Openpolis - Argomento: occupazionehttps://www.openpolis.it/2018-07-13T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Dl dignità: non mantiene le promesse del governo2018-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it931182Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Nel decreto dignità, che per la cronaca ancora deve arrivare in Parlamento, non c'e nessuna delle promesse che M5S e Lega hanno fatto agli italiani. E se l'obiettivo era la lotta alla precarietà allora il problema non è risolto: la reintroduzione dei voucher va nella direzione opposta". Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo dem, a la 7Gold. "Valuteremo il testo del decreto quando arriverà in Parlamento - ha proseguito Mirabelli -. Ieri abbiamo visto un'anticipazione e nella scheda tecnica preparata dagli uffici legislativi di Camera e Senato c'è scritto che questa riforma produrrà 80 mila posti di lavoro in meno nei prossimi 10 anni. Per dare stabilità al lavoro, il tema è di introdurre sistemi che consentano di premiare chi garantisce il lavoro stabile. Ma per farlo ci vogliono le coperture". <br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=37005">AreaDem</a>FRANCO MIRABELLI: Salario minimo: proposta vera contro lo sfruttamento del lavoro2018-01-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it925210Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Mi colpisce in questi giorni il disinteresse di molti verso la proposta del PD di introdurre per legge il salario minimo. Colpisce perché a fronte di tante sparate sulle tasse è una proposta concreta che non costa e soprattutto è una proposta che avrebbe effetti sociali e sulla qualità del lavoro enormi. Discutiamo, su come modularlo, ma certamente istituire il salario minimo, cioè stabilire una soglia per gli stipendi al di sotto della quale non si potrà andare significa garantire remunerazioni più giuste e impedire l’odiosa pratica di sfruttare il bisogno di lavoro per pagare 1 o 2 o 3 euro l’ora persone senza alternative”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Franco Mirabelli.
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“Salario minimo significa più giustizia – prosegue Mirabelli – ma anche combattere la guerra tra poveri in cui vince chi, pur di lavorare, deve accettare condizioni indegne. È una misura importante, di civiltà presente in molti paesi europei. Una scelta che affronta concretamente i temi della precarietà e della dignità del lavoro”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/lavoro-previdenza-sociale/mirabelli-salario-minimo-proposta-vera-sfruttamento-lavoro/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Vertenza GE, intervento in Senato2016-10-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775624Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Il senatore Franco Mirabelli è intervenuto ieri in Aula al Senato sulla vicenda General Electric-Alstom power di Sesto San Giovanni. Come già nel corso dell’assemblea pubblica di sabato 1 ottobre a Sesto San Giovanni, nel suo intervento il senatore PD ha ribadito che, avendo GE ricevuto dallo Stato diversi incentivi per investire in Italia, è “grave che dopo che il Governo ha aperto un tavolo di trattativa presso il Mise, GE abbia abbandonato quel tavolo, dimostrandosi indisponibile a qualunque tipo di trattativa. Il tavolo è stato aperto al Ministero dello Sviluppo Economico proprio perché l’obiettivo non era solo quello di salvaguardare i posti di lavoro ma di salvaguardare l’intero stabilimento di Sesto San Giovanni, con tutto ciò che comporta”.
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“Credo sia giusto – ha aggiunto Mirabelli – che anche dall’Aula del Senato, quindi, arrivi al Governo la richiesta di insistere, di costringere General Electric a ritornare al tavolo delle trattative per salvaguardare gli oltre 200 posti di lavoro di quello stabilimento ma, soprattutto, per salvaguardare uno stabilimento importante per la città di Sesto San Giovanni e per tutto il territorio del Nord Milano”.
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Nel sottolineare la gravità dell’atteggiamento di chiusura di GE, Mirabelli definisce ancor più grave l’aver impedito al Sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò di portare ai lavoratori in agitazione la solidarietà della città. “Chiedo al Governo, quindi, di fronte a questi atteggiamenti sbagliati, di convocare General Electric per chiedere di rispondere di questi comportamenti ed esplicitare la volontà di non lasciare che venga disperso il patrimonio di produzione e lavoro che la General Electric ha rilevato dalla Alstom di Sesto San Giovanni”.<br/>fonte: <a href="http://www.specchiosesto.it/2016/10/05/vertenza-ge-intervento-senato-mirabelli/">Lo Specchio di Sesto</a>FRANCO MIRABELLI: Dare futuro allo stabilimento GE di Sesto San Giovanni2016-10-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775626Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Credo che sia importante l’appello che è stato fatto qui da noi rappresentanti istituzionali, dai cittadini, dai lavoratori a tenere duro, a fare questa battaglia fino in fondo, uniti. Garantendo l’unità dei lavoratori, l’unità delle forze politiche e sindacale, insieme ai cittadini, si può ottenere un risultato”. Lo ha detto oggi il senatore PD Franco Mirabelli, intervenendo alla manifestazione dei lavoratori dell’ex gruppo Alstom di Sesto San Giovanni acquisito dalla General Electric e già presentatore di un’interrogazione in Senato sulla vicenda. “Penso che questa dei lavoratori dell’ex Alstom sia una battaglia molto importante per loro, per la difesa dei loro posti di lavoro, per le loro famiglie, per garantire loro un futuro. Credo anche, però, che questa sia una battaglia importante per il Paese, perché qui non è in gioco soltanto il come garantire un futuro ai lavoratori. - ha proseguito Mirabelli - Noi vogliamo dare un futuro allo stabilimento di Sesto San Giovanni. Non è un caso che si sta discutendo di questa vicenda al Ministero dello Sviluppo Economico e non al Ministero del Welfare. Il Parlamento e il Governo si sono espressi perché vogliono salvaguardare questo sito produttivo e questo è il lavoro che dobbiamo continuare a fare. Questa scelta negli ultimi anni l’abbiamo fatta anche per altre realtà come Terni, Taranto e molti grandi siti produttivi: si è intervenuti lavorando come Parlamento e come Governo su interi settori come l’acciaio e la siderurgia che sembravano persi, ma che sono fondamentali per il Paese”. “L’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa e questa è una grande risorsa che dobbiamo salvaguardare, per questo dobbiamo ritornare a investire sull’industria e non dobbiamo perdere ciò che c’è. Questo - ha concluso Mirabelli - è l’impegno che abbiamo preso in questi anni, che prendiamo oggi e che dobbiamo prendere ancora da domani. Il Governo su questo sta lavorando e coinvolgeremo di nuovo il Parlamento, come lo avevamo già fatto nei mesi scorsi con delle interrogazioni. Dobbiamo lavorare tutti e tenerci insieme per ottenere quell’obiettivo che garantisce i lavoratori dell’ex Alstom ma che garantisce anche a questo Paese e a questa città di non perdere un pezzo importante di produzione”.<br/>fonte: <a href="http://www.mi-lorenteggio.com/news/48423">Mi-Lorenteggio</a>FRANCO MIRABELLI: General Electric, Sesto strategico, proteggere occupazione2016-01-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768686Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>In questi giorni, General Electric ha comunicato la chiusura della fabbrica e del service del settore Power del gruppo Alstom di Sesto San Giovanni, che ha precedentemente acquisito. Questa decisione, secondo GE, comporta la conseguenza di determinare 211 esuberi nel 2016 e altri 26 nel 2017.
