Openpolis - Argomento: diritti civilihttps://www.openpolis.it/2015-05-12T00:00:00ZJESSY SIMONINI: Diverse iniziative legate alla Giornata Internazionale contro l'Omofobia e la Transfobia. Dichiarazione.2015-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it934071Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Medicina (BO) (Partito: PD) <br/><br/>Le biblioteche e le istituzioni culturali della nostra città sono luoghi aperti alla diversità e l'Assessorato alla Cultura vuole trovare spazi e momenti per entrare in contatto con l'altro, col diverso.Non abbiamo intenzione di proporre modelli antropologici unici, ma vogliamo stimolare una riflessione e aprire un dibattito, riscoprendo il senso e l'importanza della complessità nell'affrontare le questioni del presente.
Credo in particolare che ci sia bisogno di investire risorse e impegno sul contrasto all'omo-transfobia, perché ancora troppi sono i casi di violenza e di bullismo nei confronti di cittadini e cittadine omosessuali o transessuali.
Per questo, anche nel nostro comune vogliamo gettare un germoglio di approfondimento che si va ad aggiungere ai tanti progetti sulla diversità che si sono realizzati nel corso degli anni e che ci consenta di iniziare un percorso necessario.<br/>fonte: <a href="http://www.comune.medicina.bo.it/notizia/3104/diverse-iniziative-legate-alla-giornata-internazionale-contro-lomofobia-e-la-transfobia">Sito istituzionale Comune di Medicina</a>DELIA MURER: Divorzio, quarant’anni di diritti civili2014-05-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it720024Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/><br />
Quarant’anni dal referendum sul divorzio, un anniversario che serve a riflettere sulla situazione dei diritti civili in Italia. Il 13 maggio del 1974, quarant’anni fa, si apre una pagina nuova per il Paese. Nel 1971, due parlamentari laici (il socialista Fortuna e il liberale Baslini) promuovono e portano all’approvazione la legge sul divorzio. Tre anni dopo, si tenta di abrogarla. Ma 19 milioni di italiani, pari al 59,3 %, dicono no. La legge sul divorzio resta vigente. E con essa saltano alcuni tappi: si riscrive il senso del legame familiare, si riattiva il valore della scelta, si muovono leve di libertà e autodeterminazione.
<p>“Una tappa davvero fondamentale nella storia del Paese. Il fascismo prima e la Democrazia cristiana poi, avevano determinato un arretramento dell’Italia, rimasto uno dei pochi paesi europei dove il diritto di uscire da un matrimonio in crisi era negato. Con la legge prima, e la vittoria referendaria poi, si è aperta una straordinaria stagione di riforme civili, prima con la 194, e l’interruzione volontaria di gravidanza, poi con la 180, e la chiusura dei manicomi, e altri interventi che hanno modernizzato la Repubblica”.
Ciò nonostante, oggi, a 40 anni da quel referendum, l’Italia è ancora – assieme a Polonia, Irlanda e Malta – uno dei pochi paesi dove per poter divorziare bisogna far passare un lungo periodo di separazione (tre anni), con costi spesso molto alti, a volte insostenibili.
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“Anche per questo motivo è in via di definizione un nuovo intervento normativo, con una Proposta firmata sia dal Pd che da Forza Italia, sul cosiddetto divorzio breve, che prevede la riduzione da tre a uno degli anni di separazione prima del divorzio o a sei mesi se l’addio è consensuale. Con essa, contiamo di aprire anche una fase nuova sui diritti civili nel loro insieme”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it.html?view=article&catid=7%3Ageneraliste&id=678%3Adivorzio-quarantanni-di-diritti-civili&tmpl=component&print=1&layout=default&page=">www.deliamurer.it</a>DELIA MURER: Testamento biologico. La soluzione è un diritto.2014-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718071Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/><br />
Si riapre, finalmente, il dibattito sul trattamento di fine vita. Un messaggio inviato dal presidente della Repubblica all’<b><a href="http://www.associazionelucacoscioni.it/">Associazione Luca Coscioni</a></b> rimette al centro dell’agenda politica la necessità di affrontare un tema cruciale.
<p> ”Il Parlamento – ha detto il Presidente della Repubblica - non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia”.
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<p>Negli stessi giorni, a Venezia, è stata firmata la convenzione tra il Comune e il Consiglio Notarile per l’istituzione del “Registro delle Dichiarazione anticipate di trattamento”. Con questo atto, i cittadini residenti e domiciliati in laguna hanno la possibilità di esprimere la propria volontà sui trattamenti sanitari che vogliono o non vogliono accettare nel momento in cui non saranno più in grado di esprimere direttamente la loro volontà. Il tema, in effetti, è questo, e non – come è stato forzatamente proposto – l’eutanasia. Il punto centrale della vicenda è consentire ad una persona di decidere come essere accompagnato alla fine della propria esistenza, soprattutto quando non è nelle condizioni di esprimere direttamente la sua scelta. Una questione che, in effetti, presenta mille sfumature, e che è stata affrontata a lungo in Parlamento nella scorsa legislatura, senza che, però, si arrivasse ad alcuna determinazione.
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La discussione fu pesantemente condizionata da uno scontro ideologico: si aprì all’indomani della controversa vicenda di Eluana Englaro e si è sviluppata, per buona parte, con una radicalizzazione delle posizioni, nonostante i tentativi di trovare punti equilibrati di mediazione tra le parti. Con l’avvio della nuova legislatura il tema è stato accantonato ma, oggi, con l’appello del Presidente della Repubblica, e con le iniziative di alcuni territori, torna al centro della discussione. Personalmente mi sono fatta promotrice, lo scorso anno, di una Proposta di legge sulla Dichiarazione anticipata di trattamento, nella convinzione che il tema meritasse di essere ripresentato, anche se in termini tutti nuovi. La mia proposta, che spero possa essere una base di discussione, ispira al criterio del cosiddetto “diritto mite”. Poche formulazioni, una regolamentazione leggera, non invasiva, per individuare una possibilità e lasciare la scelta quanto più libera possibile.
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La mia proposta di legge si compone di un solo articolo e due commi e riconosce il diritto della persona al rifiuto, alla rinuncia, all’interruzione dei trattamenti sanitari. Il cittadino può farlo con una dichiarazione anticipata, che si è tenuti a rispettare, nell’ambito di un ruolo comunque importante per il fiduciario e il medico personale. Quella della non invasività della legge, in una sfera che è strettamente personale, mi sembra la strada più adeguata. Direi, più laica, rispetto ad un tema enorme come la fine della propria esistenza. Riconoscere ad una persona il diritto di rifiutare, di rinunciare o di interrompere un trattamento sanitario; riconoscerglielo finché è cosciente, e può esprimerlo di persona, e riconoscerglielo se decidesse di depositare prima la sua volontà, individuando un fiduciario. In questa direzione si pronunciò, tempo fa, anche il Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. In un documento scrisse che sulla materia «il legislatore dovrà intervenire formulando 'un diritto mite' che si limiti cioè a definire la cornice di legittimità giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza invadere l'autonomia del paziente e quella del medico prefigurando tipologie di trattamenti disponibili e non disponibilità nella relazione di cura». E’ in sostanza il dettato dell'articolo 32 della Costituzione, che riconosce a tutti una facoltà assoluta, quella di dire no a un trattamento che non si intende ricevere, riconoscendo il diritto di farlo anche depositando per tempo una dichiarazione anticipata.
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Nel nostro Paese è sicuramente necessaria una legge che dia la possibilità a tutti di decidere. Ma è utile che lo faccia senza innalzare paletti, imporre dogmi o verità unilaterali. Una legge che parta dalla tutela della salute del malato e riconosca il diritto alla scelta, tenendo conto che la laicità non è mai conflitto di valori ma convivenza, rispetto per tutte le convinzioni.
