proprio il paradosso che Spinelli voleva scongiurare: gli stati nazionali non sono più in grado di affrontare le questioni contemporanee (l'ambiente, le migrazioni) e la politica viene così spazzata via. Non era questo l'auspicio di Spinelli.
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<b>Allora la questione diventa: è possibile convertire questa Europa funzionale in un'Europa politica?</b>
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In realtà questa è l'unica possibilità che abbiamo. Non può esistere l'illusione di promuovere a livello europeo e mondiale delle politiche per affrontare l'emergenza ecologica mondiale senza un impulso dell'Europa. Perfino con la debolezza politica dell'Ue attuale, essa rappresenta l'unica speranza perché nell'agenda politica mondiale possa essere inserita una priorità ecologica in grado di fermare la dilapidazione delle risorse ambientali.
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<b>L'Europa ha avuto due grandi direttrici. La prima è stata quella della pace. La seconda è stata quella dell'allargamento a Est. Ora nessuna delle due esercita più fascino.</b>
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È questo che ci deve imporre di non abbassare lo sguardo. Dobbiamo porci il problema dell'allargamento all'altra sponda del Mediterraneo. È la nuova sfida dell'Europa. Un'Europa immediatamente federalista, che eserciti la sua forza d'attrazione verso i popoli dell'altra sponda del Mediterraneo. E che dica noi vogliamo che siate Europa, cioè parte di una un'unica comunità dove viene fatto valere il diritto individuale, la democrazia, le libertà fondamentali. E' questo il punto.
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<b>L'individuo come unità base dell'Europa?</b>
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Sì. Noi radicali dagli anni Ottanta diciamo che Israele deve entrare nell'Unione Europea. Per cambiare l'Europa. Non solo per garantire la sicurezza e impedire l'involuzione securitaria che invece è in atto a Israele. Perché è chiaro che se tu dai al popolo israeliano - non al governo, non allo Stato - la garanzia di essere la frontiera avanzata di una comunità democratica allora anche la questione delle concessioni territoriali sarà affrontata con una serenità diversa. Perché a quel punto la cancellazione di Israele non può più essere all'ordine del giorno. È questo il contributo che l'Europa può dare alla pace oggi.
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<b>La nuova Europa è allora l'allargamento della narrazione della pace in Medioriente...</b>
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Certo. Perché questo significa anche trovare gli strumenti per governare i problemi della migrazione. Noi abbiamo una bomba demografica che scoppia dall'altra parte del Mediterraneo. Come pensiamo di governarla? Facendo ognuno per conto suo? O pensando che la battaglia per l'affermazione di diritti è al di sopra degli stati?
L'allargamento aiuterebbe a prevenire la bomba demografica, dando una possibilità di sviluppo a quell'area e riducendo la pressione demografica stessa sull'Europa.
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<b>Sono delle idee audaci e attraenti, le sue. Ma quanto sono diffuse a Bruxelles?</b>
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Sicuramente rispetto a qualche anno fa non c'è più l'illusione che l'Unione europea viva una sorta di progresso graduale. La consapevolezza che questo modello di Europa stia fallendo è cresciuta e diffusa. Ammetto che l'idea di un assetto monocratico transnazionale è ancora molto indietro. Perché nel campo democratico - non nel campo non degli estremismi nazionalisti - vive l'illusione che ai nazionalismi anti-democratici l'unica risposta possibile siano i nazionalismi democratici. Ma nel momento in cui si accetta - e qui torniamo a Spinelli - che l'unico terreno dello scontro politico è quello nazionale la partita è persa. Basta guardare all'inadeguatezza che i nostri stati hanno persino a far valere il diritto nel loro territorio. E' evidente il collasso dello stato di diritto in un paese come l'Italia. Nemmeno di fronte alle morti in carcere c'è una capacità di risveglio di coscienza democratica, di reazione delle istituzioni democratiche. Il che porta dritti al prevalere del nazionalismo antidemocratico. Perché quando non si riesce a governare con la legalità e il diritto non si può pensare che si possano affermare dei sistemi democratici tolleranti. Bisogna invece affermare l'idea che la garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone vada al di là del loro stato di appartenenza. Per questo serve l'allargamento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1BWAYT">Gli Altri - Nicola Mirenzi</a>FRANCESCO MIAZZI: Reddito di cittadinanza e riconversione ecologica come risposta alternativa alla crisi2012-02-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624414Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Monselice (PD) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
«La proposta crea per la prima volta un percorso istituzionale che, coinvolgendo imprese e sindacato, associazioni ambientaliste ed enti locali, incentivi nella pratica la riconversione di industrie e cicli produttivi obsoleti, pericolosi e nocivi, in nuove attività ecologicamente sostenibili. Un vero stimolo alla green economy di cui tutti si riempiono la bocca, garantendo occupazione pulita per tutti».<br />
<br/>fonte: <a href="http://selvenezia.wordpress.com/2012/02/10/veneto-reddito-di-cittadinanza-e-riconversione-ecologica/">http://selvenezia.wordpress.com</a>Giuseppe CACCIA: Reddito di cittadinanza e riconversione ecologica come risposta alternativa alla crisi2012-02-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624412Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />Due progetti di legge d’iniziativa popolare a livello regionale: «Si tratta di due proposte innovative che insieme offrono una risposta alternativa ad una crisi dai pesantissimi effetti sociali anche qui in Veneto, una crisi che è innanzitutto crisi irreversibile di un modello di sviluppo che si è mangiato territorio e ambiente, ed ha schiacciato la vita delle persone».
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<i>I due progetti sono stati presentato alla stampa al Municipio di Mestre.</i> <br />
<br/>fonte: <a href="http://selvenezia.wordpress.com/2012/02/10/veneto-reddito-di-cittadinanza-e-riconversione-ecologica/">http://selvenezia.wordpress.com</a>Rosella Blumetti: Nuove fermate e un progetto sulle caldaie per ridurre l'inquinamento Nuove fermate e un progetto sulle caldaie per ridurre l'inquinamento 2011-10-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623861Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Corsico (MI) (Partito: FdS) <br/><br/>Corsico (MI)18 ottobre -
All'inizio di marzo erano state tracciate le linee gialle per delimitare le nuove fermate della linea 64, in via Copernico angolo via Buozzi. Da allora, però, non si è saputo più nulla.
Tanto che Rosella Blumetti, assessora alla Mobilità e Trasporti del Comune di Corsico, ha preso carta e penna e ha scritto alla fine di luglio al suo omologo dell'Amministrazione milanese, Pierfrancesco Maran. E la risposta non si è fatta attendere.