Sulla vicenda il senatore PD <b>Franco Mirabelli</b> ha depositato un’interrogazione per chiedere al Governo “di garantire che la decisione di GE di procedere alla chiusura degli stabilimenti non coincida con la dismissione della fabbrica”.
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“Il gruppo Alstom è una realtà importante a Sesto San Giovanni: la fabbrica di produzione e quella di manutenzione del settore Power, acquisiti da General Electric, occupano 450 lavoratori, con produzioni che rappresentano un'eccellenza a livello mondiale” - si legge nel testo dell’interrogazione di <b>Mirabelli</b> – per questo si vuole sapere dal Governo “quali interventi intenda mettere in atto al fine di salvaguardare l'occupazione e impedire che l'Italia e Sesto San Giovanni perdano un importante centro di produzione su un settore strategico quale quello dell'energia”.
<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/milano/general-electric-mirabelli-sesto-strategico-proteggere-occupazione-401633.html">Affaritaliani</a>GIUSEPPE TASSONE: ELEZIONI EUROPEE, NON SI DIMENTICHI IL TURISMO2014-03-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718065Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Lista di elezione: CUNEO SOLIDALE) <br/><br/>Nel mese di maggio andremo a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo: sarà una campagna elettorale che si svilupperà sui temi dell’economia e dell’occupazione, ma dalla quale non dovrà mancare il turismo, vero volano per l’intera comunità, soprattutto per le Nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Trattare di turismo su scala continentale vuol dire affrontare temi che, spesso, vengono dimenticati o messi in un canto, quasi si trattasse di argomenti di serie “B”, buoni per qualche conferenza, ma non per stilare seri programmi.
Eppure la mobilità, la fruibilità del territorio, l’omogeneizzazione delle regole, la comunicazione costituiscono elementi essenziali per sviluppare un settore che, in Europa, muove all’interno dei singoli stati e, soprattutto, entro l’area comunitaria, milioni di persone, con permanenze anche medio lunghe.
Pensare alla delocalizzazione vuol dire andare con la mente a quanto da tempo avviene in alcuni Stati meridionali degli USA, pensare alla destagionalizzazione vuol dire creare opportunità nuove di occupazione e di presenze in aree che restano marginali per troppo mesi durante l’anno.
Il nostro Paese ha estrema necessità di interventi strutturali nel campo del turismo: la nostra offerta, quando si parla di informazione, resta al palo.
Colpa del trasferimento delle competenze dallo Stato a troppi altri soggetti, spesso in conflitto tra loro, colpa anche dell’assoluta mancanza di concorrenza che non solo non ha svecchiato il settore, ma ha consolidato rendite di posizione che hanno aggiunto danni ai ritardi già cronici che si sono sommati in questi anni.
L’Europa non è la panacea di tuti i mali, soprattutto in questi momenti, e il proverbio “aiutati che il ciel ti aiuta” è quanto mai attuale, ma certo non si possono ovviare scelte che vanno nella direzione di una radicale modifica degli atteggiamenti e soprattutto ad approcci diversi.
L’occupazione giovanile può trovare nel turismo validi punti di riferimento, ma è necessario adeguare le regole ai tempi nuovi: da quelle minime, quali ad esempio gli orari di apertura delle spiagge legati ancora a ordinanze di ormai superate nei tempi, alla salvaguardia del territorio e alla sua piena fruibilità.
Più facile scriverlo che realizzarlo, certo, soprattutto in un Paese che non ha ancora portato a termine la propria battaglia per il pieno recupero della legalità nell’amministrazione di ampie aree, ma senza questi interventi pare impossibile pensare, per l’Italia, a uno sviluppo che ci ponga sullo stesso piano delle altre nazioni della Comunità Europea.
E qui non si può dare la colpa ad altri: la crescita turistica passa dalla capacità piena di saper offrire un territorio sicuro, interessante e in grado di rapportarsi con le aree circostanti.
Cose queste che cozzano con le regole che ci siamo dati e che vedono il particolare primeggiare sul generale e l’offerta parcellizzarsi in mille rivoli che perdono di vista la generalità del territorio.
Così come l’utilizzo delle nuove forme di comunicazione appare non al passo con i tempi, quasi che internet e i nuovi sistemi di comunicazione ormai concretizzabili mediante l’uso di un semplice telefonino, non ci appartenessero.
Basta verificare certe applicazioni turistiche offerte all’estero, concernenti la disponibilità di alberghi, campeggi e ostelli e paragonarle alle nostre, ferme ancora, quando va bene, alla telefonata o al fax…così non si va da nessuna parte.
Di qui la speranza che dall’Europa giunga un segnale forte sulla strada da intraprendere, tempo se n’è perso ormai abbastanza, continuare su questa strada sicuramente ci allontana dagli altri stati e non aiuta la nostra economia e la nostra occupazione.
Beppe Tassone
<br/>fonte: <a href="http://www.beppetassone.it">propria</a>Fabio Altitonante: Dopo 17 anni al via le selezioni per l'Arese Shopping Center: almeno 1000 posti di lavoro2014-03-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718060Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>Ripartiamo dalle imprese e promuoviamo gli investimenti per creare nuovi posti di lavoro. Combattiamo gli sprechi di soldi pubblici e abbassiamo le tasse. È la missione di Forza Italia, è il centro della nostra azione politica.
Abbiamo obiettivi ambiziosi e per raggiungerli dobbiamo prima di tutto sbloccare quei progetti di sviluppo, che sono fermi da anni, accelerare la loro realizzazione e liberare nuove energie per le imprese.
La politica deve lottare contro la fuga delle proprie aziende verso l'estero e sostenere quelle che vogliono investire sul territorio. Solo così si creano condizioni favorevoli per la crescita economica e si incentiva realmente l'occupazione.
