Openpolis - Argomento: Regionihttps://www.openpolis.it/2017-10-18T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Maroni perde tempo e denaro2017-10-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it922571Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Questa mattina Gentiloni ha firmato l’accordo con l’Emilia Romagna per trasferire alla Regione nuove competenze. Maroni invece in Lombardia fa il referendum, perdendo tempo e soldi (54milioni) per fare ciò che si poteva fare prima destinando quei soldi a risolvere i problemi dei cittadini. Il referendum serve a fare propaganda, nascondendo 4 anni e mezzo di governo regionale senza alcun merito. Votare domenica è inutile come è inutile il referendum”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b>, eletto in Lombardia.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/affari-costituzionali/mirabelli-maroni-perde-tempo-denaro/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Bene Baretta, riforma va fatta comunque2017-05-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it779576Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Siamo soddisfatti delle dichiarazioni del viceministro Baretta, che ha sottolineato la determinazione del governo a concludere la riforma del gioco. Va riconosciuto il lavoro che è stato fatto dal governo in questo anno e mezzo per riordinare il settore, riducendo offerta e domanda di gioco, tutelando i giocatori con soluzioni tecnologiche, formando gli operatori e prevedendo l’uso della tessera sanitaria per accedere agli apparecchi”. Lo dice il senatore Mirabelli intervenuto oggi in Commissione Finanze nell’ambito della audizione del sottosegretario Baretta sul riordino settore giochi pubblici.
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“E’ ovvio – continua Mirabelli – che tutto ciò porterà anche ad una riduzione delle entrate erariali, conseguente alla riduzione dell’offerta. E’ stato fatto un lavoro importante, arrivando ad affrontare e risolvere la questione delle distanze e degli orari. Si è raggiunto un punto di equilibrio molto avanzato, oltre il quale c’è solo il proibizionismo, sul quale si può aprire un dibattito, ma non è questo l’obiettivo che ci siamo dati. Ormai è chiaro che le resistenze che ancora ci sono in Conferenza Stato-Regioni sono tutte politiche e non hanno nulla a che fare con il merito della questione. Siamo alla fine della legislatura, se nella prossima Conferenza Stato-Regioni non si chiuderà l’accordo, il rischio è lasciare le cose come stanno, rinunciando a tutte le misure di riduzione dell’offerta e di contrasto alle infiltrazioni criminali. La chiusura dell’accordo in Conferenza sarebbe un atto di responsabilità per tutti, ma comunque, come ha dichiarato stamattina Baretta – conclude Mirabelli – il governo dovrà andare avanti con gli strumenti che riterrà più opportuni per varare finalmente una riforma necessaria”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/finanze/mirabelli-bene-baretta-riforma-va-fatta-comunque/">senatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Legge stabilità: M5S sbaglia, sui giochi più poteri a Regioni e Comuni2015-11-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767858Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/> "L'emendamento che il Pd ha presentato alla legge di stabilità per mettere ordine sulle competenze delle diverse istituzioni nel settore dei giochi va esattamente nella direzione opposta a quella indicata dal senatore Endrizzi, il quale ritiene evidentemente di essere l'unico titolato a parlare sul tema e che è ossessionato dall'idea che tutti gli altri abbiano interessi loschi e poco trasparenti". Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia e primo firmatario del ddl sui giochi. "Oggi - prosegue Mirabelli - la legge dispone solo l'esclusiva riserva statale sui giochi e non riconosce né ruoli né competenze a Comuni e Regioni, che invece hanno assunto in questi anni di incertezza legislativa iniziative importanti per limitare il gioco, tutte purtroppo sottoposte a giudizi di legittimità. Questo emendamento vuole togliere alla magistratura l'onere di decidere su conflitti, a cui deve porre rimedio la politica. Per questo proponiamo di istituire nella Conferenza Stato Regioni un tavolo permanente che definisca, attraverso intese tra Comuni, Regione e Stato la distribuzione delle sale gioco sui territori. Contrariamente a quello che pensa il M5s, la lotta all'illegalità sul gioco si fa se si definisce un quadro chiaro e trasparente di regole. Riconoscere a Stato e Regioni i propri ambiti è una delle norme che va in questa direzione". <br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/14304/mirabelli-m5s-sbaglia-sui-giochi-pi-poteri-a-regioni-e-comuni.htm">senatoriPD</a>ROBERTO OCCHIUTO: INTERVENTO IN AULA SUL FONDO DI PEREQUAZIONE A FAVORE DELLE REGIONI PIÙ POVERE2015-02-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it755585Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/>https://www.youtube.com/watch?v=U74FZRnCSJ8<br/>fonte: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=U74FZRnCSJ8">CAMERA TV</a>FRANCO MIRABELLI: Expo:: accuse gravi da non sottovalutare, Maroni chiarisca2014-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721901Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Sarebbe grave se si rivelassero vere le accuse rivolte al Presidente Maroni. Dopo mesi di critiche al governo per i presunti ritardi su Expo, scopriremmo che anziché fare la propria parte per la riuscita dell'evento, il Presidente avrebbe usato le società Expo ed Eupolis per sistemare persone a lui gradite non collocabili nell'organico regionale. Tra l'altro, Eupolis è una società regionale costretta dalla legge a rinunciare a gran parte dei lavoratori con contratto a termine e questo fatto, se si verificasse la fondatezza delle accuse, renderebbe ancora più gravi le responsabilità di Maroni. A questo punto attendiamo dal Presidente chiarezza e spiegazioni urgenti, perché i fatti che stanno emergendo sono gravi e non vanno sottovalutati". Lo dice il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b>.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/7005/mirabelli-accuse-gravi-da-non-sottovalutare-maroni-chiarisca.htm">SenatoriPD</a>Maurizio SAIA: VIDEO : RISPETTO DELLE LEGGI E TRASPARENZA, LE PAROLE PER PADOVA ( XVII PARTE) LA RISPOSTA AL PROBLEMA SICUREZZA2014-06-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it720564Dal min 32,46 al min 35,26
E' un problema di chi ha governato gli ultimi dieci anni e non c'entra che fosse la sinistra o il pd, perché sindaci del pd hanno fatto le stesse cose che ho fatto e che farò io, come sindaci di destr hanno fatto disastri come il sindaco che avevamo qui. Quindi si tratta di chi governa, è un fatto di sensibilità, di approccio culturale e di passione su questo tema; chi ha governato non aveva passione per queste cose, ha scaricato tutto su Roma...Il sindaco è centrale: l'attuale governo mi richiama gratuitamente per rilanciare la "mia" legge che non è passata con i miei governi e lo fa perché glielo chiedono i sindaci, l'anci, le Polizie Locali e perché lo chiede la gente. Allora se fanno 'sta cosa...è la legge sulla "Sicurezza Urbana", la Riforma sulla Sicurezza Urbana e la Riforma della Polizia Locale che definisce in maniera più chiara i poteri delle Polizie Locali che diventano un po' più "Polizia" e un po' meno "Vigili Urbani" ...verranno dati alla Polizia (Urbana/Locale) molti poteri in più, anche quelli di "ordinanza" del sindaco che vanno finalmente ad essere statuiti in maniera seria e senza sfilacciamenti di carattere costituzionale, ma soprattutto il coordinamento delle forze nel territorio urbano, ma il ruolo della regione che è la dormiente su questo tema, e non solo quella veneta, che ha preso la delega quindici anni fa su questo tema con la riforma dell'art. 113 della Costituzione ma non l'ha mai attivata, quindi anche il ruolo della regione è importante. Allora tutte queste cose quella riforma ce le dice e se il governo Renzi le vuole, è possibile che il colore politico dello stesso governo Renzi non l'abbia capito in questi anni?! Capite che questi hanno perso perché sono i più anti-renziani che siano nel pd italiano?! Rinnovamento zero, consiglieri comunali zero...