"<b>In un incontro che abbiamo avuto nei giorni scorsi - sottolinea l'assessora - i tecnici Atm, hanno finalmente risposto alla mia richiesta assicurando che entro il 24 ottobre installeranno le nuove paline, che dovranno essere elettroniche, e sposteranno il capolinea della 64 da Molinetto di Lorenteggio a viale Italia, vicino all'Omnicomprensivo. Ritengo, infatti, che questo intervento, che non comporta alcun costo per le casse comunali, sia fondamentale per riuscire a incentivare maggiormente il trasporto pubblico e massimizzare la connessione gomma-ferro".</b>
Le due nuove fermate, infatti, sono vicine a quella della linea ferroviaria dove non solo passano i treni della Milano-Mortara, purtroppo senza fermarsi, ma anche quelli della S9, sempre più utilizzata.
"<b>Anche il capolinea all'Omnicomprensivo - precisa l'assessora - sarà un'opportunità in più per le centinaia di ragazzi che frequentano i tre istituti superiori di Corsico (ex ITIS Righi, ex ITC Falcone e Liceo scientifico Vico) che potranno così avere un mezzo fermo al nuovo capolinea che li aspetta al termine delle lezioni"</b>.
Nei prossimi giorni i tecnici Atm eseguiranno un sopralluogo anche per lo spostamento del capolinea della linea 325 da piazza Cervi in piazza Europa. "<b>Nel corso dell'incontro abbiamo anche ribadito - precisa l'assessora - che non è una nostra esigenza avere un mezzo lungo diciotto metri, invece dei dodici classici. Se questo può essere utile ai cittadini solo per alcune fasce orarie e per alcuni tratti, per noi può andare bene a patto però che non si creino disagi ai residenti".</b>
L'assessora ha, inoltre, partecipato nei giorni scorsi agli incontri che si sono svolti in Provincia e a Palazzo Marino per definire nuove strategie di contenimento
dell'inquinamento atmosferico e concordare la prossima domenica a piedi, prevista
anche a Corsico per il prossimo 20 novembre.
"<b>Abbiamo ribadito in quella sede - dice Blumetti - che per incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico occorre promuovere politiche anche tariffarie che convincano a lasciare a casa la propria automobile. Inoltre, basta con provvedimenti emergenziali che rischiano di disorientare e irritare i cittadini. Occorre una politica coordinata e interventi strutturali che, nei prossimi anni, determinino una diminuzione sostanziale e costante delle sostanze inquinanti nell'aria.
Occorre intervenire anche sulle altre fonti di inquinamento, come il riscaldamento. Nel nostro piccolo, stiamo portando avanti il progetto Corsico Sostenibile (co-finanziato da Fondazione Cariplo), che riguarda anche il proseguimento della positiva esperienza attuata grazie ad accordi con amministratori condominiali relativamente ai condomini sostenibili, consentendo un
notevole risparmio sui consumi energetici e un sensibile calo di emissioni inquinanti nell'aria.
Un progetto che vorremmo estendere in varie parti della città, soprattutto
laddove esistono grossi agglomerati abitativi"</b>.<br/>fonte: <a href="http://www.comune.corsico.mi.it/downloads/CS_18102011-5.pdf">Comunicato stampa</a>Paolo Marinucci: Interrogazione - Oggetto: “Copertura amianto - informazioni”. 2011-08-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590855Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Termoli (CB) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Al Sindaco
Comune di TERMOLI
e, p.c.
Al Presidente del Consiglio
Comune di TERMOLI
Termoli, 09 agosto 2011
INTERROGAZIONE
Oggetto: “Copertura amianto - informazioni”.
I sottoscritti consiglieri comunali
VISTO l'art. 43, comma 3, del dlgs 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) - “Diritti dei consiglieri” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
VISTO l'art. 48, comma 1, del Regolamento del Consiglio Comunale - “Risposta alle interrogazioni” che fissa in 30 giorni il termine per le risposte alle interrogazioni;
VISTA la nota dell’ARPA Molise del 31/10/2005 prot. N. 2811, acquisita al protocollo generale n. 27822 del 03/11/2005 con la quale si comunicano gli esiti degli accertamenti condotti in data 17/05/2005 che hanno evidenziato la presenza di minerali di amianto di tipo serpentino bianco, come certificato nei rapporti di prova n. 2250/595, 2260/596, 2261/597, 2262/598 del 10/10/2005 allegati alla nota sopracitata presso le seguenti strutture:
1.
copertura stalla di emergenza, superficie 650 mq circa;
2.
copertura posto auto, superficie 80 mq circa;
3.
copertura stalla e pensiline annesse, superficie 2.250 mq circa;
4.
copertura sala mensa, superficie 320 mq
CONSIDERATO che la proprietà dei manufatti risulta essere della Regione Molise;
CONSIDERATO che l'ordinanza n. 79 del 07/03/2011 del settore ambiente del Comune di Termoli prevede la bonifica da parte della Regione Molise;
CONSIDERATO che il M.C.A. (amianto), può degradarsi in virtù dell’esposizione dello stesso all’azione degli agenti atmosferici, si ritiene necessario procedere alla rimozione delle coperture dei manufatti succitati, con smaltimento degli stessi nel rispetto della normativa vigente in materia ( legge 257/92, D.L.vo n.152/2006 D.M. del 29/07/2004 n.248) o al trattamento di incapsulamento con sostanze ricoprenti o penetranti, realizzando in quest’ultima ipotesi, un trattamento di elezione per i materiali poco friabili, così come definito dal D.M. 06/09/1994, evitando in questo modo, la produzione di materiali contaminati da smaltire, garantendo al tempo stesso, con un idoneo programma di controllo e manutenzione, l’uso degli ambienti interessati;
CONSIDERATO che dalla nota del settore ambiente del Comune di Termoli prot. n. 24129 del 29/07/2011 si evince che in data 10/03/2011 la Regione Molise è stata interessata della cosa ma al momento l'intervento risulta non eseguito;
CONSIDERATA la filiera istituzionale tra il Sindaco Di Brino e il presidente Angelo Michele Iorio;
Tutto ciò premesso, si INTERROGA il SINDACO per sapere:
*
Come mai l'intervento non viene ancora effettuato;
*
Quali azioni (anche legali se necessarie) pensa di intraprendere per risolvere “immediatamente” la situazione, vista la questione ambientale;
<br/>fonte: <a href="http://www.rekkoh.it/index.php?option=com_content&view=article&id=94:oggetto-copertura-amianto-informazioni&catid=7:interrogazioni&Itemid=18">rekkoh.it</a>Angelo BONELLI: Ecologisti e civici. Nasce la rete federata. - INTERVISTA2011-05-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572395Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/><br />
«Sabato e domenica a Roma lanceremo un nuovo soggetto politico con ambientalisti, amministratori virtuosi ed esponenti della società civile».