È l'unica strategia percorribile e ho sempre interpretato così il mio ruolo di Assessore provinciale, prima, e Consigliere regionale, oggi.
Ed è proprio questo lo spirito con il quale mi sono approcciato al progetto di rilancio dell'area ex Alfa Romeo di Arese.
Quando sono stato nominato Assessore della Provincia di Milano ho trovato una situazione inaccettabile: erano trascorsi circa 12 anni dal primo documento, che proponeva la riqualificazione dell'area dismessa, e ancora era tutto fermo. Può essere questo lo stato della burocrazia per un Paese "avanzato"?
In contrasto con questa paralisi, mi sono impegnato fin da subito per capire i problemi e trovare soluzioni che migliorassero l'Accordo di Programma nell'interesse dei cittadini.
Ci siamo concentrati su due aspetti principali: occupazione e ambiente (zero consumo di suolo). E abbiamo definito, finalmente, un progetto ampiamente condiviso, firmato a dicembre 2012 con Regione Lombardia e i Comuni di Arese e Lainate.
Ho voluto fortemente che le garanzie per le future assunzioni fossero scritte nero su bianco, perché troppo spesso le "promesse" iniziali non trovano attuazione nei fatti.
Per la prima volta all'interno di un Accordo di Programma, il proponente ha assunto impegni occupazionali precisi, avvalorati dal fatto che, in caso di inadempimento, dovrà pagare forti penali.
Abbiamo stabilito, inoltre, criteri che garantissero la massima trasparenza nella selezione del personale, ad esempio attraverso la creazione di un sito internet dedicato alle candidature.
E adesso siamo arrivati al primo risultato concreto: collegandosi al sito www.areseshoppingcenter.it è possibile inviare il proprio curriculum vitae.
Saranno assunte subito almeno 1000 persone a tempo indeterminato, prevedendo percentuali legate al territorio. E in futuro le assunzioni saranno raddoppiate, senza considerare i nuovi posti indotti, connessi al progetto!
Con questi importanti interventi dimostriamo che con un'azione politica sana si ottengono risultati misurabili e trasparenti per i cittadini.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=283:dopo-17-anni-al-via-le-selezioni-per-l-arese-shopping-center-almeno-1000-posti-di-lavoro&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>LUCIO TIOZZO: “USATO COME RING DAL CENTRODESTRA. ABBIAMO SALVATO DALLA SCAZZOTTATA ALCUNE PRIORITA’ ”2014-03-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718101Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
“E’ stato un bilancio usato come ring per un torneo di boxe tra i consiglieri di centrodestra, con uno Zaia totalmente assente, che non ha minimamente pensato a tutelare il Veneto da questo spettacolo indecente, gettando la spugna ancora prima del gong iniziale. Ad uscire con le ossa rotte è stato proprio il bilancio, che risponde al massimo a qualche emergenza, ma affossa ogni spiraglio di miglioramento in settori cruciali”.
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Questo il primo commento del capogruppo del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, sull’approvazione finale della Finanziaria e del Bilancio 2014.
“Da questa scazzottata il PD ha avuto il merito di salvare alcune priorità che ci eravamo posti come obiettivi alla vigilia di questo bilancio: dai 40 milioni per la tutela idrogeologica al pieno ripristino dei 61 milioni mancanti per il sociale e dei 14 milioni tagliati per la non-autosufficienza. Abbiamo garantito anche la prosecuzione dell’esperienza dei lavori di pubblica utilità che nel 2013 hanno dato la possibilità ad oltre 1.200 persone di trovare un’occupazione presso le amministrazioni locali. Non ultimo, il nuovo ospedale di Padova, per la cui realizzazione verranno investiti i primi 150 milioni”.
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“Le cifre sono tuttavia inferiori a quelle che avevamo richiesto. E il motivo – accusa ancora l’esponente democratico – sta tutto in questa lotta spartitoria messa in atto dal centrodestra che ha impedito di utilizzare integralmente i 240 milioni di investimenti a disposizione per gli obiettivi importanti. A pagarne le spese è stato principalmente il settore dei trasporti. Per i servizi non c’è un euro in più rispetto allo scorso anno. In questo modo non si recuperano i tagli del 2010 per i trasporti su gomma, non si investe nulla per l’acquisto di nuovi treni, non si garantisce neppure la chiusura della prima fase della metropolitana di superficie e l’inizio della seconda fase. Insomma una debacle totale, alla faccia degli utenti che chiedono un radicale miglioramento dei servizi: su questo Zaia e Chisso hanno responsabilità colossali che denunceremo nelle prossime settimane con una campagna ed iniziative sul territorio”.
“Non ho dubbi nel dire – evidenzia Tiozzo in conclusione – che questo è stato il bilancio più brutto degli ultimi lustri. Sia per qualità programmatoria, sia per assenza di interventi efficaci. Ma soprattutto per la mancanza di senso di responsabilità e di dignità istituzionale che il centrodestra e Zaia hanno drammaticamente dimostrato. Per il Veneto è un Ko tecnico”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticovenezia.it/?p=5329">www.partitodemocraticovenezia.it</a>Maria Giuseppina Nicolini: Lampedusa e Linosa sono Zona franca urbana, Nicolini: "Boccata d'ossigeno per l'economia"2014-01-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718024Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Lampedusa e Linosa (AG) (Partito: LISTA CIVICA) <br/><br/>"Si tratta di una di quelle antiche promesse mai mantenute che ora invece diventa realtà Finalmente una risposta concreta per le imprese, il lavoro, l'occupazione, lo sviluppo. Un riconoscimento della debolezza d'essere le isole più lontane d'Italia, un impegno concreto per la mia comunità troppo spesso beffata e abbandonata". Così il sindaco Giusi Nicolini esprime la sua soddisfazione per la decisione assunta dal Governo di istituire la Z.F.U. delle isole Pelagie.<br/>fonte: <a href="http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/zona-franca-urbana-lampedusa-linosa.html">www.agrigentonotizie.it</a>FRANCO MIRABELLI: Audizioni in prefettura su SEA Handling: Prima di tutto salvaguardare l’occupazione2013-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710427Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Questa mattina in prefettura, su proposta del senatore <b>Franco Mirabelli</b> (PD), si sono svolte una serie di audizioni della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato sulla vicenda SEA Handling in seguito alla multa comminata dall’Unione Europea per gli aiuti di Stato. Il Presidente e i soci di SEA, il Sindaco di Milano e l’Amministratore Delegato di F2I, hanno illustrato la situazione e fatto il punto sullo stato del negoziato in corso con l’Unione Europea per mantenere i posti di lavoro e far nascere una uova società di servizio di Handling che possa proporsi per la gestione dei servizi di Malpensa e Linate e risolva il contenzioso con l’Europa.
