Openpolis - Argomento: stipendificiohttps://www.openpolis.it/2012-09-17T00:00:00ZFRANCO FIORITO: «L’auto blu non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv» - INTERVISTA2012-09-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650260Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: PdL) <br/><br/><br />
<b>Presidente, lei davvero usufruisce di due auto con autista?</b>
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«Certo, perché è un mio diritto. Uno dei benefit che spettano alla mia carica istituzionale».
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<b>Scusi, ma com’è possibile?</b>
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«Io vivo a Cassino, è lì che ho la famiglia. E quindi ogni giorno faccio avanti indietro Cassino-Roma-Casino».
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<b>Una bella sfacchinata, seppur lautamente retribuita.</b>
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«Centocinquanta chilometri andata, altri centocinquanta al ritorno. Mi creda, una faticaccia».
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<b>Costosa, o no?</b>
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«Guardi che io la nave l’ho trovata già bell’e pronta. Non ho mica dovuto aggiungere una vela, io. L’auto blu mi spetta e me la piglio».
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<b>Una però, non due.</b>
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«E come faccio quando sono a Cassino? Io faccio il pendolare cinque giorni alla settimana, poi durante il week end devo curare il mio collegio elettorale. E come mi sposto lì?»
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<b>Non può usare la sua auto?</b>
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«Ma io sono il presidente del consiglio regionale! Ho un ruolo da mantenere. Come presidente di commissione ho diritto anche all’auto blu, ma l’auto blu non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv».
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<b>Con due macchine di servizio, alle spese dei cittadini che pagano le tasse?</b>
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«Se sono originario di Cassino, mica è colpa mia».
<p><b>Gli contestano pure l’acquisto di una Smart superaccessoriata (<i>16 mila euro</i>)</b>.
<p>«Sì, però è troppo piccola per me, non riesco ad entrarci: così l’ho lasciata a disposizione dei colleghi».
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<b>Durante la settimana non dorme mai a Roma?</b>
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«Mai».
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<b>Ha moglie e figli che l’aspettano?</b>
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«Moglie e due figlie».
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<b>Sono piccole?</b>
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«No, una frequenta il liceo e l’altra sta a Milano perché studia alla Bocconi».
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<b>Scusi, ma lei in questi mesi non ha mai sentito parlare di austerity, di sacrifici di migliaia di famiglie, di tagli ai privilegi della casta politica?</b>
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«Eccome se ho sentito! E ho agito di conseguenza. Nonostante i tanti <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2012/09/19/renata-polverini/fondi-al-pdl-lazio-%C2%ABnon-avevo-idea-della-mole-di-denaro-a-disposizione-dei-gruppi%C2%BB/650157">attacchi della presidente della giunta regionale Polverini</a>, posso garantire che ho già avviato una prima spending review che consente una riduzione del bilancio da 104 a 97 milioni di euro».
<p><b>I giudici passano alle vacanze.</b>
<p>«Sì, sono andato in due splendidi resort della Costa Smeralda con i soldi del Pdl. La campagna elettorale delle regionali mi aveva lasciato spossato e depresso. Avevo bisogno di una vacanzona».
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<p>Franco Fiorito detto “er Batman”, di anni 41, da Anagni, un ciociaro furbo e prepotente, carismatico, spregiudicato e impulsivo; uno di quei politici che trasformano i voti degli elettori in potere e ricchezza e che in Procura, da ex capogruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio accusato di ‘peculato’, arriva sfacciatamente a bordo del Suv comprato con i soldi del suo partito (cioè, i nostri). Bmw X 5 = 88 mila euro. Batman e mr. due auto blu due, li abbiamo votati...<br /><br/>fonte: <a href="http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/alessandro-camilli-opinioni/auto-blu-pdl-abbruzzese-fiorito-lazio-regione-1344818/">blitzquotidiano.it | Alessandro Camilli</a>Antonio POLITO: Quella nota stonata in Parlamento2011-07-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590075<br />La prova di arroganza fornita ieri resterà negli annali della Repubblica.
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Fin dai tempi di Azzeccagarbugli, c`è un tipo di avvocato che sta sul gozzo agli italiani. Ma ci vorrebbe un nuovo Manzoni per descrivere la specie professionale che ha proliferato in questi anni, anche a danno dei tanti colleghi che fanno solo e bene il loro mestiere: l`avvocato-parlamentare.