<p><b>Angelo Bonelli, presidente dei Verdi per la Costituente ecologista: come giudica l’esito del voto nelle città?</b>
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Da queste elezioni è arrivato un segnale di cambiamento in particolare da due città, a Milano con Pisapia e a Napoli con de Magistris. Un segnale che prescinde anche dai partiti: non è un caso che questi candidati a sindaco abbiano preso molti più voti delle proprie coalizioni. Quanto ai Verdi, abbiamo presentato liste civiche ecologiste e liste verdi, per le quali c’è stato un miglioramento, nonostante le difficoltà politiche, di risorse e visibilità. A Milano, se vince Pisapia, avremo il nostro consigliere comunale, così come a Savona. A Cosenza abbiamo eletto un consigliere in una lista di giovani. Abbiamo percentuali che vanno dall’1 al 2%. <br />
La strada giusta è, dunque, quella che abbiamo intrapreso: la Costituente ecologista.
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<b>Sabato e domenica a Roma ci sarà un’importante iniziativa proprio della Costituente ecologista. Con quali obiettivi?</b>
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Si tratta della prima Convention nazionale che vedrà la nascita della “Rete federata degli Ecologisti e Civici”. All’evento, oltre ai Verdi, parteciperanno anche la Rete che si riconosce nell’appello “Abbiamo un sogno” con Jacopo Fo e Michele Dotti, la rete dell’Appello “Io Cambio” con Claudia Bettiol, i Sindaci della buona amministrazione”, i Movimenti Civici Siciliani, le associazioni ambientaliste tra le quali il Wwf con il presidente nazionale Stefano Leoni e la Lipu con il presidente Giuliano Tallone, il geologo Mario Tozzi, la scrittrice Dacia Maraini. Presto nascerà, dunque, una lista civica ed ecologista che a novembre vedrà la sua assemblea fondativa. L’obiettivo è costruire una nuova forza ecologista collegata ai Verdi europei che metta al centro della sua azione la grande questione della riconversione ecologica dell’economia, i temi ambientali, che dia risposte ai grandi problemi sociali, e ancora punti sutrasporti e mobilità. Una forza che renda, dal punto di vista delle politiche economiche e sociali, l’Italia più europea.
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<b>Intanto il governo vuole affossare i referendum...</b>
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Hanno approvato il decreto al Senato, ed ora si apprestano a farlo anche alla Camera: questo provvedimento rappresenta un tentativo di sospensione delle libertà democratiche, perché non permette ai cittadini di esprimersi con il voto. Noi Verdi, insieme a comitati e associazioni, ci mobiliteremo lunedì, martedì e mercoledì prossimi con un sit-in davanti alla Camera per protestare contro questo vero e proprio furto di democrazia.<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=10EMUN">Terra - Valerio Ceva Grimaldi</a>Giorgia MELONI: La vicenda giapponese ci insegna la pericolosità del nucleare2011-04-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560048Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro della Gioventù (Partito: PdL) <br/><br/>
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“A volte anche produrre risorse energetiche può essere dannoso e pericolosissimo, come l’esperienza giapponese di questi giorni ci insegna. L’educazione al risparmio è importantissima perché è indice di affermazione della coscienza ambientale. Eliminare gli sprechi è un grande aiuto per la salute nostra e del Pianeta.
<p> L’ecologia si è imposta come priorità assoluta nell’agenda di ogni società già da tempo, ma l’attualità ancora una volta la rende un’emergenza. Le esigenze dell’epoca che viviamo sono avide di risorse la cui disponibilità è limitata e il cui utilizzo spesso rappresenta una ferita inferta all’ambiente”. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.nippolandia.it/post/7355/giorgia-meloni-la-vicenda-giapponese-ci-insegna-la-pericolosita-del-nucleare">TMNews</a>GIANFRANCO LIBRANDI: Smog a Milano: "ecologia del weekend" 2011-01-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557693<br />
«E’ evidente che l’ecopass non abbia funzionato e non basta certo l’ecologia ‘usa e getta’» ha dichiarato <a href="http://www.librandixmilano.it">Gianfranco Librandi</a>, segretario nazionale di <a href="http://www.unioneitaliana.org/">Unione Italiana</a> e candidato sindaco a Milano, commentando la notizia di un eventuale prossimo blocco del traffico nel fine settimana.
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«Bisogna guardare a soluzioni integrate e non ad intermittenza: più mezzi pubblici, puntare sulla mobilità ciclo-pedonale, lanciare una seria campagna di risparmio energetico per limitare le emissioni in inverno. La svolta energetica andava fatta in tempo, altrimenti si rischia di inseguire i processi e di non influenzarli. Più che la guerra di competenze tra Regione e Comune, ci interessa far vivere in pace e in salute i milanesi».
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Milano, 25 gennaio 2010<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.librandixmilano.it/comunicati-stampa/smog-a-milano-librandi-non-basta-lecologia-usa-e-getta/">www.librandixmilano.it</a>Nichi VENDOLA: «Gerações serão perdidas se Berlusconi não for derrotado, diz aspirante da esquerda ao governo da Itália» - INTERVISTA [trad. dal brasiliano]2010-12-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548779Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
“Nichi Vendola, governatore della regione Puglia, un passato nell’antimafia, è uno dei possibili sfidanti di Berlusconi alle prossime elezioni, che vista la crisi di governo in corso potrebbero tenersi ben prima della fine naturale della legislature. Leader di Sinistra Ecologia e Libertà, nato dalla frammentazione di Rifondazione Comunista, Vendola sembra raccogliere consensi anche al di fuori della sua base elettorale. A livello regionale ha battuto per due volte il Partito Democratico nelle primarie della coalizione, diventando così il candidato di tutto il centro-sinistra.
Ora vuole replicare l’esperienza a livello nazionale, non senza mettere in imbarazzo la dirigenza del PD, primo partito dell’opposizione, che non riesce a esprimere candidati che incontrino il consenso popolare. I detrattori di Vendola fanno notare che una sua candidatura allontanerebbe i voti dei cattolici e dei moderati, ma il leader di SEL, gay e cattolico, crede di poter aggirare i possibili ostacoli.
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In questa intervista a Opera Mundi, Vendola spiega la sua visione della crisi politica e culturale che sta attraversando l’Italia, l’impatto che ha avuto Berlusconi sulla vita politica italiana, e racconta perché per uscire da questa situazione occorre ripartire da un programma di governo che torni a occuparsi dei problemi sociali. Per lui la sinistra – che oggi sconta un calo di consensi in tutto il continente europeo – debba porsi come un’alternativa concreta alla crisi mondiale.