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I sindacati aziendali hanno sottolineato la necessità di mettere al primo posto la questione occupazionale e, in gran parte, hanno dato la propria disponibilità a verificare gli esiti del negoziato in corso.
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Il senatore <b>Mirabelli</b> al termine dell’incontro ha dichiarato: “La priorità, anche in vista di Expo, è quella di trovare al più presto una soluzione che salvaguardi i lavoratori. Il governo italiano deve fare ogni sforzo per aiutare il negoziato in corso e chiedere all’Europa di creare le condizioni per arrivare alla creazione, da parte SEA, di una nuova società di Handling che sia nelle condizioni di operare al meglio e di assumere i lavoratori di SEA Handling. Infine consentendo, come già fatto in un recente decreto, l’assunzione di 200 lavoratori di SEA Handling nella sicurezza aeroportuale, il governo deve operare perché nessuno resti senza lavoro. Nei prossimi giorni assumeremo iniziative parlamentari in questa direzione”.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=18090">AreaDem</a>GIOCONDO TALAMONTI: Gli investimenti sul turismo devono conciliare crescita economica e occupazione2013-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it709788Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/>
Premesso che il turismo è un'attività economica di rilievo, con un impatto assai positivo sulla crescita economica e l'occupazione; tenuto conto che il turismo è inoltre un elemento sempre più importante della vita dei cittadini, sempre più numerosi a viaggiare;visto che il turismo, in quanto attività che coinvolge il patrimonio culturale e naturale, come pure le tradizioni e le culture contemporanee; considerato che il turismo è un importante strumento per rafforzare l'immagine di Terni, diffondere i nostri valori e promuovere l'interesse per il territorio attraverso un modello che coinvolga non solo la comunità ternana, ma anche e soprattutto i cittadini italiani, europei ed oltre; visto che anche lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione(TIC) ed il loro impiego sempre più frequente da parte dei consumatori ha profondamente modificato la relazione tra industria turistica e la sua clientela.
<br />
Considerato che nel 2012 le risorse provenienti dalla gestione della Cascata, sono state utilizzate, per un totale di 156.000€, per sostenere attività che in parte non hanno prodotto risultati soddisfacenti, ma che in prospettiva dovranno servire a promuovere la Cascata e il comprensorio a livello locale, nazionale ed internazionale, anche in considerazione delle scarse risorse destinate all’assessorato al turismo e alla mancanza di materiale promozionale (il settore turistico utilizza per questo le fotocopie); Giocondo Talamonti, G.M. Associazione "E. Berlinguer", Sandro Piccinini, Pd, Giuseppe Boccolini, PSI ,Claudio Campili, IdV, hanno presentato una mozione con cui si impegna il Sindaco e la Giunta a:
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1) utilizzare le risorse provenienti dalla Cascata per promuovere la Cascata stessa attraverso la partecipazione agli eventi promozionali (borse sul turismo) a livello nazionale ed internazionale; a produrre materiale pubblicitario;
<br />
2) selezionare e puntare su alcuni eventi, visto che, in tempi di revisione della spesa, non si possono mantenere tutti anche in considerazione della diminuzione del budget destinato al turismo;
<br />
3) incoraggiare l'integrazione nelle strategie turistiche del patrimonio "naturale" con l'attribuzione di marchi di qualità;
<br />
4) sviluppare una strategia coerente per una promozione diversificata dell'offerta turistica e per valorizzare meglio il patrimonio con iniziative sportive e culturali di qualità evitando di frazionare, come sopra, le risorse in mille rivoli tali da impoverire quelle che valorizzano effettivamente la città di Terni;
<br />
5) migliorare l'informazione e la comunicazione attraverso lo sviluppo delle nuove tecnologie per rendere efficace ed efficiente l'azione turistica del Comune;
<br />
6) verificare periodicamente e al termine se i progetti proposti agiscano realmente sullo sviluppo che si intende adottare per valorizzare la Cascata, il lago di Piediluco, la Valnerina e le bellezze del territorio con un salto di qualità nella programmazione dei fondi;
<br />
7) avere contezza di ciò che hanno fruttato in termini di nuovi posti di lavoro le risorse investite provenienti dalla gestione della Cascata delle Marmore;
<br />
8) verificare la possibilità, a partire da 2014, di introdurre una imposta di soggiorno per tutte le categorie ricettive;
<br />
9) operare attraverso un "osservatorio" le iniziative messe in campo (sportive e culturali) tese a richiamare quel flusso turistico necessario allo sviluppo economico e a migliorare l'occupazione.