<p>Arruolati in gran numero in aule legislative che si occupano troppo di processi e di imputati, non paghi di poter scrivere leggi sulle cause che difendono e di essere perciò beneficiati da parcelle di sogno, i principi del foro che militano nel Pdl si sono a poco a poco trasformati in un vero e proprio partito nel partito. Al punto che ieri, mentre tutta Europa, i mercati internazionali, il Quirinale, Palazzo Chigi e il Parlamento senza distinzioni di schieramento chiedevano all`unisono una prova di serietà nazionale con l`approvazione rapida e senza giochetti della manovra finanziaria, eccoli balzare su a minacciare di far cadere il loro governo - e con esso il loro Paese - se dal decreto non saltano le norme di liberalizzazione che minacciano di abolire l`Ordine. Ottenendone ovviamente la «riscrittura».
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Naturalmente tutti hanno diritto a difendere i propri interessi: gli avvocati come i notai, i pensionati come gli operai.
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Solo che mentre queste due ultime categorie non sono rappresentate in Parlamento, le prime due sì, e anche abbondantemente. E dunque usano il proprio mandato elettorale per proteggere il loro interesse di categoria.
Il che invece è del tutto illegittimo. Secondo la nostra Costituzione, infatti, gli eletti in Parlamento rappresentano la nazione, non l`Ordine cui sono iscritti. E il ministro La Russa, che prima che ministro della Repubblica si sente avvocato e dunque li difende, su quella Costituzione ha addirittura giurato.
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Già l`avvocato-parlamentare gode di un privilegio che - ha di recente ricordato Franzo Grande Stevens - andrebbe eliminato come in altri Paesi: e cioè può continuare a esercitare anche durante il mandato, cumulando reddito a indennità, e anzi incrementando clientela e affari grazie al fatto di essere «onorevole», mentre accademici e magistrati almeno devono andare in aspettativa. Ma la prova di arroganza fornita ieri nel mezzo di una tempesta che minaccia i ben più miseri stipendi e risparmi di milioni di italiani resterà negli annali della Repubblica, anche perché suona la carica di tutti i corporativismi che hanno fin qui ricattato le maggioranze parlamentari di turno per impedire i processi di liberalizzazione delle professioni.
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Eppure, nonostante tutto, c`è stato ieri qualcuno che ha dato una prova peggiore degli avvocati-parlamentari: e sono i sindaci e i presidenti di Provincia-parlamentari, una quindicina a Montecitorio, che hanno minacciato analogo disastro nazionale pur di non perdere il diritto al cumulo delle cariche e degli emolumenti. Il giorno che ci verrà restituito il diritto di sceglierci i nostri parlamentari, dovremo ricordarci di questo 13 luglio del 2011.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=122IUJ">Corriere della Sera</a>Francesco Saverio ROMANO: «Ma la spesa pubblica va tagliata col machete» - INTERVISTA2011-06-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586781Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PT già IR) - Assessore Comune Misilmeri (PA) (Partito: UDC) - Ministro Politiche Agricole, Alimentari e Forestali<br/><br/><br />
Il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, nella terra dei prosciutti per far conoscere all’omologo cinese Han Changfu e al commissario europeo Dacian Ciolos le nostre eccellenze alimentari, fa a fette anche la prudenza: «Martedì lo dirò a Tremonti: avanti col machete su spesa pubblica e sprechi».
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<b>Già sentita, ministro. Poi la casta non si castra mai.</b>
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«Non si tratta di castrazione ma di capire che la politica non può asserragliarsi nel palazzo».
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<b>Da quando si inizia?</b>
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«Da subito: livelliamo i nostri stipendi a quelli europei».
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<b>Si dirà: bruscolini.</b>
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«Condivido. Infatti si deve usare la mannaia anche nei confronti di quei santuari del parastato».
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<b>Sia più preciso.</b>
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«Tocchiamo tutti gli enti controllati dallo Stato: Eni, Enel, Authority, corte dei Conti, corte di Cassazione, Csm. Per non parlare di certi stipendi dei vertici Rai».
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<b>Privilegi dappertutto?</b>
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«Dico soltanto che di sprechi ce ne sono a iosa. Per esempio partiti politici che non esistono più ma continuino a ricevere contributi pubblici. E non solo...».
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<b>A che pensa?</b>
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«È sufficiente che un movimento pseudo politico abbia una pubblicazione seppur minuscola per prendere soldi dallo Stato. Non ce lo possiamo più permettere».
