Openpolis - Argomento: Guzzanti Sabinahttps://www.openpolis.it/2009-02-03T00:00:00ZPaolo GUZZANTI: «Silvio è come Kim Il Sung. Addio al Pdl» - INTERVISTA2009-02-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388539Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/> <br />
«Il Cavaliere è l´unico leader che si presenta alla gente circondato dai gorilla»<br />
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Paolo Guzzanti ha stampato l´addio a Forza Italia. Una lettera aperta a Silvio Berlusconi. Berlusconi, intimo dell´odiato Putin (descritto come uno squartatore della democrazia, esecutore dell´omicidio della Georgia, uomo del Kgb e parecchio altro), è col tempo divenuto «Kim Il Sung». Il Cavaliere, monarca assoluto, resta l´unico leader «che si presenta alla sua gente nei teatri circondato dai gorilla con la radiolina all´orecchio». Il partito è poi composto «da una corte osannante», i parlamentari sono «nominati» con criteri che in alcuni casi «provocano imbarazzo o rossore».<br />
«Sarò deputato del glorioso partito liberale».<br />
<b>Bello. Esiste ancora?</b><br />
«Con Carlino Scognamiglio, l´amico De Luca... spero anche Renato Altissimo».<br />
<b>E con lei siete in quattro.</b><br />
«Obama ha dimostrato che quando c´è una grande crisi il Paese ha bisogno prima di tutto di un sogno».<br />
<b>
Ricordo l´adorazione con la quale segnalava ogni alito di Berlusconi.</b><br />
«Io non l´ho adorato. Però meriterebbe un monumento d´oro: ha creato da zero un partito democraticamente affidabile che non esisteva».<br />
<b>
Quell´enfasi.</b><br />
«Enfaticissimo. Scrivo e mi esprimo con passione».<br />
<b>
Sembrava proprio la corte di Kim Il Sung.</b><br />
«Be´ che fa, mi ruba le battute? Sono io che ho paragonato certe manifestazioni di Forza Italia al compleanno di Kim Il Sung. Ma io sono stato con Berlusconi nei momenti più difficili, quando la popolarità era ai livelli più bassi. E gli riconosco meriti storici che nessuno potrà mai cancellare».<br />
<b>E infatti l´ha scritto.</b><br />
«Però l´ho criticato e aspramente proprio sul Giornale della famiglia»<br />
<b>
Lascia il partito e anche il Giornale?</b><br />
«Non ho nessuna intenzione di dimettermi da lì. Ricordo che scrissi una serie di articoli durissimi contro la gestione di Forza Italia. Successe il finimondo, era il 2006».<br />
<b>
In estate ha bisticciato con Mara Carfagna che aveva querelato sua figlia Sabina.</b><br />
«Mi sono ribellato al fatto che la signorina Carfagna, avendo una lite in corso con l´attrice Sabina Guzzanti, ha pensato bene di tirare in ballo me».<br />
<b>
"Mignottocrazia" . Chi lo scrisse?</b><br />
«E´ un mio copyrighit. L´ho lanciato sul mio blog e ha fatto il botto».<br />
<b> Poi però consegnò a Mara una rosa in segno di pace.</b><br />
«Sì perché non c´era nulla di personale. Era solo una dura opinione politica su ciò che vedevo e vedo».<br />
<b>Comunque Sandro Bondi le chiede di restituire il seggio.</b><br />
«Bondi è il mio più caro amico insieme a Cicchitto e ho trovato molto doloroso vederli assumere questo ruolo da Torquemada. Farmi attaccare dall´uomo sulle cui spalle mi sono appoggiato... ».<br />
<b>Ha pianto sulla spalla di Bondi?</b><br />
«Gli ho confidato le mie perplessità».<br />
<b>Anche il coordinatore laziale di Forza Italia ricorda le sue telefonate.</b><br />
«Vero».<br />
<b>Ladro di seggio!</b><br />
«No, io sono perfettamente consapevole di rappresentare molti più elettori di quanti ne bastino per eleggere un deputato».<br />
<b>Lei sogna.</b><br />
«Ho proposto l´istituzione delle primarie per legge».<br />
<b>Oggi è triste.</b><br />
«Assolutamente no. Ho avuto valanghe di consensi».<br />
<b>Domattina a Montecitorio la sbraneranno.</b><br />
«Non credo proprio. Domattina alla Camera dovrò solo spostarmi di posto».<br />
<b>La trasferiscono? Giusto.</b><br />
«Sarò iscritto al gruppo misto».<br />
<b>Va nel Pli. Più che un partito è un ricordo.</b><br />
«E´ il luogo della memoria liberale e riformista».<br />
<b>Il polo laico, diamine!</b><br />
«Poiché mi piace sognare rispondo sì: sogno il polo laico».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=KNIW5">La Repubblica - Antonello Caporale</a>Giovanni ALEMANNO: "La sinistra mi stima ma mi demonizza" - INTERVISTA2008-09-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it374843Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Roma (RM) (Partito: PdL) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: PdL) <br/><br/><br />
<i><b>«Abbiamo fatto insieme molte cose per l'ambiente. Poi ho vinto a Roma ed è tornato l'odio ideologico»</b></i><br /><br />
Era uno dei “colonnelli” di Fini. Si trascinava dietro una fama di “duro” conquistata quando militava nel Fronte della Gioventù. Nominato ministro dell’Agricoltura, gli avversari politici cominciarono ad esaminarlo con interesse perché mostrava grande attenzione ai temi dell’ambientalismo e diceva spesso cose “eretiche”. In pochi anni, così, Gianni Alemanno è diventato uno dei politici di destra più stimato dalla sinistra. Poi ha vinto le elezioni a sindaco di Roma. «E la sinistra - dice ha ricominciato a maltrattarmi».<br />
<b>E’ finita la pacchia…</b><br />
«Avevo fatto molte cose trasversali insieme alla sinistra. Le quote latte, la lotta contro gli Ogm...»<br />
<b>Invece adesso...</b><br />