Speriamo che questa volta si riesca a fare un dibattito più sereno, equilibrato e costruttivo.
<br /><br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it/articoli-e-interventi/656-biotestamento-la-soluzione-e-un-diritto-mite.html?tmpl=component&print=1&layout=default&page=">www.deliamurer.it</a>Fabrizio Benzoni: dichiarazione relativa all'Osservazione presentata dal Movimento 5 Stelle al programma elettorale Emilio Del Bono sul Registro delle Unioni Civili2013-09-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710324Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Brescia (BS) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/>Questo tema delle unioni civili è stato per noi in campagna elettorale un cavallo di battaglia, insieme a quello del testamento biologico. La nostra Capogruppo ha, oltretutto, già dichiarato nello scorso ragionamento che questo sarebbe stato uno dei temi su cui eravamo autonomi nel ragionamento e pronti a votare anche contro la nostra stessa maggioranza; devo dire che questo testo a me non convince del tutto, ma soprattutto credo che non sia questo il metodo per portare questo ragionamento in discussione.
Mi spiego. Non sarà la forzatura di portare questa osservazione nel testo del programma di Emilio Del Bono a farci esultare, perché la invito a fare una cosa, consigliera Gamba, la invito ad andare su Wikipedia e cercare “unioni civili”, lei troverà l’elenco delle città che hanno già legiferato su questo tema, sono tantissime oramai, non sono più solo città di Centrosinistra, come qualcuno dice, ma ci sono tutte le città, troverà anche quelle che hanno legiferato contro; Brescia ha uno strano primato, perché la nostra lista due volte l’ha presentato e due volte la maggioranza, bipartisan, l’ha bocciato.
A me e a noi andare sul giornale con un titolo che ricorda che abbiamo per l’ennesima volta fatto bocciare questo provvedimento è una cosa che non ci interessa, e non interessa neanche a lei, secondo me, quello che a noi interessa è portare a casa un provvedimento che finalmente legiferi su questo tema; ma non è questa osservazione che ce la farà portare a casa, secondo noi il metodo è un altro, cioè noi siamo disponibili, e ci crediamo, dobbiamo lavorare insieme noi, voi, ci sono altre forze che hanno dimostrato ampia convergenza, anche parte del PD e del PdL, ci sono degli esponenti che su questo tema vogliono legiferare, e dobbiamo farlo, dobbiamo farlo fuori da questo Consiglio, dobbiamo farlo nelle Commissioni, dobbiamo portare un documento unito e univoco in questo Consiglio che non facciamo più bocciare perché dobbiamo portarla a casa questa cosa, è ora di farlo, non è questa osservazione che lo farà.
Noi la invitiamo a fare una cosa, noi abbiamo un gruppo di lavoro che lavora su questo tema, penso che tanti altri movimenti e partiti ce l’hanno, facciamoli incontrare, ci diamo un tempo fisso, lo facciamo lavorare anche nelle Commissioni, ci ragioniamo, e questa osservazione, questa proposta, vada approvata finalmente da questo Consiglio comunale che nel 2013 non si è ancora dotato di una legiferazione su questo tema.
Noi ci asteniamo su questo, perché non è questo il metodo, ma da domani ci aspettiamo di poter lavorare insieme a voi del 5 Stelle, e a tutti gli altri, perché questo risultato vogliamo portarlo a casa.
<br/>fonte: <a href="http://www.benzonifabrizio.it/p/interventi-in-consiglio-comunale.html">Comune Brescia</a>GIOCONDO TALAMONTI: ORDINE DEL GIORNO: violazione dei diritti fondamentali dell'uomo2013-03-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it687409Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Al Sindaco del Comune di Terni
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<b>Premesso che</b> la prostituzione, l’accattonaggio, la schiavitù per lo sfruttamento di attività illecite o di prelievo di organi, sono una violazione dei diritti fondamentali dell'uomo;
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<b>vista</b> l'attenzione che l'Unione Europea pone al problema che colpisce in particolare gruppi vulnerabili come donne e minori;
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<b>tenuto conto che</b> occorre conoscere il fenomeno per poterlo prevenire e combattere;
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<b>visto </b>le disposizioni emesse dall'UE per affrontare lo sfruttamento in tutte le sue forme;
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<b>si impegna il Sindaco a:</b>
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<li> <b>favorire </b>tutte quelle iniziative tese a proteggere le vittime dalla “tratta di esseri umani” proposte dalle varie associazioni culturali, sociali e dalla scuola; </li>
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<ul>
<li> <b>fornire</b>, tramite i servizi sociali locali, linee guida per combattere, con indicazioni e servizi di interpretariato e traduzione, tutte le forme di turismo sessuale, di pedopornografia etc. diffuse dalle diverse fonti di informazione.</li>
</ul>
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Terni, 4 marzo 2013
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Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")
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Mauro Nannini
FdS-RC
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Claudio Campili
IdV
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-o5Ko0Vm13CA/UTXeRv5NTgI/AAAAAAAACsU/2HB3MHq_DXc/s1600/brutti_sporchi_e_cattivi_nino_manfredi_ettore_scola_023_jpg_ugdu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a>
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<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.it/">il blog personale di Talamonti Giocondo</a>Anna Paola CONCIA: «Se vinciamo subito una legge sulle unioni civili» | INTERVISTA2013-02-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685486Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
La Francia si aggiunge alla lista dei paesi in cui il matrimonio è esteso anche alle coppie gay, Obama dedica ampio spazio ai diritti civili nel discorso di inizio mandato.
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<b>Anna Paola Concia, cosa ci possiamo aspettare qui da noi nella prossima legislatura sul versante dei diritti della comunità Lgbt?</b>
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Se vince il centro-sinistra, come ovviamente mi auguro, una delle prime leggi che presenteremo sarà una regolamentazione delle unioni civili sul modello tedesco.
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<b>Il modello tedesco viene però criticato perché crea una sorta di ghetto per le coppie gay che non vengono equiparate in tutto a quelle eterosessuali.</b>
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Il modello tedesco è quello che più si avvicina al matrimonio da cui differisce solo per il diritto all'adozione e per l`equiparazione fiscale. Io personalmente sono a favore del matrimonio per tutti, sono stata la prima a presentare leggi in questo senso. La proposta del Pd è frutto di un compromesso.
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<b>Riusciranno a sposarsi le coppie gay che lo desiderano?</b>
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Io sono ottimista, nel prossimo parlamento porteremo un sacco di giovani, sicuramente più sensibili alla tematica dei diritti civili. Se avremo una maggioranza progressista la battaglia va condotta sino alla fine e non è detto che non riusciremo a fare passi avanti anche inaspettati.
<p> <b>La sensazione è che sul tema ci sia un appiattimento generale: i tre principali contendenti alla elezioni, Bersani, Monti e Berlusconi, parlano tutti di sole unioni civili.</b>
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Ma la coalizione di centrosinistra è l`unica che le unioni civili le ha scritte nero su bianco nel programma. In quello del Pdl non le ho viste, la Lega è un partito omofobo, Monti lascia libertà di coscienza dimostrandosi così profondamente anti europeo.
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<b>Con Monti e Casini dopo il voto dovrete però confrontarvi, sono pur sempre vostri possibili alleati di governo</b>
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Casini alleato di governo? Ma quando mai! Se vince il centro-sinistra governiamo da soli.
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<b>Bersani sembra non pensarla così: «Se anche prendiamo il 51 per cento governeremo come se avessimo il 49 per cento», ripete di continuo.</b>
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Bersani si riferisce alle grandi riforme dello Stato, alle leggi di rango costituzionale, alla riduzione del numero dei parlamentari. Su questioni come i diritti civili facciamo di testa nostra.