<br/>fonte: <a href="http://video.gelocal.it/mattinopadova/locale/maurizio-saia-rispetto-delle-leggi-e-trasparenza-le-parole-per-padova/30292/30372">video.gelocal.it</a>FRANCO FIORITO: «L’auto blu non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv» - INTERVISTA2012-09-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650260Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: PdL) <br/><br/><br />
<b>Presidente, lei davvero usufruisce di due auto con autista?</b>
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«Certo, perché è un mio diritto. Uno dei benefit che spettano alla mia carica istituzionale».
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<b>Scusi, ma com’è possibile?</b>
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«Io vivo a Cassino, è lì che ho la famiglia. E quindi ogni giorno faccio avanti indietro Cassino-Roma-Casino».
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<b>Una bella sfacchinata, seppur lautamente retribuita.</b>
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«Centocinquanta chilometri andata, altri centocinquanta al ritorno. Mi creda, una faticaccia».
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<b>Costosa, o no?</b>
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«Guardi che io la nave l’ho trovata già bell’e pronta. Non ho mica dovuto aggiungere una vela, io. L’auto blu mi spetta e me la piglio».
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<b>Una però, non due.</b>
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«E come faccio quando sono a Cassino? Io faccio il pendolare cinque giorni alla settimana, poi durante il week end devo curare il mio collegio elettorale. E come mi sposto lì?»
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<b>Non può usare la sua auto?</b>
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«Ma io sono il presidente del consiglio regionale! Ho un ruolo da mantenere. Come presidente di commissione ho diritto anche all’auto blu, ma l’auto blu non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv».
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<b>Con due macchine di servizio, alle spese dei cittadini che pagano le tasse?</b>
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«Se sono originario di Cassino, mica è colpa mia».
<p><b>Gli contestano pure l’acquisto di una Smart superaccessoriata (<i>16 mila euro</i>)</b>.
<p>«Sì, però è troppo piccola per me, non riesco ad entrarci: così l’ho lasciata a disposizione dei colleghi».
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<b>Durante la settimana non dorme mai a Roma?</b>
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«Mai».
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<b>Ha moglie e figli che l’aspettano?</b>
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«Moglie e due figlie».
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<b>Sono piccole?</b>
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«No, una frequenta il liceo e l’altra sta a Milano perché studia alla Bocconi».
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<b>Scusi, ma lei in questi mesi non ha mai sentito parlare di austerity, di sacrifici di migliaia di famiglie, di tagli ai privilegi della casta politica?</b>
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«Eccome se ho sentito! E ho agito di conseguenza. Nonostante i tanti <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/09/19/renata-polverini/fondi-al-pdl-lazio-%C2%ABnon-avevo-idea-della-mole-di-denaro-a-disposizione-dei-gruppi%C2%BB/650157">attacchi della presidente della giunta regionale Polverini</a>, posso garantire che ho già avviato una prima spending review che consente una riduzione del bilancio da 104 a 97 milioni di euro».
<p><b>I giudici passano alle vacanze.</b>
<p>«Sì, sono andato in due splendidi resort della Costa Smeralda con i soldi del Pdl. La campagna elettorale delle regionali mi aveva lasciato spossato e depresso. Avevo bisogno di una vacanzona».
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<p>Franco Fiorito detto “er Batman”, di anni 41, da Anagni, un ciociaro furbo e prepotente, carismatico, spregiudicato e impulsivo; uno di quei politici che trasformano i voti degli elettori in potere e ricchezza e che in Procura, da ex capogruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio accusato di ‘peculato’, arriva sfacciatamente a bordo del Suv comprato con i soldi del suo partito (cioè, i nostri). Bmw X 5 = 88 mila euro. Batman e mr. due auto blu due, li abbiamo votati...<br /><br/>fonte: <a href="http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/alessandro-camilli-opinioni/auto-blu-pdl-abbruzzese-fiorito-lazio-regione-1344818/">blitzquotidiano.it | Alessandro Camilli</a>Gianfranco Polillo: Esuberi indolore negli enti locali - INTERVISTA2012-08-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648480Alla data della dichiarazione: Sottosegretario Economia e finanze<br/><br/><br />Puntare sui prepensionamenti. Bilanci oscuri negli enti locali.
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Esuberi senza «macelleria sociale» negli enti locali. I 13 mila dipendenti di troppo che andranno sfoltiti dagli organici di regioni, comuni e province saranno per gran parte («oltre la metà») individuati tra coloro che stanno per maturare i requisiti per il prepensionamento. I conti comunque si faranno a fine anno, quando il governo con dpcm individuerà il «giusto» livello medio delle dotazioni organiche degli enti territoriali e chiederà alle amministrazioni che si pongono al di sopra di questa asticella di virtuosità di non assumere più personale (se lo sforamento supera il 20%) o dare corso ai tagli (se lo sforamento supera il 40%).
