Openpolis - Argomento: Rutelli Francescohttps://www.openpolis.it/2012-06-20T00:00:00ZLuigi LUSI: "Rutelli ha avuto la decenza di non votare a favore del mio arresto". "Non ho detto tutto".2012-06-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646241Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il Senato dice sì all'arresto: i sì sono stati 155, i no 13, un astenuto.
<p>"Mi si vuole mandare in carcere perché, parlando con i media, inquinerei il percorso investigativo. Non c'è altra motivazione. Sto vivendo un incubo, voglio rispetto". "Sulle indagini non ho detto tutto, c'è una marea di approfondimenti da fare".
<p>"La gestione dei flussi finanziari è stata effettuata per comune assenso al fine di accantonarle per le attività politiche di diversi esponenti del partito. Sulla mia testa si è giocata una partita politica molto ampia".<br />Dopo il voto, il messaggio a Rutelli: "ha avuto la decenza di non votare a favore del mio arresto".
<p><b>I senatori contrari all'arresto.</b><br />
Ecco i senatori che hanno votato contro la richiesta di autorizzazione all'arresto nei confronti di Luigi Lusi come risulta dai tabulati del voto. Per il Pdl: Diana de Feo, Sergio De Gregorio, Marcello Dell'Utri, Marcello Pera, Guido Possa, Piero Longo. Per il gruppo di Coesione Nazionale: Valerio Carrara, Mario Ferrara, Salvo Fleres, Massimo Palmizio, Riccardo Villari. Per il Gruppo Misto: Antonio Del Pennino e Alberto Tedesco.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/politica/2012/06/20/news/lusi_voto_senato_su_arresto-37564282/">la Repubblica.it</a>Domenico GRAMAZIO: "Rutelli parte civile, no, parte in causa. Prima Lusi e poi li getti".2012-06-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646240Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) <br/><br/><br />
"Rutelli parte civile, no, parte in causa. Prima Lusi e poi li getti".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/06/20/Attesa-voto-arresto-Lusi-sono-apprensione_7067637.html">ANSA</a>Luigi LUSI: «Sono un tesoriere, non un santo»2012-03-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it625587Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il testo dell’intervista fuori-onda a Luigi Lusi, ex tesoriere de La Margherita, trasmessa giovedì sera dalla trasmissione di Michele Santoro, Servizio pubblico.
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<b>LUSI:</b> Chi è che ha firmato i bonifici, chi è che ha dato le autorizzazioni? Io! Dal 3 agosto 2001 al 16 agosto 2012 (sic). E’ vero che io sono il tesoriere? Sì. E’ vero che io lo sono stato? Sì. E’ vero che tu hai fatto tutto quello che hai fatto per 214 meno venti che ne hai lasciati? Sì! Punto. Non c’è una cosa su cui si possa dire: di questo sei responsabile, di questo non sei responsabile. Il vero scontro l’ho sempre avuto con Parisi, a viso aperto e diretto. Perché lui diceva che io facevo il lavoro sporco per Rutelli.
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<b>BERTAZZONI:</b> E’ uscito che lei teoricamente avrebbe finanziato Renzi...
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<b>L.:</b> Cancellerei il teoricamente. E’ evidente che queste informazioni o so’ uscite da chi sta facendo le indagini o sono uscite dalla guerra interna al Pd.
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<b>B.:</b> L’impressione è che se parla lei succede un casino...
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<b>L.:</b> Sì, è così. Punto. C’è poco da discutere. Io ho gestito 214 milioni di euro? Ne ho lasciati 20 in cassa? E sono 194. Facciamo finta che ne abbia pagati — no, quello è vero! — 6 di tasse, e che io, facciamo finta che ne abbia presi 7. La somma di 7 e 6 fa 13: 194 meno 13 fa 181. Dove sono finiti? Questi 181 li abbiamo usati tutti per pagare il personale e i telefonini?
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<b>B.:</b> Sarebbe illecito se lei avesse finanziato Rutelli...
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<b>L.:</b> E’ lei che lo dice, eh... Ma certo, è così. Se tu hai raccolto cento lire per strada e te le tieni in tasca, poi non ti metti a dire che è giusto restituire i soldi trovati per terra. Stai zitto! E invece lui no, non sta zitto. Perché non sta zitto?
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<b>B.:</b> Perché?
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<b>L.:</b> Perché questa partita è molto più grande. E’ una partita che fa salta’ il centrosinistra. Perché mi hanno fatto tenere la cassa? Perché eseguivo ciò che mi veniva detto di fare. Ero affidabile.