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<b>Sulla lotta all'omofobia ci possiamo aspettare qualcosa di innovativo al di là della solita proposta di aumentare le pene?</b>
<p>So che gli Altri ha una posizione critica sull'aumento delle pene ma credo che un`estensione della legge Mancino anche per quanto riguarda i reati legati all'omofobia e alla transfobia sia uno strumento necessario, non l`unico certo ma comunque necessario.
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<b>Cosa ha pensato della decisione di Alessio De Giorgi di fare un passo indietro rispetto alla scelta di candidarsi nelle liste di Scelta Civica dopo lo "scandalo" legato alla proprietà di alcuni siti porno gay?</b>
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Credo che lo abbiano indotto a fare un passo indietro. Le liste di Monti sono piene di personaggi integralisti cattolici legati anche all'Opus Dei. Non si voleva accettare la contaminazione con un mondo diverso da quello ultra-conservatore dei vari Buttiglione e delle varie Binetti.
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<b>Qualche tempo fa fece grande clamore la vicenda legata a quell'adolescente suicida soprannominato dalla stampa "il ragazzo con i pantaloni rosa". Inizialmente si pensava che la causa della tragedia fossero le offese omofobe e si sono organizzati sit-in e scritti fiumi d`inchiostro sul bullismo, poi però la magistratura ha escluso questa ipotesi. C`è stata una strumentalizzazione da parte delle associazioni gay su quella vicenda?</b>
<p>Non so se ci sia stata una strumentalizzazione. Io sono stata una delle poche che ha voluto parlare con ì compagni di classe di questo ragazzo e in effetti c`erano problemi legati all'accettazione della sua diversità, ma la magistratura ha fatto le sua indagini e tratto le sue conclusioni. In ogni caso il tema del bullismo omofobo è un tema che andrà affrontato seriamente, anche in sede parlamentare.
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<b>Al di là dei diritti civili quali sono le battaglie che intende portare avanti nella prossima legislatura?</b>
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Moltissime, in particolare sulle donne. C`è un problema di rappresentanza femminile in questo Paese che Pd e Sel contribuiranno a sanare portando in parlamento più donne rispetto agli altri paesi europei. Ma c`è ancora tanto lavoro da fare sul welfare: bisogna arrivare alle percentuali nordiche per quanto riguardo l`utilizzo dei congedi parentali da parte dei maschi (in Europa stanno al 30 per cento noi al 3 per cento).
E poi servono provvedimenti per rilanciare l`occupazione soprattutto quella giovanile. Il messaggio che da ormai cinque anni sto cercando di portare avanti è che diritti sociali e diritti civili devono camminare insieme senza gerarchie. Poi voglio lavorare anche sullo sport, la mia grande passione insieme alla politica.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1RY1HR">Gli Altri | Daniel Rustici</a>Antonio Ingroia: Cancelliamo l'agenda nera della Repubblica2013-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685269Cancelliamo l’agenda nera della Repubblica, quella che contiene buchi neri, misteri, stragi, verità negate, cancellazione dei diritti sociali e civili dei più deboli. Noi la vogliamo dustruggere e mettere al suo posto la nostra Costituzione.<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=aKwLtAqBR6c#!">Youtube</a>Gabriele ALBERTINI: «Mai più con Berlusconi» - INTERVISTA2013-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685225Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: PPE) <br/><br/><br />
«Con Formigoni ci siamo chiariti, caso chiuso». «Dire che Maroni sia il nuovo non è possibile». «Il 75% delle tasse al Nord? Demagogia». «Berlusconi si è circondato di cortigiane, cortigiani e pretoriani». «Con Ambrosoli c'è stima e amicizia personale. Non sono d'accordo con la sua squadra». «Se divento governatore: liberalizzazioni e privatizzazioni». «Adozioni a coppie gay: perché condannare un bambino ad essere necessariamente omosessuale?»
<p> Sono questi i punti salienti dell'intervista che Gabriele Albertini, candidato per «Lombardia Civica» e aspirante alla presidenza della Regione Lombardia ha concesso alla trasmissione «Punto e a Capo» in onda su ClassTV.
<p><b>Pdl con la Lega, ormai è ufficiale. E adesso che fa Albertini?</b>
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Noi siamo una offerta diversa da questo centrodestra che ormai si è appiattito sulle posizione della Lega, c'è stata una deriva populista e demagogica cui non possiamo aderire. E nel momento in cui Monti è «salito» in campo, l'identità di vedute e l'apprezzamento del lavoro reciproco fra noi ha dato luogo a questa sovrapposizione.
<p><b>Nel caso vincesse Ambrosoli, Albertini collaborerebbe col centrosinistra?</b>
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Io ho proposto per primo ad Ambrosoli e non alla sua squadra, di venire con me. Siamo in ottimi rapporti. C'è sintonia intellettuale oltre che una simpatia «personalizzata» su di lui. Non sono invece d'accordo con la sua squadra. Pensare che sia moderato l'atteggiamento di Sel di Vendola o della Cgil della Camusso o della Fiom di Landini è proprio fuori scenario. Noi siamo in posizione autonoma rispetto agli altri schieramenti ed offriamo presone credibili a quegli elettori moderati che pensato al futuro piuttosto che radicarsi nelle corporazioni dei loro consensi.
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<b>Berlusconi ha detto che lei è sostanzialmente un ingrato. Se lo aspettava?</b>
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Il Berlusconi che ho conosciuto nel 1997 era un'altra persona. I consiglieri di allora erano Melograni, Urbani etc., nomi importanti della cultura italiana. Oggi scopriamo che faceva più telefonate a Lavitola e Tarantini che ad altri capi di Stato. Nelle fasi terminali degli imperi, gli imperatori si circondano di pretoriani, cortigiane e cortigiani. Ma quando arrivano i barbari servono i legionari. Sono arrivati i barbari e hanno conquistato l'impero.
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<b>Maroni propone il mantenimento sul territorio del 75% della tasse prodotte nelle regioni del nord. Cosa ne pensa?</b>
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<p> È una proposta demagogica e populista. Quando la Lega era al Governo, Formigoni chiese per la Lombardia virtuosa che uno 0,17% di tasse in più restasse sul territorio. L'asse Bossi-Tremonti non esaudì questa richiesta. Con che credibilità si propone il 75% di tasse da lasciare sul territorio?
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<b>Sono volate parole grosse tra lei e Formigoni, lei addirittura ha detto all'ex Governatore «taccia perché ha solo da perdere». Ci dice cosa sa di cosi importante?</b>
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Formigoni ha condiviso il nostro progetto dall'inizio, per affermare una leadership moderata. Dopo l'accordo «contro natura», come lo ha definito lo stesso Maroni, tra Pdl e Lega, Formigoni ha preso un'altra strada. E ho detto che è un professionista della politica. Si è offeso. Mi ha accusato di cercare poltrone. A quel punto ho detto che era meglio che in tema di candidature tenessimo l'argomento riservato e non aggiungessimo altro; questo era l'avvertimento. Cacciatore di poltrone, a me che ho rifiutato quello che lui poi ha accettato ossia il seggio sicuro al senato nel Pdl? Non mi è sembrata una espressione da accettare. Ma la cosa è finita lì.
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<b>Cosa pensa di Maroni e della sua offerta politica?</b>
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Pensare che Maroni sia il nuovo credo non sia possibile, anzi è il più antico. Il suo partito è il più vecchio. Non ho critiche personali contro di lui. Ma siamo contrapposti. Io credo nell'euro mentre la Lega propone un referendum contro. Io credo nell'unità nazionale e nel federalismo di Miglio e non in quello sconclusionato dei barbari sognanti.