«E’ di nuovo demonizzazione ideologica. Sono tornate le accuse di fascismo... Un certo razzismo ideologico di sinistra tende a catalogare tutto quello che è di destra come fascismo».<br />
<b>C’è qualcuno del centro sinistra da cui non se lo sarebbe aspettato?</b><br />
«Francesco Rutelli. Con lui c’erano rapporti più che cordiali. Nel periodo del ballottaggio, quando fu aggredita la studentessa del Lesotho, una certa sinistra giunse ad accusarci di aver organizzato quell’aggressione».<br />
<b>Rutelli non lo fece.</b><br />
«Ma mi sarei aspettato che prendesse posizione contro quella strumentalizzazione, Invece zitto. Anche altri, con i quali ci eravamo scambiati reciproci apprezzamenti, come Realacci o Bertinotti, hanno taciuto».<br />
<b>Ricorda quando D’Alema diceva che lei era il miglior ministro di Berlusconi?</b><br />
«Non è più il tempo di apprezzamenti di questo genere».<br />
<b>Dica la verità, le piacciono quelli di sinistra?</b><br />
«Sì, quando vedo una sensibilità sociale vera. Non ho schemi pregiudiziali, non parto dal presupposto che se uno è di sinistra mi sta per forza antipatico».<br />
<b>Chi le piace?</b><br />
«Carlin Petrini di Slow Food. E’ una persona geniale che ha aperto un fronte completamente nuovo sulla critica alla globalizzazione. In realtà lui è al di là della destra e della sinistra ma non se ne rende conto».<br />
<b>Dopo Petrini?</b><br />
«Sicuramente Bertinotti. Forte autenticità dei valori. Spirito aristocratico. Utopia. Mi piace anche Realacci. E D’Alema, nonostante il suo carattere».<br />
<b>Tra D’Alema e Veltroni?</b><br />
«D’Alema. Certo molto duro, aggressivo. Ma nel Pd è l’unico che ha capacità di leadership. Ma è molto più disponibile e onesto di Veltroni. Veltroni sembra aperto e disponibile ma in realtà è molto più fazioso di quello che appare. E’ convinto di avere sempre ragione. Ed è troppo legato all’immagine».<br />
<b>Lei contro Veltroni aveva perso.</b><br />
«Ricordo ancora la campagna di Veltroni. Impressionante. C’era Donna Assunta Almirante che parlava bene di lui sui giornali. Io la chiamai e le dissi: “Assunta, perché mi fai questo?” Rispose: “Veltroni mi manda sempre i fiori, è gentilissimo”».<br />
<b>Che cosa invidia alla sinistra?</b><br />
«La capacità di strutturare un pensiero complesso».<br />
<b>E voi...</b><br />
«Noi dobbiamo rimontare. Non riusciremo mai ad essere così egemoni come lo sono stati loro. Ma mi accontenterei di un pareggio. I valori del centrodestra sono più autentici di quelli della sinistra. Ma spesso sono declinati in maniera unilaterale e rozza».<br />
<b>Le capita di avere pensieri di sinistra?</b><br />
«Mi capita il contrario. Sento parlare quelli di sinistra e dico: “Questa è una cosa di destra”».<br />
<b>Facciamo qualche esempio.</b><br />
«L’identità del territorio, la difesa dei centri storici, l’ambientalismo. Tutta roba che rimanda a radici, a tradizioni... Roba di destra».<br />
<b>A sua moglie, Isabella Rauti, piace Moretti.</b><br />
«A me no. E’ troppo negativo nei nostri confronti. Essere di destra per lui è un insulto».<br />
<b>All’inizio vi piaceva Di Pietro.</b><br />
«Di Pietro tendenzialmente è un uomo di destra. Ma la sua propensione a utilizzare i mezzi delle giustizia come un’arma politica è pessima. Il suo giustizialismo è qualunquismo».<br />
<b>Una volta i duri eravate voi, tutti legge e ordine...</b><br />
«Per lungo tempo è stato uno dei limiti della destra. Essere così unilaterali è un errore».<br />
<b>Molti di destra in questo momento sono a sinistra. Travaglio per esempio...</b><br />
«Non so se Travaglio è di destra. Io lo trovo troppo aggressivo e voglioso di distruggere».<br />
<b>Teodoro Buontempo disse che quelli come lei scimmiottavano la sinistra.</b><br />
«Nel nostro passato c’è stato anche questo. Soprattutto quando ci sentivamo emarginati. Era il gusto della trasgressione. Verso la fine degli Anni Ottanta in alcuni gruppi giovanili si era addirittura cercato di usare Che Guevara come simbolo».<br />
<b>Lei ha fama di violento. Si dice sempre: Alemanno, ex picchiatore fascista.</b><br />
«Veramente Alemanno ex picchiatore fascista lo dicono soltanto gli extraparlamentari di sinistra: sono stato un militante dell’Msi in anni difficili, ma non credo davvero di poter essere definito un picchiatore. Anche nelle situazioni più difficili ho sempre cercato di dialogare con gli avversari».<br />
<b>Non picchiatore ma mediatore?</b><br />
«A quei tempi a Roma c’era una spirale di odio. Quando uccisero uno dei nostri, Paolo Di Nella, io ero appena diventato segretario del Fronte della Gioventù. Riuscii a bloccare ogni ritorsione e finalmente uscimmo da quel vicolo cieco».<br />
<b>Praticamente un pompiere.</b><br />
«L’odio e la faziosità non mi sono mai piaciuti».<br />
<b>Anche quando fu arrestato per l’aggressione a uno studente di sinistra?</b><br />
«Le cose non andarono proprio così. C’era stata un’aggressione precedente».<br />
<b>C’è sempre un’aggressione precedente.</b><br />
«Avevano rotto un braccio proprio a Paolo Di Nella. Due schieramenti contrapposti. Uno di noi esagerò tirando fuori un bastone. Non voglio presentarmi in maniera angelica, ma quando qualcuno superava il limite coinvolgeva tutti gli altri».<br />
<b>Lei è sempre stato di destra?</b><br />
«Mio padre era militare. Fino a 12 anni ho girato l’Italia vivendo in caserma. Tricolore, patria, disciplina. Così dopo, quando al liceo parlavo dei miei valori, tutti mi dicevano: “Fascista!” Un’etichetta che ti appiccicavano addosso».
