Openpolis - Argomento: cantierihttps://www.openpolis.it/2018-08-24T00:00:00ZPierluigi Mannino: Cagliari, caoslavori in viale Regina Elena: “Costretto a tenere chiuso il negozio” 2018-08-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it932219Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cagliari (CA) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Des) - Consigliere Consiglio Comunale Cagliari (CA) (Gruppo: Altro) <br/><br/>Sul caso interviene anche il consigliere comunale e portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, Pierluigi Mannino: “Ecco l’ennesima dimostrazione della scarsa considerazione che l’attuale amministrazione ha nei confronti delle attività produttive e dei cittadini in genere. Tutti devono mettersi al servizio dell’amministrazione come dei sudditi. Chi ripagherà delle perdite economiche chi è stato costretto a subire il disagio? Chi ridarà dignità di cittadino ai cagliaritani? Non certo l’attuale maggioranza. Una maggioranza che continua con interventi azzardati e non facenti parte di una visione d’insieme. Un’amministrazione che fa, fa male e, se può, fa anche peggio”.<br/>fonte: <a href="http://www.castedduonline.it/cagliari-caos-lavori-viale-regina-elena-costretto-tenere-chiuso-negozio/">www.castedduonline.it</a>SILVANO RICCI: "Per gli appalti coniugare qualità e costi contenuti"2010-12-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548944Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Terni (TR) (Partito: PRC) <br/><br/><br />
In collaborazione con le associazioni degli imprenditori intendiamo intraprendere una riflessione, un approfondimento, sul sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici, in maniera tale da poter garantire non solo i conti economici del pubblico ma anche la qualità delle opere. Con la giornata di studio di ieri pensiamo di aver dato un contributo in tal senso.
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La presenza di uno dei massimi esperti del settore è stata momento di crescita e di approfondimento normativo e legislativo. L’esigenze di approfondire questi temi nasce dalla constatazione che la logica delle aggiudicazioni al massimo ribasso spesso e volentieri non dà quelle garanzie dovute. Il ribasso eccessivo potrebbe compromettere non solo l’andamento dei lavori ma anche la sicurezza dei lavoratori impegnati nell’esecuzione dell’opera: assistiamo ad aziende che falliscono perché non rientrano nei costi oppure, nella migliore delle ipotesi, che non possono garantire la manodopera necessaria per rispettare i tempi di consegna a discapito della sicurezza nei cantieri.
<p>L’interesse del pubblico deve essere quello di avere opere di buona qualità nell’esecuzione, in tempi ragionevoli e con consti congrui. Questi sono elementi di qualità che tengono conto dell’interesse pubblico che, anche in tempi di crisi economica e di tagli pesanti sugli enti locali, non è determinato solo dal minor esborso di denaro. Anche in termini economici la riflessione deve essere aperta: qual è il presunto risparmio per un ente pubblico che si ritrova opere incomplete o magari di scarsa qualità al punto tale da dover intervenire con nuovi lavori? <br />
Maggiori garanzie offre, in particolare in alcune situazioni, invece l’offerta economicamente più vantaggiosa che consente al committente di dare un giudizio sulla qualità progettuale.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.terni.it/comunicato_stampa.php?id=36165&pagina=2">Comune di Terni</a>ALESSANDRO MAGGIONI: Proseguono i sopralluoghi ai cantieri in tutto il territorio comunale2010-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547421Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: PD) <br/><br/><br />L'assessore comunale ai Lavori pubblici,
prosegue i sopralluoghi ai cantieri in tutto il territorio comunale.
<p>Sono emerse anche alcune problematiche sulla visita di stamane a Sacca Fisola e Giudecca su cui l'assessore ha dichiarato: "E' mia intenzione - ha affermato Maggioni - intervenire in modo continuo e concreto sulle criticità dell'isola. A partire dalle prossime settimane confido di dare risposte ad alcune delle problematiche che mi sono state segnalate dai cittadini, dai comitati e dai parroci.<br />
Credo infatti fermamente che l'azione amministrativa, soprattutto nell'ambito dei Lavori pubblici, per essere mirata e soddisfacente debba, secondo il principio di prossimità, iniziare dal territorio e dai cittadini: solo partendo da qui potremo fare interventi nell'interesse della collettività e del territorio".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/40265/UT/systemPrint">Sala Stampa - Comune Venezia</a>Massimiliano Salini: Ampliamento Paullese, intesa Provincia-Cosbau. Tutelati i lavoratori della Perego.2009-11-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it452481Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Cremona (Partito: Cen-des) - Consigliere Provincia Cremona (Lista di elezione: Cen-des) <br/><br/><br />
Cremona - Vertice sulla Paullese, ieri mattina, nelle sede dell'amministrazione provinciale. All'incontro hanno preso parte il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e i responsabili di Cosbau, azienda vincitrice dell’appalto per l’ampliamento della ex strada statale 415. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore provinciale alle Opere Pubbliche Giovanni Leoni. Al centro dell’incontro lo stato di avanzamento del cantiere e la delicata situazione degli operai della Perego, l'azienda subappaltatrice.