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In attesa di conoscere come verranno spalmati i 24 mila esuberi preventivati dall'esecutivo per tutto il pubblico impiego, il consiglio ai comuni è di «limitare il più possibile le assunzioni, soprattutto quelle fatte in modo surrettizio attraverso le partecipate». La reale tenuta dei bilanci locali preoccupa, e non poco, il sottosegretario all'economia, Gianfranco Polillo, secondo cui la ricetta per accendere i riflettori su alcune «gestioni allegre al limite del default» è solo una: istituire un organismo indipendente di certificazione dei bilanci. Perché <b>l'idea, lanciata in un'</b><a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1HM0AD"><b>intervista a ItaliaOggi (il 13 luglio scorso) dal presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino</b></a>, di ripristinare i controlli preventivi di legittimità, pur essendo «sacrosanta», è di difficile attuazione «in quanto richiederebbe una modifica costituzionale». Mentre un freno va posto subito visto che «molti enti locali sono diventati la Grecia d'Italia».
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<b>Sottosegretario, partiamo proprio da questa sua definizione. Non è un po' allarmistica? O davvero i bilanci degli enti locali sono una bomba pronta a esplodere?</b>
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La situazione è molto variegata, ma al tempo stesso piuttosto oscura. A tutt'oggi i conti degli enti locali non parlano un linguaggio comune, nonostante il decreto sull'armonizzazione dei bilanci (varato dal governo Berlusconi come corollario attuativo del federalismo fiscale, <i>ndr</i>) che però entrerà in vigore dal 2013. E così, accanto a enti virtuosi che hanno ben amministrato e rispettato il Patto e oggi si trovano in difficoltà per questo, c'è chi ha fatto il furbo mascherando situazioni di default occultate dietro gestioni apparentemente irreprensibili. Ma ora i nodi stanno venendo al pettine anche grazie agli ultimi interventi del governo Monti che ha imposto una stretta sulle partecipate, il mezzo attraverso cui si compie la maggior parte di questi falsi contabili, e una immediata pulizia dei bilanci. E mi riferisco al giro di vite sui residui attivi, ossia i vecchi crediti tributari non riscossi, e spesso non riscuotibili, ma messi lo stesso a bilancio. Il problema, tuttavia, rimane perché al momento non c'è nessuno che controlli efficacemente i conti pubblici. Lo dimostra quanto accaduto in Campania, dove il governatore Stefano Caldoro si è affidato ai tecnici della Ragioneria dello stato per districarsi tra le poste del bilancio regionale. E ha scoperto che l'ente era sull'orlo del fallimento.
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<b>Crede anche lei che la panacea possa essere il ritorno ai controlli preventivi di legittimità? Il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, la ritiene un'esigenza irrinunciabile perché, dice, i magistrati contabili hanno armi spuntate per realizzare un'efficace verifica delle gestioni dei comuni.</b>
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È una proposta sacrosanta, ma di difficile attuazione perché bisognerebbe cambiare il Titolo V della Costituzione. Nella legge che ha introdotto l'obbligo del pareggio di bilancio abbiamo previsto l'istituzione di un'Authority per il controllo dei conti pubblici. Un organismo indipendente (sul modello del Congressional budget office americano ndr) con compiti di analisi, verifica e valutazione in materia di finanza pubblica (si veda ItaliaOggi del 30/11/2011 <i>ndr</i>). L'Authority debutterà nel 2013 e credo che sia questa la strada per realizzare una rendicontazione realistica e trasparente dei conti pubblici. L'entrata a regime dei fabbisogni standard poi ci darà una mano nel tenere sotto controllo la spesa degli enti locali.
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<b>Insomma, lei dice che i comuni spendono e spandono. I diretti interessati invece ribadiscono, citando la Corte dei conti, la loro virtuosità e da settembre promettono battaglia contro i tagli della spending review. È una fotografia troppo ottimistica quella dei giudici contabili che riconoscono il ruolo svolto dai sindaci nel miglioramento degli obiettivi di finanza pubblica?</b>
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La Corte dei conti fotografa quel che vede. Noi, su richiesta del presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, abbiamo chiesto all'Istat di fornirci un quadro della spesa corrente al netto dei costi per previdenza, interessi e trasferimenti. E il risultato è stato che dal '95 ad oggi le pubbliche amministrazioni centrali hanno ridotto le spese del 10%, mentre gli enti locali le hanno aumentate dello stesso importo con la conseguenza che ora generano più del 50% della spesa pubblica totale. Non si può pensare di mettere sotto controllo i conti pubblici senza passare al setaccio la spesa comunale che ad oggi cresce più di quella di regioni e province. Certo, molti dei costi sostenuti dai sindaci sono serviti a pagare i servizi erogati ai cittadini, ma l'oscurità dei conti ci impedisce di calcolare se vi sia stata o meno inefficienza sul fronte delle uscite.
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<b>In realtà i dati del dossier depositato da Enrico Bondi in senato sembrerebbero certificare queste inefficienze. Ai comuni vengono attribuiti 7,8 miliardi di spese in più (di cui 4,6 nelle città con più di 100 mila abitanti), molto meno a regioni e province: 2,5 e 2,3 miliardi. Le regioni, in particolare, con i tagli della spending review riuscirebbero a coprire la spesa extra per consumi intermedi. Più difficile sembra essere il compito dei comuni che per recuperare 7,8 miliardi di spese inefficienti andranno incontro a un futuro non proprio roseo (500 milioni di tagli quest'anno, 2 miliardi nel 2013 e nel 2014 e 2,1 miliardi dal 2015, <i>ndr</i>). Si rischia il conflitto istituzionale, non crede?</b>
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La spending review non è una manovra ma un work in progress, un'indicazione di metodo che necessiterà in futuro di continue verifiche. <br />
È chiaro che non si possono tagliare subito 7,8 miliardi agli enti locali, altrimenti la maggior parte delle amministrazioni andrebbe in default. Ma bisogna cominciare a scavare per cercare di razionalizzare al massimo la spesa. Oggi noi non abbiamo strumenti analitici di indagine, ma le notizie degli sprechi sono all'ordine del giorno. Basti pensare ai contributi erogati dai consigli regionali ai partiti, pari a circa 300 milioni di euro. Dal 2013 i bilanci pubblici dovranno parlare una sola lingua e quindi saranno confrontabili. L'istituzione di un organismo centralizzato di controllo sui conti consentirà di capire dove si annidano gli sprechi.