<br />
<b>E’ mai stato innamorato di una ragazza di sinistra?</b><br />
«Non era possibile. Erano due clan separati. Noi ci fidanzavamo con ragazze di destra. Tranne rarissimi casi».<br />
<b>E quei rarissimi casi?</b><br />
«Ne menavano gran vanto. Tipico atteggiamento maschilista».<br />
<b>
Quando ha cominciato a fare politica?</b><br />
«Prestissimo. Avevo solo 13 anni quando mi mandavano a parlare nelle assemblee».<br />
<b>Ma allora vi facevano parlare...</b><br />
«Io stavo in un liceo di destra, il Righi. C’era abbastanza spazio. Negli altri licei era impossibile».<br />
<b>Ha preso mai botte?</b><br />
«In quegli anni poteva capitare qualche baruffa per un volantinaggio. E magari anche di peggio. Tuttavia ho avuto la fortuna di non subire mai danni gravi. Fortuna, appunto, perché molti ragazzi in quella assurda riedizione dei Montecchi e Capuleti, si rovinarono l’esistenza».<br />
<b>E’ più di destra lei o sua moglie?</b><br />
«Credo io. A lei piace Moretti».<br />
<b>Vi siete separati per motivi politici. Sua moglie era contro la svolta di Fiuggi.</b><br />
«Siamo stati separati per cinque anni. Ma un passo prima del divorzio ci abbiamo ripensato».<br />
<b>Lei ha mai girato armato?</b><br />
«No».<br />
<b>Il suo braccio destro, Umberto Croppi, mi ha detto che una volta ha comprato una pistola.</b><br />
«Non ho mai perso il senso del limite, né la percezione del rischio di cadere nel baratro della violenza cieca e distruttiva».<br />
<b>Una molotov comunque l’ha tirata.</b><br />
«E mi è costata la prigione. Ma non l’avevo tirata io».<br />
<b>Un suo stretto collaboratore, Marcello De Angeli, ha militato in Terza Posizione.</b><br />
«Non era un gruppo terroristico, era un gruppo extra-parlamentare. Era la Lotta Continua della destra».<br />
<b>Il fascismo aveva elementi positivi... ricorda l’intervista al Corriere della Sera?</b><br />
«Ho commesso un grave errore di comunicazione: ho cercato di esprimere considerazioni storiche difficili in una confusa intervista che è stata strumentalizzata dai miei avversari politici».<br />
<b>Quindi aveva elementi positivi.</b><br />
«Il fascismo, come tutte le ideologie di destra e di sinistra degli Anni Trenta, fu segnato dalla perversione del totalitarismo. Questo fece sì che anche i valori positivi della destra si rovesciassero in senso negativo. La patria diventò nazionalismo aggressivo, l’autorità diventò dittatura».<br />
<b>E le leggi razziali?</b><br />
«Il cedimento al razzismo fu non l’unico ma il più grave degli orrori. Lo abbiamo sempre condannato, anche ai tempi dell’Msi. Chi si dichiarava antisemita, nell’Msi, veniva espulso».<br />
<b>Vogliamo dire con coraggio che cosa pensa del fascismo?</b><br />
«Va rispettato chi aderì al fascismo in buona fede, convinto di combattere per un ideale e rifiutando comportamenti criminali. Pensiamo a Giorgio Perlasca, a Giovanni Gentile, a Marinetti. Ma questo non ci deve impedire di fare scelte nette e chiare di condanna complessiva del fascismo, perché altrimenti rimangono spazi di ambiguità che non permettono di dare dei fondamenti precisi a una destra moderna e democratica».<br />
<b>C’è qualcosa che la divide da Fini?</b><br />
«Lui è veloce e determinato. Io sono più riflessivo, tormentato».<br />
<b>E’ ancora arrabbiato con la Bignardi?</b><br />
«La considero una persona scorretta».<br />
<b>Le chiese di mostrare in diretta la croce celtica che porta al collo.</b><br />
«Ci sono cose che fanno parte dell’intimità di una persona. Io caddi nella trappola, rimasi spiazzato. Potevo anche rifiutarmi e non l’ho fatto. Non mi sono tirato indietro di fronte alla provocazione della Bignardi».<br />
<b>Però, la croce celtica...</b><br />
«Io non la ostento mai. La porto con me perché è un ricordo di Paolo Di Nella, un amico che non c’è più».<br />
<b>La croce celtica è fuorilegge...</b><br />
«Come simbolo politico. Ma in realtà è un simbolo religioso, un modo di disegnare la croce cristiana molto diffuso in Irlanda e anche nelle chiese di Roma. Io l’ho portata da un prete e me l’ha benedetta. Anche Francesco Cossiga la porta al collo come segno di amicizia al popolo irlandese».<br />
<b>Mai stato a Predappio?</b><br />
«Mai».<br />
<b>
Mai indossata la camicia nera?</b><br />
«Mai. Nemmeno quando avevo quindici anni».<br />
<b>Mai fatto il saluto romano?</b><br />
«Da molti anni per evitare il minimo equivoco saluto sempre con la sinistra».<br />
<b>Busto di Mussolini in casa?</b><br />
«Non mi identifico in questi cimeli».<br />
<b>Anche lei, come Rutelli, ha negato il patrocinio al Gay Pride.</b><br />
«Il Gay Pride è una manifestazione di tendenza».<br />
<b>Ce l’ha con gli omosessuali?</b><br />
«Ho dichiarato la massima disponibilità alla comunità gay a studiare azioni in comune contro forme di discriminazione sessuale».<br />
<b>Se un giorno suo figlio arriva a casa col suo fidanzato lei non fa una piega.</b><br />
«Beh... non credo che mi farebbe piacere».<br />
<b>E...</b><br />
«Beh, ovviamente cercherei di capire...»<br />