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<b>Sul taglio ai vitalizi dei politici si mormora già di alcuni mal di pancia da parte di qualche “responsabile”. Dicono: perché noi che siamo i più poveri?</b>
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«Non mi piace la logica della contrapposizione su chi deve far più sacrifici. Facciamoli tutti, punto e basta».
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Più rigore per tutti, quindi?</b>
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«Solo così si possono fare battaglie senza essere considerati sostenitori della spesa. Ricchezza e diritti vanno redistribuiti».
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<b>Facile a dirsi ma a farsi?</b>
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«Invece si può. Ci sono troppi squilibri: a fronte di giovani preparati ma sottutilizzati o sottopagati, ci sono altri soggetti andati in pensione in età ancora lavorativa, con somme ingiustificate».
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<b>Ma sono diritti acquisiti. E con questo fardello è possibile fare una riforma fiscale dai costi elevatissimi?</b>
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«Si può fare a costo zero. Si abbia il coraggio di far gravare sui redditi più elevati il carico maggiore, compensando l’alleggerimento fiscale alle piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia».
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<b>Questa settimana sarà decisiva per la manovra. Condivide le critiche di Crosetto?</b>
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«Più che attaccare Tremonti, suggerirei un invito alla maggiore collegialità».
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<b>Di solito decide tutto il ministro dell’Economia?</b>
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«Non vorrei che giovedì mi ritrovassi un documento da votare nel giro di un’ora. Prima del merito è anche una questione di metodo».
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<b>E se sarà così?</b>
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«Non credo. Ho apprezzato che martedì Berlusconi incontrerà tutte e tre le componenti della maggioranza».
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<b>Il premier ha lanciato un appello: riforme con l’opposizione. Si può?</b>
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«Dal Pd mi aspettavo più collaborazione. E invece è arrivata solo la disponibilità di Di Pietro. Ma va bene così».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11J21C">il Giornale - Francesco Cramer</a>Antonio BORGHESI: Stipendi e vitalizi assurdi ai parlamentari, è giusto continuare a subire in silenzio?2010-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it573037Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
Il giorno 21 settembre 2010 ho proposto l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura. Tale trattamento risulta iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
<p><b>Ecco come è andata a finire:</b>
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Presenti 525<br />
Votanti 520<br />
Astenuti 5<br />
Maggioranza 261
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<b>Hanno votato sì 22</b><br />
<b>Hanno votato no 498</b>
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Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera:<br />
«Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio.
<br />
È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata.
<p>Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio.
<p>Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per 68 giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati…»<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.rivieraoggi.it/2011/03/28/117623/stipendi-e-vitalizi-assurdi-ai-parlamentari-e-giusto-continuare-a-subire-in-silenzio/">Rivieraoggi.it - Nazzareno Perotti</a>Lucio STANCA: «Politici, giù le mani dall'Expo». "Doppio incarico" per 100 parlamentari. L'incompatibilità svanisce. [Link => doppio incarico]2009-11-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it446553Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/><br />
Sono circa un centinaio i politici che siedono in Parlamento e svolgono qualche altra funzione, magari di tipo istituzionale, per esempio sindaco o presidente di un’amministrazione provinciale. Con tanti saluti alle norme sull’incompatibilità tra il mandato di parlamentare e incarichi in società pubbliche e private o nei Comuni con oltre 20 mila abitanti e le Province. Tanto che qualcuno incassa il <a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/437501"><b>doppio incarico</b></a> addirittura dopo essere entrato in Parlamento.
<p>«<b>Politici,</b> <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/expo_2015_stanca_incoronato_ad/10-04-2009/articolostampa-id=342787-page=1-comments=1"><b>giù le mani dall’Expo</b></a>». Se questa frase non fosse stata pubblicata a pagina intera il 26 ottobre sul Giornale con tanto di gigantografia dell’autore, si stenterebbe a credere che a pronunciare il minaccioso avvertimento sia stato proprio lui: un politico in servizio permanente effettivo da otto anni.