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<b>Nel 2013 però voi non sarete più al governo. L'azione dell'esecutivo sarà inevitabilmente condizionata dalla durata di questi ultimi scampoli di legislatura. Teme che, se il «rompete le righe» da parte del presidente Napolitano dovesse arrivare prima del previsto, ci sia il rischio che alcune riforme su cui il governo Monti ha puntato molto restino delle incompiute? Cosa ne sarà del riordino delle province? Se, come sembra ormai certo, non potrà che avvenire con un disegno di legge, difficilmente entrerà in vigore in questa legislatura. E nel passaggio da un governo all'altro potrebbero inserirsi pericolosi tentativi di dietrofront. <br />
Cosa ne pensa?</b>
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In effetti, penso anch'io che qualche problema ce l'avremo. Noi però abbiamo la coscienza a posto. Ribadisco, il governo Monti ha indicato una strada, quella del riordino, che dovrebbe portare a razionalizzare la governance degli enti di area vasta. Sarà compito del prossimo governo continuare l'opera e non credo che si possa tornare indietro. Ma non sarà una battaglia semplice.
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<b>Come non sarà semplice la battaglia sugli esuberi. Ne avete individuati 13 mila solo negli enti locali, ma il dpcm che fisserà i livelli di spesa media per il personale arriverà a fine anno. Avete già fatto i conti allora?</b>
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Diciamo che le previsioni sono quelle che lei ha citato. Abbiamo riscontrato che in linea di massima le piante organiche sono sovradimensionate rispetto alle necessità degli enti. Ma non vogliamo nessuna «macelleria sociale». I tagli si concentreranno per lo più su coloro che matureranno a breve i requisiti per la pensione. Più che esuberi dunque saranno prepensionamenti. Intanto però anche gli enti sono chiamati a fare la loro parte collaborando col governo in questi mesi che ci separano dall'emanazione del dpcm. Nuove assunzioni dovranno essere autorizzate con molta cautela perché potrebbero correre il rischio di finire successivamente sotto la ghigliottina della spending review. Per non parlare poi delle assunzioni surrettizie effettuate scaricando i costi sulle partecipate.
<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JCQBY">Italia Oggi - Francesco Cerisano</a>Giuseppe CASTIGLIONE: «Colpire i veri bubboni. Non i servizi ai cittadini» - INTERVISTA2012-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647701Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Catania (Partito: PdL) - Consigliere Provincia Catania (Lista di elezione: PdL) <br/><br/><br />
Nelle migliaia di enti regionali c'è un esercito di nominati della politica. Il presidente dell'Upi difende i suoi associati ma è anche pronto ad attaccare. «E' ingiusto che si tenti di fare passare le Province come l'origine di tutti i mali. Noi siamo, e vogliamo diventarlo sempre più, dalla parte dei cittadini».
<p> <b>E' legittima la difesa delle Province, ma il problema c'è.</b>
<p> «Il guaio è che in questo Paese si va avanti solo per slogan. Ora nel mirino ci sono le Province, mentre bisognerebbe studiare come migliorare davvero la situazione».
<p> <b>Vuol dire no al dimezzamento delle Province?</b>
<p> «E' l'esatto contrario, siamo stati noi a proporre di procedere all'accorpamento e alla riorganizzazione dei compiti e delle competenze. Vogliamo migliorare lo stato delle cose, ma con i tagli lineari si va poco lontano».
<p> <b>Avete sollevato il nodo delle troppe strutture che fanno capo agli enti locali. Lo avete fatto per allontanare l'amaro calice dei tagli?</b>
<p> «Premesso che in termini di spesa pubblica le Province assorbono solo 1'1,5% del totale, e che da anni facciamo sforzi per migliorarci, ci siamo mossi proprio per fare capire che il margine per tagliare il superfluo c'è ed è noevole. Sarebbe
una follia non farlo e limitarsi a incidere sui servizi ai cittadini».
<p> <b>I tempi della denuncia, però, sono un po' sospetti.</b>
<p> «I dati che abbiamo segnalato sono del 2009 e pubblicati dal ministero del Tesoro. Bisognerebbe domandarsi perché finora nessuno ha mosso foglia».
<p> <b>Lei una risposta ce l'ha?</b>
<p> «E' il peso della politica. Le Regioni con le migliaia di enti che hanno messo in piedi sono diventate ipertrofiche. Il cuore di un sistema con un esercito di persone che sono i veri nominati della politica. Quegli enti nascono, crescono, si riproducono rispondendo solo alla politica».
<p> <b>E ora vi mettete alla testa di chi dice basta?</b>
<p> «Noi vogliamo fare lobby nell'interesse dei cittadini. La vicinanza territoriale è fondamentale per capire che cosa serve. I parametri devono essere solo due: la qualità e il costo dei servizi. Nelle riunioni con i ministri ci dicono 'avete ragione', poi si usano i tagli lineari che sono il modo per non scegliere. E, alla fine, restano in vita tutti i bubboni». <br />
<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1ID56W">Giorno/Resto/Nazione</a>Maurizio SAIA: Il centrodestra boccia la riforma Monti. «Un pasticcio».2012-07-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647546Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/><br />
Nel centrodestra le reazioni alla riforma, risultano in genere negative. «E’ un vero pasticcio», commenta il senatore Maurizio Saia (Coesione nazionale). «Io sono favorevole alla chiusura delle Regioni», dice Saia, «e per il mantenimento delle Province. Io provengo da un partito, il Movimento sociale italiano, che già nel 1970 aveva detto no alla nascita delle Regioni. Abolire le Province, infatti, non risolve un bel niente in termini di riduzione della spesa. Questa mi sembra una riforma costituzionale raffazzonata, io voterò per cancellarla».<br />
<br/>fonte: <a href="http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2012/07/22/news/la-degani-non-ci-sta-riforma-ingiusta-1.5441843">mattinopadova.gelocal.it</a>Nichi VENDOLA: «Con questi tagli la sanità è a rischio»2012-07-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646595Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
«Abbiamo già fatto sacrifici, 5 miliardi sono troppi. <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/07/05/renato-balduzzi/%C2%AB%C3%A8-stato-raggiunto-il-limite-ora-basta-con-i-sacrifici%C2%BB-intervista/646593">Sulla sanità sono impensabili ulteriori tagli</a>».