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<b>B.:</b> Nel lecito o nell’illecito?
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<b>L.:</b> E’ il borderline del finanziamento della politica.
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<b>B.:</b> Il magistrato mi ha chiesto: perché la Margherita non ha chiesto il pignoramento dei beni di Lusi?
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<b>L.:</b> Uno che fa questa domanda usa il cervello. E se usa il cervello perché massacra me?
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<b>B.:</b> E lei che risponde?
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<b>L.:</b> Ma io una risposta ce l’ho. Ma scusi, Rutelli manda una lettera cinque giorni dopo, vergata di suo pugno in cui dice che è d’accordo col patteggiamento e con la fidejussione. L’ha firmata... E nessuno si domanda niente.
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<b>B.:</b> Questo succede perché esce questa storia dei 13 milioni che lei si sarebbe intascato...
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<b>L.:</b> Questa storia come è uscita? Una storia così esce perché la Banca d’Italia manda un warning?
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<b>B.:</b> E’ fuoco amico?
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<b>L.:</b> E’ una guerra di anni, una guerra vecchia. Una guerra prima contro Rutelli e poi contro il Pd. Ma uno che prende tutti questi soldi s’accende due mutui?
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<b>B.:</b> Tutti sapevano di questa società?
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<b>L.:</b> Chi doveva sapere sapeva. Certo! Uno dice: hai costituito due società: è un reato? No! Hai fatto consulenze finalizzate alla verifica del funzionamento contabile del processo di liquidazione degli organi territoriali della Margherita, regioni, province e città metropolitane... Perché ho scoperto l’ira di dio. E poi mi dici: producimele. Li ho distrutti perché sono documenti riservati. Perché parlavano delle mignottate fatte da tizio e caio... E che faccio, me le tengo? Se sono un tesoriere serio le distruggo, perché quello è il ruolo che sto assolvendo il quel momento. Non sono un santo... ho fatto il tesoriere!<br />
<br/>fonte: <a href="http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2012/03/10/678767-soldi_societa_bersaglio.shtml">Quotidiano.net</a>Marco CALGARO: Lascio il Pd e aderisco ad Alleanza per l'Italia2009-11-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it419071Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Torino (TO) (Gruppo: Misto) - Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
Ho preso la decisione di uscire dal Partito Democratico ed aderire ad "Alleanza per l'Italia", la nuova formazione politica lanciata da Lorenzo Dellai, Francesco Rutelli, Bruno Tabacci ed altri promotori tra cui il sottoscritto.
<p> E' stata una decisone molto sofferta perché sancisce, dal mio punto di vista, il fallimento di una scommessa, quella del PD come partito che avrebbe dovuto portare una boccata di aria fresca e di novità nel panorama del centrosinistra italiano ed europeo.
<p>La collocazione culturale e politica del PD va, invece, sempre più chiaramente configurandosi come la prosecuzione della storia del PCI, PDS, DS e la scelta di entrare nel gruppo del Partito Socialista Europeo ne è stata la naturale evoluzione. Questa collocazione è rispettabile ma, secondo me, allontana il partito dal consenso di tutti quei cittadini, e sono tanti, che non vanno più a votare perché alla ricerca di un soggetto politico moderato e riformatore, che, anziché persistere in questo bipolarismo caratterizzato dallo scontro e dalla delegittimazione continua degli avversari, ponga di nuovo al centro della sua prospettiva il senso dello Stato, il rispetto delle istituzioni ed il confronto con gli avversari su progetti e proposte precise, alla ricerca di quel bene comune che oggi la politica pare avere perso di vista.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.marcocalgaro.it/node/1052">marcocalgaro.it</a>Francesco RUTELLI: «Il nuovo partito si chiamerà "Alleanza per l'Italia". Il simbolo definitivo sarà scelto online»2009-11-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418862Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) <br/><br/><br />
«La prima convention a Parma l'11 e 12 dicembre»
«Il Pd è andato a sinistra. Presto collaborazione con Casini»
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“Alleanza per l'Italia”, è questo il nome del partito lanciato da Francesco Rutelli insieme ad altri esponenti politici come <a href="http://www.ilmessaggero.it/stampa_articolo.php?id=79658"><b>Bruno Tabacci</b></a>, Lorenzo Dellai e altri esponenti della società. Il movimento celebrerà la sua prima convention a Parma i prossimi 11 e 12 dicembre.