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<b>Qual è l’origine dell’attuale crisi italiana e cosa si può fare per invertire questa tendenza?</b>
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Il berlusconismo funziona come un’autobiografia dell’Italia di oggi. Il lavoro è stato completamente estromesso dal dibattito pubblico, così come la scuola. Come non accorgersi che il berlusconismo ha cominciato a vincere quando la scuola pubblica ha cominciato a perdere e una certa tv ha cominciato ad emergere come educatore unico, vero e proprio incubatore di sogni e paure privati? Oggi ci troviamo a vivere uno stato di transizione. Occorre congedarci dal berlusconismo, invertire questa tendenza, cambiare l’immaginario diffuso, intervenire nella formazione delle idee generali di questo paese. Ciò vuol dire assumere impegni sociali fondamentali come interlocutori di lotta e di costruzione di una nuova immagine del futuro, ad esempio contribuendo all’unità a sinistra, la più ampia possibile, per dare la risposta più larga possibile alla domanda di cambiamento che c’è in questo paese.
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<b>La sinistra italiana è ossessionata da Berlusconi. Il presidente del consiglio è davvero l’origine di tutti i mali del paese?</b>
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Noi abbiamo letto il conflitto d’interessi come una peculiarità italiana, Berlusconi come un’anomalia, un fenomeno pre-politico, una transizione folcloristica e frivola, una superfetazione di qualcosa che aveva a che fare più con il Bagaglino che con la società italiana. Abbiamo sbagliato, perché non ci siamo accorti che Berlusconi aveva cominciato a vincere vent’anni prima che apparisse sulla scena pubblica, nella misura in cui si intensificava una visione sempre più subalterna della politica come amministrazione, che non può mai essere costruzione di antagonismo o di idee alternative, ossia la politica dentro il recinto di condizioni predeterminate. E poi perché in Italia si sono sfaciati i partiti di massa, delle grandi narrazioni, si è sfasciata l’Italia delle famiglie. La sinistra non ha saputo usare le lenti giuste per leggere i cambiamenti epocali e per intervenire con una proposta autorevole, di società e di sviluppo.
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<b>Quale sarà l’eredità del berlusconismo?</b>
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Il berlusconismo non finirà il giorno dopo un’eventuale sconfitta alle urne di Berlusconi. La sua cultura, la sua idea di società, le pulsioni repressive e l’oltranzismo padronale e razzista che esprime dovranno essere debellate con impegno e dedizione, per mezzo della buona politica e di una profonda innovazione culturale, al fine di sradicare di quei cattivi semi dall’immaginario profondo degli italiani.
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<b>La sinistra vive una crisi di identità in Italia e più in generale in tutta Europa. Che significa nel XXI secolo essere di sinistra?</b>
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Il Partito Sinistra, Ecologia e Libertà ha un senso se ha come obiettivo la sinistra del futuro, la sinistra del ventunesimo secolo. Come il seme, per dare i propri germogli, muore, così noi dobbiamo vivere il partito come uno strumento, invece di farne un feticcio. L’obiettivo è la sinistra, l’obiettivo è l’Italia, è il cambiamento, è la trasformazione della società. Essere di sinistra significa ristabilire un nesso virtuoso tra lavoro, libertà e conoscenza; significa costruire una critica pratica di un economicismo che ingoia nel processo produttivo tanta umanità, che degrada la dignità e la vita in nome del profitto.
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<b>Si parla insistentemente di “paese bloccato” e di fuga di cervelli. L’Italia è un “paese per vecchi”? Qual è l’orizzonte per le giovani generazioni, cresciute nell’idea che non conserveranno lo standard di vita dei loro genitori?</b>
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Se non si interviene immediatamente, si profila un orizzonte opaco, qualcosa che brucerà due, forse tre generazioni. Le politiche scellerate degli ultimi anni in Italia, in un campo fondamentale come quello della formazione, hanno costituito una vera e propria mannaia per le speranze dei giovani, considerati più come un problema, che come una risorsa. La ricerca e l’università nel nostro paese vivono una crisi profonda, perché percepiti dalla classe dirigente come un lusso insostenibile e, con un atto di estrema miopia politica, subiscono il bisturi dei governo ad ogni documento di programmazione economica. Un atto miope perché non si comprende che la ricerca, il sapere sono settori strategici per il futuro produttivo, economico e sociale del paese. Credo sia un dato incontrovertibile e inconfutabile questo. Nonostante ciò, molti giovani sono costretti a nascondere nei loro curricula l’alto livello di formazione raggiunto, per poter accedere a posti di lavoro precari e non esattamente corrispondenti alle loro aspirazioni.
Se non assumiamo come concetto fondamentale che la formazione, la cultura, il sapere sono gli elementi chiave per il futuro dell’Italia, credo che difficilmente si potrà realizzare quel cambiamento che in molti chiedono.
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<b>In un ampio strato della popolazione si è diffusa una sensazione di impotenza, frustrazione e diffidenza verso la classe politica. Qual è il suo progetto per questo pezzo di Italia?</b>
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Partiamo da un dato fondamentale: se abbattiamo la precarietà lavorativa, si riduce anche quella esistenziale. Rimettere al centro dell’agenda politica il lavoro, questa è la ricetta. Conciliare sapere e lavoro. Se abbiamo in mente un obiettivo chiaro e lavoriamo per raggiungerlo, ci potremmo anche perdere durante il tragitto, ma poi ritroveremmo la strada che porta inevitabilmente alla tutela dei diritti e allo sviluppo economico. Se gli obiettivi sono altri, se gli interessi di pochi diventano preminenti rispetto a quelli collettivi, allora continueremo a contorcerci su noi stessi senza mai discutere della vera natura dei nostri problemi.
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<b>L’Italia esce da un ventennio di politiche che hanno messo in discussione (e di fatto smontato) lo stato sociale a destra come a sinistra. Il risultato di queste politiche, tuttavia, non ha prodotto un paese economicamente più dinamico. È possibile coniugare una visione solidaristica dello Stato a una gestione virtuosa delle finanze pubbliche?</b>
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Alla morte del welfare, voluta sottolineo, si è aggiunta la crisi che ha investito il pianeta, figlia del fallimento storico delle politiche liberiste. Il Paese non può essere dinamico da un punto di vista economico perché in Italia non ci sono regole nel mercato, perché lo Stato non è ciò che dovrebbe essere, cioè il punto di vista dell’interesse globale. È su questo che deve indirizzare i finanziamenti alle attività produttive. Il profitto non è nato per provvedere alla sorte di chi si trova in difficoltà, ma per arricchire chi è già ricco. Perciò la virtuosità dei privati, che pure esiste, non può sopperire all’assenza di uno stato sociale. Il governo taglia la spesa sociale come mai è stato fatto prima, mentre continua a crescere la spesa pubblica. È un paradosso. In Italia la politica di contenimento del debito è stata messa in atto come fuga dalla crescita, mentre c’è bisogno di ripensare il welfare, non come spesa passiva, ma come motore dello sviluppo, pensato per i giovani e per la loro formazione. Ne è prova il fatto che l’Italia è ormai uno degli ultimi paesi europei a non prevedere, ad esempio, un reddito di cittadinanza.