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<b>L'intesa</b><br />
Ecco le azioni su cui si è trovata l’intesa con Cosbau, che manterrà gli impegni assunti dopo le sollecitazioni del presidente Salini e dell’assessore Leoni, i quali hanno fatto proprie le istanze sollevate dai sindacati a tutela dei lavoratori: questione cassa integrazione e arretrati Perego.
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Per quanto riguarda la cassa integrazione, dall'amministrazione provinciale fanno sapere che “lunedì Cosbau assumerà alcuni operai della Perego in cassa integrazione già impiegati nel cantiere della Paullese”, mentre sulla questione arretrati “Cosbau richiederà a Perego la documentazione relativa ai contratti dei dipendenti in attesa di arretrati, impegnandosi a verificare la possibilità di trattenere da quanto dovuto a Perego una somma sufficiente a pagare ai lavoratori le mensilità arretrate”.
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<b>Scongiurato il blocco del cantiere</b><br />
Al termine dell’incontro con Cosbau il presidente Salini ha dichiarato: “Grazie ad un’azione tempestiva e al senso di responsabilità di Cosbau abbiamo ottenuto un duplice risultato, dando prova ancora una volta di concretezza: abbiamo scongiurato l’ipotesi di un blocco del cantiere evitando contestualmente che precipitasse la già drammatica situazione dei lavoratori Perego”. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=9322">Cremaonline</a>Gerardo D'AMBROSIO: «La corruzione ci impoverisce può salvarci l’indignazione» - INTERVISTA2008-12-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383275Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Italia, ritrova la capacità di indignarsi. Di riscoprire il merito e di dire basta alle scorciatoie. È il grido-appello del senatore Gerardo D’Ambrosio (Pd), capo del pool di Milano ai tempi di Mani Pulite. Questa intervista inizia un viaggio tra alcune voci significative del Paese nel tentativo di mettere a nudo l’Italia paese dei favori.<br />
<b>Senatore D’Ambrosio, la corruzione è tornata o non è mai andata via rispetto agli anni Novanta?</b><br />
«C’è stato un attimo di pausa quando i burocrati hanno avuto paura delle inchieste della magistratura. Era il 1992, avevamo arrestato Mario Chiesa. La pausa è durata un paio d’anni, circa...».<br />
<b>Poi cosa è successo?</b><br />
«È cominciata l’opera di delegittimazione molto violenta contro la magistratura. E piano piano il sistema della corruzione ha ripreso a funzionare. E non si è più fermato».<br />
<b>Quando dice burocrati cosa intende?</b><br />
«I tecnici, quelli che lavorano negli uffici pubblici, degli enti locali, dei ministeri. Sono loro che preparano i contratti, i bandi delle gare d’appalto e poi mandano alla firma dell’assessore o del ministro di turno. I politici da soli non si possono corrompere. È il burocrate che decide, spesso, a chi dare l’appalto, senza la sua complicità è più difficile corrompersi».<br />
<b>Che differenza tra la stagione di Mani Pulite e oggi?</b><br />
«Allora era un sistema: ogni appalto doveva rendere ed essere funzionale al finanziamento dei partiti».<br />
<b>Oggi?</b><br />
«Oggi la corruzione è meno un sistema ma è altrettanto un principio. E i politici si corrompono per molto meno. I ruoli sembrano invertiti: la prima mossa è degli imprenditori che si rivolgono ai burocrati che poi fanno da intermediari con i politici. I soldi non vanno più al partito come struttura ma al singolo per la campagna elettorale che poi a sua volta può ricambiare il favore in vari modi: la consulenza e l’incarico al professionista, il posto di lavoro, una gara d’appalto costruita su misura affidata con ribassi pazzeschi recuperati poi con le varianti in corso d’opera, qualche finanziamento. I vantaggi che può dare chi è al potere sono enormi».<br />
<b>L’Italia dei favori, appunto. Di recente il Parlamento ha approvato, con i voti della maggioranza, la norma per cui saranno dati a trattativa privata gli appalti fino a 500 mila euro, circa il34% dei cantieri aperti nel paese.</b><br />
«È la fine della trasparenza. In questo modo gli appalti diventano ufficialmente e legalmente merce di scambio tra il politico e il privato». <br />