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«Ci saranno nuove adesioni». Nella conferenza stampa, Rutelli si limita a una battuta telegrafica: «Comincia oggi il cammino per aggregare l'Italia popolare, liberale e riformatrice». Per poi aggiungere di attendersi «una crescita» del movimento, perchè «c'è una dinamica molto forte che si tradurrà in nuove adesioni».
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Simbolo sarà scelto online. Il simbolo, per ora è formato dalle due parole Alleanza e Italia unite da una «X» in bianco e rosso: ma il simbolo definitivo sarà scelto attraverso un concorso su internet. In sala, come «osservatori» i liberali Carlo Scognamiglio e Paolo Guzzanti; mentre Giorgio la Malfa, uscito dalla coalizione di centrodestra, dice di sperare di «trascinare il Pri in questa avventura».
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Umiltà e ambizione. Il compito di presentare il progetto politico è affidato a Dellai e Pisicchio. Il sindaco di Trento annuncia il nome e il primo appuntamento ufficiale del movimento. «Umiltà e ambizione» sono le parole chiave suggerite da Dellai: «Intendiamo allargare l'alleanza, incontrare tante altre realtà. Non siamo un piccolo partito di chi deve ricollocarsi, il nostro è un obiettivo più ambizioso».
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Alternativa al populismo. «Vogliamo essere un'alternativa - dice invece Tabacci - al populismo che viene seminato a piene mani dal premier e dal suo principale alleato, la Lega. Ma siamo critici anche verso l'opposizione : il Pd è diventato un prolungamento dei Ds, e la corrente giustizialista non ci piace». Alleanza per l'Italia , spiega Tabacci, giudica «indifendibile» l'attuale bipolarismo, ed è alla ricerca di nuove strade, perchè, dice sempre Tabacci, «siamo convinti che qualcosa si sta muovendo nel paese». Il manifesto del movimento, insiste anche sulla necessità di superare «la contrapposizione cieca» tra maggioranza e opposizione.
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«Il Pd è andato a sinistra. Io lo rispetto, ma noi abbiamo creato un movimento in grado di unificare le forze democratiche, riformiste e liberali per migliorare questo nostro paese», ha spiegato Francesco Rutelli a margine della conferenza stampa di presentazione del movimento. Alla domanda su quale sarà il rapporto con Casini, Rutelli risponde: «ci sarà una collaborazione molto presto».
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Tabacci sostiene che «Berlusconi ha in mente il modello Putin, nel quale il parlamento non conta. Noi invece guardiamo al modello delle democrazie parlamentari europee». Per quanto riguarda il futuro dei parlamentari che hanno aderito al progetto, Tabacci spiega: «per ora andiamo nel gruppo misto. Poi dipenderà da chi verrà».
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Casini: «La sua battaglia è la nostra battaglia. Sono convinto che sia un tentativo, quello di Rutelli, che vada incoraggiato, la politica la si fa con i desideri e la realtà. La realtà è che c'è una costituente di centro che ha ottenuto due milioni e mezzo di voti. E se Rutelli lavora bene raddoppiamo», ha dichiarato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, in un'intervista a Radio Anch'io.
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<br/>fonte: <a href="http://www.ilmattino.it/stampa_articolo.php?id=79912">Il Mattino.it</a>Pier Ferdinando CASINI: «Bene Rutelli, con lui puntiamo a raddoppiare i voti Udc»2009-10-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418636Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
L'Udc accoglie "positivamente" l'annuncio di Francesco Rutelli di lasciare subito il Pd e, a margine di un convegno con lo stesso Rutelli, risponde ai giornalisti sottolineando che "si può realizzare un percorso comune".
<p>"Non è più un problema di destra, di sinistra o di centro - afferma il leader dell'Udc - bisogna parlare agli italiani un linguaggio serio, di modernizzazione del paese e ancorato a valori seri in un momento di degrado di tutti i tipi".
<p> Con l'apporto di Rutelli l'Udc raddoppierà i voti?<br />
"Raddoppiare i voti è il minimo, sennò sarebbe un insuccesso". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.apcom.net/newspolitica/20091031_155100_4a8a753_74905.html">Apcom</a>Pier Luigi BERSANI: «Riforme anche con Fini ma serve una nuova legge elettorale»2009-10-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418621Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />Rutelli incontra D'Alema e insiste: meglio il centro.