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<b>La crisi che stiamo vivendo è solo l’inizio di una crisi più strutturale? O è un evento in grado di aprire nuovi scenari per il futuro?</b>
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In molti paesi la crisi ha già fortemente intaccato importanti settori strutturali dell’economia, fagocitando la produzione e i redditi. In Italia ad esempio, stiamo tutt’ora assistendo ad un pericoloso smottamento sociale, per cui intere famiglie, lavoratori dipendenti e tutto il settore delle piccole e medie imprese rischiano di entrare nella fascia delle nuove povertà. Negli ultimi anni, ben dieci punti di Pil sono passati dalle tasche dei lavoratori, ai profitti e alle rendite. I dati in crescita della povertà ci dicono che questa sofferenza sociale non può essere considerata come un dato ornamentale di vacui discorsi sociologici. La povertà è un dato strutturale dell’Italia e dell’Europa, e penso che le politiche che vanno messe in campo debbano avere come priorità la lotta per la tutela delle persone, dei bambini, dei vecchi, delle famiglie. Uscire dalla crisi richiede uno sforzo deciso, e scelte politiche chiare orientate alla ristrutturazione del welfare, dei diritti e del reddito per i ceti medio-bassi. La crisi costituisce quindi una grande opportunità, se affrontata con antidoti adeguati e se si coglie il monito che ne proviene.
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<b>La crisi economica ha messo in evidenza le falle del modello di sviluppo occidentale. È possibile un modello diverso? E l’azione di governo di un singolo paese quanto può incidere su questa dinamica internazionale?</b>
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Un modello diverso è urgente, non solo possibile. La parabola del neocapitalismo ci racconta di un mondo sottomesso alle logiche predatorie di pochi, polarizzato nella distribuzione delle risorse e delle ricchezze. Un mondo in cui i valori della finanza hanno sopraffatto il valore del lavoro come elemento di coesione sociale e di produzione di ricchezza. La tecnologia è stata messa al servizio del capitale, e non del lavoro. La globalizzazione, poi, ha completato il quadro, cancellando i diritti dei lavoratori e proponendo un modello basato sullo sfruttamento selvaggio delle risorse. Abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro che ha colpito il Golfo del Messico, quella marea nera è stato un avvertimento chiaro al genere umano. Ebbene, bisogna ripartire da un modello in cui la tecnologia sia un elemento che aiuti ad abbattere quote di fatica fisica, piuttosto che cancellare il lavoro umano.<br />
Dobbiamo cercare un compromesso avanzato fra crescita economica ed ecologia, avendo il coraggio di impegnare su questi temi tutta la governance globale.”
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<br/>fonte: <a href="http://operamundi.uol.com.br/entrevistas_ver.php?idConteudo=130#">Opera Mundi - Graziano Graziani</a>Angelo BONELLI: Il cambiamento parte da Bologna2010-10-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547023Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) <br/><br/> <br />
La Costituente ecologista è un’occasione per contribuire a cambiare in meglio l’Italia. E proprio dall’appuntamento di ieri e oggi a Bologna parte l’impegno per dare forma e sostanza a questa esigenza che ormai è avvertita da più parti nella nostra società.
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La Costituente ecologista è un’occasione per contribuire a cambiare in meglio l’Italia. E proprio dall’appuntamento di ieri e oggi a Bologna parte l’impegno per dare forma e sostanza a questa esigenza che ormai è avvertita da più parti nella nostra società. Il dibattito politico è ormai logorato da temi che si ripropongono ciclicamente e che assomigliano più al pettegolezzo che non al confronto su temi che riguardano il presente ed il futuro degli italiani.<br />
La riconversione ecologica dell’economia e della società, aggiungo, è una scelta non più rinviabile sia dal punto di vista economico che da quello della lotta ai cambiamenti climatici.
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La politica industriale del nostro paese è ancorata al passato ed ignora i percorsi di modernizzazione che, invece, costituiscono la base dell’innovazione negli altri paesi europei. Faccio un esempio. L’industria automobilistica è in crisi? La risposta più naturale sarebbe quella di riconvertire gli stabilimenti che rischiano la chiusura alla produzione di mezzi pubblici, come già accade in tutta Europa.<br />
In Italia, invece, quelle che in tutto il mondo sono già realtà vengono percepite come utopie e si decide di far pagare la crisi ai lavoratori stravolgendo i diritti acquisiti e le relazioni sindacali. Lo stesso avviene per quanto riguarda l’energia.
<p> Tutto il mondo investe con forza sulle rinnovabili che sono le energie del futuro e, in molti casi, già del presente?
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L’Italia berlusconiana decide di fare un doppio salto mortale all’indietro verso il nucleare che oltre ad essere obsoleto, costoso e radioattivo è anche pericolosissimo. è arrivato il momento di invertire la marcia di un paese altrimenti destinato al declino. Basterebbe ridurre le spese per gli armamenti - l’Italia spenderà dei prossimi anni oltre 40 miliardi di euro - per avere risorse per le politiche sociali e per l’ambiente, per le rinnovabili e per la messa in sicurezza di un territorio che cade a pezzi.
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Bisogna superare gli schemi classici di destra e sinistra e guardare avanti. è questo l’insegnamento che ci ha lasciato Alex Langer è questa la lezione che ci arriva dal Brasile dove Marina Silva è riuscita a mettere in evidenza le contraddizioni delle politiche ambientali di Lula e a diventare determinante per i ballottaggi con il suo 20% è questa la lezione che dobbiamo imparare dal pragmatismo dei Verdi tedeschi e dai risultati di Europe ecologie di Cohn Bendit. Superare schemi ideologici ormai vecchi e guardare ai contenuti, è questa la ricetta per cambiare il Paese.
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La Costituente ecologista ha il dovere di costruire una nuova agenda politica, mostrando come l’ecologia non solo sia un elemento essenziale per modernizzare il nostro paese ma anche il modo per creare nuovi posti di lavoro e garantire il benessere a tutti. Abbiamo l’opportunità, quindi, di costruire un luogo nuovo della partecipazione, attraverso gli strumenti che il web ci mette a disposizione e superando la forma del partito tradizionale, che ormai sono i luoghi della non democrazia.
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In questo senso vogliamo costruire con determinazione una politica partecipata e diffusa nei territori, raccogliere le migliori energie disponibili e metterle a disposizione di un cambiamento necessario.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.terranews.it/print/15466">Terra</a>SALVATORE MANGIAFICO: Bufera sui nuclei turistico e ambientale2010-09-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557972Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Siracusa (SR) (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Sono due i nuclei della polizia municipale che potrebbero essere rifunzionalizzati a breve scadenza, si tratta della polizia turistica e della polizia ambientale.
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I problemi: il nucleo turistico ad agosto non si è visto nella sede di Casina Cuti, fatto che ha suscitato le ire dei commercianti; per il nucleo ambientale si parla di un riassetto con il quale si prevede l'assegnazione delle funzioni non più dal settore Ecologia, ma dal comando della polizia municipale.
