Openpolis - Argomento: ticket sanitarihttps://www.openpolis.it/2011-08-15T00:00:00ZDELIA MURER: Manovra: “Si colpiscono le persone e i più deboli”2011-08-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590945Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Una manovra contro le persone e i più deboli”. <br />
Lo dichiara Delia Murer, deputata Pd, componente della commissione Affari sociali della Camera. “Le misure proposte dal Governo vanno a colpire nel profondo il tessuto sociale di questo Paese. Con i tagli indiscriminati alle detrazioni e alle deduzioni si aumentano le tasse alle famiglie, soprattutto per le prestazioni sociali come carichi familiari, spese per prestazioni sanitarie, spese scolastiche per i figli.
<p>Con i ticket si colpiscono i malati, soprattutto delle fasce deboli, e si incentiva l’esodo verso la sanità privata. Con le nuove competenze regionali in materia di invalidità, si sferra un nuovo attacco alle pensioni di persone già in difficoltà.
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“Tutto il peso del risanamento dei conti viene scaricato sulle persone, sulle famiglie, sul sociale, sulla salute, sui diritti fondamentali. Un segno gravissimo di iniquità, a cui ci opponiamo con forza”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticovenezia.org/newsite/?p=1103">web site pdvenezia</a>ROMANO COLOZZI: TICKET SANITARI, PER EVITARLI SPUNTA IL "LODO COLOZZI"2008-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358427Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Lombardia<br/><br/>Sull’eliminazione del “superticket” di 10 euro sulle visite specialistiche introdotta dal Governo Prodi e, più in generale, sulla quantificazione del fabbisogno sanitario per gli anni 2010 - 2011 si rischia di giungere allo scontro frontale fra livelli istituzionali, come non era mai accaduto nella recente storia del nostro Paese.
La vicenda assume contorni inspiegabili dal momento che le Regioni, di fronte a una severissima manovra Finanziaria, invece di protestare a gran voce, come è sempre successo in passato, hanno dichiarato la propria disponibilità ad un taglio di ben 7,8 miliardi di euro sul patto di stabilità nel triennio.
Ciò che però le Regioni dichiarano come assolutamente inaccettabile è la violazione del Patto della salute che si configurerebbe in questo modo: da una parte non coprirebbe integralmente gli 834 milioni di euro necessari ad eliminare il ticket per il 2009; dall’altra, comporterebbe il sotto dimensionamento del Fondo sanitario per il 2010 e 2011, deciso unilateralmente dal Governo, in spregio alla logica pattizia ormai consolidatasi, con il conseguente sotto finanziamento, stimabile intorno a 9 miliardi di euro, rispetto alla crescita attesa della spesa sanitaria.
Io ritengo che il nostro Paese, con tutte le criticità già presenti nell’attuale contesto economico e sociale, non possa permettersi un conflitto su un tema cosi sensibile come quello della sanità, che tocca direttamente ogni cittadino.
Non mi sfugge la logica con cui il Governo è intervenuto: come più volte sostenuto dal Ministro Sacconi, si ritiene infatti non più compatibile con la situazione finanziaria del nostro paese il tendenziale di crescita della sanità, che è pur diminuito di circa 8 punti nel giro di sette anni. Ciò che pare assolutamente astratto è il ritenere che un freno così drastico alla dinamica di aumento del Fondo sanitario possa essere ottenuto esclusivamente intervenendo ancora su diseconomie e sprechi.
In altri termini, se quelli indicati nel manovra finanziaria sono limiti invalicabili per lo Stato, si tratta di operare contemporaneamente una attenta analisi del nostro sistema sanitario, non dimenticando che proprio nelle sue ultime settimane di vita il precedente Governo aveva approvato una revisione dei livelli essenziali di assistenza che porteranno ad una aumento oggettivo della spesa.
Non si può pensare allora di gestire interventi strutturali sul sistema sanitario giocando la questione finanziaria su un tavolo separato; dal momento che l’Economia ha detto che si occupa solo di saldi, ad altri tavoli sarebbe delegato il compito di stabilire le garanzie da assicurare ai nostri cittadini. Questo è stato l’errore di metodo fino ad oggi compiuto.