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Due faccia a faccia. Da una parte il feeling tra Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani, dall´altra il colloquio cordiale ma senza esiti definiti tra Massimo D´Alema e Francesco Rutelli.
<p>L´idea dell´ex sindaco di Roma sul Pd targato Bersani non è cambiata nemmeno dopo aver incontrato per un´ora D´Alema.<br />
Per seminare i giornali i due si sono visti a casa di Matteo Orfini, stretto collaboratore dell´ex ministro degli Esteri e dato in ascesa nel nuovo Pd bersaniano.
<p> «Non vado via subito, voglio riflettere», dice Rutelli a D´Alema, appena seduti sul divano. Quindi uno spiraglio c´è, ma quanto grande? D´Alema ha avuto la conferma che la direzione sia tracciata, che l´uscita di Rutelli si avvicini.<br />
«L´offerta politica giusta per il Paese non è quella del Pd di Bersani», ha insistito il co-fondatore dissidente.
Colloquio cordiale ma franco. E non ha spostato molto. «Chi ti impedisce l´iniziativa politica autonoma, il dialogo con Casini e Tabacci anche stando dentro il Partito democratico?», ha chiesto D´Alema. «L´idea che un´opposizione più credibile non stia a sinistra, ma al centro - è stata la risposta - . Comunque, lo strappo sarà soft e graduale. E lavoreremo insieme anche dopo». Rutelli vedrà anche Pierluigi Bersani nelle prossime ore. Oggi, al massimo domani. Ma anche questo confronto rischia di spostare poco. Dagli ambienti rutelliani dicono che l´ex sindaco sia colpito dal numero di messaggi positivi arrivati via Internet e via telefono: sostegno, invito a proseguire sulla strada indicata nelle ultime dichiarazioni. Rutelli vuole vedere presto il neosegretario del Pd perché si sta rendendo conto di non poter rimanere nel limbo troppo tempo. È vero che non ha le truppe, per ora. È vero che la partita del futuro è appena cominciata.
<p>Ma prendere tempo non è una saggia mossa politica. «Per carità, magari c´è più spazio per un ripensamento», osserva D´Alema parlando con i suoi collaboratori. Con un pizzico di perplessità. Perplesso anche Dario Franceschini: «Bisogna fermare Rutelli, la nuova segreteria non va giudicata dopo un giorno». E Paolo Gentiloni, ex rutelliano, spiega: «La scelta di Francesco è sbagliata, ma non credo a margini di ripensamento. Bisognerebbe lavorare dentro il partito. Detto questo, è importante che dalla suggestione dell´Ulivo non si passi all´incubo dell´Unione».
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L´incontro tra Bersani e Fini ha invece confermato la volontà del presidente della Camera di voler lavorare con l´opposizione sulle riforme. Riforme da fare una alla volta, evitando gli sfortunati pacchetti omnibus del passato. E da studiare nella forma bipartisan perché, come ripete da tempo, «le modifiche costituzionali si possono fare anche da soli, ma non è preveggente». <br />
Confronto parlamentare punto per punto è anche la linea del segretario Pd. «Dialogo è una parola malata». Si può lavorare da subito sul Senato federale a patto che la maggioranza sia pronta a una modifica della legge elettorale ripristinando le preferenze.
<p>Fini non boccia questo percorso, ma il Pdl è molto più restio a cancellare le liste bloccate mettendo mano al Porcellum. Come dice il ministro Rotondi: «Questa norma non cambierà di una virgola». Bersani ha anche aperto al taglio dell´Irap, ma anche qui ponendo un paletto. «Solo in un pacchetto di misure nuovo che preveda forti detrazioni per le famiglie».
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Il neosegretario tesse la tela delle alleanze in vista delle regionali. Ieri ha visto Nichi Vendola, oggi vede il leader di Prc Paolo Ferrero, la prossima settimana è la volta del colloquio più importante, quello con Pier Ferdinando Casini. «Ma di nomi ancora non abbiamo parlato», dice Bersani commentando le voci su una candidatura nel Lazio di Emma Bonino.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=NUH25">La Repubblica - Goffredo De Marchis</a>Marco CALGARO: Nessuna intenzione di lasciare il Pd.2009-10-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it419070Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Torino (TO) (Gruppo: Misto) - Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
"In merito alla notizia secondo la quale sarei intenzionato a seguire Francesco Rutelli in un nuovo e fantomatico gruppo parlamentare, desidero precisare che si tratta di un'ipotesi del tutto falsa.