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"Ho scritto una lettera al comandante - ha sottolineato l'assessore all'Ambiente Salvatore Mangiafico - chiedendo di distaccare alcune unità alla polizia ambientale. Attualmente il nucleo ambientale è composto da 5 agenti e qualche giorno fa il comandante ha chiesto di potersi prendere un'unità; cosa che significherebbe peggiorare il servizio ambientale.
<p> La delibera d'istituzione del nucleo ambientale nel 2007 prevedeva una dotazione di 18 uomini, ma in questo momento se dovessimo arrivare a 10 agenti sarebbe un ottimo risultato".
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La paura è che il riassetto del nucleo ambientale, osteggiato dall'assessore Mangiafico, serva per far scomparire le attività di controllo ambientale in favore di quelle per il miglioramento della circolazione stradale.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lasicilia.it">La Sicilia</a>SALVATORE MANGIAFICO: Incentivi del Comune a chi adotta un cucciolo2010-07-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548302Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Siracusa (SR) (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Dal primo agosto partirà ad opera dell'assessorato municipale all'Ecologia una campagna di incoraggiamento all'adozione di cuccioli di cane ospitati nei due rifugi convenzionati con il Comune di Siracusa. Ai primi 50 cittadini che sceglieranno di adottare un cucciolo fino a sei mesi di età fra quelli ospitati nei due rifugi e regolarmente identificati ed iscritti all'anagrafe canina municipale l'Assessorato fornirà un buono del valore di 122,40 euro. "Servirà - spiega l'assessore all'Ecologia Salvatore Mangiafico - per l'effettuazione gratuita a beneficio del cucciolodi un servizio veterinario comprensivo di esame coprologico, sverminazione e protocollo vaccinale completo riguardo alle principali malattie del cane.
<p>Tutto questo in virtù di una convenzione che il Comune ha stretto con l'Ordine provinciale dei Medici Veterinari. I cuccioli di età compresa fra i due ed i sei mesi vengono sottoposti già nei rifugi a sverminazione e protocollo vaccinale. Chi adotterà cuccioli rientranti in questa fascia di età potrà sfruttare ugualmente il buono chiedendo al medico veterinario prestazioni sanitarie di altro tipo per il cucciolo adottato". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettadelsud.it">gazzetta del sud</a>SALVATORE MANGIAFICO: Parte la pulizia dell'area di ammassamento di Epipoli2010-07-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it504226Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Siracusa (SR) (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Al via mercoledì le operazioni di pulizia dell'area di ammassamento di via Monti Nebrodi. <br />
All'appuntamento, insieme con gli operai dell'Igm che eseguiranno la bonifica, anche l'assessore all'Ecologia del Comune Salvatore Mangiafico e gli agenti della polizia ambientale, oltre ai rappresentanti del consiglio di circoscrizione Epipoli.
<p> "Prima del mio insediamento era stato operato un intervento in quest'area - dichiara l'Assessore Salvatore Mangiafico - ma la pulizia era stata sommaria e l'operazione di bonifica ha riguardato solo la parte laterale del campo di ammassamento. L'intervento che faremo mercoledì sarà invece un intervento più drastico, che permetterà il completo ripristino dell'area. Fatto questo, la polizia ambientale vigilerà con maggiore cura sulla zona, in modo da prendere gli adeguati provvedimenti ove necessario." <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lasicilia.it">La Sicilia</a>Roberto Sergio Ravello: Ecco cosa faremo2010-04-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it498850Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Torino (TO) (Gruppo: AN) - Assessore Regione Piemonte (Partito: Fratelli d'Italia Centrodestra nazionale) <br/><br/>Punto qualificante del programma? «Predisporre misure che, finalmente, partano da un confronto tra la sostenibilita' economica e la sostenibilita' ambientale per abbattere gli sprechi e massimizzarne gli effetti. Promuovere l'ecologia del ''fare'', isolando le ideologie e sostenendo logiche di buonsenso che, dal nucleare pulito e sicuro alla valorizzazione delle economie montane, possano portare benefici reali alla comunita' piemontese, alle aziende, ai lavoratori e alle famiglie. Prima cosa che fara'? «Un progetto di educazione ambientale che a cominciare dalle scuole, consenta alle tematiche ambientali di affondare le radici nelle nuove generazioni». Prima che eliminera'? «La demagogia populista, costosa ed inefficace».<br/>fonte: <a href="http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=10343819">La Stampa</a>MARIA GEMMA AZUNI: Intervista a Euronews del 4 marzo 2010 2010-03-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it494922Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><b>IL VERO AFFARE? PUNTARE SUL FUTURO DELLE PERSONE. PAROLA DI MARIA GEMMA AZUNI</b><br />
Di Micaela Clemente<br />
<i>Da sempre impegnata nel sociale, in particolare per quanto riguarda i minori, gli anziani e i disabili, Maria Gemma Azuni oltre ad essere consigliera dal 2005 al Comune di Roma è stata anche Presidente del Municipio XII, uno dei più grandi e importanti della Capitale. Candidata per il Consiglio Regionale del Lazio nella lista La sinistra L’Arcobaleno la Azumi politicamente si è sempre caratterizzata per importanti lotte sociali come la difesa del diritto alla casa e contro il precariato, nonché per la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari e per il patrocinio gratuito delle donne vittime di violenza. Inoltre ha proposto l’istituzione del registro Comunale delle Unioni di fatto e per il testamento biologico. Ma in questa lotta all’esclusione sociale e in favore dell’integrazione la Azumi non ha mai trascurato il problema dei costi: Senza soldi, è il suo motto, ogni politica di assistenza diventa pura utopia. E proprio per approfondire questo aspetto, spesso demagogicamente ignorato dai politici, che abbiamo ritenuto interessante intervistarla.</i> <br />
<h3> Il suo percorso istituzionale è fortemente legato al sociale. Quanto può essere strategico, dal punto di vista economico, per un ente territoriale investire su questi temi? </h3><br />
Ho sempre creduto che impegnarsi per risolvere i problemi reali delle persone (i giovani, gli anziani, i minori, le famiglie, le persone con disabilità, i cittadini comunque) con il lavoro concreto di tutti i giorni rappresenti un dovere istituzionale che ha aspetti fortemente umani, etici e morali. Si tratta anche però di una scelta strategica in termini di investimento economico. Una migliore, qualificata e reale organizzazione dei servizi si traduce in termini strategici nella vera accoglienza delle persone fragili e risponde tra l’altro all’affrancamento dall’assistenza e ad una diversa spesa economica di Welfare.<br />