La mia proposta tende ad evitare un conflitto istituzionale così dirompente: essa è basata sull’impossibilità, dichiarata dal Governo, di recuperare ulteriori risorse in questa fase, e proponeva quindi di usare i 400 milioni di euro messi a disposizione per congelare il ticket sanitario fino al 30 giugno 2009 ed aprire un’immediata fase di confronto per giungere ad una definizione condivisa in termini qualitativi, quantitativi e finanziari di un nuovo Patto per la salute.
Tale proposta mi sembrerebbe ancora più opportuna nella prospettiva, dichiarata dall’attuale Governo, di approvare entro il 31 dicembre di quest’anno la riforma attuativa dell’articolo 119 della Costituzione: il cosiddetto federalismo fiscale, che cambierebbe radicalmente i termini anche del problema di cui ci stiamo occupando.
In questo contesto, perché dunque andare allo scontro su una questione che manifesterebbe i suoi effetti concreti non prima di 17 mesi e i cui termini, molto probabilmente, verranno totalmente modificati con la legge sul federalismo fiscale? Sarebbe quantomeno ingiustificato, a meno che non ci sia il retropensiero che la riforma non possa entrare in vigore prima di questo lasso di tempo.
Tra l’altro, proseguire ostinatamente su questa strada, porterebbe inevitabilmente le Regioni, anche le più virtuose, a dover dichiarare un disavanzo, col risultato di offrire un alibi comodissimo a quelle Regioni che virtuose non sono state, regalando anche a queste ultime il pretesto per non onorare il piano di rientro basato su impegni dello Stato, che verrebbero unilateralmente cambiati.
E così, dopo il danno di decine di miliardi sprecati, la beffa di una sostanziale impunità.
<br/>fonte: <a href="http://web.mac.com/carlocassani/NOTIZIE/lodo.html">Da: "Il Revisore"</a>Enrico LETTA: Sanità, il governo vuole tagliare personale e ospedali.2008-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it357785Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
<b>Letta: "Manovra disastrosa e intollerabile"</b><br />
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Giro di vite per il comparto sanità messo a punto dai ministeri dell’Economia e del Welfare. Il Governo Berluconi, mentre costantemente annuncia in maniera beffarda di avere a cuore gli interessi degli italiani, ha in programma una serie di misure che andranno ad incidere pesantemente sulla vita dei cittadini. I primi tagli interesseranno il personale e i posti letto degli ospedali. Inoltre il governo ha in programma di chiedere un impegno ai governatori delle Regioni ad applicare autonomaticamente i ticket, anche a carico dei non esenti, non appena i conti di Asl e ospedali minimamente accennano a superare il budget. La stretta finale del Governo Berlusconi sul sistema sanitario regionale verrà messa in atto con uno degli emendamenti al decreto legge 112 di stabilizzazione delle finanza all’esame della Camera, un anticipo del “Patto sulla salute” che il governo conta di chiudere con le regioni entro il 31 ottobre 2008. <br />
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I tagli previsti fanno inorridire Enrico Letta, ministro del Welfare nel Governo Ombra del PD, tagli che Letta definisce "intollerabili e disastrosi, annunciati senza il più piccolo segnale di confronto con chi poi dovrà gestirli, ovvero le regioni". L'azione del governo Berlusconi è realizzata, come denuncia il ministro ombra, "senza porsi in alcun modo il problema delle prestazioni che verranno fatte mancare ai cittadini, peggiorando un servizio essenziale e alla fine dei conti spingendo le Regioni o a indebitarsi massicciamente oppure a mettere loro nuove tasse o ticket sanitari". I tagli annunciati mandano su tutte le furie anche Roberto Formigoni, governatore della Regione Lombardia del Pdl, il quale li stronca licenziandoli come "intollerabili"<br />