<p>In queste settimane sono impegnato nel congresso del PD a sostegno della Mozione Bersani e mi pare davvero fantasioso che, mentre lavoro per far sì che Pierluigi Bersani diventi Segretario del PD, io possa contemporaneamente pensare a una mia uscita dal partito".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.marcocalgaro.it/sites/marcocalgaro.it/files/CS-CALGARO-PD.pdf">marcocalgaro.it</a>Dario FRANCESCHINI: Testamento biologico. «Linea comune del Pd»2009-02-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388861Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
La linea c'è, ferma su molti punti. Soprattutto su uno: respingere il testo della maggioranza sul testamento biologico. «C'è unanime convinzione che l'impianto del testo base della maggioranza sul testamento biologico sia da respingere». Il segretario del Pd, Dario Franceschini, spiega così la posizione del partito al termine della riunione a Palazzo Madama con i componenti del Pd in Commissione Sanità.
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«L'emendamento del Pd è largamente condiviso ed è stato firmato da otto senatori su dieci». Lo riassume il segretario del Partito democratico, Dario Franceschini, che ha lasciato la riunione dei membri democratici della commissione Sanità al Senato riuniti sul testamento biologico. Franceschini ribadisce poi che al di la della posizione prevalente nel Pd, c'è «il massimo rispetto» delle posizioni differenti.
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«Noi in questi mesi abbiamo fatto una lunga discussione sul testamento biologico e partendo da posizioni diverse, grazie ad un lavoro positivo, siamo arrivati ad una posizione largamente prevalente che ci vede uniti su 14 punti su 15. Questa posizione prevalente è stata tradotta in un emendamento che è stato firmato - conclude -da otto senatori su dieci» facenti parte della commissione Sanità a Palazzo Madama.
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Il neo segretario invita infine i giornalisti «a smetterla di leggere di fronte a ogni dichiarazione su un tema così delicato e su cui uno risponde alla propria coscienza chissà quale manovra politica, non è corretto né onesto». Il segretario parla in particolare delle posizioni espresse da Francesco Rutelli sul tema dell'alimentazione e idratazione artificiale. «Ho letto sulla cronaca le posizioni che ha assunto Francesco Rutelli - dice- non fa parte della commissione ma ha espresso alcune sue posizioni che vanno assolutamente fino in fondo rispettate perché hanno totale legittimità».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.unita.it/news/82113/testamento_biologico_franceschini_linea_comune_del_pd#">unità.it</a>Ignazio Roberto Maria MARINO: Testamento biologico. «Primarie sulla legge del fine vita» - INTERVISTA2009-02-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388727Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Avrei preferito
che il Pd votasse. Su <b>www.appellotestamentobiologico.
it</b> lo hanno già fatto in centomila. Presenterò un
maxi emendamento al progetto di legge Pdl, così capiremo
se il loro obiettivo era burocratizzare la morte».<br />
<br />
Dopo averla lanciata al suo partito, chiedendo
che si andasse alla conta sul testamento
biologico, ora Ignazio Marino - senatore
del Pd e chirurgo - la sfida la lancia
al Pdl. Ed è una sfida pesante, che arriva all’indomani
della conclusione
della vicenda
di Eluana Englaro e con
un Parlamento che si
prepara a votare una
legge che il mondo laico
- che fuori e dentro il
Parlamento appare in
grande difficoltà - reputa
fortemente restrittiva.<br />
<b>Allora senatore,
siamo alla disfatta dei
laici?</b><br />
Tutt’altro, penso che
il fronte laico sia maggioritario
nel paese se lo
intendiamo come composto
da tutti quei cittadini - siano essi credenti
o non credenti - che però abbiano una
visione laica dello Stato e delle leggi. Purtroppo,
lo stesso non si può dire del Parlamento.
E, d’altra parte, non è questo un
Parlamento propriamente eletto. Certo, i
cittadini sono andati alle urne ma a scegliere
i parlamentari sono state le segreterie
dei partiti. E, in questa scelta, nel Pdl il
fronte laico è molto minoritario.<br />
<b>Dunque, la spallata arriva dal Pdl?</b><br />
Certo. Per rendersene conto basta dare
un’occhiata al ddl che ho preparato, che rispetta
ogni cittadino che, sulla base della
propria coscienza o della propria fede, è libero
di fare la propria scelta sulle terapie
alle quali vuole o non vuole essere sottoposto.