<p><i>È quanto affermato dal governatore della Puglia lasciando la Conferenza delle Regioni.</i>
<p> «Alla forbiciata già avvenuta negli ultimi anni di 17 miliardi si aggiungerebbe un altro taglio di 5 miliardi e vorrebbe così dire che il Servizio sanitario nazionale non esiste più».
<p> «Il governo deve sapere che le Regioni non possono essere complici di una violazione dell'assetto costituzionale che riconosce il diritto alla salute. Questa modalità di taglio comporterà crisi aziendali e perdita di posti di lavoro».
<p>«I rapporti tra Governo e Regioni sono a pochi millimetri da una rottura irrimediabile che sta passando sopra la testa del diritto costituzionale dei cittadini ad avere servizi sanitari efficienti. C'è un forte centralismo del governo che non calcola il lavoro delle Regioni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2012/5-luglio-2012/con-questi-tagli-sanita-rischiovendola-non-riusciremo-reggere-201888769292_print.html">Corriere del Mezzogiorno</a>Dario FRANCESCHINI: Rinnovabili: lettera al ministro Passera. Serve accordo con le Regioni2012-05-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it627368Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"I decreti ministeriali per l'incentivazione del fotovoltaico e per le altre fonti di energie rinnovabili appaiono carenti e discutibili ed hanno inevitabilmente sollevato le proteste degli operatori e le osservazioni delle Regioni. In particolare il quinto conto energia, così come è stato proposto, sembra più una scorciatoia per tagliare le tariffe che il frutto di una strategia coerente e complessiva e rischia di mettere in seria difficoltà le imprese e gli investitori italiani ed esteri, i quali chiedono innanzitutto certezza, stabilità, trasparenza e semplicità delle norme e un percorso di riduzione degli incentivi verso la 'grid parity' che consenta di calcolare un credibile e adeguato ritorno degli investimenti".
E' quanto scrive in una lettera il presidente dei deputati del PD Dario Franceschini al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera.
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Dopo aver espresso al ministro "la preoccupazione che il 'conto energia' non alimenti bolle speculative e ricadute dannose sul territorio", Franceschini ha osservato di condividere "il proposito di alzare i traguardi della politica nazionale per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi del programma Europa 2020 per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, il risparmio energetico e il taglio delle emissioni di CO2". "Questo perchè soltanto una strategia capace di combinare 'cambiamento del paradigma energetico', liberalizzazioni e mercato e sviluppo di una filiera nazionale di imprese dedicate alla produzione e alla efficienza energetica, potrà garantire al paese non solo di evitare le sanzioni internazionali derivanti dal mancato raggiungimento del burden sharing, ma la sicurezza degli approvvigionamenti e la riduzione dei costi della bolletta energetica a carico delle famiglie e delle imprese".
E proprio per queste considerazioni che deriva, secondo Franceschini, la "carenza dei decreti per l'incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti di energie rinnovabili".
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"E' del tutto evidente - sottolinea Franceschini nella lettera - che una strategia energetica per il futuro del paese non può mettere al centro la crescita del consumo (e la importazione) di idrocarburi. Al contrario, occorre accelerare le politiche a favore dell'efficienza energetica e il ricorso diffuso alle fonti energetiche rinnovabili, facendo leva sulla ricerca, sulla crescita e l'innovazione dell'industria nazionale e sull'impegno coerente delle Regioni e degli Enti Locali".
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La lettera si conclude con un invito al ministro Passera: "E' nostra opinione che un accordo con le Regioni sia necessario, anche alla luce delle proposte presentate da queste ultime al Tavolo Governo Regioni. Siamo certi che lei lavorerà per questo obiettivo che se raggiunto, renderà agevole ogni successivo passaggio politico e parlamentare".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=7232">dariofranceschini.it</a>Francesco BOCCIA: Costi della politica. Depositata proposta di legge Pd: Azzerare cda pubblici2011-10-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617603Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
<i>Continua la campagna</i> <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=15ZK66"><b></b>É tempo di esempi<b></b></a>. <i>Dopo aver sostenuto le proposte di legge sull'abolizione dei vitalizi, sul limite dei 3 mandati parlamentari, dalla rete arriva un impulso ulteriore dal gruppo di Facebook: i deputati del Pd Francesco Boccia, Dario Ginefra e Fausto Recchia del Pd hanno depositato la proposta di legge che prevede l'azzeramento di tutti i cda di società detenute al 100% da enti locali, Regioni e Stato.</i>
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«Non ha alcun senso - dicono i primi firmatari della proposta di legge - mantenere pseudo equilibri in consiglio e sottoporre l'azienda a estenuanti mediazioni e inutili costi, se alla fine il socio è unico e soprattutto un ente. Le mediazioni le fa direttamente il sindaco, il presidente della Regione e il ministro dell'Economia, con la maggioranza che lo sostiene, ma la gestione dell'azienda va affidata a un amministratore unico che risponde all'azionista».
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«Solo così - spiegano i tre deputati del Pd - sarà possibile tagliare in un colpo solo migliaia di inutili poltrone presenti in ogni città italiana e nelle centinaia aziende di Stato che ruotano intorno ai ministeri».
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«Dalla rete, attraverso il gruppo 'È tempo di esempi' che intercetta ogni giorno sempre più persone, continueremo a raccogliere le proposte costruttive, utili e di buon senso, e a trasformarle in proposte di legge coerenti con la forte volontà di cambiamento del Pd che mai come in questo momento ha bisogno semplicemente di esempi».