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<b>Il tema a livello nazionale è: meno tasse. Se Albertini diventasse Governatore cosa farebbe in questa direzione?</b>
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<p>Tengo a ricordare che non ho mai applicato l'addizionale Irpef quando ero sindaco. Posso essere considerato il «sindaco delle non tasse». Eppure abbiamo realizzato 6 miliardi di opere in nove anni. Come? Privatizzando (ricordo che la Lega è per lo statalismo municipale e mi impedì di privatizzare 1/3 della Sea quando valeva 600 milioni), liberalizzando e rendendo efficiente il patrimonio e il sistema pubblico, questa è la via per ridurre la pressione fiscale.
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<b>Qual è la sua posizione in merito ai diritti civili e più nello specifico sui matrimoni omosessuali?</b>
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Le coppie omosessuali non sono censurabili in alcun modo. Ma equiparare la famiglia, come cellula della società, e la coppia omosessuale non è possibile. Il matrimonio è un vincolo che deve essere considerato appropriato quando è rivolto alla formazione di una famiglia per gli scopi della stessa. I diritti civili degli omosessuali possono essere praticati con altri strumenti: il testamento per esempio o altri atti davanti ad un notaio. L'unico argomento che farebbe la differenza è dato dalla reversibilità della pensione. Io mi domando: perché in una situazione di riduzione di costi pensionistici penalizzare ad esempio, un metalmeccanico mandandolo un pensione più tardi e di contro dare un vantaggio a qualcosa che è neutrale agli effetti della società ma che non può essere considerato un argomento di particolare interesse collettivo?
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<b>L'omosessualità non è un valore ma una scelta, libera e autonoma. Ma perché devo riferire a questa condizione un pezzo consistente di fiscalità?</b>
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Sulle adozioni poi, perché dobbiamo condannare o obbligare un figlio ad essere necessariamente omosessuale?
<p> <b>Non la seguo.</b>
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Se il padre e la madre sono dello stesso sesso lei come la vede la cosa? Il figlio non ha riferimenti con l'altro sesso. Il bimbo cresce in un ambiente che quasi lo obbliga ad essere omosessuale. La naturale tendenza dell'uomo e della donna è quella di essere maschio e femmina.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1QQSZ4">ItaliaOggi | Marco Gaiazzi</a>Pier Luigi BERSANI: Pensare prima ai diritti2013-01-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685238Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Penso che senza una riscossa civica e morale, senza che il Paese riprenda stima di sè, senza attenzione ai diritti delle persone non risolviamo neanche il problema del lavoro.<br/>fonte: <a href="http://www.unita.it/italia/fiorello-presenta-bersani-segui-la-diretta-1.479144">L'Unità</a>Maria Antonietta FARINA COSCIONI: In sciopero della fame per i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)2012-10-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656343Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Dalla mezzanotte di sabato in sciopero della fame per i Livelli Essenziali di Assistenza che sono, ormai, l’equivalente dell’Araba Fenice: ciclicamente e ritualmente evocati, destinati nella pratica a restare lettera morta. L’ennesima conferma in occasione della recentissima conversione del decreto legge del 18 ottobre, che stabilisce l’aggiornamento dei LEA è fissato per il dicembre del 2012, e l’aggiornamento del nomenclatore entro il maggio 2013. Un ennesimo rinvio, dopo che il Governo aveva accolto, il 16 dicembre 2011, un mio ordine del giorno che lo impegnava a emanare il decreto dei LEA entro gennaio di quest'anno!
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Il Governo non ha rispettato il suo stesso impegno e il Ministro dell'economia e delle finanze non ha dato comunicazione al Parlamento delle ragioni ostative all'emanazione, così come si era impegnato. Al momento dunque la versione del nomenclatore in vigore è ancora quella del 1999: significa che in tantissimi, casi per disporre di ausili moderni, i malati debbono pagare di persona quello che sarebbe loro diritto avere gratuitamente.
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I disabili e le loro famiglie da troppo tempo sono lasciati soli in una situazione di difficoltà spesso disperata e disperante. Per questo dalla mezzanotte di sabato ho intrapreso uno sciopero della fame. Con la mia iniziativa, che, nel solco e nella tradizione nonviolenta radicale, intende essere di dialogo perché la legge e il diritto conclamati siano rispettati, sollecito un pronto intervento da parte del Governo; e in particolare dei ministri Balduzzi e Fornero, rispettivamente ministro della salute e delle politiche sociali. <p>
<b>Eppure basterebbe davvero poco.</b> Basterebbe una autentica volontà politica e uno stanziamento di risorse piuttosto modesto. E dunque: perché nonostante le ripetute assicurazioni, le tante promesse (un ordine del giorno approvato di cui sono prima firmataria impegna il governo in questo senso), ancora non si è fatto nulla? Per questo è importante, essenziale, che si parli, si sappia, si conosca.
<p><i>Maria Antonietta Farina Coscioni è Deputato Radicale, eletta nelle liste del Partito Democratico, Segretario della Commissione Affari Sociali e Presidente onorario dell'Associazione Luca Coscioni</i>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.associazionelucacoscioni.it/comunicato/dalla-mezzanotte-di-sabato-sciopero-della-fame">associazionelucacoscioni.it</a>Andrea SARUBBI: «Il Cie di Gradisca è peggio di un carcere»2012-10-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655850Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Quello di Gradisca d'Isonzo è in assoluto il Cie italiano più simile a un carcere. E per molti versi è pure peggio di molti penitenziari».
<p>«Dico che è un carcere perché qui non esistono percorsi di integrazione, assistenza o recupero per le persone trattenute. La promiscuità crea poi una miscela esplosiva. Si va dall'immigrato che si becca un supplemento di pena dopo essere stato in carcere, allo straniero rinchiuso per un documento scaduto. Non può funzionare. E poi a differenza di altri Cie certi diritti sono del tutto sospesi. Non si può pranzare in mensa. Non si può utilizzare il campo da calcio. Tenere le proprie cose in un armadietto. È vietato l’uso del cellulare, cosa che a Roma o Trapani è consentita. La verità è che la discrezionalità delle diverse Prefetture è troppa, e forse è condizionata dalle maggioranze politiche. Mi chiedo a chi convenga un sistema nel quale un immigrato ci costa 1.300 euro al mese, spese di gestione esclusi, per essere confinato in una stanza senza magari venire neanche rimpatriato».
<p>
<p>«Auspico una revisione delle leggi sull'immigrazione, anche se queste in passato sono state scritte solo per interessi elettorali. Cosa serve? Tempi più brevi di trattenimento e più certi per l’identificazione».
<p> «In questo sistema perverso non vi sono né vittime né carnefici». «Non so quanto questa problematica sia in cima all'agenda del governo Monti e che esito stia avendo il monitoraggio dei Cie italiani voluto dal ministro Severino».
<p><i>La visita al Cie di Gradisca d'Isonzo è avvenuta nell'ambito della campagna di informazione “LasciateCientrare” di Andrea Sarubbi (Pd) e Carlo Monai (Idv). Assieme ai due parlamentari hanno visitato il Cie anche i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, Antonaz, Codega e Kocijancic.</i><p> <i>La loro visita conferma l'indiscrezione del Piccolo secondo cui gli stipendi degli operatori della coop Connecting People stanno per sfiorare le due mensilità di ritardo. Scontenti anche gli operatori di polizia.</i><br />
<br/>fonte: <a href="http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/16/news/il-cie-di-gradisca-e-peggio-di-un-carcere-1.5870470">Il Piccolo</a>Emma BONINO: «Così non è democrazia» - INTERVISTA2012-09-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649180Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
«L’Europa ci richiama al rispetto dei diritti umani fondamentali. Se ci sarà ricorso, presenteremo una nuova memoria per evidenziare l’ascientificità e l’illegalità della Legge 40».