La battaglia che ho portato avanti nel corso di tutta la mia esperienza di amministratore pubblico è proprio questa: strutturare percorsi di piena inclusione delle persone in difficoltà, considerate nella loro interezza e in relazione al contesto sociale, significa offrire risposte appropriate, efficaci ed efficienti, a partire dalla conoscenza e dalla comprensione delle necessità e delle reali esigenze, per supportare ogni individuo nell’elaborazione di progetti di vita autonomi ed indipendenti. Questo comporta l’allontanamento dal modello culturale dell’assistenzialismo, che ha prodotto diseconomie e scontento sociale. L’investimento economico sul futuro delle persone è il pilastro del lavoro dei servizi sociali professionali alla persona.<br />
Ritengo quindi fondamentale superare la frammentazione dei servizi nell’ottica di un modello dinamico di integrazione socio-sanitaria, caratterizzato da un’offerta di interventi globali e individuali rivolti alla persona e alla famiglia lungo tutto il percorso della vita, che sostenga le fragilità e favorisca lo sviluppo dell’autonomia individuale. Come dirigente alla Provincia di Roma del Servizio “Pianificazione sociale Formazione e Aggiornamento per gli operatori socio-educativi e sanitari e del Sistema informativo sociale” ho svolto - soprattutto attraverso i Piani di zona sociali - un complesso lavoro di integrazione tra attori diversi, chiamati ad interagire in modo multidisciplinare secondo le diverse professionalità e a portare il proprio contributo in termini di esperienza e conoscenza della realtà.<br />
Questo approccio integrato si può tradurre in un notevole risparmio di risorse pubbliche. Anche in questo senso auspico - e mi impegnerò nei futuri scenari istituzionali con cui avrò la possibilità di interagire - l’approvazione della proposta di legge di recepimento della legge quadro sui servizi alla persona (Legge 328 del 2000) e per adeguate linee guida ai Comuni per la costruzione del sistema integrato degli interventi e dei servizi e per una pianificazione, progettazione e gestione efficace dei servizi alla persona.<br />
<h3> Lei è candidata al Consiglio regionale della Regione Lazio. L’ecologia e i beni comuni sono un altro tema scottante, anche in termini di privatizzazione… </h3> <br />
Stiamo assistendo al tentativo generalizzato, da parte di una serie di attori istituzionali e del mondo delle imprese, di espropriare l’ambiente in cui viviamo. Ciò sta avvenendo in termini di inquinamento, di cementificazione delle aree agricole, di estensione indiscriminata di centri commerciali e quartieri dormitorio. Senza contare la discussione tuttora in corso sulla privatizzazione dell’acqua. Credo che sia doveroso impedire questi tentativi e soprattutto ritengo che investimenti mirati nell’energia pulita e nell’economia verde siano una scelta ormai improcrastinabile per il futuro di tutti noi e non soltanto della nostra economia.
Penso ad esempio all’opportunità di una legge regionale che tuteli la qualità della vita delle persone, ad esempio attraverso la difesa dell’agro romano. E soprattutto mi riferisco ad una sensibilizzazione collettiva e capillare per un maggiore utilizzo delle risorse strategiche e dell’innovazione lavorativa della green economy, affinché – nel rispetto dei beni comuni – promuovano attività che valorizzino e incentivino l’agricoltura biologica, modelli di imprese come le fattorie sociali e stili di vita ecologicamente sostenibili.<br />
<h3> Il 2010 è l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Che ruolo hanno le autonomie locali in questo contesto? </h3><br />
Nutrizione, lavoro, alloggio, accesso ai servizi, educazione, costituiscono gli ambiti in cui deve concretizzarsi l’azione di lotta alla povertà. Ma soprattutto ricostruzione del tessuto affettivo e relazionale di chi è caduto in un grave stato di marginalità. In questa direzione siamo coinvolti noi attori istituzionali, anche e soprattutto in collaborazione con il Terzo Settore, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale di integrazione ai servizi socio-sanitari e degli enti locali nella lotta all’esclusione sociale.<br />
Le azioni devono essere molteplici e soprattutto integrate. Quindi politiche di contrasto all’emarginazione attraverso azioni positive per costruire pari opportunità di vita e di carriera per ciascuno, in un confronto interculturale; azioni di prevenzione per la salute e il benessere delle persone, con uno sguardo in prospettiva alle politiche sanitarie anche attraverso il potenziamento della medicina territoriale e dei servizi di integrazione socio-sanitaria; l’ampliamento del fondo regionale che garantisce a disoccupati e precari l’erogazione del reddito minimo sociale; l’approvazione di una legge regionale sul diritto all’abitare, così da permettere a giovani, coppie, anziani ed immigrati di disporre di una casa a prezzi accessibili.<br />
Personalmente, vorrei avere gli strumenti per concretizzare molti di questi progetti. Quanti conoscono il mio impegno, le persone che ogni giorno trovano risposte nella mia disponibilità e condividono con me la complessa quotidianità di una città come Roma, sanno che la mia storia è fatta in primis di onestà e di contatto con la gente, di prossimità, di servizio, di impegno nel sociale. Questo è solo l’inizio di un percorso. Si può fare ancora molto lavorando insieme con tenacia e determinazione.<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/stampa/item/85-intervista-euronews-del-4-marzo-2010">Gemma Azuni.it</a>Grazia FRANCESCATO: «Ricuciamo insieme la tela del centrosinistra» - INTERVISTA 2009-10-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418115<br />
Grazia Francescato è la portavoce uscente dei Verdi. A lei innanzitutto chiediamo un parere sulla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte costituzionale. E, sul congresso del Sole che ride, l’ex presidente del Wwf dice: «Spero in un confronto vero e costruttivo».
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<b>Come giudica la decisione della Consulta sul Lodo?</b>
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Quella di martedì è stata una gran bella giornata. La Corte ha confermato un principio costituzionale fondamentale, e cioè che la legge è uguale per tutti. Non c’è un primus super pares, secondo la linea che volevano far passare gli avvocati del premier, tra cui Ghedini e Pecorella. Peraltro, appena appresa la notizia, come Sinistra e libertà ci siamo precipitati a palazzo Chigi a promuovere un sit in. La nostra è stata una reazione di festeggiamento e, insieme, di monito. Bisogna accettare con rispetto la sentenza della Corte, non soffiare sul fuoco dello scontro istituzionale come hanno fatto Bossi e altri.
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<b>E ora, politicamente, cosa ritiene che accadrà?</b>
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Noi siamo garantisti. Crediamo che Berlusconi ora si debba far processare. Forse il premier vorrebbe chiamare le piazze a raccolta, ma io credo che il centrodestra andrà avanti a governare. Il presidente del Consiglio, politicamente, è però molto indebolito. è un’anatra zoppa, bisogna vedere quanto terrà il centrodestra.
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<b>Il presidente del Consiglio ha avuto una reazione molto violenta. Ha attaccato sia la Corte che il capo dello Stato.</b>
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Bisogna accettare con rispetto le sentenze della Consulta. Berlusconi, però, attiene più alla psichiatria che alla politica: il premier ritiene di essere l’unto dal Signore. La realtà è che lui è uguale a tutti i cittadini.