<p>Nel 2001 Lucio Stanca entrò nel governo di Silvio Berlusconi come ministro dell'Innovazione. Poi senatore e nel 2008 deputato. Quando l'hanno designato amministratore delegato dell'Expo 2015 il presidente del comitato parlamentare per le incompatibilità Pino Pisicchio ha diligentemente sollevato il problema del doppio incarico, chiedendo le dimissioni. Ma la sua tesi non è passata. La maggioranza compatta gli ha fatto marameo, accogliendo l'argomentazione difensiva di Stanca. Quale? Che la legge del 1953, nello stabilire l'incompatibilità fra mandato parlamentare e incarichi in società pubbliche e private, ha concesso la deroga per gli enti fiera. E siccome l'Expo 2015 è una fiera... Il Parlamento è sovrano e va bene così. Del resto, il suo collega di Camera e di partito Maurizio Lupi non è forse amministratore delegato di Fiera Milano congressi? Anche se gli incarichi non sono certo paragonabili: l'Expo 2015 gestirà 15 miliardi di euro. Ed è lecito interrogarsi su come Stanca riuscirà a far fronte a due impegni così gravosi. Ma volete mettere la comodità di gestire un’azienda con uno schermo parlamentare?
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C’è da dire che lui non si mostra affatto preoccupato, seguendo l'esempio di altri suoi impavidi colleghi. Basta ricordare il senatore Vincenzo Galioto già amministratore dell'Amia, disastrata azienda municipalizzata per i rifiuti di Palermo. O Dario Fruscio, per due anni senatore e consigliere d’amministrazione dell’Eni (130 mila euro di appannaggio). O ancora Pietro Fuda, che durante il suo biennio a Palazzo Madama era amministratore unico della società che gestisce l’aeroporto di Reggio Calabria.
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C’è stato chi, fra deduzioni e controdeduzioni, in barba alle regole è riuscito a tirare avanti pure per cinque anni.<br />
E con questi precedenti l’incompatibilità è ormai una faccenda all’acqua di rose. Tanto che qualcuno incassa il doppio incarico addirittura dopo essere entrato in Parlamento. Claudio Fazzone, per esempio. Ex capo della scorta di Nicola Mancino, è senatore del Pdl nonché punto di riferimento politico per il centrodestra a Fondi, dove il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva chiesto lo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni criminali. Fazzone è presidente di Acqualatina, società che gestisce il servizio idrico, controllata dagli enti locali dell’area pontina: nominato dopo il suo ingresso a Palazzo Madama, nel 2006, è stato riconfermato il 10 luglio 2009, oltre un anno dopo le successive elezioni politiche. In entrambi i casi senza battere ciglio.
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Si dirà che molti dei 22 doppi incarichi in società pubbliche che il comitato di Pisicchio ha dovuto affrontare dall’inizio della legislatura (da Viviana Beccalossi, già presidente del consiglio regionale della Lombardia e consigliera dell'Agea, ad Antonino Foti, vicepresidente della Borsa elettrica) non portano via che poche ore l'anno. Sicuramente meno impegnativi del secondo incarico della parlamentare Rosy Mauro, vicepresidente del Senato e presidente del sindacato leghista Sinpa. A parte s'intende, ogni considerazione circa l'opportunità. Come la mettiamo invece con i doppi incarichi istituzionali?
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Perché un conto è partecipare una volta al mese a un consiglio di amministrazione, altro conto è fare insieme il parlamentare e il vicesindaco di Roma (Mauro Cutrufo) o di Milano (Riccardo De Corato), il sindaco di Catania (Raffaele Stancanelli), Brescia (Adriano Paroli) e Afragola (Vincenzo Nespoli), il presidente della Provincia di Asti (Maria Teresa Armosino), Foggia (Antonio Pepe) e Napoli (Luigi Cesaro). Se poi il sindaco, come il ministro Altero Matteoli (Orbetello), o il presidente di Provincia, come il sottosegretario Daniele Molgora (Brescia), o l’assessore, come il viceministro Paolo Romani (Monza) è pure al governo, la faccenda si complica ancora.
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Nonostante ciò i doppi incarichi istituzionali in Parlamento sono proliferati fino a circa un centinaio perché la norma che vieta la sovrapposizione fra il Parlamento e i Comuni oltre 20 mila abitanti e le Province non viene più rispettata. Ma come fanno, non avendo il dono dell’ubiquità? Il sindaco di Viterbo Giulio Marini, pur di non mancare alle sedute del Senato si è trasformato in Speedy Gonzalez: «In due anni con la mia Cinquecento ho fatto ottantamila chilometri avanti e indietro per la Cassia».<br />
Ma Viterbo è a 93 chilometri da Roma. Bergamo, invece, è a 612. Infatti la scorsa estate un deputato della Lega, Nunziante Consiglio, è stato pizzicato a votare anche per Ettore Pirovano, fresco presidente della Provincia di Bergamo. Si è giustificato dicendo che il collega stava per arrivare. Ma quando gli è stato fatto notare che quel lunedì a Bergamo c’era la giunta provinciale e Pirovano stava lì, ha sgranato gli occhi: «Lunedì? Non è martedì?»