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Sorprendente anche l'abolizione del superticket da 10 euro sulla specialistica, sul quale il governo non intende piegarsi né tanto meno le Regioni. Di fatti la proposta della maggioranza prevede la cancellazione definitiva del superticket dal 1 gennaio 2009 con l’impegno però del governo a farsi carico solo per 50 milioni della copertura totale di 854 milioni prevista dal 2007. In questo modo le Regioni dovranno coprire totalmente la restante cifra, pari a 784 milioni. Non solo il governo chiede ancora in maniera perentoria alle Regioni il taglio del 20% degli stipendi dei direttori generali, amministrativi e sanitari, dei compensi ai collegi sindacali di Asl e ospedali, e la riduzione degli oneri per gli “organismi politici” e per gli “apparati amministrativi” locali. E non è finita qui perché, nel caso in cui queste misure non siano sufficienti, le Regioni potranno decidere sui ticket, eventualmente graduandoli sulla specialistica, oppure aggiungendo altri ticket per altre prestazioni sanitarie (come per esempio farmaci o altro) in sede locale.<br />
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Si tratta dunque di interventi rapidi e rigidi che consentono alla maggioranza di ridurre fortemente la spesa sanitaria ai danni naturalmente delle Regioni e di conseguenza sui cittadini, che vedrà in questo modo fortemente penalizzata la risposta sanitaria. Le Regioni ovviamente promettono di dare battaglia a questa serie di misure racchiuse in questi emendamenti al disegno di legge 121, una battaglia che vede in campo anche i governatori del centrodestra, tutti d’accordo e pronti a sferrare una dura opposizione al governo sia sul “Patto sulla salute” che sul superticket. Anzi per quanto riguarda il superticket, gli amministratori ribattono che gli 854 milioni dovrà sborsarli per intero il Governo. Nei prossimi giorni dunque ci sarà lo scontro su questi temi prima in Conferenza unificata proprio sul Dl 112 e subito dopo sul prevedibile maxiemendamento alla Camera con tanto di fiducia, su cui è possibile qualche cambiamento. Misure dunque estremamente pesanti su cui sono pronti a scagliarsi anche i sindacati di settore se saranno confermati i tagli previsti al personale in servizio con l’obiettivo “conseguente di ridimensionare i fondi per la contrattazione integrativa”. Il Patto infatti afferma di garantire un “efficientamento del Sistema sanitario nazionale e dei suoi costi” senza scaricare “tensioni nei bilanci regionali extrasanitari” ed evitando, per coprire i disavanzi, il “ricorrere necessariamente alla leva fiscale”, come invece accade ora con le super addizionali regionali.<br />
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Sarà dunque un vero e proprio scontro vista la posta in gioco, uno scontro che al momento vede nell’occhio del ciclone anche la sanità laziale per la quale il Consiglio dei ministri ha deciso il commissariamento. Marrazzo, governatore e commissario in pectore, non ha nessuna intenzione di accettare alcun incarico né di retrocedere se prima non saranno accolte le richieste avanzate dalla Regione Lazio, tra cui i 5 miliardi di arretrati, in gran parte eredità della giunta Storace, e una spalmatura del piano di rientro. Una guerra all’ultimo sangue, anche perché il Governo fa sapere di essere irremovibile sui 12 punti deliberati dal Consiglio dei ministri, che Berlusconi ha in programma di firmare al suo rientro dal Giappone, dove si trovava per il G8.<br />
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Insorge anche Livia Turco, ex ministro della salute nel Governo Prodi, che osserva che "i tagli ai posti letto, la riduzione di personale medico e del personale sanitario, il carico di lavoro imposto ai medici ed infermieri, la riduzione dei fondi integrativi metteranno sul lastrico la sanità pubblica". E sull'abolizione del tcket la Turca senza mezze parole lo defisce "l'ennesimo bluff"
"Il governo dice di voler abrogare il ticket per la specialistica per il 2009, - spiega la Turco - ma nella relazione tecnica che accompagna l’emendamento al decreto fiscale lo stesso governo dichiara di mettere a disposizione soltanto 50 milioni di euro degli 834 milioni necessari. Altri 7 milioni dovrebbero derivare da riduzioni di indennità, altri 70 milioni dalla riduzione di organismi politici e ben 707 milioni sono a carico delle Regioni che ovviamente possono mantenere il ticket. Siamo così di fronte a uno scarica barile sulle Regioni e non è difficile prevedere che i ticket rimarranno con buona pace dei contribuenti”.<br />
<br /><br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=54706">Sito web del Partito Democratico.</a>