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<b>Ne chiederete le dimissioni?</b>
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Noi riteniamo che se ne debba andare. Comunque sia, ritengo che occorra vincere sulla politica, sui contenuti, non nelle aule giudiziarie.
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<b>Come commenta l’assoluzione di Gianni De Gennaro e di Spartaco Mortola sui fatti del G8?</b>
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Con sconcerto. Questa vicenda ci conferma che tutta la questione della gestione dell’ordine pubblico di Genova la si è sempre voluta limitare a una responsabilità che non coinvolgesse mai i vertici delle forze dell’ordine né la gestione politica di quelle giornate.<br />
Noi a Genova c’eravamo e ci ricordiamo esattamente ogni minuto di quelle giornate: la mattina seguente al macello nella scuola Diaz le chiazze di sangue presenti sull’asfalto ricordavano il Cile di Pinochet. Noi e tutti coloro che hanno vissuto le giornate di Genova non dimentichiamo e continueremo a chiedere giustizia. Concordiamo con Heidi Giuliani, quando ricorda che purtroppo in Italia ci sono un po’ troppi intoccabili.
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<b>Ora occorrerebbe una maggiore organicità dell’intero fronte di opposizione.</b>
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Infatti. Bisogna costruire un centrosinistra che dia risposte ai problemi della società e si candidi a tornare a governare il Paese. Occorre compiere un salto di qualità della coscienza collettiva dell’Italia. Ognuno di noi si deve adoperare nella realtà in cui vive e lavora, altrimenti il centrosinistra non vincerà.
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<b>Quale ritiene sia il ruolo dei Verdi in questo processo di recupero di una coscienza collettiva?</b>
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Noi Verdi siamo fondamentali. Siamo portatori deboli di un pensiero forte. Pur con tutte le nostre difficoltà, abbiamo lavorato per far affermare un pensiero forte. Noi contrastiamo un modello di sviluppo insostenibile.
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<b> Con quali proposte?</b>
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Bisogna integrare politiche economiche e sociali. Il nostro obiettivo è raggiungere la rivoluzione verde.
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<b>New green deal: se ne parla tanto. Ma, in concreto, non rischia di rimanere solo uno slogan?</b>
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Assolutamente no! La verità è che la rivoluzione verde è già in atto. In Italia ci sono 167mila imprese, un milione e 400mila occupati, l’importante realtà del commercio equo e solidale, il turismo sostenibile. Dobbiamo sostenere politicamente questo cambiamento e farlo diventare il pensiero politico cardine. Dobbiamo contaminare il centrosinistra con le nostre tematiche rivoluzionarie: devono diventare il “manifesto” dell’alleanza. è questa la grande sfida che ci aspetta.
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<b>
Per far questo, però, c’è bisogno di un’alleanza rigenerata.</b>
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E infatti va ricucito il tessuto stracciato delle alleanze. Bisogna concentrarsi sui contenuti.
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<b>Lei chiede una nuova visione al centrosinistra. Strategia e non tattica?</b>
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Certo. Le alleanze non vanno fatte nella speranza di entrare in Parlamento. Bisogna portare avanti i valori forti. Ci vuole un’effettiva condivisione di contenuti, e in questo processo la questione ambientale deve essere prioritaria. In questo senso, l’inserimento della parola “ecologia” nel simbolo di Sinistra e libertà è un fatto estremamente positivo perché siamo riusciti a rendere immediatamente riconoscibile il matrimonio tra le ragioni del lavoro e quelle dell’ambiente E questa è una grande vittoria per l’ecologia politica nel nostro Paese. Non è certo una “tassa” pagata ai Verdi...
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<b>La rivoluzione energetica per la quale i Verdi si battono in tutto il mondo punta tutto sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Basteranno?</b>
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Puntare tutto sulle energie pulite non è la sola misura per ridurre le emissioni inquinanti e garantire un futuro migliore al nostro pianeta. Innanzitutto, infatti, bisogna puntare sull’efficienza energetica, che da sola è in grado di ridurre del 30% i costi. Poi occorre puntare sulla ricerca e l’innovazione.
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<b>
Intanto il governo pensa al nucleare.</b>
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Purtroppo questo centrodestra “atomico” guarda al vecchio, all’indietro. Ha ingranato la marcia “indietro tutta”. <br />
E, purtroppo, come ha scritto di recente il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman, non si tratta solo di una questione di “interessi forti”, ma anche di un’inerzia culturale, una cultura avvitata su se stessa che privilegia solo i vecchi processi. E la lista delle negatività del governo Berlusconi è davvero lunghissima. Si va dall’ambiente ai respingimenti, dai diritti alla laicità, dal già citato nucleare alla scuola. Insomma: quest’esecutivo è una maglia nera. Anzi, nerissima, come il carbone.
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<b>Cosa si aspetta dal congresso dei Verdi?</b>
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Per prima cosa nessuno pensa di sciogliere i Verdi. <br />
Io ritengo che ci sia bisogno di un rilancio di una forza ecologista ma anche di unità. E per questo credo che il processo federativo di Sinistra libertà ecologia sia la strada giusta. E al nostro congresso spero che ci sia un confronto vero sulle diverse linee politiche. Nel merito, credo che occorra accettare il confronto per seguire un percorso con gli altri. <br />
E, in più, trovo che il ruolo delle donne sia fondamentale. Sarebbe un bel segnale se le mie consegne passassero a un’altra donna.
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<b>Oggi Terra pubblica l’appello all’Italia e agli ecologisti firmato, tra gli altri, da Mario Tozzi e Giobbe Covatta, un documento in cui si chiede di porre al centro dell’azione politica di ogni governo la lotta ai cambiamenti climatici, al degrado degli ecosistemi e alla povertà. Lei cosa ne pensa?</b>
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Non solo lo condivido ma lo sottoscrivo pienamente. Nella mozione da me sottoscritta, peraltro, chiediamo di lanciare entro l’anno la convocazione de “La tavola dell’Ecologia”, in collaborazione con i Verdi europei: non un incontro velleitario e autoreferenziale, ma un appuntamento di confronto permanente attraverso il quale rilanciare l’ecologismo politico ovunque collocato.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.terranews.it/print/4415">Terra - Valerio Ceva Grimaldi</a>Stefano Careddu: Mozione: Incentivi per pannolini lavabili 2009-09-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417733Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Romans d'Isonzo (GO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/> <br />
attivazione di un’ iniziativa finalizzata ad incentivare l’ uso dei pannolini lavabili ed a sostenerne l’ acquisto per le famiglie residenti con un incentivo economico.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.stefanocareddu.it/mozione-pannolini-lavabili/">www.stefanocareddu.it</a>