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<b>Questo governo ha annunciato di voler ricorrere contro la sentenza della Corte europea che ha condannato la Legge 40 perché “incoerente”, cosa ne pensa?</b>
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Se farà ricorso, il governo si contrapporrà all’Europa dei diritti civili. Una delle ragioni costitutive del governo è il rispetto delle indicazioni europee per il risanamento economico. Ma l’Europa è anche quella che condanna la flagranza criminale del sistema giustizia e delle carceri, che chiede di non cambiare la legge elettorale entro un anno dal voto, o, come in questo caso, che ci richiama al rispetto dei diritti umani fondamentali. Spero che il governo ci ripensi e decida di mettere in atto le decisioni della Corte. Noi Radicali non staremo a guardare: come associazione Luca Coscioni sulla causa Costa-Pavan avevamo presentato un amicus curiae ai giudici europei a favore della coppia, sottoscritto da oltre 60 parlamentari. Se ci sarà ricorso, presenteremo una nuova memoria per evidenziare l’ascientificità e l’illegalità della Legge 40. Strasburgo ci ha dato ragione, rigettando le motivazioni del Movimento per la vita e di altri 52 parlamentari italiani di Pdl e Udc.<p>
<i>Ogni volta che la intervisti non capisci se non sa cosa sia la paura oppure ha talmente tanta strada sulle spalle che non ha più tempo per lei. Umanamente granitica, a tratti si stupisce delle domande che le fai, tanto le sembrano ovvie le risposte. Le idee le ha molto chiare e le battaglie “per i diritti civili” le ha fatte tutte. Sempre in prima linea.</i><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.left.it/2012/09/06/bonino-%C2%ABcosi-non-e-democrazia%C2%BB/6146/">Left | Ilaria Bonaccorsi Gardini</a>SEBASTIANO DESSI': Cagliari, nasce la Consulta Comunale degli stranieri e apolidi2012-09-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649160Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cagliari (CA) (Lista di elezione: Sel) <br/><br/><br />
I cittadini stranieri sono una risorsa preziosa per la nostra amministrazione. <br />
La costituzione della Consulta, già punto nel programma elettorale del Sindaco Zedda, sarà quindi un mezzo importante per fare emergere anche le criticità che si vengono a creare all'interno della comunità cagliaritana stessa. "Si allarga il perimetro di rappresentanza della città, la Consulta è per tutta la città di Cagliari.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.castedduonline.it/index.php/cronaca/cagliari-nasce-la-consulta-comunale-per-stranieri-e-apolidi-un-passo-avanti-verso-lintegrazione/39439">castedduonline.it</a>Nichi VENDOLA: «Casini è fuori dal nostro campo» - INTERVISTA2012-08-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648510Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />La sinistra deve avere il coraggio di aprire «una nuova stagione del dovere». No all’Udc: «Non ho mai posto veti, ma quel partito è alternativo al nostro campo».
<p><b>È d’accordo con l’analisi di Bersani sul governo Monti?</b>
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«Giudico molto positivamente la rivendicazione del primato della politica fatta dal segretario pd, ma Bersani pensa che il limite di questo governo consista nella spirale austerità-recessione, mentre io penso che sia la natura stessa dell’esecutivo dei tecnici. Le cui scelte, è bene chiarirlo, sono tutte politiche».
<p>
<b>Le priorità economiche del Pd sono le vostre?</b>
<p>
«Credo che recuperare l’agenda della giustizia sociale non solo in chiave di tutela dei diritti soggettivi, ma anche come cuore pulsante del rilancio dell’economia, sia centrale. Se non fossimo in un Paese così conformista potremmo accorgerci del dibattito che c’è, ad esempio, in Nord America, contro i totem e i tabù di quelli che militano nel club dell’austerity e che hanno contribuito ad aggravare la crisi economica e sociale del vecchio continente».
<p>
<b>Ma l’Italia ha la forza di imporre un’altra linea in Europa?</b>
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«Bisogna difendere e rilanciare l’utopia degli Stati Uniti d’Europa, sapendo che nazionalismi e sciovinismi stanno tornando come prodotti avvelenati della crisi socialee che l’Europa semplicemente non esiste se non è anche un paradigma di civiltà: il continente del Welfare, in cui i diritti sociali e i diritti civili si amalgamano come l’acqua con la farina. Per sfornare questo pane ci vuole la sinistra. Se c’è un appunto che posso fare a Bersani, è di non aver scandito abbastanza la parola sinistra».
<p>
<b>E però la vostra alleata promessa, l’Udc, torna a chiedere un Monti bis.</b>
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«Mi pare che l’Udc sia alternativa al discorso che abbiamo fatto fin qui. Propone il montismo come una specie di strategia sempiterna, la grande coalizione come formula magica per liberare l’Italia dalla crisi. Noi abbiamo innanzi tutto da definire il campo nostro, senza rinviare neanche di un giorno i diritti insopprimibili delle persone: matrimonio gay, fecondazione assistita, testamento biologico».
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<b>Con chi dovreste allearvi allora?</b>
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«Bersani in questi mesi ha detto cose importanti sull’esperienza dei sindaci, dei movimenti. Dobbiamo andare a un approfondimento con loro per costruire insieme l’agenda di governo. E non bisogna rinunciare al dialogo costruttivo con tutte le forze di sinistra».
<p>
<b>Ma sono loro a dire che lei le ha rifiutate.</b>
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«Io scelgo la prospettiva del cambiamento piuttosto che la testimonianza. Non partecipo alla gara di chiè il miglior perdente. C’è una drammatica domanda di cambiamento nella società italiana. L’antipolitica è solo una metafora, la difficoltà di trovare un gancio con la buona politica, quella che ti cambia la vita. Se la tendenza prevalente nella stagione berlusconiana e liberista è stata la precarizzazione della società, noi dobbiamo essere in grado di evocare la tendenza contraria».
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<b>Per farlo, si candiderà alle primarie?</b>
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«Sì, possono rappresentare un incontro non finto, non estemporaneo, tra domanda e offerta di buona politica. Il punto che ho inteso segnare con un più netto avvicinamento a Bersani è stato soprattutto la distanza che deve essere incolmabile tra la sinistra e il populismo. Per me questo è importante, perfino mentre considero attuale il bisogno di provare a riallacciare il filo del dialogo con l’Idv. È un pezzo del centrosinistra, mi pare contronatura che vada da un’altra parte».
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<b>Cosa pensa degli attacchi al Quirinale, anche di Di Pietro?</b>
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«Penso che la delegittimaziomne delle istituzioni di garanzia, il tirar calci agli stinchi degli arbitri, sia stato lo sport preferito dai berlusconiani. Napolitano ha chiesto alla Consulta di colmare un vuoto legislativo. E mille volte ha difeso le prerogative, l’autonomia e l’indipendenza dei giudici».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JE4GV">la Repubblica | Annalisa Cuzzocrea</a>Paolo FERRERO: C'è una sinistra oltre il montismo 2012-08-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648136<br />
Ho molto apprezzato l'articolo di Marco Revelli apparso alcuni giorni fa sul manifesto. Condivido l'esigenza di dare corpo ad uno spazio pubblico di sinistra, che dia una risposta in avanti alle domande di cambiamento che non trovano soluzione nelle ipotesi politiche ad oggi presenti. Ritengo urgente fare un passo in avanti e scrivo queste note per aprire un dialogo esplicito, al di fuori di inutili diplomatismi.
