Openpolis - Argomento: polo siderurgicohttps://www.openpolis.it/2010-09-20T00:00:00ZGIOCONDO TALAMONTI: Comune di Terni - Mozione: difesa e rilancio delle prospettive produttive del polo siderurgico ternano2010-09-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it546702Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/>Al Sindaco del Comune di Terni<br /><br />
<b>considerato che</b> contrariamente a quanto annunciato dall'Amministratore Delegato della ThyssenKrupp-AST di Terni, che in data 21 Maggio 2010 affermava l'intenzione di ridurre al minimo la fermata estiva per recuperare la perdita previsionale all’esercizio 2009-2010 di 63 milioni di euro, la fermata degli impianti di produzione ternani per i mesi di agosto e settembre 2010 è durata ben oltre il previsto, coinvolgendo in differenti modalità tutti i reparti; <br /><br />
<b>Visto che</b> la fermata si è articolata nel modo seguente: per l'area caldo dall'8 Agosto al 4 Settembre; per l'area a freddo 2 settimane di stop per turno fino a metà Settembre; per il centro finitura, produzione ridotta al 50% per tutto il mese di Agosto e, blocco totale, dal 14 al 16 dello stesso mese; <br /><br />
<b>preso atto che</b> la decisione è stata resa nota subito dopo che il board tedesco di ThyssenKrupp è ritornato in Germania dopo due giorni di visita negli stabilimenti di viale Brin nel mese di Luglio, segno di una probabile mutazione delle strategie produttive della multinazionale tedesca di cui a tutt'oggi non si conoscono né i contenuti, né gli obiettivi; <br /><br />
<b>visto che</b> al calo di ordinativi rilevato dagli stessi sindacati è corrisposto un incremento della produzione di acciaio nello stabilimento di Shanghai e in altri impianti della multinazionale tedesca che pone seri dubbi riguardo alla volontà, da parte dell'azienda, di mantenere gli attuali assetti produttivi e tecnologici del polo siderurgico ternano, già gravemente colpito dall'assorbimento di Titania, che prelude ad un’ulteriore spinta verso la monoproduzione di Inox; <br /><br />
<b>tenuto conto che</b> la Regione e le amministrazioni locali non sono in grado di valutare, a causa dell'assenza di un confronto in merito con la dirigenza aziendale, le conseguenze della decisione della Corte europea di rigettare il ricorso presentato dal Governo Italiano e la ThyssenKrupp in tema di agevolazioni tariffarie elettriche, che ha comportato la condanna, per l’azienda, a pagare una sanzione di 60 milioni di euro; <br /><br />
<b>considerato che</b> la posizione espressa dall’Amministratore Delegato della ThyssenKrupp-AST alle rappresentanze sindacali, allusiva a serie problematiche nel sito ternano, desta serie e fondate preoccupazioni, in quanto si è in presenza, per il terzo anno consecutivo, di un passivo alla chiusura dell’esercizio finanziario, passivo che, per la verità, può essere determinato anche dal merito delle scelte strategiche della multinazionale tedesca; <br /><br />
<b>visto che</b> nel territorio e in particolare nella stampa locale si fanno sempre più insistenti le supposizioni riguardanti il futuro dell’area a caldo, che costituisce un elemento fondamentale per la tenuta complessiva dell’industria siderurgica ternana e per la quale si ipotizza da tempo la prossima cessione o chiusura senza che la direzione aziendale si sia preoccupata né di smentire, né di confermare; <br /><br />
<b>visto che</b> i lavoratori dell'Azienda avvertono da tempo questa situazione d'incertezza, che ha determinato non solo un forte e permanente ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, ma anche l'inasprimento della condotta aziendale, culminato, a Maggio, con il mancato pagamento dei premi di produttività trimestrali; <br /><br />
<b>tenuto conto che</b> negli ultimi mesi le condizioni di lavoro negli impianti destano gravi preoccupazioni, in quanto si sono avuti due incidenti mortali ed altri episodi di scarsa vigilanza e di sottovalutazione da parte della direzione aziendale, venendo meno quelle imprescindibili esigenze di sicurezza e di tutela dei lavoratori all'interno della fabbrica; <br /><br />
<b>Evidenziato che</b> l'esperienza recente ci ha dimostrato che, se si lascia al mercato la definizione dei modi, dei tempi e dei luoghi della produzione industriale, la delocalizzazione generalizzata è un esito forse ritardabile, ma certo non eludibile, con il risultato d'impoverire in modo irrimediabile il nostro territorio, già colpito dalla perdita del magnetico e adesso dalla vertenza Basell; <br /><br />