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Terni, 21 luglio 2013
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Giocondo Talamonti
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rhg1rnOPJOc/UfDhsilwdfI/AAAAAAAADM0/4GuADbBw8RI/s1600/1313573917-umbria_cascata_marmore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a>
<br /><br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.it/">il blog personale di Talamonti Giocondo</a>GIOCONDO TALAMONTI: MOZIONE: Investimenti sul turismo devono conciliare crescita economica e occupazione.2013-07-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it709784Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/>
Al Sindaco del Comune di Terni
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<b>Premesso che</b> il turismo è un'attività economica di rilievo, con un impatto assai positivo sulla crescita economica e l'occupazione;
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<b>tenuto conto che</b> il turismo è inoltre un elemento sempre più importante della vita dei cittadini, sempre più numerosi a viaggiare;
<br />
<b>visto che</b> il turismo, in quanto attività che coinvolge il patrimonio culturale e naturale, come pure le tradizioni e le culture contemporanee;
<br />
<b>considerato che</b> il turismo è un importante strumento per rafforzare l'immagine di Terni, diffondere i nostri valori e promuovere l'interesse per il territorio attraverso un modello che coinvolga non solo la comunità ternana, ma anche e soprattutto i cittadini italiani, europei ed oltre;
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<b>visto che</b> anche lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione(TIC) ed il loro impiego sempre più frequente da parte dei consumatori ha profondamente modificato la relazione tra industria turistica e la sua clientela;
<br />
<b>Considerato che</b> nel 2012 le risorse provenienti dalla gestione della Cascata, sono state utilizzate,per un totale di 156.000€, per sostenere attività che in parte non hanno prodotto risultati soddisfacenti, ma che in prospettiva dovranno servire a promuovere la Cascata e il comprensorio a livello locale, nazionale ed internazionale, anche in considerazione delle scarse risorse destinate all’assessorato al turismo e alla mancanza di materiale promozionale ( il settore turistico utilizza per questo le fotocopie);
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<b>si impegna il Sindaco e la Giunta a:</b>
<b><br /></b>
1) utilizzare le risorse provenienti dalla Cascata per promuovere la Cascata stessa attraverso la partecipazione agli eventi promozionali (borse sul turismo) a livello nazionale ed internazionale; a produrre materiale pubblicitario;
<br />
2) <b>selezionare</b> e puntare su alcuni <b>eventi</b>, visto che, in tempi di revisione della spesa, non si possono mantenere tutti anche in considerazione della diminuzione del budget destinato al turismo;
<br />
3)<b> incoraggiare l'integrazione</b> nelle strategie turistiche del patrimonio "naturale" con l'attribuzione di <b>marchi di qualità</b>;
<br />
4) <b>sviluppare una strategia</b> coerente per una promozione diversificata dell'offerta turistica e per valorizzare meglio il patrimonio con iniziative sportive e culturali di qualità evitando di frazionare, come sopra, le risorse in mille rivoli tali da impoverire quelle che valorizzano effettivamente la città di Terni;
<br />
5) <b>migliorare l'informazione</b> e la <b>comunicazione</b> attraverso lo sviluppo delle nuove tecnologie per rendere efficace ed efficiente l'azione turistica del Comune;
<br />
6) verificare periodicamente e al termine se i <b>progetti</b> proposti <b>agiscano realmente sullo sviluppo</b> che si intende adottare per valorizzare la Cascata, il lago di Piediluco, la Valnerina e le bellezze del territorio con un salto di qualità nella programmazione dei fondi;
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7) avere contezza di ciò che hanno fruttato in termini di <b>nuovi posti di lavoro</b> le risorse investite provenienti dalla gestione della Cascata delle Marmore;
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8) verificare la possibilità, a partire da 2014, di introdurre una imposta di soggiorno per tutte le categorie ricettive;
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9) operare attraverso un "<b>osservatorio</b>" le iniziative messe in campo (sportive e culturali) tese a richiamare quel flusso turistico necessario allo sviluppo economico e a migliorare l'occupazione.
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Terni, 15 luglio 2013
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Giocondo Talamonti G.M. Associazione "E. Berlinguer"
Sandro Piccinini Pd
Giuseppe Boccolini PSI
Claudio Campili IdV
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-VvmdV5IU1j4/UeVR5ntZB9I/AAAAAAAADL0/sCMcWqf2nkE/s1600/terni.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a>
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<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.it/">il blog personale di Talamonti Giocondo</a>Cesare DAMIANO: Ma le regole devono essere uguali per tutti2013-01-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685383Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Stupisce un po' sentire Monti parlare della necessità di riformare il mercato del lavoro come se la riforma varata pochi mesi fa dal ministro Fornero, appartenesse a una remota stagione politica. L’annuncio del premier non fa fare salti di gioia nemmeno a chi, come me, su molti dei contenuti di quest’ultima riforma ha da sempre avanzato critiche. Bisognerà conoscere le proposte nel dettaglio, <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2013/01/22/pietro-ichino/come-intendiamo-portare-avanti-la-flexsecurity-intervista/685373"><b> ma le prime anticipazioni di Ichino</b></a> non lasciano sperare granché, anche se sono state immediatamente messe in dubbio da altri compagni di partito come Giuliano Cazzola e Alberto Bombassei. Sorge allora spontanea una domanda: si tratta di una proposta personale formulata dall’esuberante giuslavorista, o si tratta della posizione del partito di Monti?
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In attesa di una risposta a questo interrogativo, visto che la proposta è scomparsa repentinamente così come all’improvviso era apparsa (Monti ha prudentemente parlato di un cantiere ancora aperto), vorremmo comunque esprimere alcune considerazioni di merito. La prima è questa: a noi sembra che l’intenzione di Ichino sia ancora quella di creare dei “contratti ad orologeria” grazie ai quali le aziende potranno avere maggiore facilità di licenziare.
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Ichino ripropone, riverniciata per l’occasione, la vecchia ricetta del contratto unico, a suo tempo bocciata da Confindustria e sindacati perché ritenuta impraticabile. La proposta era stata respinta anche dal Partito democratico, che si era espresso negativamente ritenendola portatrice di un forte elemento di contraddizione. Mentre infatti, da un lato, si afferma di voler trasformare tutte le forme di assunzione in un contratto unico a tempo indeterminato, dall’altro lato si rende possibile, in qualsiasi occasione e con qualsiasi motivazione – tranne i motivi discriminatori – il ricorso al licenziamento individuale, prevedendo semplicemente un maggiore risarcimento al lavoratore da parte delle aziende. Di qui la domanda: <b>come si può parlare di contratto a tempo indeterminato quando il lavoratore, in qualsiasi momento, può essere licenziato anche con la semplice clausola del motivo economico?</b>
<p> L’unica novità rispetto a quella proposta sembra essere l’introduzione di una qualche forma di sperimentazione (da affidare alle parti sociali?). Con il rischio però di regionalizzare il mercato del lavoro, anche se lo stesso Ichino respinge la possibilità di ripristinare le vecchie gabbie salariali: excusatio non petita accusatio manifesta.
Se abbiamo compreso bene, la proposta targata Monti -Ichino punterebbe a introdurre un nuovo regime che varrebbe per i nuovi assunti, cioè soprattutto per i giovani. Se così fosse, non solo si riproporrebbe il dualismo nel mercato del lavoro, ma addirittura lo si consoliderebbe sancendo per legge due diversi regimi di tutela. La riforma Fornero sul mercato del lavoro, certo, va profondamente corretta. Ma la strada non è quella indicata da Ichino né, tantomeno, quella auspicata da Brunetta.
L’ex ministro della Funzione pubblica del governo Berlusconi sostiene che si dovrebbe tornare alla legge Biagi. Sarebbe come cadere dalla padella nella brace.