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<b>1 -</b> Il governo Monti non è una parentesi ma un vero e proprio governo costituente. Se, come ci insegna Carl Schmitt, «sovrano è colui che decreta lo stato di emergenza», Monti oggi incarna un potere sovrano che attraverso la produzione di paura e rassicurazioni sta realizzando in Italia una rivoluzione iperliberista e la contemporanea passivizzazione di massa. L'obiettivo perseguito è la sistematica distruzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, del welfare e la privatizzazione del complesso del patrimonio pubblico. La stessa recessione provocata dalle misure assunte dal governo e dalle forze politiche che lo sostengono, diventa parte integrante di questa azione, basata sull'annichilimento della popolazione, sullo shock per dirla con Naomi Klein.
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<b>2 -</b> Il carattere costituente dell'azione del governo proietta i suoi effetti ben al di la della sua durata temporale. Le misure assunte ristrutturano i rapporti sociali così come definiscono i confini delle politiche economiche. Il combinato disposto tra inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione e approvazione del Fiscal compact non esauriscono la loro efficacia nei prossimi mesi. Rappresentano un vero e proprio binario obbligato, destinato a fissare per i prossimi anni la politica economica di ogni governo in carica. Il taglio del debito pubblico di 45 miliardi ogni anno per vent'anni è una camicia di forza che inchioda l'Italia a politiche iperliberiste, ben al di la della durata del governo Monti. Una volta messo il binario, dal treno in corsa ci si può affacciare dai finestrini di destra o di sinistra, si ha l'impressione di vedere un paesaggio diverso, ma la direzione è predeterminata.
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<b>3 -</b> Questo processo è intrecciato con una ristrutturazione dell'Europa che vede il proprio perno nell'uso politico della speculazione e nel ruolo di dominus della Bce. Le ultime scelte dei vertici di capo di stato e della Bce puntano infatti ad un doppio obiettivo: da un lato governare l'euro evitandone la deflagrazione; dall'altro aumentare la capacità di pressione sui singoli paesi attraverso un commissariamento di fatto della politica economica e di bilancio. In questo contesto non è per nulla da escludere che il governo Monti arrivi a firmare un memorandum con l'Europa che determini un ulteriore vincolo per i futuri governi italiani.
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<b>4 -</b> In questo contesto è del tutto evidente che la proposta politica del Pd, di unire moderati e progressisti nel governo del paese, non potrà che muoversi sui binari fissati da Monti, producendo minime variazioni sul tema. La valutazione negativa della proposta politica del Pd non ha quindi un carattere astratto o pregiudiziale ma è data dal merito concreto della stessa. Le politiche insite nell'accettazione del Fiscal compact sono destinate ad impoverire il paese, a stravolgere il quadro politico, sociale ed istituzionale costruito dopo la seconda guerra mondiale e basato sinteticamente sulla democrazia parlamentare, sullo sviluppo del welfare e sulla presenza decisiva del movimento operaio e sindacale. A scanso di equivoci, non penso assolutamente che centrodestra e centrosinistra siano la stessa cosa o abbiano la stessa politica. Penso che il sostegno al governo Monti e la proposta politica avanzata dal Pd - sia sul piano dei contenuti che sul piano delle alleanze - non ha nulla a che vedere con la soluzione dei problemi del paese e con l'uscita a sinistra dalla crisi. Il punto oggi non consiste nell'interpretazione progressista del montismo ma nella radicale messa in discussione della strada imboccata dal governo Monti. Occorre mettere in discussione il Fiscal compact e le politiche di stabilizzazione europee come fanno le sinistre in Europa, da Syriza al Front de Gauche, da Izquierda Unida alla Linke, per non citare che le più conosciute.
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<b>5 -</b> Per questo ritengo necessario costruire oggi in Italia uno spazio pubblico di sinistra che abbia un progetto radicalmente alternativo di costruzione dell'Europa. Non si tratta di costruire una piattaforma estremista ma di prospettare una uscita a sinistra dalla crisi che sappia intrecciare una politica alternativa sia sul piano europeo come su quello nazionale, come ha saputo fare Syriza in Grecia. <br />
I temi dei diritti del lavoro, dei beni comuni, dello sviluppo del welfare, dei diritti civili, della democrazia partecipata e della riconversione ambientale e sociale dell'economia rappresentano nodi centrali da affrontare. Questo progetto può realizzarsi solo se è capace di aggregare e di attivare il complesso delle soggettività che oggi in Italia si pongono sul terreno dell'alternativa di sinistra. Questa è la condizione per poter avanzare al paese una proposta politica chiara e credibile, che sia percepita come una opportunità e non come una residualità.
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<b>6 -</b> Io penso che oggi non esista alcuna forza politica organizzata - a partire da quella di cui faccio parte - che possa candidarsi a rappresentare da sola questo progetto. Per aggregare il complesso delle forze di sinistra e di alternativa che vi sono nel paese - e non sono poche - occorre dar vita ad un processo consapevolmente plurale in cui convergano esperienze diverse. Occorre costruire uno spazio pubblico in cui chi opera in un partito, una associazione come Alba, in un comitato, in un sindacato, in un movimento o semplicemente chi vuole impegnarsi per costruire l'alternativa, possa trovare il luogo ove costruire collettivamente. Non voglio fare elenchi perché ogni lista rischia di escludere piuttosto che includere. Occorre essere consapevoli del carattere plurale e pluralista di questa costruzione: non esiste oggi una cultura politica, una forma organizzata, una visione generale, che possa racchiudere il tema dell'alternativa o possa pensare di imporre agli altri e alle altre il proprio punto di vista o la propria prassi politica. Il rispetto della differenza e il riconoscimento della pari dignità dei diversi percorsi può e deve essere il punto fondante questa possibilità così necessaria. Propongo quindi di agire consapevolmente per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che abbia nella democrazia, nella partecipazione e nel pluralismo politico- culturale il tratto distintivo e costituente. Non possiamo ripetere le tragiche esperienze della sinistra arcobaleno. Il carattere democratico e partecipato, basato sul principio di "una testa un voto" e non sulla contrattazione tra stati maggiori deve caratterizzare questo processo al fine di decidere programmi, modalità di presentazione alle elezioni, candidati. Federare, confederare, operare una tessitura politica decidendo democraticamente mi pare il percorso che dobbiamo intraprendere.
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<b>7 -</b> Dobbiamo quindi costruire un percorso democratico di formazione di una soggettività plurale della sinistra che abbia l'obiettivo esplicito di dar vita ad una lista per le prossime elezioni politiche. Questo percorso ha difficoltà a partire se non vi è un segnale politico chiaro. Questa esigenza è oggi largamente sentita nel paese ma non riesce a darsi forma finché non vi è la chiara apertura del processo. Siamo come in una situazione di sospensione: occorre che vi sia un atto costituente per far si che la soluzione precipiti. L'atto di partenza però non può contraddire le caratteristiche del processo: nessuno può convocare qualcun altro. È necessario che il segnale di partenza sia visibilmente plurale e unitario. Per questo mi fermo qui. Propongo a Marco come a tutti e tutte coloro che possono pensare di contribuire a dare questo segnale di ragionare insieme su come farlo, nel più breve tempo possibile. Io penso che a settembre dobbiamo dare questo segnale e dobbiamo essere in grado di far partire il processo di aggregazione: per costruire l'opposizione a Monti, per costruire una lista per le prossime elezioni, per ricostruire una sinistra degna di questo nome nel regno del montismo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IUTFM">il manifesto</a>SERGIO LO GIUDICE: "Gli amici gay di Casini vanno di notte a cercare sesso nei parchi"2012-08-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648195Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Bologna (BO) (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
"Gli amici gay di Casini non vanno al Gay pride. Vanno di giorno al Family day, di notte a cercare sesso nei parchi".<p>
Il capogruppo Pd del Comune di Bologna contro il leader Udc Pier Ferdinando Casini, che durante un'intervista a Uno Mattina aveva detto di non condividere il matrimonio tra gay e considerato "una forzatura" il Gay Pride.