<b>considerato che</b> la riapertura un tavolo di confronto e di concertazione, per affrontare la questione delle tariffe energetiche e delle sanzioni comminate alla ThyssenKrupp-AST da parte della Ue e per l'aggiornamento del Patto di territorio, è un elemento irrinunciabile di programmazione dello sviluppo del territorio, non appieno rispettato dalla ThyssenKrupp-AST, rispetto a cui non si può e non si deve dipendere esclusivamente dalla disponibilità dell'azienda a discutere; <br /><br />
<b>Impegna il Sindaco del Comune di Terni </b><br /><br />
1. A concertare con il Presidente della Regione e con il Presidente della Provincia le linee operative più opportune da mettere in atto per sondare la reale situazione del polo siderurgico ternano; <br /><br />
2. A convocare al più presto la direzione aziendale della ThyssenKrupp-AST per conoscere le concrete intenzioni dell'azienda in merito al futuro del polo e per ribadire l’indisponibilità del territorio ad ogni ulteriore contrazione occupazionale e produttiva; <br /><br />
3. A sollecitare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, essendo ancora vacante il ruolo di Ministro Per le Attività Produttive, le necessarie misure di tutela degli interessi del territorio ternano e dei siti strategici di ciò che resta dell’apparato industriale del Paese, unitamente alla tutela delle aziende colpite dalla decisione della Commissione Europea; <br /> <br />
Terni, 6 settembre 2010<br />
Il Capogruppo RC/CI<br />
Giocondo Talamonti<br />
Luzio Luzzi<br />
Nannini Mauro<br />
Campili Claudio IDV<br />
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2010/10/comune-di-terni-mozione-difesa-e.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>Pasqualina Straface: Piano Strategico, anomalie e carenze2008-07-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it358609Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Cosenza (Gruppo: AN) <br/><br/>“Questo Piano Strategico è un'occasione persa. Manca l'idea vincente che consenta alla città di uscire dal sonno, dal torpore, dall'agonia nella quale sembra avvolta. Più che un programma di modernizzazione sembra una variante di assestamento. Il documento presentato alla cittadinanza è costato alle casse comunali ben 200 mila euro ma si limita ad assumere i caratteri di una constatazione dello status quo del territorio coriglianese, poiché privo di alcuna analisi socio-economica circa il degrado attuale ed i cambiamenti verificatisi negli ultimi anni, soprattutto in alcune aree dello stesso, e manca di una proposta programmatica.<br />
Condividiamo l'idea del Piano Strategico, ma non accettiamo assolutamente i contenuti di questo Piano, redatto semplicemente per rinviare ad altri Piani, altri strumenti di pianificazione territoriale (Piano Commercio, Piano inquinamento acustico, Piano Protezione civile, e tanti altri ancora) che giacciono nei cassetti comunali, mai applicati concretamente ma, comunque, regolarmente pagati dal Comune. Il tutto, naturalmente, a spese dei cittadini. Un Piano senz'anima, questo presentato alla città, che dimostra scarsa conoscenza del territorio e si presenta alla vicina città di Rossano privo di quell'autorevolezza che invece si richiede”.<br />
“Apprendiamo dal Piano Strategico che nel territorio di Corigliano sarebbe in via di ultimazione la realizzazione di un vero e proprio polo siderurgico (circa 14.000 mq) che però, guarda caso, nessuno conosce. Inoltre, il territorio cittadino, anziché presentarsi con un'idea univoca di sviluppo, con un'idea armonica di città, viene propinato come un assemblaggio di frazioni ed aree tra loro scomposte, e per le quali non viene indicata alcuna ipotesi di sviluppo comune. Sul centro storico non emerge alcuna volontà, alcun progetto di recupero e valorizzazione, sullo Scalo manca completamente il riferimento alla vocazione commerciale, su Schiavonea non viene concretamente indicata alcuna strategia per lo sviluppo del Porto e del settore turistico, su Cantinella si continua ad insistere sulla vocazione rurale ed agricola omettendo l'espansione urbanistica già in atto, le altre contrade e frazioni vengono lasciate allo sbando. Insomma, una Corigliano che non è città, quella che emerge da questo Piano Strategico, senza un'anima e senza un'identità. Manca il riferimento alla “vision” complessiva dello sviluppo, all'Area Urbana con Rossano, ad una crescita sinergica con tutti gli altri comuni della Sibaritide, viene quasi completamente omessa l'importanza del futuro Aeroporto della Sibaritide e il decollo del territorio viene, per assurdo, connesso allo sviluppo dell'area industriale di Cammarata e all'agricoltura. Siamo disponibili, pertanto, a rivedere insieme il Piano Strategico solo a condizione che questo venga di fatto calato nella realtà territoriale”.
<br/>fonte: <a href="http://www.nuovacorigliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4130&Itemid=36">Nuova Corigliano - quotidiano online di Corigliano Calabro</a>