<b>Si sente imbarazzato ad avere come alleati i leghisti?</b><br />
«Qualche problema c’è. Per loro la Patria è la Padania e per me è l’Italia. Su questo bisognerà lavorare ancora parecchio. Comunque pian piano ci si abitua. Adesso io mi sento amico di Maroni e Calderoli».<br />
<b>Quando insultano la bandiera e l’inno lei come la mette con la Patria?</b><br />
«Mi dà molto fastidio. E quando gli si va a contestare la cosa in privato la buttano sullo scherzo».<br />
<b>Sono anni che aiutate Berlusconi a far approvare le leggi ad personam...</b><br />
«C’è un attacco pregiudiziale nei suoi confronti che giustifica un atteggiamento difensivo. Quando uno è il simbolo di uno schieramento va protetto. Il rischio di ricatto è troppo forte. Va costruito uno schermo, un meccanismo di difesa».<br />
<b>Anche lei ha avuto qualche piccola grana giudiziaria.</b><br />
«Cose per le quali sono stato completamente prosciolto. Da un giudice di sinistra».<br />
<b>Vede? I giudici di sinistra sono bravi.</b><br />
«I giudici, nella stragrande maggioranza, sono delle ottime persone».<br />
<b>Una delle prime cose che ha fatto appena arrivato in Campidoglio: ha venduto le auto blu.</b><br />
«Le due Thesis di Veltroni».<br />
<b>Quanto ha incassato?</b><br />
«Poco, 200 mila euro. Erano blindate, c’era la televisione. Io preferisco girare con una semplice Fiat Croma».<br />
<b>
Lei si è definito il campione del mondo di alpinismo senza allenamento.</b><br />
«Era una battuta. Però effettivamente mi alleno poco».<br />
<b>
E’ stato sull’Himalaya.</b><br />
«L’anno scorso, sull’Ama Dablam, una montagna di 6800 metri. Sono arrivato al secondo campo, 6000 metri, poi è nevicato e siamo tornati indietro».<br />
<b>Quando ha preso il posto di Pecoraro Scanio al ministero ha fatto benedire l’ufficio. “Visti i precedenti...”, ha detto...».</b><br />
«Una battuta. Poi mi sono chiarito con lui».<br />
<b>Ma la benedizione?</b><br />
«Faccio sempre benedire i locali quando entro in un ufficio nuovo».<br />
<b>Lei vuol fare un Casinò a Roma.</b><br />
«Non mi sembra uno scandalo. In tutte le capitali europee c’è un Casinò. Non capisco questa demonizzazione. A Roma la sinistra ha fatto 20 sale Bingo. Che tra l’altro sono tutte mezze fallite».<br />
<b>Era favorevole all’indulto?</b><br />
«All’inizio. Tutti i parroci delle carceri lo chiedevano perché la situazione era indecorosa. Poi durante il dibattito parlamentare ho cambiato opinione. Non mi piaceva quel colpo di spugna su tanti reati».<br />
<b>
Si farà via Almirante?</b><br />
«Almirante è stato un grande leader che ha portato la destra verso la democrazia. Un riconoscimento lo merita. Dedicare una via non significa santificare una persona».<br />
<b>Ma gli articoli contro gli ebrei...</b><br />
«Il manifesto per la difesa della Razza fu firmato anche da Giorgio Bocca e perfino da Fanfani. Almirante non ha nascosto quei vergognosi errori giovanili ma ne ha preso nettamente le distanze».<br />
<b>Gioco della torre. Alessandra Mussolini o Buontempo?</b><br />
«Teodoro ha una storia, un percorso, è una persona che merita rispetto».<br />
<b>La Mussolini?</b><br />
«Ha una storia politica più breve».<br />
<b>Però ha un bel nome. Il nome Mussolini non la commuove?</b><br />
«No. Non mi interessa».<br />
<b>Travaglio o la Guzzanti?</b><br />
«Butto Travaglio. La Guzzanti è simpatica e fa ridere».<br />
<b>La Russa o Gasparri?</b><br />
«Butto La Russa perché con Gasparri mi sono riappacificato da poco. Io e Gasparri siamo sempre stati cane e gatto. A lui piace la politica schematica. O è rosso o è nero».<br />
<b>Berlusconi le piace?</b><br />
«E’ un’icona per tutto il centrodestra. Oggi ho grande rispetto per Berlusconi».<br />
<b>E ieri?</b><br />
«Ero più critico. Mi sembrava estraneo alla cultura politica. Non capivo che era il suo punto di forza».<br />
<b>Santoro o Floris?</b><br />
«Floris è migliorato. Non è più fazioso. Da Santoro certe volte sembra di stare in un tribunale di quarta categoria».<br />
<b>Perché la destra non produce un programma accettabile?</b><br />
«L’unico non fazioso è Porta a Porta. Speriamo che la nuova gestione della Rai riesca a crearne altri». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JDGTV">La Stampa - Claudio Sabelli Fioretti</a>Donatella PORETTI: Vilipendio nei confronti del Papa: bene ministro Alfano, un reato d'opinione non si persegue!2008-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359495Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Ci eravamo subito appellati al ministro della Giustizia Angelino Alfano perche' non concedesse l'autorizzazione alla Procura per procedere contro Sabina Guzzanti indagata per vilipendio nei confronti del Papa, in relazione alle affermazioni fatte l'8 luglio scorso durante la manifestazione "No Cav Day" in piazza Navona.<br />
Oggi plaudiamo all'iniziativa del ministro di non concedere l'autorizzazione. Le nostre carceri gia' esplodono, le nostre aule dei Tribunali e il sistema giustizia piu' in generale e' al collasso, evitiamo di perseguire reati che non dovrebbero esistere in una Paese libero, democratico, civile e senza la paura del diverso.<br />