<b>Secondo l’ultimo Rapporto del Commissario Anticorruzione, abolito dal governo Berlusconi, le denunce diminuiscono mentre avanza il sommerso. Perchè?</b><br />
«La corruzione è un reato che giova a tutte e due le parti. È sbagliato aspettarsi denunce. Ai tempi di Mani pulite noi non abbiamo avuto denunce. Ci aiutò il nuovo codice che prevedeva la possibilità di indagare una persona senza informarla».<br />
<b>Promettere incarichi in cambio di un appalto, trattare direttamente con il privato il destino di un’area diventata abitabile, tutto questo è corruzione?</b><br />
«È una corruzione di tipo diverso. Non si danno i soldi ma si scambiano favori reciproci. È il sistema delle raccomandazioni. Ricordiamoci che la raccomandazione toglie la prevalenza del merito e rovina la competitività sana. Come il sistema delle tangenti ha rovinato il sistema delle imprese, adesso si rovinano quelli che hanno il merito. Così il paese può solo regredire». <br />
<b>Pdl e Lega avrebbero trovato l’accordo sulle intercettazioni limitandole ai reati più gravi ed escludendo quelli contro la pubblica amministrazione. Senza questo strumento la magistratura può combattere la corruzione?</b><br />
«Senza le intercettazioni Mario Chiesa avrebbe patteggiato e sarebbe finita lì. Le intercettazioni restano il miglior strumento di indagine. Ma non l’unico. Guai adagiarsi sulle trascrizioni dei brogliacci. Ma senza non abbiamo speranza».<br />
<b>Si può parlare, in Italia, di atteggiamento culturale che propende verso la corruzione?</b><br />
«La corruzione affligge da sempre tutte le società. Il punto è perché uno sceglie di fare il politico: per potere o per servizio? Spesso,molto vicino ame, sento parlare di lettere di scuse perché “nonostante l’interessamento non è stato possibile soddisfare il trasferimento”. Capisce? La raccomandazione è una scorciatoia, gli italiani sono abituati a questo, chiedono e vogliono favori, è normale e perdono di vista il merito». <br />
<b>Senatore, da dove ricominciare?</b><br />
«Dalla capacità di indignarsi di nuovo. E dal diritto ad avere risposte e certezze. Bisogna rimettere al primo posto il merito, il servizio. Non può essere messo alla berlina chi persegue la corruzione. Non possono stare in Parlamento i condannati. Non si può aspettare otto anni per una sentenza definitiva o consentire che ci si possa difendere “dal” processo cambiando le regole del gioco, le leggi, in corso d’opera». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=KB6NN">l'Unità - Claudia Fusani</a>Elisabetta ZAMPARUTTI: Costi G8: presentata interrogazione sui costi del g8 e i rischi amianto2008-12-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383273Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale eletta nelle liste del PD, ha presentato, insieme ai colleghi Radicali e a partire dai dati riportati negli articoli di Fabrizio Gatti sull’ultimo numero de “L’Espresso”, un’interrogazione parlamentare con cui si chiede al Presidente del Consiglio, al Sottosegretario per la Protezione Civile, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Giustizia e al Ministro dell’Interno se siano al corrente dei gravi dati riferiti nel reportage (in particolare relativamente alle denunce di lavoro nero nei cantieri della Maddalena, di spese gonfiate per la realizzazione delle opere del G8 e di smaltimento dell’amianto proveniente dalla demolizione delle strutture dell’Arsenale militare sull’isola della Maddalena), notizie che dovevano essere coperte da segreto di Stato e rispetto alle quali non si ravvisa più la ragione di mantenerlo per fatti che sono ormai di pubblico dominio.
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A questo proposito, Elisabetta Zamparutti ha dichiarato:<br />
“Dopo l’articolo di Fabrizio Gatti su “L’Espresso”, il segreto di Stato è diventato il segreto di Pulcinella. Un conto è il segreto per ragioni di sicurezza sulla svolgimento del G8, un altro è l’opacità sui criteri e le procedure di assegnazione degli appalti e sulla gestione delle risorse pubbliche su cui invece è necessaria la massima trasparenza.”