<p>Le proposte di Biagi, che avevano l’obiettivo di aumentare l’occupazione giovanile, si sono trasformate, per colpa della distorta traduzione legislativa fatta dal centrodestra, in un aumento esagerato della precarietà e in un abbassamento della qualità della prestazione. Senza favorire – come dimostrano in modo drammatico i dati sulla disoccupazione – l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
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La via da seguire, dunque, è un’altra. Tutti i lavoratori, anche i neo assunti, devono poter godere delle stesse regole, compresa la tutela dell’articolo 18, che, secondo l’ultima riformulazione, prevede, accanto al risarcimento nel caso di licenziamento per motivo economico, anche la possibilità per il giudice di reintegrare il lavoratore. Quanto al resto, quello che serve è avere una buona flessibilità in entrata, eliminando – come aveva a suo tempo fatto il governo Prodi – tutte le forme di lavoro precario non strettamente funzionali a particolari ed eccezionali necessità produttive.
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La nostra proposta è che le nuove assunzioni avvengano attraverso l’adozione del contratto di apprendistato come modalità prevalente. Dall’apprendistato si deve poi passare, dopo un congruo periodo di prova, alla stabilizzazione attraverso incentivi mirati all’impresa come il credito d’imposta o la diminuzione strutturale del costo del lavoro. La regola secondo la quale un contratto di lavoro a tempo indeterminato deve costare meno di un lavoro flessibile o precario è più che mai attuale.
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Va poi rivista la parte relativa agli ammortizzatori sociali. È un tema cruciale. I nuovi ammortizzatori introdotti dalla riforma Fornero non considerano che la crisi occupazionale si protrarrà per tutto il 2013 e addirittura, secondo le previsioni di Bankitalia, continuerà ulteriormente nel 2014. Vanno perciò potenziati, cercando nuove risorse, e rimodulati in sintonia con il protrarsi della crisi. È un passo indispensabile se si vuole evitare che le difficoltà economiche che stiamo attraversando sfocino in una crisi sociale dagli esiti imprevedibili.
<p>Credo che su questi temi si debba lavorare, insieme con le parti sociali, per arrivare a un nuovo avviso comune. I problemi creati dalle riforme di Berlusconi e di Monti vanno risolti. A favore dei lavoratori e delle imprese.<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1RB478">Europa</a>Patrizia TOIA: Crisi settore auto in Europa: "Chiediamo avvio di un tavolo europeo"2012-11-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684251Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/>“E' purtroppo ormai evidente che la crisi del settore automobilistico in Europa è strutturale e riguarda il destino stesso della domanda. - ha esordito l'on. Patrizia Toia, eurodeputato PD, vicepresidente del gruppo S&D intervenendo in plenaria a Strasburgo al dibattito sulle ristrutturazioni del settore auto in Europa - Il declino industriale in atto e che ha colpito duramente questo settore ha dimostrato che ci vuole un coordinamento delle politiche nazionali e che senza di esso, non si supera la crisi attuale e non ci sarà ripresa e rilancio".
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"Oggi è richiesto all'Europa un compito nuovo se vogliamo tenere l'industria dell'auto in Europa e non disperdere le competenze professionali e il know-how esistente - ha proseguito Toia - Chiediamo quindi che si dia avvio ad un grande tavolo europeo che metta in campo un progetto di ristrutturazione e di rilancio con lungimiranza e coraggio".
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"La ristrutturazione non può infatti essere solo il frutto di frammentate decisioni nazionali o delle singole imprese - ha concluso Toia - occorre concertare e guidare a livello comunitario questo processo, mettendo intorno allo stesso tavolo i soggetti interessati e i governi dei Paesi, offrendo il sostegno alla ricerca e all'innovazione per spingere verso nuovi prodotti più sostenibili e alla formazione e riqualificazione del capitale umano con il fondo sociale e il fondo di adeguamento alla globalizzazione, oltre che incentivi allo sviluppo delle infrastrutture".
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info/home/images/yootheme/comunicati/comunicato_toia_settoreauto20112012.pdf">patriziatoia.it</a>Patrizia TOIA: Per il rilancio dell'economia serve un nuovo sistema industriale europeo2012-10-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655659Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/>"Una politica industriale europea che sostenga e condivida gli sforzi degli Stati membri deve puntare non solo a rilanciare il manifatturiero, ma a una vera e propria reindustrializzazione dell'Unione europea. Per questo è necessario che Consiglio e Commissione abbiano maggiore forza, perché non si parli solo di competitività ma di una vera e propria politica europea per i settori produttivi".
Lo afferma la vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento europeo, Patrizia Toia, nel giorno della presentazione della comunicazione della Commissione su una nuova politica industriale.
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"Non bastano le regole del mercato -aggiunge-. La competitività non è solo per il mercato ma ha bisogno di strumenti di crescita. Gli elementi essenziali su cui puntare sono le infrastrutture, l'innovazione, il digitale e la ricerca".
"E' poi necessario che a livello europeo si pensi a una politica commerciale utile alle industrie europee, cioè equa e bilanciata. E a più risorse per il credito alle imprese va affiancata una politica industriale più verde e più posti di lavoro dignitosi.
"E' solo da una politica industriale così strutturata che può venire una nuova speranza di ripresa per l'economia europea", conclude.
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info/home/images/yootheme/comunicati/comunicato_toia10102012.pdf">patriziatoia.it</a>Patrizia TOIA: Agenda Digitale: Dall’Europa occasione per l’Italia per recuperare il gap che si è creato in questi anni2012-09-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650546Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“L’Unione Europea scrive una nuova pagina in materia di Agenda Digitale e questa deve essere anche l’occasione per l’Italia per fare la sua parte e recuperare il gap che si è creato in questi anni”. È il commento di Patrizia Toia, deputata europea del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Industria Ricerca Energia, all’annuncio di una nuova strategia europea sull’Agenda Digitale volta a stimolare la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione europee attraverso il cloud computing.
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“La Commissione, con questa strategia, si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla ‘nuvola informatica’ in tutti i settori. Si prevede che la nuova strategia porterà entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a 160 miliardi di euro (circa l’1%), oltre che più facilitazioni e sicurezza per le imprese e per il settore pubblico nel trattamento dei dati, vantaggi economici e di semplificazione che derivano dall’uso capillare di questa tecnologia. L’Europa punta ad aumentare la propria competitività modernizzandosi e aggiornando il potenziale tecnologico delle imprese pubbliche e private, rendendole al passo con i tempi e in condizioni di lavorare meglio, risparmiando tempo e denaro grazie alle nuove potenzialità offerte dal cloud computing”, prosegue Toia.