"Non condivido cio' che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinche' tu possa dirlo" diceva Voltaire. Questo principio dovrebbe essere alla base delle nostre leggi e della nostra convivenza: una cosa sono le opinioni e altro i reati. Questi ultimi devono essere puniti e sanzionati, ma le idee, anche le piu' raccapriccianti devono restare libere di circolare. La liberta' di pensiero e di espressione e' del resto l'unico vaccino in grado di difendere la democrazia da attacchi mortali.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=128924">radicali.it</a>Antonio DI PIETRO: Siamo noi la vera sinistra.2008-09-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359337Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
<b>La frase programmatica è «entrate nel partito con la pala per zappare e la fedina penale pulita».</b><br /><br />
Tutto il resto, più o meno, vien da sé. Compreso proporsi ormai come il rassemblatore di tutta la sinistra movimentista e post-girotondina. <br />
Sostiene Antonio Di Pietro che è lui, non il Pd, «la vera sinistra, non c’è nessuna annessione, se lo scordino». E ieri a Vasto, concludendo la festa dell’Italia dei Valori, rassicurava anche che lui non andrà mai a destra, su questo il Pd può stare tranquillo. Sul resto, non tanto. «La verità è che loro hanno spaccato la piazza, vergogna! Non capiscono che il popolo del Pd è il nostro popolo; noi il 25 ottobre in piazza ai banchetti per raccogliere le firme contro il lodo Alfano ci andremo, loro in piazza Navona con noi non ci sono venuti». Insomma, i dipietristi approfitteranno della manifestazione del Pd per portare a casa la loro battaglia, e sostenere la loro idea di opposizione. La guerra in casa.
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Zappe e trattori a parte, Tonino sa di essersi venuto a trovare in una posizione alla Mosè, in mezzo allo sconcerto dell’elettorato democratico. «Io il contenitore ce l’ho già, gli altri entrino pure che sono i benvenuti», ha sempre detto in questi giorni riferendosi al variopinto mondo alla sinistra (o alla destra) del Pd. Difficile collocare su quest’asse i prodiani come Arturo Parisi o Franco Monaco, gli unici democrat a salutare con gioia l’evento dipietrista, «la sua proposta va valutata con simpatia e apertura». E Tonino a sua volta richiamava l’Asinello, infelice animale della politica italiana inventato proprio da Parisi e ucciso, sostiene l’ex pm, «dalle segreterie dei partiti». Questo mondo varrebbe oggi pochissimo meno del dieci per cento; e non è detto non possa sottrarre ulteriore consenso al mezzomorto Pd.
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«Noi però siamo anche gli unici a potere togliere voti a Berlusconi», giura Tonino. Lui e il suo sempre più eterogeneo (ma anche numericamente più forte) universo. t un mondo che si ritroverà a gennaio nella piazza Navona 2 organizzata dai micromeghisti, le liste civili di Paolo Flores. Il gruppo della casa editrice chiarelettere rappresenta già una specie di termometro per misurare entusiasmi e testare nuovi ingressi, e può servire a sondare le disponibilità di un lettore-elettore deluso dal triangolo giornali-tv-politica. Quel gruppo - col torinese Marco Travaglio, l’editor torinese Lorenzo Fazio, i romani Peter Gomez e Pino Corrias, magari la magistrata Forleo, data da certi rumors in avvicinamento, o la nuova iniziativa di Sabina Guzzanti (mandateci un video, fate voi l’informazione) - sta girando l’Italia assai più di un partito per raccontare a folle entusiaste i temi del Bavaglio. C’è persino una Sicilia in cui spopolano il libro di Saverio Lodato sulla mafia, e il saggio del magistrato Bruno Tinti. In mezzo alla desertificazione sull’isola del Pd. <br /><br />
Ieri Di Pietro non ha menzionato Beppe Grillo, che vorrebbe depositare un suo simbolo alle comunali - non i meet up, un passo oltre - e prepara qualcosa come una Convention in stile Obama per gennaio. Ma i messaggi tra l’ex pm e l’ex comico sono già partiti, per vedere se è possibile fare la prima battaglia in comune indovinate dove? Proprio dalle parti di Vasto, per le regionali abruzzesi che vedranno schierato - per succedere all’era Del Turco - il dipietrista Carlo Costantini. Tonino non ha aspettato per candidarlo il via libera di Veltroni: «Si decida, o lo sostiene, o il Pd deve assumersi la responsabilità di spaccare la coalizione», e proprio in una terra dove «i loro vertici sono finiti al San Vittore abruzzese». «Di certo, non ci sarà nessuna annessione». Parole pronunciate non proprio «serenamente, pacatamente».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=J8ACA">La Stampa - Jacopo Iacoboni</a>Maria Rosaria CARFAGNA: «Intercettazioni? Una boutade su di me. Mai pensato alle dimissioni»2008-07-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358132Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Pari opportunità (Partito: PdL) <br/><br/><br />