<p>Francesco Boccia, Dario Ginefra e Fausto Recchia<br />
<i>deputati del Pd</i><br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=15ZK66">TM News | Il Messaggero</a>VASCO ERRANI: Manovra: "Squilibrio dei tagli proposti"2011-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590078Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Il Governo ha riconosciuto nel corso dell’incontro di ieri l’atteggiamento responsabile delle Regioni. Ma la responsabilità è una medaglia che ha due facce. <br />
La manovra è necessaria e urgente e serve per rispondere alla crisi in atto: è questo il primo atto di responsabilità. La manovra proposta dal Governo però avrà delle ricadute pesanti su servizi fondamentali come sanità, trasporto pubblico locale, politiche per le imprese. E il Governo deve dire chiaramente ai cittadini quali saranno le ricadute nella vita quotidiana di tale scelta: è questo il secondo indispensabile atto di responsabilità che il Governo per primo non può e non deve eludere”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
<p> “Lo squilibrio dei tagli proposti dalla manovra che gravano in modo insopportabile su Regioni ed Enti locali, basti pensare che poco meno del 50% dell’intervento finanziario grava sui bilanci delle Regioni rappresenta un’ingiustizia e necessita di un serio riequilibro. L’idea di dar luogo ad un vergognoso scaricabarile istituzionale non è certo praticabile”.
<p><b>Il federalismo fiscale è sparito</b><br />
Quanto poi al federalismo fiscale – ha proseguito Errani - è chiaro che non sarebbe stato un parto semplice, ma oggi, con questa manovra, il Governo ha fatto sparire questo progetto. Se le risorse finanziarie necessarie per garantire servizi pubblici fondamentali subiscono una riduzione di tale portata, come sarà possibile domani fiscalizzarle? Su quale base finanziaria potranno vivere le autonomie? La crisi delle relazioni istituzionali La manovra, secondo quanto stabilito da una Legge dello Stato, avrebbe dovuto essere concertata preventivamente con le Regioni e con gli Enti locali. Così non è stato. Inoltre ieri nel confronto con il Governo, Regioni ed Enti locali non sono stati preavvertiti della possibile reintroduzione del ticket, mentre in serata il relatore di maggioranza ha invece presentato uno specifico emendamento in tale direzione. Sono gli ultimi due esempi di una crisi delle relazioni determinata unilateralmente dal Governo.
<p><b>Ticket: scelta grave</b> <br />
E’ una scelta gravissima che tocca il portafoglio degli italiani e che peraltro non contribuisce in alcun modo al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e che semmai può dirottare la fornitura di determinati servizi verso il privato che proprio a causa del ticket guadagnerebbe una posizione di privilegio sul mercato.
Mi auguro che il Parlamento cancelli questa prospettiva che è fortemente iniqua. Le controproposte delle Regioni Abbiamo proposto al Governo un riequilibrio della manovra che, a saldi invariati, consenta di renderla gestibile sui territori salvaguardando servizi essenziali per i cittadini e abbiamo suggerito di non limitare la manovra ai tagli, c’è urgente bisogno anche di una spinta per la crescita: strumenti che incentivino gli investimenti e l’occupazione (le proposte delle Regioni sono state pubblicate sul sito <i>www.regioni.it</i>). Anche su questo fronte continuiamo a ricercare il cambiamento.
<p>Siamo disponibili, da subito, a sederci attorno ad un tavolo che costruttivamente ricerchi un diverso equilibrio nei tagli, che verifichi fino in fondo la sostenibilità della manovra e abbiamo anche dichiarato la disponibilità ad istituire, da domani, una ‘Commissione interistituzionale anti sprechi’ (formata da pochi rappresentanti di Governo, Regioni ed Enti locali) che entro sessanta giorni individui linee operative e proposte per contenere la spesa pubblica. L’avevamo già chiesta un anno fa – ha concluso Errani - e avevamo ricevuto assicurazioni in tal senso dal Presidente del Consiglio. Poi, sulla Commissione anti sprechi è caduto il silenzio”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/economia/20110714-manovra-errani-squilibrio-dei-tagli-proposti">agenparl.it</a>VASCO ERRANI: Le Regioni fanno barricate2011-06-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589599Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) <br/><br/>Decreto rifiuti, la Lega vota contro e le Regioni fanno barricate
”.Subito dopo l’approvazione, il decreto è stato bocciato dalle regioni:<b> “La conferenza delle regioni, esaminata la bozza proposta dal governo – commenta il presidente Vasco Errani- ritiene che non risolva nella sostanza il problema venutosi a creare”.</b> <b>“C’è la necessità - fa sapere la conferenza delle regioni – di procedure certe per l’aperture di nuove discariche nella Regione Campania”</b> e a tal fine ritengono <b>“necessario dare poteri speciali ai sindaci. Ciò anche per pervenire ad una soluzione complessiva di questa emergenza nazionale che oggettivamente interessa tutte le istituzioni della repubblica, governo, regioni ed enti locali”.</b>
http://www.online-news.it/2011/06/30/decreto-rifiuti-la-lega-vota-contro-e-le-regioni-fanno-barricate/
<br/>fonte: <a href="http://www.online-news.it/2011/06/30/decreto-rifiuti-la-lega-vota-contro-e-le-regioni-fanno-barricate/">www.online-news.it</a>Luigi de MAGISTRIS: «Roma ci vuole bene, filo diretto con il Colle» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586631Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
C'è dialogo con le istituzioni. La città deve essere sostenuta.
<p>La trasferta romana è durata 4 ore, il tempo giusto per incontrare due ministri, Giancarlo Galan che regge il dicastero della Cultura e Stefania Prestigiacomo quello dell'Ambiente. A loro il sindaco Luigi de Magistris ha portato un progetto Napoli che non è solo la città sfregiata dai rifiuti, ma una città vogliosa di ripartire. Pronta a farlo da sola, ma meglio se aiutata dal governo. Questo il senso della giornata di lavoro capitolina.
<p><b> Allora sindaco, il ministro Prestigiacomo aiuterà Napoli a uscire dall'ennesima crisi dei rifiuti?</b>
<p> «Lo spirito dell'incontro è stato costruttivo, leale, credo si sia trattato di un fatto importante. È la prima, volta che incontro il ministro di persona e ne ho apprezzato molto l'approccio istituzionale, la volontà di sinergia. Seguiranno altri incontri. Ritengo un passo in avanti i 75 minuti trascorsi con il ministro a parlare dei problemi di Napoli».
<p> <b>Nella sostanza cosa avete deciso?</b>
<p> «Intanto il ministro è d'accordo sul fatto che non bisogna dichiarare un altro stato di emergenza. È molto importante. Significa dire basta a una stagione, ce la lasciamo definitivamente alle spalle. Napoli e la Campania devono essere ordinarie e normali. Dobbiamo essere però, secondo quello che, impone la legge, anche aiutati».