Per l’articolo 32 della nostra Costituzione,
la salute è un diritto che deve essere
garantito a tutti ma non c’è nessun obbligo
a sottoporsi a una terapia senza un
esplicito consenso.<br />
<b>Lei aveva chiesto che il Pd si contasse
sul testamento biologico. Invece è arrivata
la “posizione prevalente”.</b><br />
Avrei preferito che si arrivasse a un voto
ma non è stato così. Visto che abbiamo
un partito moderno e dinamico, però, ora si
potrebbe pensare a qualcosa di simile alle
primarie per capire come la pensano i nostri
elettori. Sul sito www.appellotestamentobiologico.
it stiamo per toccare le
100mila adesioni. Sarebbe utile se anche il
Pd facesse qualcosa di simile.<br />
<b>Anche senza voto, si è capito che una
fetta del Pd era pronta a votare il ddl governo e Rutelli ha votato la mozione
del Pdl.</b><br />
E qui torniamo alla visione laica dello
Stato. Io non riesco a capire dove sia il problema
di sostenere una legge che non impone
nulla a nessuno, dando a tutti la possibilità
di fare le proprie scelte, lasciando
che chi, in base alle proprie convinzioni o
alla propria fede, voglia utilizzare tutti gli
strumenti medici e tecnologici che esistono
oggi e che esisteranno domani per prolungare
artificialmente la propria vita o la
propria agonia, sia libero
di farlo, così come di
scegliere il contrario.
Perché qualcuno dovrebbe
esser costretto a
usare strumenti che ritiene
sproporzionati?<br />
<b>Secondo Paola Binetti
gli ex popolari
hanno avuto finalmente
uno scatto di
orgoglio, archiviando
la stagione dei 60.</b><br />
Escludo un ritorno
degli ex popolari sulle
posizioni dei teodem.
Continuo invece a pensare
che vi sia la possibilità di costruire un
grande partito in cui storie diverse – quella
socialista e quella cattolica – possano
unirsi. Da cattolico, davvero non capisco
la divisione tra credenti e non credenti su
questi argomenti e, anzi, anche per aver
vissuto come medico la sofferenza da vicino,
vedo che la grande differenza è piuttosto
tra chi, come nel Pdl, di fronte alla
sofferenza pensa di avere sempre una risposta
giusta e chi invece prima riflette.<br />
<b>E quale sarebbe la risposta del Pdl?</b><br />
Quella di fare in modo che i cittadini
italiani non facciano testamento biologico.
Si introducono una serie complicatissima
di adempimenti burocratici da ripetere
ogni tre anni con il rischio che, trattandosi
di semplici suggerimenti ai quali il medico
non è vincolato, tutto ciò diventi inutile.<br />
<b>Il Senato alla morte di Eluana non
è stato un bello spot per la politica.</b><br />
Sono rimasto sbigottito. In questi casi
si pensa che sia il momento del silenzio e
della riflessione. Invece nel Pdl hanno pensato
che fosse il momento di gridare: «assassini». Spero che si rendano conto che
dopo aver parlato tanto di sofferenza nella
loro legge non c’è neppure una riga dedicata
alle cure palliative, ai disabili, al dolore.