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=OEI1T">Corriere della Sera - Sergio Rizzo</a>Gianfranco FINI: Se a Barbareschi non basta lo stipendio: «È impensabile che un deputato e un senatore pensino di lavorare da lunedì mattina a giovedì sera. Bisogna lavorare di più»2009-11-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it418703Alla data della dichiarazione: Pres. Camera (Lista di elezione: PdL) - Deputato (Gruppo: FLI) <br/><br/><br />
<a href=" http://www.openpolis.it/dichiarazione/418639
"><b>Quando 23.000 euro al mese non bastano</b></a>
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«Si immagini il nostro stupore, mettendoci seduti, nel vedere che decine di posti erano vuoti, che le tribune a sbalzo erano pressoché deserte e che nessuno di quei pochi signori presenti stava ascoltando il Presidente. (...)<br />
I senatori parlavano fra di loro e al cellulare con estrema naturalezza, generando un fastidiosissimo brusio. (...) <br />
Molti altri entrano ed escono, leggono e scrivono, ci guardano e sorridono. (...)<br />
Come si può governare bene un Paese se non ci si siede quasi mai in quelle tribune?».
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Occupatissimo a fare l’attore, il regista e un mucchio di altre cose (il ministro Bondi gli ha affidato un incarico in più: «Consigliere per lo studio e l’approfondimento delle possibili iniziative volte alla promozione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico italiano nel territorio del Consiglio di Cooperazione per gli Stati Arabi del Golfo») è possibile che il deputato Luca Barbareschi non abbia molto tempo per leggere i giornali.<br />
Quindi non ha probabilmente letto la lettera su citata di sconcerto inviata il 3 gennaio scorso al capo dello Stato da un gruppo di studenti del liceo Scientifico «XXV Aprile» di Pontedera pubblicata da La Stampa. Ma come: i professori li avevano portati in uno dei templi della democrazia, l’aula del Senato, e cosa avevano visto? Una specie di circolo deluxe in linea con un’antica battuta attribuita ora a Guido Gonella, ora ad Attilio Piccioni: «Ozio senza riposo, fatica senza lavoro» .
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Non bastasse, l’attore non ha probabilmente letto quanto tuonò l’uomo cui riconosce lui stesso di dovere la carriera politica, Gianfranco Fini: «È impensabile che un deputato e un senatore pensino di lavorare da lunedì mattina a giovedì sera. Bisogna lavorare di più». <br />
Né ha avuto il tempo di soffermarsi sulle parole dette alla vigilia delle Europee da un altro leader di cui afferma (a modo suo: «È uno statista di livello mondiale. L’ultimo ad avere altrettanta visibilità e rispetto era stato Mussolini») di avere stima, Berlusconi. Il quale attaccò i candidati avversari («maleodoranti e malvestiti») dicendo che a destra volevano «rinnovare la classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni...».
<p>Bene: ignaro di tutto, Luca Barbareschi non solo non contesta (non può: i numeri sono numeri) i dati del suo assenteismo in aula (52,3% di sedute bucate) ma al cronista de Il Fatto che gli ricorda come uno stipendio lordo di 23 mila euro al mese più benefit dovrebbe spingerlo a essere più presente, risponde che non ha alternative: impegni pregressi. E poi, confessa: «Non ce la farei ad andare avanti con il solo stipendio da politico».
<p> Tema: qual è il messaggio ai dipendenti pubblici che da mesi sono sotto scopa per tassi di assenteismo che sono quasi sempre molto, ma molto, ma molto più bassi?
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<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/09_novembre_04/barbareschi_stipendio_stella_e2246808-c911-11de-a52f-00144f02aabc_print.html">Corriere della Sera - Gian Antonio Stella</a>ANDREA FERRAZZI: Venezia. «In Provincia una cosa mai vista: siccome non sanno come rispondere al loro aumento di stipendio, tolgono il diritto di esprimersi»2009-09-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417856Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Venezia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Vergogna, vi siete aumentati gli stipendi mentre in provincia si licenzia».