<p>"Il punto non è volersi sposare o meno - aggiunge ancora Lo giudice- ma che lo stato ti neghi la libertà di decidere se farlo o no". <br />
<br/>fonte: <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/08/news/gli_amici_gay_di_casini_cercano_sesso_nei_parchi-40583670/">la Repubblica ed. Bologna</a>Nichi VENDOLA: «Il liberismo è il diavolo. Casini convertiti o tra di noi non si fa nulla» - INTERVISTA2012-08-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647949Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />«Innaturale tener fuori l'Idv dal cantiere della sinistra».
<p>
<b>Presidente Vendola, lei è contro "i linguaggi criptati". Abbandoni per un attimo il suo stile narrativo e ci dica: l'Udc è dentro o fuori il nuovo progetto del centrosinistra?</b>
<p>
«Io non abbandono il mio modo di rispondere. La "narrazione" della politica collega il contingente a un orizzonte, il qui e ora a una strategia. Le ricordo piuttosto che alcuni dirigenti del Pd vedono in Casini contraddizioni irriducibili».
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<b>Ma voglio sapere cosa pensa lei.</b>
<p>
«Io presento la mia agenda. Casini la sua. Stiamo lavorando a due prospettive completamente diverse».
<p>
<b>Nel senso?</b>
<p>
«Prendiamo la nozione di rigore. Tutti dicono che andremo incontro a periodi durissimi. Ebbene, il rigore può essere declinato in molti modi: puoi falcidiare il welfare, continuare a colpire i redditi dei ceti medio-bassi oppure puoi decidere per un'imposta patrimoniale, per la tassazione delle rendite finanziarie e il taglio delle spese militari».
<p>
<b>Immagino che l'agenda di Casini non contenga le sue risposte.</b>
<p>
«Io non vedo agende, vedo la riproposizione di Monti di qui all'eternità».
<p>
<b>Difficile arrivare alla "rottura radicale della stagione del liberismo" da lei auspicata con un interlocutore come l'Udc.</b>
<p>
«Alla cultura del cattolicesimo sociale non appartiene il cinismo con il quale sono state affrontate le riforme sulla previdenza. Ma questo effettivamente interpella assai poco l'Udc».
<p>
<b>Interpella assai poco anche quella parte del Pd che è più in sintonia con l'esperienza montiana e con il suo modello economico.</b>
<p>
«Tanta sinistra europea ha flirtato a lungo con il liberismo. Ma io dico che oggi liberismo e riformismo sono culture e progetti antitetici».
<p>
<b>Comunque non c'è verso di farle dire se Casini è dentro o fuori il suo orizzonte.</b>
<p>
«Io penso che il centrosinistra si debba allargare, debba proporre punti chiari e forti. Se Casini accetta di fare subito una legge sulla rappresentanza sindacale, se condivide con noi di liberare l'Italia dalla sua ipoteca culturale, di avanzare sul terreno dei diritti civili, dai matrimoni gay, alla fecondazione assistita, al testamento biologico, se decide di difendere l'Europa dai diktat della troika. Ma accetta secondo lei? A me sembra fantapolitica».
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<b>E' quasi chiaro: niente da fare. Il centrosinistra dunque si allarga in altro modo.</b>
<p>
«Penso al civismo nuovo, alla stragrande maggioranza degli italiani che ha votato per l'acqua-bene comune e al protagonismo dei nuovi sindaci».
<p>
<b>Ci sarà una lista dei sindaci del centrosinistra?</b>
<p>
«Non lo so. So soltanto che tra loro si è aperta la discussione, vogliono portare al centrosinistra la loro rete di esperienze, il valore aggiunto della loro sintonia con il territorio».
<p>
<b>Un'arma contro il populismo di Grillo.</b>
<p>
«Il populismo si combatte con la democrazia. E' la buona politica che educa al cambiamento».
<p>
<b>Che ne facciamo di Di Pietro? Sia sintetico.</b>
<p>
«Il convitato Di Pietro? Direi che è innaturale tener fuori l'Idv dal cantiere della sinistra. Molti investono sulla lacerazione del rapporto, io, pur non condividendone lo stile, peraltro esacerbato dai provvedimenti profondamente sbagliati passati in Parlamento, punto sulla ricomposizione».
<p>
<b>Il suo popolo protesta, temono che l'avvio del dialogo con Bersani, sia il suicidio di Sel.</b>
<p>
«Quel che sto facendo rientra appieno nella scommessa di Sel che è nata per chiudere con l'epoca delle due sinistre, una riformista, l'altra radicale, e per contribuire ad una soggettività nuova, plurale, postideologica».
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<b>
Ferrero spera che lei ci ripensi.</b>
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«E' rimasto attaccato a idee immobili. Non si può inseguire l'obiettivo di essere i migliori perdenti».
<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IMCU6">la Repubblica - Alessandra Longo</a>Pier Ferdinando CASINI: Il mio partito correrà da solo. Ma poi possibile un'alleanza con il Pd - INTERVISTA2012-08-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647946Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
Da Vendola non accetto lezioni, è un problema dei Democratici.
<p>Nichi Vendola ha chiamato Polo della Speranza l'accordo politico fra lui e Bersani, fra Sinistra e libertà e Partito democratico.
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<b>Le piace questo nome, onorevole Casini?</b>
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«Dico la verità: mi è indifferente. Non mi riguarda. Bersani sta organizzando il campo progressista e io non mi impantano nelle eterne questioni della sinistra italiana. Gioco un'altra partita».
<p>
<b>Organizza l'area moderata: cattolici di Todi, Cisl, Confindustria, ministri del governo Monti...</b>
<p>
«Sono convinto che la politica abbia bisogno di un'apertura alla società civile e l'Udc è disponibile ad ogni passo indietro, fieri del ruolo che avremo in questa nuova costruzione. Ci va dato atto di aver rinunciato alle seduzioni del potere negli ultimi dieci anni».
<p>
<b>Progressisti e moderati potrebbero governare assieme.</b>
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«Da tempo in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno».
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<b>Se la futura (ipotetica) legge elettorale prevedesse un premio alla coalizione potreste anche fare un patto pre-elettorale?</b>
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«Una convergenza per il bene del Paese, sull'onda dell'emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste. Non ho avuto paura di scomparire nell'epoca di Berlusconi, figurarsi se ho paura di presentarmi da solo adesso».
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<b>Faccia un pronostico: si farà una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni?</b>
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«Alla fine sì, perché i grandi partiti percepiscono che se non fanno neanche questo, sarà il de profundis per la politica».
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<b>Progressisti e moderati potrebbero fare un programma comune?</b>
<p> «E' necessario combattere le pulsioni antieuropee, lavorare per gli Stati uniti d'Europa superare ideologismi e veti corporativi che hanno ucciso l'Italia. Noi andremo a trattare con il nostro programma. Vogliamo restare nell'euro, vogliamo parlare di economia e di mercato del lavoro. La direzione di marcia è quella del governo Monti: non si torna più indietro».
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<b>Vendola non è d'accordo su quest'ultima affermazione.</b>
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«Questo è un problema per Bersani. Apprezzo molto gli sforzi di Pier Luigi, credo sia un leader responsabile. Mi fa piacere che abbia ritenuto incompatibili le scelte di Di Pietro. Ma si ritrova a fronteggiare l'antico problema del riformismo che si scontra con radicalismo e populismo».