<p> <b>Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha esortato il governo a fare qualcosa.</b>
<p> «Ringrazio il Capo dello Stato per l'intervento, bellissimo. Non l'ho sentito, però ci sono i canali giusti per scambiarci informazioni, so che sta seguendo con molta attenzione i lavori che stiamo facendo. La responsabilità ora più che mai pesa sulle spalle del premier. La disponibilità delle Regioni a prendere i rifiuti c'è, spetta a Berlusconi fare il decreto sblocca flussi ed evitare rischi per la salute dei napoletani».
<p> <b>In che modo la Prestigiacomo può aiutare Napoli?</b>
<p> «Il ministro ha preso impegni precisi per sbloccare una parte dei fondi Fas, 150 milioni di euro, in carico alla Regione. La Prestigiacomo ha detto che immediatamente agirà per fare in modo che Napoli abbia la sua quota parte».
<p> <b>Napoli è una città arrabbiata. Il ragionamento che fa la gente è semplice: a terra ci sono sempre più o meno le stesse tonnellate. Quasi a volerle lasciare li per creare confusione. Che c'è di vero?</b>
<p> «Le tonnellate in strada, anche se lentamente, stanno scendendo, ce ne sono 100 in meno al giorno. Dico che stiamo uscendo dal tunnel, non dirò mai più quanti giorni ci vogliono».
<p> <b>Dunque che prospettive ci sono?</b>
<p> «I napoletani devono stare tranquilli non saranno mai soli, ci sono io. Il sindaco ha vinto per cambiare questa città e questa città sarà cambiata».
<p><b>Col ministro Prestigiacomo ha parlato solo di rifiuti?</b>
<p> «No, lo sguardo è stato volto a tante cose che si devono fare: la risorsa mare e poi i parchi da aprire, l'ho detto con il ministro seguiranno altri incontri, veniamo da esperienze politiche diverse ma lo spirito è quello giusto».
<p> <b>La stessa cosa vale per Galan?</b>
<p>«Certo, ho parlato a lungo con lui e con il capo di gabinetto Salvo Nastasi che è il commissario del San Carlo».
<p> <b>Novità concrete in vista?</b>
<p> «Col ministro e con Nastasi abbiamo messo in cantiere progetti importanti per Napoli e il teatro. Napoli non è solo rifiuti, e stiamo lavorando giorno e notte anche per far capire questo. Ho una mia credibilità istituzionale e una mia storia. C'è rispetto. Devo dire che tutti amano Napoli e Napoli tornerà presto a occupare il ruolo che merita nella storia e nel mondo».
<p> <b>L'ordinanza per far togliere i rifiuti sta dando effetti?</b>
<p> «È stato un atto che ha fatto chiarezza sulle responsabilità che ciascun istituzione si deve prendere per ciò che le compete. Il prefetto la sta interpretando bene. Passi in avanti se ne stanno facendo anche con Provincia e Regione».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HWPV">Il Mattino - Luigi Roano</a>VASCO ERRANI: «Le Regioni pronte a fare la loro parte ma il governo deve metterci la faccia» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586630Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Napoli è un`emergenza nazionale, non lasceremo sola la città.
<p>«Oggi tutte le istituzioni del Paese devono farsi carico dell`emergenza rifiuti». Vasco Errani, governatore dell`Emilia-Romagna, parla a nome della Conferenza delle Regioni che presiede: «Difronte ai rischi per la salute dei cittadini, il Comune di Napoli e la Regione Campania non possono essere lasciate sole, ne va anche dell`immagine del nostro Paese nel mondo». Insomma, nello smaltimento dell`immondizia napoletana le Regioni sono pronte a fare la loro parte, ma il primo a metterci la faccia deve essere il governo, che «deve riconoscere l`emergenza e convocare subito un tavolo con tutte le parti».
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<b>Anche il presidente della Repubblica ritiene indispensabile "un intervento del governo per favorire l`impegno delle Regioni".</b>
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«Condivido in pieno le parole del capo dello Stato. Giovedì scorso, la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo un incontro urgente sul problema dei rifiuti a Napoli. Abbiamo scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e al ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Ora attendiamo una risposta. Siamo infatti di fronte a un`emergenza nazionale, che richiede un impegno di tutta la Repubblica, nei suoi diversi livelli, per provare a dare una risposta».
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<b>Non crede che la gestione del problema debba ricadere solo sulle spalle degli enti locali responsabili?</b>
<p> «Credo che sia giusto che Regione e Comune approntino un piano che dia finalmente risposte strutturali e definitive al problema dello smaltimento dei rifiuti urbani. Ma oggi, con l`emergenza in corso, è l`intera Repubblica a doversi fare carico della soluzione, con un ruolo fondamentale del governo, chiamato a garantire questo impegno comune».
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<b>A questo proposito il capo dello Stato ha espresso la sua "inquietudine per la mancata approvazione da parte del consiglio dei Ministri del decreto legge" che consentirebbe il trasferimento dei rifiuti.</b>
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«Il ragionamento è semplice e non va politicizzato: l`emergenza riguarda oggi tutto il Paese, la salute dei cittadini, l`immagine dell`Italia nel mondo. Tutti siamo chiamati ad assumercene la responsabilità e il governo deve fare la sua parte: già alcuni mesi fa si era posto il problema e le Regioni si erano dette pronte a collaborare».
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<b>Eppure il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ribadito ieri il suo rifiuto ad accogliere i rifiuti campani.</b>
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«Ne prendo atto. Rimango però convinto che di fronte a un'emergenza che colpisce la Repubblica, tutti devono essere coinvolti, tutte le istituzione del Paese sono chiamate in causa. E il governo deve farsi garante di questa scelta».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HV41">la Repubblica - Vladimiro Polchi</a>Ignazio Roberto Maria MARINO: «Ospedali giudiziari, risorse stanziate, ma dieci regioni non li vogliono» - INTERVISTA2011-06-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583719Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono strutture di cura o di pena? Come può e deve essere rispettato il diritto alla salute e alla dignità delle persone? A queste domande ieri ha tentato di dare risposta il convegno "Se questo è un ospedale", organizzato a Roma dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore del Pd Ignazio Marino. Lo scorso marzo il chirurgo genovese ha condotto una straordinaria inchiesta sulle condizioni di queste strutture più simili a dei campi di concentramento che a dei luoghi dove le persone dovrebbero essere curate.