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Testo interrogazione:<br />
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Al Presidente del Consiglio<br />
Al Sottosegretario per la Protezione Civile<br />
Al Ministro dell’Ambiente<br />
Al Ministro della Giustizia<br />
Al Ministro dell’Interno<br /><br />
Premesso che da un articolo pubblicato su l’Espresso il 30 dicembre 2008 dal giornalista Fabrizio Gatti si evince che:<br />
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i criteri di selezione delle cinque imprese - chiamate senza pubbliche gare d'appalto - per la realizzazione dei lavori per il G8 sull'isola della Maddalena, così come i progetti, sono coperti dal segreto di Stato secondo quanto disposto da Romano Prodi e confermato da Silvio Berlusconi;
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per le modalità in cui sono condotti i lavori nei cantieri sull'isola della Maddalena, vi sarebbero lavoratori di varia nazionalità senza contratto, sottoposti a minacce del caporalato e operai pagati con fondi neri; in particolare, nel suddetto articolo, si parla di 800 manovali che in totale violazione delle norme della buona amministrazione pubblica e privata, con quattro ore di straordinari a turno, produrrebbero un nero di 128 mila euro al giorno che, in base ad un sistema di pagamento di 11 euro l’ora di straordinario, frutterebbe ai caporali 92.800 euro al giorno, 649.000 euro a settimana e almeno 2 milioni e 600 mila euro al mese;
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inoltre, le spese di realizzazione delle opere sarebbero gonfiate poiché, da notizie uscite dagli uffici della Regione Sardegna, per i 57 mila metri cubi il costo d'opera per trasformare l’ex ospedale militare nell’hotel che ospiterà i capi di Stato e affidato alla Gia.Fi, sarebbe salito da 59 a 73 milioni di euro con un costo di costruzione al metro quadro di 3.842 euro - escluso il valore dell'area- assolutamente sproporzionato rispetto al valore di costruzione per le case di lusso che, secondo un capomastro della Maddalena, non supera i 1.200 euro al metro;
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risulterebbero inoltre polverizzati anche i valori di vendita pubblicati dal sito dell'Agenzia del territorio che prevedono un massimo di 3.100 euro al metro quadro per le ville e di 2.000-2.300 per le attività commerciali con la conseguenza che un ente dello Stato, la Protezione civile, sta finanziando un'opera ignorando le quotazioni pubblicate da un altro ente statale, l'Agenzia del territorio;
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esisterebbe un legame d'affari tra la famiglia del coordinatore della struttura di missione della Protezione civile, Angelo Balducci, e l'impresa appaltatrice del centro conferenze che a fine lavori guadagnerà di più, vale a dire l'Anemone Costruzioni di Grottaferrata, con sede legale in via 4 novembre 32 dove ha sede anche la casa di produzioni cinematografica Erretifilm srl di cui Rosanna Thau, moglie di Angelo Balducci, è amministratore unico e socia – per percentuali diverse - con Vanessa Pascucci che è anche amministratore unico e socia a metà di un'altra impresa edile legata alla famiglia Anemone, la Redim 2002 di Grottaferrata; inoltre, attraverso la Redim 2002, Vanessa Pascucci è anche socia dell'Arsenale scarl, società costituita apposta per il cantiere nell'ex Arsenale della Maddalena;
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365 quintali di amianto o macerie contaminate da amianto provenienti dalla demolizione delle strutture dell’Arsenale militare sull’isola della Maddalena sarebbero finiti nella discarica di Bolotana, in provincia di Nuoro, in una zona umida e ricca d’acqua, a poche centinaia di metri da un fiume, dopo che, su pressioni dell’imprenditore Francesco Cancellu, gestore della discarica, lo scorso mese di giugno, grazie ad una delibera della Regione Sardegna, è stata disposta l’estensione del bacino di raccolta oltre i 50 chilometri di raggio originariamente previsti in modo che possa ricevere i rifiuti speciali contaminati da amianto in arrivo dalla demolizione delle strutture militari sull’isola;
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si chiede di sapere:<br />
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se quanto riferito nell’articolo corrisponda anche solo parzialmente alla realtà e quali provvedimenti gli interrogati intendano assumere per ricondurre la gestione dei lavori per il G8 ai criteri della buona amministrazione pubblica e privata e alla trasparenza pur nei limiti ragionevoli di segretezza;