<b>Il ministro: «I miei leggono i giornali. Ma non ho dovuto spiegare nulla»</b><br /><br />
<b>ROMA</b> — Come vive un ministro-donna in queste condizioni mediatiche? «Sensazione non facilmente definibile. Come si sentirebbe chiunque vedendo il proprio nome sui giornali per questioni che non hanno alcun legame con la realtà. Li leggono mio padre, mia madre, la mia famiglia». Ha dovuto spiegare? «Niente. Mi conoscono. E basta». <br />
<b>Nemmeno un filo di trucco, camicia e pantaloni neri, niente scorta.</b><br />
Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, sceglie quasi l'anonimato per la sua visita privata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, considerato un luogo d'eccellenza scientifica. Ha un progetto e vuole vedere il primo modello applicato in Italia nel 1999: «Voglio usare una parte dei fondi del mio ministero per dotare di una ludoteca i sei ospedali pediatrici italiani, in tutto sono quattordici, che ancora non l'hanno». Non si tratta di un lusso. Lo spiega bene la responsabile Carla Carlevaris: «Soprattutto per i degenti oncologici e ematologici, il ricorso al gioco può contenere il dolore». Il ministro è affascinato dalla prospettiva di «garantire ai bambini ospedalizzati un'oasi dove sdrammatizzare la propria condizione. Le esperienze europee e americane parlano chiaro. Possiamo ricorrere a convenzioni dirette, ma il budget è limitato. Penso anche a bandi per i soggetti interessati, incluse le associazioni di volontariato come quelle specializzate in Clown Therapy».<br />
<b>Mara Carfagna non si ferma alla ludoteca, vuole vedere tutto l'ospedale pediatrico di proprietà della Santa Sede ma convenzionato con lo Stato italiano.</b> <br />
Il Pronto Soccorso da 54.000 prestazioni l'anno (la caposala Suor Lucia, capelli bianchi, le sorride subito). Rianimazione, dove parla di prevenzione dei traumi da incidenti stradali con i responsabili Antonio Reale e Nicola Pirozzi. Poi Pediatria, quindi Dietologia e Ematologia.<br />
<b>Ma Mara Carfagna, in questi giorni, è sinonimo di intercettazioni.</b> <b>Lo sa</b>.<br />
E non si sottrae alle domande. Mai pensato alle dimissioni? «Ci mancherebbe altro. Una boutade giornalistica fomentata da persone interessate». Nemmeno quando le ha suggerite Filippo Facci su «Il giornale », area berlusconiana? «Non mi sono certo preoccupata... sono consapevole della grossa responsabilità che ho. L'unica preoccupazione è essere all'altezza del compito». Le ha fatto piacere la solidarietà arrivata anche dal centrosinistra? Ritanna Armeni, Rina Gagliardi, Marina Sereni... «Sì. Mi sarei comportata nello stesso modo fosse capitato ciò che è capitato a me a una esponente del Pd. Ma soprattutto mi ha aiutato la mia grande forza di volontà. Questo dicastero può fare molto per le donne, gli anziani, i bambini. Per esempio favorire l'occupazione femminile, rendere le donne più indipendenti e quindi alzare il tasso di natalità».<br />
<b>E Sabina Guzzanti, il suo discorso a piazza Navona sull' «Osteria delle ministre» e il resto</b>, l'articolo sul Corriere della Sera («Carfagna e Pari opportunità sono due concetti incompatibili come Previti e giustizia»)? Il viso di Mara Carfagna non tradisce la minima rezione: «La vicenda è all'esame dei mei avvocati». Punto. Pentita di aver tirato in ballo papà Paolo Guzzanti? «No. Piuttosto mi dispiace per i conflitti familiari che l'onorevole Guzzanti ha vissuto e vive ». Ha parlato della vicenda nei giorni scorsi con Berlusconi? «Assolutamente no». Stavolta, sì, si vede un po' di rabbia sul viso: «Mi piacerebbe che si discutesse sul mio disegno di legge che rafforza la tutela penale nel caso di violenza sessuale, incluso il processo per direttissima e l'arresto in caso di flagranza. O quello contro la piaga dello "stalking", quei comportamenti persecutori che spesso sfociano in un delitto. O sulla mia proposta di creare il Garante per l'infanzia, esiste in molti Paesi europei e nel Nord America. Ecco, mi piacerebbe confrontarmi su questo. E aspetto di poterlo fare».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=IQFUF">Corriere della Sera - Paolo Conti</a>Giorgio NAPOLITANO: Piazza Navona: La Procura di Roma apre un fascicolo sulle offese2008-07-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357775Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
<b>Al vaglio degli inquirenti offese a Napolitano, Carfagna e Papa</b><br /><br />
La notizia era già stata anticipata nei giorni scorsi, oggi la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla manifestazione 'No Cav Day' di martedì scorso a piazza Navona, nella quale dal palco sono stati offesi il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ed il pontefice Benedetto XVI. Gli inquirenti vaglieranno in particolare le affermazioni di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo. Le fattispecie, per il vilipendio nei confronti del capo dello Stato è previsto dall'articolo 290 e seguenti del codice penale; le offese al Papa sono invece rubricate dall'articolo 296.