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<b>Senatore Marino, dopo quelle denunce che cosa è successo?</b>
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Ci sono delle cose positive ed altre negative. Partiamo da questo ultimo aspetto. Dei fondi che erano stati inseriti nella finanziaria del 2008 di fatto non sono stati utilizzati fino ad oggi. E parliamo di risorse stanziate dal ministero della Salute per consentire che persone che non sono socialmente pericolose, e che di fatto vengono - contro la legge - internate in luoghi come gli ospedali psichiatrici giudiziari, potessero essere seguite da psichiatri e psicologi nei territori di provenienza. Tutto questo non è avvenuto e quei pazienti sono rimasti chiusi in quei luoghi. Devo però dire che quando, utilizzando i poteri della Commissione d'inchiesta grazie ai quali abbiamo effettuato dei sopralluoghi a sorpresa, siamo riusciti a produrre un documentario che abbiamo fatto visionare ai ministri della Salute e della Giustizia, dove erano evidenti le condizioni di straordinario disagio dei pazienti, immediatamente c'è stata una risposta e il ministro Fazio ha disposto l'erogazione dei fondi necessari.
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<b>Una disponibilità economica della quale non tutti però hanno approfittato, vero dottor Marino?</b>
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E infatti a quella reazione positiva dobbiamo far seguire inevitabilmente un commento negativo. Da un lato il ministro ha erogato con un atto pubblicato in Gazzetta ufficiale 5 milioni di euro. Dieci regioni - Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto - hanno fatto richiesta di questo finanziamento, e questo è un dato positivo. Dall'altro però altre dieci - Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Sicilia e Valle d'Aosta - sono rimaste ferme. Tra queste c'è appunto la Sicilia e il suo governatore Lombardo, che quando abbiamo chiamato in audizione ci ha detto, ed è riportato nei verbali della Commissione, che non aveva le possibilità di assistere i pazienti al di fuori degli ospedali giudiziari di Barcellona Pozzo di Gotto perché non aveva le risorse economiche. Ora il governo le ha messe a disposizione e la Sicilia però è una di quelle regioni che non ne ha fatto richiesta.
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<b>Solo un'indifferenza allarmante può portare un'istituzione ad ignorare un finanziamento finalizzato a migliorare le condizioni di vita dei propri pazienti psichiatrici. Che cosa ne pensa?</b>
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Che si tratta di un vero e proprio paradosso. Delle risorse economiche sono disponibili e dieci regioni non hanno neanche firmato una lettera con cui richiedono di accedere a quei finanziamenti! Devo inoltre aggiungere che noi abbiamo certamente reso note delle situazioni che però non potevano non essere a conoscenza di chi aveva ed ha delle responsabilità di governo di quei territori.
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<b>Ora quale sarà il prossimo passo per sanare questo problema drammatico?</b>
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Chiederemo con la forza e i poteri speciali della Commissione d'inchiesta che queste dieci regioni inizino quel percorso virtuoso che le altre hanno iniziato. Non è accettabile che ci siano differenze tra internati e internati, che già vivono in condizioni difficilissime, perché c'è una mancata azione da parte di alcune amministrazioni regionali che anche di fronte alla disponibilità economica non agiscono. Poi abbiamo intenzione, e con questo convegno di oggi (ieri per chi legge ndr) lo stiamo ribadendo, di costruire una specie di rete tra tutti gli attori: magistratura di sorveglianza, dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ministero della salute, regioni, assessorati alla salute, in modo tale che quelle persone che non sono socialmente pericolose siano seguite sul territorio in strutture accreditate in comunità. Quelle che invece rappresentano un pericolo sociale e che per questo motivo devono essere internate, lo siano in luoghi che rispettino la dignità della persona e che offrano loro
un'assistenza adeguata e la riabilitazione.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1124ZG">Liberazione - Vittorio Bonanni</a>Raffaele FITTO: FITTO AL SENATUR "TESI INOPPORTUNA"2011-05-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572871Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Rapporti con le regioni (Partito: PdL) <br/><br/>http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=61444356
FITTO AL SENATUR "TESI INOPPORTUNA"
Da "Il Corriere della Sera" di mercoledì 25 maggio 2011
….«Non sono d`accordo con la posizione espressa da Bossi sui referendum ma credo che sia opportuno affrontare questi temi nei prossimi giorni» ha detto Fitto a margine di un convegno sui servizi pubblici locali dell`associazione Astrid, presieduta da Franco Bassanini. «Parlare di temi come quello dei referendum in questi giorni non serve a nessuno - ha spiegato perché credo che non sia opportuno aprire dibattiti e discussioni sui diversi punti di vista»….
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=61444356">rassegna.governo.it</a>Renata POLVERINI: Lazio: Creare società riscossione tributi/2 2011-05-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560833Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Lazio (Partito: CEN-DEST(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Des) <br/><br/><br />
Dal canto suo, La Loggia ha ricordato come solidarietà e responsabilità siano i pilastri fondamentali del federalismo. "Bisogna dar prova di saper bene amministrare i fondi a disposizione - ha aggiunto - Devo dare atto alla presidente Polverini di essersi messa per tempo, e prima di tanti altri, su questa strada. Mi auguro che la Regione Lazio possa diventare un esempio per la realizzazione del federalismo". "Il Lazio si sta incamminando in questa nuova avventura con la volontà di competere con le Regioni migliori - ha affermato Polverini - Il Lazio punta a essere l'anello di congiunzione tra il Nord e il Sud del Paese. Mi farò carico di organizzare un momento di riflessione con i rappresentanti di tutte le giunte regionali per dare modo anche alla commissione bicamerale di approfondire i nodi del federalismo". Polverini ha inoltre ricordato come la riduzione del disavanzo sanitario "ha consentito di diminuire immediatamente le super-aliquote, che scenderanno da giugno per le imprese e da gennaio per le persone fisiche. Stiamo cercando di ricondurre le spese della Regione alle cose concrete, ai servizi intervenendo pesantemente sugli sprechi attraverso la centrale unica degli acquisti. Più lavoreremo prima ci sarà la possibilità di abbassare le aliquote". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gdc.ancitel.it/notizie.cfm?numb=80431">www.gdc.ancitel.it</a>