<p>Il riferimento è all’adeguamento "tecnico" delle indennità a quanto concesso dalla Finanziaria 2009, che non ha ripristinato la riduzione del 10% decisa nel 2006 dal governo Prodi - e mantenuta dalla giunta Zoggia - per contenere le spese della politica. Ergo: 8188 euro lordi alla presidente Zaccariotto, 6141 euro al vicepresidente Mario Dalla Tor, 5322 euro agli assessori e alla presidente del Consiglio Marina Balleello.
Proprio quest’ultima è chiamata a gestire la prima "crisi": invita alla calma, si richiama al regolamento, chiede il rispetto dei lavori, annuncia che - in caso contrario - dovrà far sgomberare la sala. <br />
«Ma se costate 80 mila euro in più l’anno ai contribuenti», replica la consigliera Elena Carradori. Un gioco delle parti che dura una decina di minuti, poi la seduta prosegue senza più interruzioni di sorta, con le risposte alle interrogazioni.
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Quando ormai si parla d’altro, di stato di crisi di Porto Marghera e Polizia provinciale, arriva in aula - arrabbiatissima - la presidente Zaccariotto. All’improvviso, Balleello ferma i lavori, intima al pubblico di lasciare l’aula, chiama i poliziotti di guardia e ordina di portar via bandiere e cartelli anti-giunta.
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«Una cosa mai vista: siccome non sanno come rispondere nel merito di scelte vergognose, agiscono così, d’imperio, togliendo il diritto di esprimersi», attacca l’ex assessore Andrea Ferrazzi: Pd e Italia dei Valori hanno presentato un’interrogazione sulla questione stipendi.<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/1728413">La Nuova di Venezia e Mestre - Roberta De Rossi</a>GIUSEPPE CANALI: Venezia. In Provincia, è vero che lo stipendio da 4.690 euro va a 5.322, al mese. Per il momento non vi è replica.2009-09-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417566Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Santo Stino di Livenza (VE) (Lista di elezione: Lega) - Consigliere Consiglio Comunale Santo Stino di Livenza (VE) (Lista di elezione: Lega) - Assessore Provincia Venezia (Partito: PdL) <br/><br/><br />
In Comune contestano la paga di giunta
In Provincia, da assessori, la aumentano. Canali e Prataviera, minoranza a S. Stino, chiedono il grande gesto. Poi, eletti nell'altro ente, si alzano lo stipendio.
<p>In Provincia, come assessori della nuova giunta, si sono aumentati lo stipendio, ma nel proprio Comune, dove sono consiglieri di opposizione, chiedono a chi lo governa di rinunciare all'indennità per dare «un segnale forte a tutta la popolazione» in questi tempi di crisi. Succede a Venezia dove la polemica infuria da quando il nuovo governo di centrodestra, che nel giugno scorso ha conquistato la Provincia, ha deciso di aumentare del 10% i compensi della giunta, facoltà prevista dalla Finanziaria 2009.
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Alla polemica di questi di giorni si aggiunge adesso un nuovo capitolo a causa del diverso comportamento tenuto da due membri della giunta provinciale di Ca' Corner, l'assessore alla Pesca, Polizia provinciale e Protezione civile Giuseppe Canali, ed Emanuele Prataviera, che ha la delega alla Viabilità.
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Come neo-assessori, infatti, hanno accettato di veder crescere il loro stipendio da 4.690 euro a 5.322 al mese, mentre solo qualche mese fa come consiglieri comunali di opposizione a S.Stino di Livenza avevano votato un emendamento della minoranza che proponeva la rinuncia totale all'indennità da parte di tutti: emendamento respinto, perché il Comune aveva già deciso di rinunciare all'aumento del 10%.
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«Come giunta provinciale abbiamo deciso per il momento di non replicare - dichiara oggi Prataviera - Comunque non mi pare che la delibera sia stata ancora votata, ci hanno solo detto: “la vostra retribuzione sarà questa”. È vero che c'è un aumento, ma come fate a sapere se io con quei soldi in più farò qualche altra cosa? Da parte mia ho già deciso cosa ci farò, però non vi dico cosa».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/stampa_articolo.php?id=72667">Il Gazzettino - Venezia</a>