Per questo, sto preparando un maxiemendamento
che intende introdurre i 13
articoli del mio progetto di legge su questi
argomenti. Se lo bocceranno, dovranno
riconoscere che vogliono soltanto una legge
ideologica per burocratizzare la morte.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=KR0L2">Il Riformista - Alessandro Calvi</a>Rita BERNARDINI: Caso Romeo. Giunta Rutelli. «Alla mia denuncia del 2000 nessuno rispose»2008-12-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383135Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) <br/><br/><br />
«Mi puzzava tutta la vicenda, non solo il fatto che la gestisse la Romeo. Semplicemente: ero certa che quella vendita di alloggi non fosse fatta nell'interesse dei romani e del Campidoglio». Sono passati molti anni: adesso, Rita Bernardini è un deputato pd della delegazione Radicale. Lei parla senza metafore, nessuna citazione: nel 2000, per fare un esempio, quando si battè contro questa cessione di milletrecento case nel centro storico di Roma decisa dalla giunta Rutelli, inviò ai giornalisti che si ostinavano a non scriverne una mail dal titolo: «Ma che c'avete tutti le case del comune?». All'epoca fu consigliere comunale nella lista Pannella, ma solo per tre mesi. «Periodo breve durante il quale ebbero la sfortuna di farmi partecipare a una riunione della maggioranza».<br />
<b>E cosa accadde?</b><br />
«Mi accorsi che stavano vendendo case di pregio a prezzi stracciati».<br />
<b>Che cosa significa per lei "stracciati"?</b><br />
«Faccio un esempio: tre camere a piazza Navona a sessanta milioni, ovviamente di lire».<br />
<b> E lei?</b><br />
«Feci subito un'interrogazione urgente al sindaco, Rutelli. Chiedevo di mettere on line, in internet, case e nomi dei futuri proprietari. Era chiaro che i romani dovevano sapere che, invece di fare cassa, il Campidoglio stava cedendo un patrimonio simile a questi prezzi».<br />
<b> A chi?</b><br />
«Sindacalisti, attori, anche qualche giornalista».<br />
<b> Quale fu la risposta all'interrogazione?</b><br />
«Silenzio assoluto».<br />
<b> Niente, neanche una parola?</b><br />
«Neanche una».<br />
<b> E lei?</b><br />
«Feci tutto il chiasso possibile, ricorsi al Tar, un'altra interrogazione».<br />
<b>E Rutelli?</b><br />
«Silenzio».<br />
<b> Poi?</b><br />
«Poi riuscii a bloccare quella delibera, almeno inizialmente. E in ogni caso poi ci fu il cambio della guardia, al Campidoglio fu eletto Veltroni».<br />
<b> Cambiò qualcosa?</b><br />
«Gli elenchi delle case in vendita finirono in internet».<br />
<b> Per caso ricorda perchè la gestione del patrimonio immobiliare fu affidata alla Romeo?</b><br />
«No, non ne ho idea».<br />
<b> Però l'operazione non la convinceva?</b><br />
«Come poteva? Sessanta milioni di lire per un appartamento a piazza Navona non è solo un buon prezzo, è un super vantaggio per l'acquirente. E certo non per i romani nè per il Campidoglio. E poi, un'altra cosa: perchè non mettere l'elenco in internet? Cosa c'era da nascondere?».<br />
<b> Sa che fine hanno fatto queste case?</b><br />
«No, non è a me che dovete chiedere».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K92GP">Corriere della Sera - Alessandro Capponi</a>Francesco RUTELLI: «Non c'entro». Vado dai magistrati [Intercettazioni: Link interno]2008-12-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383080Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) <br/><br/><br />«Non ho mai, e dico mai, avuto modo di confrontarmi col dottor Romeo»<br />
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Prima ha comunicato con una nota ufficiale la sua estraneità alle vicende giudiziarie legate all'inchiesta della procura di Napoli. Poi ha chiesto agli stessi magistrati partenopei di essere immediatamente ascoltato.
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E così, già nella tarda serata di ieri, Francesco Rutelli ha reso dichiarazioni spontanee davanti ai giudici di Napoli per chiarire punto per punto la sua posizione. Una decisione presa anche a seguito della diffusione su Internet dell'ordinanza della procura contenente <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_18/intercettazioni_napoli_fiorenza_sarzanini_bf171e84-cccb-11dd-95df-00144f02aabc.shtml"> stralci di verbali</a> in cui alcune delle persone indagate farebbero a lui riferimento. «Mi vengono riportate informazioni su telefonate nelle quali il povero Giorgio Nugnes e l'imprenditore Alfredo Romeo parlerebbero sul mio conto — ha dichiarato Rutelli nella nota —. <br />