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come siano potute trapelare notizie che dovevano essere coperte da segreto di stato e che senso abbia ora continuare a mantenerlo per fatti che sono ormai di pubblico dominio;
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se corrisponde al vero che 365 quintali di amianto o macerie contaminate da amianto provenienti dalla demolizione delle strutture dell’Arsenale militare sull’isola della Maddalena sarebbero finiti nella discarica di Bolotana e quali provvedimenti intendano assumere per arrestare possibili disastri ambientali.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=134537">Radicali.it</a>Renato BRUNETTA: Il Mose «bloccato» per non disturbare gli uccelli selvatici2008-12-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382651Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro PA e innovazione (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Caro direttore,<br />
solo una riflessione a caldo, di dolore e rabbia. Lo scenario che si è presentato ieri ai veneziani era quello tipico delle grandi acque alte: degrado, desolazione, impotenza e danni incalcolabili. Paura e amari ricordi. In questo momento difficile per l'economia, i commercianti, gli artigiani, gli albergatori, i cittadini tutti della mia Venezia si sono trovati i locali allagati, impregnati del cattivo odore tipico delle alte maree, l'umidità che aggrediva le pareti, la merce che galleggiava. Quello di ieri è stato il quarto evento di marea più alto negli ultimi trent'anni. Sarebbe interessante conoscere oggi, the day after, l'atteggiamento di quanti hanno ostacolato e continuano a ostacolare il completamento di un'opera, il Mose, già realizzata per il 50%, che porrà fine a questi disastri. Perché i veneziani devono continuare a vivere con le case periodicamente allagate? Non è con la manutenzione ordinaria che si risolve questo problema, ma bloccando alle bocche di porto l'onda di marea eccezionale.
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<b>Dobbiamo ringraziare il variegato fronte del No Mose</b> se è stata aperta una procedura di infrazione nei confronti dello Stato da parte della Commissione Europea circa l'applicazione delle direttive sulla conservazione degli uccelli selvatici per i cantieri del «Sistema Mose»... Forse il rumore dei cantieri può disturbare la riproduzione dell'avifauna selvatica protetta dalla Ue, ma i veneziani da chi sono protetti? Chi deve garantire loro un buon livello di qualità della vita, il diritto a non rischiare di perdere i loro beni per l'ennesima acqua alta? C'è da dire, poi, che ai sensi dell'accordo quadro, firmato con il governo italiano l'8 novembre scorso, la Banca Europea degli Investimenti sta favorevolmente esaminando la possibilità di completare il finanziamento del Mose per accelerare la conclusione dei lavori e dotare, così, Venezia di un efficace sistema di difesa dalle maree: questa sarebbe una decisione importantissima per lo Stato italiano. La decisione finale favorevole potrà essere presa dalla Bei a dicembre, a patto che arrivi dalla Commissione Europea una comunicazione di prossima archiviazione del caso (quello degli uccelli selvatici). Non ci resta che invitare la Commissione Europea a considerare la realtà dei fatti, a guardare le foto di questo ultimo disastroso evento. Chi si può assumere la responsabilità di rallentare, in mancanza del finanziamento, il completamento del Mose per verificare ulteriormente se gli uccelli selvatici siano più o meno stressati per la presenza dei cantieri? Il governo farà la sua parte, a costo di andare personalmente a Bruxelles, tanto la strada la conosco... Ma l'amarezza, il dolore e la rabbia restano.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K266I">Corriere della Sera - Renato Brunetta</a>Altero MATTEOLI: “Il Ponte sullo Stretto rilancerà l’intero Sud” - Intervista2008-07-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358265Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Orbetello (GR) (Partito: CEN-DES(LS.CIVICHE)) - Senatore (Gruppo: FI) - Ministro Infrastrutture e Trasporti (Partito: PdL) <br/><br/><br />