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“L’Italia, su questo terreno, è rimasta a lungo tempo ferma, causando gravi ritardi alle sue imprese. Adesso è tempo di rimettersi in pari con il resto dell’Europa e di sfruttare questa occasione per rilanciare la propria economia e competitività, ridando forza alle possibilità per il tessuto produttivo e amministrativo italiano. Non si perda altro tempo e si investa nell’Agenda Digitale e nello sviluppo delle nuove tecnologie, per scrivere una nuova pagina di modernità”, conclude la deputata. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info/home/images/yootheme/comunicati/comunicato_toia_agendadigitale27092012.pdf">patriziatoia.it</a>Anna Maria CARLONI: Fiat. «Il governo verifichi la fondatezza delle dichiarazioni di Marchionne»2012-09-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650074Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />«Il governo verifichi al più presto la fondatezza delle dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in merito al superamento del Piano Fabbrica Italia». |<i>vedi il link 'Intervista a Marchionne su Repubblica'</i>|
<p> «Si convochi al più presto l'azienda e le organizzazioni sindacali affinché si avvii una seria ed impegnativa discussione sulla politica industriale e sulle scelte necessarie per mantenere le produzioni Fiat in Italia. Sarebbe opportuno che i ministri competenti riferissero tempestivamente in parlamento e attivassero, di concerto con le regioni coinvolte, tutte le possibili iniziative per riportare gli stabilimenti italiani al centro dei progetto dell'azienda».
<p>«E' per questo che chiediamo al governo un intervento più efficace che scongiuri conseguenze occupazionali devastanti».<p>
<i>Lo chiede la senatrice del Partito Democratico Annamaria Carloni mediante un'interrogazione, di cui è prima firmataria, al presidente del Consiglio e ai ministri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e dell'Economia.</i>
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<b><a href="http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/74168">Interrogazione sui lavoratori della Fiat a Pomigliano su OpenParlamento</a></b>
<p><a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1KGXVU"><b>Intervista a Marchionne su Repubblica</b></a><br /><br/>fonte: <a href="http://www.primapaginanews.it/stampa.asp?id=109700">Prima Pagina News</a>Pier Paolo BARETTA: Baretta: sull'art.18 il referendum arma a doppio taglio 2012-09-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649709Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
La norma è il risultato di un lungo lavoro...<br />
[...]il referendum è un'arma a doppio taglio, meglio affidarsi al negoziato, meglio affidarsi all'accordo fra le parti [...]<p>
<b><i><a href="http://youtu.be/08RxvWwo1qw">by Youdem Tv</a></i></b> <br /><br/>fonte: <a href="http://youtu.be/08RxvWwo1qw">www.youtube.com</a>DELIA MURER: Coop sociali, il Governo intervenga - Interrogazione2012-09-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649159Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Con la spending review sono a rischio centinaia di posti di lavoro nel mondo delle cooperative sociali, in particolare tra i soggetti svantaggiati che hanno trovato nel lavoro una via per l’inclusione».
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«Tutti i tagli, secondo le intenzioni del Governo, in teoria non avrebbero dovuto comportare variazioni dei servizi per i cittadini. In realtà sta succedendo il contrario. Alcune misure, nello specifico, vanno ad incidere non solo sui servizi erogati ma anche sui livelli occupazionali di cooperative sociali di tipo A e di tipo B, comportando disagi tra i lavoratori, molti dei quali soggetti svantaggiati avviati al lavoro dentro un percorso di inclusione sociale.
<p><b>Alle cooperative sociali di tipo A</b>, stanno pervenendo richieste di riduzione degli importi pari al 5% degli appalti, che si traducono in licenziamenti o decurtazioni dello stipendio.<br />
<b> Alle cooperative sociali di tipo B</b>, che avviano al lavoro soggetti svantaggiati in settori di multiservizio stanno pervenendo comunicazioni per la rinegoziazione dei contratti con tagli dei corrispettivi del 20%, che talvolta si sommano al 5% di cui sopra, configurando per i lavoratori una situazione insostenibile; per molti di loro non c'è alternativa al licenziamento.
<p>La situazione è gravissima e chiedo al Governo di intervenire per sanare tali questioni che rischiano di acuire, sul fronte del lavoro e del welfare, gli effetti di una crisi che sta già seminando povertà e disagio nel Paese».
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<b>Il testo integrale dell’interrogazione</b>
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Interrogazione a risposta in commissione Affari sociali al Ministro del Lavoro e del Welfare e al Ministro della Salute dall'on. Delia Murer
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per sapere, premesso che:
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il 6 luglio del 2012 il Governo ha approvato il decreto legge n. 95 (GU n. 189 del 14-8-2012 - Suppl. Ordinario n.173) recante “Disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati”;
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tale decreto è stato convertito in legge prima al Senato e poi, lo scorso 8 agosto, con il voto di Fiducia, alla Camera dei deputati;
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le misure approvate contengono interventi di riduzione della spesa in vari settori della Pubblica amministrazione; tra questi ci sono disposizioni urgenti per l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica;
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tutti i tagli, secondo le intenzioni del Governo (fin dal titolo del provvedimento), non dovrebbero in teoria comportare “varianza dei servizi per i cittadini”, anche se le misure adottate per il servizio sanitario, ispirate da una logica prevalentemente economica e basate su tagli di risorse di carattere lineare, rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità dello stesso Servizio sanitario nazionale e l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza;
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la stessa programmazione delle spese sanitarie avviene sulla base di riduzione di risorse che non sono state previamente concordate né con le regioni, né con gli enti locali, mettendo così in discussione un sistema pattizio che finora ha permesso di tenere sotto controllo l’andamento della spesa sanitaria;
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alcune misure, nello specifico, vanno ad incidere non solo sui servizi erogati ma anche sui livelli occupazionali di cooperative sociali di tipo A e di tipo B, comportando disagi tra i lavoratori, molti dei quali soggetti svantaggiati avviati al lavoro dentro un percorso di inclusione sociale;
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alle cooperative sociali di tipo A, impegnate nella gestione di servizi sociosanitari per conto di Aziende sanitarie locali, in seguito al provvedimento denominato Spending review, stanno pervenendo richieste di riduzione degli importi senza possibilità di rinegoziazione pari al 5 % degli appalti, che si traduce inevitabilmente in un grave disagio per i lavoratori dal momento che le cooperative hanno davanti due strade: licenziare un lavoratore ogni cinque oppure praticare un taglio lineare dell'orario di lavoro, e quindi delle stipendio, del 20 %, con una misura di solidarietà interna che ancora una volta vede penalizzati i lavoratori;