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<br/>fonte: <a href="http://www.apcom.net/newscronaca/20080712_201800_311aabc_43096.html">Apcom</a>Antonio DI PIETRO: «Faremo cento, mille piazze»2008-07-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357771Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
<b>Il leader dell'Italia dei Valori difende la manifestazione romana («benedetta Guzzanti») e attacca il lodo Alfano</b>-
Sulle alleanze: «la voglio vedere la Finocchiaro in campagna elettorale con Cuffaro»<br /><br />
<b>MILANO</b> - Berlusconi uccide Napolitano per prendere il suo posto. E nessuno può incriminarlo. Antonio Di Pietro un'immagine cruda per dimostrare che il lodo Alfano è, parole sue, «assurdo». «Se Berlusconi dovesse ammazzare il presidente della Repubblica per diventare lui stesso presidente della Repubblica ora lo può fare. È un assurdo, ma che porto all'attenzione per evidenziare l'assurdità di questa legge» ha spiegato il leader dell'Italia dei Valori.<br /><br />
<b>PIAZZA NAVONA</b> - Anche sul 'No Cav Day' (e infinite polemiche a seguire) Di Pietro è tranchant: «Noi stiamo con la piazza e non con il potere, nell'eterna lotta fra Davide e Golia, stiamo con Davide. Faremo una, cento, mille piazze perché nelle piazze c'è la politica dell'impegno, mentre nelle stanze del potere c'è la politica dello scandalo, del compromesso e del do ut des». Di Pietro, parlando a Bellaria al forum dei giovani del partito, ha ribadito la sua risposta all'aut aut di Veltroni. Ed è tornato a denunciare una mistificazione mediatica. «Avete partecipato a un evento diverso a quello che avete visto - ha detto -. Volevano esorcizzare la manifestazione e allora hanno approfittato di Sabina Guzzanti, ma se non ci fosse stata lei se la sarebbero presa con qualcun altro. E allora io dico benedetta Sabina Guzzanti e benedetto Marco Travaglio che ne hanno dette di tutti colori anche se io non sono d’accordo con alcune delle cose che hanno detto». Ma - ha aggiunto - «se mi chiedete di fare prima le censure e le veline io non ci riesco».
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<b>ALLEANZE</b> - Anche rispetto alla proposta di alleanze «di nuovo conio» avanzata da Rutelli, l'ex pm lancia la sua stoccata: «La voglio vedere la Finocchiaro quando in Sicilia andrà a fare campagna elettorale con Cuffaro». Il palco del Centro congressi di Bellaria tributa un applauso caloroso a Di Pietro. «Adesso stanno facendo i conti - continua, riferito al Pd -, pensano che invece di stare con l’Idv si possa stare con l’Udc. Noi diciamo: noi siamo qui e il problema non sono le sigle ma le persone. Quindi se qualcuno pensa questo allora buon viaggio. Non è da noi che si allontanano, ma dai loro elettori».
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<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_luglio_12/dipietro_lodo_alfano_berlusconi_alleanze_udc_ae4bd55a-5029-11dd-b082-00144f02aabc_print.html">Corriere della Sera.it</a>Rosy BINDI: Donne del Pd contro la Guzzanti: "Misogina"2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357674Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) - Vicepres. Camera <br/><br/><br />
"Non si può parlare di attacco misogino. Non è bello che una donna attacchi un'altra donna. Ma, se è per questo, è molto meno bello che si concepisca la politica e il potere nel modo in cui ha fatto Carfagna. Guzzanti ha criticato questo aspetto e quindi la assolvo, anche se prendo le distanze dalle offese".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_106731695.html">Ansa.it</a>Sesa AMICI: Donne del Pd contro la Guzzanti: "Misogina"2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357673Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>"Al di là dell'aspetto maschilista delle parole di Guzzanti - dice la deputata del Pd - il suo intervento è stato denigratorio della persona. Conosce la Carfagna? Come fa a dare quei giudizi, indotti esternamente da pettegolezzi, se non la conosce? Non è satira, è mancanza di rispetto per la persona, senza il quale non ci può essere critica ma, appunto, denigrazione".<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_106731695.html">Ansa.it</a>Paola BINETTI: Donne del Pd contro la Guzzanti: "Misogina"2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357672Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/>"Carfagna batte Guzzanti per 10 a 0". "Se anche Carfagna - spiega - fosse diventata ministro per la sua bellezza, come sostiene Guzzanti, la sua discrezione, il suo riserbo e l'eleganza dimostrata in questi giorni, le hanno fatto guadagnare i galloni sul campo. La Guzzanti, al contrario, con i suoi insulti e volgarità, non si é nemmeno resa conto che ha messo in imbarazzo le numerose famiglie presenti nella piazza. Si lamenta che non va in tv da anni? Che ne restasse fuori per altri dieci".<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_106731695.html">Ansa.it</a>Marina MAGISTRELLI: Donne del Pd contro la Guzzanti: "Misogina"2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357671Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Di qualsiasi colpa si fosse macchiata la ministra, e si deve pure dimostrare, una piazzata del genere non si fa neanche al peggior nemico. Sono stupefatta: se fosse stato un uomo l'oggetto delle critiche, non si sarebbe fatto ricorso ad argomentazioni personali o sessuali".<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_106731695.html">Ansa.it</a>Anna Paola CONCIA: Donne del Pd contro la Guzzanti: "Misogina"2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357670Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>"Quello della Guzzanti è un attacco misogino", dice Anna Paola Concia, che in passato ha criticato il ministro Carfagna, per esempio quando negò il patrocinio al Gay Pride. "Non è un modo per contrastare politicamente un ministro - dice la deputata del Pd - che io invece ho contrastato e contrasterò, anche duramente, sul piano esclusivamente politico".<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_106731695.html">Ansa.it</a>Arturo Mario Luigi PARISI: PARISI A VELTRONI, NON HO SBAGLIATO NE' SONO PENTITO2008-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357667Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Veltroni continua a far finta di non capire. Dopo aver alimentato la domanda, riconoscendo che il lodo Alfano costituisce uno spartiacque nel suo rapporto con Berlusconi, dopo aver riconosciuto che e' giusto protestare e protestare in piazza oltre che in parlamento, puo' limitarsi a dare appuntamento alla nostra gente niente di meno al 25 ottobre?''.