“Nel nostro programma elettorale il Ponte sullo Stretto è una priorità”. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli non nutre il minimo dubbio sull’importanza di un’opera della quale si parla, con opinioni estremamente divergenti, da diversi anni. Se bastasse la granitica fiducia del ministro Matteoli le fondamenta sarebbero già poggiate sui fondali dello Stretto di Messina e il Presidente del Consiglio potrebbe finalmente affermare che anche in Italia, così come in tutte le nazioni moderne, è possibile realizzare grandi opere architettoniche destinate a lasciare il segno in termini di modernizzazione del Paese. Chi del Ponte non ne vuol neanche sentire parlare si trincera dietro l’oggettiva quanto atavica carenza di altre infrastrutture, in grado di connettere al meglio il Sud con il resto d’Italia e che andrebbero anteposte alla realizzazione del Ponte. Senza addentrarci nelle polemiche riguardanti l’impatto ambientale, va riconosciuto ai detrattori che è innegabile l’assenza in Sicilia di un sistema viario adeguato, in buona parte del suo territorio, così come è del tutto evidente che la Salerno - Reggio Calabria è ancora lontana dal suo completamento. Chi contesta il progetto del Ponte di Messina ritiene che, vista la cronica scarsità di denaro da investire in infrastrutture, siano più urgenti altre opere, magari meno in grado di dare lustro al Paese ma più urgenti e necessarie.<br />
<b>Ministro perchè per lei e per il Presidente Berlusconi, il ponte rappresenta una priorità?</b><br />
Crediamo fermamente nell’importanza strategica del ponte e abbiamo, quindi, riattivato le procedure per la realizzazione dell’opera, che a parere dei tecnici, può avviarsi nel 2010 e concludersi 6 anni dopo. Ovviamente, riteniamo quest’opera determinante per il Sud solo se viene realizzata insieme a tutte le altre infrastrutture necessarie alla Sicilia e alla Calabria. Crediamo, anzi, che il Ponte possa rappresentare un volano affinché le altre opere diventino realtà. Riguardo alla Salerno - Reggio Calabria il suo completamento va avanti. Sappiamo che ci sono delle difficoltà logistiche e di altro genere da superare, ma le affronteremo con determinazione.<br />
<b>Lasciamo il ponte e torniamo a Roma. Quale situazione ha trovato al momento del suo insediamento a capo del dicastero?</b><br />
Il ministero che mi è stato affidato, nella precedente legislatura, era diviso in due settori, quello delle Infrastrutture e quello dei Trasporti. Con la manovra finanziaria dello scorso anno il ministero è stato riaccorpato e, pertanto, assorbe le competenze in un unico dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Anche il dismesso ministero della Marina Mercantile ricade nelle attribuzioni del medesimo. Sul piano operativo e politico la riunificazione è certamente un dato positivo, perché consente una visione omnicomprensiva del settore e delle società ad esso collegate, vedi Anas e Ferrovie dello Stato. Ovviamente, occorrerà provvedere all’attuazione concreta della riunificazione, attraverso la riorganizzazione degli uffici e quindi alla redazione ed approvazione di un unico regolamento. Ci stiamo lavorando e spero che in tempi rapidissimi sia possibile approvarlo in Consiglio dei ministri.<br />
<b>Su quali punti ha incentrato la sua attività in questi primi mesi di governo?</b><br />
Abbiamo dovuto affrontare diverse emergenze nel settore dei trasporti, prima fra tutte quella del paventato sciopero degli autotrasportatori, che abbiamo scongiurato affrontando la questione con il buon senso, coinvolgendo nel dialogo le diverse parti in causa. La nostra attenzione si è quindi concentrata sulla riattivazione dei motori per fare ripartire la macchina delle opere pubbliche, che si era inceppata nel corso dei due anni di governo Prodi. In pillole, è stato predisposto il Piano delle Infrastrutture triennale che fa parte del Dpef definitivamente approvato dal Cipe e della Conferenza Unificata Stato Regioni. Piano che prevede la realizzazione di tutte le infrastrutture che riteniamo necessarie al Paese, per il suo rilancio economico e per la sua modernizzazione.<br />
<b>Detto del ponte sullo Stretto, quali sono le priorità per il futuro?</b><br />
Abbiamo indicato diverse opere che riteniamo assolutamente indispensabili, come la Torino - Lione, la Pedemontana, l’Autostrada tirrenica, il completamento della Salerno - Reggio Calabria, i valichi del Brennero e quello dei Giovi, il rilancio della portualità e tante altre ancora. Di certo la più impegnativa sarà trovare il denaro necessario ad aprire i cantieri, chiudere quelli ancora in corso e convincere l’associazione nazionale dei costruttori edili che oggi in Italia ci sono finalmente la volontà ed i mezzi per costruire più infrastrutture e meno castelli in aria.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=ISGR4">L'Opinione delle Libertà - Traiano Bertollini</a>