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alle cooperative sociali di tipo B, che avviano al lavoro soggetti svantaggiati in settori di multiservizio (pulizie, manutenzioni, eccetera), in seguito al provvedimento denominato Spending review, stanno pervenendo comunicazioni per la rinegoziazione dei contratti con tagli dei corrispettivi del 20 %, che talvolta si sommano al 5 % di cui sopra, configurando per i lavoratori una situazione insostenibile; per molti di loro non c'è alternativa al licenziamento e, configurandosi in molti casi rapporti di lavoro flessibile e atipico, in alcune situazioni mancano anche gli ammortizzatori sociali;
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bisogna ricordare che le cooperative sociali sono soggetti d'impresa che si configurano come Organizzazioni non lucrative di utilità sociali (Onlus), svolgendo oltre ad un'attività di impresa, anche una funzione sociale; in particolare, le cooperative sociali di tipo B avviano al lavoro soggetti problematici, che hanno trovato nell'occupazione una risorsa non solo economica ma personale, psicologica, motivazionale per uscire da situazioni di svantaggio cronico; in questi casi, la perdita del lavoro si traduce non solo in un problema economico ma in un dramma personale, con il rischio di far scivolare migliaia di persone, di nuovo, verso situazione di marginalità;
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in sede di approvazione, alla Camera dei deputati, del disegno di legge di conversione del decreto legge denominato "Spending review" è stato accolto un ordine del giorno con la prima firma della sottoscritta che impegnava il Governo a "valutare l’opportunità di escludere espressamente dall’obbligo del ricorso alle procedure d’appalto le associazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) che operano nel campo socio assistenziale e dell’accoglienza agli immigrati nonché nella rinegoziazione dei contratti nel settore sanitario le cooperative di tipo B vista la loro valenza sociale nel rinserimento lavorativo delle persone svantaggiate":
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dal Ministro interrogato se è conoscenza di quanto sopra esposto, se non ritenga grave che la logica del taglio lineare nei servizi socio assistenziali si traduca in tagli all'erogazione di servizi all'utenza, se non consideri grave che i tagli alle risorse, con la rinegoziazione dei contratti, si traducano in tagli occupazionali alle cooperative sociali;
<p>se non ritenga, infine, di intervenire rapidamente per sanare tali questioni che rischiano di acuire, sul fronte del lavoro e del welfare, gli effetti di una crisi che sta già seminando povertà e disagio nel Paese.
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<i>Lo dichiara Delia Murer, deputata del Pd, componente della commissione Affari sociali, prima firmataria di una interrogazione ai Ministri Fornero e Balduzzi sulla delicata questione.</i><br /><br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it.html?view=article&catid=6%3Ainterrogazioni-interpellanze-mozioni&id=450%3Acoop-sociali-il-governo-intervenga&tmpl=component&print=1&layout=default&page=">www.deliamurer.it</a>Gianfranco Polillo: «In Italia si deve lavorare di più. Aumentando la produttività si crea nuova occupazione» - INTERVISTA 2012-09-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649067Alla data della dichiarazione: Sottosegretario Economia e finanze<br/><br/><br />
Il presidente di 'Enel stoccaggi', attuale sottosegretario all'Economia, dice che il governo cerca sei miliardi per stoppare l'aumento dell'Iva, più due per iniziative a vantaggio delle fasce più deboli. Intanto Confindustria ha chiesto un miliardo per l'innovazione.
<p><b>Gianfranco Polillo, sottosegretario all'Economia, tra questo mercoledì e il prossimo incontrate il mondo produttivo e del lavoro. Cosa offrite?</b>
<p> «Se lei si aspetta da me una cifra la deluderò. Ancora non sappiamo su quali risorse poter contare per le varie iniziative che abbiamo in campo. È chiaro che dobbiamo fare un intervento sul lavoro e sulla crescita, ma ci servono delle condizioni previe: per esempio un accordo tra le forze sociali: Confindustria e sindacati devono fare prima un patto. Per noi è fondamentale, perché dobbiamo sapere su quale terreno stiamo seminando. Sennò dare soldi qua e là è come gettare acqua nel deserto».
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<b>Pensate ad un accordo alla tedesca, cioè con un coinvolgimento dei lavoratori nella gestione aziendale?</b>
<p> «Intanto pensiamo ad una Italia in cui si lavori di più, quantitativamente. Non possiamo trascurare che esiste un divario - vogliamo dire uno spread? - tra i giorni lavorati in Italia e quelli negli altri paesi con cui ci confrontiamo. Penso alle ferie, ai permessi retribuiti, eccetera. Questo tema va affrontato, può essere ostico ma va affrontato. E poi, certamente, il modello tedesco è una realtà a cui guardiamo con interesse, anche perché ha dato buoni frutti».
<p> <b>Alle aziende, sottosegretario.</b>
<p> «No, anche ai lavoratori, perché più produttività significa più premi, in prospettiva più reddito e anche maggiore crescita che si traduce in occupazione aggiuntiva».
<p><b>Anche per i giovani?</b>
<p> «Guardo, come tutti gli italiani, con particolare apprensione alla disoccupazione giovanile, ma non possiamo raccontare delle favole ai nostri giovani. Il meccanismo di accumulo delle aziende italiane si è bloccato. Il margine operativo lordo è fermo al '95. Se non si aumenta la competitività, con la ricaduta che questa può aver sull'export, è difficile pensare ad un toccasana per il lavoro giovanile. Lei mi dirà "campa cavallo", ma io le rispondo che se mai s'inizia ...Non ci sono scorciatoie».
<p> <b>Lei non vuole fare cifre, però parliamo lo stesso di soldi per la produttività e l'innovazione. Dove contate di prenderli?</b>
<p> «Ci sono due fonti di possibili: la lotta all'evasione che, com'è noto, confluisce in un fondo apposito stabilito già dal ministro Tremonti. E poi l'effetto della spending review due. Dopo la metà di settembre si può avere un quadro preciso di quante risorse sono state raccolte con queste due misure. E su quello si ragiona».
<p> <b>Ci conferma che sarà comunque sul lavoro che dovrà investire?</b>
<p> «Le confermo che l'obiettivo è la competitività. Ci sono ormai circa il 40% delle imprese italiane che si sono ristrutturate, sono competitive ed esportano perfino in Germania. Dell'altro 60%, la metà è border line e ce la può fare, ma ha certamente bisogno di aiuto. Un altro 30% è, in questo momento, bloccato. E comunque vorrei sottolineare che la bilancia commerciale degli ultimi sei mesi è in equilibrio, per la prima volta nella storia recente. Quindi esiste una competitività adeguata dei nostri prodotti. Serve uno scatto di produttività: solo da questo può nascere anche la nuova occupazione». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JR2TM">La Stampa</a>