E' quanto afferma Arturo Parisi, deputato ulivista del Pd replicando al segretario del Partito Democratico Walter Veltroni, in riferimento alle dichiarazioni da lui rilasciate a Matrix.
''Non ha capito -ha aggiunto Parisi- che e' lui ad aver portato in Piazza Navona i nostri elettori e ad averli lasciati in mani altrui? Io ero li' proprio per questo. Non per ascoltare gli organizzatori ne' per plaudire alla irresponsabilita' dei comici, ma per dire ai nostri che ero vicino al loro disagio e alla loro indignazione. Lui continua a far finta di non conoscerli''.
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/moddettnews.php?idnews=766352&canale=ORA&articolo=GIROTONDI:%20PARISI%20A%20VELTRONI,%20NON%20HO%20SBAGLIATO%20NE'%20SONO%20PENTITO">ASCA</a>Antonio DI PIETRO: La piazza 'scuote' il Pd e Napolitano, Di Pietro si dissocia: «Frasi ingiustificate»2008-07-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357605Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
<b>ROMA -</b> Di Pietro non ci sta. Lui che del 'No Cav Day' è stato l'anima, in serata prende le distanze dalla sua stessa creatura. Nell'ordine si sono susseguiti: attacchi a Veltroni, al Pd, alla Carfagna, al Quirinale, al Papa. Troppo. Tanto più che la manifestazione - come dice il nome - era stata organizzata contro Berlusconi e le leggi ad personam. Tanti commenti e una denuncia. Arriva dal ministro per le Pari opportunità, «strapazzata» pesantemente dalla Guzzanti. «In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti» si legge in una nota del ministero, diffusa in tarda serata.
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<b>DI PIETRO -</b> «Italia dei Valori e io personalmente ci dissociamo del tutto, considerandole fuori luogo e fuori tema nello spirito e nel significato, dalle polemiche ingiustificate con il Papa - sottolinea Di Pietro a fine serata -. Quando il diavolo entra in azione, bisogna prendersela con il diavolo e non con il Papa. Confermo il doveroso rispetto di tutti noi per il Papa, per il presidente della Repubblica e per coloro che hanno un modo differente dal nostro di fare opposizione».<br />
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<b>COLOMBO -</b> Strali, quelli di Marco Travaglio, Beppe Grillo e Sabina Guzzanti, che 'feriscono' soprattutto i pd, presenti in piazza in numero tale che bastava quasi una mano per contarli. Veltroni fino all'ultimo se ne è chiamato fuori, e insieme a lui il grosso del partito. Furio Colombo non fa sconti: «Sono indignato per tutte le parole che ha detto Grillo. Questa è una manifestazione contro Berlusconi, non certo contro Veltroni, men che meno contro il presidente Napolitano. Sia Grillo che Travaglio hanno sbagliato intervento». Alla fine ha chiesto al pubblico un «un segnale di solidarietà» per il capo dello Stato ed è seguito un lungo applauso, caldeggiato anche da Di Pietro. Giovanni Bachelet se ne è andato: «Ho abbandonato piazza Navona quando Grillo ha attaccato Napolitano e, a ruota, gli immigrati rumeni. Leggo che dopo è andata anche peggio. Peccato».<br />
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<b>VELTRONI -</b> Poi arriva il commento di Walter Veltroni, che denuncia gli «attacchi intollerabili»: «Come avevamo previsto, la manifestazione, credo anche in contrasto con lo spirito di molti dei partecipanti nella piazza, è stata più contro il Quirinale e il Partito democratico piuttosto che contro Berlusconi. Gli insulti di Grillo e Travaglio al Pd non ci sorprendono e non sono nuovi. Napolitano sta garantendo, in un momento difficile, il rispetto della Costituzione con rigore e determinazione. Le sue scelte sono e saranno da noi condivise». E il coordinatore di Sd, Claudio Fava: «Quella di piazza Navona è stata una giornata memorabile. Con una sola malinconica caduta di stile quando Grillo ha deciso di fare il comico ad ogni costo. Gettare nel ventilatore anche il Quirinale non serve né a questo Paese né a questa piazza».<br />
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<b>ORLANDO -</b> Infine, è amareggiato il portavoce nazionale dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando. «La manifestazione odierna ha preso le mosse da nobili istanze di libertà e da valori ispirati ai nostri costitutivi principi democratici. L'adesione di tante personalità del mondo della cultura ha arricchito e ampliato l'orizzonte di tale iniziativa. Tuttavia, proprio per l'alto valore etico e civile cui la la manifestazione pubblica si è ispirata, non si può che condannare e prendere le distanze da chi puerilmente ha corroso un'espressione di democratico dissenso offendendo il capo dello Stato e il Santo Padre».<br />
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08 luglio 2008<br />
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<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_luglio_08/no_cav_day_reazioni_f86f86e2-4d25-11dd-b408-00144f02aabc.shtml">Corriere della Sera</a>