Non ho nulla, ripeto nulla, e ribadisco nulla a che vedere con le vicende di cui si sta occupando la Procura della Repubblica di Napoli e avrò modo di precisarlo inoppugnabilmente in ogni sede». E ancora: «Aggiungo solo che non ho sostenuto in alcun modo la carriera politica di Giorgio Nugnes, che ha seguito del tutto legittimamente itinerari politici diversi. Non ho mai, e dico mai, avuto modo di confrontarmi col dottor Romeo (imprenditore, va ricordato, che opera con decine di amministrazioni pubbliche e grandi aziende private) in ordine agli obiettivi delle sue imprese». Rutelli conclude: «Perché sia chiaro, poiché non ho nulla a che vedere con le materie oggetto dell'inchiesta, chiunque associasse il mio nome e la mia onestà a comportamenti scorretti ne risponderà in ogni sede penale e civile».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K8AGS">Corriere della Sera</a>Francesco RUTELLI: L'era dei teodem si è conclusa. Ai cattolici serve un nuovo progetto.2008-09-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it374835Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) <br/><br/><br />
<i><b>L' ex vicepremier: non sarà una corrente, aperti all' incontro con i laici e Casini Porte aperte anche all' Udc e a Casini: «Dobbiamo collaborare con lui il più possibile, ma senza che il nostro abbraccio sia soffocante».</b></i><br /><br />
ROMA - Francesco Rutelli volta pagina: «È finita la stagione dei Teodem e inizia quella di un movimento più largo, che guarda all' associazionismo cattolico dialogando con mondi diversi». Chi vuole approfondire, spiega, vada martedì prossimo al convegno organizzato a Roma da una nuova sigla, da lui sponsorizzata: PeR, che vuol dire «Persone e Reti». Troverà non pochi esponenti del Pd disposti a dialogare sulla «laicità in Italia», come Pierluigi Bersani, Vannino Chiti, Paolo Gentiloni, Enrico Letta e Pierluigi Castagnetti. Ma anche un bel po' di Teodem convertiti alla nuova causa, come Luigi Bobba, Paola Binetti o Marco Calgaro. Non tutti però: Enzo Carra ed Emanuela Baio non aderiscono. «Ma non è un problema - commenta l' ex vicepremier del governo Prodi - Si apre una fase nuova ed è positivo che ognuno faccia le sue scelte». In altre parole, dimentichiamo, a sentire Rutelli, la sigla che tanto ha campeggiato su giornali e tv negli ultimi due anni: «A dire la verità la parola Teodem non mi è mai piaciuta. Altra cosa sono le persone che la rappresentavano e che io considero preziose per il nostro progetto politico. Solo che ora si sente il bisogno di una nuova iniziativa. Nell' acronimo PeR, di Persone e Reti, si può leggere uno spirito costruttivo che non rinnega il passato, ma permette di superarlo». La nuova associazione, si legge nello statuto, intende «ricostruire una presenza popolare ancorata ai valori fondanti della Repubblica e ispirata al Magistero sociale della Chiesa». Radici, quindi, saldamente cattoliche. E a scrivere il documento base del convegno di PeR è stato il costituzionalista cattolico Marco Olivetti insieme a Luigi Bobba e ad una quindicina di persone, tutte di quel mondo. Spiega Rutelli: «Nel Pd i cattolici devono sentirsi a casa propria». Perché in passato, «senza dubbio qualche disagio e qualche interrogativo ci sono stati nel mondo associativo». È questa la nuova corrente rutelliana, tutta cattolica? «Non parliamo di correnti. Il progetto è molto più ampio. E mi sembra significativo che la prima iniziativa di PeR sia un convegno sulla laicità. Proprio per spiegare che, intesa in modo corretto, non coincide affatto con un sentimento antireligioso». E poi, tiene a precisare il presidente del Copasir, se proprio si vuole fare un discorso sui cosiddetti «rutelliani», allora «non ci sono solo i cattolici, ma anche gli ambientalisti e i laico-riformisti». In altre parole, Rutelli limiterà certo la sua azione politica a questa iniziativa. Anche se la considera importante, come Massimo D' Alema può considerare importante la sua Red: «Veltroni ha tutto il mio appoggio. Al tempo stesso iniziative del genere non possono che fare bene al partito». E l' udc Casini, invitato anche lui al convegno di PeR? «Dobbiamo collaborare con lui il più possibile, ma senza che il nostro abbraccio sia soffocante». Roberto Zuccolini * Sigle nel Pd PeR, Persone e Reti È l' associazione voluta da Rutelli con il sì di Paola Binetti e Luigi Bobba: guarda al mondo del volontariato e dell' associazionismo Red, Riformisti e democratici Fondazione culturale tenuta a battesimo da Massimo D' Alema e «costola» di Italianieuropei Ecodem, Ecologisti e democratici Associazione di Ermete Realacci e Fabrizio Vigni s' impegna a «far crescere un nuovo civismo ecologista»Insieme Francesco Rutelli e Paola Binetti. Per l' ex leader dl, la nuova associazione «PeR» della senatrice pd ha sancito «la fine della stagione teodem»<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JCYHC">Corriere della Sera - Zuccolini Roberto</a>Francesco RUTELLI: Due candidati unici per l'Europa.2008-07-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357531Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) <br/><br/><b><br />
5 luglio 2008<br />
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Francesco Rutelli lancia la proposta dalla Summer School di Bruxelles<br />
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<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=54456">Sito web del Partito Democratico</a>