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<b>C'è la questione dei diritti civili.</b>
<p>
«Non penso certo di farmi fare da Vendola l'esame del sangue. Non mi pare che le sue ricette abbiano avuto grandi ricadute né in Italia, né in Puglia. E le dimissioni di Berlusconi non sono dovute a lui, ma all'iniziativa di riformisti e moderati».
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<b>Le unioni omosessuali...</b>
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«Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all'alleanza col Pdl sfruttando i "temi eticamente sensibili". Su questi si vota secondo coscienza, e l'Udc non accetta lezioni».
<p>
<b>Lei ha paragonato la politica in questi tempi al teatro siciliano dei Pupi.</b>
<p>
«E' impressionante lo stacco fra il momento che stiamo vivendo e la modestia del dibattito politico. Il mondo si occupa di aiuti a chi ha accumulato troppi debiti, di unione bancaria, di fondi salva Stati, di Bce. E noi ci gingilliamo con una riforma elettorale che un mese fa era fatta ed è stata rinviata per tatticismi vari. C'è anche chi gode se lo spread sale, così può dare la colpa a Monti».
<p>
<b>Dopo Monti ci sarà Monti?</b>
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«I problemi che ho appena elencato fanno sì che siamo oltre il nome di Monti. Qui si tratta di aver capito che il Paese va risanato, che vanno fatte scelte impopolari. Più pragmatismo e meno ideologie».
<p>
<b>Monti dopo Monti?</b>
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«Sono un grande estimatore di Monti. Perciò non mi permetto di tirarlo dentro questo dibattito. Lo affianco nel lavoro, fin dove posso. Assisto senza parole alle solite resistenze, tribunali che non vogliono essere chiusi, Province che non si vogliono accorpare, la mitologia del federalismo che non vede gli enormi sprechi avvenuti negli enti locali».
<p>
<b>La politica nazionale rischia di essere commissariata dall'Europa, col fiscal compact, con le garanzie per l'eventuale richiesta d'aiuti?</b>
<p>
«L'emergenza ci impone di seguire le indicazioni dell'Europa. Forse i partiti hanno fatto spazio a Monti con troppe riserve mentali: Berlusconi perché non sapeva come uscire dalle difficoltà, il Pd perché convinto di dover pagare questo prezzo per la caduta di Berlusconi».
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<b>Se Berlusconi dovesse farsi da parte davvero, si potrebbe riproporre la larga coalizione di oggi?</b>
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«La Germania si prepara a tornare alla larga coalizione: stiamo sempre a criticare i tedeschi, ma in questo non possiamo imitarli?».
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<b>Senza Berlusconi si rimescolano tutte le carte?</b>
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«C'è una gran confusione nel Pdl, si mettono d'accordo solo se c'è da insolentire me il mio partito».
<p>
<b>E se Berlusconi resta in campo?</b>
<p>
«E' un suo diritto democratico e per noi una grande opportunità perché lascia liberi enormi settori politici, offre grandi spazi. Non gli faremo cortesie».
<p>
<b>L'onorevole Lupi dice che se l'Udc si allea con Vendola, il Pdl chiederà la sua espulsione dal Partito popolare europeo.</b>
<p>
«Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione».
<p>
<b>Cosa succede di Fini, che era alleato con lei nel Terzo polo?</b>
<p>
«Fini ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d'accordo con lui».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IMG7U">Corriere della Sera - Andrea Garibaldi </a>Nichi VENDOLA: «Vogliamo un Pd che sia in discontinuità con Monti» - INTERVISTA2012-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647520Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/>
<br>Il leader di Sel è felice per la decisione della Consulta sui servizi pubbici locali: «Uno schiaffo a tutti i liberisti, quelli palesi e quelli nascosti sotto la maschera della tecnica». <p>
<b>Ci risiamo, attacca il governo: per questo oggi Casini ha detto nessun margine d'intesa con voi...</b><p>
«Casini pensa di essere l'organizzatore del campo dei moderati e dei progressisti, dopo essere stato per anni la ciliegina sulla torta delle destre italiane. Ha il vezzo di esercitare il diritto di veto: sembra un vigile urbano, sempre con la paletta pronta...».<p>
<b>Invece?</b> <p>
«Deve rassegnarsi al fatto che le forze di sinistra intendono costruire un campo largo con al centro la non continuità col governo Monti». <p>
<b>Veramente anche nel Pd c'è chi vuole la continuità con Monti...</b> <p>
«Il Pd con cui intendo allearmi è quello che ho sentito da Bersani in questi giorni. Consapevole della contraddittorietà del passaggio, quando parla di sostegno leale al governo dicendo "le sue scelte non sono quelle che avremmo fatto noi»<p>
<b>Casini ha definito i matrimoni gay «un'idea profondamente incivile.</b> <p>
«Quando entra nel campo, per lui un po' impervio dei diritti civili, Casini usa un vocabolario violento. Evoca le nozioni di natura e civiltà in modo intellettualmente rozzo. Gli dico: dobbiamo fare i conti con una lunga storia di ipocrisia della classe dirigente, quel pezzo di notabilato politico che di giorno s'intesta i Family Day e di notte li celebra in coca party con prostitute. Io non ho mai messo veti a nessuno, ma se nell'agenda di un futuro governo non ci saranno diritti civili e sociali, mi pare difficile che quel governo possa nascere». <p>
<b>Sta mettendo lei un veto sull'Udc?</b> <p>
«Credo che sia l'Udc a indicare l'impossibilità di una relazione. Io non ho pregiudizi, ma ho giudizi nei confronti di chi ne ha». <p>
<b>In un'alleanza di centrosinistra non ci sarà il rischio Unione: si vince e dal giorno dopo si litiga?</b><p>
«Dobbiamo discutere seriamente delle cose. Io non ho paure di fare battaglie, e nemmeno di perderle. Quando si costruisce un'alleanza di governo non si può vivere sempre in campagna elettorale, bisogna prendere delle responsabilità verso il Paese e la maggioranza deve comportarsi secondo gli impegni presi. Su questo sono disposto a firmare, ma non è una resa, è un progetto per il futuro». <p>
<b>Si candiderà alle primarie?</b> <p>
«Vedremo. Prima sciogliamo i nodi, discutiamo di quale coalizione, quale anima deve avere». <p>
<b>Di Pietro in questi giorni ha molto attaccato il capo dello Stato...</b> <p>
«Nel ventennio berlusconiano c'è stato un tentativo permanente di delegittimare le autorità di garanzia: nella politica invece bisogna salvaguardarle. Se il Colle compie atti che consideriamo discutibili, non si può avviare un assedio polemico». <p>
<b>Direbbe ancora che si siede a discutere col Pci solo se c'è anche Di Pietro?</b> <p>
«Continuo a pensare che Di Pietro debba essere un interlocutore e alleato. Per questo dico: andiamo ai tavoli programmatici». <br>
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1HZCPR">La Stampa - Francesca Schianchi</a>Anna Paola CONCIA: «Casini ha fatto un'apertura sui gay piena di offese e insulti»2012-07-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647517Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Il leader dell'Udc per fare un'apertura sui diritti delle persone gay, lesbiche e trans, li ha dovuti riempire di insulti offensivi. Questo perché in quel partito ci sono esponenti che non sono potuti diventare Commissari europei per <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/07/20/pier-ferdinando-casini/casini-sul-matrimonio-gay/647515">le loro posizioni omofobe</a>. Oggi purtroppo avete dimostrato di non essere dei veri moderati. La vera moderata sono io che su questi temi, ho detto, ci confronteremo apertamente e in maniera costruttiva con tutte le forze del Parlamento».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilmessaggero.it/includes/_stampa_articolo.php?id=209521">www.ilmessaggero.it</a>